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giovedì 10 novembre 2022
Isole minori di Sicilia protagoniste al WTM di Londra
Il WTM 2022 si è contraddistinto per una buona partecipazione di operatori turistici siciliani e una netta ripresa rispetto alla manifestazione fieristica dell’anno scorso, contrassegnata ancora dagli effetti del covid. Le piccole isole siciliane sono state rappresentate dalla Destination Marketing Oragnisation delle isole minori della Sicilia, Islands of Sicily, organismo di riferimento per la promozione del territorio e il matching tra domanda e offerta turistica.
Un WTM ricco di occasioni di incontro e di seminari che hanno evidenziato le grandi opportunità ma anche le contraddizioni di un’industria turistica chiamata ad investire e ad innovare ma che deve confrontarsi con gli effetti del post covid, quelli della guerra in Ucraina e le minacce di recessione; con i prezzi dell’energia e il costo della vita divenuti in molti casi insostenibili, l’inflazione galoppante e la difficoltà di trovare risorse umane qualificate. Grande spazio anche ai temi della sostenibilità e ai cambiamenti climatici che porrebbero le nostre isole in una posizione di naturale vantaggio, laddove però si riescano a sfruttare al meglio e a mettere a sistema gli interventi da realizzare attraverso i fondi del PNRR.
Anche le piccole isole siciliane – con flussi turistici nel 2022 in ripresa e tutto sommato in linea con i periodi pre-covid – nella loro programmazione risentono in modo particolare delle incertezze e dei maggiori costi a carico dei visitatori e delle imprese turistiche. Questi rappresentano una minaccia agli sforzi per destagionalizzare i flussi messi in campo dagli operatori del settore. A questi si aggiungono le notevoli e anacronistiche assenze di certezza sui collegamenti aerei per le isole di Pantelleria e Lampedusa e un pericoloso e inaccettabile deterioramento di quelli marittimi (per le Eolie, le Egadi e Ustica), almeno per quel che concerne il periodo invernale.
Parlamento regionale, il governatore Schifani alla seduta d'insediamento dell'Ars
Basket Eolie, Under 17: I ragazzi di Megna subito "a canestro" nella prima giornata
I ragazzi allenati da Coach Francesco Megna e accompagnati dal Presidente Ivan Ferlazzo, si sono imposti in trasferta a Messina sul campo della PCR Messinese, un risultato importante che da fiducia alla squadra, e frutto di una buona prestazione corale.
Prossimo appuntamento sempre in trasferta a Messina contro l'Amatori il 24 novembre.
(Annalisa Piazza) Responsabile Tecnico Asd Basket Eolie
Navi ed aliscafi (29° puntata 3 foto: Il Pola, il Pisanello e la Lippi)
Auguri di...
Santo del giorno: San Leone Magno
S. Leone visse nella prima metà del fortunoso secolo v, che vide il dissolvimento e lo sfacelo finale dell'impero dei Cesari, e gli effetti meravigliosi del Pontificato cattolico, che trasformò ed avviò l'Europa in quei secoli di ferro alla civiltà cristiana. Nato in Toscana, ma educato nella città eterna, rivelò fin da principio un ingegno non comune, ingegno che applicava con tutto il vigore della sua verginale giovinezza alla scienza sacra. Per l'alta dottrina che ben presto raggiunse e per il suo zelo, fu caro al Papa S. Celestino I, che lo creò arcidiacono: fu stimato dal popolo e dai dotti, tanto che il celebre Cassiano gli dedicò i suoi libri sull'incarnazione, chiamandolo « decoro e splendore della Chiesa Romana e del sacro ministero ». Ma Iddio lo riserbava a cose più grandi. Nell'anno 440, trovandosi Leone in Francia, ove s'era recato per dirimere una enntesa mori S. Sisto III. ed il clero concorde lo elesse Papa. Reduce dalle Gallie, umile e fidente in Dio, abbracciò la sublime e ardua missione, che esercitò in modo sì mirabile da meritarsi il titolo di « Grande ». Esplicò la sua attività in tutti i campi dello zelo: attese instancabilmente all'istruzione del popolo e alla santificazione del clero che formarono le sue maggiori preoccupazioni. Nel frattempo, col concorso di ricche e pie persone costruì molte chiese. Fu il martello degli eretici : combattè i Manichei, ma soprattutto smascherò l'eresia di Eutiche, il quale, adulterando il mistero adorabile dell'Incarnazione del Verbo, scuoteva i fondamenti della religione cristiana. E nel Concilio di Calcedonia, dove per ordine suo si erano radunati ben 630 Vescovi, l'eresia di Eutiche e nuovamente quella di Nestorio furono confutate e condannate, principalmente coll'esposizione della lettera che egli aveva inviato a S. Flaviano, capolavoro e monumento dell'antichità cristiana sul dogma dell'Incarnazione. Leone si prese pure la cura materiale dell'Italia e di Roma, e quando l'imperatore e l'esercito, impotenti a frenare le orde sitibonde del Flagello di Dio, Attila, fuggivano impauriti, il santo Pontefice, fidente nell'aiuto di Dio, si recò sulle rive del Mincio e fece retrocedere il fiero conquistatore. Poco dopo risparmiò pure Roma dalla totale distruzione minacciata dal vandalo Generico. Questa forza morale per cui Leone s'imponeva perfino agli imperatori più crudeli, era l'effetto della sua umiltà, della sua carità e della sua dolcezza, che lo facevano amare e rispettare non solo dal popolo, ma dai principi e dagli imperatori, dai barbari e persino dagli stessi eretici. Dopo un pontificato glorioso di ben 21 anni, nel 461 andava a ricevere il premio da quel Dio che aveva tanto amato e glorificato. Fu scrittore profondo tanto che la Chiesa lo dichiarò Dottore. Anzi san Leone è debitore d'una gran parte della gloria che sempre godè nella Chiesa alle sue 69 omelie e 173 lettere, monumenti autentici della sua pietà e del suo ingegno. PRATICA. — Cerchiamo, nella nostra vita quotidiana, di imitare l'amabilità di questo Santo. PREGHIERA. — Deh! Signore esaudisci le nostre preghiere che t'indirizziamo nella solennità del tuo beato confessore e Pontefice Leone e per intercessione dei meriti di lui, che tí servì sì degnamente, assolvici da tutti i peccati. |
mercoledì 9 novembre 2022
Stelle Michelin, Vulcano: Il record del Therasia
Stromboli: alluvione; sindaco presenta nuovo piano interventi. L'Ansa del nostro direttore Salvatore Sarpi
"Necessario per superare l'emergenza in corso"
LIPARI, 09 NOV - Il sindaco di Lipari Riccardo Gullo, commissario delegato per l'emergenza Stromboli, conseguente all'alluvione del 12 agosto scorso, ha inviato, oggi, alla Protezione Civile Nazionale il secondo piano degli interventi necessari per il superamento dell'emergenza.
Un passaggio decisivo, fondamentale per far fronte alla difficile situazione nella quale si trova l'isola, continuamente esposta al rischio idrogeologico tutte le volte che si verificano precipitazioni atmosferiche anche di lieve entità.
Dopo lo stanziamento di 1 milione di euro, impiegato per finanziare le prime misure urgenti già realizzate, il sindaco ha predisposto un secondo programma delle opere da realizzare tempestivamente, per un importo complessivo di 20.741.460 euro.
Il piano prevede interventi di ripristino della viabilità danneggiata dall'alluvione, dei sottoservizi e di mitigazione degli effetti alluvionali; interventi di potenziamento, ampliamento, adeguamento e rifunzionalizzazione delle strutture strategiche per finalità di Protezione civile; interventi di mitigazione del rischio idraulico; misure di immediato sostegno al tessuto economico sociale. La cifra più consistente riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico per i quali è prevista una spesa di 12.620.000 euro.
Emergenza alluvione a Stromboli: Gullo presenta 2° piano d'interventi. Opere per oltre 20 milioni di euro
Un passaggio decisivo, fondamentale per far fronte alla difficile situazione nella quale si trova l’isola, continuamente esposta al rischio idrogeologico tutte le volte che si verificano precipitazioni atmosferiche anche di lieve entità.
Dopo lo stanziamento di 1 milione di euro, impiegato per finanziare le prime misure urgenti già realizzate, il sindaco ha predisposto un secondo programma dettagliato delle opere da realizzare tempestivamente, per un importo complessivo di € 20.741.460 così suddivisi:
A) Interventi di ripristino della viabilità danneggiata dall’alluvione, dei sottoservizi e di mitigazione degli effetti alluvionali: € 1.640.000
B) Interventi di potenziamento, ampliamento, adeguamento e rifunzionalizzazione delle Strutture Strategiche per finalità di protezione civile: € 5.900.000
C) Interventi di mitigazione del Rischio Idraulico (proposta presentata dall’Autorità di Bacino Idrografico della Sicilia): € 12.620.000
D) Misure di immediato sostegno al tessuto economico sociale: € 580.000.
Di questo punto fanno parte tutte le istanze presentate dai cittadini che hanno subito danni e l’importo si riferisce alla cifra indicata nell’Ordinanza di Curcio come contributo ai privati (€ 5.000) e alle attività commerciali (€ 20.000). Nel piano, però, è stato riportato anche l’importo effettivo dei danni autocertificati nei modelli B1 e C1, perché possa essere oggetto di successive coperture finanziarie.
Nello stesso Piano, inoltre, il sindaco ha evidenziato il grave danno economico subito da alcune attività produttive che, a causa dell’alluvione, hanno dovuto chiudere temporaneamente nel periodo di alta stagione turistica. Per tali attività, è stato richiesto il riconoscimento del lucro cessante.
“Questo Piano d’intervento è necessario per superare l’emergenza in corso” - ha detto Gullo - “ed è stato scritto con l’intenzione di mettere l’isola nella condizione di affrontare qualunque emergenza possa presentarsi. Non dimentichiamo che Stromboli è un vulcano attivo; queste opere sono fondamentali per garantire la presenza sul posto di tutte le autorità competenti, rendere immediatamente operative tutte le strutture di protezione civile e affrontare così qualsiasi livello di allerta in maniera organica, tempestiva, puntuale ed efficiente.”
La realizzazione del Piano, ovviamente, è subordinata all’approvazione del Dipartimento della Protezione Civile e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Trasporti marittimi: La protesta di Salina e le dichiarazioni del sindaco di Lipari. Le due Ansa del nostro direttore Salvatore Sarpi
Trasporti: a Salina commercianti protestano per collegamenti
Le attività commerciali e di vicinato hanno attuato la protesta "in segno di lutto", così come si legge nelle motivazioni riportate nei diversi manifesti appesi alle porte di questi esercizi.
“Questa è solo una prima protesta spontanea - viene scritto in un documento - che nasce da noi imprenditori, contro i tagli nei collegamenti marittimi, che i nostri territori hanno subìto dal mese di Ottobre e che sta comportando enormi limitazioni della mobilità di noi isolani, creando problemi anche per l’approvvigionamento delle merci di ogni tipo, anche essenziali come i farmaci che non arrivano più, quotidianamente, come prima. Questi tagli ci portano indietro di 40 anni".
Dall' 1 ottobre , come si ricorderà, è stata operata una riduzione dei collegamenti marittimi veloci di competenza statale, i cosiddetti collegamenti essenziali, a cui si aggiunge, dal primo novembre anche la riduzione dei collegamenti a mezzo nave, che già sta comportando problematiche in ordine ai rifornimenti di merci alle attività locali e di collegamento con la terraferma.
Con la riduzioni operate sui collegamenti essenziali, di competenza statale, di navi e aliscafi, infatti, Salina risulta essere molto penalizzata, nonostante sia la seconda isola delle Eolie per numero di abitanti e per la quale si registra un notevole traffico passeggeri e merci, anche in inverno.
“Una legittima protesta che nasce dai titolari delle attività commerciali che, in questo momento, stanno vivendo enormi disagi dovuti alle difficoltà negli approvvigionamenti - dice il sindaco di Santa Marina Salina, Domenico Arabia - che si ripercuote, inevitabilmente, su tutta la popolazione isolana. Lo stravolgimento dei collegamenti marittimi, se non ripristinati nella loro integrità, alimenterà, soprattutto, il fenomeno dello spopolamento delle nostre isole.” (ANSA)
A Santa Marina Salina e Lingua saracinesche abbassate per protesta contro i tagli nei trasporti marittimi
COMUNICATO STAMPA
Una singolare protesta contro la
riduzione dei collegamenti marittimi essenziali è stata attuata oggi 09
novembre 2022 sull’isola di Salina. Le attività commerciali e di vicinato nel
comune isolano di Santa Marina Salina e nella frazione di Lingua in segno di
protesta per la riduzione dei collegamenti marittimi essenziali, hanno abbassato le saracinesche dei propri negozi
per un’ora, in segno di LUTTO, così come si legge nelle motivazioni scritte nei
diversi manifesti appesi alle porte rimaste chiuse di dette attività.
“Questa è solo una prima
protesta spontanea che nasce da noi imprenditori contro i tagli nei
collegamenti marittimi, che i nostri territori hanno subìto dal mese di Ottobre
che sta comportando enormi limitazioni della mobilità di noi isolani e sta
creando problemi anche in ordine
all’approvvigionamento delle merci di ogni tipo anche essenziali come i farmaci
che non arrivano più quotidianamente come prima!!” così dichiara il titolare di
un negozio di generi alimentari. “ Questi tagli ci portano indietro di 40 anni
e, a causa della mancanza di alcuni collegamenti, fondamentali,che solo lo Stato ha il dovere di garantire per assicurare la vivibilità
sulle isole, non ricevo più le riviste quotidianamente. Meglio chiudere del
tutto”..così dice il titolare dell’ edicola del comune di Santa Marina Salina.
Dal 1 ottobre infatti è stata operata una riduzione dei collegamenti marittimi veloci di competenza statale, i c.d. collegamenti essenziali, a cui si aggiunge dal 1 novembre anche la riduzione dei collegamenti a mezzo nave, che già sta comportando problematiche in ordine ai rifornimenti di merci alle attività locali e di collegamento con la terra ferma.
Con la riduzioni operate sui
collegamenti essenziali di competenza statale di navi e aliscafi, infatti,
Salina risulta essere molto penalizzata, nonostante sia la seconda isola delle
Eolie per numero di abitanti e per la quale si registra un notevole traffico passeggeri e
merci anche in inverno.
“Una legittima protesta che nasce
dai titolari delle attività commerciali che in questo momento stanno vivendo
enormi disagi dovuti alle difficoltà negli approvvigionamenti” dichiara il
Sindaco di Santa Marina Salina Domenico Arabia “e che si ripercuote
inevitabilmente su tutta la popolazione isolana. Lo stravolgimento dei
collegamenti marittimi, se non ripristinati nella loro integrità, alimenterà, soprattutto, il fenomeno dello
spopolamento delle nostre isole.”
I Sindaci delle isole siciliane hanno rappresentato al Ministero dei Trasporti e all’Assessorato Regionale l’assoluta necessità di ripristinare il precedente assetto nei vari settori, rimettendo in linea i mezzi mancanti, per garantire i servizi essenziali consolidati, frutto di tante lotte e rivendicazioni da parte di generazioni di isolani, ed attendono da diverse settimane una risposta in merito alla risoluzione della problematica, che come richiesto dai primi cittadini non può che essere il ritorno ai precedenti assetti.
“Sono vicino agli imprenditori che hanno deciso di chiudere le proprie attività per un’ora, così come sono cosciente dei disagi che tutti noi stiamo vivendo” conclude il Sindaco Arabia “ e sono certo che se non otterremo quanto richiesto, sarà solo la prima di ulteriori proteste che vedrà tutta la popolazione delle isole siciliane, battersi per il sacrosanto e fondamentale diritto alla mobilità”
ISOLANI SI, ISOLATI NO!!!
Auguri di...
Dedicazione della Basilica Lateranense
Anche la Chiesa di Cristo ebbe fin dai suoi mai i luoghi dedicati al culto; ai tempi della predicazione apostolica, non erano che semplici stanze, ma in seguito si costruirono vere chiese.
Quando l'imperatore Costantino il Grande, dopo la vittoria riportata su Massenzio, diede piena libertà ai seguaci del Vangelo (313), questi non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore templi sontuosi, e numerose furono le chiese che vennero fabbricate in quei tempi. Lo stesso imperatore ne diede l'esempio facendo costruire sul monte Celio a Roma, sul luogo dell'antico Palazzo Laterano, una magnifica basilica che fece dedicare al SS. Salvatore. In essa fu edificata una cappella dedicata a S. Giovanni Battista che serviva di battistero, donde il nome di S. Giovanni in Laterano dato dai Cristiani a quella chiesa. Il Pontefice S. Silvestro la consacrò solennemente il giorno 9 novembre e stabilì che le cerimonie da lui seguite in quella circostanza fossero quelle con cui i cattolici avrebbero dovuto in seguito consacrare i loro templi.
La basilica del SS. Salvatore, sia per la sua magnificenza, sia per essere stata in antico la residenza dei Sommi Pontefici, fu sempre considerata dai cristiani come la principale, la madre di tutte le chiese del mondo, e perciò, sola fra tutte, viene anche designata con il titolo di arcibasffica. Fin dai tempi di S. Leone Magno la officiava una collegiata di canonici regolari: oggi ai canonici regolari furono sostituiti canonici secolari col titolo di prelati.
Sebbene il Pontefice S. Silvestro avesse ordinato che gli altari nelle chiese dovessero essere di pietra, tuttavia noi troviamo in questa basilica un altare di legno. Ciò non deve far meraviglia poichè fino al tempo di S. Silvestro i cristiani solevano celebrare il Santo Sacrificio su altari portatili di legno. L'altare inoltre che fu collocato nella basilica lateranense era quello che ordinariamente era servito ai Sommi Pontefici nella celebrazione dei Divini Misteri, ed è tradizione che su quel medesimo avesse celebrato lo stesso Principe degli Apostoli. Per questo venne posto in quella chiesa e fu nel medesimo tempo ordinato che nessuno, all'infuori del Papa, potesse su di esso celebrare il Santo Sacrificio.
La basilica del SS. Salvatore, più volte distrutta durante il corso dei secoli, fu sempre ricostruita, e l'ultima sua riedificazione avvenne sotto il pontificato di Benedetto XIII, che la riconsacrò l'anno 1724. Fu in quest'occasione che venne stabilita ed estesa a tutta la cristianità la festa che oggi celebriamo.
PRATICA. Diportiamoci con sommo rispetto nella casa del Signore, ricordando le parole del Divin Maestro: « La mia casa è casa d'orazione ».
PREGHIERA. O Dio, che annualmente rinnovi il giorno della consacrazione di questo santo tempio, e per la virtù dei sacri misteri ci conservi incolumi, ascolta la preghiera del tuo popolo, e fa' che chiunque entrerà in questo tempio per domandarti favori, si rallegri nel vedere attuati i suoi desideri.
martedì 8 novembre 2022
Trasporti marittimi. Gullo: "Continuano sollecitazioni al Ministero per ripristino collegamenti essenziali"
Comunicato
Ancora in attesa di notizie dalla Capitale. Continuano le sollecitazioni al Ministero per il ripristino dei collegamenti essenziali tra le isole e la terraferma oggetto di affidamento a Societa' di navigazione tramite convenzione. I tagli ai collegamenti effettuati dalla Societa' di Navigazione, non andavano fatti, come richiesto dai Sindaci delle isole siciliane e sostenuto dal Presidente della Regione, on.le Renato Schifani. Invece i tagli sono stati fatti e le isole sono piombate nel caos come era facile immaginare e come se i problemi non fossero mancati (Sanita', Scuola, caro energia, ecc.).
Il dirigente dell'Assessorato Regionale ai trasporti, Fulvio Bellomo, chiede ai sindaci ancora qualche giorno di tempo per consentire al Ministero di trovare una soluzione.
I sindaci, nel rappresentare le enormi difficoltà, sollecitano una immediata azione risolutiva al fine di scongiurare l'aggravarsi della crisi sociale che investe le comunità isolane e ulteriori azione di protesta.
Delocalizzazione di un fabbricato a Ginostra: Comitato rende nota precisazione Protezione Civile regionale
Comunicato Stampa
Siamo fiduciosi e ci
auguriamo che gli Enti interessati, ed
in particolare il Sindaco di Lipari, vaglieranno attentamente la questione
affinché venga raggiunto l’obiettivo del
consolidamento, messa in sicurezza e conservazione delle strutture pubbliche e
private, non permettendo forzature (la dislocazione dell’intero immobile) che
potrebbero stravolgere irrimediabilmente
luoghi d’incomparabile bellezza naturale e tenendo conto in particolar
modo dei vincoli di salvaguardia ambientale ed inerenti all’assetto
idrogeologico del delicato territorio in cui si va ad operare.
Comitato Per Ginostra
Gianluca Giuffrè
Pasquale Giuffrè
Erina Lo Schiavo
Monika Supicova ed altri
Ginostra, 08/11/2022
Alla Guardia costiera di Lipari da oggi stop all’ascolto radio notturno
La Guardia Costiera di Lipari continuerà a garantire il servizio di ricerca e soccorso in mare, 24h su 24h. Lo comunica il comandante T.V. Mario De Bellis.
Gullo: "Abbiamo ereditato pre dissesto e nuovi debiti". Giorgianni: Nessun pre dissesto e quali sono i nuovi debiti?"
Quello che è successo è un miracolo, aver allontanato la casta dall’amministrazione comunale per cinque anni è stato un vero miracolo, hanno lasciato soltanto macerie”.
Ora per rilanciare il Comune si attende l’approvazione del nuovo bilancio che si sta tentando di chiudere tra non poche difficoltà. Anche perché già i nuovi debiti ammontano a circa 6 milioni di euro".
Leggo esterrefatto le dichiarazioni del Sindaco Gullo alle quali, mio malgrado, non posso esimermi dal replicare.
Le stesse iniziano con una evidente falsità laddove afferma che “abbiamo ereditato una condizione di pre-dissesto”, e vorrei rammentare che, prima della fine del mio mandato, è stato approvato il bilancio - evitando appunto il dissesto - per l’anno 2021 e per la triennalità 2021-22-23, perfettamente quadrato, senza disavanzi e senza debiti emersi non finanziati, adottato certamente non senza difficoltà ma con tutti i pareri positivi, sia dei tecnici che dei Revisori dei Conti.
Mentre ricordo bene come a me e alla mia Amministrazione sia sempre stato rimproverato di adottare il bilancio in ritardo, non posso che sperare – visto che siamo a novembre inoltrato - che l’attuale Amministrazione sia comunque in grado di raggiungere lo stesso obiettivo: “forse”, come ho sempre affermato, ci si inizia a rendere conto quanto il bilancio del Comune di Lipari sia stato ed è fortemente condizionato da meccanismi e trasferimenti non dipendenti dalla Amministrazione in carica. Né la strutturale deficitarietà, a volte rilevata negli anni e sempre rientrata, può essere rappresentata ai cittadini come una condizione di pre-dissesto, cosa che potrà confermare chiunque si occupi di finanza pubblica.
Che vi siano debiti fuori bilancio, è una condizione purtroppo ricorrente e non così “eclatante” o scandalosa , nella misura in cui, l’approvazione del bilancio avviene oltre termine obbligando a fare delle spese senza che gli uffici abbiano potuto provvedere a fare prima gli impegni di spesa, o magari anche per l’emissione di ordinanze sindacali urgenti.
Sono convinto che la mia Amministrazione abbia subìto questo fenomeno in maggior grado, senza che io abbia mai, per dieci anni, motivato i miei interventi parlando delle Amministrazioni che mi avevano preceduto; ma questa è stata una mia scelta.
E’ un fatto che, durante i miei 2 mandati si siamo stati capaci di pagare circa 10.000.000,00 di debiti fuori bilancio, non contratti dalla mia Amministrazione (quelli sì in gran parte “nuovi”), e anche per me questo ha comportato il blocco, per gran parte dell’anno, delle spese, come attestato formalmente in più occasioni dall’allora Ragioniere, senza che ciò comportasse omissione nello svolgimento di moltissimi servizi, oggi lodevolmente suppliti dal volontariato, compresi quelli relativi a elipiste e cimiteri.
Le dichiarazioni del Sindaco Gullo, poi, si concludono con una dichiarazione che chiedo venga pubblicamente chiarita, ovvero quella per cui “i nuovi debiti ammontano a circa 6.000.000,00 di euro”.
E il caso che si specifichi se questi debiti siano ”nuovi” o se già considerai nei bilanci precedenti con adeguata copertura specifica o nel fondi di garanzia previsti dalla legge e quantificati dai tecnici(gli stessi presenti durante il mio ultimo mandato). e assicurata dalla precedente Amministrazione o quanti siano stati tra questi rappresentati alla precedente amministrazione senza riscontro. A meno che il Sindaco quando parla di 6.000.000,00 di debiti ometta di dire che sono quelli che sono ancora da pagare ma a cui io comunque mi sono fatto carico di dare copertura nei bilanci approvati.
Vale la pena, a questo punto, sfatare la leggenda di una Amministrazione uscente che non ha lasciato un euro, chiarendo una volta per tutte, e senza paura di smentita, di aver lasciato, ad esempio, ben 1.500.000,00 euro (che io non avevo a disposizione) provenienti dal contributo di sbarco da destinare alla cura e manutenzione del territorio e solo temporaneamente accantonati a copertura del trasporto nave rifiuti, che si sarebbero potuti liberare all’ottenimento del dovuto decreto regionale che - come ho già affermato, nell’unica altra occasione in cui sono intervenuto pubblicamente in questi mesi - non è dato di conoscere se ottenuto o meno, come avveniva ogni anno generalmente nel mese di luglio.
E mentre si tenta, maldestramente, di far ricadere sempre, ogni difficoltà certamente presente e da affrontare, sulla Amministrazione precedente, ci si guarda bene dal riconoscere le grandi opportunità ereditate, grazie al lavoro di chi ci ha preceduto, come nel caso di questi giorni, del decreto di conferma emesso dal ministero per 53.000.000,00 del Programma Isole verdi per il Comune di Lipari, frutto del lavoro della precedente Amministrazione o ancora dei lavori in attivazione, sempre in questi giorni, dell’edificio nella piazza di Stromboli o della strada, sempre su Stromboli.
Concludo con il ribadire di non avere avuto ne di avere una preconcetta avversione a questa Amministrazione. Non ho partecipato alla campagna elettorale e sono stato in silenzio prima, durante e dopo, ma non sono disposto, visto che sono oggi un cittadino, a fare da capro espiatorio per tutti e in ogni occasione.
Perdete meno tempo a cercare colpevoli che non ci sono e occupatelo per trovare le soluzioni come deve fare chi “amministra”.
In merito al termine di “casta” utilizzato da Sindaco che ha fatto per decenni il Sindaco in diversi comuni, credo che ciò non meriti commenti.
Aspettandomi una sicura replica spero che la stessa contenga la risposta alla mia domanda sui fantomatici sei milioni di “nuovi”, debiti e se dovessi essere smentito, che siano riportati dati certi, come quelli che io in questa nota ho liberamente e consapevolmente espresso.
Marco Giorgianni
E' deceduto Antonino Bonino
Auguri di...
Santo del giorno : San Goffredo
Era un devoto dei due Santi calzolai Crispino e Crispiniano. Quando poteva, il 25 ottobre, giorno della loro festa, si recava a Soissons, nel monastero a loro intitolato. Quei monaci celebravano la ricorrenza mangiando e bevendo più del conveniente. Si ricorda perciò un giorno in cui San Goffredo, ancora novizio, uscì in un severo rimprovero e rifiutò di sedersi alla loro mensa.
Fu ordinato sacerdote. Divenne Abate di un altro monastero, a Nogent. Abate zelante, amministratore ottimo. E di cristallina integrità, in tempi di simonia e di compromessi morali. Per i meriti spirituali, e non per tornaconto politico, i feudatari ed il Re lo elessero allora Vescovo di Amiens.
Entrò in città a piedi nudi, in abito da pellegrino, evitando ogni pompa. In tempi nei quali i Vescovi erano considerati soprattutto come potenti signori di città, il suo esempio suscitò un'impressione profonda e consolante.
Goffredo, anzi, come si diceva anticamente, Gottifredo, è nome germanico che significa « pace di Dio ». Un nome devoto e spirituale, insolito tra i nomi germanici, quasi tutti di origine guerresca e paganeggiante. San Goffredo, da Vescovo, cercò senza riposo di ristabilire nella diocesi quella pace di Dio a cui il suo nome accennava. Pace di Dio, che significava spesso guerra da parte di chi non vuole accettare i precetti divini insegnati dalla Chiesa.
E nemici della pace di Dio ce n'erano dappertutto. Ce n'erano tra popolo e tra i feudatari; ce n'erano anche tra i religiosi e i sacerdoti. Perciò la vita del Vescovo San Goffredo fu difficile, la sua attività di riformatore e pacificatore, continuamente ostacolata. Si tentò perfino di avvelenarlo, ma il veleno fece morire un cane, e la povera bestia salvò così la vita del Vescovo.
Un giorno di Natale, i signori del luogo portarono al Vescovo, come di consueto, le loro ricche offerte. Egli le rifiutò, perché l'aspetto di quei gentiluomini era troppo mondano, come troppo frivola era la loro condotta.
Intanto la città di Amiens cercava di organizzarsi in libero Comune, scrollando il giogo dei feudatari. In molte città, i Vescovi, eletti dai feudatari, e gelosi dei propri privilegi temporali, appoggiavano la causa di chi aveva in mano la potenza delle armi e quella del denaro. San Goffredo, invece, fu con il suo popolo, appoggiando l'iniziativa comunale. Il tentativo fallì. I feudatari tornarono in possesso della città, e la vita del Vescovo che amava la giustizia più del proprio tornaconto divenne ancora più difficile.
Il 25 ottobre del 1115, egli era, come al solito, a Soissons, presso la Chiesa dei Santi Crispino e Crispiniano. Partendo, s'ammalò, e dovette essere riportato indietro. L'8 novembre morì, nell'Abbazia dedicata ai due Santi calzolai. Fu sepolto in quella chiesa, ma dovettero passare quattro secoli, prima che le reliquie di San Goffredo, Vescovo di contrastata e difficile vita, ricevessero anch'esse il culto riservato ai Santi.