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domenica 1 settembre 2024
Presentato al Centro Studi di Lipari il volume "Semi di pomice" di Marina Centorrino
Oggi, 1° settembre: Sant'Egidio Abate
Scoperto durante una partita di caccia da Flavio re dei Goti, entrò nelle grazie di quel sovrano, e per i molti miracoli operati fu conosciuto in tutta la Francia sotto il nome di « santo taumaturgo ». Spinto da tutto il popolo e pregato dallo stesso re ad abbandonare quel romitaggio per recarsi alla corte, non cedette, ma ottenne che il re gli donasse quella selva. Acconsenti il re e vi fabbricò un monastero che regalò ad Egidio
.
Lì accorse gran numero di giovani desiderosi di vivere sotto la sua direzione. Il Santo prese a dirigerli nella via della santità colle regole di S. Benedetto.
Con essi potè incivilire quella regione,. dissodò campi, fertilizzò terreni fino allora incolti, aprì vie di commercio e specialmente predicò Gesù a quei popoli, convertendo i peccatori e inducendoli a penitenza. Crescendo sempre più la fama di lui, molti si stabilirono vicino al monastero così da formare una città che ora porta il suo nome.
Pieno di anni e di meriti S. Egidio verso la fine del secolo VIII volò al cielo a ricevere la corona dei Beati.
Più tardi, quando cioè i calvinisti profanavano con vandalico odio i santuari della Linguadoca, le preziose reliquie di S. Egidio vennero religiosamente trasferite a Tolosa ove si conservano con grandissimo onore, e la sua tomba è una fonte perenne di grazie e di miracoli.
PRATICA. Che vale all'uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde l'anima sua?
PREGHIERA. Deh! Signore, ci renda accetti l'intercessione del beato abate Egidio, affinché quel che non possiamo coi nostri meriti, lo conseguiamo col suo patrocinio.
sabato 31 agosto 2024
Ricordando...Vittorio La Greca
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Sanità, Schifani: «Se manager non raggiungono obiettivi, decadenza automatica anche per i direttori sanitari e amministrativi»
È la rigida indicazione che il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha dato stamattina all'assessore alla Salute, Giovanna Volo, da trasferire a tutti i direttori generali che nei prossimi giorni contrattualizzeranno i vertici delle direzioni strategiche.
I manager dovranno inserire, così come già fatto nei loro contratti, obiettivi specifici e concreti specialmente sulla riduzione delle liste d’attesa, con un monitoraggio trimestrale e una rigorosissima verifica annuale del raggiungimento degli stessi, a pena di decadenza automatica, anche solo dopo il primo anno dall’insediamento.
«L'abbattimento delle liste di attesa - dice Schifani - è uno dei principali impegni assunti dal mio governo sin dall'insediamento. Insieme con l'assessore Volo e con i dirigenti dell'assessorato stiamo lavorando concretamente in questa direzione. Ritengo doveroso che i vertici delle Aziende sanitarie, nel loro complesso, si assumano pienamente la responsabilità di garantire ai pazienti un accesso tempestivo alle cure e per questo devono essere sottoposti alle necessarie e rigorose verifiche dei loro obiettivi. Se non li raggiungeranno, andranno tutti a casa, ancor prima della scadenza del loro mandato. Ai cittadini dobbiamo dare risposte qualificate e rapide ai loro bisogni di salute».
Buon compleanno a...
S.Bartolo(6° parte) La statua marmorea
Oggi, 31 agosto, San Raimondo Nonnato
Raimondo approfittò di questa solitudine per impiegare maggior tempo nell'orazione e per meditare le verità della fede. Visitava spesso una chiesa nella quale si venerava un'immagine della SS. Vergine verso cui fin dall'infanzia professava tenerissima devozione, ed a cui si raccomandava affinché gli facesse conoscere lo stato di vita che doveva eleggere. Dopo aver molto pregato, si sentì ispirato ad entrare nell'ordine della Beata Vergine della Mercede, fondato da poco tempo da San Pietro Nolasco. A questo scopo si portò a Barcellona dal suddetto S. Pietro Nolasco, generale dell'ordine, e dalle sue mani ottenne l'abito religioso. In questo istituto fece tanto progresso nel cammino spirituale, che dopo qualche anno di professione, fu giudicato degno di esercitare l'ufficio di redentore degli schiavi.
autore Antonio del Castillo y Saavedra anno 1640-1650
autore Diego Gonzáles de Vega anno 1673
Avendo saputo questo, il governatore ne concepì tanto sdegno che, trasportato dall'ira, condannò il Santo ad essere impalato. S'interposero però quelli che erano interessati al commercio degli schiavi ed ottennero che gli fosse cambiata la pena con una lunga ed aspra flagellazione. Ciononostante Raimondo continuò a operare delle conversioni. Questa volta però il governatore non solo lo fece battere e frustare, ma lo fece condurre per le vie della città carico di catene, poi chiamò un carnefice che gli trapassò le labbra e gliele chiuse con un lucchetto, dandone la chiave in consegna al giudice. Così Raimondo fu ridotto al silenzio e poteva aprir bocca soltanto nelle ore di refezione. Stette così in prigione otto lunghi mesi, finchè S. Pietro Nolasco ebbe mandato il denaro per il riscatto.
autore Vincenzo Carducci anno XVI-XVII sec.
PRATICA Facciamo qualche sacrificio per i nostri fratelli.
PREGHIERA. Dio, che rendesti mirabile il tuo beato confessore Raimondo nel liberare i tuoi fedeli dalla cattività degli empi, concedici per sua intercessione, che sciolti dai lacci dei peccati, compiamo con libertà di spirito la tua volontà.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Cardona in Catalogna, san Raimondo Nonnato, che fu tra i primi compagni di san Pietro Nolasco nell'Ordine della Beata Maria Vergine della Mercede e si tramanda che abbia molto patito in nome di Cristo per la liberazione dei prigionieri.
venerdì 30 agosto 2024
Andy De Salvi, scatena e fa ballare la piazza di Marina Corta, grande successo per la quarta serata del festival di S.Bartolomeo.
A distanza di giorni dalla quarta serata per i festeggiamenti di San Bartolomeo, tenutasi nel magico scenario della piazza di Marina Corta.
A far ballare e scatenare la piazza, prima di Alan Sorrenti, ci ha pensato l’ esibizione del DJ Isolano Andy De Salvi accompagnato dalla voce di Bayo, colleghi di lavoro nel nord Italia.
In questa serata del Santo Patrono dell’ isola, si è riscontrato un grandissimo successo, ma anche tanta soddisfazione ed entusiasmo da parte della popolazione e dei turisti che erano a Lipari.
A fine serata Andy De Salvi ha affermato che non vedeva ballare Marina Corta dai tempi di Fargetta, dove anche lui era presente. Per concludere ha dichiarato di essere fiero del suo “essere Eoliano” e che pur vivendo fuori e girando tantissime discoteche e palchi, per Lipari lui ci sarà sempre.
E' deceduta la signora Grazia Anna China in Saporita
Stromboli, nuova tracimazione lavica nella notte
Una tracimazione lavica nella Sciara del Fuoco, alimentata da un’intensa attività di spattering all’area craterica Nord, è stata osservata su Stromboli, a partire dalle 3.20 della notte scorsa, dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, di Catania. Attualmente, il fronte lavico si attesta a una quota tra 500 e 400 metri sul livello del mare. Contestualmente, continua l’attività esplosiva dall’area craterica Nord. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico si attesta attualmente sui livelli molto alti.
Buon compleanno a...
S.Bartolo (5° parte) La statua d'argento
Non abbiamo certezze suffragate da riscontri documentari, ma siamo persuasi che all'indomani del grande terremoto dell11 gennaio 1693, che desolò le città della Sicilia Orientale risparmiando le nostre Isole, i Liparesi espressero al Tutelare la loro riconoscenza con una molteplicità di voti. Innanzi tutto si prospettò la creazione della Confraternita di San Bartolomeo (la prima di questo nome che si ricordi); e l'idea ebbe immediata attuazione.Credibilmente si parlò pure di una statua d'argento da venerare nella Cattedrale e da portare in processione entro il breve circuito della Città Alta e - come si costumerà in seguito, ai primi del Settecento - anche per le vie del Borgo. Ovviamente un simulacro così prezioso non poteva non esser posto che su un altare di legno ricco di intagli e di fregi dorati, e al tutto doveva darsi degna collocazione in una cappellina laterale idonea (si ricordi che la Cattedrale aveva una sola navata). Quanto alla cappellina si pensò di utilizzare, ricostruendola integralmente perché semidistrutta, quella che ricadeva nello spazio antistante all'odierno altare di S. Calogero. Considerati i tempi calamitosi, si trattava proprio di un progetto ambizioso che richiedeva molto denaro e, di conseguenza, tempi assai lunghi. Trascorsero trent'anni, finché intervenne una nuova furiosa scossa tellurica, quella del 1° di settembre del 1726, che indusse i fedeli, il vescovo e i giurati a rompere ogni indugio, cosicché nel 1728 il simulacro e l'altare erano già qui, pronti per essere sistemati. Il costo complessivo dei due manufatti fu di 750 onze, raccolte tra la popolazione. La Civica Amministrazione offrì l'avantaltare d'argento e si fece carico del restauro della cappellina erogando, previa autorizzazione del vicerè, onze 50 il 16 gennaio 1733 e altre 35 onze il 15 novembre dello stesso anno.Orgogliosi del loro apporto e interpreti degli entusiasmi collettivi di quei giorni, vescovo e giurati, in tempi diversi, fecero murare ai lati dell'altare due epigrafi in latino che oggi si scorgono appaiate a sinistra dello stesso altare nella sua attuale collocazione.
Oggi, 30 agosto. Santi Felice e Adautto
L'ultimo episodio è sulla via Ostiense, fuori città, dove si alzava un grande albero consacrato agli dei e, nei pressi, un tempio: invitato ancora una volta a sacrificare, Felice ordinò all'albero di cadere nel tempio, rovinandolo, come infatti avvenne. Felice fu allora decapitato e mentre lo portavano poco lontano dall'Ostiense per eseguire la condanna, un cristiano si avvicinò dichiarando la propria fede: fu così decapitato assieme a Felice. Nella Vita scritta da Adone nel suo Martyrologium (sec. IX) si ricorda che l'anonimo poteva chiamarsi Adauctus, «aggiunto», «quod sancto martyri Felici auctus sit ad coronam». Una vita in versi ha scritto Marbodo di Rennes, riferendosi alla Vita più antica, ma accentuando il contrasto tra il martire cristiano e il prefetto pagano e arricchendo il repertorio mitologico del contesto.
Felice fu sepolto assieme al compagno in una cripta nelle catacombe di Commodilla, presso la via Ostiense, dove sorse presto una cappella o una piccola basilica in suo onore, anche per cura di Giovanni I e di 7 Leone III. In essa sono conservati alcuni affreschi del VI sec. con le immagini dei due martiri. Leone IV donò alla moglie di Lotario, Ermengarda, una reliquia dei due martiri, che ne portò il culto a Nord delle Alpi, sino a Cracovia, dove nel palazzo reale una cappella è a loro dedicata.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Commodilla sulla via Ostiense, santi martiri Felice e Adáutto, che, per aver reso insieme testimonianza a Cristo con la medesima intemerata fede, corsero insieme vincitori verso il cielo.
giovedì 29 agosto 2024
Ricordando...Anna Sari in lo Schiavo
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Federalberghi Eolie contraria alla proposta del sindaco di Milazzo di trasferire i costi di gestione dei terminal sui visitatori diretti alle Eolie
In seguito, sono emerse diverse dichiarazioni da parte del Sindaco di Milazzo, della COMET (attuale gestore in scadenza), e dello stesso Commissario Straordinario. Secondo quanto riportato dalla stampa, il Sindaco di Milazzo, Pippo Midili, ha recentemente discusso con gli assessori regionali Elvira Amata (Turismo), Alessandro Aricò (Infrastrutture) ed Edy Tamajo (Attività Produttive) delle problematiche del porto di Milazzo. Il Sindaco ha manifestato le sue preoccupazioni, affermando che, a suo avviso, le procedure avviate dal Commissario “non consentiranno a nessuno di poter gestire le strutture in quanto non prevedono la copertura di costi per servizi offerti al passeggero.” Per affrontare questa situazione, il Sindaco ha proposto di “incassare un onere dai vacanzieri per garantire i servizi.”
A seguito di queste dichiarazioni, Federalberghi Isole Eolie ha inviato una nuova nota, esprimendo il proprio sostegno affinché i termini della gara siano definiti in modo da rendere economicamente sostenibile la gestione dei terminal marittimi, un tema che l'associazione ha sollevato per prima. Tuttavia, il presidente Christian Del Bono ha manifestato il netto dissenso di Federalberghi rispetto all’idea di trasferire i costi aggiuntivi sui turisti, che già affrontano prezzi elevati per raggiungere le Isole Eolie
“Chiediamo di essere ascoltati su questo tema,” ha dichiarato Del Bono, “così come dovrebbero essere coinvolti anche i quattro sindaci eoliani.”
Eolienews sospende pubblicazioni in coincidenza con i funerali del caro Giovanni Portelli
Ricercatori e lucertole sullo scoglio Faraglione a Salina. Salvati dalla Guardia costiera
I due biologi, una donna di 31 e un uomo di 24, sono impegnati in un progetto di ripopolamento di specie autoctone di lucertole delle Isole Eolie e si erano recati con delle canoe sullo scoglio Faraglione per le loro ricerche.
L’improvviso peggioramento delle condizioni meteo marine ha reso impossibile il loro rientro con i mezzi da disposizione.
Circomare Lipari, che ha coordinato il soccorso, ha fatto intervenire l’elicottero che ha recuperato i due biologi, successivamente trasportati all’ospedale di Lipari per verificare le loro condizioni di salute, e una ventina di lucertole.
Questo progetto è stato avviato nel 2022, grazie al sostegno delle Ong Initiative Pim e Smilo, delle Fondazioni Mava, Prince Albert II de Monaco e Blue Marine e delle aziende Inef e Nutrinovel, ed è a
basso budget, basato, prevalentemente, sul volontariato, e non prevede interventi invasivi come traslocazioni o eradicazioni.
Il cordoglio delle componenti della Basilica Cattedrale di Lipari per il decesso di Domenico Castrogiovanni
La famiglia Sarpi ed Eolienews partecipano al dolore della moglie sig.ra Nuccia, dei figli Daniela, Giuseppe e Maurizio e dei familiari tutti
Buon compleanno a..
Ricordando... Vittorio Lo Schiavo
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
S.Bartolo: (4° parte) La reliquia del sacro pollice
Della presenza in Lipari del Sacro Pollice di S. Bartolomeo non si ha alcuna informazione che sia anteriore al sec. XVII. Possiamo semplicemente supporre che, quando nell'833 il corpo dell'Apostolo venne trafugato dai Beneventani, il Pollice fu l'unico frammento che rimase nell'Isola.Chi lo detenne? Dove fu riposto al tempo della dominazione araba? Ebbe culto pubblico? Sono interrogativi ai quali non siamo in grado di rispondere.Una storia, o tradizione che dir si voglia, relativa al Sacro Pollice affiora da qualche decennio dopo il sacco del 1544, e ciò grazie al manoscritto del liparese Don Benedetto Gualtieri, arcidiacono della nostra Cattedrale. Il manoscritto, redatto in latino e oggi smarrito, fu consultato da Pietro Campis nel 1694 e da lui venne riportata la notizia che al momento ci interessa:
" Ariadeno soprannominato il Barbarossa aveva distrutto la città di Lipari col fuoco. Le sacre reliquie, insieme col pollice di S. Bartolomeo, (che, riposte in una cassettina, si custodivano nella Chiesa Cattedrale) furono portate a Costantinopoli: Ora avvenne che uno spagnolo, che aveva riguadagnato la libertà a Costantinopoli, fece acquisto di quelle reliquie per cinquecento monete d'oro e le portò con sé a Napoli: Ma qui, mentre colpito da un grave male se ne stava nell'ospedale spagnolo di San Giacomo e si sentiva prossimo alla morte, consegnò la cassettina con le reliquie al cappellano perché a sua volta questi la facesse recapitare ai Liparesi dietro un compenso di cinquecento monete d'oro da assegnarsi a beneficio dell'ospedale. Per caso si trovava a passare da Napoli don Martino d'Acugna [1585-1593] che da poco era stato consacrato vescovo di Lipari e che a Lipari stava dirigendosi. Il vescovo, informato del fatto, sborsò la somma richiesta, prese le sacre reliquie, le portò a Lipari e qui le restituì alla Chiesa Cattedrale nel 1585 ".
La reliquia è chiusa in una teca d'argento raffigurante un braccio benedicente e se ne fa ostensione ai piedi della statua del Santo in tutte le festività celebrate in suo onore.
Oggi, 29 agosto: Martirio di San Giovanni Battista
Un giorno che Giovanni, come d'uso, battezzava ed istruiva i peccatori, anche Gesù di Nazareth venne alle rive del Giordano. Il Battista, alla vista di Gesù, interiormente illuminato, riconobbe in lui il Messia aspettato, onde non voleva battezzarlo, stimandosi indegno anche di sciogliergli i legacci dei calzari. Tuttavia Gesù insistette e Giovanni dovette accondiscendere. In quel tempo Erode Antipa, figlio di Erode il Grande, conviveva con Erodiade, moglie di suo fratello. Giovanni, all'udire tale mostruosità, riprese il re di quella colpa, dicendogli francamente che non gli era lecito vivere con la moglie di suo fratello. Erode, sdegnato e istigato da Erodiade, lo fece rinchiudere in una tetra prigione del castello di Macheronte. Non contenta Erodiade di vederlo in prigione, voleva anche farlo morire. Erode però si opponeva, temendo una sommossa, perché Giovanni era venerato dal popolo come un profeta.
Qualche tempo dopo, tuttavia, Erodiade ebbe l'occasione tanto desiderata e propizia per soddisfare il suo odio contro il Precursore di Cristo. Mentre Erode celebrava il suo compleanno e teneva un banchetto a tutta la corte, Salome, figliola di Erodiade e nipote di Erode, si presentò nella sala del convito e si pose a danzare. Ciò piacque a tutti, tanto che Erode le promise di concederle qualunque cosa avesse domandato, fosse anche la metà del regno. Salome a queste parole, non sapendo cosa domandare, corse da sua madre e questa le ordinò di chiedere la testa di Giovanni. Salome ritornò in fretta dal re e lo pregò di farle portare subito in un bacile la testa del santo Precursore. Erode, benché sorpreso ed afflitto da questa domanda, ordinò di accontentarla. La fanciulla come ebbe tra le mani quel sacrosanto capo, lo portò a sua madre, la quale, a tal vista, esultò di gioia e si dice che per vendicarsi della libertà con cui il Santo aveva disapprovato i suoi disordini, trafisse con un ago quella sacra lingua.
PRATICA. La castità trasforma gli uomini in angeli: e chi è casto, è un angelo in carne (S. Ambrogio).
PREGHIERA. Nella veneranda festività del tuo santo Precursore e martire Giovanni Battista, deh! Signore, facci sentire gli effetti della tua misericordia.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della passione di san Giovanni Battista, che il re Erode Antipa tenne in carcere nella fortezza di Macheronte nell'odierna Giordania e nel giorno del suo compleanno, su richiesta della figlia di Erodiade, ordinò di decapitare. Per questo, Precursore del Signore, come lampada che arde e risplende, rese sia in vita sia in morte testimonianza alla verità.