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martedì 14 marzo 2017

Riciclo creativo nella Casa di Riposo a Valdichiesa (Salina) : La seconda parte delle foto della festicciola di "fine corso" (di Francesca Falconieri)

Presentate a Rho-Milano le isole Eolie. Sindaco Pietro Romano entusiasta. Prossimamente gemellaggio.

COMUNICATO
Si è tenuto l’incontro tra la delegazione eoliana composta da Italo Toni,Antonio Brundu, Catia Toni ed Elena Costache, e il sindaco del Comune di Rho-Milano Pietro Romano. 
Gli eoliani si sono recati,su invito del sindaco, presso il Comune, dove lo stesso ha riservato una calorosa accoglienza in presenza della stampa che ha documentato l’evento. 
Gli eoliani, fieri e innamorati delle proprie isole, si sono intrattenuti per qualche ora col primo cittadino a descriverne le meraviglie, le peculiarità, la bellezza naturale e suggestiva dei vulcani, regalando al sindaco dei poster raffiguranti le Eolie e alcuni libri dello scrittore Italo Toni. 
Il sindaco, dal canto suo, ha parlato della sua città, Rho, parlandone a cuore aperto come solo una persona che ama il proprio posto può fare. È inoltre rimasto molto entusiasta delle 7 meraviglie, tanto da ideare insieme alla delegazione eoliana, che ormai da anni,porta in giro per l’Italia l’amore per le isole divulgandone la bellezza, un’iniziativa particolare e interessante: un gemellaggio tra la città di Rho e l’arcipelago eoliano. 
 L’entusiasmante progetto verrà proposto prossimamente al sindaco di Lipari subito dopo le elezioni comunali, in modo tale da poter stilare un programma ricco e variegato.

Disagi linea Milazzo-Eolie-Napoli. Parla il presidente di Siremar Caronte&Tourist Isole Minori, ing. Vincenzo Franza

“Sono molto dispiaciuto dei disagi subiti sia dai residenti che dai passeggeri penalizzati dalla sospensione della tratta Milazzo-Eolie- Napoli. Posso affermare comunque che tutte le componenti della società si sono impegnate dimostrando un non comune spirito di servizio affinché la situazione rientrasse nella normalità nel più breve tempo possibile”.
E’ quanto afferma il presidente di “Siremar Caronte&Tourist Isole Minori” ing. Vincenzo Franza in merito al rientro in linea della motonave “Laurana” che da lunedì scorso - come già annunciato – è tornata regolarmente a coprire la tratta Milazzo-Eolie- Napoli.
“C’è poi da sottolineare – aggiunge il presidente- che nell’aprile scorso, ovvero nel momento in cui abbiamo acquisito Siremar ci siamo resi conto che dovevamo misurarci con una flotta datata che ha richiesto e richiede ancora da parte nostra uno sforzo straordinario per garantire collegamenti in linea con la convenzione regionale”.
“La recente disgrazia accaduta a bordo della Sansovino – ribadisce l’ing. Franza – con il conseguente sequestro della motonave operato dalla magistratura per espletare le indagini di rito è stato un ulteriore elemento critico.
La flotta Siremar è infatti dotata di quattro navi la cui classificazione consente di coprire le rotte di lunga percorrenza – Milazzo-Eolie-Napoli, Trapani-Pantelleria, Porto Empedocle-Pelagie - e risolvere le eventuali emergenze. In buona sostanza con due motonavi ferme è mancato il mezzo di scorta”.
“Faremo di certo una accurata riflessione sull’accaduto perché come abbiamo più volte dichiarato – conclude il presidente - la nostra volontà è quella di ottimizzare i servizi commisurandoli a un target europeo”.

Judo. Sei judoka liparesi in gara a Torino

Sabato e domenica 18/19 marzo si svolgerà a Torino la TurinCup. 
In gara sabato esordienti B, cadetti junior e senior maschili e femminili. Domenica gara riservata a esordienti A e tutte le classi preagoniste . 
Per lo Sporting club judo Lipari saranno presenti: esordienti B 57 kg. Enya Sara Livoti; per la classe cadetti Andrea De Salvo kg55; Alice Natoli kg 70 per junior; Federica Ferrara kg 57 senior . 
Domenica per la classe esordienti A saranno in gara Sofia Natoli kg.35 e Ceniti Daniel 38 kg.

"Liberata" e restituita ai suoi cari la salma dello srilankese deceduto in ospedale a Lipari

E' stata "liberata" (questo il termine tecnico) e restituita ai propri cari la salma di  Koswaththa Muwandiramlage Ruwan ChandanaTamil il 42enne srilankese deceduto all'ospedale di Lipari dove si trovava per assistere un anziano, affidato da tempo alla sua custodia, e che era ricoverato presso la struttura ospedaliera. 
L'uomo è stato stroncato da un infarto mentre stava dialogando con il vecchietto e, nonostante, i soccorsi per lui non c'è stato nulla da fare. Lascia la moglie e due figli
Stante l'evidenza dei fatti il magistrato di turno, su informativa dei carabinieri, ha acconsentito che l'uomo, trasferito in un primo momento all'obitorio del cimitero di Lipari, venisse restituito ai suoi cari.
Il corpo dello sfortunato, a cura della ditta Alfa e Omega che curerà le onoranze funebri, è stato trasferito presso la chiesa di San Pietro dove è stata allestita la camera ardente.
I funerali potrebbero tenersi giovedì. 
La numerosa comunità srilankese di Lipari, fortemente colpita dalla tragedia, si è stretta intorno alla famiglia.
A questa vanno anche le condoglianze del direttore di Eolienews.

Angelo Corrieri è il nuovo presidente dell'Avis di Lipari. Succede a Giovanni Biviano

Il neo presidente Angelo Corrieri
Il presidente uscente Giovanni Biviano e il
neo presidente Angelo Corrieri
COMUNICATO 
Nei locali del Ristorante Filippino, si è tenuta l'Assemblea Ordinaria dei Soci dell'AVIS di Lipari.
Che i lavori assembleari di quest'anno sarebbero stati particolarmente sentiti e partecipati, si era avuto sentore già da qualche mese; da quando,cioè, dovendosi rinnovare gli organi collegiali dell'Associazione e le cariche sociali, aveva iniziato a circolare la notizia di un cambio al vertice.
Una notizia che aveva incuriosito e destato qualche perplessità nei Soci e nei simpatizzanti dell'Associazione; ma anche nella gente comune che, da oltre un decennio, aveva seguito con ammirazione e con ovvio interesse la crescita esponenziale dell'AVIS di Lipari.
Grande partecipazione era stata prevista e grande partecipazione è stata. Alle 11,00, in seconda convocazione, la sala predisposta per i lavori assembleari era gremita (circa 150 persone); mentre le perplessità di un cambio radicale al vertice dell'Associazione, sono svanite nell'ascoltare la Relazione Morale del Presidente uscente, Giovanni Biviano.
Un discorso, più volte interrotto da calorosi applausi spontanei, in cui si sono fusi emozioni, rabbia, certezze e commozione:
l’emozione nel ripercorrere i 16 anni di presidenza, nei quali si è registrata la crescita esponenziale dell’AVIS di Lipari;
la rabbia per la cronica latitanza delle istituzioni, in particolare delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute e che hanno saputo elargire solo promesse mai mantenute, a fronte di un’Associazione cresciuta oltre ogni previsione e che avrebbe bisogno di locali adeguati ove trasferire la Sede Operativa.
L’assicurazione che i cambi al vertice, non avrebbero determinato problemi gestionali perché il gruppo storico che ha determinato la crescita dell’AVIS di Lipari era li compatto e pronto a proporre la candidatura in blocco.
la commozione (e qualche lacrima) suscitata nel ricordare la tragica scomparsa di Gaetano D’Ambra, giovane Ufficiale di Marina che con la moglie Manuela aveva condiviso l’esperienza del dono del sangue.
Biviano, nel corso del suo intervento, ha salutato e presentato all’Assemblea, gli ospiti: i Consiglieri dell’AVIS Provinciale Dott. Carlo Spadaro e Pasquale Bucolo; quest’ultimo, per l’occasione, ha presentato la propria candidatura al Consiglio Regionale dell’AVIS Sicilia. Parole di apprezzamento per Pino Reitano, che nel quadriennio appena conclusosi ha rappresentato l’AVIS di Lipari nel Consiglio Provinciale.
Non è passata inosservata l’assenza di un rappresentante dell’Amministrazione Comunale.
Biviano, ribadendo l’importanza del lavoro di gruppo, ha spiegato ai convenuti che nessuno avrebbe abbandonato la barca; l’avvicendamento nelle cariche sociali, era dettato dal rispetto delle vigenti normative, ma anche da un atto dovuto a chi aveva lavorato egregiamente al suo fianco.
Sono seguiti gli altri adempimenti statutari previsti all’O. del G.: l’esposizione dei Bilanci Consuntivo 2016 e Preventivo 2017 e la relazione del Presidente dei Revisori dei Conti Rag. Felice Mirabito per i quali, unitamente alla relazione Morale del Presidente, l’Assemblea, all’unanimità, ha espresso il proprio voto favorevole accompagnato da un caloroso applauso; quindi, è seguita la premiazione dei donatori con la consegna delle benemerenze statutarie.
Applausi per tutti ed altra emozione al momento di premiare il Donatore Maurizio Biviano giunto alle 80 donazioni; a lui il diploma ed il “Distintivo in Oro con Smeraldo”.
Per il rinnovo delle cariche sociali candidature in blocco, come preannunciate e consenso unanime dell’Assemblea espresso per acclamazione; così il nuovo Consiglio Direttivo che resterà in carica fino al 2020: Reitano Giuseppe, Gullifa Matteo, Manfré Angela, Rìgano Lucia, Corrieri Angelo, Giuffré Giuseppe e Biviano Giovanni; Collegio dei Revisori dei Conti con Mirabito Felice, Panettieri Lucia e Rijtano Salvatore; al Consiglio Provinciale proposti Giovanni Biviano e Giuseppe Reitano.
Nella riunione degli eletti, convocata dal Presidente del Comitato Elettorale Angelo Biviano, e sono state conferite le cariche sociali in seno al Consiglio Direttivo che gestirà l’AVIS di Lipari per il quadriennio 2017/2020: Presidente Angelo Corrieri, Vice Presidente Matteo Gullifa, Amministratore-Economo Giuseppe Giuffré, Segretario Giovanni Biviano, Consiglieri Giuseppe Reitano, Manfré Angela e Rìgano Lucia.
Confermato, inoltre, Felice Mirabito alla Presidenza del Collegio dei Revisori dei Conti.
Per la fase operativa a Giovanni Biviano rimane la programmazione delle raccolta di sangue e la gestione del patrimonio Donatori; a Manfré Angela e Rìgano Lucia l’accoglienza, l’assistenza e la presentazione dei Donatori in occasione delle raccolte di sangue.
PER LE FOTO GRAZIE A CONTROCORRENTE EOLIANA

E' un giovane dello Sri Lanka il deceduto in ospedale

E' originario dello Sri Lanka il giovane deceduto in ospedale da Lipari. Come già anticipato si trovava nella struttura per accudire un anziano dell'isola che era ricoverato e che, ormai, da diverso tempo, seguiva nella vita quotidiana.
Ad accorgersi del decesso sarebbero stati stamani componenti del personale ospedaliero.
La morte è avvenuta per cause naturali. Si presume per infarto.
I carabinieri, su disposizione del magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Barcellona, hanno disposto il trasferimento dello sfortunato giovane presso l'obitorio del cimitero di Lipari dove saranno effettuati gli accertamenti di legge.
La notizia ha creato grande sconforto nella numerosa comunità srilankese dell'isola e anche tra i residenti dove il giovane era apprezzato e ben voluto.
In atto al cimitero di Lipari vi è un vero e proprio pellegrinaggio di suoi connazionali
Vieni a trovarci  da Eureka a Lipari - in Via Vittorio Emanuele, 287 (vicino al porto) Tel. 090.9811535

Sub morto alle Eolie, condanne confermate per i favoreggiatori

(Nuccio Anselmo - Gazzetta del sud) Condanna a 8 mesi integralmente confermata in appello, ieri, a Messina, per i tre imputati accusati di favoreggiamento nei confronti degli autori dell’incidente in mare che provocò la morte del sub torinese Mauro Falletta, un medico anestesista di 34 anni che si trovava in vacanza alle Eolie. L’uomo venne ucciso dall’imbarcazione Nubilia di proprietà della società Aironblu, del gruppo Aicon, mentre si immergeva nelle acque tra Vulcano e Lipari, il pomeriggio del 13 luglio del 2006.
Erano quasi le venti, ieri sera, quando la prima sezione penale della Corte d’appello di Messina presieduta dal giudice Alfredo Sicuro, ha confermato la pena ad otto mesi di reclusione (sospesa) per l’ex patron di Aicon Pasquale “Lino” Siclari, per il barcellonese Emanuele Bucalo, e per Giuseppe Cattafi, che sono stati assistiti dagli avvocati Gaetano Barresi, Fabrizio Formica e Angela Pino. Confermato anche il risarcimento a favore dei familiari della vittima, i genitori e la moglie, parte civile nel procedimento, che in questa lunghissima e intricata vicenda sono stati rappresentati dagli avvocati Nino Favazzo e Cosimo Maggiore.
La vicenda
Lo storia è incentrata sulla tragica morte del sub torinese Mauro Falletta, un medico anestesista di 34 anni che si trovava in vacanza alle Eolie, che venne travolto dall’imbarcazione Nubilia di proprietà della società Aironblu, del gruppo Aicon, mentre si immergeva nelle acque tra Vulcano e Lipari, il pomeriggio del 13 luglio del 2006.
Nel corso delle indagini gli uomini della Capitaneria di porto di Milazzo in un primo momento riuscirono a risalire allo yacht che stava transitando nell’area dell’incidente, ma non ai nomi delle persone che in quei frangenti si trovavano a bordo, visto che i dipendenti del cantiere sentiti, compresi i tre imputati, in pratica costruirono una “cortina fumogena” sull’incidente non fornendo alcun elemento utile per identificare le persone che in quel momento si trovavano sullo yacht.

L’altro processo
Dopo nuove indagini, anche difensive dei familiari del medico, il procedimento per omicidio colposo scaturito dall’uccisione in mare fu aperto a carico dell’ex comandante della Marina Militare Francesco Carlo Maria Bonaccorsi - all’epoca braccio destro di Lino Siclari -, e di Martino Bianco, un altro comandante impiegato per le prove in mare delle imbarcazioni della Aironblu. Processo che si concluse in primo grado con una dichiarazione di prescrizione, poi confermata definitivamente anche in Cassazione. (n.a.)

Con il "Vento" a Filicudi per incontrare la gente e girare per l'isola (di Svetlana Roussak)

Riceviamo da Svetlana Roussak e pubblichiamo:
Filicudi - isola meravigliosa, verde e fertile, con i suoi terrazzamenti coltivati sin dalla preistoria, un'isola ancora poco scoperta dai turisti, un'isola dove immergersi nella natura incontaminata passeggiando lungo i sentieri, dove tornare indietro nel tempo immaginando la vita nei villaggi preistorici, dove incontrare la gente forte e coraggiosa che ama la propria isola e ha a cuore il suo futuro.
> Era una giornata perfetta per visitare Filicudi, soleggiata ma con quel venticello che ormai perdendo la sua forza del giorno prima era piacevole e non faceva sentire caldo. Così ieri mattina sono sbarcata lì insieme al gruppo di sostenitori di Ciccio Rizzo con lui stesso alla guida.
> > Abbiamo girato a piedi per i sentieri comunali di Filicudi notando ahimè la loro incuria. Abbiamo reso il nostro omaggio anche a Capo Graziano dove Ciccio non poco ci ha stupiti per la sensibilità e le conoscenze della storia di queste meravigliose isole appresa da lui ancora ragazzo dai grandi Bernabo Brea e Madeleine Cavaliere, è stata proprio lei a portarlo per la prima volta agli scavi di Capo Graziano. Abbiamo fatto un salto alle pesantissime macine di pietra, i testimoni del lavoro ciclopico che si svolgeva lì nei tempi non così remoti. Purtroppo abbiamo visto che nella stradina che porta alle macine le piogge invernali hanno fatto crollare un pezzo del muretto facendo diventare il passaggio meno agibile e più pericoloso x i turisti che si avventurano lì e qualcuno di loro con gli zaini abbiamo già notato nelle stradine di Filicudi, loro come le "rondini" ci segnalano arrivo della stagione. Approffitterei quindi qui per chiedere all'amministrazione di provvedere a sistemare quel percorso al più presto sperando che a soli 3 mesi dalle elezioni ci sono più possibilità di essere sentiti e accontentati.
> > Abbiamo visitato Val di Chiesa che ci ha regalato un panorama mozzafiato illuminato dalla fantastica luna piena e tanti riflessioni durante la messa domenicale.
> > Ma la cosa più importante è che abbiamo incontrato e ascoltato la gente di Filicudi, come mitica Sig.ra Maria, le mamme, qualche imprenditore locale e giovani come Francesco, Antonio, Stefano e altri che ci hanno parlato dei problemi dell'isola vecchi di 5 e più anni fa ma non ancora risolti. Ci hanno parlato della scuola smembrata di insegnanti e alunni ai quali a Filicudi non si garantisce il livello d'istruzione uguale agli altri bambini italiani, dell'ambulanza ferma, del campo sportivo tanto promesso ma mai realizzato, problemi di ormeggi e banchine noti a tutti, dei problemi con l'acqua e con le aree ecologiche e tanti problemi ancora molte volte discussi ma che non hanno ancora oggi trovato la soluzione nonostante le promesse. Qualcuno ha cercato di ribadire che l'amministrazione sta già pensando a tutto e sta lavorando da 5 anni su tutti gli argomenti.... Probabilmente è così.... Ma in questo caso purtroppo si deve constatare che è un'amministrazione lenta e inefficiente, perche i risultati di questo lavoro non si vedono e mentre il medico studia il malato se ne va, mentre questa amministrazione sta pensando, i bambini continuano a frequentare la scuola a Milazzo e le famiglie sono costretti a dividersi, d'estate manca l'acqua e tutti pregano Santo Stefano di non avere l'urgente bisogno dell'ambulanza che non arriverà mai. I 5 anni non sono pochi per raggiungere gli obbiettivi se l'amministrazione sa lavorare come si deve, e non lo dico io ma la legge italiana che proprio dopo 5 anni permette all'elettore valutando l'operato e non essendo soddisfatto di cambiare l'inefficienza e lentezza con la competenza e capacità e aiutare Filicudi a diventare un posto ancora più bello

Giovane di colore muore in ospedale a Lipari

Un giovane di colore, si presume abbia circa 33 anni, è stato ritrovato cadavere all'interno di una stanza dell'ospedale di Lipari. Il giovane, da quanto apprendiamo, era nel presidio ospedaliero per l'assistenza notturna ad un anziano ricoverato. Sul posto i carabinieri.
A BREVE PUBBLICHEREMO UN AGGIORNAMENTO SUL TRISTISSIMO FATTO.

Riciclo creativo nella Casa di Riposo a Valdichiesa (Salina) : La prima parte delle foto della festicciola di "fine corso" (di Francesca Falconieri)

Gli auguri ai festeggiati di oggi

Buon Compleanno ad Alessio La Greca, Miriam Ziino, Lorenzo Cincotta, Giuseppa Giardina, Barbara Rijtano, Emanuela Costa, Monica Stagno e Stefano Vento

E' nato a Lipari uno Studio Tecnico specializzato in Infortunistica Stradale, gestito da professionisti del settore

Si comunica che in Lipari,via Cappuccini 3, ha recentemente intrapreso la propria attività uno Studio Tecnico specializzato in Infortunistica Stradale, gestito da professionisti del settore.
In particolare, gli ambiti di occupazione dello Studio Tecnico, possono intendersi compendiati nel seguente modo:
- Assistenza in ogni fase della procedura susseguente a sinistri stradali;
- Perizie su ogni tipo di veicolo, al fine di valutarne i danni riportati a seguito di sinistri stradali, atti vandalici, incendio, etc;
- Ricostruzione dinamica degli incidenti stradali e conseguente assistenza tecnico - legale, tanto in sede Civile, quanto in sede Penale
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Per Informazioni ed appuntamenti, contattare il geom. Bartolo Natoli, ai seguenti numeri di telefono: 349.5073771- 090.9811412.

Frase del giorno

Lino Natoli. "Distinguere fede da religione"

Su queste stesse pagine, Michele Giacomantonio propone i suoi - e non solo suoi - sofferti interrogativi riguardo la natura divina di Gesù. Questioni, egli scrive, che spesso si infrangono sull’imbarazzato silenzio di sacerdoti e teologi che rifiutano di affrontare l’argomento rifugiandosi dentro le proprie certezze dottrinali. 
Giacomantonio lamenta che tale atteggiamento avrebbe origine da una teologia troppo dipendente dalla filosofia e troppo distante dalle Scritture.
La storia del pensiero occidentale  offre un panorama evidente dell’uso strumentale che la teologia ha fatto della filosofia, sin dai primi secoli in cui il cristianesimo si è sviluppato e ha dovuto mettere ordine alla dottrina. La filosofia ha costituito lo strumento privilegiato affinché la religione fosse disciplinata in termini razionali o ragionevolmente ammissibili. Dando origine, tra l’altro, a capolavori dell’ingegno umano, oltre che della sensibilità religiosa.
La filosofia però, sottratta alle necessità della teologia, rimane uno strumento formidabile di comprensione che può persino costringere i teologi più refrattari ad aprirsi al dialogo ed all’analisi delle questioni che più affondano nell’animo umano, sia di credenti che di non credenti.
Una delle lezioni fondamentali che la filosofia ci propone è la chiara distinzione di ciò che è creduto da ciò che è saputo. Ciò che è creduto rimane di pertinenza delle questioni di fede, mentre ciò che è saputo riguarda la scienza, costantemente soggetta a rigorose verifiche di ordine epistemologico. Non si può fare confusione tra creduto e saputo, ed ormai disponiamo della maturità culturale e religiosa sufficiente per evitare commistioni così ingenue. Ovviamente, la tentazione di confondere il creduto con il saputo può contaminare certa teologia, con la conseguenza di trascinare la religione verso forme di superstizione ormai inaccettabili, così come  certe inclinazioni scientiste pretendono di separare i due campi affidando alla incontrovertibilità dell’osservazione razionale il compito ultimo di distinguere il vero dal falso, il creduto dal saputo.
Proprio in questo ambito, nell’angusto spazio tra creduto e saputo viene in soccorso la filosofia, laddove chiede alla fede di fare i conti con la ragione e alla ragione di non arrestarsi alla esclusività della esperienza del dato di fatto, pena la fine stessa del progresso scientifico.
Tornando quindi agli interrogativi che si pone Giacomantonio, penso che si debba preliminarmente fare una distinzione tra fede e religione. Se per fede si può dire: “Dio esiste”, ciò non implica che per fede si debba accettare tutto l’apparato dottrinale, rituale e di tradizione che le varie religioni propongono. Dunque, ragionare sulla natura divina di Gesù non implica un venir meno della fede, ma un desiderio di credere senza negare tutti quei dubbi di cui la fede consapevole si alimenta alla luce della ragione ragionante.
Ciò significa anche, e questo vale per me, che le religioni non sono altro che strumenti che possono, ma non necessariamente, accompagnare e sostenere la fede del credente, pur non svolgendo una funzione determinante. La conseguenza è che non esiste una sola religione attraverso la quale, e solo per la quale, è possibile l’incontro con Dio, ma tutte devono essere considerate strade legittime da percorrere secondo le proprie inclinazioni, culture e tradizioni. Ed ho la pretesa di ritenere che se nessuna considerasse se stessa unica depositaria della verità vivremmo in un mondo più tollerante e rispettoso delle libertà reciproche.

Il Cristo dubitante che dalla croce chiede conto al Padre del suo abbandono, al di là della questione trinitaria, pone ciascuno di fronte le proprie responsabilità nei riguardi della verità, credere e basta non basta. Così come non credere non esime dall’angoscia della ricerca di senso. Consegnare lo spirito nelle mani del Padre non è l’ultimo rassegnato gesto di fronte l’ineluttabilità della morte, ma la fiducia che anima il credente, ogni credente, comunque credente che la morte non costituisce l’ultimo, inesorabile limite alla ricerca della verità.
Lino Natoli

Riciclo creativo...a Leni nella sede della Fondazione Salina


lunedì 13 marzo 2017

Ex Faro replicano a Fonti : "Nessun cambio di rotta. Sempre contrari all'AMP"

Egr. Direttore,
abbiamo avuto occasione di ascoltare una recente intervista rilasciata  da Gesuele Fonti e, in particolare, il passo laddove questi fornisce la propria versione circa la decisione degli scriventi di lasciare il movimento “Il faro”. Di seguito la stessa versione è stata riportata su una lettera che lo stesso Gesuele ha inviato agli abitanti di Pianoconte.
Premesso che non è intendimento di chi scrive creare o alimentare polemiche che rifuggono dallo stile espositivo delle proprie idee sempre mantenuto in questi anni di lotte civili e politiche, non ci si può esimere dal richiamare l’amico – perché tale è rimasto -  Gesuele ad una maggiore onestà intellettuale alla quale ci auguriamo non voglia sottrarsi.
I motivi che hanno indotto gli scriventi a lasciare “Il faro” sono ben altri rispetto a quelli riferiti nel corso dell’intervista e che, per l’intervistato, andrebbero ricercati nel mutamento di rotta dei deducenti riguardo l’istituzione dell’area marina protetta che l’amministrazione Giorgianni aveva prospettato agli eoliani.
Nulla di più falso! E Gesuele lo sa benissimo.
Per comprensibili ragioni di tatto e buon gusto non ci sembra questa la sede per esporre le reali ragioni del dissenso che ha portato la maggioranza del gruppo dirigente ad abbandonare “Il faro”, ma teniamo a ribadire che la questione “area marina protetta” nulla c’entra e di essa affatto si è discusso nelle riunioni che hanno preceduto la nostra decisione.
Al riguardo, anzi, teniamo a precisare che nessun cambio di rotta è stato assunto fermo essendo rimasto infatti il dissenso su una tale iniziativa.
Evidentemente altri hanno un concetto di democrazia diverso dal nostro ritenendo che, nell’ambito di quello che dovrebbe restare nell’alveo di un civile confronto, una diversa opinione debba necessariamente sfociare in un insanabile contrasto sull’intero programma. Noi siamo abituati invece alla dialettica, anche dura, ma che non vada a minare l’impianto dei rapporti nel suo complesso.
Contro l’area marina protetta, dunque, la cui istituzione riteniamo svantaggiosa per lo sviluppo delle nostre isole, ma l’interesse collettivo si persegue e si concretizza anche mediante altre iniziative ritenute invece condivisibili.
Diverso è il caso in cui viene meno quel rapporto di reciproco rispetto e di fiducia che, questo si, mina alle fondamenta la prosecuzione di un rapporto. Ci rifletta Gesuele.
Ersilia Pajno
Angelo Pajno
Angelo Biviano
Gaetano Barca
Nino Manfrè
Angelo Scafidi

Incontro del Vento Eoliano a Filicudi. Il bilancio in un comunicato stampa


 
Comunicato Stampa
Ottimo riscontro presso l’Isola di Filicudi per l’incontro ad inviti che si è tenuto presso Villa La Rosa organizzato dal Vento Eoliano.
Ha aperto la riunione il Presidente della Circoscrizione Avv. Maria Grazia Bonica, che dopo aver ringraziato i Consiglieri di circoscrizione per il lavoro fino ad oggi svolto, a malincuore ha preso commiato dalla sua comunità. Difatti dalla prossima legislatura la figura dei consigli circoscrizionale non è più prevista.
Per tale ragione l’Avv. Bonica, ha accettato la proposta del Vento Eoliano, di candidarsi al Consiglio Comunale del
Comune di Lipari, al fine di continuare a rappresentare le istanze e le necessità degli abitanti delle Isole minori. Impegno già assunto da parecchi anni con dedizione, fervore e 
particolare coinvolgimento nelle fatti che hanno riguardato le due Isole.
Dopo gli interventi del Consigliere Comunale Annarita Gugliotta, di Svletana Ferlazzo e di Gennarino Saltalamacchia è stato avviato un proficuo dibattito, alimentato da un nutrito gruppo di isolani e caratterizzato da numerosi interventi che hanno messo alla luce le problematiche che affliggono le Isole .
Ha concluso l’ incontro Francesco Rizzo, che oltre ad esprimere il profondo legame sentimentale che nutre verso l’Isola di Filicudi, ha ricordato le escursioni e le iniziative a carattere di tutela ambientale che lo hanno coinvolto in passato riguardanti il villaggio archeologico di Capo Graziano.
Inoltre il futuro candidato, dopo essersi confrontato con gli abitanti del luogo , ha dichiarato che questo di Filicudi vuole essere soltanto il primo incontro a carattere interlocutorio-programmatico che lo vedrà in giro per tutto l’Arcipelago Eoliano.

Ritrovata chiave a Pianoconte

E' stata ritrovata questa chiave a Pianoconte, nella strada che da Due Vie porta alla piazza di Santa Croce. Il proprietario contatti su fb, Emanuela Stella

Concluso "Corso di riciclo creativo" della Fondazione Salina. Coinvolti anche gli ospiti della Casa di Riposo di Valdichiesa






















Festeggerà quest'anno i 41 anni di vita la "Fondazione Salina" presieduta da 18 anni da Nuccio Russo. Tra le tante iniziative sul territorio vi è anche quella di una serie di "corsi", a titolo assolutamente gratuito, che vedono coinvolti i residenti e tutti coloro che vogliono aderire. Tra queste "L'Arte del riciclo creativo". 
Quest'anno l'iniziativa ha riguardato Leni, Malfa, Santa Marina Salina e gli ospiti della Casa di riposo di Valdichiesa.
Le realizzazioni, davvero di ottima fattura, saranno oggetto di una pesca di beneficenza, organizzata dagli stessi partecipanti ai corsi, che si terrà nei comuni di Salina in occasione di feste e/o manifestazioni.  
I fondi raccolti saranno devoluti alle Parrocchie e alla Casa di Riposo stessa.
Vi proponiamo tre video realizzati stamane (due dal nostro direttore ed uno da Francesca Falconieri) che riassumono tre momenti della giornata odierna (2 a Valdichiesa, 1 presso la sede della Fondazione Salina a Leni). Per gli ospiti della Casa di Riposo è stata l'occasione anche per una piccola festicciola
Domani pubblicheremo le foto dell'iniziativa di Valdichiesa, una intervista a Padre Alessandro Lo Nardo e Suor Scolastica



 

CHI E' ADRIAN MARTIN E COS'E' LA FONDAZIONE SALINA 
Prendiamo spunto da un articolo di Antonio Brundu per illustrare alcuni particolari non noti a tutti.
Lo scrittore, poeta, filosofo e pittore svizzero Adrian Wolfgang Martin rimase affascinato dall’isola di Salina fin dalla prima volta che la scorse , nel 1955, da un’imbarcazione di passaggio nell’arcipelago e subito decise di porvi la sua dimora per sei mesi all’anno, periodo che, per l'avanzare dell'età, si è ridotto...ma non si è ridotto il suo amore per l'isola
Quando rientrò in Svizzera riuscì a convincere i suoi amici, lettori e ammiratori del fascino di questo mitico angolo di terra e di mare da raccogliere sufficienti fondi per costituire e dotare di un costante reddito patrimoniale la Fondazione Salina, che aprì la sua sede nel 1976, nel Comune di Leni.
La Fondazione Salina, quindi, si è dedicata e continua a dedicarsi alla valorizzazione della cultura eoliana e alla formazione professionale e occupazione della gioventù locale. 
Scopo dichiarato della Fondazione, oltre quello della tutela del patrimonio naturale di Salina, è quindi l’incremento delle attività culturali, sociali ed economiche degli abitanti non solo di Salina. Corsi, in particolare di taglio e cucito, si sono tenuti anche a Lipari, durante la presidenza Russo
Adrian Martin ha spiegato i motivi che hanno ispirato questa sua iniziativa nell’isola di Salina: la cordiale ospitalità degli abitanti, il desiderio di costruire un mondo più umano basato sul rispetto reciproco e infine il legame tra la Svizzera e la Sicilia, la quale ultima rappresenta, per il popolo elvetico, una delle culle della cultura europea.
Pertanto va il plauso per l’attività svolta dalla Fondazione Salina, in tutti questi anni, in favore della comunità isolana ad Adrian Martin, alla moglie Regina, all’intero Consiglio d’Amministrazione (presieduto prima dal signor Giuseppe Cappadona e, oggi, dal rag. Nuccio Russo).

Pollara...come non l'avete mai vista. (Foto: Marco Mirabito


Verso le elezioni. Il pensiero di Giovanni Rosa

Egr. Direttore,
in sede nazionale si sta consumando la rapina dei conti bancari, in sede locale è iniziata “la conta” delle simpatie elettorali.
In ambito democratico la espressione del voto rappresenta una scelta che in genere emerge da un elementare “libero arbitrio” che nel segreto della cabina elettorale si materializza in quel segno di croce a futura fiducia del prescelto.
Negli ultimi tempi qualcosa è cambiato nel substrato sociale per cui assistiamo ad un contraddittorio che spesso supera i limiti di una democrazia di rispetto e sfocia in una conflittualità perversa tale da sovvertire i fondamentali principi di libertà.
E' il motivo per cui si creano i gruppi e chiaramente la base di ogni aggregazione si fonda sulla possibilità di un potere quasi sempre economico che non soddisfatto ci fa assistere a continui cambi di “ casacca”.
Per quanto riguarda le Eolie da tempo si è assistito ad una gestione di tipo familiare e in genere la scelta emergeva da un rapporto consolidato di amicizia e rispetto.
L'ingresso nel sistema di personaggi “esterni” legati alla politica nazionale e sopratutto agli interessi multinazionali hanno modificato il rapporto economico tra un sistema di vita che possiamo definire “arcaico” e un nuovo sistema socio politico basato su esperienza e gestione moderna.
Ecco il punto...nella pubblica amministrazione occorrono efficienza e capacità di affrontare da parte dei responsabili una visione dinamica di un sistema sociale che si deve misurare nell'arco dell'anno tra frequenze di persone residenti che variano da poche centinaia a diverse migliaia per pochi mesi.
Affrontare problematiche legate ad un improvviso affollamento di migliaia di turisti presuppone evidenti necessità di servizi compatibili e di rimedio ai gravi danni ecologici che si vanno ad aggiungere a quelli portati da altri luoghi .
A conclusione di queste poche righe , non mi rimane altro che confidare che la dialettica si rivolga più ad una analisi delle capacità etica dei prescelti e che la scelta tenga conto delle potenzialità giovanili per la salvaguardia di un bene inestimabile.
Doc giovanni...al secolo Giovanni Rosa

Associazione balneari delle Eolie contro direttiva Bolkestein

Al Presidente della Regione Siciliana
 Rosario Crocetta
All’Assessore del territori ed ambiente
Regione Siciliana Ferdinando Croce
Al signor sindaco del Comune di Lipari
Marco Giorgianni
Al presidente del Consiglio Comunale
Adolfo Sabatini
A tutti gli organi di Stampa

Oggetto: proroga Concessioni Demaniali.-
Visto le ultime notizie a dir poco sconcertanti, che coinvolgono tutti i titolari di Concessione Demaniale sul rispetto della direttiva Bolkestein, e sulle ultime dichiarazione del deputato  Ap-Ncd Pizzolante, relatore della riforma sulle concessioni balneari, ci preme precisare che buona parte del turismo transitante in Italia, passa attraverso gli operatori turistici del settore balneare egregiamente esercitato da imprenditori indigeni che bene conoscono il territorio le sue peculiarità e bellezze, oserei dire uniche al mondo.-
La Bolkestein in breve sintesi consegnerebbe il nostro territorio al primo capitato che senza alcuna conoscenza delle peculiarità delle zone e perché no anche del lavoro da svolgere, rischia di stravolgere quanto di buono, non solo a livello lavorativo, ma anche ambientale è stato fatto fino ad oggi dai Concessionari.-
Entrando nello specifico i concessionari delle Isole Eolie iscritti alla nostra associazione si sento offesi dalle parole dette dal Ministro Carlo Calenda che definisce i Balneari “vergognosi” (cosi come riportato da Mondo Balneare), vogliamo ricordare che se oggi le isole Eolie  meta turistica riconosciuta in tutto il mondo e visitata da milioni di persone, possono vantare la Bandiera Blu è anche grazie ai nostri sforzi portati avanti con grossi sacrifici anche economici.-
Se oggi sulle nostre coste è assicurato un servizio di vigilanza, tale da rendere sicura la balneazione anche al di fuori delle Concessione Demaniali, e grazie ai concessionari.-
Possiamo vantare di avere spiagge pulite, anche grazie ai titolari delle concessioni che provvedono alla loro pulizia anche oltre i limiti prescritti nelle Concessioni Demaniali.-
Garantiamo la possibilità anche a chi e meno fortunato di noi (vedi diversamente abili) di potere usufruire di adeguate strutture.-
Ma cosa ancora più importante garantiamo la massima educazione, rispetto, e disponibilità, verso tutti indistintamente, abituati come giusto che sia da quel senso di famiglia che distingue ancora le piccole isole.-
Se questo significa essere vergognosi caro Ministro io sono orgoglioso di essere “VERGOGNOSO”, noi chiediamo solo rispetto per le categorie dei concessionari e di poter lavorare onestamente come di fatto regolarmente facciamo, con la certezza di poter continuare il nostro lavoro senza avere la paura che domani si svegli il “politologo europeista” di turno cambiando e ricambiando le leggi in base a “come cambia il vento”.-
Chiediamo a tutti gli organi in indirizzo di sostenere, aiutare e prendere le difese dei propri cittadini che onestamente e solo con le proprie forze anno creato strutture organizzate, oggi riconosciute come una delle eccellenze Italiane.-
Vorrei chiudere con un articolo della Costituzione che forse oggi molti anno dimenticato: Art. 4 Costituzione Italiana “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Con Osservanza
Il presidente dell’Associazione Balneare delle Isole Eolie

Dario Famularo

I temi scomodi. Riflettendo sulla fede cristiana e il modo di intenderla. (di Michele Giacomantonio)

L’avvicinarsi della Pasqua è sempre stata per me l’occasione per riflettere su alcuni fondamenti della fede cristiana ed in particolare quelli più controversi ma dotati di un loro fascino come ad esempio l’autocoscienza che il Gesù uomo aveva della sua natura divina- se l’avesse fin da bambino oppure sia venuta scoprendola lungo la strada con l’aiuto dello Spirito Santo -; oppure, per fare un altro esempio, di che tipo di abbandono parla Gesù quando sulla croce ripete i primi versi del Salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
La sorpresa più grande è scoprire come in molti, forse soprattutto teologi e sacerdoti, reagiscono a questi interrogativi rifiutandoli: “Gesù aveva coscienza della sua divinità dall’infanzia, non leggi i vangeli di Luca e di Matteo?”: “Gesù sulla croce prega alcuni salmi è pretestuoso voler dare un significato contingente a quelle parole”. Si ha paura di accettare un piano di riflessione e di discussione che potrebbe giungere a scalfire le proprie ed altrui sicurezze anche perché l’immagine che abbiamo della divinità è tutta filosofica e caratterizzata su una teologia che è dipendente dalla filosofia e non dalla Sacra Scrittura. Dio è onnipotente ed omnisciente perché altrimenti non sarebbe Dio, come si può pensare che ci sia qualcosa che sfugge alla sua conoscenza? Come si può pensare ad un conflitto nella Trinità?
E’ quando fai osservare che il Dio della Sacra Scrittura è un Dio che si pente ( per esempio di aver mandato il diluvio), che si commuove e cambia opinione, che accetta di discutere e di trattare con Mosé e Abramo, ecc.; che la gran parte degli esegeti oggi non dà più un valore storico ai Vangeli dell’infanzia bensì un importante valore teologico; che è impossibile ricostruire dai Vangeli una vita di Gesù perché esprimono piuttosto la coscienza che evangelisti e comunità cristiane primitive avevano della missione di Gesù; quando fai osservare questo l’ascolto si interrompe e ti si guarda come un eretico. Chi vuole riflettere sulla fede non è ben visto perché la Fede viene intesa piuttosto come una camomilla che distende i pensieri e non piuttosto come una bevanda che li stimola.
In modo particolare questo mi sembra vero riguardo al cosiddetto dramma della croce su cui il grande teologo luterano J. Moltmann ha scritto un libro “Il Dio crocifisso” ed un altro grande teologo cattolico H. Urs Von Balthasar ne ha ripreso alcuni temi  nella “Teologia dei tre giorni”.
Che cosa dice Moltmann? Che sulla croce si compie un dramma: la Prima Persona della Trinità abbandona la Seconda, il Figlio, proprio come dice il salmo che Gesù recita.
Certo parlare di una crisi interna alla Trinità quale si rivelerebbe un abbandono del Figlio da parte del Padre suona troppo enfatico eppure dobbiamo essere grati a questo teologo che ha richiamato con forza che sulla croce si sviluppa un dramma perché, solitamente, si tende a sorvolare sul Salmo 22.  Giustamente è stato osservato che il grido di morte che Gesù lancia dalla croce è ‘la ferita aperta’ di ogni teologia cristiana.
Certo “abbandono” non vuol dire separazione, annullamento perché Dio non può limitare e vulnerare se stesso. Ma anche il volere restringere il conflitto non fra Dio e Dio ma fra Gesù e suo Padre, perché Gesù non rivolge il suo grido al Dio dell’Alleanza ma specificatamente a suo Padre, non cambia di molto la drammaticità della situazione. Dopo l’incarnazione può esistere un Gesù separato dal Figlio? Quindi anche un conflitto fra Gesù e il Padre non è meno grave perché questo abbandono da parte di Dio mette in gioco non solo l’esistenza personale di Gesù ma la validità della sua predicazione su Dio. Mette in gioco anche la divinità del suo Dio e la paternità del Padre suo, che Gesù aveva reso accessibili agli uomini.
Come uscire da questo cortocircuito? Analizzando il contenuto del Salmo se non si riduce la gravità dello scontro si getta però luce sulla sua natura cioè sulle motivazioni. Scopriamo così che il salmista non si lamenta compiangendo il proprio destino ma piuttosto si appella alla fedeltà di Dio. Gesù chiede al Padre di mostrare la sua giustizia: “Si parlerà del Signore alla generazione che viene;/ annunceranno la sua giustizia;/ al popolo che nascerà diranno:/ ‘Ecco l’opera del Signore?” 31-32 “.
Ma se Gesù pone una questione di giustizia il nodo deve riguardare il progetto che lui sta portando a compimento e rispetto al quale il Padre rivela qualche resistenza. Se è così, allora forse è possibile fare un po’ di luce su questo dialogo drammatico e per gran parte muto del quale ci giungono solo alcune frasi. Possiamo immaginare che il cuore del dialogo, quello dal quale scaturisce la decisione che delinea il nuovo universo, cominci con il  “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” di cui parlano Matteo (27,46) e Marco (11,34), appunto l’inizio del Salmo 22. E si conclude con “Nelle tue mani Padre consegno il mio spirito” cioè l’inizio del Salmo 31 di cui parla Luca 23,46.
Una ipotesi di ricostruzione di questo dialogo è quella proposta venerdì a Porto Salvo e che ho pubblicato venerdì su facebook e sui network locali.

    Michele Giacomantonio

"Declina l'amore" il libro di Mons. Miccichè sarà presentato il 7 Aprile a Roma

Il prossimo 7 Aprile a Roma, presso il Salone dell'Osservatorio Romano, sarà presentato il libro dal titolo "Declina l'amore"ideato e scritto da S.E. Mons. Francesco Miccichè, già Vescovo dell'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e Vescovo Emerito della Diocesi di Trapani.
L'opera è stata pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana il 6 Marzo scorso . Il tema su cui è incentrato l'opera è l'importanza da attribuire ai valori che rendono la vita bella e significativa.
Il libro è acquistabile in libreria

Pescando" nell'archivio video di Eolienews: I "MALARAZZA" sul palco a Marina Corta per la festa di San Bartolo (Agosto 2012)

Centotrentaduesima puntata

Ministro De Vincenti presiederà riunione del Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione del Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina

Il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, domani, martedì 14 marzo 2017, alle ore 8.30, sarà a Messina per presiedere a Palazzo dei Leoni l'incontro del Comitato d'indirizzo e controllo per la gestione del Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana di Messina con l'obiettivo di esaminare e valutare lo stato d'attuazione e le eventuali criticità nell'ambito degli interventi previsti nel Masterplan.
Alla riunione parteciperanno, oltre al Ministro De Vincenti: il Sindaco Metropolitano, Renato Accorinti; il Commissario straordinario con i poteri del Consiglio Metropolitano, Filippo Romano; il Presidente del Comitato, Riccardo Monaco; il PCM-DPC-componente del Comitato, Vincenzo Donato; il PCM-DIPE-componente del Comitato, Claudio Cesi; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale-Area Programmi e Procedure-Ufficio 3 Accompagnamento e sostegno Programmi regionali, Luciano Russo; in rappresentanza dell'Agenzia per la Coesione Territoriale, Patrizia Abballe; il componente del Comitato per la Città Metropolitana di Messina, Maria Angela Caponetti ed il responsabile unico dell'attuazione del Patto per la Città Metropolitana di Messina, Armando Cappadonia.
Il Patto avrà il compito di avviare e sostenere un percorso unitario d'intervento sul territorio dell'Area Metropolitana di Messina finalizzato al suo sviluppo economico, produttivo ed occupazionale nonché alla sostenibilità ambientale ed alla sicurezza, tenuto conto delle linee di sviluppo e delle zone di intervento condivise tra il Governo e la Città Metropolitana di Messina.

Gli auguri ai festeggiati di oggi

Buon Compleanno a Martha Cataliotti, Susanna Guarnuto, Katia Raffaele, Rosa Favaloro, Michele Rubino, Julie Sferlazzo, Rosalia Naso, Patrizia Naso, Sergio Maiorana, Umberto Cullotta, Roberta Bucedi, Anna Favaloro, Maria Rosaria Barbuto

domenica 12 marzo 2017

Senza parole. Da guardare e basta (foto scattata stamane da Katia Merlino)


Disservizi postali. A Stromboli presentato esposto

Calcio a 5 femminile - Serie D: Ludica Lipari sconfitta ad Acquedolci

Cade ad Acquedolci la formazione femminile della Ludica Lipari. Le ragazze eoliane sono state superate per 5 a 4. Le reti della Ludica sono state messe a segno da Portelli. 

Frase del giorno

Ultimati lavori di manutenzione. La “Laurana” riprende il servizio da domani

Comunicato Stampa
Milazzo, 12 marzo 2017


Ultimati lavori di manutenzione
La “Laurana” riprende il servizio

Siremar rende noto che sono stati ultimati i lavori di manutenzione a bordo della “Laurana”. Domani, lunedì 13 marzo, la motonave coprirà regolarmente la tratta Milazzo-Eolie- Napoli con partenza alle 13,50.

Calcio - Terza Categoria. Vincono Ludica Lipari e Stromboli. I liparesi si confermano in vetta. Lo Stromboli spera

La Ludica Lipari riscatta immediatamente la sconfitta di domenica scorsa ed infligge una pesante sconfitta (4 a 0) all'Arcigrazia, formazione in corsa per i primi posti nella classifica del campionato di terza categoria. A segno Marino, Malpieri, Sturniolo e Tripi. 
Con questa vittoria la Ludica mantiene la vetta con 33 punti.
Risorge lo Stromboli che infligge un secco due a zero al Real Zancle, altra formazione in corsa per il salto di categoria. A segno Matteo Scibilia ed Enrico Cincotta. 
Lo Stromboli sale a quota 23 portandosi sotto all'ultima piazza utile per i playoff 

Alicudi, uno "scoglio sul mare" da visitare a dorso d'asino (da "La voce di Rovigo")

Un'isola in cui il tempo si è fermato, un luogo affascinante che sembra sospeso in un'atmosfera da fiaba siciliana.
È Alicudi, la più piccola e la più occidentale delle sette isole che compongono l'arcipelago delle Eolie, a Nord della Sicilia. Dei 5 chilometri quadrati di superficie aspra e montuosa, soltanto la parte meridionale dell'isola è abitata. La popolazione che nel dopoguerra contava circa cinquecento abitanti, oggi è scesa sotto le cento unità.
Abitare ad Alicudi, nonostante la bellezza del paesaggio, non è facile visto che gli unici mezzi di trasporto sono gli asini, gli unici capaci di trasportare le merci lungo i gradoni delle vie arrampicate sulle montagna.

Da Vulcano s.o.s. da Giovanni Rosa

Carissimo Direttore,
 le invio la foto del vialetto di accesso alla mia modesta abitazione di 36 mq in condominio....al cui confine , da dieci giorni , si può osservare la centralina condominiale in situazione di precario equilibrio e sostenuta da due fili di ferro con scavi e fili ad alta tensione alla base !!!!!!!!!
Ho trasmesso il fatto all' Amministratore del condominio , all'ENEL ,all'ufficio del Sindaco, ai Carabinieri di Vulcano, ai Carabinieri di Milazzo, ai Carabinieri di Messina, alla Soprintendenza, alla procura di Barcellona......da dieci giorni non si vede nessuno cioè ogni mattina il custode mi dice....ma viene qualcuno????????? 
Oggi è domenica ...accenderò un cero alla Madonna.....non perchè si risolva il caso ma a protezione ... dagli “avvertimenti” che mi sono arrivati !!!!!
Cordiali saluti da Vulcano a lei e al Sign. Sindaco .
Doc Giovanni al secolo Giovanni Rosa

Gli auguri ai festeggiati di oggi

Buon Compleanno a Laura Zaia, Agostino Giorgianni, Massimo Groppo, Gaia Zaia, Marinella Barretta, Richard Faranda, Vittoria Greco, Domenico Rizzo,Tatiana Foti, Alessandro Faralla, Daniele Di Losa

LA PAROLA. Video Commento al Vangelo di domenica 12 marzo 2017, 2.a di Quaresima

Commento a cura di don Luigino Bonato.
Registrato a Casa Villa san Carlo, Costabissara, Vicenza


sabato 11 marzo 2017

I ringraziamenti dei familiari di Angela Aiello

Ieri a Portosalvo si è medtato sul dramma della croce fra Gesù e il Padre (di Michele Giacomantonio)

A Porto salvo venerdì sera si è tenuta la seconda Via Crucis quaresimali delle parrocchie di Mons. Gaetano Sardella. Uno di punti più stimolanti è stato un dialogo immaginario fra Gesù e il Padre ma teologicamente possibile se non probabile e rappresentato da Guglielmo Sardella (il Padre), don Gaetano (Gesù) e la voce fuori campo di Michele Giacomantonio.
Le sofferenze del crocifisso inchiodato sulla croce sono inserite fra due salmi che Gesù accenna solamente e che la gran parte dei presenti non comprende. Il salmo 22 “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato” ed il salmo 31“Padre nelle tue mani raccomando il mio spirito” avendo constato che ormai tutto era compiuto.
Che cosa è accaduto fra questi due salmi? Non è difficile immaginare che Gesù e il Padre si siano parlati ed abbiano chiarito questo “abbandono”
Gesù - “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato”.
Il Padre - “No, Figlio, non ti ho abbandonato . Ti ho seguito passo passo per tutto il dramma da quando eri nel Getsemani, a quando sono giunti Giuda e le guardie e ti hanno fatto prigioniero. Quindi davanti al Sinedrio, a Pilato, a Erode, di nuovo a Pilato. Quando ti hanno flagellato, ti hanno messo la corona di spine, ti hanno caricato della croce e infine lungo i duecento metri che vanno dal Sinedrio fino al Golgota. Sono rimasto impressionato dalla tua resistenza, dalla tua sopportazione, dalla tura determinazione. Non avrei mai creduto che un uomo potesse resistere tanto”.
Gesù -“Era in gioco il nostro progetto, non potevo fallire. Che cosa sarebbe successo se avessi fallito? Se ad un certo punto avessi gettato la croce e ti avessi detto “Padre non ce la faccio più a sopportare questo scempio”? Il mondo sarebbe andato avanti come prima con l’Avversario tornato ad essere il Signore del mondo e la buona gente sempre più costretta a subìre le angherie dei malvagi anzi col rischio che malvagità ed egoismi si moltiplichino e producano altre più gravi e grandi situazioni di crisi con sofferenze inaudite. Per tutta la giornata, Padre, ho avuto davanti agli occhi il dramma degli umili e degli indifesi, il dolore dei bambini, il terrore e l’avvilimento dei vecchi. Questo mi ha sostenuto, Padre, dandomi una forza che nemmeno io credevo possibile”.
Il Padre - “Lo so, sono stato a fianco a te tutto il tempo, tu non mi vedevi ma io ero lì. Ero lì quando il flagello ti toglieva lembi di pelle e carne viva, quando il sangue ti annebbiava gli occhi, quando la croce si faceva troppo pesante, quando la lancia di un soldato ti scalfiva la schiena e le gambe. E sono rimasto stupito per quanto un Dio può stupirsi. Sono rimasto stupito dalla tua determinazione e so anche che a sostenerla c’erano migliaia e milioni di persone presenti li fisicamente o solo col cuore, di chi era nato ed era morto ma aveva sperato in questo evento, di chi non era ancora nato e avrebbe sentito parlare di questo scontro unico e irripetibile solo come un fatto del passato fra dieci, cento mille anni. Milioni di persone di cui posso richiamarne solo alcuni. C’erano Abele, Noè, Abramo con Sara e Agar,  Lot, Melchisedech, Isacco ed Ismaele, Giacobbe, Giuseppe, Mosè ed Aronne, Giosuè, Rut, Samuele ed Anna, il re David, Salomone, i sette fratelli Maccabei con la loro madre, Isaia e tutti i profeti, ma anche Giovanni Battista con Zaccaria ed Elisabetta, e poi le vergini e martiri Agnese, Lucia, Cecilia, Agata, Anastasia, Perpetua e Felicita, e la lunga schiera dei santi da Francesco a Chiara, a Rita, Domenico a quanti sono morti per mano dei terroristi invocando il tuo nome. Figlio, hai mobilitato intorno a te una assemblea che non possiamo deludere. Tanta tensione emotiva, tanta sofferenza partecipata, tanta speranza quanto non se ne erano mai viste e mai se ne vedranno in tutti i momenti della storia dell’umanità messi insieme”.
Gesù - “E’ allora Padre  perché tardi? Che aspetti? Sugella la nuova alleanza che ho annunziato in questi anni: e riscatta l’umanità dal peccato donandole la vita eterna vissuta in un Regno che non è più solo il Paradiso ma una realtà in cui sono assunti  anche i valori e le grandi opere di solidarietà vissute e realizzate dall’uomo nella storia, purificati e trasfigurati. E’ quanto avevamo deciso insieme e solo questo ti chiedo per giustizia Padre, perché io ho fatto quanto dovevo”.
Il Padre - “Tu lo sai qual è il problema. Tu sai che cosa abbiamo sempre cercato nell’uomo: la libera adesione alla nostra scelta di averlo voluto simile a noi. Una libera adesione compiuta in piena autonomia. Come avevamo chiesto ad Adamo ed Eva ma essi si lasciarono raggirare dal serpente. Questo abbiamo chiesto a Maria che ti ha messo al mondo e glielo abbiamo chiesto nel segreto della sua casa e lei ha risposto con un “si” pieno, convinto: Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto(Lc 1,38). Ma come possiamo chiedere agli uomini di accettare liberamente il nuovo patto di alleanza se io apro i cieli e – secondo l’immagine che tu hai evocato dinnanzi a Natanaele - lascio scendere schiere di angeli che ti liberano dalla croce e ti portano in alto mentre si propaga il mio annunzio che tu sei il Figlio, parte di me, e che hai riscattato il mondo dal peccato riaprendo all’uomo la prospettiva dell’eternità ma in modo più piena di come l’avevamo pensata all’inizio? Che libertà lasceremmo all’uomo di decidere? Dinnanzi a questa prova di onnipotenza non potrebbe che chinare il capo. Ma noi non avremmo l ’amico che desideriamo ma un servitore ricondotto con forza all’obbedienza. E’ veramente questo che vuoi?”.
Gesù - “E allora Padre?”.
Il Padre - “Allora ho molto riflettuto e sono arrivato ad una soluzione che ti sottopongo. Diamo a questa giornata un esito diverso rispetto a quella che tu avevi messo in conto ma conserviamo intatto il nostro progetto. Tu morirai sulla croce e sarai sepolto andrai a conoscere gli inferi ed a liberare le anime che vi sono esiliate, poi al terzo giorno risorgerai, come pure è stato detto. Ma risorgerai in maniera discreta. Non con i cieli aperti ma nel silenzio della notte quando le guardie poste dinnanzi alla tomba dormiranno. Incontrerai i tuoi discepoli e ti farai riconoscere. Loro sapranno e si impegneranno fino al martirio per far conoscere a tutti la nuova alleanza. Chi vorrà credere avrà gli elementi per convincersi e convincere, ma chi non vorrà avrà la possibilità umana di non credervi”.
Gesù - “Tutto è compiuto”  “Padre nelle tue mani consegno il mio spirito”
E detto questo Gesù emise un forte grido e spirò.