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martedì 13 agosto 2024

Comune di Lipari: Minoranza chiede verifica su obbligazioni assunte in gestione provvisoria

- Giorgia Santamaria,
consigliere d'opposizione -
A tutti i Dirigenti comunali

 

A tutte le Posizioni Organizzative

 

Al Segretario Generale

 

Oggetto: Richiesta di verifica sulle obbligazioni assunte durante la gestione provvisoria - Art. 163, comma 2, TUEL

Con la presente, in qualità di consiglieri di minoranza, desideriamo esprimere la nostra preoccupazione riguardo ad alcune determine pubblicate all’albo pretorio, con le quali gli Uffici hanno proceduto ad assumere molteplici impegni di spesa. Ciò avviene nonostante il nostro Ente si trovi attualmente in gestione provvisoria, a seguito della mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2024-2026 nei termini previsti dalla legge, scaduti lo scorso 15 marzo.

Come noto, ai sensi dell'art. 163, comma 2 del TUEL, durante la gestione provvisoria l'Ente può assumere obbligazioni solo nei seguenti casi:

  1. Provvedimenti giurisdizionali esecutivi.
  2. Obbligazioni tassativamente regolate dalla legge.
  3. Obbligazioni necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’Ente.

Tuttavia, abbiamo rilevato che in alcune determine l'Ente ha contratto obbligazioni al di fuori di queste possibilità, giustificandole spesso con la necessità di evitare danni patrimoniali. Vorremmo sottolineare che, in base a un’interpretazione letterale della norma, i danni derivanti dalla mancata assunzione dell’obbligazione dovrebbero essere “certi”, non semplicemente “probabili”. In altre parole, il danno deve essere inevitabile in caso di mancata assunzione dell’obbligazione.

Vorremmo ricordare, inoltre, a scanso di equivoci, che anche gli stanziamenti finalizzati per legge, quelli in cui la legge né stabilisce a priori la finalità della spesa, non rientrano nella tipologia delle “obbligazioni tassativamente regolate dalla legge” in quanto la norma regola soltanto la finalità dell’eventuale spesa che si può effettuare senza prevedere o regolare alcuna “obbligazione” intesa come  rapporto giuridico obbligatorio, derivante da un contratto o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrlo. In poche parole, la legge regola e prevede l’utilizzo, non obbligatorio, di determinate entrate solo per l’effettuazione di determinate spese, ma non regola e non prevede alcun rapporto giuridico obbligatorio, ossia nessuna obbligazione di spesa da sostenere.

Infatti, le obbligazioni tassativamente regolate dalla legge per le quali è possibile impegnare la spesa, soprattutto nel contesto della pubblica amministrazione, sono quelle che derivano da norme legislative o regolamentari che impongono obblighi di spesa. In altre parole, si tratta di spese obbligatorie che l'ente pubblico deve sostenere in virtù di disposizioni di legge.

Alla luce di quanto esposto, richiediamo una rigorosa ricognizione delle obbligazioni assunte dall’Ente in gestione provvisoria e dei relativi impegni di spesa.

A tal fine, e con l’obiettivo di tutelare gli equilibri di un bilancio ancora non approvato, che rischia di compromettere gravemente la situazione finanziaria del nostro Comune, anticipiamo la possibilità di trasmettere tutti i provvedimenti emessi dai Dirigenti e dalle varie Posizioni Organizzative, che riteniamo meritevoli di approfondimento, alla competente procura della Corte dei Conti di Palermo per le necessarie valutazioni.

  

Avv. Gaetano Orto

Geom. Adolfo Sabatini

Geom. Raffaele Rifici

Dott.ssa Giorgia Santamaria

Rag. Cristina Dante

La morte di Alberto De Domenico a Vulcano: ci sono due indagati. Trattasi di atto dovuto

Il procuratore di Barcellona, Giuseppe Verzera ha iscritto due persone nel registro degli indagati per la morte del 22enne Alberto De Domenico, avvenuta improvvisamente sabato pomeriggio dopo essersi tuffato in piscina in un residence di Vulcano. Si tratta del titolare del residence e del giovane responsabile della piscina. Si tratta, comunque, di un atto dovuto per poter procedere ai necessari accertamenti.
Intanto i funerali di Alberto saranno celebrati domani alle 10 in Cattedrale (Duomo) a Messina.
 L'autopsia eseguita, ieri, al Papardo non ha chiarito le cause del decesso. Servono degli approfondimenti e ulteriori esami tossicologici ed istologici per stabilire cosa sia accaduto. 
Il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo per consegnare la perizia alla Procura di Barcellona che ha aperto un'inchiesta.

Ricordando...Anna Pittari ved. Casamento


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Eseguita l’autopsia su Alberto De Domenico, deceduto a Vulcano, ma occorrono altri esami

Eseguita, ieri pomeriggio, nell'obitorio dell'ospedale Papardo a Messina, l’autopsia su Alberto De Domenico, il giovane di 22 anni, morto in piscina a Vulcano dove era da poco arrivato per trascorrere alcuni giorni di vacanza insieme alla famiglia. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Alessio Asmundo che ha ricevuto l’incarico della procura di Barcellona Pozzo di Gotto per chiarire le cause della morte improvvisa del giovane. Vi ha preso parte anche il medico legale Giovanni Andò, consulente di parte, nominato dalla famiglia del giovane,

L'esame si è protratto circa tre ore ma, per capire cosa ha provocato il decesso, servono approfondimenti e ulteriori esami tossicologici e istologici per capire cosa ha provocato il decesso. Il medico legale Asmundo ha chiesto 90 giorni di tempo poter redigere una relazione da presentare al magistrato. Intanto i genitori, i parenti, gli amici e quanti gli volevano bene, si preparano a dargli l’ultimo saluto, domani alle 10 nel Duomo di Messina.

Solennità dell'Assunta a Lipari: Pellegrinaggio, Sante Messe e Processione. Il programma


 

Buon Compleanno

 ...Odilia Squadrito, Daniele Bonfante, Domi Iacono, Francesca Casamento, Angela Maria Raffiti, Giovanni Orto,  Carmelo Acquaro, Anna Vecchioni, Caterina Lo Verdi, Annalisa Piazza, Pippo Santamaria, Antonella Sciacchitano, Luisa Foti, Giovanni D'Ambra, Angelino Cesario, Claudio Biviano Natoli  


A Stromboli proiettato un docufilm mai visto alle Eolie

Un docufilm che ha atteso 12 anni prima di essere proiettato alle Eolie, e proprio in una delle isole che ne sono protagoniste: Stromboli. È La guerra dei vulcani, di Francesco Patierno, che ieri è stato guardato con interesse e amore da più di trecento persone riunite sulle terrazze dell’Hotel Villaggio Stromboli nel corso di una iniziativa pubblica, aperta a  residenti e turisti, organizzata dalla Pro Loco Amo Stromboli, con con la presenza del sindaco e la condivisione della malvasia delle locali cantine Cusolito.

La visione del film è stata introdotta da uno dei più appassionati narratori di cose eoliane, il giornalista Marcello Sorgi, stimolato dalle domande di Gianluca Verzelli. Di origini palermitane, ma stabile frequentatore delle Eolie tanto da aver ricevuto anni fa la cittadinanza onoraria, Sorgi in altre occasioni ha restituito nei suoi libri storie di respiro nazionale vissute nell’Arcipelago: dal legame di Edda, figlia di Mussolini e vedova di Ciano, confinata nel ’45, con l’antifascista, partigiano, comunista liparese Leonida Bongiorno, alla misteriosa fine della scrittrice Mura, razzista ma scandalosa, e invisa a Mussolini, in un incidente aereo nei cieli di Stromboli. Ne Le amanti del vulcano Sorgi ha riportato gli incastri della vicenda di competizione amorosa tra le due compagne di Roberto Rossellini, Magnani e Bergman, sulla scena dei due set contrapposti e contemporanei montati nel ’49 sulle due isole vulcaniche dell’arcipelago. Egocentrico e manipolatore, ma geniale e seduttivo, Rossellini viveva a Stromboli la nuova storia d’amore con Bergman inaugurando un post-neorealismo a sfondo folkloristico suggerito dagli esperimenti della Panaria Film, la casa di produzione dei giovani intellettuali aristocratici siciliani Alliata, Di Napoli, D’Avanzo, Moncada, Maraini. Casa di produzione che, contemporaneamente, impiantava nella vicina Vulcano il set di un film con l’abbandonata Magnani, ben decisa a restituire a Rossellini pan per focaccia con la direzione di Dieterle, uno dei registi della migrazione Vienna-Berlino-Hollywood. Drammatico e pittoresco, variamente intrecciati secondo i diversi talenti creativi degli autori, venivano messi in scena nell’arcipelago eoliano, momentanea succursale della Hollywood sul Tevere.

La chiave originale del film di Patierno sta nel ricostruire la vicenda con un montaggio di brani di realtà (cinegiornali dell’Istituto Luce, della Settimana Incom, paparazzate varie) intrecciati con spezzoni di film dei personaggi che di quelle vicende furono protagoniste: e quindi, per esempio, un litigio coniugale tratto da Europa 51 per far rivivere il dissidio tra Bergman e il primo marito Lindström, o il monologo di Cocteau La voce umana, sempre diretto da Rossellini e interpretato da Magnani, per rappresentare la disperazione della nostra diva abbandonata. Una chiave riuscitissima e stimolante che unisce la curiosità del cinéphile al linguaggio del rotocalco, e che è stata compresa e goduta fino alla fine dagli intervenuti.

Fa riflettere il concorso di pubblico decisamente vistoso per un evento culturale a Stromboli, un’isola che da qualche tempo aveva un po’ allentato la frequenza di questo tipo di manifestazioni. La promozione turistica in versione Amo Stromboli ha molti e diversi versanti, e a quanto pare la chiave che unisce la piacevolezza del contesto allo stimolo dei contenuti  sembra funzionare decisamente bene.

Ida FAZIO per la Pro Loco Amo Stromboli APS

Docente presso l'università di Palermo

 

Oggi, 13 agosto: Santi Ponziano e Ippolito

Ippolito celebra la festa assieme a un altro santo martire, Ponziano, alle cui vicende la sua vita fu drammaticamente legata. Ponziano sedeva sul soglio di Pietro, essendo succeduto a Urbano nel 230, mentre la comunità cristiana godeva di un periodo di relativa tranquillità; era imperatore Alessandro Severo.

La chiesa viveva con gioia la ritrovata pace, quando un coltissimo prete, Ippolito appunto, moralista rigidissimo e sospettoso, cominciò ad accusare papa Ponziano di troppa indulgenza, di troppa tolleranza. E un giorno alle accuse fece succedere un'aperta ribellione, diventando il primo antipapa della storia del cristianesimo. Antipapa in buona fede, perché la sua ribellione era ispirata da zelo eccessivo. Però la divisione pesava nel cuore della cristianità. Ma ci pensò il nuovo imperatore, Massimino, a dirimere la questione. Per lui papa e antipapa erano ambedue nemici dell'impero, ed esiliò entrambi nelle miniere di Sardegna.


Ponziano, più mite e umile di Ippolito, per non lasciar la chiesa senza guida, rinunziò subito al pontificato in favore del greco Antero. Il suo gesto fu presto seguito dallo stesso Ippolito che, capito l'errore, sciolse la sua chiesa invitando i fedeli a riunirsi alla vera comunità cristiana.

Di lì a poco tempo, Ponziano e Ippolito finalmente pacificati, subivano la medesima sorte, morendo in seguito alle sofferenze patite nelle miniere di sale. La chiesa li venera ambedue come martiri.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi martiri Ponziano, papa, e Ippolito, sacerdote, che furono deportati insieme in Sardegna, dove entrambi scontarono una comune condanna e furono cinti, come pare, da un’unica corona. I loro corpi, infine, furono sepolti a Roma, il primo nel cimitero di Callisto, il secondo nel cimitero sulla via Tiburtina.

Buongiorno...così!


 

lunedì 12 agosto 2024

Programmazione distribuzione idrica a Vulcano


 

"Pescando nel nostro archivio". Rubrica video di Eolienews. Oggi "Defileè - Anteprima di un sogno 2010 / 2° parte "

Alicudi in un minuto, attraverso gli occhi di un turista, film- maker italiano

 Riceviamo e pubblichiamo: 

Sono Luciano Papangelo, un film-maker italiano appassionato di reportage e racconti visivi. Recentemente ho avuto il privilegio di visitare per la seconda volta nella mia vita la splendida isola di Alicudi e sono rimasto profondamente colpito dalla sua bellezza incontaminata e dalla vita semplice e autentica dei suoi abitanti. Ho deciso di catturare questa esperienza in un breve video di un minuto, con l'obiettivo di trasmettere le emozioni e la magia che questa isola unica è in grado di offrire.

Il video racconta Alicudi attraverso gli occhi di un turista, con una narrazione che svela il fascino silenzioso e la profonda connessione tra l'uomo e la natura che caratterizzano l'isola. Con immagini suggestive e un'atmosfera intima, spero di riuscire a far emergere la bellezza dell’isola, spesso poco conosciuta rispetto ad altre mete turistiche.

Credo che il vostro pubblico potrebbe trovare il video particolarmente interessante, poiché offre una visione autentica e sentita di un luogo che rappresenta una delle gemme più preziose dell’arcipelago eoliano.

Sarei onorato se voleste considerare la possibilità di condividere questo video attraverso i vostri canali. 

IL VIDEO: 

Stromboli si è fermata per l'ultimo saluto a Pierpaolo. Una marea di gente dentro e fuori la chiesa e tanti cartelli per un "gigante buono" che se è andato via troppo presto







 


Ricordando...Vittorio Vento


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Buon Compleanno

...a Antonino Nuccio Giorgianni, Tiberio Luciani, Giovanni Sarpi, Maria Sole Zanghi, Maruska Di Franco, Mauro Marzo, Lidia Benenati, Greta Martello, Daniela Mandarano, Francesca Battaglino, Angela Foti, Светлана Орехова, Cristina Favaloro



Oggi, 12 agosto: Santa Giovanna Francesca de Chantal

La nobile Giovanna di Chantal, figlia di Benigno Fremiot, presidente al Parlamento di Borgogna, nacque il 23 gennaio 1572 a Dijon.

Il presidente Fremiot, rimasto vedovo quando i figli erano ancora in tenera età, si prese cura personalmente della loro educazione: li allevò con tenerezza paterna nei principi di una soda pietà. Giovanna fu quella che corrispose meglio di tutti alle sue cure.
Giunta all'età di 20 anni, si sposò col barone di Chantal, un ufficiale di 27 anni che si trovava al servizio di Enrico IV.
Sua prima cura fu quella di vegliare sui servi, di far loro praticare i doveri della religione cristiana e di obbligarli a partecipare alla preghiera che tutte le sere si faceva in comune. Nei giorni di festa li mandava alla S. Messa in parrocchia, mentre nei giorni feriali dovevano assistere alla Messa nella cappella gentilizia.

Iddio però bramava di regnare solo nel cuore di Giovanna e per questo la provò col più duro dei sacrifici.

Un giorno il barone di Chantal venne invitato da un amico ad una partita di caccia ed egli, come al solito, vi aderì. Ma nel rincorrere la selvaggina che si era internata nella macchia, il barone, senza avvedersene, si era portato al tiro dell'amico: questi che al rumore della canizza si teneva pronto, come vide muovere gli sterpi di fronte scaricò il suo archibugio che colpì mortalmente il povero barone.

La nostra Santa rimase così vedova all'età di 28 anni. Ella aveva avuto sei figli, di cui quattro viventi. Sopportò il suo dolore per quanto fosse acuto, con rassegnazione e con fortezza. Amava di ripetere queste parole: Voi avete spezzato, o Signore, i miei vincoli: io posso ora presentarvi una vittima di lode. D'allora in poi desiderò maggiormente di essere unicamente del Signore, di vivere sola e di non avere più nulla di comune col mondo. La realizzazione di questa aspirazione però le era impedita dal dovere di assistere ed educare i suoi quattro figli, e d'altra parte le mancava un direttore il quale potesse condurla nelle vie in cui Dio la voleva. Ma un giorno, durante l'orazione, il Signore glielo fece vedere: incontratasi poi con San Francesco di Sales, riconobbe in lui l'uomo della visione e gli aprì la sua anima. Questo gran Santo la guidò per le vie mirabili della Provvidenza, ed aiutandola a compiere i suoi doveri di madre, la costituì pietra fondamentale dell'Istituto che egli stava per fondare.

Prima di partire per il chiostro, avendo ella chiesto la benedizione paterna, il presidente Fremiot, trafitto dal dolore e bagnato di lagrime, gridò:
O Mio Dio, non mi è dato di oppormi all'esecuzione dei vostri disegni, quantunque ciò mi debba costare la vita; io vi offro, o Signore, questa cara figliuola; degnatevi di riceverla e farne la mia consolazione.

Sotto la sua guida, l'Ordine della Visitazione fece grandi progressi, diventando un'aiuola di elette virtù. S. Giovanna era così accesa di amor di Dio, che soleva esclamare: Amore, amore, io non voglio parlare che di amore. Morì il 13 dicembre 1641.

PRATICA. Grande onore e grande gloria è servire Dio, disprezzando tutto quello che non ci conduce a lui. (Imitazione di Cristo).

PREGHIERA. O Dio onnipotente e misericordioso, che alla beata Giovanna Francesca, accesa del tuo amore, donasti un'ammirabile forza di spirito per seguire nei diversi stati della vita la via della perfezione e che per lei volesti arricchire la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedi per i suoi meriti e preghiere che noi vinciamo con l'aiuto della grazia celeste tutte le difficoltà del nostro cammino.


MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, religiosa: dal suo matrimonio cristiano ebbe sei figli, che educò alla pietà; rimasta vedova, percorse alacremente sotto la guida di san Francesco di Sales la via della perfezione, dedicandosi alle opere di carità soprattutto verso i poveri e i malati; diede inizio all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, che diresse pure con saggezza. Il suo transito avvenuto a Moulins sulle rive dell’Allier vicino a Nevers in Francia ricorre il 13 dicembre.

Buongiorno...così!


 

domenica 11 agosto 2024


"All'evento "Bergman - Magnani: le amanti del Vulcano" Pierpaolo sarà con noi perché la storia della sua e nostra amata isola è l'oggetto del nostro incontro.

Ci ritroviamo, quindi, all'Hotel Villaggio Stromboli il 12 Agosto alle ore 19,15 per salutarlo con un affettuoso brindisi con la Malvasia della famiglia di Vincenzo Cusolito. L'ingresso è libero e non è necessaria prenotazione.

Rinnoviamo il nostro profondo cordoglio alla moglie Daniela, ai figli, a Piera, a Mario, a Massimiliano, a Lucrezia e Rachele e a tutti i familiari. Riposa in pace Pierpaolo 🌹"

Rosa Oliva per la Pro Loco Amo Stromboli APS

Gli atti alla Corte dei Conti, minoranza preoccupata. Dalla Gazzetta del sud dell'11 agosto 2024


 

Minicrociere eoliane. Revocati i divieti ma occhio alle regole. Dalla Gazzetta del sud dell'11 agosto 2024


 

Effetti eruzioni Etna e Stromboli, interrogazione Faraone (Iv): “Cdm deliberi emergenza nazionale”

Davide Faraone, capo capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, ha formalizzato un’interrogazione al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci in cui chiede che “Il Consiglio dei Ministri deliberi lo stato d’emergenza nazionale per lo stato calamitoso provocato dagli effetti dalle eruzioni dei vulcani siciliani Etna e Stromboli. Gli eventi di Etna e Stromboli, negli ultimi anni – sottolinea il parlamentare- hanno colpito duramente le cittadine limitrofe. Gli effetti delle eruzioni non possono non essere considerati calamitosi. Oltre a rappresentare un problema di salute pubblica, la sabbia vulcanica è una sciagura per le aziende agricole del territorio, un grave pericolo per la circolazione stradale e il traffico aereo, un forte disagio e aggravio di spesa per i privati cittadini". 
Faraone evidenzia, inoltre, come la sabbia vulcanica rappresenti “un problema enorme per i Comuni interessati che non devono occuparsi solo della sua rimozione e dello smaltimento ma anche affrontare il problema delle grondaie degli edifici pubblici e delle caditoie stradali. Le amministrazioni sono così costrette a fronteggiare tali emergenze indebitandosi, in attesa del sostegno della Regione Sicilia. È per questo – conclude il deputato - opportuno intervenire con misure straordinarie, per aiutare economicamente aziende e amministrazioni comunali colpite”.

Ricordando...Anna Maria Zaia ved. Picone


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Domani l'autopsia sul corpo del 22 enne che ha perso la vita a Vulcano

 Sarà eseguita domani al Papardo di Messina, dove è stata già trasferita la salma, l'autopsia sul corpo del 22enne messinese Alberto De Domenico morto, ieri pomeriggio, subito dopo essersi tuffato in piscina in un residence di Vulcano. 

La Procura di Barcellona ha aperto un'inchiesta.


L'esame autoptico dovrà chiarire cosa ha provocato il malore fatale, ovvero se il 22enne ha avuto una congestione, dopo essere entrato in acqua, o se l'arresto cardiaco e il successivo annegamento è stato provocato da altro. Indagini che approfondiranno gli accertamenti già avviati dai carabinieri in servizio sull'isola.

Alberto solo 9 mesi fa aveva conseguito la laurea in Economia alla Bocconi

La famiglia De Domenico era già stata segnata da un'altra tragedia. Il 23 agosto 2019 ha, infatti, perso, Aurora, la figlia 14enne, a causa di un grave incidente in motorino. E a condurre il mezzo a due ruote c'era proprio Alberto. Entrambi, ai tempi, frequentavano il liceo classico La Farina che ha dedicato un'aula proprio alla ragazzina

Massimiliano Cincotta: "Scopa e paletta per pulire l'isola per l'ultima passeggiata di Pierpaolo"

Scrive Massimiliano Cincotta su fb "Buongiorno Stromboli... In un momento così terribile (il peggiore) chiedo a tutta la comunità dell'isola di prendere una scopa ed una paletta x ripulire la nostra splendida isola... Lui credeva molto in gesti simili, anche se il più delle volte era solo.... Vorrei che nella sua ultima passeggiata possa credere di esserci riuscito.....

Al Centro Studi di Lipari Francesco Tundo presenta il libro “La riforma tributaria. Il metodo Matteotti”.


Buon Compleanno

...a Giovanni Pace, Tiziana Orto, Mirela Sz Mihaela,  Anna Siracusa, Vanessa D'Ambra, Alessia Lazzaro, Rita Gugliotta, Anna Fazio, Denise Corrieri, Simone Coluzzi, Serena Paino, Ilaria Spinella 


LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 11 agosto 2024

Oggi, 11 agosto: Santa Chiara

Nacque Chiara nell'anno 1194 da nobili e ricchi genitori in Assisi, e fin da giovanetta dimostrò una grande pietà e devozione. In quegli anni la fama del suo concittadino Francesco cominciava ad allargarsi, e Chiara, decisa di consacrarsi al suo Signore, si presentò a lui per comunicargli il suo ardente desiderio di ritirarsi dal mondo. Francesco riconobbe in questa piissima giovane la chiamata di Dio e perciò la confermò nel suo proposito di consacrare a Gesù Cristo la sua verginità.

Venuto il giorno stabilito, Chiara fuggì dalla casa paterna e si portò alla chiesa di S. Damiano ove Francesco, assistito dai suoi monaci, le tagliò i capelli e la rivestì del ruvido saio di penitenza di cui egli era già ricoperto.

I suoi parenti, oltremodo irritati per questa sua risoluzione, tentarono in vari modi, anche colla violenza, di sottrarla al sacro ritiro, ma Chiara, colla grazia del Signore, superò ogni ostacolo.

Poco dopo si unirono a lei numerose vergini, e perfino sua sorella Agnese: tutte si esercitavano nell'orazione e nelle mortificazioni quotidiane della vita comune, di cui Chiara dava un sì chiaro esempio. Dormiva sulla nuda terra, qualche volta tormentandosi ancora nelle brevi ore di riposo con sarmenti o con duro legno che usava per guanciale. Portava sempre ai fianchi un aspro cilicio, digiunava tre volte alla settimana a pane ed acqua.


Devotissima del SS. Sacramento, passava lunghe ore innanzi all'altare, assorta in profonda meditazione. E Gesù la ricompensò di questo suo affetto anche col dono dei miracoli. Infatti avendo una volta i Saraceni tentato di invadere il suo monastero, Chiara, animata da fiducia nel Signore, quantunque inferma, prese tra le mani l'ostensorio e fattasi portare alla finestra minacciata del monastero tracciò sugli infedeli un gran segno di croce dicendo: « Ecco, o mio Signore, vuoi tu forse consegnare nelle mani dei pagani le inermi tue serve, che ho allevato per il tuo amore? Proteggi, ti prego, Signore, queste tue serve, che io ora, da me sola, non posso salvare ». Subito una voce, come di bimbo, risuonò alle sue orecchie dal Tabernacolo: "Io vi custodirò sempre!". La vergine, con il volto bagnato di lacrime, rassicurò le sorelle: "Vi do garanzia, figlie, che nulla soffrirete di male; soltanto abbiate fede in Cristo!". Una luce vivissima investì gli assalitori accecandoli, mentre una forza arcana rovesciava le scale e precipitava a terra i predoni.

S. Chiara era pure devota della passione di Gesù Cristo, che meditava versando copiosissime lacrime. Da questa devozione attinse tanto amore alla santa povertà che ricusò perfino le proposte fattele dal Papa Gregorio IX di una povertà più mitigata, ed ottenne per sè e per le sue suore quello che chiamò « il privilegio della povertà ».

Negli ultimi anni di sua vita, Chiara fu molestata da continue infermità e patimenti corporali, ma colla sua preghiera fervente ottenne dal Celeste Sposo una pazienza invitta, e fra i suoi dolori si dimostrò sempre contenta e serena.


Prima di morire fece testamento: non per lasciare beni temporali, ma bensì per lasciare alle figliuole del suo cuore la santa povertà come loro divisa, come loro difesa e come loro gloria, e a 60 anni di età, piena di meriti, nell'anno 1253 rese la sua bell'anima a Dio.

PRATICA. Mettiamo tutta la nostra confidenza in Gesù Eucaristico e saremo liberati da ogni male, specie dal peccato.

PREGHIERA. Esaudiscici, o Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci allietiamo della festa della tua beata vergine Chiara, così veniamo ammaestrati nella devozione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Chiara, vergine, che, primo virgulto delle Povere Signore dell’Ordine dei Minori, seguì san Francesco, conducendo ad Assisi in Umbria una vita aspra, ma ricca di opere di carità e di pietà; insigne amante della povertà, da essa mai, neppure nell’estrema indigenza e infermità, permise di essere separata.


ICONOGRAFIA


Santa Chiara di Assisi
titolo Santa Chiara di Assisi
autore Giovanni Battista Moroni anno 1548


Santa Chiara viene raffigurata solitamente, con il saio nero e marrone dell’ordine delle Clarisse, scalza o con dei sandali. La tonaca è raccolta in vita da un cordone, con tre nodi, simbolo dei tre voti di povertà, umiltà e penitenza. Indossa un velo nero o bianco in riferimento alla sua verginità. In mano regge un giglio, simbolo di purezza, oppure un ramoscello di olivo o di palma; spesso mostra l'ostensorio o il pane, altre volte un libro, simbolo della Regola, oppure una lanterna, a indicare il nome Chiara, luminosa.

Nel dipinto di Moroni Santa Chiara è appoggiata ad un’alta balaustra e regge un prezioso ostensorio che allude all'episodio della fuga dei Saraceni che avevano assediato Assisi, mentre con l'altra mano tiene il giglio.


Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Piero Casentini anno Contemporaneo


Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Giotto anno 1317


Santa Chiara
titolo Santa Chiara
autore Ambito veronese anno secolo XIX


Diverse sono anche le raffigurazioni di Santa Chiara nel momento in cui allontana i saraceni con l'ostensorio suo strumento prediletto.


S. Chiara scaccia i saraceni
titolo S. Chiara scaccia i saraceni
autore Domenico Fiasella anno 1667


Santa Chiara scaccia i saraceni
titolo Santa Chiara scaccia i saraceni
autore Francesco Giordano anno 1727


Anche col serafico padre Francesco sono molte le riproduzioni dove spesso li vedono in contemplazione dinanzi il crocifisso o assieme alla Vergine.

SS. Francesco e Chiara dinanzi al Crocifisso
titolo SS. Francesco e Chiara dinanzi al Crocifisso
autore Ambito Italia Centrale anno 1630-80


Madonna che porge il Bambino a S. Chiara
titolo Madonna che porge il Bambino a S. Chiara
autore Felice Torelli anno XVII sec.

Buongiorno...così!


 

Dramma a Vulcano, 22enne muore in piscina. La sorella Aurora era morta 5 anni fa in un incidente stradale

(fonte: Gazzettadelsud.it) Un giovane di Messina ha perso la vita a Vulcano per un malore mentre si trovava in piscina. Si tratta di Alberto De Domenico, 22 anni. Allertati i soccorsi, medico e volontari della Croce Rossa non hanno potuto fare altro che constatare l'avvenuto decesso.

La vittima era giunta a Vulcano proprio ieri da Messina per trascorrere queste giornate che precedono il Ferragosto. Grande entusiasmo e desiderio subito di fare un bagno per combattere la calura estiva. Poco dopo le 18,30 la disgrazia sotto gli occhi di altri bagnanti letteralmente sgomenti per quanto accaduto. I carabinieri hanno avviato accertamenti per fare chiarezza su quanto accaduto.

Un destino crudele per la famiglia De Domenico che, cinque anni addietro, sempre in questo maledetto mese di agosto, ha perso un’altra figlia, la piccola Aurora, 14 anni, coinvolta in un incidente stradale a Messina con lo scooter guidato proprio dal fratello Alberto che in quell’occasione riportò diversi traumi, ma dopo un ricovero in ospedale riuscì a riprendersi.