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domenica 26 luglio 2015

Stasera il prof. Iacolino presenta al Centro Studi “A Lipari scavando sotto le tracce della storia”. Una serie di notizie sconosciute”

Questa sera al Centro Studi il prof. Giuseppe Iacolino presenterà il suo ultimo lavoro, un piccolo libro, un opuscolo dal titolo lunghissimo: “A Lipari scavando sotto le tracce della storia”. Una serie di notizie sconosciute”: E che cosa ha trovato il professore scavando? Il famoso “templum magnum” di cui parla Gregorio da Tours intorno al 580. Un tempio che i liparesi hanno dedicato a San Bartolomeo perché raccogliesse il corpo arrivato, come vuole la tradizione, miracolosamente sul mare. Iacolino dice di essersi interrogato a lungo dove potesse essere collocato senza riuscire a darsi una risposta mentre esso era sotto i suoi occhi disegnato da Hieronimo Maurando che arrivò a Lipari al seguito di Ariadeno il Barbarossa ed ebbe modo di ritrarlo prima che lo stesso Barbarossa lo distruggesse per piazzare al suo posto i cannoni per bombardare la rocca dove erano trincerati diecimila liparesi. Il “templum magnum” era lì dove oggi c’è la chiesa di San Giuseppe e doveva occupare un’aria più grande di quanto ne occupi questa chiesa oggi. E partendo da questa rivelazione il professore ricostruisce molte vicende riguardanti il tempio, il santo patrono , le chiese a lui dedicate e le reliquie che lo riguardano. Quello che scrive Iacolino a proposito delle reliquie di santi, delle contraffazioni e del loro commercio, oggi non è più un segreto e nemmeno un tabù. Nessuno più nega che molti cristiani, e non solo essi, abbiano avuto bisogno (e continuino ad averlo), soprattutto nei settori popolari più sprovveduti e ingenui, di appoggiarsi a cose tangibili che facciano loro sentire il sacro a portata di mano e nemmeno si nega che questa consuetudine sia stata tollerata a fin di bene ( piae fraudes) o peggio sfruttata contando sulla dabbenaggine della gente. Una reliquia non è un talismano dotato di virtù straordinarie ma piuttosto un segno che ci aiuta a riflettere e pensare.
Ufficio Stampa Centro Studi

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