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giovedì 15 giugno 2023

La Chiesa festeggia oggi, Santa Germana Cousin.

Germana Nacque a Frouzins nel 1570 in un piccolo abitato non lontano da Tolosa in una famiglia di modesta condizione. Dalla nascita ebbe una deformazione congenita al braccio destro e fu sempre di costituzione molto gracile. Sin da piccola si ammalò di scrofolosi, malattia che le deturpò il viso per tutta la vita. Rimase orfana di madre poco dopo la sua nascita. Il padre si risposò con una donna che si curò ben poco di lei. 
Essendo impensabile per lei accedere all'istruzione o avere prospettive di matrimonio, fu mandata a pascolare le pecore, restando a dormire con loro nell'ovile.  
Iniziò a frequentare la chiesa del suo paese e divenne molto devota, andando a messa e recitando il rosario tutti i giorni. Alcuni la deridevano chiamandola bigotta. Prese quindi a parlare con i suoi compagni più poveri, pastori e fanciulli come lei, degli insegnamenti ricevuti al catechismo, raccogliendo intorno a sé molti ragazzi cui spesso portava da casa delle pagnotte di pane per sfamarli. 
La tradizione devozionale racconta che un giorno d'inverno Germana, dopo aver riempito il grembiule di pane, si accingeva a portarlo ai poveri, quando i genitori se ne accorsero e la rimproverarono; ma quando il grembiule venne aperto, era pieno di fiori invece che di pane. Morì sola, appena trentenne, nella stalla dove dormiva, il 15 giugno 1601. fonte:wikipedia.org M
MARTIROLOGIO ROMANO. A Pibrac, nella diocesi di Tolosa, santa Germàna Cousin Vergine. Addetta alla custodia del gregge, visse umile e povera, e passò allo Sposo dopo aver tollerato molti stenti con somma pazienza. Dopo la morte rispiendette per moltissimi miracoli, e dal Sommo Pontefice Pio nono fu ascritta nel numero delle sante Vergini.

Oggi è il 15 Giugno. Buongiorno con questa cartolina dalle Eolie

Panarea 

mercoledì 14 giugno 2023

Stromboli, livello "giallo". Scende soglia di rischio. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 14 giugno 2023

Lo spettacolo di una famiglia di globicefali nel mare di Filicudi. Una meraviglia! Il video è di Filicudi Wildlife Conservation - Pronto Soccorso Tartarughe Marine

Osservazione dei delfini. Corso formativo per pescatori. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 14 giugno 2023


 

Da luglio pagamento C.I.E. solo con POS o bollettino

Riprendiamo dal sito del Comune di Lipari e pubblichiamo:


Dal primo luglio 2023 il pagamento delle C.I.E. (carta di identità elettronica) potrà essere effettuato solo ed esclusivamente tramite POS o bollettino pagabile presso posta / ricevitorie.

Gusta le Eolie, progetto dell' Isa Conti e di Isole Slow Siciliane


 

Accadde alle Eolie il 14 giugno del 1956: Pari nell'incontro di calcio tra Lipari e Canneto


 

Tennis: Lo Schiavo (Snoopy club) si aggiudica torneo a Messina

Simone Lo Schiavo, tennista dello Snoopy Club Lipari, si è aggiudicato il torneo FIT - TPRA allo Sporting Tennis Tirreno a Messina.
A Lo Schiavo le nostre congratulazioni per la brillante affermazione

Nella foto la premiazione

Auguri di...

Buon Compleanno a Venerina Pergolizzi, Gaetano Murabito, Ferdinando Romagnoli, Salvatore Iacono, Maria Concetta Iacullo, Giuseppe Saltalamacchia, Rosanna Lentini, Rossella Trimarchi, Massimo Finocchiaro, Iosi Speranza, Pasquale Mandalari, Concetta Cipiicchia, Giuseppe Orlando

Turista svizzera muore a Salina. Aveva accusato malessere mentre faceva il bagno

Una turista svizzera, di 77 anni, ha perso la vita a Santa Marina Salina, susseguentemente ad un malessere che ha avvertito mentre stava facendo il bagno, al largo dell’isola eoliana. 

La sfortunata, originaria di Ginevra, avvertito il malessere, si è avvicinata al caicco sul quale, insieme con amici, stava trascorrendo le vacanze, e ha chiesto aiuto. 

Soccorsa, è stata trasferita con un tender al porto salinaro dove ad attenderla vi era l’ambulanza del 118 ma, nonostante, le azioni poste in essere è deceduta per arresto cardio – circolatorio. 

Su disposizione del magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Barcellona è stata trasferita con la motovedetta dell’Arma a Lipari per essere sottoposta a ricognizione cadaverica presso l’obitorio del cimitero liparese: ricognizione che ha confermato il decesso per morte naturale. 

Nelle prossime ore la salma della sfortunata turista svizzera sarà restituita alla famiglia

"New Art" accanto al monumento di piazza Mazzini


 

Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Per andare avanti bisogna iniziarle

Arcivescovo Accolla ha indetto la Visita Pastorale

Notte di fuoco a Lipari. In fiamme un furgone food truck. Coinvolte due auto. Probabile dolo


A fuoco, nella notte, intorno alle 3,00, il furgone food truck di un giovane imprenditore liparese, posteggiato in un'area di parcheggio privata, limitrofa alla via Stradale Pianoconte. 
Le fiamme, partite dal furgone, hanno, poi, avvolto, distruggendole, due auto posteggiate nei pressi: una Ford escort e una Fiat Stylo. 
I danni sono di una certa rilevanza considerando che il solo furgone, utilizzato per la vendita di polli allo spiedo, ha un valore commerciale, compreso le attrezzature, di oltre 70mila euro.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno evitato ulteriori danni, anche per la presenza, all'esterno del furgone, di bombole di gas.

I carabinieri hanno avviato le indagini ma, prende sempre più piede l'ipotesi che possa trattarsi di un incendio di matrice dolosa: la batteria del furgone, così come evidenziato dal proprietario, era staccata e, quindi, è da escludere il corto circuito.

La Chiesa festeggia oggi Sant'Eliseo

La fonte per ricostruirne la vita è il ciclo di Eliseo» che include anche narrazioni relative alle guerre di Israele contro Damasco e Moab e notizie sui contemporanei re di Giuda. Il ciclo è costituito da racconti popolari simili ai «Fioretti di S. Francesco», collegati tra loro da criteri associativi esteri ai contenuti e alla cronologia quali somiglianze di parole, di personaggi, di luoghi, più interessati a esprimere la venerazione dei discepoli verso il maestro padre che non alla storicità dei fatti. Eliseo esercita il ministero profetico nella seconda metà del X sec., nel regno del Nord, vicino a Galgala, senza un vincolo stretto con un santuario, mentre segnano Joram, Jeu, oacaz e Joas: è in rapporto con i «figli dei profeti», legati da una vita comunitaria, in gran parte celibi, di basso livello economico.

La sua attività si svolge nella seconda metà del secolo a.C. Il ciclo narrativo che lo riguarda è trasmesso dalla Bibbia nel Secondo libro dei Re. Inizia il suo ministero divenendo discepolo del profeta Elia, al quale chiede i due terzi del suo spirito, cioè la parte del figlio maggiore. Elia acconsente e gli getta addosso il proprio mantello; Eliseo può allora dividere

le acque del fiume Giordano, gesto simbolico che significa fedeltà al carisma ricevuto e promessa di salvezza annunciata dal suo stesso nome che significa «Dio è mia salvezza».

Il suo insegnamento è trasmesso attraverso il racconto di una decina dì miracoli. Il primo riguarda una povera vedova indebitata cui i creditori minacciano di portare via i figli. Il profeta prima esorta la vedova a chiedere in prestito molti vasi, poi moltiplica l'olio e invita la donna a riempirli tutti con l'unico orcio che ha in casa.

II secondo miracolo riguarda una facoltosa donna di Sunem, che si mostra generosa verso il profeta. Viene guarita dalla sterilità e partorisce un figlio. II bambino, divenuto ragazzo, improvvisamente si ammala e muore. II profeta lo richiama in vita e lo restituisce alla mamma.
Il terzo miracolo racconta della guarigione di un famoso generale siro di nome Naamàn, ammalatosi di lebbra. Avendo sentito parlare delle virtù taumaturgiche del profeta, egli si mise in viaggio e raggiunse Eliseo, ma il profeta gli mandò a dire di andare a bagnarsi nel fiume Giordano. Dapprima indispettito, Naamàn eseguì l'ordine ed ecco che il suo corpo tornò perfettamente guarito.

I miracoli di Eliseo rivelano la vicinanza e la benedizione di Dio verso tutte le persone giuste, a qualunque popolo appartengano.

Rotary club di Lipari dona un defibrillatore adulto/pediatrico alla Misericordia sezione di Lipari

Il Rotary Club di Lipari, ampliando il Progetto “Regala un Battito” - Eolie Cardioprotette, partito inizialmente con l’installazione di postazioni DAE pubbliche, dona in comodato d’uso gratuito e senza vincoli temporali, un Defibrillatore Adulto/Pediatrico all’Associazione Misericordia sez. di Lipari, che potrà così averlo a propria disposizione in maniera stabile in ogni evento e manifestazione alla quale l’associazione stessa presterà servizio donando il proprio prezioso contributo.

Alla presenza del Presidente della Misericordia di Lipari Bartolo Beninati e del Delegato del Presidente Regionale delle Misericordie Tonino Ruggeri, il Defibrillatore è stato consegnato dal Presidente del Rotary Club Giuseppe Biancheri con alcuni membri del suo Consiglio Direttivo. Il Presidente Biancheri si è detto entusiasta per l’ennesimo risultato annuale raggiunto dal Club, nell’obbiettivo di fornire a più persone possibili, a maggior ragione a quelle già istruite per intervenire in caso di bisogno come la Misericordia, gli strumenti necessari nella speranza di salvare il maggior numero di vite in caso di problemi cardiaci improvvisi, ricordando che in questi casi il fattore fondamentale è la tempestività dell’intervento, che è più efficace quanto meno tempo è passato dall'insorgenza dell'aritmia all'erogazione della scarica elettrica; il massimo di efficacia si ha nei primi 10 minuti circa dall'inizio dell'arresto.

Dal Delegato Regionale Ruggeri, impressionato e visibilmente emozionato per il gesto e per l’importanza del Progetto, va un ringraziamento al Rotary Club, che è anche il motto della Misericordia: “che Dio ve ne renda merito”.

Oggi è il 14 Giugno. Buongiorno con questa foto di Elio Benenati


Dalla sommità di Monte Fossa delle Felci (Salina) il laghetto di Lingua, 
Lipari e Vulcano sullo sfondo

martedì 13 giugno 2023

Festival del Cinema, adesso Lipari si candida per la prossima edizione. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 13 giugno 2023


 

Domani chiusura del sentiero di accesso al cratere "La Fossa" di Vulcano

Filicudi, aperte le iscrizioni al corso di formazione di Dolphin Watching


Sono aperte le iscrizioni al corso di formazione di Dolphin Watching per pescatori professionisti promosso nell’ambito del progetto Life Delfi cofinanziato dalla comunità europea nell’ambito del Programma Life (www.lifedelfi.eu). 

Il corso di formazione è completamente gratuito ed è una importante opportunità formativa orientata principalmente ai pescatori professionisti ma è aperto a tutti gli operatori turistici e ai privati interessati ad approfondire conoscenze specifiche per intraprendere una attività di Dolphin Watching e favorire un turismo ecosostenibile nelle isole Eolie.

Il corso sarà strutturato in una prima parte teorica nel pomeriggio del 15 giugno dalle ore 15:00 alle 18.00 presso Villa la Rosa a Filicudi e in una seconda parte pratica in barca nella mattinata del 16 giugno con partenza dal Porto di Pecorini Mare.

Le lezioni saranno tenute dagli esperti dell’Università di Siena e dell’associazione Filicudi Wildlife Conservation partners del progetto Life Delfi.

Il corso è patrocinato dal Comune di Lipari e vedrà la partecipazione del Comandante della Guardia Costiera di Lipari.

Per informazioni e prenotazioni:

Email: info@filicudiconservation.com

WhatsApp: +39 3494402021

www.filicudiconservation.com

Strada per la jungla (anzi no, per le ex spiagge bianche) con annesso elemento d'arredo (3 foto tratte dal profilo fb di Antonella Portelli)



Da domani Solenni Quarantore nella Basilica di San Cristoforo a Canneto


 

Quattordici giugno 2018: Le Eolie sulla Gazzetta del sud con un articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi

Comprensivo "Isole Eolie", corso estivo PON "Campus sport estate"

Ciao Katia!... Un'altra giovane vita volata via troppo presto!


Katia Aiello aveva 50 anni.

Al compagno, ai figli, alla mamma, alla sorella e ai familiari tutti le condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews

E' deceduto Gaspare Vadalà detto "Bartolino"

Le onoranze funebri sono a cura della ditta 
ALFA&OMEGA di Lipari
Ad Anna, a Giuseppe, Simona e ai familiari tutti 
le sentite condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews

Giovedì "Gran galà del museo del calcio di Salina" con Krol e Protti. Presentazione di una decina di nuove "reliquie"


IL 15 GIUGNO 2023 AL RISTORANTE A CANNATA SI SVOLGERÀ "IL GRAN GALA' DEL MUSEO DEL CALCIO DELL’ISOLA DI SALINA" CON UNA SERATA ALL'INSEGNA DEI RICORDI, DELL'ALLEGRIA E DELLA SPENSIERATEZZA. GRANDI OSPITI IN CARTELLONE:

RUUD KROL CHE CON IL NAPOLI ACCAREZZO' IL SOGNO SCUDETTO NEL CAMPIONATO 1980/81 E IL BOMBER IGOR PROTTI CAPOCANNONIERE DELLA SERIE A NEL 1995/96. SARA' PRESENTE ALLA SERATA ANCHE GAETANO RIZZO PRESIDENTE DELL'USSI SICILIA.

PRESENTERANNO IL GRAN GALA' L'ATTRICE MARINA SUMA, NELLE VESTI ANCHE DI MADRINA DELLA MANIFESTAZIONE, E L'ARTISTA ROBERTO VALENTINO.

Queste alcune delle “reliquie” che saranno presentate il 15 giugno e che da quella data arricchiranno il museo del calcio di Salina: 

La prima coppa Internazionale vinta dal Milan nella sua storia

La tessera Juventus del 1898 di Francesco Daprà  uno dei soci fondatori e primi calciatori della “vecchia signora”

Una maglia di Gianni Rivera indossata con l’Alessandria

Una lettera su carta intestata F. C. Internazionale del Giugno 1963 a firma del mago Helenio Herrera contenente le disposizioni e imposizioni riguardanti dieta, partecipazioni ad eventi, scelta della località di vacanza, esercizi fisici da eseguire giornalmente e abitudini quotidiane da avere.

La maglia con cui Marco Van Basten debuttò in coppa Campioni con il Milan  

La maglia della Lazio indossata da Giorgio Chinaglia contro la Juventus nel campionato 1970/71

La maglia del Napoli del capitano Amos Mariani  con la coccarda della Coppa Italia utilizzata nella gara di Coppa delle Coppe 1962/63 Napoli-OFK Belgrado 3-1 in cui la guizzante ala azzurra segnò la terza rete

PER INFO E PRENOTAZIONI CHIAMARE I NUMERI 0909843161 E 3395754240

Auguri di...

Buon Compleanno a Laura La Greca, Nino Stella, Marilena Pansini, Pippo Raffiti, Antonio Marino, Antonio D'ambra, Nino Donato, Giuseppe Mangano, Tiziana Licari, Gianfranco Cullotta, Giuseppe Aquila, Tullio Favaloro, Andrea Liuzzi



Il Pensiero del giorno con Don Bernardino Giordano: Aiutare gli altri

E' uscito il nuovo album degli Alcool Etilico "1996 Perchè suonavo il rock n' roll"

 FINALMENTE!!! ARRIVANO I DISCHI (FISICI)

E’ già uscito il nuovo album degli ALCOOL ETILICO, intitolato

“1996 PERCHE’ SUONAVO IL ROCK N’ ROLL”.

Il disco è composto da 9 canzoni, scritte e suonate dal periodo che va dal lontano 1996 al 1997.

“Abbiamo, quindi, messo mano al vecchio materiale per farlo rinascere

sotto una nuova luce”.

Inoltre la band sta già lavorando ad altri tre dischi.

L’intero lavoro LA TETRALOGIA DEL TEMPO, è composto da ben 4 album, che completerà un cammino iniziato nel lontano 1996. 

(Usciranno negli anni a venire).

In ordine:

(2022) 1996 Perché suonavo il Rock n’ Roll. IL PRIMO PASSO (già uscito)

(2023) Metamorfosi. IL CAMBIAMENTO

(2024) La strada di mezzo. LA PAUSA

(2025) La farfalla nera. LA RINASCITA

 Quindi, una grande raccolta di brani scritti che va dal 1996 al 2014.

Gli ALCOOL ETILICO ringraziano tutti i “vecchi” fans che li seguono ormai da diversi anni e tutte le nuove generazioni che si uniranno alla loro “grande famiglia”. 

STATE ROCK!

P.S. NOVITA’!!! A BREVE ARRIVERANNO I DISCHI PRONTI PER ESSERE DISTRIBUITI.

Scende a giallo il livello di allerta per lo Stromboli

Lo ha reso noto il Dipartimento nazionale di Protezione Civile. La decisione è stata presa a seguito delle valutazioni di pericolosità dei centri di competenza

Scende a livello giallo l'allerta per il vulcano Stromboli. Così è stato disposto dal Dipartimento della Protezione Civile in giornata. “Tale decisione è stata adottata, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana, alla luce delle valutazioni dei Centri di competenza emerse durante la riunione dell'8 giugno 2023 che hanno evidenziato una sostanziale stabilità dei parametri geofisici e geochimici, denotando uno stato del vulcano caratterizzato da attività eruttiva da bassa a media” si legge nella nota del Dpc nazionale.
Centri di competenza
Il passaggio del livello di allerta è basato sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai Centri di Competenza che per lo Stromboli sono l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo), il CNR-IREA e le Università di Firenze, Palermo, Pisa e Torino.
Il monitoraggio continua
Proseguiranno, come di consueto, le attività del sistema di monitoraggio del vulcano e il raccordo informativo tra la comunità scientifica e le strutture operative del Servizio nazionale della protezione civile. “Occorre tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell'attività, anche del tutto impreviste” ricorda infine il Dipartimento di Protezione Civile .

La Chiesa festeggia oggi Sant'Antonio da Padova


Sant'Antonio nacque a Lisbona nel 1195 da genitori favoriti da Dio di ricchezze spirituali e di un certo benessere. Dopo la prima educazione ricevuta nella casa paterna da uno zio canonico, continuò la sua istruzione nella scuola vescovile annessa alla Curia. Con l'età cresceva pure nell'umiltà, unita al disprezzo per le glorie mondane; virtù che, unitamente alla fama di taumaturgo, lo distingueranno sempre. 

Sentendosi portato alla solitudine, il Santo pensò presto di ritirarsi in un convento e scelse i Canonici Regolari di S. Agostino. Quivi si diede con tale fervore alla mortificazione della carne, alla ritiratezza e ad un silenzio operoso, da divenire uno specchio per i suoi confratelli. 
Ma le sue brame non erano ancora pienamente appagate: il Santo desiderava di ricevere il martirio, se cosi fosse piaciuto al Signore; e a questo scopo, abbandonato il convento di S. Croce, si ritirò tra i Frati Minori ai quali erano permesse le Missioni. 
Ma chi può scrutare i disegni altissimi dell'Onnipotente? Antonio, appena giunto in terra di Missione, è assalito da una malattia tale che lo costringe alla più assoluta inazione, e lo inchioda inesorabilmente in un letto, tanto che è costretto al ritorno. Si imbarca allora per ritornare in Portogallo, ma la nave, sbattuta da violenta tempesta, dopo una fortunosa navigazione, viene a sfasciarsi contro il litorale della Sicilia.
Soccorso da alcuni pescatori, viene trasportato a braccia al più vicino convento. Antonio adora la volontà di Dio, ed appena è in grado di camminare si reca ad Assisi. Quivi ebbe la grazia di vedere il suo caro padre S. Francesco, e di assistere al capitolo delle stuoie. Ma in questa circostanza il nostro Santo non parlò, nè fu notato. Dopo l'umiliazione però la Provvidenza, in modo inaspettato, gli apriva la via della predicazione. 
Fu una rivelazione: in poco tempo divenne celebre e dovette passare a Montpellier, a Tolosa, a Bologna, a Rimini e a Padova. Nella quaresima che tenne in quest'ultima città, i frutti della grazia divina furono copiosissimi: riconciliò nemici, ridusse i dissoluti a vita migliore, persuase gli usurai alla restituzione. La sua parola era come un dardo che trapassava i cuori e li infiammava d'amore alla virtù. 
Il Signore confermava la santità del Santo con numerosissimi miracoli.
Conoscendo per rivelazione che suo padre era accusato ingiustamente della morte di un nobile, pregò Dio e si trovò miracolosamente a Lisbona accanto al padre. Quivi richiamò a vita l'ucciso che indicò Pomici_da: suo padre fu salvo. 
Sentendosi vicino al termine della vita ottenne il permesso di ritirarsi nel romitorio di Camposampiero; ,qui passò i suoi ultimi giorni nella contemplazione e nell'esercizio sempre più puro dell'amor di Dio. Morì ad Arcella, presso Padova, il 13 giugno del 1231 a 36 anni di età. 
Dopo la sua morte i fanciulli di Padova e dei dintorni andavano gridando: «È morto il Santo, è morto il Santo ». Ed era veramente morto un santo ed un grande santo, che lasciò tracce indelebili di ogni virtù. 

"Grazie per aver condiviso con me i tuoi ricordi". Marilena Maffei in memoria di Antonino Criscillo

 Con la morte di Antonino Criscillo scompare un altro tassello della vita eoliana del Novecento.  L’avevo incontrato oltre dieci anni fa, quando era già anziano, grazie alla  mediazione e all’amicizia della nipote Maria. Antonino mi aveva narrato alcune storie della sua famiglia, mi aveva parlato del padre che a soli quattordici anni era partito da Ginostra per andare negli Stati Uniti, poi si era trasferito in Argentina e infine si era stabilito in Nuova Zelanda. Un emigrato come tanti nelle Eolie, aveva detto Antonino, e che come tanti la moglie l’aveva voluta scegliere nel suo paese d’origine: Ginostra appunto.  Dopo la nascita del terzo figlio era però voluto tornare in Oceania dove poi era morto quando non aveva ancora cinquant’anni.  

Soprattutto però Antonino mi aveva raccontato della madre. Era orgoglioso di quello che lei aveva fatto durante la prima guerra mondiale per fare arrivare con regolarità la posta da Ginostra a Stromboli, come si legge nel brano che segue: 

“A Ginostra non c’era il medico e non c’era nemmeno la nave! La nave non c’era e c’era un servizio [postale] che c’è stato specialmente durante la guerra del ’15-18, e l’incarico di raccogliere la posta e di fare il procaccia con Stromboli l’aveva mio nonno.

E io ricordo che nella casa di mio nonno c’era proprio la buca [della posta] sul fianco della casa che dava sulla strada, che poi era un piccolo stipetto con la chiave però di sopra aveva la pensilina per la posta. E allora mio nonno prendeva questa posta, la metteva in un sacchetto e quattro di loro, della famiglia, marito e moglie sempre presenti e poi due figli, quand’era buon tempo con la loro barca [chiamata] Roma dovevano andare a Stromboli a portare il plico della posta.

E dovevano andare di buon mattino perché la nave andava via e lui poi alle dieci già doveva essere all’ufficio postale [di Ginostra]. Quando questo non era possibile perché il mare era mosso, allora mio nonno doveva andare a piedi. Ma non andava! Ha scelto mia mamma che era la più intelligente e la più capace, - per cui mia mamma quando lo raccontava si esaltava dicendo che lei era una persona speciale -, perché doveva fare un sentiero, sai, terribile! Io l’ho fatto […], era un tragitto che a piedi durava tre ore con il mare mosso […].

E sua mamma come faceva? Lungo la spiaggia, sugli scogli. Saltare scoglio scoglio scoglio scoglio scoglio e quando il mare minacciava doveva andare su in alto, fare qualche girata sulla montagna. Ma proprio posti rischiossimi! A me per esempio se arrivava un’ondata e mi portava  via nessuno mi avrebbe più ritrovato […].

Mia mamma faceva questo lavoro, l’ha fatto per tutto il periodo della guerra, dal ’15 al ’18.

Quanti anni aveva? Mia mamma era giovanissima, non era ancora sposata, era agilissima, si sentiva un’autorità! E diciamo che nel fare questo lavoro - arrivando a Stromboli c’era più cultura: c’era l’ufficio postale, c’era il direttore, c’era il maresciallo dei carabinieri, c’era il maresciallo della Marina perché Stromboli era una specie di piattaforma [militare], c’erano i semafori, c’era la Finanza, i carabinieri, c’era tanto personale militare - lei vedendo e parlando si era erudita, diceva lei no?” (da “La maga e il velo. Incantesimi, riti e poteri del mondo magico eoliano”, 2021, Roma, CISU, p.161)

Così raccontava Antonino Criscillo una mattina del 22 agosto 2011 nella sua casa di Lipari sulla piazza di Marina Corta. Gli ridevano gli occhi mentre mi spiegava  che la madre era talmente agile e veloce che riusciva a percorrere il lungo e pericoloso cammino da Ginostra a Stromboli in un tempo brevissimo,  soltanto un’ora e mezza. Mentre  lui per coprire  quel tragitto accidentato e impervio impiegava ben tre ore, il doppio del tempo! Mi è rimasta nella mente la sua ammirazione per la madre, che traboccava anche dietro a quel fare un po’ canzonatorio con cui, si rammentava, le rispondeva quando lei con grande fierezza raccontava ciò che era riuscita a fare in quegli anni difficili della guerra. Sono trascorsi più di cento anni da quegli eventi di una storia minore che tuttavia rende unico un territorio. 

Non dimenticherò Antonino Criscillo che ha voluto condividere con me i suoi ricordi.

Marilena Maffei

 

 

 

Oggi è il 13 giugno. Buongiorno con questa cartolina da Lipari


lunedì 12 giugno 2023

Gli operatori ecologici incrociano le braccia. L'articolo del nostro direttore Salvatore Sarpi sulla Gazzetta del sud del 12 giugno 2023

Passaggio di consegne al Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”

 
Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”

SM - Ufficio OAIO

 

COMUNICATO STAMPA

 

Oggi 12 giugno 2023, nel corso della mattinata, a Messina, all’interno della caserma “A. Bonsignore”, sede del Comando Interregionale Carabinieri “Culqualber”, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, si è svolta la cerimonia di avvicendamento nell’incarico di Comandante Interregionale tra il Generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, e il Generale di Divisione Giovanni Truglio.

La cerimonia, a cui hanno preso parte Autorità civili, militari e religiose di Sicilia e Calabria, ha visto lo schieramento della Bandiera di guerra e della Fanfara del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e di un Reggimento di formazione, composto da militari dell’Arma territoriale, della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, del 12° Reggimento Carabinieri “Sicilia” e del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”, nonché dai Carabinieri degli Squadroni Eliportati Cacciatori “Sicilia” e “Calabria”, che hanno reso gli onori militari. Alla manifestazione hanno preso parte anche i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali.

 

Il Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, nel lasciare l’incarico di Comandante Interregionale “Culqualber” per assolvere in via esclusiva quello di Vice Comandante Generale dell’Arma, ha rievocato l’intensa attività svolta, per circa un anno e mezzo, a fianco dei Carabinieri del Comando Interregionale e delle 14 province siciliane e calabresi, ai quali ha rivolto il suo ringraziamento per l’alta dedizione al servizio con cui hanno sempre operato, dai Comandanti delle Legioni “Sicilia” e “Calabria” ai militari delle più lontane Stazioni, a quelli della Rappresentanza Militare e delle Associazioni a carattere sindacale, senza dimenticare il personale in congedo; dopo aver ricordato i Caduti dell’Arma, l’Alto Ufficiale ha poi evidenziato la sinergica collaborazione con le altre Istituzioni, dai Prefetti ai rappresentanti delle Amministrazioni Regionali e degli Enti locali, all’Autorità Giudiziaria, alle Forze Armate e di Polizia, alle Università, alla Stampa, che ha sentitamente ringraziato.

Il Gen. Galletta ha, quindi, ringraziato il Comandante Generale dell’Arma per il costante sostegno offertogli e ha rivolto i suoi più fervidi auguri al Generale Truglio.

Il Generale di Divisione Giovanni Truglio, nell’assumere il comando, dopo aver ringraziato il Comandante Generale dell’Arma per la fiducia accordatagli nell’assegnargli un incarico così prestigioso e importante, ha salutato tutte le Autorità intervenute e si è detto desideroso di aggiornarsi al più presto sul contesto socio ambientale delle due bellissime Regioni che costituiscono il territorio del Comando Interregionale “Culqualber”; ha sottolineato l’importanza di mantenere forte ed efficiente la capillare struttura territoriale dell’Arma; ha proseguito salutando anche i rappresentanti degli Organi d’informazione, quindi il personale in congedo, della Rappresentanza Militare e delle Associazioni a carattere Sindacale, nonché i Comandanti delle Legioni Carabinieri “Sicilia” e “Calabria”; dopo aver ricordato i Caduti dell’Arma, ha poi rivolto un affettuoso saluto a tutti i Carabinieri e al personale civile in servizio nei Reparti dipendenti dal Comando Interregionale.

Infine, il Generale Truglio ha ringraziato il Generale Galletta, formulandogli i propri auguri per il nuovo, rilevantissimo incarico ricoperto. 

Il Comandante Generale dell’Arma, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, dopo aver salutato il Prefetto di Messina e quelli delle altre province siciliane e calabresi, i rappresentanti degli enti locali, gli esponenti della Magistratura presenti e le autorità religiose, ha inteso sottolineare che la cerimonia militare costituisce un momento di condivisione e di sinergia tra le Istituzioni, per dare alla gente un segnale di efficienza dello Stato, con riferimento all’azione di contrasto alla criminalità. Inoltre, il Generale LUZI ha evidenziato il ruolo importante dei Carabinieri nelle terre di Sicilia e Calabria, con particolare riguardo alle realtà periferiche, dove, le Stazioni dell’Arma, disseminate sul territorio, rappresentano l’unico segno tangibile di presenza dello Stato.

In conclusione il Comandante Generale dell’Arma ha inteso ringraziare il Generale GALLETTA per i prestigiosi risultati raggiunti nel suo incarico, sicuro che, anche nell’incarico di Vice Comandante Generale, continuerà a portare alto il prestigio dell’Arma, mentre al Generale TRUGLIO, che ha assunto l’incarico di Comandante Interregionale Culqualber, ha rivolto i più sentiti auguri, nella considerazione che, con la sua esperienza, saprà dare continuità e ulteriore spinta propulsiva all’attività dell’Arma.

DISCORSO DI CESSIONE

COMANDO INTERREGIONALE “CULQUALBER” 

Signor Comandante Generale, Onorevoli membri del Parlamento, distinte Autorità civili, militari e religiose, gentili ospiti, Delegati della Rappresentanza Militare e componenti delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri, lascio oggi, con sincera e profonda emozione, la guida del Comando Interregionale “Culqualber”.

Sono stato al vostro fianco, miei Carabinieri, per circa 1 anno e mezzo; un periodo di intenso lavoro volto a garantire la sicurezza delle nostre 14 meravigliose province.

Ho compiuto, credetemi, ogni sforzo per onorare l’impegno assunto all’inizio del mio mandato: conoscervi nelle vostre sedi di servizio, ascoltarvi, portarvi il mio sostegno ed il mio incoraggiamento.

Ci siamo incontrati nelle lontane Stazioni dei Monti Sicani, dei Nebrodi, delle Madonie, della Sila, delle Serre e dell’Aspromonte, nelle più piccole Isole minori, nell’alto cosentino ionico, nelle estese periferie cittadine, lungo le splendide zone costiere e nei più incantevoli luoghi d’arte.

Dovunque, vi ho trovato fortemente motivati, altamente professionali, costantemente animati da sincero spirito di servizio.

In ogni circostanza, vi ho visto lavorare con grande generosità, senza risparmio di energie, per garantire il rispetto della legge e la tranquillità delle popolazioni affidatevi.

A voi, quindi, il mio più sincero ringraziamento per quanto avete fatto, accompagnato dalla consapevolezza di aver mantenuto il rendimento dei nostri Reparti in linea con le migliori tradizioni dell’Arma.

Vivere con voi, vedervi operare quotidianamente con generoso impegno e grande professionalità e condividere i vostri successi mi ha fatto sempre sentire orgoglioso di essere il vostro Comandante.

Un pensiero particolare per i vostri familiari che condividono le ansie del servizio e che ogni giorno attendono il vostro ritorno a casa.

Nell’inchinarmi riverente di fronte alla nostra Bandiera, stringo in un forte abbraccio i congiunti di tutti i nostri Caduti.

Il vuoto incolmabile che essi hanno lasciato ci impegna ad essere affettuosamente vicini alle loro famiglie.

Desidero, poi, rivolgere un apprezzamento sincero al mio COIR, che ha svolto con grande passione il suo delicato compito, contribuendo efficacemente a migliorare il benessere dei nostri militari.

A tutti i delegati, che hanno condiviso con me questo importante servizio, desidero esprimere un grazie sentito e sincero.

Grazie anche ai Carabinieri in congedo della Sicilia e della Calabria; se oggi l’Arma è amata ed apprezzata lo dobbiamo anzitutto a loro, a coloro che ci hanno preceduto.

In questo anno e mezzo, ho avvertito il forte sostegno e la convinta collaborazione di tutte le Istituzioni: i Signori Prefetti, i rappresentanti delle Amministrazioni Regionali e degli Enti locali, i Vertici della Magistratura Ordinaria, Amministrativa e Contabile, a molti dei quali sono profondamente legato da un “antico” e consolidato rapporto di stima ed affetto, quelli delle Forze Armate e di Polizia, le Università, la Stampa.

A ciascuno di loro giunga il mio più sentito ringraziamento e quello di tutti i Carabinieri di Sicilia e di Calabria.

Signor Comandante Generale, carissimo Teo, a Te un ringraziamento particolare, e si mi consenti carico di sincero, “antico” affetto, per avermi dato la possibilità di vivere con entusiasmo e passione questa straordinaria esperienza professionale e di vita.

Grazie per la Tua illuminata e premurosa azione di sostegno ai reparti del Comando Interregionale “Culqualber”. E’ per me un privilegio ed un onore poter collaborare al Tuo fianco nelle nuove vesti di Vice Comandante Generale dell’Arma, incarico nel quale continuerò ad offrirTi, facendo ricorso a tutte le mie energie ed ai miei modesti talenti, il mio più leale, incondizionato e fedele sostegno.

Ai Signori Comandanti di Legione, al Signor Vice Comandante Interregionale, ai Comandanti Provinciali ed ai componenti del mio Stato Maggiore e della mia Segreteria, fedeli e pazienti compagni di viaggio, permettetemi di porgere una carezza, a parziale riparazione delle sempre più prolungate assenze dalle mura familiari che talvolta ho richiesto loro.

Ed è proprio a loro che vorrei rivolgere un ultimo pensiero che sintetizzo con le parole del Cardinal Federico Borromeo a Don Abbondio: “Tale è la misera e terribile nostra condizione. Dobbiamo esigere rigorosamente dagli altri quello che Dio sa se noi saremmo pronti a dare!”.

Gli auguri più fervidi, infine, sono per il Generale Giovanni Truglio, amico di sempre, Ufficiale di straordinarie qualità umane e professionali.

Sono certo carissimo Gianni, che i Carabinieri di Sicilia e di Calabria,  sotto la tua sapiente guida, continueranno a sempre meglio operare per il bene della nostra amata Patria.

L’austerità del rito non celi l’intensità delle emozioni che la presenza di ciascuno di voi suscita in me.

Riecheggiano, in questo momento, nella mia mente e nel mio animo, le parole di San Paolo apostolo nella sua seconda lettera a Timoteo:

“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede!”.

Lascio l’incarico di Comandante Interregionale “Culqualber” con la serena consapevolezza di aver compiuto sempre il mio dovere, nell’esclusivo interesse dell’Istituzione, che ho sempre immensamente amato, e ringrazio Iddio per aver costantemente illuminato il mio cammino, in modo tale da poter discernere, in ogni circostanza, quale fosse il mio dovere.

Ricorrendo, ancora una volta, al Manzoni, ed in particolare al suo celebre “addio ai monti”, mi verrebbe da dire: “quanto è triste il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!”.

Non vi dimenticherò mai. Resterete sempre nel mio cuore, così come i suoni, gli odori e le luci delle amate terre di Calabria e di Sicilia.

Che Iddio vi protegga. Auguri a tutti.

Viva l’Arma dei Carabinieri. Viva La Repubblica!


I ringraziamenti della famiglia Cincotta

Lipari si candida ad organizzare la prossima edizione del Festival del Cinema italiano. L'annuncio durante Set - Eolie

Da sx: Riccardo Gullo, Elvira Amata, Nino Saltalamacchia e Franco Arcoraci

Problemi, risorse e prospettive del settore , a livello regionale, discussi in un incontro nella maggiore isola dell’arcipelago alla ribalta della settima arte dal dopoguerra e che si candida ad ospitare il Festival del Cinema Italiano 2024. 

 L’assessore regionale Elvira Amata: “ Facciamo rete per abbattere le criticità ”

Parterre dell'evento
L’isola di Lipari, attraverso la società Brand Eolie operante nel settore della promozione turistica e del marketing e la RTM Messina che ne detiene i diritti, si candida all’organizzazione della prossima edizione del Festival del Cinema Italiano. Calato il sipario, sabato scorso ( sull’ edizione 2023 della manifestazione tenutasi a Milazzo) domenica , a Lipari, si è tenuta l’appendice “ Set –Eolie” nella splendida cornice dell’hotel Mea alla presenza dell’assessore regionale per il turismo, lo sport e lo spettacolo, Elvira Amata, e di una rappresentanza di ospiti del mondo cinematografico e dello spettacolo che hanno preso parte al festival, tra i quali l’attrice statunitense, candidata al premio oscar, Alfre Woodard con il marito, scrittore, Roderick Spencer.

Il patron della manifestazione, Franco Arcoraci apre le porte : “ Quella di Lipari è una idea che valutiamo seriamente. L’unicità dei luoghi non si discute e le collaborazioni locali sono di ottimo livello per cui tutto è possibile”. D’accordo , ovviamente, anche il Sindaco di Lipari, Riccardo Gullo nonostante il compito “arduo”. Ma c’è la disponibilità ad offrire l’assistenza necessaria. Il primo cittadino isolano ha incantato la platea descrivendo il museo archeologico ed esaltando la storia e la bellezza di questi luoghi.

Alla serata, per tracciare una rapida analisi dei problemi accusati dalle case di produzione che investono massicciamente in Sicilia, sull’effetto “ The White Lotus” è intervenuto , tra gli altri, Marcello Foti già direttore del Centro Sperimentale di cinematografia e ora del CeSAM di Potenza . “ Serve – ha dichiarato-che le istituzioni territoriali facciano rete altrimenti è come se avessimo una bella Ferrari senza pilota”. Nel mirino la burocrazia: “ se si chiede un suolo pubblico non si possono perdere 20 giorni per un timbro”. Ma- osserva ancora Foti- “ occorre fare sistema con gli operatori turistici, migliorare i trasporti e valorizzare le risorse umane locali, formando le maestranze, creando lavoro e consentendo a chi investe di risparmiare”.

L'attrice Alfre Woodard


Per l’attore Pino Ammendola “ non si può parlare in questo momento di cinema in senso stretto ma, piuttosto, bisognerebbe creare un rapporto diretto con le piattaforme televisive”.

Roberta Ammendola, presentatrice Rai, ha sottolineato l’importanza del Festival del Cinema Italiano che racconta il territorio auspicando che sia l’inizio di un percorso che possa portare la manifestazione in tutto il mondo. “ Siamo stimati, creduti e apprezzati ovunque per il lavoro che facciamo. Se riusciamo a portare il cinema a quello di una volta, alla sua allure, saremo sempre vincenti”.

L’assessore Elvira Amata , consapevole delle difficoltà, ma fiduciosa sul lavoro intrapreso ha invitato tutti gli “attori” a fare rete per abbattere le criticità perché le potenzialità sono straordinarie. Pare anche che “la luce naturale che abbiamo in Sicilia sia una delle migliori per girare film”. “ Bisogna- ha spiegato- offrire servizi oltre alle locations, eliminare i problemi creati dalla burocrazia perché i produttori hanno dei tempi e devono andare veloci. Spendono tanti soldi già per il primo ciak per cui vanno sostenuti”. Ecco quindi l’idea del “ cineporto a Palermo con servizi alle case produttrici per realizzare un set al chiuso” tanto amato dagli americani . E per abbattere i costi ricorda che, ogni anno, c’è il bando “Film Commission” col credito sportivo ( che si occupa anche di cultura) e che consente alle case produttrici di accedere immediatamente all’anticipo delle somme, per il primo ciak .

“ E dobbiamo- ha concluso- insieme alle amministrazioni , alle associazioni, alle Pro Loco e a coloro che hanno interesse a vendere questo nostro prodotto, sapere accogliere i turisti cercando di risolvere i problemi legati ai rifiuti e ai collegamenti marittimi.”