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APPROFONDIMENTI
Esposto Procura della Repubblica: https://lstu.fr/espostosaluteeoliani
Appello alle Istituzioni:
https://lstu.fr/appellosaluteeolie
Su iniziativa di Mons. Gaetano Sardella una messa commemorativa sarà celebrata il 6 febbraio, alle ore 18,00, nella Cattedrale di Lipari.
Lo rende noto il direttore del Parco archeologico delle Eolie - Museo Luigi Bernabò Brea, architetto Rosario Vilardo
Colleghi e amici nel ricordo rinnovano la vicinanza alla famiglia per la perdita del caro Nino
"Si è spenta prematuramente a Messina, causa sofferenza inflittale dall'infezione virale causata dall'epidemia ancora in corso, la signora Lidia Coppola, Maestra di scuola e di vita, già Sindaco di Santa Marina Salina. Elevo al Signore, per la sua eletta anima, la preghiera di suffragio.
Così scrive su fb Don Giuseppe Mirabito.
Lidia Coppola è stata una delle tre donne che, nella storia delle Eolie, hanno ricoperto il delicato ruolo di sindaca.
Alla famiglia, nell'ora di un così grande dolore, giungano le nostre sentite condoglianze
Egregi Signori Sindaci delle Isole Eolie,
ci rivolgiamo a voi come cittadini e come membri di un comitato per la difesa del diritto alla salute.
Nel novembre 2021 abbiamo raccolto 3300 firme e inviato un esposto alla procura della Repubblica per rivendicare una sanità adeguata alle richieste e alle peculiari esigenze del nostro territorio, situato in zone disagiate e vulcaniche, con enormi pericoli dunque per la nostra sicurezza e la nostra vita.
Da troppo tempo ormai, nel nostro ospedale, si rilevano criticità quotidiane non più affrontabili e sopportabili, che hanno raggiunto nell'ultimo periodo livelli di drammaticità.
Tante le iniziative ufficialmente intraprese da comitati e dall'amministrazione del Comune di Lipari.
Ma tutto è risultato vano.
Nessuna delle promesse formulate dalle autorità preposte all'organizzazione e al buon funzionamento del servizio sanitario pubblico è stata mantenuta.
Neppure la solenne promessa fatta dal Sottosegretario alla salute Costa, nel dicembre 2021, dinnanzi al Consiglio Comunale, al Sindaco e a questo comitato, ha dato esito positivo. Solo un silenzio assordante, inspiegabile e mortificante.
Siamo stati felici nell'apprendere, dai giornali locali, la disponibilità dei sindaci di Salina di unirsi finalmente in questa battaglia di civiltà.
Come Sindaci speriamo sentiate tutti, sulla vostra persona, la grande responsabilità in questa lotta, che vi dovrebbe imporre di denunciare l'attuale, inaccettabile situazione sanitaria territoriale.
Siamo ormai al punto di non ritorno e insieme dobbiamo pretendere risposte certe e celeri per un serio piano sanitario per le nostre isole.
Confidiamo nella vostra coesione e responsabilità civica e, se saremo compatti, ne usciremo vittoriosi.
Instauriamo insieme una linea diretta con le istituzioni preposte e coinvolgiamo, come dice il Sindaco Arabia, anche L'ANCIM, la quale già si sta muovendo per far dichiarare le isole minori ''Area interna ultra-periferica'' e poter così usufruire di importanti finanziamenti anche in tema di sanità.
Il momento è propizio per unire le forze e le volontà.
IL PNRR, se studiato bene, e se terrà conto delle esigenze dei territori, sarà per noi fondamentale.
Ora o mai più.
Non ci saranno altre occasioni per far risorgere la sanità territoriale.
Fiduciosi in un vostro segnale di attenzione e sensibilità, rimaniamo in attesa di una convocazione urgente di un unico Consiglio Comunale Eoliano, sperando di poter essere coinvolti insieme ad altri comitati cittadini.
Distinti saluti.
Il Comitato spontaneo di cittadini
“L'OSPEDALE DI LIPARI NON SI TOCCA”.
Panarea è l’isola più piccola delle Eolie, circondata da un piccolo arcipelago di isolotti dai nomi suggestivi: Basiluzzo, Dattilo, i Panarelli, Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera, le Formiche. All’indomani della seconda guerra mondiale era stata letteralmente abbandonate dagli uomini emigrati verso le Americhe e l’Australia alla ricerca di lavoro e vita per le loro famiglie. Nell’isola erano rimaste solo le donne, gli anziani ed i bambini. Erano rimaste le pescatrici di Panarea. Ogni giorno raggiungevano l’isola di Lipari, sbarcavano sulla riva di Canneto con le ceste colme di pesce pescato di fresco, le nasse piene. Davanti a ogni barca, brulicava una folla di acquirenti vocianti. Giovani, prosperose, odorose di mare, scarmigliate, le gambe nude sotto le vesti bagnate, strette come calzari fin sulle ginocchia, trattenevano per mano i loro bambini. Lentamente, anno dopo anno, avevano raggiunto i loro mariti e l’isola era rimasta, per oltre un decennio, quasi deserta sino all’arrivo di Monica Vitti.
*
Con l’arrivo della Troupe e l’inizio delle riprese del film “L’Avventura” l’isola di Panarea era tornata ad essere una fonte di racconti ed aneddoti inesauribili.
Tutti sapevano che Monica Vitti non amava prendere il sole perché, diceva, le irritava la pelle e le faceva riempire il corpo di lentiggini. Ogni conversazione telefonica che Monica Vitti Lea Massari o Lelio Luttazzi facevano con la persona del cuore era di dominio pubblico. Il registra Michelangelo Antonioni aveva visionato, a Panarea, alcune barche ed alla fine aveva scelto la “Santa Rita”, che si trovava nell’isola per fare delle escursioni con i primi turisti. Aveva parlato con i pescatori di Lipari, “I Piddirini” per concludere l’accordo (i soldi, in contanti, venivano portato dal segretario della produzione a casa di Don Nino a Lipari).
Le riprese a Panarea erano durate tre mesi, l'intera estate. Abitavano in case prese in affitto. Senza telefono. Spesso senza mangiare. «Una volta si sfamarono con le carrube raccolte da un albero” raccontava qualcuno; quando avevano i soldi andavano a mangiare dal Dottore Cincotta che aveva come cuoco un Bonannella di Lipari.
A Panarea in quegli anni non c'erano orti, né galline, né pecore. Gli uomini erano pochi, le donne erano tutte vestite di nero e guardavano la troupe da dietro le finestre.
Franco “Piddirino” ricordava pure che prima di vedere i soldi dovevano sudare. Gli attori e la troupe stavano tutti a Panarea. Il contatto con Roma l'avevano per mezzo di un telefono da guerra, rimasto chissà come vicino al molo, e che funzionava facendo girare una pesante manovella.
Una volta venne uno che doveva portare un po' di soldi per pagare la troupe. Tutti erano eccitati. Quando questo "messo" del produttore fu sull'isola, disse ad Antonioni:
"Lei è un pazzo. Questo film è affare suo. Non siamo disposti a spendere altro denaro".
Il regista, allora, chiamò gli operai e gli disse: "I soldi li ha, fateveli dare". Fecero così: i soldi l'uomo li aveva nascosti nel comodino.
Don Franco ricordava soprattutto un temporale di fine estate. Loro erano a Lipari per fare “nafta”, rifornimento, e la troupe si era trovata sull’isolotto di Lisca Bianca, quando, improvvisamente verso mezzogiorno, nuvoloni scuri si erano addensarsi nel cielo, in un improvviso levarsi del vento e del mare.
Il vecchio Taranto, pescatore di Panarea, che faceva la spola fra lo scoglio e l’isola, alza la mano in un gesto che vuol dire: subito, bisogna partire subito, altrimenti si rischia di rimanere qui. Sulla piccola barca - senza dire una parola - saltano d'un balzo Lea Massari, Gabriele Ferzetti e Esmeralda Ruspoli. Andò bene il primo viaggio. Andò bene il secondo, con gli uomini della troupe che si erano fatti piccoli piccoli mentre le onde diventano sempre più alte e scomposte. Poi la barca del Taranto non riuscì a tornare più. Sullo scoglio rimasero Michelangelo Antonioni, il suo aiuto Franco Indovina, Monica Vitti, un signore inglese con panama e baffi bianchi che era stato scelto per caso e un giornalista americano venuto dagli Stati Uniti per raccontare come lavorava Antonioni.
Lisca Bianca venne investita dall’acqua di cielo (la pioggia come la chiamano gli eoliani) e dagli spruzzi delle onde. Non c'era alcun riparo, e tutti - come naufraghi - si aggrappano alla roccia per non essere portati via dalla bufera. Erano senza cibo e senza acqua da bere. E rimasero così tutta la notte, con il signore inglese imperturbabile, il giornalista americano eccitato come se fosse su un fronte di guerra, Antonioni muto e preoccupatissimo, la Vitti con gli occhi sbarrati a fare le previsioni più catastrofiche.
Il giorno dopo, nonostante il cattivo tempo, la “Santa Rita” raggiunge Panarea e Taranto riferisce che il regista e Monica Vitti erano a Lisca Bianca. Non si perde tempo e la barca punta verso l’isolotto, era difficile accostare dal lato di tramontana, accostarono dal lato di mezzogiorno. Il regista decise per tutti: meglio rischiare il mare alto che rimanere lì nella bufera. La “Santa Rita” li mise in salvo; coperte per tutti ed ammassati dentro la piccola cabina al centro della barca.
L’abilità di nonno Nino al timone venne confermata da Antonioni che racconto di una traversata da Panarea a Lipari memorabile: “ricordo anche la traversata per andare a Lipari a visionare, dopo due mesi di riprese, il primo materiale. Guardavamo come da un fondo valle le onde arrivare e sembrava impossibile che una imbarcazione piccola come la nostra potesse arrampicarsi lassù. Eppure ci riusciva. Onda dietro onda, come un’auto con le curve”.
Alla fine della traversata Gabriele Ferzetti si era complimentato con Don Nino rivolgendosi al figlio, Franco: “tu sei bravo, ma tuo padre è un domatore di onde”.
Pino “piddirino” raccontava, invece, di quella volta che “tagliò la tromba marina” che si dirigeva verso Lisca Bianca.
Mentre erano sull’isolotto una tromba marina si dirigeva verso di loro ed il regista, Antonioni, gridò all’operatore di portare la macchina da presa per riprendere la scena. La Vitti era impaurita e guardò Pino con uno sguardo disperato, il giovane pescatore le disse di stare tranquilla che lui sapeva “tagliare” la tromba, il padre glielo aveva insegnato dicendogli le parole magiche nella Chiesa di Porto Salvo durante una notte di Natale: Pino prese il coltello e pronunciò la formula magica e la tromba d’aria si spezzò, svanendo.
L’unico che si arrabbiò fu il regista, voleva riprendere la tromba per inserirla nel film, ma ormai era fatta!
Ricordo ancora la prima volta che osservai in lontananza dalla spiaggia di Marina Lunga, in un giorno di cattivo tempo, alcune trombe marine che si dirigevano verso terra e Don Nino dritto con il coltello in mano, assorto nel recitare le frasi misteriose e segrete che servivano a “tagliarle”. Tanti hanno giurato di aver visto le trombe marine dividersi in due proprio nell’attimo in cui l’anziano pescatore con il suo coltello faceva il segno di reciderle. Nelle discussioni fra ragazzi si diceva che il segreto era tenuto nascosto e tramandato soltanto la notte di Natale ad una sola persona alla volta con il giuramento di mantenere per sempre il segreto. Le dicerie riportavano che le frasi erano talmente sacrileghe che la notte della natività era l’unico momento tanto sacro da poter pronunciare tali scongiuri senza conseguenze.
Dopo tanti anni sono riuscito a scoprire la frase: “Forza del Padre, Sapienza del Figlio, Virtù dello Spirito Santo, ti taglio manica, mentre ti decanto”, pronunciarle, anche in caso di pericolo, è peccato, ma può essere rimesso, mentre costituisce sacrilegio ripeterle in altre circostanze, per cui è impossibile ottenere l'assoluzione.
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La proiezione nelle sale cinematografiche del film L’Avventura rappresentò l’avvio del turismo per la piccola Panarea.
Ben quattordici stazioni ferroviarie di Sicilia, tra Palermo, Messina, Catania e il Siracusano, saranno oggetto a breve di un Piano di manutenzione straordinaria dal valore complessivo di circa 12 milioni di euro. I tecnici di Rete ferroviaria italiana lo hanno presentato all’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, nel corso dell’ultimo tavolo tecnico che si è tenuto a Palermo.
L'ASD Lipari IC comunica che la partita con la Juvenilia 1958, in programma oggi al Monteleone, viene definitivamente rimandata a data da destinarsi.
In questo momento difficile siamo vicini a dirigenti, staff tecnico e giocatori della stessa
(COMUNICATO) Collegamenti marittimi tra le isole minori : Legittimi i bandi siciliani". La Regione vince al Tar: stop alle navi vecchie per i collegamenti con le isole minori.
31 gennaio 2022
I Consiglieri Comunali
Gesuele Fonti e Eliana Mollica (Gruppo Forza Italia)