(AGI) - “Dal prossimo 1 gennaio cesseranno le misure di sostegno al cabotaggio marittimo pubblico e privato e, grazie ad una sostanziale latitanza del governo su questo settore, sta montando un giustificato allarme in tutte le isole che, proprio dai collegamenti marittimi, traggono la principale fonte di attivita’, sviluppo e lavoro.” Lo denuncia il capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta , in riferimento all’art. 26 del decreto anticrisi, che sulla “privatizzazione della Societa’ Tirrenia, e’ indicativo della confusione e dei pasticci del Governo sui collegamenti marittimi che devono garantire la continuita’ territoriale del Paese”.
“Nel decreto anticrisi - ricorda Meta - e’ previsto il rinvio per almeno un anno della liberalizzazione del cabotaggio marittimo, prevedendo un contributo insufficiente a garantire la continuita’ territoriale. Le conseguenze peggiori - sottolinea Meta - si avranno nei collegamenti con la Sardegna. Il presidente Soru , difatti, aveva gia’ avanzato proposte per garantire collegamenti efficienti e sicuri che pero’ hanno ricevuto risposte dal governo a dir poco evasive se non addirittura offensive.
“Il governatore della Sardegna - spiega Meta - aveva messo in campo una proposta davvero innovativa e coraggiosa, assumendosi fino in fondo la propria parte di responsabilita’ con grande rigore e coraggio. Il governo, invece, ha dimostrato solo di essere sordo ed indifferente alle esigenze dei cittadini sardi” “Il Gruppo del Partito Democratico - conclude Meta - ribadisce l’esigenza che nei prossimi giorni, prima della conversione del decreto, venga avviato un tavolo tra il Ministero, la Conferenza Stato-Regioni e le organizzazioni sindacali dei lavoratori per definire un percorso concordato teso ad evitare da un lato la svendita di Tirrenia e dall’altro che i collegamenti marittimi tra la penisola ed isole vengano penalizzati, salvaguardando i posti di lavoro”.
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sabato 6 dicembre 2008
Sul mercato il 100% di Tirrenia
(a href="http://www.ilsole24ore.com/homepage.shtml">ILSOLE24ORE.COM) La Commissione europea punta a una privatizzazione di Tirrenia che interessi il 100% delle azioni e non si accontenta di una quota dal 70% in su, come indicato dal ministero del Tesoro o, come altri auspicherebbero all'interno del Consiglio dei ministri, una percentuale di poco superiore al 50. Si va profilando, inoltre, una vendita dell'intero gruppo, col tramonto dell'ipotesi del passaggio alle Regioni delle quattro società regionali della compagnia. Intanto, Bruxelles mostra cautela in merito all'annunciato ok alla proroga di un anno delle attuali convenzioni statali del gruppo, che sono state assegnate, a suo tempo, senza gara e la cui scadenza sarebbe il prossimo 31 dicembre.Lunedì scorso, il ministro dei Trasporti Altero Matteoli aveva spiegato: «I nostri funzionari hanno ottenuto da Bruxelles un rinvio al 31 dicembre 2009, per Tirrenia. Rinvio che ci permetterà di lavorare meglio alla privatizzazione». Aveva parlato, insomma, come se la decisione della Commissione fosse già arrivata. In realtà, benché un accordo di massima ci sia, concordato il 19 novembre scorso, proprio dai funzionari ministeriali con la d.g. Concorrenza, la Commissione non ha ancora preso una posizione ufficiale. Tuttavia ha già fatto sapere, sia pure informalmente, che un eventuale via libera al rinvio di un anno sarà preceduto da una lettera con una serie di richieste di chiarimenti. Non a caso, ieri, il commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, sulla proroga al Governo italiano, ha affermato: «Dobbiamo finire di esaminare la questione. Stiamo valutando il da farsi».Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, la risposta dell'Ue si concentrerà su diversi temi, toccati durante l'incontro a Bruxelles di due settimane fa. In primo luogo, sulle quote della privatizzazione. L'intendimento del Tesoro, che controlla Tirrenia attraverso Fintecna, sarebbe di alienare non meno del 70% delle quote della compagnia (si veda Il Sole 24 Ore del 7 novembre). Tuttavia, nell'ultima versione della delibera del presidente del Consiglio sull'iter di privatizzazione, si dice solo che la procedura «avrà ad oggetto una quota del capitale superiore al 50%». Aprendo la strada a un'alienazione minore, rispetto all'obiettivo del Tesoro. L'Ue, però, si appresterebbe a chiedere espressamente la vendita dell'intero pacchetto di Tirrenia.Non solo: nella lettera che la Commissione si prepara a scrivere, Bruxelles sarebbe intenzionata ad ottenere chiarimenti anche sul sistema tariffario di Tirrenia e sulle linee che continueranno ad avere sovvenzioni dopo la privatizzazione (si tratta di collegamenti di pubblica utilità). L'Europa vorrebbe che le convenzioni si limitassero alle rotte indispensabili. È condivisa dall'Ue, invece, la decisione del Governo, sancita dal decreto anti-crisi (articolo 26 comma 3b) di cancellare il passaggio gratuito (come da legge 133/08) delle compagnie regionali di Tirrenia in capo alle Regioni, alcune delle quali erano tutt'altro che entusiaste del progetto. L'idea che si sta facendo strada nel Governo è di vendere l'intero gruppo. Il decreto ha stanziato, poi, 195 milioni per il prossimo triennio, destinati alla privatizzazione della compagnia. I 65 milioni del 2009 si aggiungono ai 109 già indirizzati alla società. Un provvedimento che non è piaciuto alla giunta regionale sarda, da sempre critica sulle sovvenzioni, la quale, contro il decreto, annuncia un ricorso alla Corte costituzionale e una denuncia all'Antitrust. Ieri, poi, Federmar-Cisal ha proclamato uno sciopero di Tirrenia il 15 e 16 dicembre.
Acquacalda rischia di essere spazzata via.....dalla Gazzetta del sud di oggi
Lipari Appello a Napolitano e Berlusconi
Acquacalda rischia di essere spazzata via da una mareggiata
Acquacalda rischia di essere spazzata via da una mareggiata
Salvatore Sarpi
Aiutateci a non far scomparire Acquacalda. Amareggiati ma non disposti ad arrendersi, i cittadini della frazione liparese nota in utto il mondo, attraverso il Comitato civico denominato C.A.S.T.A. chiedono aiuto al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio.
Con due missive, a firma del presidente Enzo Mottola, sollecitano autorevoli interventi per evitare il disfacimento della loro frazione. «Ci permettiamo – si legge nella lettera inviata al Presidente Napolitano – di rivolgerci a Lei, confidando nel suo altissimo senso civico, nella sua elevatissima sensibilità, in ogni circostanza evidenziata, nei confronti di chi vive situazioni drammatiche. Sappiamo quanto Ella ami l'arcipelago eoliano, di cui Acquacalda fa parte e per la quale chiediamo un suo intervento. In un contesto di gravissimi disagi che, quotidianamente, tutti gli abitanti delle sette isole affrontano (trasporti, sanità, lavoro, istruzione, gioventù) si sta evidenziando una situazione di reale invivibilità di tutta la nostra borgata che ci trascina, giorno dopo giorno, verso uno stato di profondo scoramento, rabbia, indignazione. Frane, crolli, inondazioni marine, strade impercorribili, mancanza di rifornimento idrico, sono all'ordine del giorno e segnano profondamente i circa 300 abitanti della zona.
Riteniamo – si legge nella lettera inviata al Capo dello Stato –, di avere pari dignità di esistenza rispetto agli abitanti di qualsiasi grande città. Ognuno di noi, secondo le proprie possibilità, ha fatto, e tuttora fa, enormi sacrifici per vivere decorosamente ed è disumano vedere minacciata la propria casa e se stessi da eventi calamitosi, senza dubbio naturali, ma che non avrebbero avuto un impatto così devastante se, chi di dovere, avesse attuato nel tempo le necessarie misure di prevenzione, curando il territorio. Ciò che maggiormente ci annichilisce è l'insipiente palleggiarsi delle responsabilità di tutte le istituzioni, senza che nulla di concreto venga attuato».
Nella lettera, inviata al Presidente Berlusconi, il C.A.S.T.A.sottolinea come da anni sia stato «denunciato il disfacimento di tutta la zona costiera, causato da un dissennato sfruttamento delle cave di pomice, unitamente ad un incontrollato insediamento umano, privo di adeguate infrastrutture urbanistiche, il tutto peggiorato da una costante erosione dal mare lungo tutta la costa, mai protetta. Le competenti autorità mai hanno preso nella dovuta considerazione ciò che, in maniera evidente, si manifestava giorno dopo giorno. L'incuria, l'inerzia, il rimpallarsi delle responsabilità, l'abominevole politica del muro contro muro, sono, a tutt'oggi, anche di fronte ad un tale disastro ambientale, atteggiamenti cui dobbiamo assistere inermi. Non possiamo e non vogliamo essere più testimoni di un annientamento territoriale che coinvolge la vita, le abitazioni, l'economia di tutta la frazione mettendo a repentaglio l'esistenza nostra e, ciò che ci sta più a cuore, il futuro dei nostri figli. Siamo certi che Lei, da "uomo del fare" – conclude la missiva del CASTA, firmata dal presidente Mottola – disporrà con urgenza, visto lo stato di grave calamità, affinché si attui, su tutta la costa, un serio piano di intervento decisivo, definitivo, attentamente monitorato perché non si trasformi nel solito carrozzone mangia-soldi, che tuteli finalmente questo ancora splendido territorio e chi qui svolge onestamente la sua vita».
Con due missive, a firma del presidente Enzo Mottola, sollecitano autorevoli interventi per evitare il disfacimento della loro frazione. «Ci permettiamo – si legge nella lettera inviata al Presidente Napolitano – di rivolgerci a Lei, confidando nel suo altissimo senso civico, nella sua elevatissima sensibilità, in ogni circostanza evidenziata, nei confronti di chi vive situazioni drammatiche. Sappiamo quanto Ella ami l'arcipelago eoliano, di cui Acquacalda fa parte e per la quale chiediamo un suo intervento. In un contesto di gravissimi disagi che, quotidianamente, tutti gli abitanti delle sette isole affrontano (trasporti, sanità, lavoro, istruzione, gioventù) si sta evidenziando una situazione di reale invivibilità di tutta la nostra borgata che ci trascina, giorno dopo giorno, verso uno stato di profondo scoramento, rabbia, indignazione. Frane, crolli, inondazioni marine, strade impercorribili, mancanza di rifornimento idrico, sono all'ordine del giorno e segnano profondamente i circa 300 abitanti della zona.
Riteniamo – si legge nella lettera inviata al Capo dello Stato –, di avere pari dignità di esistenza rispetto agli abitanti di qualsiasi grande città. Ognuno di noi, secondo le proprie possibilità, ha fatto, e tuttora fa, enormi sacrifici per vivere decorosamente ed è disumano vedere minacciata la propria casa e se stessi da eventi calamitosi, senza dubbio naturali, ma che non avrebbero avuto un impatto così devastante se, chi di dovere, avesse attuato nel tempo le necessarie misure di prevenzione, curando il territorio. Ciò che maggiormente ci annichilisce è l'insipiente palleggiarsi delle responsabilità di tutte le istituzioni, senza che nulla di concreto venga attuato».
Nella lettera, inviata al Presidente Berlusconi, il C.A.S.T.A.sottolinea come da anni sia stato «denunciato il disfacimento di tutta la zona costiera, causato da un dissennato sfruttamento delle cave di pomice, unitamente ad un incontrollato insediamento umano, privo di adeguate infrastrutture urbanistiche, il tutto peggiorato da una costante erosione dal mare lungo tutta la costa, mai protetta. Le competenti autorità mai hanno preso nella dovuta considerazione ciò che, in maniera evidente, si manifestava giorno dopo giorno. L'incuria, l'inerzia, il rimpallarsi delle responsabilità, l'abominevole politica del muro contro muro, sono, a tutt'oggi, anche di fronte ad un tale disastro ambientale, atteggiamenti cui dobbiamo assistere inermi. Non possiamo e non vogliamo essere più testimoni di un annientamento territoriale che coinvolge la vita, le abitazioni, l'economia di tutta la frazione mettendo a repentaglio l'esistenza nostra e, ciò che ci sta più a cuore, il futuro dei nostri figli. Siamo certi che Lei, da "uomo del fare" – conclude la missiva del CASTA, firmata dal presidente Mottola – disporrà con urgenza, visto lo stato di grave calamità, affinché si attui, su tutta la costa, un serio piano di intervento decisivo, definitivo, attentamente monitorato perché non si trasformi nel solito carrozzone mangia-soldi, che tuteli finalmente questo ancora splendido territorio e chi qui svolge onestamente la sua vita».
Trasporti. Il punto dopo la riunione di ieri al comune
(Christian Del Bono) Quest´oggi(ieri per chi legge) sono stato invitato a partecipare alla riunione, tenutasi al Comune di Lipari, alle 18.00, alla presenza di assessori, consiglieri e alcune rappresentanze di categoria, organizzata dal Sindaco Mariano Bruno in occasione del suo ritorno da Bruxelles.
Per ciò che concerne la questione trasporti, sembra di capire che non ci siano notizie confortanti. La Comunità Europea, da quanto ci riferisce in nostro Sindaco, sembra confermare, senza lasciare spazio alle speranze, che l´unica strada perseguibile è quella della privatizzazione della Tirrenia.
A fronte di un rinnovo per un solo anno della convenzione con la Tirrenia ci troviamo nell´esigenza assoluta di porre in essere una strategia che ci consenta, da una parte, di assicurarci che il 2009 sia gestito dalla Siremar in modo appropriato (garantendoci naviglio e corse adeguate sia alle esigenze della mobilità che a quelle dello sviluppo turistico), dall´altra di lavorare al nostro quanto mai prossimo e rischioso futuro.
Riepilogo sotto alcune delle principali questioni che mi sembra si debbano considerare.
- Verificare che non vi sia la possibilità di ottenere una proroga più consistente
- Appurare che affettivamente non vi siano strade alternative a quella della privatizzazione (almeno del ramo Siremar)
- Lavorare al piano di razionalizzazione dei trasporti marittimi
o Verificando se è possibile utilizzare come base quello elaborato da TPS per la Regione Sicilia (la cui consegna ufficiale della seconda parte dovrebbe avvenire a breve)
o Ideandone uno ex novo?
- Valutare quali strumenti di pressione adottare:
o protesta popolare, cercando di massimizzare l´attenzione dei media?
o continuare le influenze sul governo centrale (interrogazioni e audizioni varie) e su quello regionale?
o un misto di entrambe le strategie?
In ogni caso urge prendere delle decisioni e stabilire una strategia comune da seguire così da evitare sprechi di energia ed azioni che potrebbero poi tra loro annullarsi senza ottenere il risultato sperato.
Per ciò che concerne la questione trasporti, sembra di capire che non ci siano notizie confortanti. La Comunità Europea, da quanto ci riferisce in nostro Sindaco, sembra confermare, senza lasciare spazio alle speranze, che l´unica strada perseguibile è quella della privatizzazione della Tirrenia.
A fronte di un rinnovo per un solo anno della convenzione con la Tirrenia ci troviamo nell´esigenza assoluta di porre in essere una strategia che ci consenta, da una parte, di assicurarci che il 2009 sia gestito dalla Siremar in modo appropriato (garantendoci naviglio e corse adeguate sia alle esigenze della mobilità che a quelle dello sviluppo turistico), dall´altra di lavorare al nostro quanto mai prossimo e rischioso futuro.
Riepilogo sotto alcune delle principali questioni che mi sembra si debbano considerare.
- Verificare che non vi sia la possibilità di ottenere una proroga più consistente
- Appurare che affettivamente non vi siano strade alternative a quella della privatizzazione (almeno del ramo Siremar)
- Lavorare al piano di razionalizzazione dei trasporti marittimi
o Verificando se è possibile utilizzare come base quello elaborato da TPS per la Regione Sicilia (la cui consegna ufficiale della seconda parte dovrebbe avvenire a breve)
o Ideandone uno ex novo?
- Valutare quali strumenti di pressione adottare:
o protesta popolare, cercando di massimizzare l´attenzione dei media?
o continuare le influenze sul governo centrale (interrogazioni e audizioni varie) e su quello regionale?
o un misto di entrambe le strategie?
In ogni caso urge prendere delle decisioni e stabilire una strategia comune da seguire così da evitare sprechi di energia ed azioni che potrebbero poi tra loro annullarsi senza ottenere il risultato sperato.
Quanto prima, su richiesta del Sindaco, l´Assessore Maggiore convocherà la Commissione Trasporti del Comune.
venerdì 5 dicembre 2008
Provinciale Acquacalda-Quattropani: Si continua a scherzare con il fuoco
Ieri mattino diversi interventi sono stati effettuati dai vigili del fuoco per le numerose frane (sono caduti massi di grandi dimensioni) verificatesi lungo la SP180 Quattropani-Acquacalda. E' stato anche chiesto l'intervento della Provincia.
Ancora una volta la Provvidenza ha evitato il peggio. Meglio non immaginare cosa poteva accadere se un masso, uno solo, di quelli caduti, avesse colpito un'autovettura in transito. Il tutti fra il disinteresse quasi generale. Nessuno si preoccupa, la Protezione Civile non interviene, si toglie, di volta in volta, solo il materiale franato e si aspetta, quasi con rassegnazione, la prossima pioggia (e la contestuale frana).
Chi ha attraversato ieri quella parte della Provinciale racconta di un incredibile il numero di pietre, massi, cumuli di terriccio, finiti sulla sede stradale. "Pazzesco" viene definito il quantitativo di materiale pronto a venire giù.
Un'altro disastro che, perdurando questo stato di cose, si può definire annunciato, prevedibile e, con il buon senso, anche evitabile.
Ancora una volta la Provvidenza ha evitato il peggio. Meglio non immaginare cosa poteva accadere se un masso, uno solo, di quelli caduti, avesse colpito un'autovettura in transito. Il tutti fra il disinteresse quasi generale. Nessuno si preoccupa, la Protezione Civile non interviene, si toglie, di volta in volta, solo il materiale franato e si aspetta, quasi con rassegnazione, la prossima pioggia (e la contestuale frana).
Chi ha attraversato ieri quella parte della Provinciale racconta di un incredibile il numero di pietre, massi, cumuli di terriccio, finiti sulla sede stradale. "Pazzesco" viene definito il quantitativo di materiale pronto a venire giù.
Un'altro disastro che, perdurando questo stato di cose, si può definire annunciato, prevedibile e, con il buon senso, anche evitabile.
giovedì 4 dicembre 2008
Acquacalda: Dal C.A.S.T.A. parte un S.o.s. al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio
Il C.A.S.T.A.(Comitato Apartitico Salvaguardia Territorio Acquacalda) ha scritto due lettere sulla delicata situazione della frazione al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio).
Il testo della lettera inviata al Presidente Berlusconi
Ill.mo Signor Presidente,
ci permettiamo richiamare la sua attenzione, pur sapendoLa profondamente impegnata su argomenti di ben maggiore importanza, su quanto è in atto nella nostra piccola borgata di Acquacalda di Lipari: voragini, frane devastanti mareggiate, mancanza di rifornimento idrico, collegamenti da terzo mondo.
Abbiamo denunciato, da anni, il disfacimento di tutta la zona costiera, causato da un dissennato sfruttamento delle cave di pomice, unitamente ad un incontrollato insediamento umano, privo di adeguate infrastrutture urbanistiche, il tutto peggiorato d una costante erosione dal mare lungo tutta la costa, mai protetta.
Il Testo della lettera inviata al Presidente Napolitano:
Illustrissimo Signor Presidente,
speranzosi che questo nostro scritto venga sottoposto alla sua cortese attenzione, ci permettiamo di rivolgerci a Lei, confidando nel suo altissimo senso civico, nella sua elevatissima sensibilità, in ogni circostanza evidenziata, nei confronti di chi vive situazioni drammatiche.
Ma soprattutto ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, perché sappiamo quanto Ella ami l’arcipelago eoliano, apprezzandone pienamente tutte le sue incomparabili bellezze.
Perché è proprio delle Isole Eolie, ed in particolare di una piccola frazione di Lipari, Acquacalda, che Le scriviamo per chiedere un suo illuminato intervento a nostro favore.
In un contesto di già gravissimi disagi che, quotidianamente, tutti gli abitanti delle sette isole affrontano (trasporti, sanità, lavoro, istruzione, gioventù) si sta evidenziando una situazione di reale invivibilità di tutta la borgata di Acquacalda che ci trascina, giorno dopo giorno, verso uno stato di profondo scoramento, rabbia, indignazione.
Signor Presidente, ci creda: Acquacalda si sta letteralmente disfacendo. Frane, crolli, inondazioni marine, strade impercorribili, mancanza di rifornimento idrico, sono all’ordine del giorno e segnano profondamente i circa 300 abitanti della zona. Si è vero siamo poche centinaia di residenti, ma riteniamo di avere pari dignità di esistenza rispetto agli abitanti di qualsiasi grande città.
Ognuno di noi, secondo le proprie possibilità, ha fatto, e tuttora fa, enormi sacrifici per vivere decorosamente ed è disumano vedere minacciata la propria casa e se stessi da eventi calamitosi, senza dubbio naturali, ma che non avrebbero avuto un impatto così devastante se, chi di dovere, avesse attuato nel tempo le necessarie misure di prevenzione, curando il territorio.
È ciò che maggiormente ci annichilisce è l’insipiente palleggiarsi delle responsabilità di tutte le istituzioni, senza che nulla di concreto venga attuato.
Voglia, Signor Presidente, prendere a cuore questo appello che ci permettiamo di indirizzarLe sicuri che la sua autorevole voce potrà sollecitare gli opportuni interventi per la tutela della nostra incolumità, delle nostre case, del nostro lavoro, delle nostre isole.
Confidiamo in Lei e Le presentiamo i nostri più deferenti ossequi.
Enzo Mottola
speranzosi che questo nostro scritto venga sottoposto alla sua cortese attenzione, ci permettiamo di rivolgerci a Lei, confidando nel suo altissimo senso civico, nella sua elevatissima sensibilità, in ogni circostanza evidenziata, nei confronti di chi vive situazioni drammatiche.
Ma soprattutto ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, perché sappiamo quanto Ella ami l’arcipelago eoliano, apprezzandone pienamente tutte le sue incomparabili bellezze.
Perché è proprio delle Isole Eolie, ed in particolare di una piccola frazione di Lipari, Acquacalda, che Le scriviamo per chiedere un suo illuminato intervento a nostro favore.
In un contesto di già gravissimi disagi che, quotidianamente, tutti gli abitanti delle sette isole affrontano (trasporti, sanità, lavoro, istruzione, gioventù) si sta evidenziando una situazione di reale invivibilità di tutta la borgata di Acquacalda che ci trascina, giorno dopo giorno, verso uno stato di profondo scoramento, rabbia, indignazione.
Signor Presidente, ci creda: Acquacalda si sta letteralmente disfacendo. Frane, crolli, inondazioni marine, strade impercorribili, mancanza di rifornimento idrico, sono all’ordine del giorno e segnano profondamente i circa 300 abitanti della zona. Si è vero siamo poche centinaia di residenti, ma riteniamo di avere pari dignità di esistenza rispetto agli abitanti di qualsiasi grande città.
Ognuno di noi, secondo le proprie possibilità, ha fatto, e tuttora fa, enormi sacrifici per vivere decorosamente ed è disumano vedere minacciata la propria casa e se stessi da eventi calamitosi, senza dubbio naturali, ma che non avrebbero avuto un impatto così devastante se, chi di dovere, avesse attuato nel tempo le necessarie misure di prevenzione, curando il territorio.
È ciò che maggiormente ci annichilisce è l’insipiente palleggiarsi delle responsabilità di tutte le istituzioni, senza che nulla di concreto venga attuato.
Voglia, Signor Presidente, prendere a cuore questo appello che ci permettiamo di indirizzarLe sicuri che la sua autorevole voce potrà sollecitare gli opportuni interventi per la tutela della nostra incolumità, delle nostre case, del nostro lavoro, delle nostre isole.
Confidiamo in Lei e Le presentiamo i nostri più deferenti ossequi.
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
Ill.mo Signor Presidente,
ci permettiamo richiamare la sua attenzione, pur sapendoLa profondamente impegnata su argomenti di ben maggiore importanza, su quanto è in atto nella nostra piccola borgata di Acquacalda di Lipari: voragini, frane devastanti mareggiate, mancanza di rifornimento idrico, collegamenti da terzo mondo.
Abbiamo denunciato, da anni, il disfacimento di tutta la zona costiera, causato da un dissennato sfruttamento delle cave di pomice, unitamente ad un incontrollato insediamento umano, privo di adeguate infrastrutture urbanistiche, il tutto peggiorato d una costante erosione dal mare lungo tutta la costa, mai protetta.
Le competenti autorità comunali, provinciali, regionali, mai hanno preso nella dovuta considerazione ciò che, in maniera del tutto evidente, si manifestava, giorno dopo giorno.
L’incuria, l’inerzia, il rimpallarsi delle responsabilità, l’abominevole politica del muro contro muro, sono, a tutt’oggi anche di fronte ad un tale disastro ambientale, atteggiamenti cui noi dobbiamo assistere inermi.
Ma la misura è colma!
Non possiamo e non vogliamo essere più testimoni di un annientamento territoriale che coinvolge la vita, le abitazioni, l’economia di tutta la frazione mettendo a repentaglio l’esistenza nostra e, ciò che ci sta più a cuore, il futuro dei nostri figli.
Accolga, Signor Presidente, questo modesto ma sentito e deciso “grido di dolore” che, auspichiamo Le giunga personalmente.
Siamo certi che Lei, da “uomo del fare”, disporrà con urgenza, visto lo stato di grave calamità, affinché si attui, su tutta la costa, un serio piano di intervento decisivo, definitivo, attentamente monitorato perché non si trasformi nel solito carrozzone mangia-soldi, che tuteli finalmente questo ancora splendido territorio e chi qui svolge onestamente la sua vita.
La ringraziamo per quanto vorrà fare e Le porgiamo i nostri più deferenti ossequi.
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
L’incuria, l’inerzia, il rimpallarsi delle responsabilità, l’abominevole politica del muro contro muro, sono, a tutt’oggi anche di fronte ad un tale disastro ambientale, atteggiamenti cui noi dobbiamo assistere inermi.
Ma la misura è colma!
Non possiamo e non vogliamo essere più testimoni di un annientamento territoriale che coinvolge la vita, le abitazioni, l’economia di tutta la frazione mettendo a repentaglio l’esistenza nostra e, ciò che ci sta più a cuore, il futuro dei nostri figli.
Accolga, Signor Presidente, questo modesto ma sentito e deciso “grido di dolore” che, auspichiamo Le giunga personalmente.
Siamo certi che Lei, da “uomo del fare”, disporrà con urgenza, visto lo stato di grave calamità, affinché si attui, su tutta la costa, un serio piano di intervento decisivo, definitivo, attentamente monitorato perché non si trasformi nel solito carrozzone mangia-soldi, che tuteli finalmente questo ancora splendido territorio e chi qui svolge onestamente la sua vita.
La ringraziamo per quanto vorrà fare e Le porgiamo i nostri più deferenti ossequi.
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
La "missione" di Bruno a Bruxelles
Anche dall'incontro che il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha avuto a Bruxelles con il commissario Antonio Tajani è emersa chiaramente l'intenzione dell'UE di concedere un anno di proroga per la Tirrenia e, quindi, per le società regionali, Siremar compresa. "L'obiettivo resta- ci ha dichiarato Bruno- ottenere una proroga tri-quadriennale per la Siremar e in questo contesto si è deciso che vi sarà un nuovo incontro con il presidente Tajani. Dalla riunione, comunque, è emerso che, con il nuovo anno, non ci sarà l'interruzione dei collegamenti Siremar con navi e aliscafi da e per le Eolie e anche per le altre isole minori della Regione Sicilia. In questo contesto dovrebbe essere salvato anche il collagamento in traghetto da e per Napoli".
Il sindaco Bruno ha anche avuto un incontro sulle problematiche dei pescatori eoliani, soprattutto per quel che riguarda l'utilizzo delle ferrettare, e per i fondi strutturali.
Il sindaco Bruno ha anche avuto un incontro sulle problematiche dei pescatori eoliani, soprattutto per quel che riguarda l'utilizzo delle ferrettare, e per i fondi strutturali.
Pianoconte: Ingente perdita d'acqua. La segnalazione e la sollecitazione del consigliere Biviano
Al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno, all’Assessore ai Servizi Idrici Rag. Giulio China, al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo, al Gestore del Servizio Idrico del Comune di Lipari Ditta Bellino Costruzioni è arrivata una "Segnalazione di ingente perdita d’acqua in località Pianoconte".
Il testo della lettera a firma del consigliere Giacomo Biviano.
Gentili Signori,
Numerose segnalazioni hanno sollecitato il sottoscritto a verificare personalmente un ingente perdita d’acqua, da oltre un mese, in località Pianoconte, all’inizio della strada che dalla provinciale, all’altezza della pizzeria-rosticceria “Fantasy”, giunge presso la Piazza centrale.
La perdita, effettivamente, risulta essere di buona portata nei giorni in cui viene erogata l’acqua nella zona, nello specifico tra il Lunedì e il Martedì.
Inutile ricordare il danno per le casse del nostro Comune e, di riflesso, per i nostri concittadini, i quali, forse, non sanno che proprio nell’ultima Variazione di Bilancio dello scorso 30 novembre, con grande sorpresa e con personale avversione, è stata apportata un ulteriore modifica nella spesa per i costi del servizio idrico che si tradurrà in un successivo aumento delle tariffe, attraverso determina sindacale, calcolato tra il 5-6% sommato allo già sproporzionato aumento del 70% attuato dal Sindaco lo scorso Maggio.
Pertanto, anche alla luce dei recenti aumenti e per prevenirne di futuri, Vi invito ad intervenire senza indugio al fine di eliminare l’enorme spreco.
D’altronde, come si fa a giustificare un simile e sproporzionato aumento delle tariffe mentre gli stessi cittadini denunciano quotidianamente simili situazioni senza, spesso, trovare immediato riscontro?
Prevenire Signori! Prevenire!!!!
E’ questa la parola che un’amministrazione deve sempre tenere a mente se vuole evitare brutte sorprese ai propri amministrati.
Purtroppo ultimamente ce ne sono state parecchie. E se si considera che ancora il Natale deve arrivare................
Cordiali saluti.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
Il testo della lettera a firma del consigliere Giacomo Biviano.
Gentili Signori,
Numerose segnalazioni hanno sollecitato il sottoscritto a verificare personalmente un ingente perdita d’acqua, da oltre un mese, in località Pianoconte, all’inizio della strada che dalla provinciale, all’altezza della pizzeria-rosticceria “Fantasy”, giunge presso la Piazza centrale.
La perdita, effettivamente, risulta essere di buona portata nei giorni in cui viene erogata l’acqua nella zona, nello specifico tra il Lunedì e il Martedì.
Inutile ricordare il danno per le casse del nostro Comune e, di riflesso, per i nostri concittadini, i quali, forse, non sanno che proprio nell’ultima Variazione di Bilancio dello scorso 30 novembre, con grande sorpresa e con personale avversione, è stata apportata un ulteriore modifica nella spesa per i costi del servizio idrico che si tradurrà in un successivo aumento delle tariffe, attraverso determina sindacale, calcolato tra il 5-6% sommato allo già sproporzionato aumento del 70% attuato dal Sindaco lo scorso Maggio.
Pertanto, anche alla luce dei recenti aumenti e per prevenirne di futuri, Vi invito ad intervenire senza indugio al fine di eliminare l’enorme spreco.
D’altronde, come si fa a giustificare un simile e sproporzionato aumento delle tariffe mentre gli stessi cittadini denunciano quotidianamente simili situazioni senza, spesso, trovare immediato riscontro?
Prevenire Signori! Prevenire!!!!
E’ questa la parola che un’amministrazione deve sempre tenere a mente se vuole evitare brutte sorprese ai propri amministrati.
Purtroppo ultimamente ce ne sono state parecchie. E se si considera che ancora il Natale deve arrivare................
Cordiali saluti.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
Eolie: Dopo le corse del mattino fermi i mezzi veloci. Viaggia solo la Laurana
Come già anticipato le Eolie sono ancora "sotto scacco" delle avverse condizioni meteo. Da ieri sera imperversano pioggia e venti, provenienti da N/NO, con punte anche di 45 km/h. Sospesi, al momento, i collegamenti veloci da Milazzo verso l'arcipelago e quelli interisole. In mattinata alla volta di Milazzo hanno viaggiato un mezzo veloce della Siremar ed uno della Ustica Lines. Quest'ultima ha garantito anche il collegamento con Messina. Per quanto riguarda i traghetti, invece, si è mossa solo la Laurana che, in mattinata, ha raggiunto Milazzo dalla quale poi è ripartita alla volta di Vulcano-Lipari- Rinella. Il mezzo Siremar effettuerà anche il percorso inverso per poi partire, condimeteo permettendo, alla volta di Napoli.
In atto quindi sono isolate Panarea, Stromboli, la frazione di Ginostra e Alicudi e Filicudi.
A Canneto i marosi stanno trascinando sulla sede stradale della Marina Garibaldi quantitativi di sabbia, pietre e detriti vari. Nella via Roma di Lipari soliti problemi dovuti al torrente omonimo che ha portato l'acqua sin dentro le case al pianterreno, specie durante l'acquazzone delle dodici.
A Canneto i marosi stanno trascinando sulla sede stradale della Marina Garibaldi quantitativi di sabbia, pietre e detriti vari. Nella via Roma di Lipari soliti problemi dovuti al torrente omonimo che ha portato l'acqua sin dentro le case al pianterreno, specie durante l'acquazzone delle dodici.
Eolie: Adesso ci si mette anche il maestrale
Eolie ancora "sotto scacco" delle avverse condizioni meteo. Da ieri sera imperversano pioggia e venti provenienti da N/NO con punte anche di 45 km/h. Con i soliti consueti disagi a terra e in mare. Sospesi, al momento, i collegamenti da Milazzo verso l'arcipelago e quelli interisole. In mattinata alla volta di Milazzo hanno viaggiato un mezzo della Siremar ed uno della Ustica Lines. Quest'ultima ha garantito anche il collegamento con Messina.
A Canneto i marosi stanno trascinando sulla sede stradale della Marina Garibaldi i primi quantitativi di sabbia, pietre e detriti vari.
Auguri Fabio..per un sogno che diventi realtà
Fabio Fiorenza(12 anni), uno dei prodotti del prolifico vivaio della Ludica Lipari, ha firmato con il Catania, giocherà nella categoria esordienti. Per tutto il team della Ludica è ovviamente motivo di grande soddisfazione giocherà con la cat. esordienti.
In casa della Ludica, comunque, i motivi per essere soddisfatti del lavoro portato avanti non mancano. Ruben Caruso e Antonio Formica mercoledì 10 dicembre giocheranno a Messina, con la maglia della rappresentativa peloritana allievi contro la rappresentativa sempre della categoria allievi, delegazione di Catania, per il trofeo Brucato.
Lunedì 8 dicembre,invece, i bambini della scuola calcio Cat. Piccoli Amici e Pulcini parteciperanno alla giornata per Telethon organizzata allo stadio S.Filippo di Messina.
"Giornate della memoria". L'associazione Castellaro chiede contributo
Questo il testo della lettera che il presidente dell'Associazione Castellaro, Nino Allegrino, ha inviato al sindaco di Lipari per richiedere un contributo.
"La nostra associazione si propone di realizzare una serie di incontri culturali dal titolo di “Giornate della Memoria” per far riviveste la storia e le tradizioni della Borgata di Quattropani, effettuando le manifestazioni in luoghi e lungo i sentieri della storia e della tradizione contadina della Borgata coinvolgendo la nostra intera comunità;
Chiede A codesto spett.Le Ente l’erogazione di un contributo per l’anno 2009 di 16.000,00 euro (sedicimila/00 euro).
Le Giornate della Memoria
Oggi l’isola di Lipari vive grazie alle loro bellezze ambientali che, con un'attenta gestione del territorio, non sfioriranno mai.
Anche in passato l’isola di Lipari viveva grazie alla sua natura, ma allora perché intensamente coltivate; fin dai tempi più antichi ogni brandello di superficie è stato lavorato e messo in produzione.
Per raggiungere i pianori, i pendii terrazzati, le case sparse al loro interno, gli isolani hanno coperto la loro terra di una fitta rete di sentieri e mulattiere che anche adesso, seppure spesso ridotti ad una semplice linea sulle cartografie, sono in molti casi riconoscibili.
Alcuni di questi sentieri, i più importanti, avevano il fondo in selciato che in alcuni tratti, a brandelli, resiste ancora, ma la grande maggioranza aveva il fondo "naturale", ora completamente ricoperto dalla vegetazione. Le piste erano scavate nei banchi di pomice, si inerpicavano lungo i fianchi dei rilievi o seguivano i valloni fino al mare, gli eoliani li transitavano per muoversi all’interno della borgata per raggiunge i luoghi di lavoro, come nel caso degli abitanti di Quattropani che raggiungevano le cave di Pomice di Acquacalda, Campo Bianco, Monte Pelato.
Muri di sostegno in pietra a secco contenevano i punti più a rischio, bassi muretti pure in pietra separavano per larghi tratti il tracciato dalle proprietà circostanti.
Lungo i sentieri più importanti sono transitati quasi tutti gli scienziati ed i viaggiatori illustri, più o meno noti al grande pubblico, nel corso del ‘700 e dell’800, con ampie cronache della vita che si conduceva nella borgate agricole dell’isola di Lipari; lo stesso dicasi dell’imponente opera dell’Arciduca Luigi Salvatore d’Austria.
L'abbandono progressivo della terra, assieme all'apertura di alcune strade rotabili, ha determinato l'abbandono dei sentieri con la contemporanea "scomparsa" di molte zone dell’isola di Lipari, che per le loro dimensioni e per la loro conformazione non si possono cogliere immediatamente, con un solo colpo d'occhio, come invece è possibile per le isole più piccole.
L'importanza e la ricchezza architettonica del centro urbano di Lipari e le spiagge più conosciute non costituiscono naturalmente tutto quello che l’isola di può offrire. Per conoscere Lipari più a fondo è necessario attraversarla in lungo e in largo, scalando i monti, scendendo lungo i valloni, attraversando i campi ed i pianori; si scoprirà allora il vero volto dell’isola, molto più ricco di quello, pure affascinante, che si offre al primo sguardo: una ricchissima vegetazione tipicamente mediterranea, vedute panoramiche sempre diverse, campi ancora fortunosamente conservati all'agricoltura.
Gli antichi sentieri di Lipari consentono tutto questo, il loro recupero, non soltanto ambientale, ma storico-culturale renderà possibile conservare la memoria storica dell’isola e delle borgate agricole, della loro cultura e della loro economia agricola, potendola così vedere più a fondo, con gli occhi di un vero eoliano, scoprendone la vera essenza.
Le giornate della Memoria
Il progetto della nostra associazione punta al recupero ed alla valorizzazione sia storico-culturale sia ambientale dei sentieri che si dipanano da Quattropani verso le altre borgate dell’isola, per consentire ai partecipanti alle iniziative di coglierne i diversi aspetti: quello ambientale-paesaggistico, quello botanico, quello storico-culturale, legato alle antiche attività produttive della frazione di Quattropani. Le manifestazioni si svolgeranno lungo l’arco delle giornata con azioni di volontariato da parte dei partecipanti, lezioni all’aperto da parte di esperti collaboratori dell’associazione sui vari aspetti naturalistici e storico-culturali e una festa finale a conclusione della giornata.
Gli eventuali interventi di recupero saranno tutti molto contenuti, limitandosi al recupero della vecchia pista rispristinandone il fondo con terra battuta, realizzando ove possibile ed ove consentito dall’amministrazione comunale piccole staccionate in legno. Individuando, ove possibile e di comune accordo con l’amministrazione comunale piccole aree di sosta "belvedere" per godere del paesaggio naturale. Dove possibile saranno sempre eliminate le barriere architettoniche.
"La nostra associazione si propone di realizzare una serie di incontri culturali dal titolo di “Giornate della Memoria” per far riviveste la storia e le tradizioni della Borgata di Quattropani, effettuando le manifestazioni in luoghi e lungo i sentieri della storia e della tradizione contadina della Borgata coinvolgendo la nostra intera comunità;
Chiede A codesto spett.Le Ente l’erogazione di un contributo per l’anno 2009 di 16.000,00 euro (sedicimila/00 euro).
Le Giornate della Memoria
Oggi l’isola di Lipari vive grazie alle loro bellezze ambientali che, con un'attenta gestione del territorio, non sfioriranno mai.
Anche in passato l’isola di Lipari viveva grazie alla sua natura, ma allora perché intensamente coltivate; fin dai tempi più antichi ogni brandello di superficie è stato lavorato e messo in produzione.
Per raggiungere i pianori, i pendii terrazzati, le case sparse al loro interno, gli isolani hanno coperto la loro terra di una fitta rete di sentieri e mulattiere che anche adesso, seppure spesso ridotti ad una semplice linea sulle cartografie, sono in molti casi riconoscibili.
Alcuni di questi sentieri, i più importanti, avevano il fondo in selciato che in alcuni tratti, a brandelli, resiste ancora, ma la grande maggioranza aveva il fondo "naturale", ora completamente ricoperto dalla vegetazione. Le piste erano scavate nei banchi di pomice, si inerpicavano lungo i fianchi dei rilievi o seguivano i valloni fino al mare, gli eoliani li transitavano per muoversi all’interno della borgata per raggiunge i luoghi di lavoro, come nel caso degli abitanti di Quattropani che raggiungevano le cave di Pomice di Acquacalda, Campo Bianco, Monte Pelato.
Muri di sostegno in pietra a secco contenevano i punti più a rischio, bassi muretti pure in pietra separavano per larghi tratti il tracciato dalle proprietà circostanti.
Lungo i sentieri più importanti sono transitati quasi tutti gli scienziati ed i viaggiatori illustri, più o meno noti al grande pubblico, nel corso del ‘700 e dell’800, con ampie cronache della vita che si conduceva nella borgate agricole dell’isola di Lipari; lo stesso dicasi dell’imponente opera dell’Arciduca Luigi Salvatore d’Austria.
L'abbandono progressivo della terra, assieme all'apertura di alcune strade rotabili, ha determinato l'abbandono dei sentieri con la contemporanea "scomparsa" di molte zone dell’isola di Lipari, che per le loro dimensioni e per la loro conformazione non si possono cogliere immediatamente, con un solo colpo d'occhio, come invece è possibile per le isole più piccole.
L'importanza e la ricchezza architettonica del centro urbano di Lipari e le spiagge più conosciute non costituiscono naturalmente tutto quello che l’isola di può offrire. Per conoscere Lipari più a fondo è necessario attraversarla in lungo e in largo, scalando i monti, scendendo lungo i valloni, attraversando i campi ed i pianori; si scoprirà allora il vero volto dell’isola, molto più ricco di quello, pure affascinante, che si offre al primo sguardo: una ricchissima vegetazione tipicamente mediterranea, vedute panoramiche sempre diverse, campi ancora fortunosamente conservati all'agricoltura.
Gli antichi sentieri di Lipari consentono tutto questo, il loro recupero, non soltanto ambientale, ma storico-culturale renderà possibile conservare la memoria storica dell’isola e delle borgate agricole, della loro cultura e della loro economia agricola, potendola così vedere più a fondo, con gli occhi di un vero eoliano, scoprendone la vera essenza.
Le giornate della Memoria
Il progetto della nostra associazione punta al recupero ed alla valorizzazione sia storico-culturale sia ambientale dei sentieri che si dipanano da Quattropani verso le altre borgate dell’isola, per consentire ai partecipanti alle iniziative di coglierne i diversi aspetti: quello ambientale-paesaggistico, quello botanico, quello storico-culturale, legato alle antiche attività produttive della frazione di Quattropani. Le manifestazioni si svolgeranno lungo l’arco delle giornata con azioni di volontariato da parte dei partecipanti, lezioni all’aperto da parte di esperti collaboratori dell’associazione sui vari aspetti naturalistici e storico-culturali e una festa finale a conclusione della giornata.
Gli eventuali interventi di recupero saranno tutti molto contenuti, limitandosi al recupero della vecchia pista rispristinandone il fondo con terra battuta, realizzando ove possibile ed ove consentito dall’amministrazione comunale piccole staccionate in legno. Individuando, ove possibile e di comune accordo con l’amministrazione comunale piccole aree di sosta "belvedere" per godere del paesaggio naturale. Dove possibile saranno sempre eliminate le barriere architettoniche.
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