PROGETTO
“SPORT DI CLASSE - CINTURE BIANCHE”
RELAZIONE FINALE
“SPORT DI CLASSE - CINTURE BIANCHE”
riservato al Comprensivo Lipari 2 Santa Lucia, dove il Dirigente Scolastico, prof. Renato Candia, sempre prodigo e sensibile all'attività motoria di base, insieme all' insegnante responsabile dei progetti Cettina Forestieri, ha attivato il progetto, realizzato, per quanto riguarda " Cinture Bianche ", dal maestro Gaetano Bisazza della FIJLKAM, Federazione nazionale riconosciuta dal Coni. Il Progetto " Sport di classe ", vedeva impegnati i plessi scolastici di Canneto, Pianoconte, Quattropani e Vulcano con 187 alunni interessati e, per le sole quinte degli stessi plessi, era seguito dalla professoressa Veronica Capitti .
E’ stato un giorno di festa e divertimento, dove i ragazzi hanno fatto vedere tutto il lavoro svolto durante l’anno scolastico. non solo i miglioramenti da un punto di vista motorio, ma anche i miglioramenti comportamentali, dove disciplina e rispetto delle regole hanno fatto la differenza.
Tutti i ragazzi hanno fatto i circuiti e i giochini diversificati, più semplici per le prime e seconde con più difficoltà per le terze quarte e quinte. Poi l'esibizione finale per i ragazzi che hanno fatto più judo che, oltre ai circuiti hanno fatto esercizi di pre acrobatica e tecniche di judo.
Ha presenziato alla manifestazione il nuovo assessore allo sport del Comune di Lipari, Davide Merenda, che ha portato il saluto del Sindaco Marco Giorgianni e dell'assessore Tiziana De Luca ,assenti per motivi istituzionali; dopo i saluti di rito ha parlato dell' importanza dello sport visto come disciplina, rispetto delle regole e formazione del carattere. La bella giornata si stava concludendo in un atmosfera di serenità , dove tutto era andato bene, durante la premiazione venivano chiamati tutti i ragazzi per classe con la propria insegnante per la consegna della medaglia prevista per tutti quelli che hanno partecipato attivamente al progetto e quindi hanno fatto il saggio finale.
Con rammarico però, devo raccontare un fatto accaduto che ha guastato la serenità della giornata gioiosa di sport: al momento della premiazione, si è presentata una ragazzina del plesso di Quattropani che non ha mai partecipato durante l’anno scolastico alle lezioni di attività motoria, senza peraltro presentare certificato medico che attestasse la sua inidoneità fisica, visto che l'attività era curricolare e quindi obbligatoria, non ha fatto neanche i percorsi e si era presentata per ricevere la medaglia!
Io l'ho fatta allontanare spiegandole che non poteva ricevere alcun riconoscimento in quanto non aveva mai fatto attività motoria per tutto l’anno scolastico . Si è allontana piangendo; dopo un po’, arriva la “super mamma " che, con prepotenza e fare mafioso, insieme alla figlia che aveva una medaglia al collo, (quella data alla sua maestra), comincia a gridare come una pescivendola : che non avevo nessun diritto di trattare male la sua bambina e non mi dovevo permettere di mortificare la figlia davanti a tutti!
Alla mia risposta che per gli altri la medaglia ha un valore, per sua figlia è un pezzo di ferro legata a un nastrino e che non meritava niente, come una forsennata ha continuato a gridare e minacciare " vado dal preside e gliela farò pagare”……. ed è scappata come una pazza.
La super mamma che difende la figlia a spada tratta da un messaggio negativo alla figlia, la mamma “ci penso a tutto io”, fa solo danno alla crescita della figlia, e quando non ci sarà lei a proteggerla, la figlia sarà inadeguata. Tutto questo è sbagliato, ma non tanto quanto l'atteggiamento avuto dalla maestra che per troppo buonismo, inutile e deleterio, ha dato alla bambina la sua medaglia, riservata alle maestre che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. Con questo gesto la maestra ha cancellato tutti i messaggi che io avevo dato ai ragazzi, la Meritocrazia di chi lavora va premiata, il Rispetto per tutti quelli che si sono impegnati, hanno fatto sacrifici e si sono messi in gioco, va premiato!
Il messaggio che arriva da questo comportamento è che basta piangere, urlare e fare i prepotenti per ottenere tutto. Signori, questa è la strada che porta verso il Bullismo! La maestra, se voleva regalarle la sua medaglia, avrebbe dovuto aspettare a dargliela il giorno dopo a scuola, spiegandole contestualmente il motivo per cui non era meritevole, ha agito invece senza pensare al messaggio negativo che stava trasmettendo; solo per accontentare una ragazzina che piange e una mamma che urla ha mancato di rispetto nei miei confronti e ha offeso 187 bambini che hanno lavorato seriamente per tutto il percorso dell'attività! Ha denigrato un anno di lavoro, intromettendosi in una decisione corretta.
Avrebbe dovuto, a mio avviso, spiegare e fare accettare tale decisione alla bambina, renderla cosciente del motivo della sua esclusione dalla premiazione: NON MERITAVA , ma soprattutto alla mamma e non permettere alla bimba di esibire la medaglia al collo . Non è l’oggetto “medaglia” che conta, ma il gesto scorretto verso tutti gli altri che erano meritevoli.
Ribadisco che per tutti gli altri ha un grande significato mentre per lei è un pezzo di ferro legato a un nastrino. Mi fermo qui con le considerazioni non vado oltre, sarei troppo pesante.
Vorrei invece ringraziare il Dirigente Scolastico, prof. Renato Candia per la fiducia e per il lavoro che mi ha permesso di fare lasciandomi operare in piena serenità e autonomia, dandomi le direttive generali e gli obiettivi all'inizio del progetto, un ringraziamento inoltre alla maestra Cettina Forestieri che mi ha supportato nel progetto risolvendo i vari problemi, a tutti gli insegnanti che hanno collaborato fattivamente, a tutti gli operatori scolastici, che ci hanno sempre fatto trovare in ordine e pulita la palestra, alla Prof. Veronica Capitti, ma soprattutto a tutti i ragazzi di tutti i plessi scolastici che mi hanno seguito con pazienza serietà e disciplina.
Gaetano Bisazza (Maestro)