Fra gli aspetti più deludenti di questa campagna elettorale vi è la discussione sul programma. Intanto di tutto si parla fuorché di progetti e di futuro. Quello che sembra interessare sono i “pacchetti di voti” e le candidature al Consiglio ed in Giunta. Eppure le nostre isole si trovano ad un punto di svolta. Per via della congiuntura internazionale godono di un flusso di presenze veramente considerevole e sarebbe miopia di non approfittare di questo per compiere un balzo nell’attenzione mondiale. Ma abbiamo l’impressione che i nostri candidati non siano all’altezza.
Prendiamo Giorgianni, ha fatto circolare una bozza di programma che non osava andare più in là dello sperimentato. Ha chiesto integrazioni e la Segreteria del PD ne ha prodotte diverse: non proposte alternative ma integrative. Ebbene ho pensato che sia giusto rendere pubbliche queste proposte perché ogni elettore possa verificare quanto di esse siano state accolte dal candidato Sindaco. Perché non le ha accolte ? Perché non le condivide? Perché le ritiene irrealizzabili? Tutte. Certo col circo che questa lista ha messo su è difficile fare un programma coerente e coraggioso, meglio mantenersi dove l’acqua è bassa. Ma come è possibile pensare ad un discorso serio sull’agricoltura e l’artigianato se non si affronta seriamente il ciclo dell’acqua. Non quello stralcio ridicolo a cui l’hanno ridotto Mariano Bruno e i commissari del Ministero dell’Ambiente ma un progetto serio quale era all’origine quello presentato nel 2001 prima che venisse stravolto da soluzioni e che hanno finito col regalare alle Eolie, per quello che vediamo tutti i giorni, meno autonomia idrica di quanto ne avevano quindici anni fa. E per le nuove tecnologie? Come ci si prepara all’avvento della banda larga? Si ha la sensazione di che rivoluzione questa implica nel campo delle promozioni dei prodotti e del territorio? Non sembra proprio.
Grazie dell’attenzione
Michele Giacomantonio
Grazie dell’attenzione
Michele Giacomantonio