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giovedì 27 agosto 2015

Laser “Billi” misura fumi che escono da crateri. Sperimentato per 24 ore sullo Stromboli.Nuovi scenari emergono da uno studio sulla colata lavica del 2007

È stato sperimentato per 24 ore consecutive sul vulcano Stromboli il radar laser Billi, progettato dall’Enea per analizzare i fumi che fuoriescono dai crateri. 
Il sofisticato apparecchio ha fornito in automatico immagini tridimensionali del pennacchio, fino a 3.000 metri di distanza e misurato il contenuto di biossido di carbonio dei fumi, indizio importante per la previsione di eventuali eruzioni. 
Billi è basato su una tecnologia complessa che ha permesso, per la prima volta, di misurare a distanza la concentrazione di CO2 nei gas vulcanici. Attraverso un sistema di specchi, il fascio laser può essere orientato in qualsiasi direzione, permettendo di effettuare scansioni dei pennacchi vulcanici, simili alle tomografie. 
L’Enea ha sviluppato questa tipologia di radar laser, o lidar, nell’ambito del progetto europeo Bridge dell’European Research Council, coordinato da Alessandro Aiuppa dell’Università di Palermo, con lo scopo di migliorare i modelli di previsione delle eruzioni, in modo da preallertare per tempo la popolazione in caso di pericolo. 
«Misurare il biossido di carbonio in pennacchi vulcanici rappresenta una grande sfida scientifica e tecnologica – spiega Luca Fiorani del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia del Centro Enea di Frascati che ha sviluppato Billi –. Questa sfida è già stata vinta nello scorso ottobre grazie ai test effettuati presso la Solfatara di Pozzuoli, che hanno consentito un’osservazione dei gas a distanza moderata». 
Intanto a Firenze è stato elaborato un nuovo modello per spiegare la dinamica delle colate laviche, studiando la crisi eruttiva avvenuta a Stromboli nel 2007, quando il vulcano riversò all’esterno circa 8 milioni di metri cubi di lava in 34 giorni. AD annunciarlo su Nature Communications è stato un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Geofisica Sperimentale, struttura del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. «Finora la comunità scientifica a ha spiegato Ripepe – reputava che le colate di lava a Stromboli fossero alimentate da magma profondo (7-10 km di profondità). Confrontando dati geofisici, ribaltato questo concetto e concluso che gran parte del magma eruttato è in larga parte già presente nella parte alta del vulcano». «La comprensione della dinamica effusiva – ha detto Marco Pistolesi, uno degli autori della ricerca, cui ha partecipato anche l’Istituto Nazionale di Ottica del CNR – ha importanti ricadute anche in termini di protezione civile»

mercoledì 26 agosto 2015

Decesso Gaetano Giambò. Domani nomina medico legale per autopsia

E' stata fissata per domani la nomina del  medico legale che dovrà effettuare, presso l’ospedale Papardo a Messina, l’autopsia sul corpo dello sfortunato giovane. 
Esame che, a questo punto, potrebbe essere effettuato tra domani pomeriggio e dopodomani.  Dopo di che il corpo sarà riconsegnato alla famiglia. 
I funerali – da quanto apprendiamo- saranno celebrati a Barcellona Pozzo di Gotto e non a Vulcano dove la famiglia ha la residenza. 
Per quanto riguarda le indagini non si registrano sostanziali novità. 
La dinamica dell’incidente sembra non debba discostarsi di molto da quella ipotizzata nelle immediatezze del tragico incidente. Il giovane, che viaggiava senza casco, avrebbe dapprima impattato contro un muretto che delimita la sede stradale e, una volta disarcionato dallo scooter, sarebbe finito contro il palo della pubblica illuminazione, perdendo sul colpo la vita per le vaste ferite e fratture al capo. 

Zona S. Croce a Pianoconte. Cittadini e attività turistico - ricettive a secco. L'assessore: C'è un guasto che sarà riparato entro domani

Proteste arrivano dai residenti nella zona di Santa Croce a Pianoconte dove non arriva acqua potabile da almeno 16/17 giorni.
Almeno, in precedenza, anche se è lo stesso assurdo - ci hanno detto - l'acqua veniva erogata ogni quindici giorni. Adesso neppure questo.
Residenti e attività turistico - ricettive sono praticamente a secco e fanno appello all'amministrazione, in particolare all'assessore Gaetano Orto - affinchè venga erogato il prezioso liquido. 
L'assessore - che abbiamo contattato - smentisce che è da così lungo tempo che non vi è erogazione. Evidenzia, altresì, che, da qualche giorno, vi un guasto che impedisce all'acqua di arrivare da Annunziata a Pianoconte. Ma - garantisce - entro domani dovrebbe essere tutto a posto 

DOTAZIONE ORGANICA ASP MESSINA, NOTA CISL FUNZIONE PUBBLICA

L’AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PRESENTA ULTERIORI MODICHE DELLA DOTAZIONE ORGANICA. “SEMBRA FACCIA IL GIOCO DELLE TRE CARTE. GLI ATTI TRASMESSI NON RISPETTANO LE PREVISIONI DEI DECRETI REGIONALI E DELLE LINEE DI INDIRIZZO ASSESSORIALI”
25 agosto ’15 – L’Azienda Sanitaria Provinciale continua a presentare modifiche alla dotazione organica, un modus operandi che secondo la Cisl Funzione Pubblica non consente di poter fare «le necessarie valutazioni per poter dare il giusto assetto ai servizi ospedalieri e territoriali».
L’impegno era quello di presentare al tavolo del 27 agosto le proposte e le osservazioni, «ma – afferma il segretario generale della Cisl Fp, Calogero Emanuele - evidentemente ogni giorno che passa l’azienda si accorge di errori che inducono a correzioni su Unità Operative e dipartimenti. Non vorremmo, però, che queste fossero dettate da logiche politiche e non da valutazioni di merito finalizzate a dare il giusto assetto ai servizi ospedalieri e distrettuali».
Dal confronto tra la prima e la seconda stesura, evidenzia la Cisl Fp, si registrano modifiche nei numeri e nei profili, come ad esempio i posti occupati e i posti vacanti, si nota l’incremento degli infermieri professionali e di operatori sanitari ma si registra una diminuzione del numero complessivo ricondotto a 4986 quando nella prima versione ne risultavano 4997.
«Questo – continua Calogero Emanuele – non fa altro che evidenziare tutte le incertezze e le incongruenze che emergono giorno dopo giorno. Non possiamo accettare che si sia dato avvio alla concertazione ed assistere a modifiche in corso d’opera. L’incontro del tavolo tecnico servirà solo a presentare i primi rilievi ed i primi aggiustamenti ma non potrà certamente considerarsi esaustivo, sapendo che non potrà esserci una “concertazione dinamica” considerato il mutare continuo degli atti».
La Cisl Funzione Pubblica lamenta, inoltre, come nemmeno con le ultime modifiche apportate siano stati trasmessi gli atti richiesti nel corso dell’ultimo incontro tenutosi al Mandalari. Atti che le linee di indirizzo regionali obbligano le aziende ad indicare nel dettaglio e portare a conoscenza anche delle Organizzazioni Sindacali di seguito elencati:
i posti coperti (con personale in servizio a tempo indeterminato);
i posti vacanti e disponibili, con specifica e separata indicazione di quelli coperti con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
i posti vacanti e non disponibili (con procedure concorsuali avviate/congelati per incarico ex art. 15 septies decreto legislativo n. 502/92, ecc..);
i posti che presumibilmente si renderanno vacanti per cessazione dal servizio nel triennio 2105-2017 e successivamente dalla data di rideterminazione delle dotazioni organiche.
la dimostrazione, attraverso apposite tabelle, del rispetto dei parametri previsti dalle Linee Guida;
la dimostrazione del rispetto del tetto di spesa.
«Ad oggi – conclude Emanuele - abbiamo contezza solo del numero dei posti complessivi distinti tra occupati e vacanti. Non accetteremo questa situazione passivamente e quindi invitiamo il manager a ridefinire il calendario degli incontri e i tempi per la conclusione della fase di concertazione. L’obiettivo deve essere quello di accrescere i livelli assistenziali che devono rispondere alle esigenze primarie della collettività e non ad altre logiche».
Slitta a domani la pubblicazione delle foto relative ai festeggiamenti per San Bartolomeo a Monte Gallina

Lipari: Fuochi d'artificio per la festa del Patrono San Bartolomeo. Immagini di Marco Raffiti


Come anticipato vi proponiamo il video, della durata di 15 minuti circa, dei fuochi d'artificio "sparati" a Lipari a chiusura dei festeggiamenti per San Bartolomeo.
Le riprese sono di Marco Raffiti che ringraziamo.
La foto a lato è di Giancarlo D'Ambra

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) Il terzo caduto : Giovanni Fonti

IL TERZO CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE GUERRA  
FONTI GIOVANNI 

Nella notte di San Bartolomeo del 24 agosto 1915, al grido di “Savoia” il 115° Reggimento di Fanteria, si lanciava all’assalto contro le postazioni austriache del Col Basson. Tra essi vi era anche il ventiduenne fante eoliano Fonti Giovanni, originario di Pianoconte.
            L’attacco al Col Basson, pianificato dal Comando Supremo Italiano, prevedeva una consistente azione contro la linea dei forti austriaci a ridosso della Valsugana che sbarravano al regio esercito i passi verso Trento. Lo svolgimento dell’operazione, era stata affidata alla 1^ Armata - settore della V Corpo d’Armata 34^ Divisione al comando del generale Pasquale Oro. All’alba del 14 agosto 1915, dai forti italiani di Verena e Campo Longo e dalle postazioni di artiglieria italiane del 41°reggimento, ebbe inizio un massiccio bombardamento verso i fori austriaci di Luserna – Busa Verle e lo Spitz Vezzena, con lo scopo di mettere fuori uso le difese pesanti del nemico, rendendo rapida l’avanzata su dette posizioni, da parte delle fanterie della Brigata Ivrea (161° e 162° rgt Fanteria) e della Brigata Treviso (115° e 116° rgt Fanteria).
            I bombardamenti si protrassero fino al 24 di agosto e i punti di osservazione italiani, riferirono ai comandi che i forti (soprattutto quello di Luserna posto a ridosso del Col Basson) apparivano gravemente danneggiati e pertanto non potevano, costituire una seria minaccia per l’operazione di conquista. Di tutt’altro parere apparve invece il colonnello Riveri comandante della Brigata Treviso. Secondo le informazioni raccolte dalle pattuglie incaricate di aprire varchi nei reticolati nemici, le difese del Basson apparivano provate ma non annientate e inoltre le brecce nei grovigli di filo spianto, erano troppo piccole a causa della mancanza d’idonei strumenti di taglio e potevano perciò rappresentare un serio ostacolo all’assalto, rendendo gli uomini facile bersaglio per le micidiali mitragliatrici Schwazlose. Come se non bastasse, il cielo sereno e la notte di luna piena prevista proprio per durante l’assalto, avrebbero reso ben visibili i movimenti delle truppe sul campo.
            Furono questi i motivi che Riveri, pose all’attenzione del generale Oro nel tentativo  di dissuaderlo nell’intraprendere l’attacco, ma la risposta del superiore fu inflessibile “l’attacco si farà questa notte… gli uomini apriranno le brecce nei reticolati con i petti e con i denti…” .
Forte Luserna, era già stato duramente bombardato nei primi mesi di guerra e il colonnello Ellison  comandante della piazzaforte,  dopo le azioni del giugno 1915, fu sul punto di negoziare con gli italiani una resa. Ma l’Austria non intendeva perdere per nessun motivo l’importante punto strategico ed inviò prontamente rimpiazzi alla guarnigione, arruolando Sud Tirolesi e richiamando alcuni reparti ben addestrati dal fronte Russo. Tappate le falle il colonnello Ellison von Nidlef (militare di carriera e abile stratega), rinforzo le difese del Basson, creando almeno tre linee di reticolati intricati e complessi, muniti di cavalli di Frisia e casematte, rendendo così il Lusern una fortezza difficile da espugnare.
            Un soldato austriaco, descrisse il bombardamento italiano sul Luserna e sulle postazioni di osservazione avanzate: "Ogni scoppio ha su di noi l'effetto di un poderoso pugno in testa, il sangue esce dalle orecchie, le ore passate nell'osservatorio servono a espiare tutti i peccati che un uomo normale può commettere durante tutta la vita". 
In quei giorni, essere inviati nei punti di osservazione avanzati, era come essere condannati a morte. Delle pattuglie uscite al mattino, il giorno seguente nessuno faceva ritorno. Un ufficiale austriaco rimase sconvolto, dalla rassegnazione con cui gli uomini impugnavano il fucile e si avviavano verso i punti avanzati e chiese perciò al proprio comandante, di non inviare più pattuglie almeno durante le ore diurne.
Alle ore 23:00 del 24 Agosto, la Brigata Ivrea e il battaglione alpini Val Brenta iniziarono la manovra di avvicinamento al Busa Verle ed al Passo Vezzena, ma furono immediatamente costretti a fermarsi e a trovare riparo nel Bosco Varanga, per la violenta reazione del nemico. Quasi contemporaneamente il suono di tromba, comandava l’assalto alla baionetta al 115° reggimento di fanteria (Brigata Treviso).
Il colonnello Riveri, postosi al comando dei suoi uomini e con fianco la bandiera del reggimento, li sospinse all’assalto al suono della marcia reale. Secondo alcune testimonianze però non confermate, il Riveri (cresciuto come il generale Oro nel mito garibaldino), indosso prima dell’attacco l’alta uniforme da ufficiale e la sciabola.
Nonostante la luce della luna e le fotoelettriche che illuminavano a giorno le pendici del Basson, Il magnifico slancio dei fanti del 115°, sfidò il fuco delle mitragliatrici austriache e i cannoni delle torrette girevoli del Luserna e travolse la prima linea nemica, con i varchi dei reticolati quasi completamente chiusi.
La reazione austriaca fu violente e micidiale, una pioggia di artiglieri di qualsiasi tipo (granate, proiettili di grosso e medio calibro, Shrapnel e fuoco di mitragliatrici), sconvolse le posizioni conquistate. Alle prime luci dell’alba, apparve chiaro al comando italiano, che la posizione non poteva essere tenuta. Il battaglione di Landsturm del capitano Bauer fu inviato alla riconquista delle posizioni delle prime linee e s’impegno in un sanguinoso corpo a corpo contro i fanti del 115° reggimento. Riveri gravemente ferito, non poté fare altro che comandare la ritirata sulle posizioni di partenza di Campo Rosà.

LA BANDIERA PERDUTA
               Durante l’assalto, per la violenza del bombardamento austriaco e per la crudezza dello scontro, la bandiera del 115°, andò perduta sulla prima linea di difesa nemica. Il colonnello Riveri ordinò ai suoi uomini prima della ritirata, di recuperare ad ogni costo il vessillo. Infatti, la perdita della bandiera rappresenta per un reggimento il più alto disonore, che avrebbe riso beffardo sul sangue eroicamente versato dai soldati della Treviso. Un piccolo manipolo di uomini,riuscì con sprezzo del pericolo e a rischio della vita a recuperare il tricolore e a riportarlo (anche se logorato) dietro le linee italiane.
Il ripiegamento ordinato al 115° reggimento non fu cosa facile, i fanti faticarono a trovare le uscite dal groviglio di reticolati, e secondo alcuni testimoni (non confermato), vennero anche investiti dal tiro troppo corto delle artiglierie italiane. All’imbrunire del 25 agosto, gli uomini ancora rimasti nelle trincee delle prime linee, a corto di munizioni e stremati dal combattimento, non poterono fare altro che arrendersi agli austriaci. Anche il colonnello del reggimento venne gravemente ferito e fatto prigioniero.
Con un tragico numero di morti, nella sera del 25 agosto, si pose fine all’ultima battaglia di stampo risorgimentale.
La Brigata Treviso lasciava sul campo nell’azione: 43 ufficiale e 1048 uomini tra truppa e graduati.
Oggi un cippo posto alle pendici del Basson, ricorda l’eroico coraggio dei fanti della Treviso che sacrificarono la loro vita per l’Italia nel primo conflitto mondiale.


Notizie sul  soccorso ed il conforto spirituale, dato ai poveri soldati italiani rimasti feriti ed in fin di vita sui reticolati, sono fornito dal racconto del cappellano austriaco di forte Luserna, padre Mattia Ortner, il quale sfidando il pericolo si avvio nelle trincee di prima linea. Il sacerdote nelle sue memorie ricorda le invocazioni di aiuto rivoltegli:
-          “ Padre, mio Padre, prete…”
-          “Dovetti somministrare i sacramenti ad ognuno – Cercai affannosamente quelli che giacevano sfracellati al suolo; talvolta i corpi erano così ammucchiati, che dovetti arrampicarmi sopra. Altri strisciarono e vennero verso di me – alcuni attendenti mi prelevarono per raggiungere rapidamente il capitano che stava morendo” – i sani raccoglievano i feriti, usando teli da tenda, coperte e altro, per radunarli – io impativo l’olio santo – Molti morivano durante il santo ufficio… mi gridavano siamo tutti cattolici…”
-           “I soldati italiani insistevano verso di me: “salvaci, padre, salvaci dai cannoni” – tutti volevano baciare la mia croce, mi abbracciavano , baciavano le mie mani e imprecavano contro i cannoni…”
-          “Alla vista degli ufficiali austriaci furono esplosi alcuni colpi – ma un capitano ferito lo evitò energicamente – io avevo attorno solo morti e feriti che soffrivano in modo incredibile soprattutto la sete. Per fortuna i morti avevano con se le fiasche ancora piene e così potei offrire acqua in abbondanza…”

Padre Ortner  sul campo di battaglia
Anche se non si ha  una testimonianza diretta con uno specifico riferimento, quasi certamente padre Mattia Ortner, amministro i sacramenti al fante eoliano Fonti Giovanni.  Le testimonianze di padre Ortenr si riferiscono alla notte  25 agosto (fine del combattimento). Il sacerdote e alcuni ufficiali austriaci al suo seguito, si spinsero fino ai punti, dove più duri erano stati i combattimenti, per recuperare i feriti di entrambe le parti.  Tra di essi vi era in gravi condizioni il soldato Fonti. Purtroppo non è stato possibile ne trovare l’atto di morte (mod.147) e lo stato di servizio, dal quale si sarebbero potute estrarre importanti informazioni. E’ certo che Fonti Giovanni del 115° reggimento, riuscì con i suoi compagni a penetrare nelle prime linee nemiche e insieme ad essi tentò il mantenimento della posizione, subendo la feroce reazione nemica. La missione di padre Mattia e degli atri soccorritori, non poté spingersi oltre le trincee riconquistate, perché secondo le testimonianze di alcuni soldati austriaci: “Gli italiani sparavano su qualunque cosa si muovesse”.
Fonti Giovanni fu recuperato gravemente ferito, e portato a forte Lusera, dove si spense il 26 agosto 1915. L’Albo d’oro dei caduti Italiani nella grande guerra, parla di morte in prigionia (durata meno di un giorno), ma è evidente che la morte avvenne per le ferite riportate nel combattimento dei giorni precedenti.

Dai riassunti del diario di guerra della Brigata Treviso:
All’inizio delle ostilità la brigata è dislocata a Morostica – Bassano – Vallonara – Mason Vicentino alle dipendenze della 34^ divisione. Inviata il 25 maggio nei dintorni di Thiene, il 3 giugno è in prima linea sull’altopiano di Asiago, nelle zone Costesin – Campo Rosà – Campo Posellaro – Ghertele -  Cima Manderiolo. Quivi fino al 23 agosto i suoi reparti si alternano fra periodi di linea e di riposo.
            Il 25 il 115° agisce dimostrativamente per agevolare l’attacco della brigata Ivrea contro le posizioni avversarie di Malga Costa Alta e Monte Basson; gli attacchi condotti con estrema violenza e più volte rinnovati da tutti i reparti del reggimento si infrangono contro le robuste difese passive del nemico che reagisce attivamente con fuoco di mitragliatrice e con intenso tiro delle artiglierie dei forti ancora efficienti di Luserna e Busa del Verle, si che il reggimento è obbligato a ripiegare sulle posizioni di partenza di Campo Rosà dopo aver perduto 36 ufficiali e 1041 militari di truppa.
L’eroica sua condotta in questa azione è compensata colla concessione della medaglia di bronzo alle bandiere del reggimento al valor militare.
            La brigata permane tutto l’anno nella zona ove, oltre ai quotidiani lavori di rafforzamento, esegue frequenti azioni dimostrative e di pattuglia, fra le quali sono di maggiore rilievo quelle svolte dal 19 al 21 ottobre e dal 4 al 6 dicembre.
Soldato Fonti Giovanni in divisa da franchigia
(foto gentilmente concessa dalla famiglia Fonti)

Fonti Giovanni  di Antonino  nato a Lipari (Pianoconte) 27 aprile 1893 – distretto militare di Messina
Soldato del 115° Reggimento di Fanteria – Fanteria di Linea
Morto il 26 agosto 1915 in prigionia per ferite riportate in combattimento all’età di 22 anni
Sepoltura originaria cimitero militare di Costalta  - sepoltura attuale tra gli ignoti del sacrario di Asiago.

Unità di appartenenza
Brigata Treviso 115 ° e  11 Reggimento di Fanteria e poi 99° e 100° Fanteria
Costituita nei primi giorni di Marzo del 1915:
il comando di brigata dal deposito del 55° Fanteria; il 115° dai depositi del 55° e del 56°; il 116° dal deposito del 1° Fanteria.
Nel novembre del 1917 la brigata e disciolta per essere ricostituita il 28 febbraio 1918 coi reggimenti del 99° e 100° dei quali il primo già formato fin dal 25 ottobre 1917 dal deposito del 65° fanteria; il secondo ed il nuovo Comando di Brigata dal deposito del 66° Fanteria e coi quarti battaglioni dei reggimenti 141°, 217° e 218°
Periodi di permanenza della Brigata Treviso al fronte:
Anno 1915:
-          Dal 15 giugno al 31 dicembre: Zona Campo Rosà – Campo Posellaro – Val Torra – Termine – Ghertele – Campo Manderiolo – Pianoro di Costesin – Millegrobe – Cima Torre.

Alla fine della Guerra le perdite della Brigata Treviso ammonteranno a :
115° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
46
142
47
639
3174
2177

116° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
29
112
39
697
3048
1896

Approfondimenti:
I corpi dei fanti italiani, recuperati sul Col Basso dagli austriaci, insieme a quelli dei feriti che morirono nelle ore successive a Luserna, vennero sepolti nell’improvvisato cimitero militare di Costalta, in fosse comuni. Il cimitero ospitava anche le sepolture di caduti Austriaci.
Secondo il racconto di Luis Trenker (libro Kameraden del Berge) i caduti italiani vennero caricati su muli e trasportati di notte al cimitero, poiché l’artiglieria italiana sparava su tutto ciò che si muoveva: e l’alpinista-scrittore descrive uno spettrale incontro notturno, una “processione orripilante” in cui gli alpini e i fanti erano “cavalieri muti”, e i “crani erano spalmati di calce”, “capelli impiastricciati di sangue sfioravano il suolo”, “mani penzolavano al passo del mulo”.
Il cimitero di Costalta fu dismesso nel 1921 e le salme in esso custodite vennero traslate nel sacrario militare di Asiago (Altipiano dei Sette Comuni). Il recupero e la conta dei corpi furono effettuati sui crani rinvenuti, perciò nel 1962 alcuni reduci, ritenendo ancora sacro quel suolo, chiesero e ottennero la riattivazione del piccolo camposanto.
All’entrata in guerra dell’Italia, il soldato Fonti Giovanni, faceva già parte del regio esercito (fanteria di linea). Chiamato alla leva all’età di vent’anni (1913), si accingeva al momento della mobilitazione dell’aprile 1915 a compiere il suo ultimo periodo sotto le armi. Nell’unica sua foto disponibile, Giovanni Fonti indossa la divisa da franchigia del regio esercito e le mostrine visibili su di essa, sono quelle del 55° reggimento di fanteria Brigata Marche, unità nella quale il soldato originario di Pianoconte, effettuo il suo periodo di leva obbligatoria della durata di due anni.
Nel marzo 1915, quando ormai apparve inevitabile un coinvolgimento dell’Italia nel conflitto, il Regio Esercito dovette necessariamente  incrementare il numero di uomini e di unità, costituendo nuovi reggimenti e divisioni. La Brigata Treviso, formatasi nei primi di marzo del 1915 attinse il suo organico per mobilitazione del deposito (disponibilità organica di uomini e mezzi) del 55° e 56° reggimento di fanteria (Brigata Marche) che costituirono il 115° reggimento, mentre il 116° reggimento attinse dal deposito del 1° reggimento Granatieri di Sardegna. La Brigata subì nel 1° conflitto mondiale ingentissime perdite di vite umane (vedi tabelle sopra inserite) e venne più volte ricostituita a causa del “logoramento”.

"Tattoo motel", primo romanzo del poeta scrittore eoliano Davide Cortese sarà presentato oggi al Centro Studi

Oggi alle ore 19 verrà presentato al pubblico del Centro Studi Eoliano il primo romanzo di Davide Cortese: TATTOO MOTEL. 
Interverranno l'autore e il Dottor Francesco Rizzo

Centro Studi. Domani associazione Euterpe presenta concerto fisarmonicista Slavinska

Basha Slavinska fisarmonicista


Nata in Francia nel 1989, di origini polacche e ungheresi, Basha Slavinska è una delle più brillanti fisarmoniciste della sua generazione. Debutta a soli 11 anni con la Filarmonica Polacca Baltica di Gdansk  e a 12 anni registra il suo primo album. Si distingue in numerosi concorsi nazionali ed internazionali tra Europa e Usa. Insignita nel 2012 dalla Fondazione Cziffra, ottiene i più prestigiosi premi artistici in Polonia, ricevendo particolari riconoscimenti dal Ministro della Cultura e del Patrimonio Nazionale ("Mloda Polska", premio speciale Jeunes Créateure…). Si forma all’École National de Musique di Gdansk (Polonia) e al Conservatorio di Parigi. Tra i suoi maestri : Max Bonnay, Krzysztof Olczak, Klaudiusz Baran, Yuri Shishkin, Jacques Mornet, Richard Galliano.

Dai Tiromancino una dedica speciale per Gaetano Giambò



La frase e il video che segue sono estratti dal sito dei Tiromancino che, appresa la notizia del tragico incidente in cui ha perso la vita Gaetano Giambò, hanno postato il tutto sulla loro pagina fb.
Questa canzone è una dedica speciale a Gaetano 21 anni. Era stato al nostro concerto a Lipari poi è andato in discoteca .... A casa non tornerà più a causa di un tragico incidente.
Che Dio ti accolga tra le sue braccia Gaetano ..
Ti siamo vicini con cuore e musica e il pensiero di chi ti ama ora..vola verso te

I Tiromancino 

24 Agosto 2015: Processione del Patrono S. Bartolomeo a Lipari. Il video di 29 minuti circa

Proponiamo ai nostri lettori eoliani (in particolare a coloro che vivono fuori dalle nostre isole) e non, un ampio video della Processione dello scorso 24 Agosto del Simulacro di San Bartolomeo e del Vascelluzzo (durata 29 minuti circa)
Nel pomeriggio vi proporremo il video dei giochi d'artificio

Il tragico incidente di Lipari. Sulla Gazzetta del sud gli articoli del nostro direttore

Tragico incidente in via Falcone e Borsellino: su uno scooter 50 contro un palo dell’illuminazione
Schianto all’alba, barcellonese perde la vita a Lipari
Gaetano Giambò, 21 anni, residente a Vulcano, aveva trascorso la notte con gli amici: non indossava il casco


Salvatore Sarpi
Lipari

Alba tragica a Lipari dove sulla via Falcone-Borsellino (Balestrieri), ieri intorno alle 6.30, per un incidente autonomo, ha perso la vita Gaetano Giambò, 21 anni, originario di Barcellona e residente nell’isola di Vulcano. Il giovane è andato a schiantarsi contro un palo della pubblica illuminazione, limitrofo alla sede stradale. Alla base dell’incidente mortale vi potrebbe essere l’eccessiva velocità con la quale Giambò avrebbe affrontato, a bordo di uno scooter 50, quel tratto di strada, già teatro di altri incidenti. Questa, ovviamente, è solo l’ipotesi più accreditata. Per conoscere l’esatta dinamica di quanto accaduto, ed eventuali concause, bisognerà attendere sia il risultato dei rilievi tecnici effettuati dai carabinieri di Lipari che l’esito dell’autopsia che sarà effettuata sul corpo del giovane all’Isituto di Medicina legale di Messina dove è stato trasferito su disposizione del sostituto procuratore di Barcellona, Luca Melis.
Giambò, diplomato al Nautico “Caio Duilio” di Messina, insieme ad un gruppo di amici, giunti da Milazzo e dalla città del Longano, aveva raggiunto il giorno prima Lipari per assistere al concerto dei “Tiromancino” e ai giochi d’artificio che chiudevano i festeggiamenti del patrono San Bartolomeo. Subito dopo con gli amici si è trasferito a Canneto in una discoteca. Sceso il sipario sulla serata, il gruppo, che aveva programmato di far ritorno ieri mattina alle rispettive destinazioni, si è mosso verso Lipari Centro: Gaetano a bordo del suo scooter, che aveva traghettato da Vulcano, il resto su uno dei tanti minibus che fanno la spola tra Canneto e il centro dell’isola. Ci si doveva ritrovare – come hanno testimoniato gli amici – al porto di Sottomonastero, per poi imbarcarsi. Da questo momento in poi si possono avanzare solo ipotesi perché, da quanto è dato sapere, nessun automobilista o scooterista è stato testimone diretto del tragico impatto. Appare quasi certo, comunque, che Giambò abbia perso il controllo del mezzo che è andato a finire contro la parte iniziale di un muretto che delimita la strada. Sbalzato dallo scooter, ha impattato contro il palo, ricadendo poi, ad un paio di metri di distanza, sulla sede stradale. L’entità delle lacerazioni/ferite riportate al capo è tale da fare pensare che possa essere deceduto sul colpo. Da quanto apprendiamo non indossava il casco.
Non appena ci si è resi conti dell’accaduto, ed è stata avanzata la richiesta di soccorso, sul posto sono giunti l’ambulanza del 118, i carabinieri, la polizia municipale e i vigili del fuoco. Raccapricciante la scena che si è presentata ai loro occhi. Al dottor Caruso, medico di turno sull’ambulanza, non è rimasto altro che constatare il decesso del giovane. Mentre la polizia municipale ha chiuso l’arteria, dirottando il traffico su Marina Lunga, i carabinieri hanno effettuato i rilievi di rito, acquisendo le prime notizie dagli amici che, nel frattempo, erano giunti con il minibus in prossimità dell’area dell’incidente. Ovvio lo sgomento e la disperazione tra questi. Ultimati i rilievi, il corpo del povero Gaetano è stato trasferito, in via provvisoria, all’obitorio del cimitero di Lipari. Qui sono giunti i genitori per lo straziante rito del riconoscimento. Non appena è arrivata la disposizione del magistrato di turno il corpo è stato imbarcato, con un mezzo delle onoranze funebri, su un traghetto di linea per essere trasferito, come anticipato, a Messina per l’esame autoptico. Sgomento e incredulità a Vulcano dove il giovane risiedeva con la sua famiglia dal 1997.


ASPIRANTE UFFICIALE DI COPERTA AVEVA STUDIATO A MESSINA

Gaetano Giambò, il ventunenne che ha perso la vita ieri a Lipari, era il secondo dei tre figli dei coniugi Giambò. Originario di Barcellona, come i suoi cari, aveva la residenza nell’isola di Vulcano, dove si era fatto tanti amici che lo stimavano ed apprezzavano. Amici, che ora, attoniti ed affranti dall'immane disgrazia, lo piangono. Una testimonianza su tutte, quella di Maria Grazia Lo Piccolo: «Quanti pomeriggi abbiamo passato a ridere e scherzare al chiosco. Il giorno prima dell’incidente quella confidenza e quell’abbraccio che mi resterà nel cuore “Gaetano, che aveva compiuto 21 anni il 18 di agosto - così come si legge nella sua pagina di facebook - aveva frequentato l’Istituto nautico "Caio Duilio" a Messina, era fidanzato ufficialmente e aveva come obiettivo quello di diventare ufficiale di coperta. Nel suo profilo “fb” amava pubblicare, oltre alle foto di vari momenti della sua vita, anche frasi celebri ed aforismi. Tra queste ci ha colpito una frase di Marco Valerio Marziale, che Gaetano aveva pubblicato il giorno prima del suo compleanno. «Il destino non esiste. Il destino è quella scelta che abbiamo avuto le palle di fare. Il destino è picchiare la testa finchè non te la spacchi. Il destino è quella paura che abbiamo vinto. Il destino non esiste e sai perché? Perché esistono solo scelte da fare: insistere o mollare». Purtroppo il suo destino crudele si è concretizzato a Lipari, all’indomani di un giorno che era stato di festa e di divertimento. (s.s.)

Non aspettiamo l'incidente. "Folle" posiziona massi sulla Provinciale per da e per Acquacalda

Non è assolutamente un titolo allarmistico e ci auguriamo davvero che chi di competenza, tra l'altro già informato dai cittadini, intervenga con celerità, prima che accada davvero qualcosa di grave.
I fatti - Da diversi giorni un "folle" (non si può che definire tale uno che compie questi gesti) posiziona nottetempo dei massi, in genere in prossimità delle curve e dei tornanti, lungo la strada provinciale che da Canneto porta ad Acquacalda e viceversa. Più di un automobilista/scooterista, trovandosi di fronte queste pietre, ha rischiato l'incidente. Così come ha rischiato di essere travolto dai mezzi in transito chi, con senso civico, si ferma per rimuovere quei massi.
Inutile stare a fare nomi...chiunque sia...anche se i sospetti si accentrano su un soggetto ben definito
Aspettiamo di prenderlo con le "mani nel sacco" (pardon, nelle pietre)? Siamo certi che non arrivi prima un incidente?
Ci spiace dirlo ma è la nuda e cruda verità siamo di fronte ad un elemento socialmente pericoloso e che come tale va trattato.
I cittadini e noi facciamo appello alle forze dell'ordine affinchè intervengano. Appello che giriamo anche al sindaco Marco Giorgianni. Ci si attivi...prima che sia troppo tardi!

Vip alle Eolie. A Panarea c'è Massimo Lopez

E' tornato nelle Eolie, Massimo Lopez. Si trova  in questi giorni a Panarea.
Lo vediamo nella foto, scattata all'hotel "La Piazza" con Salvo Cutuli

Oggi su Eolienews la Processione di S. Bartolomeo, i giochi d'artificio, i festeggiamenti in località Monte

Nel corso della giornata dedicheremo ampio spazio ai festeggiamenti in onore del Patrono San Bartolomeo. 
Vi proporremo un ampio video della Processione (realizzato con foto e riprese), un altrettanto ampio video dei giochi d'artificio (grazie a Marco Raffiti).
Ed ancora vi proporremo un ampio servizio fotografico (grazie a Gianluca Zanca) dei festeggiamenti per San Bartolomeo tenutisi ieri a Monte Gallina 


La foto è di Aurora Beninati

martedì 25 agosto 2015

E' stata festa per il Patrono S. Bartolomeo anche negli USA

Nella cittadella di Norwich (New York), i fedeli della "piccola cattedrale" di San Bartolomeo, fondata da eoliani, hanno festeggiato il 24 Agosto il Patrono delle Eolie e degli eoliani. Nella Processione ha risuonato "Tutti cu bona fidi viva, viva San Martulumeo viva."
Nelle foto di Frank Speziale alcuni momenti

Sceso il sipario sui festeggiamenti per il Patrono. E' stata una grande festa. Da plauso l'organizzazione e gli eventi


 Con i fuochi d'artificio, decisamente di ottimo livello, è sceso il sipario sui festeggiamenti in onore del Patrono San Bartolomeo. 
I fuochi (che vi proporremo domani, unitamente alla Processione del Patrono) sono stati preceduti da un grande ed entusiasmante concerto dei Tiromancino a Marina Corta.
Una serata che ha entusiasmato anche il gruppo che ha pubblicato questo post sulla propria pagina fb "Ieri stretti tra due mari...alle nostre spalle il mare stupendo di Lipari e davanti agli occhi un mare di fans! Grazie davvero per la serata indimenticabile"
Nonostante qualche commento un po così, da parte di chi vuole sempre trovare "il pelo nell'uovo" , ci sentiamo di plaudire all'operato del Comitato per i festeggiamenti, sapientemente coordinato da Massimiliano Taranto, e all'amministrazione comunale che ci ha creduto 

Un plauso sia per la qualità delle serate offerte, sia per l'organizzazione

L'Ustica Lines replica alla giornalista Myrta Merlino. Ecco perché il nostro Sud, che può farcela, stenta a “decollare”

L'Ustica Lines risponde ad un post di Myrta Merlino, in cui la giornalista di L7 raccontava di un suo viaggio, da lei definito disavventura, su un aliscafo della compagnia che effettua i collegamenti veloci da e per le Eolie. Il post aveva come titolo ""Perché il mio sud non ce la può fare".
Questa la replica della società di navigazione:
E’ proprio vero. Ecco perché il nostro Sud, che può farcela, stenta a “decollare”. Perché c’è chi arriva qui a Ferragosto, quando come in qualsiasi porto, casello autostradale, aeroporto, stazione metropolitana, stazione ferroviaria, fermata dei bus, il numero dei passeggeri diventa enorme, con i disagi che ciò può comportare, e racconta di una situazione da terzo mondo, che non esiste, descrivendola come se fosse ordinaria, quando non è così, ed infarcendo il tutto di fantasia per rendere più accattivante il proprio scritto. E non usa certo lo stesso metro di giudizio che userebbe se dovesse subire, nel giorno di Ferragosto, disagi ben peggiori al Nord o in qualsiasi altra parte del mondo, perché parlare del Sud in un certo modo è facile, poiché appare in linea con l’immaginario collettivo che fa di questa nostra terra un posto di nullafacenti, scansafatiche, indolenti. Poco importa che ciò contribuisca a danneggiare il nostro Sud, a parole amato, descrivendolo per quello che non è, ed a mortificare il lavoro di quanti al Sud vivono, lavorano e mettono tutto il loro impegno per farlo crescere, restando qui e scommettendo su questa terra.
I fatti: Ferragosto, Isole Eolie affollatissime. L’aliscafo dell’Ustica Lines, che assicura il servizio di collegamento tra Lipari e Reggio Calabria in virtù di un regolare contratto stipulato con la Regione Siciliana (che non elargisce contributi, ma paga un servizio che ha l’obbligo di assicurare), registra un ritardo di 55 minuti rispetto al tempo previsto ed indicato alle biglietterie e sul sito ufficiale dell’azienda (partenza ore 10.55, arrivo ore 13.45). Ritardo accumulato in questo modo: 15 minuti alla partenza per le operazioni di imbarco di un numero considerevole di passeggeri, 30 minuti per rifornimento di carburante. Un disagio, certamente, vissuto dai passeggeri, come sicuramente accaduto in tantissimi altri luoghi (e non solo del Sud), che però non può portare né a generalizzazioni, né alla mistificazione della realtà.
L’Ustica Lines, che l’autrice dell’articolo “Perché il mio Sud non ce la può fare” certamente non conosce, è un’azienda che opera nel settore del trasporto marittimo veloce per passeggeri da oltre un ventennio, all’avanguardia dal punto di vista tecnologico, del comfort e della sicurezza, che assicura l’occupazione, qui al Sud, di oltre trecento persone. L’Ustica Lines effettua 59.000 partenze l’anno ed ha una media-ritardi, determinata da evenienze non prevedibili, assolutamente irrisoria. L’Ustica Lines effettua i servizi di collegamento a seguito dell’aggiudicazione di bandi europei, che impongono, com’è giusto che sia, una serie di parametri in termini di sicurezza, affidabilità e quant’altro necessario per garantire servizi efficienti ed i bandi sono stati sempre onorati dall’Azienda. Non si tratta di “contributi”, ma del pagamento di un servizio che dovrebbe essere assicurato dalla Regione. L’Ustica Lines, inoltre, non “minaccia” la sospensione dei collegamenti, ma ha comunicato a suo tempo l’impossibilità, senza rischiare il fallimento, di sostenere i costi di un servizio richiesto dalla Regione, che per oltre un anno non ha pagato il corrispettivo dovuto. Ed ancora oggi la Regione non ha totalmente onorato il proprio impegno, ma, nonostante ciò, l’Ustica Lines, proprio per garantire un servizio necessario per lo sviluppo di questo territorio, continua ad assicurare i collegamenti. L’Ustica Lines, infine, ha realizzato, qui al Sud, non altrove, un cantiere navale unico al mondo, al servizio di chi investe nel settore del trasporto marittimo veloce per passeggeri con aliscafi.
Se questo è il Sud, l’Ustica Lines e tutti i suoi dipendenti sono orgogliosi di farne parte, di contribuire allo sviluppo di questa terra con il proprio impegno, di viverlo direttamente, ogni giorno, e non solo per le vacanze, e di credere fortemente che questo Sud, così tanto offeso, può farcela perché qui c’è gente che lavora e vuole il bene di questa terra.

Smarrito iPhone

E' stato smarrito a Lipari  un telefono iPhone 5s gold. Chi lo ha ritrovato può contattare il 331.9219765
Le Isole Eolie sono patrimonio dell'umanità non solo per le bellezze paesaggistiche che tutti conosciamo ma anche perché possiedono il più importante corredo funerario di maschere greche presente al mondo. Sono state scoperte dall’archeologo Luigi Bernabò Brea nel 1948 nella necropoli di Lipari e sono conservate nel museo archeologico eoliano. Se oggi l’umanità conosce i personaggi del teatro greco è grazie a queste maschere utilizzate 2500 anni fa dagli abitanti di Lipari. Questo documentario racconta e svela le ragioni del profondo rapporto che lega il popolo delle Isole Eolie al culto della Maschera. Il viaggio che intrapendiamo in questo film - dall’antico culto di Dioniso al moderno Carnevale Eoliano - diventa un testo che narra le angosce e i sogni delle persone comuni, in una rivincita sulla morte attraverso il potere e i simboli della maschera.

Essere uniti verso chi è nell'angoscia più profonda. La riflessione di Francesco Coscione

Oggi è un giorno di tristezza immensa per tutti noi.
Per favore niente parole vuote e ricette risolutive, niente sermoni o demagogie inutili.
Ognuno può fare la propria parte con la preghiera, un pensiero, un gesto.
Non serviranno certamente a lenire un dolore che non ha confini ma a farci capire che possiamo essere uniti verso chi è nell'angoscia più profonda.
Dimostriamo che la gente di queste isole ha un cuore immenso.
Francesco Coscione

L'assenza di adeguata segnaletica, di sistemi atti a limitare la velocità e strade a rischio. Ci scrive il dottor Iacolino

L'assenza di adeguata segnaletica e di sistemi atti a limitare la velocità è sempre stata la causa o la concausa di tantissimi incidenti , taluni anche mortali, sulle nostre strade.
Tante volte segnalate le carenze che rendono insicura la circolazione , ma di iniziative valide sulla sicurezza stradale poco e niente.
Il tratto di strada della via F. e Borsellino che va dal palazzetto dei congressi al depuratore è da sempre candidato a divenire teatro di tragedie ed oggi , purtroppo , piangiamo la scomparsa di un ragazzo che forse sfrecciava ad alta velocità, ma in una strada che queste velocità consente.
Altre strade , sicure candidate a questa triste elencazione?
Le due tortuose e pericolosissime viuzze che congiungono Pianogreca alla provinciale Lipari-Pianoconte e l'incrocio non segnalato di una di queste all'altezza del breve rettilineo Tufo-Annunziata
In questo breve tratto della provinciale manca ogni tipo di segnaletica ed i rischi di essere falciato a tua insaputa è davvero elevato.
Spero che quest'ennesima segnalazione valga a prendere adeguati provvedimenti.
Gianni Iacolino
Stante il tragico evento verificatosi stamane a Lipari, la pubblicazione del video della Processione di San Bartolomeo viene rinviata a domani.

In viaggio verso Messina il povero Gaetano Giambò. Abbiamo cercato di capire chi era.

E' in viaggio verso Milazzo, da dove proseguirà verso l'Istituto di medicina legale a Messina, il giovane Gaetano Giambò, deceduto stamani all'alba a Lipari, sulla Falcone- Borsellino (Balestrieri).
A Messina, così come disposto dal dottor Luca Melis della Procura di Barcellona, sarà effettuata l'autopsia.  
Gaetano Giambò, il 21enne che ha perso tragicamente la vita stamattina all'alba a Lipari, era il secondo dei tre figli dei coniugi Giambò. 
Originario di Barcellona Pozzo di Gotto, dal 1997, unitamente ai suoi cari, aveva la residenza nell'isola di Vulcano, dove si era fatto tanti amici. 
Amici, che ora, attoniti ed affranti dall'immane disgrazia, lo piangono.
Gaetano, che aveva compiuto 21 anni il 18 di Agosto - così come scriveva nella sua pagina fb - aveva frequentato l'Istituto Nautico "Caio Duilio", era fidanzato ufficialmente e aveva come obiettivo quello di diventare ufficiale di coperta. 
Nella sua pagina fb amava pubblicare, oltre alle foto di vari momenti della sua vita, anche frasi celebri ed aforismi. Tra questi ci ha colpito una frase di Marco Valerio Marziale, che Gaetano aveva pubblicato il giorno prima del suo compleanno. "Il destino non esiste. Il destino è quella scelta che abbiamo avuto le palle di fare. Il destino è picchiare la testa finchè non te la spacchi. Il destino è quella paura che abbiamo vinto. Il destino non esiste e sai perché? Perché esistono solo scelte da fare: insistere o mollare".
Eolienews in segno di lutto, e di partecipazione al dolore della famiglia del povero Gaetano Giambò, sospende le sue pubblicazioni sino alle 14. Saranno solo pubblicati aggiornamenti sul tragico incidente

Tragedia all'alba a Lipari

Tragedia all'alba a Lipari. Gaetano Giambò,un 21 enne, originario di Barcellona, ma residente a Vulcano, ha perso la vita sulla Falcone-Borsellino. 
Per cause in corso di accertamento è  stato sbalzato dal motorino, che viaggiava in direzione Lipari centro, andando ad impattare violentemente contro un palo limitrofo alla sede stradale, finendo sulla sede stradale a circa un metro di distanza.
L'impatto, violentissimo, non gli ha lasciato scampo. 
Da quanto trapela non indossava il casco.
Sgomento e disperazione tra gli amici che, soltanto pochi minuti prima, lo avevano salutato, dandosi appuntamento al porto di Lipari, e avevano preso posto sul mini-bus in partenza da Canneto.
Il gruppo era reduce da una serata trascorsa in discoteca. 
Non appena scattata la richiesta d'intervento (erano circa le 6 e 30) sul posto sono  giunti la polizia municipale (Portelli - Blasco) l'ambulanza del 118, i carabinieri e i vigili del fuoco.
Raccapricciante la scena che si è presentata ai loro occhi.
Al dottor Caruso, medico di turno, non è rimasto altro che constatarne il decesso. 
I carabinieri hanno effettuato, e lo stanno facendo tutt'ora, i rilievi del caso. 
Il corpo del giovane, non appena ottenuto il via libera dal magistrato, sarà trasferito presso l'obitorio del cimitero di Lipari, a disposizione dell'autorità giudiziaria. 
La Falcone-Borsellino è stata chiusa al traffico dalla polizia municipale che ha dirottato i mezzi in transito sulla Francesco Crispi.
Da quanto apprendiamo il giovane era giunto a Lipari (lui da Vulcano dove si trovava, gli amici da Milazzo) per assistere al concerto dei Tiromancino e, successivamente, dopo i giochi d'artificio, ha trascorso, come tanti altri giovani giunti a Lipari in occasione dei festeggiamenti del Patrono San Bartolomeo, la serata in discoteca a Canneto. 
Dalla frazione, come anticipato, si stava spostando verso il porto ma un tragico destino lo attendeva. 
Gaetano Giambò che da quanto apprendiamo dal suo profilo fb, aveva diversi amici nelle Eolie, in particolare a Vulcano, dove risiedeva, aveva compiuto 21 anni il 18 agosto. Ha studiato al nautico "Caio Duilio" e tra le sue note scriveva di essere allievo ufficiale di coperta. 
AGGIORNAMENTO - Il corpo di Gaetano è stato rimosso e si trova all'obitorio del cimitero di Lipari dove sono giunti i genitori per il drammatico rituale del riconoscimento

lunedì 24 agosto 2015

Comunicato di vitale importanza

E' stata smarrita oggi a Vulcano, in prossimità della biglietteria aliscafi, una borsa verde contenente dei farmaci di vitale importanza per chi li smarriti.
Chi l'ha ritrovata, considerando anche l'enorme importanza che i farmaci hanno, può contattare il 366.1902588 o il nostro direttore al 339.5798235
GRAZIE A DIO, SIAMO RIUSCITI A PORTARE A TERMINE ANCHE QUESTA "MISSIONE". LA SIGNORA GIUSI MAVILIA, VENUTA A CONOSCENZA DEL NOSTRO APPELLO, SI E' MESSA IN CONTATTO CON LA DIRETTA INTERESSATA.

Appuntamento a domani con un ampio video della Processione di San Bartolomeo

Eolienews vi da appuntamento a domani con un ampio filmato della Processione di San Bartolomeo e dell'artistico Vascelluzzo
foto Marco Miuccio

Il 25 Agosto breve Processione della statua di San Bartolo, Santa Messa e momento di fraterna condivisione a Monte Gallina

Lipari e i suoi ospiti rendono omaggio a San Bartolomeo. Una marea di gente alla Processione del Patrono



Una marea di eoliani e turisti hanno seguito, sin dall'uscita della Cattedrale, la Processione del Patrono S. Bartlomeo e dell'artistico Vascelluzzo. 
Una folla che è cresciuta lungo il tragitto che il Simulacro del Santo ha compiuto nel cuore del centro storico di Lipari.
Altrettanta folla ha atteso l'arrivo di San Bartolo a Marina Corta.
Da applausi, per la durata e la bellezza e considerando che erano quelli collegati alla Processione, i giochi d'artificio.
Se tanto mi da tanto..una bella anteprima dei fuochi di stasera.
Attraverso le foto di Marco Miuccio, Carla Casamento, Valery Longo e Claudio Massarelli vi proponiamo alcuni momenti della Processione