Il Ferragosto, giornata centrale delle vacanze
estive, rappresenta per i cristiani anche una festività importante: quella che
celebra l’assunzione in cielo della Vergine Maria. A Lipari, in particolare,
l’Assunta è ricordata nella frazione di Serra dove c’è una chiesetta a Lei
dedicata, affidata alle cure degli abitanti del luogo che gli sono molto
affezionati ed ogni anno la festeggiano con in maniera solenne con Messe,
processione, giochi d’artificio. Ancora ai primi degli anni 50, quando a sera
usciva la processione della Madonna nelle campagne si accendevano i falò (pamparine) con l’erba secca ed i rami accumulati
nei mesi precedenti ed era uno spettacolo commovente il vedere la statua
procedere salutata da decine e forse centinaia
di luci alimentate con fede dai contadini e villeggianti.
Ma torniamo all’Assunzione di Maria. Dice il Concilio Vaticano II che “l'Immacolata Vergine, preservata immune da
ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta alla celeste
gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo,
perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e
vincitore del peccato e della morte'. ('Lumen gentium', 59). Così l'Assunta è
primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per
la chiesa pellegrina. Il dogma dell’Assunzione - solennemente definita dal papa
Pio XII il 1º novembre 1950, Anno Santo, con la Costituzione apostolica Munificentissimus
Deus - si intreccia con la tradizione
della 'dormitio Virginis'. Dormitio Virginis e
Assunzione, in Oriente e in Occidente, sono fra le più antiche feste
mariane.
La
tradizione dei Padri della Chiesa
Il primo scritto attendibile che narra
dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la Tradizione fino ad allora
aveva tramandato oralmente, reca la firma del Vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594),
storico e agiografo gallo-romano (lo stesso che parla dell’arrivo a Lipari
delle reliquie di S. Bartolomeo e della costruzione a lui dedicata di un grande
tempio): «Infine, quando la beata Vergine – scrive S: Gregorio -, avendo
completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da
questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si
riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il
mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi
angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò.
All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su
un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che
per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo
fosse preso e portato in Paradiso».
Il Dottore della Chiesa san Giovanni
Damasceno (676 ca.- 749) scriverà: «Era conveniente che colei che nel parto
aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il
suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno
il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la
Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva
visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era
stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era
conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di
suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di
Dio».
La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato
originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che
aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo
glorioso.
San Germano di Costantinopoli (635
ca.-733), considerato il vertice della mariologia patristica, è in favore
dell’Assunzione e per tre principali ragioni: pone sulla bocca di Gesù queste
parole: «Vieni di buon grado presso colui che è stato da te generato. Con
dovere di figlio io voglio rallegrarti; voglio ripagare la dimora nel seno
materno, il soldo dell’allattamento, il compenso dell’educazione; voglio dare
la certezza al tuo cuore. O Madre, tu che mi hai avuto come figlio unigenito,
scegli piuttosto di abitare con me». Altra ragione è data dalla totale
purezza e integrità di Maria. Terzo: il ruolo di intercessione e di mediazione
che la Vergine è chiamata a svolgere davanti al Figlio in favore degli uomini.
Leggiamo ancora nel suo scritto dell’Omelia I sulla Dormizione, che attinge a
sua volta da San Giovanni Arcivescovo di Tessalonica ( tra il 610 e il 649 ca.)
e da un testo di quest’ultimo, che descrive dettagliatamente le origini della
festa dell’Assunzione, dato certo nella Chiesa Orientale dei primi secoli:
«Essendo umano (il tuo corpo) si è trasformato per adattarsi alla suprema vita
dell’immortalità; tuttavia è rimasto integro e gloriosissimo, dotato di
perfetta vitalità e non soggetto al sonno (della morte), proprio perché non era
possibile che fosse posseduto da un sepolcro, compagno della morte, quel vaso
che conteneva Dio e quel tempio vivente della divinità santissima
dell’Unigenito».
Poi prosegue: «Tu, secondo ciò che è stato scritto, sei bella e il tuo corpo
verginale è tutto santo, tutto casto, tutto abitazione di Dio: perciò è anche
estraneo al dissolvimento in polvere. Infatti, come un figlio cerca e desidera
la propria madre, e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche
tu, che possedevi un cuore colmo di amore materno verso il Figlio tuo e Dio, ritornassi
a lui; e fu anche del tutto conveniente che a sua volta Dio, il quale nei tuoi
riguardi aveva quel sentimento d’amore che si prova per una madre, ti rendesse
partecipe della sua comunanza di vita con se stesso».
Restano incorrotti molti corpi di Santi (manifestazioni scientificamente
inspiegabili) e come sarebbe stata possibile la dissoluzione in polvere della
Corredentrice che ha contribuito, rendendo possibile l’Incarnazione, a liberare
l’uomo dalla rovina della morte?
( tratto liberamente da www.santiebeati.it testo di Cristina Siccardi).
Il Transitus Virginis o Dormitio Mariae
È un documento che presenta gli ultimi istanti della vita terrena di Maria
e si preoccupa di far presagire al lettore che nel caso di Maria il corpo non
subì gli effetti della decomposizione del sepolcro, ma fu portato in cielo.
Datazione
Il testo più antico (parzialmente conservato in greco e più completamente
in etiopico) è attribuito ad un certo Leucio, discepolo di S. Giovanni.
La composizione nella forma attuale risale al IV-V secolo. Ma in esso «sono
state conservate notizie e forme letterarie giudeo-cristiane, più evidenti nel
codice Vaticano greco 1892, che autorizzano l'ipotesi di un archetipo risalente
ai secoli II-III» [2]. Lo studioso B. Bagatti che ha approfondito molto questo
documento in rapporto anche alle scoperte archeologiche, afferma che esso nella
sua redazione primitiva «va riportato ad un periodo assai anteriore al IV
secolo» [3].
Armonia con
l'archeologia
Ciò che colpisce molto in questo documento è la sorprendente coincidenza
dei dati offerti dalle scoperte archeologiche con quelli da esso trasmessi : le
tre camere sepolcrali messe in luce dagli scavi corrispondono alle tre camere
descritte nella versione siriana del documento.
Questo documento non ha avuto troppa fortuna presso i Padri dei primi
quattro secoli perché proveniente dalla chiesa giudeo-cristiana che aveva una
vita ed una attività separata da quella dei cristiani di origine pagana. Non va
dimenticato che la Chiesa giudeo-cristiana fu considerata scismatica nei primi
secoli della Chiesa [4].
Importanza
Il messaggio fondamentale dello scritto pseudoepigrafico risalente al
II-III secolo (ora perduto, ma sostanzialmente presente nei codici del IV-V sec.
doveva essere questo: il corpo di Maria Vergine Madre del Signore non si
decompose, ma seguì la sorte di quello di suo Figlio.
Se questa ipotesi di studio corrisponde al reale svolgimento dei fatti,
allora possiamo concludere che la fede della Chiesa nell'Assunzione corporea di
Maria al cielo rientra in una tradizione ininterrotta e viva anche se l'evento
è avvolto nel velo del mistero.
[1] Per questo delicato ed interessante tipo di letteratura protocristiana
pseudo-epigrafica, cf B. BAGATTI, Le due redazioni del "Transitus
Mariae", in «Marianum» 32 (1970), 279-287; E. PERETTO, o.c., 112-113.
[2] Cf. A. WENGER, L'Assomption de la T. S. Vierge dans la tradition
byzantine, du VIe au Xe siècle, études et documents, p. 209-241 ; B. BAGATTI,
S. Pietro nella "Dormitio Mariae", in «Bibbia e Oriente» 13 (1971),
42-49.
[3] B. BAGATTI, Le due redazioni del "Transitus Mariae", o.c.,
287.
[4] Un'ottima sintesi di tutta questa interessante ipotesi si trova in G.
BESUTTI, Ricerche storiche sull'Assunzione di Maria, in «Riparazione Mariana»
1978/4, 5-6.