E' stata presentata oggi questa interrogazione parlamentare dai deputati del Pd, Della Seta e Ferrante:
INTERROGAZIONE
Al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Per sapere, premesso che:
-con il DPCM del 14 giugno 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 giugno 2002 n. 143, veniva dichiarato lo stato di emergenza, fino al 30 settembre 2002, nel territorio del comune di Lipari. Tra le emergenze elencate, veniva indicata come prioritaria la soluzione dell'emergenza idrica. Da allora lo stato di emergenza è stata più volte prorogato, si vedano a tal proposito: il DPCM 29 settembre 2002, il DPCM 10 gennaio 2003, il DPCM 19 dicembre 2003, il DPCM 28 dicembre 2004, il DPCM 29 dicembre 2005, il DPCM 22 dicembre 2006, il DPCM 11 gennaio 2008, il DPCM 30 gennaio 2009, il DPCM 22 dicembre 2009 e il DPCM 11 gennaio 2011;
- nell’aprile 2000 il Sindaco, a seguito di un decreto della Regione Sicilia che finanziava la realizzazione di un depuratore nel comune di Lipari, indisse un bando di gara per la progettazione di un impianto per la gestione del ciclo integrato dell’acqua: produzione di acqua, ciclo fognario e depurazione delle acque reflue con riutilizzo a scopi non umani, per tutte le isole del comune. La gara venne aggiudicata ad un Consorzio capeggiato dalla ditta Lotti SpA;
- va sottolineato che la mancata utilizzazione, da parte della nuova amministrazione comunale, del progetto proposto dall'associazione temporanea d'impresa di cui la predetta azienda era capofila, sembrerebbe sia dipesa dal fatto che, in relazione al suddetto progetto, erano stati sollevati significativi dubbi sia con riferimento alla realizzabilità tecnica del progetto preliminare, che in ordine alla disponibilità delle risorse (verbali delle riunioni della segreteria tecnica del Ministero dell'ambiente del 22-23 gennaio 2007, 26-27 marzo 2007 e 21-22 maggio 2007);
- risale a questa fase l'entrata in scena della SOGESID (società "in-house" dello Stato di cui azionista unico è il Ministero dell’economia e delle finanze, mentre i diritti dell’azionista sono esercitati d’intesa con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) nella gestione dell'emergenza idrica delle isole Eolie (in base a una convenzione stipulata il 5 ottobre 2007), con il compito di supportare il commissario delegato pro-tempore (allora il Sindaco di Lipari) quale stazione appaltante per l'esecuzione delle opere programmate e per lo svolgimento degli adempimenti tecnici ed operativi necessari;
- con ordinanza n. 3738/2009 del Presidente del Consiglio dei ministri, recante una serie di disposizioni urgenti di protezione civile all’art. 17, venne stabilito che «Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenziale in atto nel territorio delle isole Eolie, limitatamente all’emergenza idrica, l’Avvocato Luigi Pelaggi è nominato Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Messina». Il Commissario «è autorizzato ad avvalersi di un Comitato di indirizzo e controllo sulla programmazione e realizzazione degli interventi». E ancora l’ordinanza recita: «Con separato atto il Commissario delegato determina il compenso dei Componenti del Comitato, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalità posseduta, con oneri a carico dei fondi commissariali». Inoltre egli «può utilizzare le risorse finanziarie disponibili sulla contabilità speciale limitatamente a quelle assegnate per fronteggiare l’emergenza idrica»;
- il consiglio comunale di Lipari, con due separate deliberazioni (la n.105/2010 del 12.12.2010 e la n. 002/2011 del 17.01.2011) approvate all’unanimità, ha rigettato la localizzazione in località Canneto per il nuovo depuratore di Lipari proposta dall'attuale Commissario. Nella seduta del 17 gennaio 2011, il consiglio comunale di Lipari ha deliberato all’unanimità dei presenti (14 consiglieri su venti, con la presenza di consiglieri di minoranza, maggioranza ed indipendenti) di: richiedere al Commissario di rivedere la sua decisione sulla localizzazione dell’impianto a Canneto attraverso un reale coinvolgimento del consiglio comunale e la conseguente sospensione dell’iter in corso; di chiedere all’amministrazione comunale la presentazione di un ricorso urgente per il mancato coinvolgimento del consiglio comunale da parte del Commissario delegato in merito a scelte fondamentali di carattere urbanistico che riguardano il territorio del Comune di Lipari; di chiedere all’amministrazione comunale la presentazione di un ricorso contro la eventuale localizzazione del depuratore a Canneto e di chiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la revoca della emergenza idrica delle Eolie, nonché l’immediato ripristino dei poteri riservati al consiglio comunale in materia urbanistica e di gestione del territorio per ciò che concerne le scelte di localizzazione relative al progetto definito “II stralcio:sezione B – Isola di Lipari: nuovo impianto di deputazione di Lipari ed opere fognarie accessorie. Sezione C - Isola di Vulcano: nuovo impianto di depurazione – rete fognaria del centro urbano”, destinando comunque le risorse stanziate alla realizzazione delle opere in parola.
- come si può ben capire dalla lettura delle suddette deliberazioni approvate all'unanimità, il consiglio comunale è contrario all'attuale progetto, sia per la localizzazione sia per il fatto che le acque depurate non verrebbero recuperate per altri usi (irrigui);
- inoltre viene lamentato, dai rappresentanti del Partito Democratico di Lipari, l'atteggiamento arrogante dell'avvocato Pelaggi, che finora non ha tenuto alcun conto del voto unanime del consiglio comunale contrario al progetto e in generale delle preoccupazioni e perplessità dei cittadini;
- a proposito della nomina dell'avvocato Luigi Pelaggi a commissario delegato per l'emergenza idrica, è importante sottolineare che lo stesso è il Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e membro, in qualità di consigliere, del consiglio di amministrazione della SOGESID.
Alla luce di quanto sopra esposto si chiede al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare di conoscere:
- se non si ritiene che visto il molto tempo da cui dura lo stato di emergenza idrica, e visto perciò che parlare di emergenza risulta ormai abbastanza improprio, non sia giunto il tempo di chiudere l'emergenza e ritornare all'ordinaria amministrazione, dunque anche alle procedure regolari in fatto di aggiudicazione degli appalti per opere pubbliche;
- se non si ritiene in ogni caso che l'attuale Commissario, per i suoi molteplici ruoli e per la sua indisponibilità dimostrata a confrontarsi con la comunità locale, rappresenti più un problema che un contributo alla soluzione.
Della Seta, Ferrante