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Natale rosso sangue nel paradiso eoliano Le indagini vagliano tutte le piste anche se prende corpo l'ipotesi di una rapina finita tragicamente
Salvatore Sarpi
Lipari
Omicidio a Lipari la vigilia di Natale. Eufemia Biviano, una pensionata di 62 anni, è stata ritrovata cadavere nel garage della sua abitazione ubicata in contrada Area Morta nella popolosa frazione liparese di Quattropani. La donna, nubile, un passato da dipendente di una nota struttura ricettiva dell'isola, viveva da sola. A ritrovarla, priva di vita è stato l'amico Giacomo Alessi che, dopo aver tentato inutilmente di contattarla telefonicamente per invitarla a trascorrere con lui e la sua famiglia la notte della vigilia, recandosi nell'abitazione della donna ha trovato dapprima l'ingresso di casa aperto e poi nel garage ha fatto la macabra scoperta.
Erano le 22,30, quando Alessi ha allertato le forze dell'ordine che giunte sul posto, unitamente ai vigili del fuoco, hanno avviato le indagini del caso. Domenica con la motovedetta dell'Arma di stanza a Lipari e partita di buon'ora per Milazzo, sono sbarcati nell'isola i carabinieri del Ris di Messina e il dottor Mirko Piloni, sostituto della Procura della Repubblica di Barcellona. Giunti sul posto hanno avviato interrogatori, indagini ed accertamenti che – come si evince da un comunicato ufficiale dell'Arma, emesso domenica sera, hanno portato ad individuare sulla gola della donna una ferita da arma da taglio. L'autopsia, che dovrebbe essere effettuata tra oggi e domani a Milazzo, dove il corpo della povera donna è stato trasferito ieri pomeriggio con la nave di linea, dirà se la ferita da arma da taglio alla gola le è stata fatale, come sembra. Inoltre la pensionata aveva anche una vasta ferita al capo. Il "giallo di Natale", come è stato ormai definito, presenta dal punto di vista degli inquirenti più ipotesi investigative. Si indaga non solo su un tentativo di furto, sfociato in un atroce delitto dopo che Eufemia ha sorpreso i ladri, ma anche sulla possibilità che possa essere legato a fatti personali, alla quotidianità della pensionata definita da chi la conosceva «una donna forte, ma di una certa pacatezza».
La vittima, occorre evidenziare, è stata ritrovata all'interno del garage (edificio separato dall' all'abitazione) con il lucchetto chiuso dall'esterno (l'amico avrebbe preso la chiave dalla casa che era aperta) e con le borse della spesa all'interno della sua auto. Segno evidente che era rientrata da poco. Probabilmente uno scontrino della spesa potrebbe in qualche modo fare datare l'orario presunto dell'aggressione che, comunque, dovrebbe essere avvenuta nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio. Da quanto abbiamo appreso l'abitazione della povera signora Biviano, era in perfetto ordine e, a prima vista, sembra non mancare nulla.
Dalla vicina isola di Salina è giunta a Lipari anche una nipote, figlia di una sorella che non si è data pace per quanto accaduto. Sarebbero stati questi ultimi parenti di Salina a sentirla in vita per l'ultima volta. Sgomento e costernazione – non appena appresa la notizia- è stata espressa dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno che, immediatamente, nonostante la giornata festiva, si è messo in contatto con il prefetto Francesco Alecci per chiedere l'immediata convocazione del Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. La riunione dovrebbe tenersi, presumibilmente, domani.
Intanto, come anticipato, le indagini proseguono ad ampio raggio e ieri sono sbarcati nell'isola, oltre al Comandante della Compagnia Carabinieri di Milazzo, tenente Antonio Ruotolo , anche un gruppo di "sottufficiali storici" dell'Arma: marescialli che, nel tempo, hanno prestato servizio a Lipari e che ben conoscono luoghi e persone.
Il delitto ha sconvolto la vita degli abitanti dell'Arcipelago, dove c'era già forte preoccupazione anche alla luce dei tanti recenti furti perpetrati inb abitazioni ed attività commerciali. Furti, per i quali, è opportuno ricordare i carabinieri di Lipari hanno provveduto nella maggior parte dei casi ad individuare i responsabili denunciandoli in stato di libertà come prevede la legge.
Nell'isola di Lipari, per la cronaca, un omicidio non si registrava da circa 55 anni. L'ultimo, in ordine di tempo, venne commesso da due uomini che, in località Cappero di Lipari, uccisero una donna scaraventandola all'interno di una cisterna. Entrambi vennero arrestati e condannati all'ergastolo, successivamente tramutato per buona condotta.
Bruno: impensabile, sconvolgente. Qui lasciamo le porte aperte
Lipari Sdegno, rabbia, commozione, richiesta di arrivare nel più breve tempo possibile all'individuazione del colpevole o dei colpevoli della morte violenta di Eufemia Biviano. Paura per l'escalation dei fatti criminosi, in primis furti su furti, perpetrata in un'isola ritenuta sino a qualche tempo fa "felice".
Se ne fa interprete il sindaco Mariano Bruno: «A Lipari e nelle altre isole – spiega il sindaco – la gente lascia le chiavi delle auto appese al quadro di accensione. Molte case sono lasciate con le porte aperte o con la chiave nella serratura. Questo è un fatto eccezionale, non ricordo nei miei tredici anni di sindacatura un omicidio a Lipari anzi non ne ricordo proprio (l'ultimo, come ricordato, fu nel 1955; ndr) . La gente è sconvolta, non siamo abituati a queste cose. La sicurezza per noi è fondamentale e una tragedia come quella avvenuta alla donna che conoscevo personalmente ci ha sconvolto».
Il sindaco si fa interprete del sentimento dei residenti nel capoluogo dell'arcipelago eoliano.«Dopo i furti, questo delitto – è il coro unanime – è il chiaro segno che si è toccato il fondo, che vi è una parte degli abitanti dell'isola (residenti e non ) portata a delinquere».
«Purtroppo il Natale degli eoliani – commenta il musicista Giovanni Giardina– si è' macchiato di sangue. Provo sgomento e orrore perquanto accaduto in una comunità piccola come la nostra. A dire il vero, dopo i numerosi fatti di microcriminalità, avevo timore potesse accadere qualcosa di più grave. Nell'unirmi alla mia gente indignata e scossa, mi auguro che le forze dell'ordine assicurino al più presto alla giustizia questi criminali».
Preoccupazione, dispiacere e sdegno viene espresso dalla giovane Serena Natoli « per questi rivoltanti episodi che si riflettono oggi sui volti di tutti noi. Provo tanta vergogna ma è giunto il momento di agire». Un intensificarsi dei controlli, una maggiore presenza sul territorio viene auspicata da ogni dove. I carabinieri a Lipari – è opportuno ricordarlo – sono in un numero abbastanza limitato anche e soprattutto per la mancanza di una idonea caserma rivendicata da tempo ma che, ad oggi, rimane un "sogno nel cassetto". Dall'Arma tacciono ma a nessuno sfugge che ogni giorno, con forze ridotte al massimo, si controllano decine di soggetti ai domiciliari e si fa luce, senza dare cassa di risonanza, sui furti o su altre azioni criminose avvenuti nell'isola».