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venerdì 13 settembre 2024

Oggi, 13 settembre: San Giovanni Crisostomo

e Giovanni soprannominato Crisostomo, o bocca d'oro, per la sua meravigliosa eloquenza, nacque in Antiochia.
In giovanissima età fu privato del padre. Gli rimase la santa genitrice che ad altro non pensò se non ad adempiere fedelmente tutti gli obblighi di una madre cristiana verso i suoi figliuoli.
Il Crisostomo studiò retorica e filosofia sotto la scorta dei migliori maestri del suo tempo e fece progressi tali che lo stesso suo insegnante ne rimase meravigliato, e, interrogato una volta dai suoi amici quale dei suoi discepoli avrebbe preferito gli succedesse nella cattedra : — Io nominerei, rispose, a mio successore Giovanni; se i Cristiani non ce l'avessero già involato.
Il vescovo di Antiochia, Melezio, conoscendo le rare qualità del Crisostomo, lo ordinò lettore. Flaviano, successore di S. Melezio, lo innalzò al sacerdozio, con l'incarico di predicar la parola di Dio, ufficio che Giovanni compì con zelo infaticabile e con grandissimo frutto. Egli spiegava Ie Scritture con molta chiarezza e proprietà; le sue istruzioni erano sode, le esortazioni vive e penetranti. Riprendeva con forza, esortava con carità e sapeva adattarsi alla mentalità di ciascuno.
Dodici anni continuò nel suo ufficio, quando venne a morire il vescovo di Costantinopoli, Nettario. Nell'elezione il pensiero corse subito a Giovanni, che a voce di popolo fu eletto successore il 26 febbraio dell'anno 398. Lo zelo per riformare i costumi gli attirò molti nemici.
Avendo pubblicamente ripreso dal pulpito alcune colpe dell'imperatrice, questa se ne volle vendicare. Lo fece quindi arrestare, e radunò il consiglio per escogitare cosa fare al Crisostomo. Chi proponeva l'esilio, chi la morte, chi la prigione perpetua, e chi altro. Finalmente uno che conosceva l'animo del Santo disse: « Ouanto avete proposto, altro non serve che a rallegrare il Vescovo. Con una cosa sola voi potete fargli del male, cioè facendogli commettere anche un solo peccato; ma fare questo non è in vostro potere ».
Si decise di esiliarlo in Bitinia. La notte appresso vi fu in Costantinopoli un terribile terremoto che tutti riguardarono come un effetto della collera divina. L'imperatrice medesima si spaventò e scongiurò l'imperatore a richiamare il santo Vescovo.
Tornò Giovanni in mezzo al suo popolo plaudente, ma per poco tempo, perché i suoi nemici non desistettero, e tanto fecero che l'imperatore fu costretto a esiliarlo nuovamente. Giovanni, per l'avanzata età e per gli strapazzi del viaggio, a stento poté arrivare alla città destinata; il giorno dopo il Signore lo chiamò a sè: era il 14 settembre del 407. Varie e pregevolissime sono le opere scritte da lui, e la Chiesa lo dichiarò Dottore.

PRATICA Non temete i mali di coloro che vi vogliono spaventare, ma temete il peccato che vi può mandare eternamente all'inferno.

PREGHIERA. La grazia celeste, deh! Signore, amplifichi la tua Chiesa, la quale hai voluto illustrare con i meriti gloriosi e la dottrina del tuo beato Giovanni, vescovo e confessore

Buongiorno...così!


 

giovedì 12 settembre 2024

Gal Tirreno, via a 17 facilitatori digitali. Dalla Gazzetta del sud del 12 settembre 2024


 

Lipari, due preziosi ponti semichiusi da oltre 7 anni. Dalla Gazzetta del sud del 12 settembre 2024


 

E' uscita la raccolta poetica "Appunti eoliani" di Guglielmo Aprile

E' uscita, per Fara editore, l'ultima raccolta poetica di Guglielmo Aprile, "Appunti eoliani", premiata con la pubblicazione al concorso "Narrapoetando 2024" indetto dallo stesso editore.

Buon compleanno a...

... Consuelo Zaia, Dario Famularo, Maria Peluso, Lina Lunghi, Katia Caruselli

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Inizia la scuola

Oggi, 12 settembre: Santissimo Nome di Maria

 Dopo il nome di Gesù non v'è nome più dolce, più potente, più consolante che quello di Maria; nome dinanzi a cui s'inchinano riverenti gli Angeli, la terra si allieta, l'inferno trema.

Tre sono i principali significati di questo nome:

Mare: dall'ebraico Maryam, nome adatto ad esprimere la sovrabbondanza delle grazie sparse sopra di lei. Come invero tutti i fiumi sboccano nell'oceano, così tutti i tesori delle grazie celesti, tutte le eccelse prerogative e carismi furono versati sopra l'anima della Vergine, la quale è chiamata: « Madre di grazie ».

Amarezza: anche questo conviene moltissimo alla Vergine il cui cuore nuotò in un mare di angoscia, precisamente come aveva predetto il Profeta: « Immenso come il mare è il tuo cordoglio ». Come la Vergine era stata colmata più di tutti i Santi di grazia, così più di tutti loro doveva bere il calice amaro della passione del suo Figliuolo Gesù.

Stella: con questo appellativo la Chiesa invoca la Vergine nel bellissimo inno « Ave, Maris Stella ». S. Bernardo intreccia sapientemente a questo significato le più belle pagine di eloquenza e le più consolanti considerazioni: « Ella è la pura e gloriosa stella che sorge da Giacobbe ed illumina tutto il mondo; la sua luce brilla nei cieli e penetra negli abissi, percorre la terra, infiamma d'amor divino ogni cuore, suscita le virtù e distrugge il vizio. Ella è la candida e dolce stella dalla Provvidenza innalzata sopra il profondo mare dell'universo, per illuminarlo con lo splendore del suo esempio ». Maria è ancora giubilo al cuore, melodia soave all'orecchio, balsamo salutare ad ogni sorta di miserie; come l'arcobaleno indica la fine della tempesta ed annunzia il ritorno della calma, così il nome di Maria entrato in un'anima ne allontana il peccato e la dispone alla pace col Signore.

Il culto del Santissimo Nome della beata Vergine Maria che il Martirologio Romano ricorda in questo giorno, rievoca l' amore della Madre di Dio verso il suo Figlio santissimo ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore, perché sia invocata con profonda devozione. E' un culto che si diffuse nel corso dei secoli in tutta la Chiesa, ed i Pontefici arricchirono d'indulgenze l'invocazione dei nomi di Gesù e di Maria.

Nel 1513 il Papa Giulio II da Roma concesse alla Spagna una festa in onore del nome di Maria. San Pio V la sopprese, Sisto V la ripristinò e si estese poi nel 1671 al Regno di Napoli fino a raggiungere Milano. Dopo la vittoria riportata nel nome di Maria contro i Turchi da Giovanni Sobieski, re di Polonia, il Beato Pontefice Innocenzo XI il 12 settembre 1683, in memoria e grato del prodigio, estese questa festa a tutta la Chiesa, fissandola alla domenica fra l'Ottava della Natività. Fu infine san Pio X a riportarla al 12 settembre.

PRATICA. S. Bernardo ci raccomanda: «Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità, invoca Maria. Un sì bel nome non si parta dalla tua bocca, non si parta dal tuo cuore ».

PREGHIERA. Deh! concedi, Dio onnipotente, che tuoi fedeli, i quali si rallegrano del nome e della protezione della SS. Vergine Maria, siano liberati, per la sua amorevole intercessione, da tutti i mali in terra, e meritino di giungere ai gaudii eterni nel cielo.
MARTIROLOGIO ROMANO. In questo giorno si rievoca l'ineffabile amore della Madre di Dio verso il suo santissimo Figlio ed è proposta ai fedeli la figura della Madre del Redentore perché sia devotamente invocata.

Santissimo Nome di Maria
autore Ilian Rachov titolo Madonna col Bambino


Scrive il Manzoni:

IL NOME DI MARIA


Tacita un giorno a non so qual pendice Salia d'un fabbro nazaren la sposa; Salia non vista alla magion felice D'una pregnante annosa;

E detto: "Salve" a lei, che in reverenti Accoglienze onorò l'inaspettata, Dio lodando, sclamò: Tutte le genti Mi chiameran beata.

Deh! con che scherno udito avria i lontani Presagi allor l'età superba! Oh tardo Nostro consiglio! oh degl'intenti umani Antiveder bugiardo!

Noi testimoni che alla tua parola Ubbidiente l'avvenir rispose, Noi serbati all'amor, nati alla scola Delle celesti cose,

Noi sappiamo, o Maria, ch'Ei solo attenne L'alta promessa che da Te s'udia, Ei che in cor la ti pose: a noi solenne È il nome tuo, Maria.

A noi Madre di Dio quel nome sona: Salve beata! che s'agguagli ad esso Qual fu mai nome di mortal persona, O che gli venga appresso?

Salve beata! in quale età scortese Quel sì caro a ridir nome si tacque? In qual dal padre il figlio non l'apprese? Quai monti mai, quali acque

Non l'udiro invocar? La terra antica Non porta sola i templi tuoi, ma quella Che il Genovese divinò, nutrica I tuoi cultori anch'ella.

In che lande selvagge, oltre quei mari Di sì barbaro nome fior si coglie, Che non conosca de' tuoi miti altari Le benedette soglie?

O Vergine, o Signora, o Tuttasanta, Che bei nomi ti serba ogni loquela! Più d'un popol superbo esser si vanta In tua gentil tutela.

Te, quando sorge, e quando cade il die, E quando il sole a mezzo corso il parte, Saluta il bronzo, che le turbe pie Invita ad onorarte.

Nelle paure della veglia bruna, Te noma il fanciulletto; a Te, tremante, Quando ingrossa ruggendo la fortuna, Ricorre il navigante.

La femminetta nel tuo sen regale La sua spregiata lacrima depone, E a Te beata, della sua immortale Alma gli affanni espone;

A Te che i preghi ascolti e le querele, Non come suole il mondo, né degl'imiE de' grandi il dolor col suo crudele Discernimento estimi.

Tu pur, beata, un dì provasti il pianto, Né il dì verrà che d'oblianza il copra: Anco ogni giorno se ne parla; e tanto Secol vi corse sopra.

Anco ogni giorno se ne parla e plora In mille parti; d'ogni tuo contento Teco la terra si rallegra ancora, Come di fresco evento.

Tanto d'ogni laudato esser la prima Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea; Tanto piacque al Signor di porre in cima Questa fanciulla ebrea.

O prole d'Israello, o nell'estremo Caduta, o da sì lunga ira contrita, Non è Costei, che in onor tanto avemo, Di vostra fede uscita?

Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei Era il pensier de' vostri antiqui vati, Quando annunziaro i verginal trofei Sopra l'inferno alzati.

Deh! a Lei volgete finalmente i preghi, Ch'Ella vi salvi, Ella che salva i suoi; E non sia gente né tribù che neghi Lieta cantar con noi:

Salve, o degnata del secondo nome, O Rosa, o Stella ai periglianti scampo, Inclita come il sol, terribil come oste schierata in campo.


Nome di Maria

PREGHIERA AL NOME DI MARIA



O potente Madre di Dio e Madre mia Maria, è vero che non sono degno neppure di nominarti, ma Tu mi ami e desideri la mia salvezza.

Concedimi, benché la mia lingua sia immonda, di poter sempre chiamare in mia difesa il tuo santissimo e potentissimo nome, perché il tuo nome è l'aiuto di chi vive e la salvezza di chi muore.

Maria purissima, Maria dolcissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che Ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre: Maria, Maria.


Così voglio fare durante la mia vita e spero particolarmente nell'ora della morte, per venire a lodare eternamente in Cielo il tuo amato nome: "O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria".

Maria, amabilissima Maria, che conforto, che dolcezza, che fiducia, che tenerezza sente l'anima mia anche solo nel pronunciare il tuo nome, o soltanto pensando a Te! Ringrazio il mio Dio e Signore che Ti ha dato per mio bene questo nome così amabile e potente.

O Signora, non mi basta nominarti qualche volta, voglio invocarti più spesso per amore; voglio che l'amore mi ricordi di chiamarti ad ogni ora, in modo tale da poter esclamare anch'io insieme a Sant'Anselmo: "O nome della Madre di Dio, tu sei l'amore mio!".

Mia cara Maria, mio amato Gesù, i vostri dolcissimi Nomi vivano sempre nel mio ed in tutti i cuori. La mia mente si dimentichi di tutti gli altri, per ricordarsi solo e per sempre di invocare i vostri Nomi adorati.

Mio Redentore Gesù e Madre mia Maria, quando sarà giunto il momento della mia morte, in cui l'anima dovrà lasciare il corpo, concedetemi allora, per i vostri meriti, la grazia di pronunciare le ultime parole dicendo e ripetendo: "Gesù e Maria vi amo, Gesù e Maria vi dono il cuore e l'anima mia".

(Sant'Alfonso Maria de' Liguori)


INNO AL NOME DI MARIA



Inno al Nome di Maria


O dolce Nome, Maria, Maria,
speme e conforto dell’alma mia,
col cuor sul labbro, finché vivrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Allor che l’alba rimena il giorno,
allor che il sole fa in mar ritorno,
ovunque stia, ovunque andrò:
o dolce Nome, t’invocherò.

Nel mar crudele di questa vita,
se la mia nave andrà smarrita,
a te mia stella mi volgerò;
o dolce nome t’invocherò.

Tu sei la stella che fuga i venti,
che doma e placa l’onde frementi,
che mille e mille navi salvò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

La sospirata placida calma
per te sicura godrà quest’alma:
per te beato ognor sarò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

Perché sia lungi timore e doglia,
perché sia lungi ogni rea voglia,
a te, Maria. sol penserò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

Quando al confine del viver mio,
a quel confine pur giunto anch’io,
l’estreme voci proferirò:
o dolce Nome, t’ invocherò.

In quei tremendi mortali affanni,
del fier nemico le insidie, i danni,
per sì bel nome non temerò:
o dolce Nome, t’ invocherò.



Buongiorno...così!


 

mercoledì 11 settembre 2024

"Stromboli Aerial Week", un altro successo. Dalla Gazzetta del sud dell'11 settembre 2024


 

Stop alla caccia al coniglio. Insorge il Comune di Malfa. Dalla Gazzetta del sud dell'11 settembre 2024


 

Ambra Mirabito, l’artista eoliana a Genova: nuova mostra a Palazzo Stella

 


COMUNICATO STAMPA

L’artista eoliana Ambra Mirabito, dopo una recente collaborazione con la rivista culturale VerbumPress che ha scelto una delle sue opere per la copertina del numero di settembre, torna con una nuova importante iniziativa.

Domani, 12 settembre, vi sarà l’inaugurazione della mostra collettiva dal titolo “Il Mare Dentro”, presso lo storico Palazzo Stella, nel cuore di Genova. L’evento si terrà in concomitanza con il celebre Salone Nautico, una delle manifestazioni più attese della città e che attira ogni anno visitatori da tutto il mondo.

Ambra Mirabito presenterà in questa occasione una selezione di opere tratte dal suo progetto artistico “Once Upon a Time", in cui realtà e fantasia si fondono in una simbiosi unica e suggestiva. Partendo dalle foto delle ex cave di pomice di Lipari, importante sito di archeologia industriale, da vita a scenari incantati, popolandole di creature meccaniche leggendarie e fantastiche. La fusione tra la sua passione per la storia antica e la letteratura ha portato Ambra Mirabito a sviluppare uno stile inconfondibile, che si muove abilmente tra citazioni colte e visioni oniriche, ma che trova il suo fondamento in una notevole abilità tecnica e manuale.

Particolarmente originali sono le decorazioni delle sue opere, impreziosite da ricami di seta colorata, una tradizione che lartista ha ereditato dalle donne della sua famiglia. Attraverso questa preziosa arte del ricamo, che incarna una ritualità tramandata da generazioni, l’artista arricchisce e personalizza ogni soggetto rappresentato, conferendo alle sue creazioni un valore unico e irripetibile.

La partecipazione alla mostra presso Palazzo Stella rappresenta un ulteriore passo avanti nella carriera di Ambra Mirabito, confermando il suo impegno artistico e il suo ruolo di ambasciatrice della bellezza e della cultura delle Isole Eolie. Il suo lavoro continua a riscuotere consensi, portando avanti un dialogo tra passato e futuro, tra storia e immaginazione, che affascina e coinvolge il pubblico.

GAL "Tirreno - Eolie" attiva i "Punti di facilitazione digitale"


Il GAL “Tirreno-Eolie”, come stabilito nell’Accordo sottoscritto col Dipartimento della Formazione Professionale della Regione Siciliana, sta attivando nel proprio territorio 17 punti di facilitazione digitale. In tale ottica a Palazzo D’Amico sono stati firmati i primi contratti per i nuovi facilitatori digitali, che supporteranno i cittadini nello svolgimento di queste attività.

Nell’ambito degli investimenti del PNRR del Dipartimento per la Trasformazione Digitale, la Regione Siciliana è stata individuata quale soggetto attuatore della Misura 1.7.2 Rete di servizi di facilitazione digitale, con l’obiettivo di attivare una rete di Centri di facilitazione digitale attivi sul territorio e di supportare il miglioramento delle competenze digitali nelle fasce della popolazione a maggior rischio di subire le conseguenze del digital divide.
L’iniziativa prevede attività finalizzate ad accrescere il livello di preparazione e sviluppare maggiori competenze digitali da parte dei cittadini, in modo che possano raggiungere il livello di base definito secondo il modello europeo DigComp, che definisce le competenze digitali di base richieste per il lavoro, lo sviluppo personale, l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva e che, pertanto, tutti i cittadini dovrebbero possedere.


La giunta Gullo approva le linee guida per la redazione del Piano Regolatore Portuale del Comune di Lipari.

 Per visualizzare l'atto cliccare su questo link http://www.comunelipari.it/mc/mc_p_dettaglio.php?id_pubbl=44416 e poi scaricare il documento

Buon compleanno a...

...Lorena Coluccio, Mimmo Lo Surdo, Valentina Famularo, Carmelo Manzo, Adriana Patierno, Paola Quadara, Bartolo Sarpi, Sabrina Casali

Piano Regionale Faunistico Venatorio e richiesta di Introduzione della caccia al coniglio Salina: appello per la salvaguardia delle colture e delle tradizioni locali

COMUNICATO - L'isola di Salina si trova da anni a dover fronteggiare una grave proliferazione del coniglio selvatico, un problema che sta compromettendo seriamente le attività agricole dell'isola. In particolare, le coltivazioni vinicole, tra cui le rinomate uve malvasia, vanto del territorio eoliano, subiscono danni ingenti a causa della mancanza di un efficace controllo della fauna selvatica. Gli agricoltori locali, nonostante le numerose richieste di intervento, continuano a subire le conseguenze di un'inazione che mette a rischio la loro stessa sopravvivenza economica.

Le vigne sono costantemente minacciate dalla distruzione provocata dai conigli selvatici, una specie che si è moltiplicata in assenza di misure di contenimento. La situazione è ulteriormente aggravata dal divieto di caccia imposto dal Piano Regionale Faunistico Venatorio, che, sebbene artatamente motivato dalla necessità di proteggere alcune specie, non tiene conto dell'impatto devastante che la proliferazione incontrollata di altre, come il coniglio, sta avendo sul territorio.

La caccia al coniglio, storicamente praticata sull'isola di Salina, ha rappresentato in passato non solo un mezzo di sussistenza per gli abitanti, ma anche un'importante attività legata alla cultura e alla tradizione locale. Rappresentava un elemento di equilibrio nella gestione della fauna selvatica, garantendo un controllo naturale della popolazione di conigli. Il divieto totale imposto negli ultimi anni ha causato la perdita di questo importante strumento di gestione, contribuendo all’attuale emergenza.

"Gli agricoltori stanno assistendo alla distruzione del loro lavoro, mentre una storica tradizione come la caccia, che ha sempre contribuito a preservare l’equilibrio ambientale, è stata ingiustamente soppressa" afferma il sindaco di Malfa Clara Rametta. "La reintroduzione della caccia al coniglio sull'isola non è solo una misura necessaria per proteggere le colture, ma anche un modo per recuperare un'antica pratica che fa parte della nostra identità."

Le Amministrazioni di Salina, gravemente inascoltate dalla Regione, chiedono da anni che il Piano Regionale Faunistico Venatorio venga rivisto e che sia autorizzata la caccia selettiva al coniglio sull'isola di Salina. Si tratta di una misura essenziale non solo per limitare i danni alle colture, ma anche per ristabilire un equilibrio tra tutela ambientale e necessità economiche. Inoltre, il ripristino della caccia al coniglio rappresenterebbe un ritorno a una tradizione storica che, per generazioni, ha aiutato gli abitanti dell'isola a gestire la fauna selvatica in modo sostenibile. Il Comune di Malfa non è disposto a subire più ritardi e dilazioni: si deve intervenire immediatamente, da quest’anno, con un provvedimento derogatorio su misura.

"Non possiamo permettere che l’equilibrio ecologico e culturale di Salina venga distrutto da una cattiva gestione della fauna e nel silenzio dell’Amministrazione Regionale Siciliana, Salina ha una storia profondamente legata alla natura e alla gestione attiva delle sue risorse. La caccia, praticata nel rispetto dell’ambiente, è sempre stata un elemento di questa tradizione, una pratica tramandata di generazione in generazione. Oggi, più che mai, è necessario recuperare questa parte della nostra identità per fronteggiare una minaccia che sta danneggiando l’isola”

Il sindaco Rametta, infine, denuncia la miopia di alcune associazioni ambientaliste “Nonostante l’evidenza del problema, alcune associazioni ambientaliste continuano ad opporsi con ostinazione all'introduzione della caccia al coniglio, dimostrando una totale incapacità di comprensione delle reali esigenze del territorio. Salina, a seguito di anni di impegno profuso solo dalle Amministrazioni e dai cittadini, è uno dei territori più all’avanguardia nelle politiche di tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Questi gruppi, spesso lontani dalla realtà quotidiana dell’isola, non hanno nulla da insegnare agli isolani, che per generazioni hanno custodito e protetto il loro patrimonio naturale con cura e rispetto”.

Malfa, 10 settembre 2024

                                                L’Amministrazione Comunale di Malfa

E' deceduta la signora Clio Bittoni, moglie del Presidente emerito Giorgio Napolitano

A distanza di poco meno di un anno dalla morte del marito, il Presidente emerito della Repubblica della Repubblica Giorgio Napolitano, è deceduta a Roma, la moglie Clio Bittoni Napolitano. 

L'ex "first lady", avrebbe compiuto 90 anni a novembre.

La signora  Clio è stata sposata con l'ex capo dello Stato per 64 anni. Dalla loro unione sono nati due figli, Giovanni e Giulio.

Insieme al marito è stata per lungo tempo una habitué di Stromboli

Il #pensiero del giorno di Don Bernardino Giordano: Abbandono in Dio

Oggi, 11 settembre: Santi Proto e Giacinto

Martiri, santi (epoca incerta). L'esistenza di questi due martiri romani è storicamente provata dal fatto che già nel IV secolo papa Damaso aveva composto una iscrizione per il loro sepolcro.

Leggendario è invece il racconto della loro vita: sarebbero stati due fratelli eunuchi, schiavi della nobile Eugenia, figlia di Filippo il nobile prefetto di Alessandria di Egitto, che convertirono al cristianesimo.



Eugenia avrebbe ceduto i due giovani alla nobile Bassilla, convertitasi a sua volta grazie ai loro insegnamenti. Operarono altre conversioni, finché vennero arrestati e imprigionati costretti all'adorazione degli Dei. Furono infine bastonati a sangue e poi condannati alla decapitazione.

Le ossa di Proto sono venerate nel Collegio di Propaganda Fide, quelle di Giacinto nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma nel cimitero di Basilla sulla via Salaria antica, deposizione dei santi martiri Proto e Giacinto, che il papa san Damaso celebrò nei suoi versi, recuperando i loro tumuli nascosti sotto terra. In questo luogo, circa quindici secoli dopo sono stati nuovamente ritrovati il sepolcro intatto di san Giacinto e il suo corpo consumato dal fuoco.

Buongiorno...così!


 

martedì 10 settembre 2024

Salina, la guida d'autore per la Riserva delle Felci. Dalla Gazzetta del sud del 10 settembre 2024

Da domenica su Rai 1 la fiction ” Sempre al tuo fianco” sul cui set si sviluppo l'incendio di Stromboli

Da domenica 15 settembre, e per sei puntate, va in onda su Rai 1, in prima serata ‘Sempre al tuo fianco’. La serie tv – una coproduzione Rai Fiction – 11 Marzo Film, per la regia di Marco Pontecorvo e Gianluca Mazzella.

I dodici episodi ruotano intorno alla figura di Sara Nobili (Ambra Angiolini), responsabile del Rischio Vulcani a Stromboli.


Non si può non ricordare che sul set il 25 maggio del 2022 si sviluppò l’incendio che carbonizzò la montagna di Stromboli. Non a caso nelle scorse settimane ha suscitato polemiche la decisione della Rai di mandare in onda la serie

Per l'incendio, che devastò Stromboli, la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta dal procuratore Giuseppe Verzera, ha chiesto il rinvio a giudizio per sei indagati, coinvolti nella vicenda, tra cui quattro persone fisiche e due società con personalità giuridica per le responsabilità amministrative. Per tutti gli indagati l’ipotesi di accusa contestata è quella di disastro ambientale colposo in concorso tra loro.
Tra gli indagati figurano Matteo Levi 63 anni, Roberto Ricci 68 anni, Elio Terribili 63 anni, tutti romani e Luca Palmentieri, 40 anni di Napoli, tutti professionisti noti nel settore degli effetti speciali e della produzione cinematografica. Le società coinvolte sono la "11 Marzo Films srl" e la "Best Sfx srls", entrambe con sede a Roma, note per la loro esperienza nel campo degli effetti speciali per il cinema.



Ricordando...Annamaria Rinaldi in Chiofalo


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

La centralità dell'educare i ragazzi "A scuola". Dalla Gazzetta del sud


 

MILAZZO – Il Distretto attiva 36 tirocini di inclusione sociale per le persone titolari di ADI

L’assessore alle Politiche sociali del comune di Milazzo Natascia Fazzeri ha spiegato che la finalità dell’intervento è quella di favorire l’inclusione sociale delle persone in condizioni di vulnerabilità favorendo opportunità d’inserimento nel mercato del lavoro o ricollocazione nell’ambito lavorativo.

I tirocini verranno effettuati presso aziende private e del Terzo settore, studi professionali e/o altri operatori economici

Il Distretto Socio Sanitario n. 27 Comune capofila Milazzo ha pubblicato l’avviso  per l’attivazione di n. 36 Tirocini di Inclusione sociale per le persone titolari di ADI e per i nuclei familiari e/o soggetti che si trovino in simili condizioni economiche, in possesso di attestazione ISEE non superiore a € 9.360,00, che risultino inoccupati e/o disoccupati e/o inseriti nel circuito di assistenza da parte dei Servizi Sociali o del Centro per l’Impiego competente per territorio,.

Il Tirocinio di Inclusione Sociale è un percorso di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzato all’inclusione sociale e lavorativa.

I tirocini verranno effettuati presso aziende private e del Terzo settore, studi professionali e/o altri operatori economici (di seguito denominati soggetti ospitanti), selezionati dall’APL affidataria,  tramite apposito Avviso pubbli

Potranno presentare domanda di ammissione i cittadini residenti nei Comuni del Distretto Socio Sanitario n. 27 beneficiari delle misure di contrasto alla povertà, che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • Far parte di nucleo familiare beneficiario della misura ADI preso in carico dall’Equipe multidisciplinare;
  • Essere residenti nei Comuni del Distretto Socio Sanitario n. 27: Milazzo- capofila, S. Filippo del Mela, Condrò, Gualtieri Sicaminò, Monforte S. Giorgio, Pace del Mela, Roccavaldina, S. Lucia del Mela, S. Pier Niceto, Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico;
  • Aver sottoscritto apposito Patto di inclusione sociale;
  • Non essere inseriti in altri progetti lavorativi e/o formativi remunerati o percorsi di formazione in corso di svolgimento nell’ambito del SFL;
  • Non beneficiare di altre misure di sostegno al reddito oltre alla misura ADI.

SalinaDocFest all'insegna della libertà


 

Buon compleanno a...

... Jessica Zanca, Gabriele Riganò, Graziella Falanga, Monica Casamento, Lidia Coluccio, Christian Corrieri, Daniele Quadara, Franco Muscarà, Elisa Giaquinta, Luigi Zagami, Francesco Fonti

Successo per la terza edizione della Stromboli Aerial Week: un incontro di atleti e artisti da tutto il mondo dal 4 all'8 settembre 2024


Comunicato Stampa

Stromboli ha ospitato dal 4 all'8 settembre la terza edizione della *Stromboli Aerial Week*, un evento che ha portato sull'isola oltre 100 partecipanti tra atleti, insegnanti e tecnici provenienti da ogni angolo del mondo. In questi cinque giorni intensivi, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di studiare con alcuni dei più rinomati artisti internazionali delle discipline aeree, tra cui *Alan Franco* (Messico), *Tamia Šeme* (Slovenia), *Karin Ödermatt* (Svezia), *Isabella Sutto* (Italia) e *Lydia Kollia* (Grecia). Le discipline praticate durante l'evento hanno incluso la *pole dance*, le *arti aeree*, lo *yoga* e la suggestiva *sospensione capillare*, tutte curate con estrema professionalità e dedizione. Stromboli Aerial Week si è affermata non solo come un importante momento di formazione, ma anche come un punto d'incontro per atleti e artisti desiderosi di sperimentare e condividere le loro tecniche. *Ludovica Capodanno Curatolo*, organizzatrice ed ideatrice dell'evento, ha espresso grande soddisfazione per la fantastica edizione 2024: "Per il terzo anno consecutivo è stato un successo sotto tutti i punti di vista, il risultato ha superato ogni aspettativa. Sono entusiasta e non vedo l'ora di iniziare a pianificare l'edizione 2025 insieme ai miei colleghi *Jennifer Spina* e *Salvo Guagliardo*." Il culmine dell'evento è stato la *cerimonia di chiusura* con lo spettacolo aperto al pubblico “la leggenda di Colapesce” che ha incantato oltre 400 spettatori, tra residenti e turisti. La performance finale ha riconfermato Stromboli Aerial Week come un appuntamento attesissimo, che ogni anno richiama una comunità sempre più numerosa e appassionata. L'edizione 2024 non solo ha celebrato la bellezza delle discipline aeree, ma ha anche rafforzato il legame tra l'isola di Stromboli e il mondo dell'arte e del movimento, consolidando l'importanza di questo evento nel panorama internazionale. L’evento è inoltre patrocinato da : comune di Lipari, assessorato del turismo,assemblea regionale siciliana, pro loco amo Stromboli ed unione nazionale delle proloco d’Italia.
E' stata persa a Lipari la targa auto DN630YS. 
Chi l'ha ritrovata contatti Tiziana Artale al 3802835957

Il #pensiero del giorno di Don Bernardino Giordano: Spendere il tempo

Oggi, 10 settembre: San Nicola da Tolentino

I suoi genitori, pii cristiani e senza figli, fecero un pellegrinaggio a S. Nicola di Bari per ottenere di avere un figliuolo. E l'anno 1245 a S. Angelo, presso. Fermo, nasceva loro il piccolo Nicola, così chiamato in ossequio al Santo pugliese.

Fin dai primi anni ebbero cura di infondergli sentimenti cristiani, e Nicola crebbe buono, ubbidiente, mortificato: lo Spirito Santo lavorava in quell'anima innocente; più volte occorse ritrarlo dalla preghiera e frenarlo nella mortificazione e nella liberalità verso i poveri.


Assisteva e serviva volentieri la S. Messa; ascoltava la parola di Dio e studiava le cose sacre.

Quando incominciò a studiare fece rapidi progressi nella scienza, onde i genitori gli provvidero un canonicato nella chiesa del SS. Salvatore a Tolentino. Un giorno nella chiesa, udì un religioso di S. Agostino che predicava sulla vanità del mondo e ripeteva quel passo del Vangelo: « Cosa giova all'uomo guadagnare tutto il mondo se poi perde l'anima sua? » e l'altro: « Chi vuol essere mio discepolo, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua ». Nicola non attese altro: subito fece domanda di essere ammesso tra i figli di S. Agostino in quella città. Fu accettato, prese l'abito religioso, e dopo un anno di noviziato si consacrò al Signore mediante i santi voti religiosi: aveva 18 anni. Nel convento riconfermò il proposito che fin da piccolo si era prefisso: rinnegare se stesso. Perciò si stimava l'ultimo dei fratelli e cercava sempre gli uffici più umili, contento quando poteva eseguire la volontà altrui, e rinunziare alla sua, Durante gli studi fu mandato in vari conventi del suo Ordine e a Cingoli fu ordinato sacerdote.


Di qui comincia una nuova era per il nostro Santo. Quando si trovava all'altare, la sua faccia si infiammava d'amore e abbondanti lacrime sgorgavano dai suoi occhi. Le segrete comunicazioni della sua anima con Dio all'altare ed al confessionale gli facevano gustare anticipatamente le delizie della beatitudine celeste. Più tardi si recò a Tolentino ove passò i suoi ultimi anni. Predicava quasi tutti i giorni e le sue prediche producevano frutti meravigliosi. Nessuno poteva resistere alla forza e alla dolcezza dei suoi discorsi sia pubblici che privati. L'amore che portava a Dio infiammava talmente il suo cuore che sovente fu visto piangere sul pulpito.

Fu favorito di doni celesti ed operò molti miracoli. Nel 1305, il 10 settembre, dopo essere stato tribolato da una lunga malattia, morì all'età di 60 anni, pieno di virtù e di meriti.


PRATICA. Facciamo bene oggi i nostri doveri religiosi.

PREGHIERA. O Signore, che vi degnaste chiamare alla santità il vostro servo Nicola, fate che anche noi, obbedendo alla vostra volontà, possiamo entrare nella gloria del Paradiso.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.

I PANI BENEDETTI DI SAN NICOLA

Fin dal principio delle lotte col demonio San Nicola fu. soggetto a numerose malattie; era, a poco a poco, consumato da infermità ch'esso attribuiva alle malignità e agli inganni di Satana. In una di questa malattie, la Vergine gli apparve e gli ordinò di prendere del pane fresco e di intingerlo nell'acqua, se voleva riacquistare la salute. Tale è l'istituzione dei pani di San Nicola. I miracoli che furono compiuti per mezzo del pane benedetto si moltiplicarono talmente, dopo la morte del Santo, che Papa Eugenio IV prescrisse, per la benedizione, una formula speciale. Più tardi, nel 1622 la Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari dichiarò che soltanto gli Eremiti di Sant'Agostino godessero il privilegio di benedire e distribuire ai fedeli il pane miracoloso.

Per mostrare quante grazie sono da ciò derivate è opportuno conoscere uno dei fatti più importanti, che riempì di ammirazione tutta la cristianità. Negli anni 1601 e 1602 una peste violenta devastava la città di Cordova. Dopo tredici mesi il flagello era divenuto sterminatore. Fu allora che Giacomo di Vargas y Caravajal, governatore di Cordova, decretò di portare solennemente la statua di San Nicola all'Ospedale di San Lazzaro, dove giacevano, infermi di peste, migliaia di persone. La cerimonia ebbe luogo il 7 giugno: il governatore, il Senato, ventiquattro deputati, si recarono ad ascoltare la Santa Messa all'altare del Taumaturgo nella chiesa degli Agostiniani, e, quando ebbe termine il Santo Sacrifizio, con la torcia in mano, seguirono processionalmente la statua di San Nicola. Ai due fianchi di essa erano portate ceste di pane benedetto, destinato agli ammalati. Il Priore del convento e tutti i religiosi presero parte all'imponente corteo che si fermò dinanzi al Monastero di Nostra Signora del Carmelo. Il Padre Giovanni di Navas, dell'Ordine di San Francesco, confessore dell'ospizio, rivestito dei paramenti sacri, e sorreggendo un Crocefisso, stava sulla porta per riceverlo. Tutti gli ammalati che avevano potuto alzarsi, facevano corona, ad una certa distanza dal popolo per causa del contagio. Il corteo si fermò: un padre agostiniano presa la statua del Santo, andò ad inginocchiarsi davanti al francescano che reggeva il Crocefisso, mentre tutti i fedeli, in ginocchio, imploravano soccorso. Allora il religioso Agostiniano innalzò l'immagine di San Nicola. Nel momento che il volto del Santo arrivò all'altezza dei piedi del Crocefisso, alla presenza di tutto il popolo, fu operato il prodigio: la statua sì animò e baciò i piedi del Salvatore, mentre la grande folla commossa fino alle lagrime, invocava ad alta voce l'aiuto del 'auto. La statua fu di nuovo avvicinata al Crocefisso, ed allora apparve una meraviglia ancor più sublime; si vide il Salvatore staccare le braccia dalla Croce ed abbracciare, con infinita tenerezza, il volto del suo Servo glorioso. L'entusiasmo fu al colmo; si distribuì a tutti il pane benedetto, ed il protettore di Cordova fece tornare nell'animo di ognuno la più viva speranza. La moria cominciò a decrescere e, in meno di un mese, scomparve del tutto; le guarigioni si succedevano numerose, mangiando od applicando i piccoli pani benedetti. Tutti questi miracoli, e mille e mille altri, diffusero prodigiosamente la devozione al pane benedetto dì San Nicola; ed ancor oggi continua la potenza data da Dio al grande Taumaturgo, quella potenza per la quale: Tutte le genti Te cantan Nicola, l'innalzan le città carmi devoti, — scioglie il fanciullo in sua dolce parola — E lodi e voti.

Buongiorno...così!


 

lunedì 9 settembre 2024

La scuola ha adesso una ludoteca ed un parco. Dalla Gazzetta del sud del 9 settembre 2024


 

Inaugurazione di "Emozioni in scena": Il comunicato

Scrive Domenico Palamara: 

Finalmente dopo mesi di duro lavoro ho avuto l'onore di inaugurare le sagome di 5 personaggi storici che hanno dato un contributo significativo al nostro paese. Davanti al bar Papisca, con decine di persone presenti e i parenti più intimi, abbiamo esposto queste figure che presto faranno parte della nostra quotidianità. 

Ringrazio il Sindaco Riccardo Gullo per la sua presenza, Corrado Giannò per aver sposato subito l'iniziativa, Ermanno Ziino e Mario Turcarelli per il supporto tecnico, le famiglie dei personaggi e tutti quelli che erano presenti.

I personaggi:
MONS. GENNARO DIVOLA
IL DOTT. GINO SPADARO CON LA MOGLIE ROSANNA LO RIZIO
DOTT. GIUSEPPE DI PERRI
CAV. PINO ZIINO.

Processione Maria SS. della Catena (8.9.2024) (breve video). Grazie a Elio Benenati


 


Malfa : si presenta la Guida Naturalistica della RNO. Della guida ne aveva già parlato la Gazzetta del sud il 31 agosto scorso

La Città Metropolitana di Messina, sabato 14 settembre 2024, alle ore 19:30, presso la Piazza Immacolata nel Comune di Malfa, organizza un incontro per la presentazione della “Guida Naturalistica” della riserva naturale orientata “Le Montagne delle Felci e dei Porri” nell’isola di Salina.
L’incontro, programmato in occasione del quarantesimo anniversario dell’istituzione dell’area protetta gestita dall’ex Provincia, sarà aperto dai saluti istituzionali del Sindaco della Città Metropolitana di Messina Federico Basile, dell’Assessore regionale Territorio ed Ambiente Giusi Savarino, del Direttore generale Dipartimento “Ambiente” dell’Assessorato regionale Territorio e Ambiente Patrizia Valenti, dei Sindaci di Malfa Clara Rametta, di Lipari Riccardo Gullo, di Santa Marina Salina Domenico Arabia e di Leni Ireneo Giardinello.

Seguiranno gli interventi introduttivi del Direttore generale della Città Metropolitana di Messina Salvo Puccio, del Dirigente Aree Naturali Protette della Regione Siciliana Francesco Picciotto, del Docente di Botanica dell’Università degli Studi di Messina Alessandro Crisafulli, della Naturalista Anna Giordano, del Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Isole Eolie” Mirella Fanti, del Dirigente scolastico del Liceo “Emilio Ainis” di Messina Alessandra Minniti, del Presidente dell’Associazione culturale “U Marruggiu.it” di Malfa Michele Merenda, del Presidente ANISN Associazione Nazionale Insegnanti Scienze Naturali sezione di Messina Domenica Lucchesi e degli autori della guida: Pietro Lo Cascio, Biologo della Conservazione; Palmiro Mannino, Geologo e Luana La Fauci, Archeologo.

Le conclusioni saranno affidate al Dirigente della VI Direzione Ambiente della Città Metropolitana di Messina Giovanni Lentini, al Responsabile dell’Ufficio Piani Gestione e Tutela Aree Protette della Città Metropolitana di Messina Salvatore Galletta, al Direttore delle Riserve Naturali della Città Metropolitana di Messina Maria Letizia Molino.
L’incontro sarà moderato dalla giornalista Valeria Brancato.