Le cadute tra i piccoli utenti, che vi incespicano, non si contano più.
Si potrebbe intervenire prima che qualcuno si faccia veramente male?
Le cadute tra i piccoli utenti, che vi incespicano, non si contano più.
Si potrebbe intervenire prima che qualcuno si faccia veramente male?
COMUNICATO COMANDO CARABINIERI
Nella giornata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno tratto in salvo una donna di Lipari, che aveva minacciato di suicidarsi.
A seguito della richiesta
di intervento ricevuta da parte di personale sanitario, i Carabinieri della Stazione
di Lipari, impegnati in un servizio di controllo del territorio e pronto
intervento, sono intervenuti in un’abitazione dell’isola ove, poco prima, una
donna, in evidente stato di agitazione, alla vista dei sanitari che dovevano
visitarla, si era barricata, da sola, all’interno della casa, brandendo due
coltelli da cucina e minacciando di suicidarsi.
E scattato pertanto il piano
operativo previsto per fronteggiare tali eventi e sull’isola è stato inviato, con la Motovedetta “CC814 Monteleone”, personale
delle Squadre di Supporto Operativo (SOS) del 12° Reggimento Carabinieri
Sicilia, specializzato nel fronteggiare le situazioni di crisi ad alto rischio
e pronto ad intervenire a supporto dei
Carabinieri della locale Stazione nel caso in cui la situazione si fosse
aggravata.
Sul luogo un Carabiniere “negoziatore” del Comando Provinciale di
Messina, esperto nelle trattative, ha avviato una lunga opera di mediazione con la
donna al fine di
indurla a desistere dal suo intento ed evitare che attuasse gesti inconsulti. Appurato
che la donna appariva determinata a compiere atti autolesionistici, il “negoziatore”, nel corso della
trattativa, è riuscito a convincerla ad uscire dell’abitazione ed i Carabinieri,
approfittando di un suo momento di distrazione, l’hanno bloccata e disarmata,
impedendole di farsi del male.
La donna è stata
successivamente accompagnata presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Lipari,
ove ha ricevuto le prime cure ed è stata sottoposta agli opportuni trattamenti
sanitari.
Con una nota diffusa ieri pomeriggio il presidente della Regione Nello Musumeci ha messo nero su bianco l'avvio del procedimento di decadenza del direttore generale dell'Asp Paolo La Paglia, finito nella bufera da diverse settimane e in pratica commissariato nella gestione dell'intera emergenza coronavirus, a Messina e provincia, con l'arrivo della funzionaria regionale Marzia Furnari.
Musumeci ha recepito le determinazioni dell'assessore regionale alla Salute Ruggero Razza dopo l'ispezione decisa proprio da Razza a dicembre all'Asp, e cita nelle nota le risultanze finali della relazione ispettiva, depositata dai commissari nell'ormai lontano 24 dicembre del 2020: «... con la quale sono state evidenziate alcune rilevanti criticità emerse in sede di controllo».
Da dicembre ad oggi l'iter previsto dalla legge in materia ha registrato l'invio di controdeduzioni da parte di La Paglia ai rilievi dei commissari ispettivi, e l'audizione dello stesso direttore generale dell'Asp, che è stato ascoltato il 20 gennaio scorso a Palermo nella sede dell'assessorato alla Salute. Dopo aver chiuso il cerchio su controdeduzioni e audizioni i dirigenti generali dell'assessorato il 10 febbraio scorso hanno inviato le loro conclusioni all'assessore Razza. E Razza, pochi giorni dopo, il 16 febbraio, «... ha trasmesso la proposta di avvio del procedimento di decadenza». Una proposta che Musumeci scrive nella nota di aver «ritenuto di condividere».
Non è però finita qui, la normativa in materia è chiara, perché prevede «ai fini dell'esercizio del contraddittorio» la possibilità per il dg La Paglia di accesso agli atti e il deposito di controdeduzioni entro trenta giorni dalla notifica, che è avvenuta formalmente ieri. Adesso, come prevede la legge, e come scrive il governatore Musumeci nella ultime due righe della nota, «... è in ogni caso fatta salva, nelle more della conclusione del presente procedimento, l'adozione di eventuali provvedimenti di sospensione previsti dalla vigente normativa». Quindi il dg La Paglia (del quale da mesi il sindaco Cateno De Luca chiedeva la rimozione) potrebbe essere anche sospeso nelle prossime ore dalla carica amministrativa, in attesa che si concluda in contraddittorio l'iter del procedimento di decadenza.
COMUNICATO STAMPA
Si rende noto che è pubblicato nella
sez. Amministrazione Trasparente del sito del Comune di Lipari e all’Albo Pretorio On Line l’Avviso di manifestazione di interesse
a partecipare in qualità di partner alla co-progettazione della candidatura del
Comune di Lipari in risposta all’Avviso “Educare in comune” del Dipartimento
per le politiche della famiglia - Presidenza del Consiglio dei Ministri, per il
finanziamento di progetti per il contrasto della povertà educativa e il
sostegno delle opportunità culturali e educative di persone minorenni – Area
tematica C “Cultura, Arte e Ambiente”.
Possono partecipare all’Avviso e
alla co-progettazione tutti gli enti pubblici interessati, le scuole, i servizi
educativi per l’infanzia, uno o più soggetti del Terzo settore, imprese
sociali, enti ecclesiastici ed enti di culto dotati di personalità giuridica,
singolarmente o raggruppati in partnership.
L’area tematica di riferimento di tale manifestazione di
interesse individua i
temi della cultura e dell’ambiente quali indispensabili per il corretto
sviluppo della vita culturale, sociale e cognitiva dei bambini e degli adolescenti.
Le iniziative dovranno favorire la fruizione, regolare e attiva, della
bellezza, del patrimonio materiale e immateriale e del territorio, con
un’offerta di iniziative educative e ludiche di qualità che spaziano dalle
biblioteche ai musei, dai teatri ai monumenti, dai cinema ai siti archeologici,
e che prevedono modalità di fruizione innovative che sperimentano nuove e
diversificati linguaggi di comunicazione artistica.
Al tempo stesso, le proposte
progettuali dovranno prevedere interventi e azioni e volti a contrastare gli
effetti negativi prodotti dalla pandemia su bambini e ragazzi. Tutte le
proposte dovranno tenere conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle
provenienze culturali nonché alle diverse abilità dei bambini e adolescenti
coinvolti.
Le candidature dovranno essere trasmesse, secondo le modalità indicate nell’Avviso e con i relativi allegati, esclusivamente via PEC all’indirizzo servizisocioculturali@pec.comunelipari.it entro la data di martedì 23/02/2021, a pena di esclusione. Nell’oggetto della PEC deve essere indicato l’oggetto: Avviso pubblico “EDUCARE IN COMUNE” – Area C “Cultura, Arte e Ambiente”.
Assessore
Tiziana
De Luca
ALFA E OMEGA di Lipari
Messina, 17 febbraio 2021. E’, certamente, il calo occupazionale il primo effetto generato dalla pandemia da Covid 19 nel 2020: - 3.645 posti di lavoro in meno rispetto al 2019.
Pur se la
consistenza dell’imprenditoria messinese tra aperture e chiusure di imprese fa
registrare un saldo positivo di 605 unità (nello stesso periodo del 2019, il
saldo era +616), su uno stock complessivo di imprese pari a 62.808, la lettura del
dato va, però, analizzata tenendo conto anche della contrazione del numero di
addetti rispetto all’anno precedente (nel 2019, erano 134.360).
La variazione di
iscrizioni rispetto al 2020 ha registrato un decremento percentuale pari a
-18,6%, peggiore se paragonata alla tendenza nazionale (-17,2%). Se si guarda
al settore produttivo, dove è più ampia l’iscrizione di nuove società, risalta
in termini assoluti il settore del Commercio (+332), seguito da quello delle
Costruzioni (+295) e dall’Agricoltura (+161), anche se in termini percentuali
il Commercio segna, in confronto al 2019, una decrescita pari a – 0,3%,
l’Agricoltura rimane invariata (0%), mentre le Costruzioni fanno registrare un
leggero incremento: +0,1%. In leggera crescita percentuale rispetto al 2019
sono le iscrizioni nei settori Alloggio/Ristorazione (+0,2%), Attività
Immobiliari (+0,1%), Attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,1%) e
di Noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto a esse (+0,1%).
«Il
saldo tra le imprese iscritte e quelle cessate è sostanzialmente uguale –
afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina – nessuna
flessione registrata è significativa. Ma questa non è, certamente, la
fotografia di quel che sta accadendo perché le cessazioni hanno tempi molto più
lunghi rispetto alle iscrizioni. Il dato che, invece, fa riflettere è che,
sicuramente, il primo effetto concreto della pandemia è il calo verticale che
si rileva sul piano occupazionale per quel che concerne i lavoratori a tempo
determinato e quelli stagionali. E questo in un sistema in cui ancora i posti
di lavoro sono garantiti, vista l’impossibilità di effettuare licenziamenti.
Quando queste misure saranno rimosse, purtroppo, vedremo crescere esponenzialmente
il numero di lavoratori che perderanno il proprio posto di lavoro. Per vedere
gli effetti veri e preoccupanti dovuti alla pandemia, dobbiamo aspettare. Una
proiezione va fatta analizzando l’intero contesto, facendo un’analisi sull’andamento
nazionale, regionale e locale. Per questo, seguiamo attentamente le rilevazioni
di centri studi accreditati, in modo da poter elaborare una strategia di
recupero della produttività e di salvaguardia dei posti di lavoro nel nostro
territorio. Una strategia che dev’essere condivisa da tutti gli attori
istituzionali».
Le cessazioni non d’ufficio
diminuiscono a livello provinciale in maniera più marcata rispetto al dato
nazionale (-22,0% contro il -16%). Una migliore reattività del tessuto
imprenditoriale di Messina rispetto alla media nazionale si evidenzia,
soprattutto, nel comparto Trasporti e Spedizioni, dove si ha un decremento
delle cessazioni pari al 46,9%, che si traduce in 26 attività cessate rispetto
alle 50 del 2019. Un ulteriore settore con marcata diminuzione di cessazioni è
quello delle Costruzioni (-34,1% cessate 2020: 234, cessate 2019: 357).
«Ma bisogna tener
presente che, normalmente, le cancellazioni di attività dal Registro delle
imprese si palesano nei primi tre mesi dell’anno - precisa il segretario
generale della Camera di commercio, Paola Sabella - ed è in questo periodo che
si attendono le maggiori ripercussioni della crisi dovuta alla pandemia. Per
poter stabilire concretamente l’entità degli effetti prodotti nel 2020 dalla
crisi pandemica sul tessuto imprenditoriale messinese, è necessario aspettare.
Probabilmente, qualche dato in più lo avremo con le risultanze del primo
trimestre dell’anno in corso, ma ci vorrà almeno un anno per registrare i danni
subiti».
Rispetto al dato
dell’anno precedente, nella provincia messinese crescono le imprese femminili
dello 0,55% con un saldo positivo (+107), anche se il dato delle iscrizioni
registra 186 unità in meno rispetto al 2019. Decrescono, al contempo, anche le
imprese cessate (647), con una differenza pari a 118 unità rispetto all’anno
precedente. Le nuove iscrizioni si dirigono nel settore del commercio (97 nuove
imprese), dato che costituisce circa il 13% delle nuove iscrizioni; segue il
comparto agricolo con 42 nuove iscrizioni e le “altre attività di servizi”
(32).
Per la notizia e le foto ringraziamo Matteo Mollica