(AGI) - “Dal prossimo 1 gennaio cesseranno le misure di sostegno al cabotaggio marittimo pubblico e privato e, grazie ad una sostanziale latitanza del governo su questo settore, sta montando un giustificato allarme in tutte le isole che, proprio dai collegamenti marittimi, traggono la principale fonte di attivita’, sviluppo e lavoro.” Lo denuncia il capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta , in riferimento all’art. 26 del decreto anticrisi, che sulla “privatizzazione della Societa’ Tirrenia, e’ indicativo della confusione e dei pasticci del Governo sui collegamenti marittimi che devono garantire la continuita’ territoriale del Paese”.
“Nel decreto anticrisi - ricorda Meta - e’ previsto il rinvio per almeno un anno della liberalizzazione del cabotaggio marittimo, prevedendo un contributo insufficiente a garantire la continuita’ territoriale. Le conseguenze peggiori - sottolinea Meta - si avranno nei collegamenti con la Sardegna. Il presidente Soru , difatti, aveva gia’ avanzato proposte per garantire collegamenti efficienti e sicuri che pero’ hanno ricevuto risposte dal governo a dir poco evasive se non addirittura offensive.
“Il governatore della Sardegna - spiega Meta - aveva messo in campo una proposta davvero innovativa e coraggiosa, assumendosi fino in fondo la propria parte di responsabilita’ con grande rigore e coraggio. Il governo, invece, ha dimostrato solo di essere sordo ed indifferente alle esigenze dei cittadini sardi” “Il Gruppo del Partito Democratico - conclude Meta - ribadisce l’esigenza che nei prossimi giorni, prima della conversione del decreto, venga avviato un tavolo tra il Ministero, la Conferenza Stato-Regioni e le organizzazioni sindacali dei lavoratori per definire un percorso concordato teso ad evitare da un lato la svendita di Tirrenia e dall’altro che i collegamenti marittimi tra la penisola ed isole vengano penalizzati, salvaguardando i posti di lavoro”.