Al Signor
Sindaco
del Comune di
Lipari
Interrogazione consiliare sullo stato di abbandono dei siti
archeologici e storici nell’isola di Filicudi.
la maggior parte dei visitatori
che sbarcano a Filicudi e che si avvalgono delle più aggiornate guide
sull’arcipelago, o che vi giungono durante le minicrociere che partono da
Lipari, rivolgono la loro attenzione essenzialmente a due mete: il villaggio
dell’età del Bronzo di Capo Graziano e l’antica cava delle macine, sulla costa
settentrionale del medesimo promontorio.
Ho potuto constatare
come – ancora oggi – il villaggio si presenti sommerso dalla vegetazione, in
quanto i lavori di pulizia cui veniva regolarmente sottoposto quest’anno non
sono stati effettuati, né risulterebbero essere stati commissionati ai
volontari locali che in passato se ne sono occupati.
La pulizia periodica
del villaggio non è di competenza comunale, bensì del Parco archeologico,
ovvero del Museo regionale di Lipari; tuttavia, l’incuria che caratterizza il
luogo determina un danno non trascurabile alla fruizione turistica del
territorio comunale e all’economia dell’isola, e per tale ragione intendo
interrogarla per conoscere se – in data odierna – il Comune di Lipari abbia
sollecitato all’ente di competenza i necessari interventi di pulizia, o in caso
contrario se l’amministrazione non giudichi opportuno avanzare un sollecito entro
tempi ragionevoli; con l’occasione, desidero conoscere se il Parco/Museo abbia
presentato al Comune un cronoprogramma dei lavori di pulizia delle aree
archeologiche esistenti nell’ambito del territorio comunale, o se siano
intercorsi contatti tra il Comune e lo stesso riguardo agli interventi da
eseguire.
Riguardo alle competenze
del Comune, desidero evidenziare invece la sussistenza del divieto di accesso
alla stradella che conduce all’antica cava delle macine di Capo Graziano,
derivante dall’ordinanza “dirigenziaria” (cito testualmente il cartello) n.
39/09 del 22/05/09 che – presumo – debba essere scaturita a seguito del crollo
dei parapetti in legno disposti lungo il percorso. Un atto dovuto, certamente,
che tuttavia – a cinque anni di distanza – assume una connotazione grottesca, e
sul quale ritengo necessario fare una altrettanto dovuta chiarezza, anche alla
luce della già sottolineata importanza dell’area per la fruizione turistica.
Di conseguenza, chiedo
di conoscere in quale anno sono stati realizzati i parapetti in legno e quale è
stato l’importo relativo alla loro realizzazione e collocazione; chi ha
collaudato l’opera; se, considerando come l’ampiezza della stradella in realtà
risulti tale da non esporre a particolari pericoli i pedoni (non inferiore a
quella della maggior parte delle stradelle comunali pedonali che attraversano
il territorio dell’arcipelago, e forse anche più comoda), non sia invece più
sensato rimuovere il divieto vigente, e possibilmente disporre anche dei lavori
di pulizia dalla vegetazione che attualmente ne occupa in buona parte la
carreggiata; in alternativa, se il Comune di Lipari non abbia in previsione dei
lavori per il ripristino dei parapetti in legno, possibilmente anche attraverso
un recupero del cospicuo materiale ligneo che li costituiva e che oggi giace
accatastato alla base del muro.
Ringraziandola per le
cortesi risposte che vorrà farmi pervenire, e per le eventuali iniziative che
vorrà intraprendere, porgo distinti saluti.
Pietro Lo Cascio (consigliere comunale
de La Sinistra)