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martedì 28 luglio 2015

Interessante disamina dell'ANCI SICILIA sulle "Risorse finanziarie dei Comuni siciliani tra il 2009 e il 2015". Ne emergono tagli ai comuni mai registrati negli anni precedenti

Documento di ANCISICILIA (Luglio 2015)
I numeri di una crisi strutturale del sistema delle Autonomie Locali in Sicilia 
I numeri di una crisi strutturale del sistema delle Autonomie Locali in Sicilia Ancora una volta anche la Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana con l’indagine su “La finanza locale in Sicilia 2013-2014” (Deliberazione n. 164/2015/INPR) conferma la grave crisi in cui versano gli enti locali siciliani dimostrando come il peggioramento della finanza locale sia, sempre più, “imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale” 
L’AnciSicilia da oltre due anni evidenzia come quanto asserito dalla Corte dei Conti dimostri lo stretto nesso causale esistente tra diminuzione delle risorse derivate e l’aumento delle aliquote dei tributi locali. In particolare, l’analisi dei dati conferma che per i Comuni i trasferimenti regionali agli enti locali, che fino al 2013 è avvenuta attraverso il Fondo delle Autonomie Locali, sono passati dai 913 milioni di euro del 2009 ai circa 560 milioni di euro del 2013. 
I dati forniti dalla Corte dei Conti non tengono conto degli ulteriori tagli previsti nel 2014 e di quelli collegati alla Legge Regionale di stabilità finanziaria del 2015. Per tale ragione si è ritenuto utile darne conto negli allegati quadri riepilogativi. 
Relativamente alle spese correnti, con il Fondo Perequativo nel 2014 sono stati,
infatti, assegnati ai Comuni quasi 368 milioni di euro, mentre nel 2015 ci si ferma a poco più di 340 milioni di euro con un decremento che si attesta intorno al 10 per cento nel solo ultimo anno. Per ciò che riguarda il Fondo Investimenti si è invece passati dai circa 134 milioni di euro del 2014 ai 112 milioni del 2015. Si tratta di un trend che si è confermato costantemente negli anni e che, di fatto, ha contribuito ad aumentare notevolmente la pressione fiscale ed a ridurre a danno dei cittadini i servizi con gravi ripercussioni in alcuni casi anche di ordine pubblico. 
Ma la situazione non migliora se si prendono in considerazione i trasferimenti nazionali che la Corte dei Conti ha analizzato attraverso i dati forniti dalla Banca d’Italia (banca dati SIOPE): nel triennio 2011-2014 i trasferimenti erariali sono passati da un miliardo e 400 milioni del 2011 ai 378 milioni di euro del 2014. 
Alla luce di questa breve analisi si comprende con chiarezza quale sia stata la portata degli interventi posti in essere dal legislatore nazionale e regionale e quanto possa essere stato significativo l’impatto sui bilanci comunali.  
 Con riferimento all’ambito regionale si deve registrare come, se pur il taglio dei trasferimenti sia stato minore rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale, la riduzione delle risorse in favore degli Enti Locali non sia stata accompagnata da alcun intervento strutturale e di riforma che potesse consentire una riduzione della spesa. 
Esempio evidente di ciò è la situazione di stallo che caratterizza le riforme sul sistema integrato dei rifiuti e delle acque e l’incidenza sui bilanci comunali di costi come quello collegato al conferimento in discarica dei rifiuti. 
A tutto ciò si aggiungano i costi diretti ed indiretti derivanti dal caos generato dall’assenza di riferimenti istituzionali con riguardo a liberi consorzi e città metropolitane. 
Nell’insieme il quadro che emerge, anche alla luce dei non confortanti dati sui livelli di riscossione dei tributi locali, è quello di un sistema delle autonomie locali che si è trovato, nel giro di pochissimi anni, di fronte a tagli mai registrati nei decenni precedenti. Tali tagli hanno portato al tramonto di un sistema imperniato sulla finanza derivata senza che il nuovo modello, fondato sulla finanza locale, fosse accompagnato da misure di transizione adeguate. 
Il cambiamento è stato traumaticamente veloce e, anche a seguito del’entrata in vigore della Riforma sull’armonizzazione contabile, rischia di rendere più fragili le istituzioni locali in una fase storica in cui paradossalmente c’è ancora più bisogno di riferimenti credibili sul territorio. 



FONTI • Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana; • Banca d’Italia, banca dati SIOPE; • Regione Siciliana, Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica; • IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), si veda in particolare lo studio “I conti dei Comuni” del 14 novembre 2013.

Smarrito bracciale

E' stato smarrito, presumibilmente a Canneto, questo bracciale.
Chi lo ha ritrovato può mettersi in contatto con il nostro direttore, che lo consegnerà alla proprietaria, al 339.5798235

Inaugurata la sezione "Mare Nonstrum" di "Un mare di cinema"

Mario Serenellini, curatore della nuova sezione "Mare Nostrum" del festival "Un mare di cinema" di Lipari ha inaugurato la rassegna col regista Fernando Muraca.
Proiezioni di film e dibattiti caratterizzeranno "Mare Nostrum" che include film indipendenti "usciti quest'anno che non hanno avuto grande diffusione e che cerco di promuovere in vari festival" ha affermato Serenellini che ha ringraziato Nino Saltalamacchia per aver accolto la proposta e aver inserito questa sezione all'interno della sua prestigiosa manifestazione". 
Ferdinando Muraca regista di "La terra dei santi" un film girato in sole tre settimane con Valeria Solarino e Daniela Marra "che approfondisce il tema della 'ndrangheta senza soffermarsi sui suoi traffici ma sul perchè esiste e sulle sue dinamiche" un film fortemente voluto perchè ha continuato il regista "per capire il fenomeno della 'ndrangheta bisogna comprendere come vengono cresciuti i bambini appartenenti alle famiglie 'ndranghetiste e qual è il ruolo delle donne".
Sulla condizione dei figli e delle mogli e madri si è incentrato il dibattito dopo la proiezione del film.

Stromboli. Rischio sismico e comportamenti da adottare. L'articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud


Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) . 28 Luglio 1915: Giovanni Frangione

Prende il via quest'oggi la rubrica, curata per Eolienews da Giuseppe Cirino, dedicata ai caduti Eoliani nella Grande Guerra (1915-18)
100 anni fa, il Primo Caduto Eoliano nella “GRANDE GUERRA” 
(28 Luglio 1915 – 28 Luglio 2015)
GIOVANNI FRANGIONE 
           
All’ingresso nel primo conflitto mondiale dell’Italia, il Regio Esercito aveva schierato in campo un numero di divisioni e mezzi superiori a quelle degli Austroungarici, ma le differenze sostanziali furono soprattutto costituite dai livelli di preparazione di questi ultimi e dal fatto che durante tutto il periodo di neutralità scelto dalla nostra nazione, i generali Austriaci, fecero realizzare in località strategiche (passi vallivi, catene montuose e rilievi), poderose fortificazioni, campi trincerati e reticolati, garantendosi una netta supremazia e dominanza del territorio. D’altra parte il Generale Cadorna ed il suo stato maggiore,  avevano incentrato la loro tattica, sulle cosi dette “spallate iniziali” ovvero massicci attacchi su zone concentrate di fronte, che avrebbero dovuto garantire un rapido raggiungimento dell’obiettivo con il passaggio dell’Isonzo, per la  conquista di Gorizia e di Trieste e sul fronte Carnico con la conquista del Trentino.
                Gli Austriaci, lasciarono dunque nei primi giorni di conflitto, spazio alla manovra italiana senza operare consistenti resistenze e consentendo al grosso delle loro truppe, un’ordinata ritirata strategica sulle linee difensive stabilite dai piani dal generale Conrad.
                Dal 23 giugno al 7 Luglio 1915, l’Italia tentò la prima “Spallata” (1^ Battaglia dell’Isonzo) con l’obiettivo di avanzare sul fronte della Venezia Giulia verso il campo trincerato di Gorizia ed allo stesso tempo, svolgere un’azione di diversiva sulla fronte  del Cadore e della Carnia. Gli obiettivi raggiunti si rivelarono però pressoché inconsistenti e le truppe italiane riuscirono solo a conquistare alcune porzione degli obiettivi strategici prefissati. Le fanterie si dissangueranno nel primo grande attacco contro i trinceramenti delle linee Sabotino – Podgora – Oslavia.
                All’alba del 18 Luglio del 1915 il fuoco delle nostre artiglierie, fu preludio alla 2^ Battaglia dell’Isonzo (Dal 18 Luglio al 3 agosto 1915) che su uno scenario pressoché immutato, vide contrapporsi la II e III Armata Italiana guidate dal Duca D’Aosta e dal gen. Frugoni contro il sistema difensivo austriaco comandato dal generale Boroevic. La tattica italiana rimase immutata rispetto alla prima battaglia, e sullo stile delle esperienze risorgimentali, predilesse massicci attacchi frontali alla baionetta, che dissanguarono le fanterie contro le ben munite e difese postazioni di mitragliatrici ed i reticolati austriaci.    Per favorire ulteriormente l’avanzata, il Comando Supremo aveva anche organizzato un’ulteriore manovra diversiva nell’area del Trentino e nell’area di Gorizia. La manovra nel Trentino non era necessaria, mentre gli attacchi contro la piazzaforte di Gorizia  furono inconcludenti. Gli Austriaci  riuscirono a respingere i primi attacchi ed a mantenere le posizioni sul Carso, Gorizia e dintorni. Gli italiani riuscirono comunque ad occupare una parte del Monte Nero il Colovrat la conca di Plezzo vicino a Caporetto  e postazioni sull’Alto Isonzo. La battaglia si concluse per mancanza di munizioni di artiglieria ed armamenti vari, poco prima che la prima linea austriaca stesse per cedere, costando alla nostra nazione circa 42.000 tra morti, feriti, dispersi e prigionieri.
Sarà proprio in questo periodo e nel contesto sopra descritto, che perderà la vita il primo fante Eoliano:

Frangione Giovanni   figlio di Giovanni e Barea Giuseppa  nato a Lipari  nel 1894 – distretto militare di Messina
Soldato del 49° Reggimento di Fanteria di linea 6^ Compagnia matricola 42379 (20) – 4^ Armata – 1° Corpo d’Armata  - 1^ Divisione di Fanteria .
Morto il 28 luglio 1915 per ferita mortale ricevuta in combattimento all’età di 21 anni


Sepoltura originaria: Monte Logorai – sepoltura attuale:  Ignota
Unità di appartenenza
Brigata Parma – 49 ° e 50° Reggimento di Fanteria
 
Sede dei reggimenti in tempo di pace: Torino.
Periodi di permanenza della Brigata Parma al fronte:
Anno 1915:
-          Dal 24 maggio al 6 novembre: Nel Settore di San Pellegrino – Col Margherita – Sottosettore di Valles
-          Dal 12 novembre al 31 dicembre: Passo Valles – Zona di Ghirlo.

Circostanze della Morte del Fante Frangione Giovanni

-          Riassunto dai Diari di guerra della Brigata Parma:

La brigata Parma, all’inizio delle ostilità si trova riunita a Sedico – Bribano. Verso la metà di Luglio , risalito il Cordevole, le viene affidato il compito di presidiare i passi san Pellegrino e di Valles, alle dipendenze della 1^ divisione inquadrata nei ranghi della IV Armata comandata dal generale Nava. La Brigata svolge in questo periodo azioni di controllo e pattugliamento e partecipa alle azione diversive delle prime due “Battaglie dell’Isonzo” nella zona compresa tra l’Alto Isonzo ed il Trentino”.
 Nell’ultima decade di ottobre il IX Corpo d’Armata svolge un attacco sulla fronte Col del Bois – Col di Lana, e la Parma vi partecipa, sempre alle dipendenze della 1^ divisione. Il 49° fanteria muovendo dai passi di San Pellegrino e di Valles, riesce il 22 ottobre , ad occupare con due compagnie il Monte Castellazzo, mentre il 50° manda i sui battaglioni a rincalzare altre unità operanti contro il Col di Lan, Sief, Settsass.

Dal  al 23 luglio al 6 dicembre 1915 , il  49° reggimento subirà le seguenti perdite

Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
1
5
/
8
41
/
 

Nel diario di guerra della brigata Parma, nell’ultima decade di luglio, non si registra lo svolgimento di particolari azioni di rilievo che abbiano visto impegnati i reparti alle sue dipendenze; è quindi probabile che il soldato Frangione Giovanni sia rimasto mortalmente ferito, durante lo svolgimento di ordinarie operazioni di pattugliamento, presidio o manovre diversive.
                Ulteriori informazioni sull’episodio che vide coinvolto il fante liparese, sono fornite dal registro dello stato civile del 49° reggimento di fanteria, dove alla pagina 49 riga 49 viene annotato quanto segue:

“ L’anno millenovecentonovantacinque addì ventotto del  mese di luglio nel monte Lagarnoi (errata trascrizione il corretto riferimento è monte Logorai – settore delle dolomiti) mancava ai vivi alle ore dodici pomeridiane in età di anni ventuno, il soldato Frangione Giovanni della 6° Compagnia al n° 42379 (20) di matricola – nativo di Lipari provincia di Messina, figlio di Giovanni e di Barea Giuseppa. Morto in seguito a ferita d’arma da fuoco per fatto di guerra. Sepolto a Monte Logorai come consta dal verbale mod.147 e dall’attestazione delle persone in esso firmate e a piè del presente sottoscritto  testi Capitano Nardi Vito – Sergente Piga. Il relatore incaricato Capo Divisione Gabrielis.”
I riferimenti alla morte del Soldato Frangione Giovanni, parlano in modo generico del Monte Lagorai che costituisce solo una delle cime della catena montuosa o dolomite del Lagorai, con un’estensione di circa 70 km. Nel periodo storico a cui si fa riferimento la IV Armata a cui era affidate le operazioni in detto settore, non controllava ancora le vetta Cima Lagorai che si staglia fino a 2585 mt. di altezza, ma solo i passi sottostanti e gli sbocchi verso le valli.
Solo nel 1916 azioni condotte da piccoli nuclei scelti di alpini e fanti, riuscirono a scalare le impervie cime dove si annidavano insidiose e predominanti (per via dell’altitudine e dell’accessibilità) le postazioni austriache.

APPROFONDIMENTO:
Per tutto il 1915 l’Esercito italiano aveva sepolto i propri caduti nei cimiteri civili di Primiero e Canal San Bovo, o in piccoli camposanti a ridosso delle prime linee. Il 2 novembre 1916 venne inaugurato invece il cimitero militare italiano di Caoria (ancora oggi esistente), che raccolse la maggior parte dei caduti italiani tra passo Cinque Croci e cima di Cece.

Truppe italiane su rilievi montuosi 

TRATTO DALLE MEMORIE DI GUERRA DI UBALDO BINOTTI SOLDATO DEL “49° REGGIMENTO DI FANTERIA BRIAGATA PARMA” PUBBLICATE SULL’ESPRESSO.
Mi sono imbattuto casualmente in questo articolo, dove il soldato Binotti descrive in maniera fedele lo spostamento della Brigata Parma verso le prime linee del Trentino. Certamente la lunga marcia descritta, fu fatica sopportata anche dal Fante Eoliano Giovanni Frangione.
“ La sveglia fù suonata alle ore 1 di notte e dopo preso un po' di caffè, ci consegnarono i viveri di riserva e dopo poco partimmo, non erano ancora le ore 2 quando iniziammo la marcia, con lo zaino pieno in assetto di guerra con tutte le munizioni pacchetto di medicazione, e tutti gli attrezzi e pesava circa quaranta Kg.
Si marciò transitando da Agordo quindi raggiungemmo il paese di Cencenighe, dove a destra c'è il bivio che porta a Alleghe e Caprile fino a raggiungere Cortina d'Ampezzo, e durante la marcia transitammo da diversi paesi, e finalmente raggiungemmo il  paese di Falcade Basso, che era l'ultimo paese in terra Italiana.
Si traversò questo paesetto ma a un certo punto la strada finiva, e dal punto che finiva la strada, si cominciava a salire per una stretta mulattiera, che era tutta ingombra da grossi ciottoli e nel centro scorreva un rigagnolo d'acqua, già principiava a farsi scuro, e noi dovevamo ancora camminare, quando cominciammo a salire per la mulattiera, sembrava di salire come quando Cristo, salì sul Calvario dalla grande stanchezza, che tutti sentivamo non essendo abituati a marce cosi lunghe, e su un terreno cosi faticoso, e quando davano il segnale di alt per un po' di riposo, non ci si toglieva di dosso lo zaino, ma ci buttavamo a terra come si butta a terra una balla di cenci.
Dopo una marcia di circa 45 o 46 Km più morti che vivi, e che a tutti dolevano i piedi, raggiungemmo la vetta di Passo Valles la cima dove c'erano le trincee questa cima era a oltre i 2000 metri di altezza, e li si dette il cambio ai fanti del 60F.a.
Era già notte ci fecero montare le tende, e si credeva cosi di poter un po' riposare, dopo la lunga marcia iniziata alle ore 2 esclamando finalmente e finita, e ci si sarebbe potuti buttare a terra per poter un po' riposarci

Avevamo appena finito di montare le tende, e si credeva di poter riposare, gettandosi a terra sopra una coperta, che avevamo appena disteso per terra per sdraiarsi sopra, udimmo un fischio e nello stesso istante un grido era il comandante del nostro plotone, che gridava secondo plotone adunata, e ci ordinò di prendere il telo da tenda e i picchetti, la coperta e i viveri di riserva, pacchetto di medicazione e tutte le cartucce, mettersi il telo da tenda e la coperta avvoltolati a tracolla, il resto tutto dentro il tascapane, lasciare lì lo zaino perché, si doveva andare a dare il cambio al posto avanzato, che era in una posizione ancora più alta, e c'era da percorrere un'altra po' di strada in salita.
Eravamo un po' frastornati dalla grande stanchezza, a causa della lunga e terribile marcia che avevamo fatto per raggiungere la cima di Passo Valles, e un po' per la rabbia e a qualcuno, scappò qualche imprecazione, e qualche bestemmia, mentre il nostro sottotenente, che era pure lui un richiamato, ci esortava a essere calmi e ci incoraggiava, acciocché ci facessimo animo, con parole paterne dicendoci che questi strapazzi, a cui si era sottoposti a sopportare erano a causa della guerra, e che ormai bisognava far si di avere tanta forza, e costanza, onde poter sopportare con meno disagio possibile, gli sforzi a cui saremo andati incontro, ma sperando che tutto andrà bene sperando altresì che la guerra finisca presto, e che il buon Dio veglierà su noi tutti.
Queste erano tutte belle e buone parole e buone esortazioni, ma le nostre povere membra erano ridotte all'estremo limite che umana persona può sopportare, e al solo pensare che dovevamo rimetterci in cammino, e che essendo gia notte e molto buio e non si vedeva, fù un momento terribile, che non scorderò.

Il cammino fù molto faticoso e lungo, perché camminavamo su un terreno di montagna, e non era ne una strada ne una mulattiera, era un susseguirsi di un terreno tutto ineguale e spesso qualcuno cadeva, ci volle circa due ore prima di giungere al punto dove c'era il posto avanzato. Appena arrivati i fanti del 60 scapparono come lepri inseguite dai cani, e a noi non ci diedero ne ci spiegarono, nulla circa a come era il posto che noi dovevamo difendere, da eventuali attacchi del nemico, solo ci dissero attenti perché davanti a voi, non c'è nessuno c'è solo il nemico, attenzione a non addormentarsi perché qui dormire significa morire, e dette queste poche informazioni essi scesero giù dalla montagna.

Con grande sofferenza l’on. Genovese rinuncia ai funerali del padre. L'avrebbe dovuto fare in manette e scortato

Non è andato ai funerali del padre, il sen. Luigi, l’on. Francantonio Genovese, che si trova in carcere da gennaio per l’inchiesta sulla formazione professionale. L’avrebbe dovuto fare in manette e scortato. Ha scelto, sicuramente con grande sofferenza, di non dare l’ultimo saluto al genitore nella chiesa di S. Elena, dove si è svolta la celebrazione ieri mattina.
In questi casi infatti vigono le prescrizioni dell’Ordinamento penitenziario, ovvero l’accompagnamento con il nucleo traduzioni della polizia penitenziaria e l’apposizione delle manette.
Quindi nessuna richiesta formale è stata avanzata dai suoi legali al giudice “competente”, che in questo caso è quello del processo in corso, ovvero il collegio della prima sezione penale del tribunale, che sta trattando il procedimento “Corsi d’oro 2”.
La mancata richiesta dell’autorizzazione all’uscita dal carcere è stata frutto di una valutazione fatta con uno dei suoi legali, l’avvocato Nino Favazzo, da qui la scelta di rimanere in carcere del parlamentare del Pd.
A Gazzi Genovese si occupa ormai da tempo della biblioteca. In questi mesi sono andati a trovarlo alcuni parlamentari e i suoi legali, oltre che i familiari.
L’avvocato Nino Favazzo in una nota commenta questa vicenda: «La morte è un evento imprevedibile che non può essere pianificato e che non ha rispetto per le esigenze e le condizioni in cui si trova chi resta. Sono sicuro che l’ultimo pensiero del senatore Genovese è stato rivolto al figlio che adorava e che non vedeva da oltre sette mesi. Sono altrettanto convinto che una carcerazione preventiva palesemente ingiusta, perché protratta oltre ogni ragionevole limite, ha impedito a Francantonio di poter abbracciare per l'ultima volta il padre e gli impedirà di condividere il proprio dolore con i suoi cari, con la riservatezza che il caso richiede! Può esistere pena più grande?».
Il senatore Luigi Genovese, aveva 89 anni. Originario di Ucria, dove era nato il 19 dicembre del 1925, fu senatore per sei legislature - dalla VI alla XI - ai tempi della prima Repubblica e della Democrazia Cristiana, fu sempre eletto nel collegio di Patti. Era sposato con Angelina Gullotti, la sorella del più volte ministro messinese Nino Gullotti

IL PROGRAMMA DELLE PROSSIME INIZIATIVE CULTURALI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI MALFA

30 luglio ore 19,00 Patio Biblioteca : incontro con Giuseppe La Greca su “LE GIORNATE DI FILICUDI. Seguirà la proiezione del film “IL MAGGIO DI FILICUDI” di Giuseppe LA GRECA e Flavia GRITA (durata 35 minuti).
- 31 luglio (ore 19,00): presentazione libro “COSIMO CRISTINA, IL GIORNALISTA RAGAZZINO UCCISO DALLA MAFIA” di Luciano MIRONE , illustrazioni di Antonio BONANNO e con la prefazione di Giancarlo CASELLI. Intervento dell’avv. Enzo GUARNERA.
- 5 agosto (ore 19,00): Inaugurazione mostra personale con pitture dietro vetro di Milena SCIACCA “SANTI E LUOGHI DI SICILIA- Dalla tradizione alla innovazione”. Presentazione libro “LA MIA RICETTA DI… FILICUDI: 500 ANNI DI VITA “CUNTENTA” di Iona BERTUCCIO. Esposizioni di libri sulla cultura popolare siciliana ed eoliana.
-21 agosto (ore 19,00)Patio Biblioteca : Presentazione libri “IL VAPORE DA NAPOLI” e “IL PRINCIPE A SALINA” . Storia di un approdo e di una “fuitina” di Ettore BENFORTE . Performance di Paolina Campo con video sull’artista Virgilio LO SCHIAVO, eoliano di Sydney.
-22 agosto (ore 21,30) Patio Biblioteca : Presentazione del libro “IMPRONTE” racconti del Circolo Scrittori Instabili a cura di Barbara FAVARO e Laura GIARDINA. Seguirà incontro di sensibilizzazione sul tema dell’IPOVISIONE: “TU CON I MIEI OCCHI “Un viaggio all’interno di un mondo percepito in modo nuovo aperto a tutte le età curato e condotto da Laura GIARDINA. Sarà possibile sperimentare un percorso sensoriale con simulatori visivi.
-4 settembre (ore 21,30) Patio Biblioteca: Rappresentazione teatrale “TROIANE- FRAMMENTI DI GUERRA” con Daniele CANNISTRA’, Nora LIOTTA, Emanuela MONDIELLO ,Silvia PAJNO, Cristina VELARDITA e Maria Vanessa VITALE. Regia Emanuele BOTTARI (LABORATORIO TEATRI DEL SUD).
-9 settembre (ore 18,30): Incontro con Marcello SAIJA su “LE ORIGINI DELL’EMIGRAZIONE EOLIANA”.
-19 settembre (ore 18,30) Patio Biblioteca: Presentazione del libro “LE AMERICANE DI RABBATO. Lettere da un mondo nuovo” di Alvise, Carmelo e Letizia SPADARO.
- 26 settembre (ore 18,30) Patio Biblioteca presentazione libri: a) “IL DIALETTO DELLE ISOLE EOLIE RECUPERATO. Dizionario Italiano – Eoliano ” di Italo TONI” e “LA SICILIA E’ TERRA NOSTRA, VALORIZZIAMOLA” (terza edizione) di Aldo PALMERI. Inoltre saranno consegnati i Trofei del “Concorso Corone “ a location dell’isola di Salina che hanno contribuito, con la loro particolare attività, a valorizzare la Sicilia e le Eolie.
- 30 settembre : ore 11,00 (Sala Polifunzionale Comune di Malfa) “20 ANNI DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI MALFA” (giorno dedicato a San Girolamo, protettore delle Biblioteche), in collaborazione dell’Istituto Comprensivo Lipari 1 e della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali – Sezione per i Beni Bibliografici ed Archivistici di Messina. Concerto per arpe del duo “gemelle PALAZZOLO” Sabrina e Simona. Parteciperanno le scuole elementari e medie dell’isola di Salina.
-Dal 30 settembre al 30 ottobre- (Locali Biblioteca): Esposizione di foto e documenti su” ANNO 1995- NASCE LA BIBLIOTECA COMUNALE DI MALFA: 20 ANNI DI ATTIVITA’ CULTURALE’”.
-7 ottobre (ore 11,00): Sala Polifunzionale Comune di Malfa :Incontro di due incantevoli culture “GONNA SCOZZESE E GEISHA. Viaggio tra Scozia e Giappone” insieme agli artisti Lynne CURRAN e David SWIFT sul tema della moda (in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Lipari 1).
-14 ottobre 2015 (ore 11,00) Sala Polifunzionale Comune Malfa : Incontro sul giudice Rosario LIVATINO. Interventi di Salvatore PRESTI (regista del film-documentario LUCE VERTICALE), Don Giuseppe LIVATINO (Postulatore processo di Canonizzazione di Rosario LIVATINO) ed Enzo GALLO (giornalista e componente Associazione “Amici Rosario Livatino” di Agrigento). Parteciperà la Scuola Media “Amerigo Vespucci” di Malfa. 

 Il Responsabile della Biblioteca Antonio Brundu

"Lipari 1952. Viaggio nelle cave di pietra pomice". Stasera inaugurazione mostra e presentazione omonimo volume nella Chiesa dell'Immacolata (Lipari)

INAUGURAZIONE MOSTRA POMICE
Martedi 28 luglio alle ore 19.00 nella Chiesa dell'Immacolata presso il Castello di Lipari sarà inaugurata la mostra fotografica "Lipari 1952. Viaggio nelle cave di pietra pomice" di Cecilia Mangini e sarà contemporaneamente presentato l'omonimo volume edito dal Centro Studi Eoliano. 
La mostra - realizzata nell'ambito dei Pomeriggi Culturali del Centro Studi Eoliano - consta di una cinquantina di scatti inediti datati 1952, realizzati in bianco e nero dall'allora giovanissima fotografa - che scoprirà proprio in quella sede la sua vocazione. 
A Lipari Cecilia Mangini scoprì la realtà dei lavoratori e delle lavoratrici che rischiano la vita per pochi spiccioli in una cava di pomice.
Molti di loro si ammaleranno di silicosi, alcuni in modo fatale, e le immagini presentate ne colgono sapientemente l'intrinseca drammaticità, ma sono anche profondamente poetiche senza mai scadere nel sentimentalismo.
Giuseppe La Greca, storico eoliano che affiancherà l'autrice nella presentazione, ha rinvenuto queste immagini e, insieme al Centro Studi Eoliano ha progettato la mostra e il volume, a cui ha partecipato anche la Tenuta di Castellaro che ringraziamo.
Dopo questo primo servizio mai pubblicato Cecilia Mangini si dedicherà ad una lunga carriera di successo come documentarista, che l'ha vista impegnata nella titanica impresa di raccontare le principali tematiche politico-sociali del nostro Paese, tra le quali il ventennio fascista.
Oggi, quasi novantenne, è acclamata nei festival e nelle rassegne cinematografiche più prestigiose in Italia e all'estero.
L'inaugurazione sarà seguita da aperitivo eoliano offerto dai produttori locali.
L'ingresso è libero, tutti gli interessati sono invitati a partecipare. 
Vi riproponiamo da Repubblica.it il link di una clip del documentario su Cecilia Mangini presentata alla dodicesima edizione della festa del Cinema del Reale in Puglia e che contiene le foto sulla pomice http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-lipari-anni-cinquanta-alla-festa-del-cinema-del-reale/207970/207069

Buongiorno ai lettori di Eolienews con questa foto di Antonio Iacullo

lunedì 27 luglio 2015

Art.1. "Affrontati con Presidente Crocetta, riapertura punto nascita,riqualificazione area ex pumex e rimodulazione sistema trasporti"

Riapertura punto nascita,riqualificazione area ex pumex e rimodulazione del sistema dei trasporti sono stati gli argomenti che abbiamo affrontato in questo fine settimana con il Presidente Crocetta a Vulcano. 
Ancora una volta il presidente,pur provato per l'accanimento mediatico che ha dovuto subire in questi ultimi giorni su una vicenda che ha toccato la sua integrità morale,ci ha ribadito che è sua ferma intenzione riaprire il punto nascita a Lipari con criteri ovviamente completamente diversi da quelli adottati fino ad oggi,puntando in maniera decisa a creare anche sull'isola un punto di eccellenza. 
Sulla questione trasporti purtroppo si scontra con una classe politica che tende a difendere una lobby che vorrebbe lasciare inalterati gli attuali equilibri ma siamo certi e auspichiamo che insisterà per ottenere una diversificazione del sistema trasporti , integrato con la possibilità di prevedere a breve termine l'utilizzo di idrovolanti che certamente darebbero un nuovo impulso alla nostra economia locale. 
Per la riqualificazione dell'area ex pumex, così come per il recupero delle sabbie nere, si è messo a disposizione dell'amministrazione locale e ribadiamo che la disponibilità alla risoluzione dei problemi è possibile darla se è supportata dalle carte e non dalle chiacchiere. 
Aggiungiamo che relativamente al caso delle sabbie nere ancora siamo in attesa di una comunicazione da parte dell'amministrazione nella quale si richiede un intervento urgente per ripristinare la battigia in attesa di una soluzione definitiva. 
Art.1
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Cartoline da Serra...tra degrado ed inciviltà



Riceviamo e pubblichiamo le "cartoline" del degrado e dell'inciviltà che si può "ammirare" in località Serra, nei pressi del bivio che porta verso Pirrera (da un lato) e a Lipari centro (dall'altro). 
E per fortuna che c'è un segnale di "Divieto di discarica"
Dando per scontata l'inciviltà, auspichiamo un intervento degli addetti ai lavori

Presentato alla Camera di commercio il progetto “Acquacoltura”. Vi aderiscono anche tre strutture eoliane

COMUNICATO STAMPA
Presentato alla Camera di commercio il progetto “Acquacoltura”
Messina, 27 luglio 2015. “Promuovere la cultura dell’acquacoltura”. Questo l’obiettivo del progetto promosso da Unioncamere, in sinergia con il ministero delle Politiche agricole, Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura, presentato questa mattina alla Camera di commercio.
“Il fine dell’iniziativa è quello di far conoscere e propagandare i prodotti dell’acquacoltura – afferma il commissario dell’Ente camerale, Franco De Francesco – in particolare nelle regioni obiettivo di convergenza: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata. La dieta mediterranea consiglia il consumo di pesce almeno quattro volte alla settimana, ma il fabbisogno totale di pesce in Italia è soddisfatto solo parzialmente dal pesce pescato nostrano, che non riesce assolutamente a soddisfare le esigenze dei consumatori”. Fino al 31 agosto, nei dodici ristoranti del Messinese che hanno aderito sarà possibile consumare un menù completo a base di prodotti di acquacoltura. Sarà realizzata anche una gara fotografica sui piatti: ogni cliente potrà pubblicare sulla pagina facebook “hellofish” del progetto le foto scattate al piatto che ritiene meritevole di essere evidenziato. Vincerà il piatto che ha ottenuto il maggior numero di “like”.
Contestualmente, il pesce di allevamento sarà promosso anche presso i produttori e le pescherie che hanno sposato l’iniziativa. “Solo due sono le Camere di commercio siciliane che hanno portato a compimento il progetto – dichiara il segretario generale dell’Ente camerale, Alfio Pagliaro – una delle quali è, appunto, Messina. Un risultato che ci riempie di orgoglio e di soddisfazione. Coinvolgere ristoratori e pescherie non è stato affatto facile. In tanti pensano che il pesce di acquacoltura non abbia lo stesso valore di quello pescato. Invece, garantisce l’origine del prodotto, la tracciabilità e la sostenibilità lungo tutta la filiera. Inoltre, evita l’eccessiva importazione di pesce, quindi fa bene anche all’economia. E, infine, evita altresì il depauperamento continuo dei nostri mari con la pesca eccessiva che viene effettuata”. Il commissario e il segretario generale hanno tenuto a ringraziare anche le associazioni di categoria che hanno supportato il progetto, in particolare la Confesercenti Messina, la Federalberghi Isole Eolie e la Confcommercio Messina. 
Questo l’elenco completo dei ristoratori e dei distributori che partecipano al progetto: “Liberty Ristorante” ad Alì Terme; “Taverna San Paolo” a Messina; “Ristorante U Paloccu di Bartolo” a Roccalumera; “Il Galeone” a Lipari; “Ristorante Pizzeria Asteria” a Sant’Agata Militello; “A Casa Pinta” a Nizza di Sicilia”; “Trattoria del popolo” a Messina; “Orsa Maggiore Hotel” a Vulcano; “Gran Mirci” a Messina; “Peccati di gola” a Messina; “Le Terrazze al Carasco Hotel” a Lipari; “La Risacca” a Patti; “S.a.co.m srl” a Messina; “Le meraviglie del mare di Giovanni & Angela s.n.c.” a Messina; “I sapori del mare di Pollara e Castagna” a Messina; “Maurizio Cariolo” a Messina; “Pescheria Blue Fish” a Messina. 
Presenti alla conferenza stampa anche il presidente di Confesercenti Messina, Alberto Palella; il direttore di Confommercio Messina, Caterina Mendolia; e due dei ristoratori che hanno aderito al progetto: Domenica Monte de “Il Galeone” di Lipari” e Fabio Camuto della trattoria “Peccati di gola”.

Da Partylandia auguri di Buon Compleanno per Alice

Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno ad Alice che compie 6 anni

Vip alle Eolie. E' arrivato Diego Della Valle

E' tornato nelle Eolie, dopo qualche anno, con il suo "Altair", l'imprenditore Diego Della Valle. 
Nella foto è a Panarea con Carmelo Riganò

Stasera al Centro Studi per un "Mare di cinema": La terra dei santi"

Comunicato stampa
Proseguono le proiezioni nei giardini del Centro Studi per il Festival “Un mare di cinema”, questa sera sarà la volta di “La terra dei santi” di Ferdinando Muraca, Il film, tratto dal romanzo Il cielo a metà di Monica Zappelli, narra la criminalità calabrese offrendoci una prospettiva al femminile: da una parte il magistrato – interpretato da Valeria Solarino – e dall’altra la famiglia mafiosa, raccontata dalla forte e dolente prospettiva delle due sorelle Assunta (Antonia Daniela Marra) e Caterina (Lorenza Indovina).
La serata sarà introdotta da Fernando Muraca regista del film.
Lipari, 27 luglio 2015
Ufficio Stampa Centro Studi

Auguri Martina! Buon Compleanno!

Auguri a di Buon Compleanno alla nostra Martina che oggi compie 2 anni 
da Mamma, Papà e la sorellina Asia

Premesse all'imminente rubrica a cura di Giuseppe Cirino "100° Anniversario Grande Guerra - I caduti eoliani ": Oggi: Era una notte che pioveva - La Grande Guerra (video 8° e ultima parte)

LA PRIMA GUERRA MONDIALE NEL NORDEST ITALIANO RACCONTATA DAL GENERALE ITALICO CAUTERUCCIO E ATTRAVERSO I CANTI DEL CORO CONEGLIANO

Stretta finale per le province

Entro venerdì prossimo l’Ars dovrà definitivamente chiudere il capitolo delle province regionali e varare le città metropolitane e i liberi consorzi. Il nodo da sciogliere è chi farà il sindaco delle città metropolitane. Per il presidente dell'ARS, Ardizzone non può che essere il primo cittadino del capoluogo

Fondi Ue, ultima chiamata. Il 31 dicembre Bruxelles si riprenderà i finanziamenti non spesi

Bruciare le tappe per scongiurare la perdita dei finanziamenti ancora da impegnare. È il messaggio che è emerso dal Comitato di sorveglianza del Po-Fesr Sicilia 2007-2013, che si è riunito a Palermo, presieduto dal vice presidente della Regione, Maria Lo Bello. Degli oltre 4 miliardi di fondi europei disponibili, al 20 luglio scorso si registrano pagamenti per 2 miliardi 835 milioni di euro, mentre la spesa già certificata a giugno era attestata a 2 miliardi e 557 milioni. I pagamenti in corso di verifica toccano invece quota 3 miliardi e 272 milioni. Il programma deve essere chiuso il 31 dicembre, pena il disimpegno delle somme rimaste in cassa che torneranno a Bruxelles. «Rispetto a tre anni fa c’è un miglioramento significativo, ma permangono alcuni punti critici che richiedono l’impegno di tutti, in primis dipartimenti e beneficiari», ha detto Willebrordus Sluijters, Capo dell’Unità Italia-Malta della Commissione Europea».

“Pescebello”, pescato e turismo siciliani protagonisti. Tappe a settembre a Lipari e Salina

Ustica, Pantelleria, Lipari, Salina e Favignana, a partire dal prossimo 25 agosto, saranno protagoniste di “Pescebello”.Cinque tappe per promuovere cinque isole siciliane con la manifestazione, organizzata da “Tempo Reale” di supporto al Gruppo di azione costiera “Isole di Sicilia”, che partirà proprio tra un mese e che ha come filo conduttore la pesca e la marineria locale. Al via una serie di attività nell’ambito di alcuni eventi già programmati dalle amministrazioni comunali isolane.
“Pescebello” è una giornata in ogni isola in cui lo spettatore verrà coinvolto con i suoi cinque sensi, nel mare e nel suo meraviglioso mondo. La promozione del territorio attraverso colori, sapori e profumi, associati alla cultura, che puntano a sviluppare la cultura turistica e dell’accoglienza e ad attrarre il turismo in forme nuove con una diversificazione dell’offerta e il potenziamento della fruizione.
Si comincerà il 25 agosto a Ustica, in occasione della Festa del patrono, San Bartolomeo, poi tappe a Pantelleria (30 e 31 agosto) dove è in programma la Regata velica, il 4 settembre a Lipari per “Cucina nella contrada”, il 7 settembre a Salina per la “Festa degli eoliani” e infine il 13 settembre a Favignana, in occasione della Festa del del SS. Crocifisso (patrono).
“Pescebello” si concretizza in un’attività di “showcooking” e degustazioni, ma l’idea di fondo è quella di coordinare gli sforzi tra le istituzioni locali per definire una politica di promozione e brand unitaria ed efficace del territorio, valorizzando il patrimonio culturale, materiale e immateriale e mettendo in rete le eccellenze e le tipicità.
“Il Gruppo di Azione Costiera “Isole di Sicilia”, di cui sono presidente – afferma Giuseppe Pagoto, sindaco delle Egadi – attua progetti di sviluppo e gestione di finanziamenti rivolti agli operatori della pesca. L’obiettivo principale è di attuare il Piano di Sviluppo Locale in modo da rafforzare la competitività delle zone di pesca, ristrutturare e orientare le attività economiche, promuovendo pesca-turismo ed itti-turismo senza determinare un aumento dello sforzo di pesca. Si mira a realizzare un percorso di sviluppo per trasformare le coste che fanno parte del partenariato in un territorio d’eccellenza, in grado di proporre, ad una sempre più ampia tipologia di utenza, una offerta turistica destagionalizzata e di qualità, capace di integrare nel flusso turistico anche altri prodotti e servizi che caratterizzano i luoghi. Con “Pescebello” diamo il via a una serie di iniziative che punteranno attenzione ed energia a tutto questo”.

Progetto “Acquacoltura” oggi la presentazione alla Camera di commercio

Si terrà oggi 27 luglio alle 10.30, nella sala Giunta della Camera di commercio, la conferenza stampa di presentazione del progetto “Acquacoltura”, promosso da Unioncamere, in sinergia con il ministero delle Politiche agricole, Direzione generale della pesca marittima e dell’acquacoltura.
L’obiettivo, attraverso la rete delle Camere di commercio, è quello di promuovere la conoscenza a livello locale dei prodotti dell’acquacoltura e valorizzarne i sapori e il consumo, in particolare delle specie minori, favorendo contemporaneamente l’incontro tra i soggetti della filiera: produttori e consumatori.
Alla conferenza stampa prenderanno parte il commissario e il segretario generale della Camera di commercio, Franco De Francesco e Alfio Pagliaro, le associazioni di categoria, i ristoratori, i produttori e i commercianti che hanno aderito all’iniziativa

domenica 26 luglio 2015

La Lipari anni Cinquanta alla festa del cinema del reale

Si è chiusa ieri la dodicesima edizione della festa del Cinema del Reale. Quattro giorni di proiezioni, vernissage, happening, concerti, mostre, food experience, installazioni, design, aperitivi musicali e dj set. La cornice è stata ancora una volta il suggestivo centro storico di Specchia (in provincia di Lecce), recentemente insignito dalla bandiera arancione del Touring club. I luoghi che hanno ospitato le proiezioni sono state Castello Risolo, palazzo cinquecentesco trasformato in una vera e propria sala cinematografica sotto le stelle e, novità di questa edizione, il Convento dei Francescani Neri di Specchia.
Una clip dal documentario su Cecilia Mengini dove si vedono le prime foto scattate a Lipari nel 1952.

Da Repubblica.it vi proponiamo il link della clip
http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/la-lipari-anni-cinquanta-alla-festa-del-cinema-del-reale/207970/207069

La tregua è finita. Centrosud "bollente" già da domani

Non c'e tregua al caldo e all'afa. Quello del week end e' stato solo un effimero e breve momento di sollievo, ma già dalle prossime ore le temperature torneranno a salire soprattutto al Centrosud e secondo i metereologi i prossimi giorni saranno "bollenti". "
Nelle regioni del Centrosud ritorna l'alta pressione africana e le temperature segneranno valori eccezionalmente elevati - spiega il Centro Epson Meteo -. 
Al Nord dove pure la colonnina di mercurio salira', il caldo sarà un po' meno intenso e mitigato da una maggiore nuvolosità accompagnata occasionalmente da precipitazioni. 
L'afa sara' asfissiante nelle regioni meridionali con picchi di temperatura che nel corso della settimana potrebbero superare la soglia dei 40 gradi". 
Se nelle ultime 72 ore c'è stato un calo delle temperature, fanno notare gli esperti, da domani dunque si ricomincia a boccheggiare e le temperature balzeranno nuovamente sopra la media stagionale. "Saranno in rialzo al Centronord ma i picchi massimi si toccheranno al Sud - ribadisce il Centro Epson Meteo -. Ci saranno venti di Libeccio su alto Tirreno e Mar Ligure". 
"Martedì - proseguono gli esperti - giornata per lo più stabile; qualche annuvolamento soprattutto al mattino sul versante tirrenico e in giornata sul settore di Nordest, in generale senza precipitazioni, se non per qualche isolato piovasco sulle Alpi centro-orientali e in Friuli Venezia Giulia. 
Le temperature tenderanno ad aumentare soprattutto sulle regioni centro-meridionali, mentre il Nord rimarrà ai margini della rimonta anticiclonica con un clima un po' meno caldo rispetto alla settimana appena trascorsa, anche se i valori delle temperature massime torneranno ad essere ovunque sopra le medie stagionali". 
Mercoledì a soffrire sarà ancora il Sud e la Sicilia quando, sottolinea 3bmeteo.com, queste regioni "saranno raggiunte da roventi masse d'aria in arrivo dal deserto del Sahara. Rimarrà ai margini il Nord, lambito da correnti dal Nord Atlantico". Insomma, secondo Francesco Nucera del centro 3bmeteo.com, "il caldo di luglio si spezza con la diminuzione delle temperature registrate nel week end al Nord ma, non si piega".

Premesse all'imminente rubrica a cura di Giuseppe Cirino "100° Anniversario Grande Guerra - I caduti eoliani ": Oggi: Era una notte che pioveva - La Grande Guerra (video 7° e penultima parte)

LA PRIMA GUERRA MONDIALE NEL NORDEST ITALIANO RACCONTATA DAL GENERALE ITALICO CAUTERUCCIO E ATTRAVERSO I CANTI DEL CORO CONEGLIANO

Festeggiamenti per S. Cristoforo a Canneto. Serata finale con il "botto"

E' sceso il sipario ieri sera a Canneto sui festeggiamenti in onore del Patrono S. Cristoforo.
Dopo la Processione e la Solenne Celebrazione, apprezzatissima esibizione in piazza dei Puntakkapo e spettacolari giochi d'artificio.
Vi proponiamo alcuni momenti attraverso le foto di Gianmarco Merlino, Gabriele Costanzo Davide Vitagliana

Terme di San Calogero. Inaugurata mostra d’arte contemporanea “A come Armenia”

È stata inaugurata stamattina, alle Terme di San Calogero di Lipari, la mostra d’arte contemporanea “A come Armenia”, evento d’apertura della XIII edizione dell’Horcynus Festival. L’esposizione resterà aperta fino al 15 settembre, dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 19.00.
A tagliare il nastro la curatrice Martina Corgnati (storica dell’arte, docente all’Accademia di Brera di Milano, membro del Comitato Scientifico e direttore del settore Arti Visive della Fondazione Horcynus Orca), l’assessore a Turismo, Spettacolo e Sport del Comune di Lipari Davide Starvaggi e il presidente della Fondazione Horcynus Orca Gaetano Giunta.
L’esposizione prosegue l’indagine sui linguaggi artistici del Mediterraneo avviata nel 2004 dalla Fondazione Horcynus Orca, declinando quello che è il tema portante dell’edizione 2015 del Festival: Ricordare per dimenticare. Ricordare, cercando la verità delle ferite aperte – a partire dal genocidio del popolo armeno del 1915 – perché solo dalla ricerca della verità può arrivare la pacificazione con la storia. Proprio l’Armenia, paese ospite del Festival, è al centro della mostra eoliana che celebra i cento anni dal Metz Yeghérn, il “Grande Male”, termine con il quale si indica la strage degli armeni (un milione e mezzo di morti) in Turchia.
Più nello specifico, “A come Armenia” è un viaggio attraverso le immagini fotografiche di cinque artisti, armeni e non, che in queste opere hanno scelto l’Armenia come tema o come metafora, come “segno” forte di un ambito culturale e di un paesaggio ma anche come memoria o come impossibilità di sguardo, luogo per definizione irraggiungibile.
Al cuore della mostra, la grande installazione di Mario Sillani Djerrahian, Walking for Ad Reinhardt, composta da 106 immagini organizzate con rigore geometrico intorno a una riproduzione fotografica di un’opera del grande artista americano. Oggetti e paesaggi non sono riconoscibili ma immersi nella nebbia entropica della sfocatura, che mette in questione il senso stesso del lavoro fotografico, così come la natura della nostalgia per il lontano, l’irrecuperabile, nel tempo e nello spazio.
Immagini ibride come potenti campi magnetici che attraggono segni verbali, invocazioni, visioni, oggetti e azioni caratterizzano la serie di sette collage digitali e il video J'ai utilisé la mémoire di Agnese Purgatorio L’insieme ricrea un’intensa dimensione poetica dove drammi e marginalità presenti si sovrappongono a tragedie passate e l’antico paesaggio in rovina della capitale armena di Ani diventa sfondo di una performance dedicata alle donne sopravvissute al genocidio.
Sharis Garabedian, che appartiene alla terza generazione dei figli della diaspora armena, sceglie pareti scrostate, edifici in rovina, porte e vecchi muri, frammenti di un vissuto collettivo e ormai anonimo, le cui superfici multicolori riportano alla mente dei quadri astratti. Le stratificazioni messe a nudo dal degrado e, forse, dalla violenza di cui il paesaggio è stato testimone, presentano un’inattesa bellezza e si configurano come palinsesti di storie e presenze irrecuperabili.
Armenie ville di Claudio Gobbi è la sintesi di più di sette anni di ricerca sulle tracce dell’architettura ecclesiastica armena in oltre 25 paesi. Evidenziando le peculiarità di questa architettura e l’essenzialità delle sue forme, rimaste inalterate per oltre 1500 anni, l’artista si sofferma sui concetti di tempo e memoria collettiva. Come nell’ Atlante Warburghiano le forme sono in se stesse portatrici di significato, segnando in questo caso un possibile confine della civiltà occidentale.
Dopo l’inaugurazione eoliana, l’Horcynus Festival 2015 prosegue dal 28 luglio al 2 agosto al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, Messina, dedicando ampio spazio a tutte le manifestazioni contemporanee della cultura armena, con la quale le regioni meridionali, Sicilia e Calabria in primis, hanno una lunghissima storia di intrecci e scambi.
Gli eventi saranno articolati in quattro sezioni: A come Armenia, a cura di Martina Corgnati, focus artistico sul paese ospite; Arcipelaghi della visione, a cura di Franco Jannuzzi e Paolo Benvenuti, che guarda attraverso rassegne tematiche alle cinematografie italiane ed europee; MigrAzioni tra terre e mare, a cura di Massimo Barilla, che esplora, attraverso il teatro, la letteratura contemporanea e le arti performative, il tema dell’impegno civile; Musica nomade, a cura di Giacomo Farina, che riscopre le identità musicali del Mediterraneo attraverso un viaggio trasversale tra le sonorità dei popoli.
Alle quattro sezioni si aggiungono gli eventi speciali: l’inaugurazione del MACHO (il Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca), la prima edizione dell’Horcynus Summer School in conservazione e restauro dell’arte contemporanea, l’appuntamento dedicato alla presentazione del lavoro svolto dalla Fondazione Horcynus Orca con la Rete degli Archivi per non Dimenticare, il seminario sul microcredito etico, che contribuisce a definire il piano strategico della MECC, la Microbanca per l’Economia Civile e di Comunione. 

“A come Armenia”
Mostra d’arte contemporanea, a cura di Martina Corgnati
Antiche Terme di San Calogero, Pianoconte, Lipari (Messina)
26 luglio - 15 settembre, dal lunedì al sabato, dalle ore 10.00 alle 19.00
Infoline +39 339 68 84 161, info@horcynusorca.it
Ingresso: offerta libera

Per info e contatti: Ufficio stampa e comunicazione sociale Fondazione di Comunità di Messina

Iria Cogliani – cogliani.itam@gmail.com - 329.8346593
Alessia Cotroneo - alessiacotroneo@gmail.com - 345.6629331
Giuseppe D’Avella - gdavella@gmail.com - 348.9584581


Stasera il prof. Iacolino presenta al Centro Studi “A Lipari scavando sotto le tracce della storia”. Una serie di notizie sconosciute”

Questa sera al Centro Studi il prof. Giuseppe Iacolino presenterà il suo ultimo lavoro, un piccolo libro, un opuscolo dal titolo lunghissimo: “A Lipari scavando sotto le tracce della storia”. Una serie di notizie sconosciute”: E che cosa ha trovato il professore scavando? Il famoso “templum magnum” di cui parla Gregorio da Tours intorno al 580. Un tempio che i liparesi hanno dedicato a San Bartolomeo perché raccogliesse il corpo arrivato, come vuole la tradizione, miracolosamente sul mare. Iacolino dice di essersi interrogato a lungo dove potesse essere collocato senza riuscire a darsi una risposta mentre esso era sotto i suoi occhi disegnato da Hieronimo Maurando che arrivò a Lipari al seguito di Ariadeno il Barbarossa ed ebbe modo di ritrarlo prima che lo stesso Barbarossa lo distruggesse per piazzare al suo posto i cannoni per bombardare la rocca dove erano trincerati diecimila liparesi. Il “templum magnum” era lì dove oggi c’è la chiesa di San Giuseppe e doveva occupare un’aria più grande di quanto ne occupi questa chiesa oggi. E partendo da questa rivelazione il professore ricostruisce molte vicende riguardanti il tempio, il santo patrono , le chiese a lui dedicate e le reliquie che lo riguardano. Quello che scrive Iacolino a proposito delle reliquie di santi, delle contraffazioni e del loro commercio, oggi non è più un segreto e nemmeno un tabù. Nessuno più nega che molti cristiani, e non solo essi, abbiano avuto bisogno (e continuino ad averlo), soprattutto nei settori popolari più sprovveduti e ingenui, di appoggiarsi a cose tangibili che facciano loro sentire il sacro a portata di mano e nemmeno si nega che questa consuetudine sia stata tollerata a fin di bene ( piae fraudes) o peggio sfruttata contando sulla dabbenaggine della gente. Una reliquia non è un talismano dotato di virtù straordinarie ma piuttosto un segno che ci aiuta a riflettere e pensare.
Ufficio Stampa Centro Studi