Gentile Direttore,
ho letto la lettera di Luca Giorgianni e con molta franchezza devo dire che mi sento coinvolto in quello che scrive. Anch’io diciotto anni fa con la nascita di mia figlia mi trovai improvvisamente e drammaticamente a pregare e implorare Dio che salvasse la vita di mia figlia e mia moglie, grazie a dei “veri” medici e con l’aiuto di Dio anch’io ho potuto rivedere il sorriso dei miei cari. Ma prima vorrei fare una premessa, dicendo che il desiderio è anche il mio di volere che i bambini di queste isole possono nascere a Lipari, ho seguito e sto seguendo i fatti che hanno portato al ridimensionamento dell’ospedale di Lipari con la soppressione dei reparti di ostetricia e pediatria e la lotta per il diritto desiderio dei miei concittadini che in massa invocano la possibilità che i nostri figli debbono nascere in queste isole, l’amico Saverio nello specifico sta conducendo certamente una solidale, civile e nobile battaglia, coinvolgendo principalmente i tanti che in questi momenti affrontano con onere e disagi il trasferimento in terraferma per il “lieto evento”. Si perché si tratta proprio di questo, si và in ospedale non per curarsi, ma per partorire con tutta l’assistenza DOVUTA affinché il tanto atteso evento sia il più lieto possibile, un tempo si partoriva in casa e quelli come me lo sono stati, i rischi erano enormi e i tempi erano quelli.
I tempi e le leggi di oggi, ci dovrebbero, quanto più umanamente possibile, rendere tranquilli e invece………, Luca capisco il tuo stato d’animo e conosco il motivo delle tue domande. Per me diciotto anni fa è stato un punto di partenza, per conoscere attraverso le innumerevole esperienze avute nel sostenere e accompagnare i miei familiari nei più svariati ospedali in giro per l’Italia, l’intrigato e complesso mondo della sanità. E’ noto che il nostro sistema sanitario regionale spende più di tutte le altre regioni d’Italia e il servizio è inadeguato e carente, la causa?
La mala politica, spesso asservita e connivente a un sistema affaristico-criminale, operante attraverso scelte gestionali privatistiche fatte di appalti per forniture e convenzioni per prestazioni a cliniche private, basta seguire le notizie di cronaca per trovare le conferme, poi se guardiamo i gestori della politica ci accorgiamo che è formata prevalentemente da professionisti che operano nel campo sanitario ed è evidente capirne i motivi, non a caso nell’ultimo decennio ci siamo ritrovati come presidenti della regione dei medici (cuffaro e lombardo), questa è una problematica sociale che paghiamo tutti in termini economici e di servizi.
Poi c’è il problema più pericoloso che si annida specificatamente all’interno del campo medico, che colpisce in modo individualistico e ognuno di noi potrebbe essere un potenziale bersaglio, ed è quello che una persona nell’intraprendere una così delicata professione senza il dovuto e necessario senso di devozione fatto di COMPRENSIONE, PASSIONE, CONCENTRAZIONE, COLLABORAZIONE, PAZIENZA, DISPONIBILITA’, UMILTA’, MODERAZIONE, TEMPERANZA, OTTIMISMO e l’immancabile AMORE, declina facilmente in atteggiamenti e posizioni pericolose fatte di NERVOSISMO, INSOFFERENZA, SUPERFICIALISMO, PRESUNZIONE, IRRITAZIONE, INDISPONIBILITA’, ASTIO, INVIDIA e quel malefico EGOISMO, si proprio cosi si possono verificare danni e disgrazie alla salute di chiunque.
Luca, se un operatore ecologico non avrebbe la giusta considerazione del suo lavoro e assumesse un atteggiamento del genere, domani svegliandoci……..potremmo trovare, forse, il nostro paese ancora più sporco.
Lipari 15/09/2011
Salvatore Agrip.