Il Tribunale e la Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, ubicati in un territorio ad alta densità criminogena, alla fine dovrebeb farcela nel sopravvivere ai "tagli" previsti dalla lista nera, ancora segreta, già redatta dal ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma e nella quale sarebbero elencati i tribunali da sopprimere, così come prevede la legge 148 del 14 settembre scorso che delega al Governo nazionale la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari. Rischiano invece la soppressione le due sezioni staccate di Milazzo e Lipari.
Per la sede della sezione distaccata di Milazzo le speranze di mantenerla in vita sono ridotte al lumicino. Non basta infatti il consistente carico civile di cui è gravata la sezione a garantirne la sopravvivenza: troppo vicina alla Città del Longano perché possa essere mantenuta in vita. Un lumicino di speranza potrebbe intravedersi per Lipari se considerata sede disagiata. La stessa legge delega prevede il mantenimento di talune sedi disagiate. A rischio chiusura anche alcune delle quattro sedi di Giudice di pace del circondario del Tribunale di Barcellona. Prima della lista da sopprimere sarebbe la sede del Giudice di pace di Novara di Sicilia, sorta sulle ceneri di una delle più antiche preture dell'isola e che potrebbe essere cancellata per sempre, a meno che i sindaci della zona ne garantiscano il mantenimento accollandosi le spese di gestione, così come prevede la legge. Gli avvocati per primi annunciano battaglie e già ieri i presidenti dei quattro Ordini forensi del Distretto della Corte d'Appello (Messina, Barcellona, Patti e Mistretta) si sono riuniti a Messina per esaminare la legge e gli eventuali risvolti che produrrà sul territorio e già per oggi si prevede la diffusione di un documento unitario con il quale si chiedono al Ministro e al Governo, certezze e garanzie, anche perché il rischio – nel caso remoto fossero soppressi due tribunali –, è quello di perdere la Corte d'Appello. La nuova legge infatti ha introdotto un elemento di novità che allo stesso tempo aprirebbe la strada ad un percorso più agevole per la soppressione di un tribunale nella provincia di Messina. Infatti per avere mantenuta in vita una sede di Corte d'Appello non sarà più necessario avere sul territorio del distretto giudiziario quattro tribunali, così come adesso. Saranno sufficienti tre sedi di tribunale per giustificare la presenza della Corte d'Appello. A forte rischio soppressione vi sarebbe il Tribunale di Mistretta. La previsione, dettata solo dall'analisi delle statistiche, ha scatenato "una guerra tra poveri". A Mistretta che rivendica il ruolo di sede montana disagiata è stato idealmente contrapposto il Tribunale di Patti che a sua volta intravede la possibilità di allargamento dei propri confini. Da queste contrapposizioni campanilistiche restano fuori, almeno per il momento, gli uffici giudiziari di Barcellona. Tuttavia – pur considerando gravi le ventilate soppressioni delle sezioni staccate – le previsioni che emergono tra gli addetti ai lavori per quanto riguarda il Circondario del Tribunale di Barcellona non sono per nulla negative. Già si pensa, essendo la Città del Longano al centro di un territorio flagellato dalle organizzazioni criminali di tipo mafiose, all'accorpamento delle Procure e all'allargamento dei confini delle giurisdizione sul bacino naturale che si estende da Falcone fino a Rometta. Di ciò ne è soprattutto convinto il presidente del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Barcellona, Francesco Russo il quale intravede in una ipotesi di riorganizzazione degli uffici giudiziari una possibilità per correggere gli errori del passato.
In primo luogo l'aspetto positivo potrebbe essere l'estensione delle competenze del Tribunale da Falcone a Rometta. Attualmente il circondario è composto da 22 Comuni da Furnari a Monforte San Giorgio.(l.o.)