L’ultimo giorno della Giunta Franza
Giuseppe Franza, (Lipari 1853 – 1930), era un colonnello
della riserva, fu sindaco del Comune di Lipari dal 15 agosto 1907 al 28 aprile 1913, per complessivi 68 mesi
di sindacatura.
Nel corso del suo mandato, almeno nella prima parte dello
stesso, si realizza una larghissima maggioranza costituita da due partiti che
vede la presenza all’interno della sua amministrazione dei due leader del tempo,
Giuseppe Faraci e Onofrio Carnevale, per ottenere la legge per la tassa sulla
pomice.
Il sindaco Franza viene
eletto con una larghissima maggioranza, 28 consiglieri su trenta, lo stesso
dicasi per i suoi assessori, Stefano Acunto, Leopoldo Scolarici, Bartolo La
Cava. Antonino Rizzo, Domenico Ziino.
Il 12 agosto presentò il
proprio programma in consiglio: Il signor
sindaco accenna al compito che si è assunto svolgendo tutto un programma che
viene spesso applaudito, specie quando accenna alle strade rotabili a
costruirsi, al palazzo degli uffici da completarsi, ed ogni pubblico servizio
di migliorare e specialmente alla istruzione primaria su cui è basata
l’avvenire di ogni popolo civile, e che se di presente è con amore impartito da
uno scelto corpo d’insegnamenti, ciò non pertanto ha bisogno di radicali
riforme di più forti che valgono a consolidarne le fondamenta. Accenna
parimenti alle opere da farsi onde abbellire la cittadina pel richiamo dei
forestieri i quali trovando tutto il confortabile della vita specie in buoni e
decenti alberghi, in amene passeggiate, che, darebbero quell’utile da cui il piccolo commercio trarrebbe
quell’incremento che attualmente non vede. Questa che potrebbe apparire una
vana speranza, una idealità irraggiungibile, egli la tiene per certa, ove
l’animo non sia sgomento e sfiducioso ma invece uniti, forti e fidenti procede
oltre senza tentennamenti raggiungere la meta agognata. La legge invocata che
deve far sfuggire il fantasma del fallimento, non tarderà a dare quei frutti su
cui è basato l’avvenire economico morale della nostra bella e forte Lipari.
(…).
I primi sei mesi del mandato del sindaco Franza sono
concentrati sull’ottenimento della tassa sulla pietra pomice, i successivi
sull’approvazione del regolamento alla suddetta tassa. Proprio in sede di
formazione del regolamento si riacutizzò lo scontro tra il partito popolare e
quello democratico.
Il 18 gennaio 1908 il
consiglio Comunale conferì la cittadinanza onoraria di Lipari agli On. Giolitti
e Di Sant’Onofrio. Sempre nel corso del
1908, l’8 agosto, viene intestata dal Consiglio Comunale la Piazza del “Pozzo”
in Piazza Giolitti (oggi piazza
Matteotti), e la Piazza del Commercio in “Piazza
Ugo di Sant’Onofrio”, il 10 ottobre, infine, il consiglio comunale, approvò
i Festeggiamenti “all’On.le di S. Onofrio
per la sua venuta a Lipari”. Il
signor presidente riferisce che in tutta la cittadinanza si sente il bisogno
tributare sentimenti di sentita gratitudine verso l’On.le di Sant’Onofrio
nostro beneamato deputato mercé l’opera sua indefessa ha tratto il Comune dal
baratro finanziario in cui si trovava ond’è dovendosi recare qui è necessario
deliberare una conveniente somma per poter degnamente festeggiare l’illustre
uomo.
Viene
nominato un comitato per invitare il deputato che si rechi a Barcellona, era
composto da: sindaco, presidente Congrega di Carità, Presidente società operaia
di Lipari, presidente circolo popolare, presidente società cattolica,
presidente società operaia di Canneto, presidente circolo “libertà” di Canneto
e i delegati municipali di Stromboli e Filicudi.
Nel corso del 1909 il consiglio comunale e
l’Amministrazione sono alla presente con tutta una serie di cause intentate da
proprietari di fondi pomiciferi, da ditte ed industrie del settore pomicifero e
da alcuni gruppi di operai. Il 29 aprile 1911 prende l’avvio della controversia
tra l’Amministrazione Comunale ed il Vescovo.
Le dimissioni di Franza
Il
sindaco Franza e la sua amministrazione presentarono le dimissioni nella seduta
del consiglio comunale del 3 settembre 1912, per il ritardo dovuto
all’approvazione del regolamento dei vigili pomiciferi, dimissioni che vengono
respinte.
L’esperienza del sindaco
Franza si chiude nella seduta del 28
aprile 1913, dopo un lungo periodo di logoramento, confermato dagli
interventi in aula.
Dichiarava, infatti, il
consigliere Gaetano Pajno: nel brevissimo
periodo di pochi mesi, l’amministrazione attiva del nostro Comune per ben due
volte ha presentato le sue dimissioni. Che il consiglio riconoscendo che
l’amministrazione aveva compiuto altamente il proprio dovere e di avere reso
dei servizi utili al Paese in momenti gravi, a voti unanimi respinse le date
dimissioni e la Giunta con il sindaco deferenti al voto del consiglio, pur con
grave sacrificio non insistettero oltre nelle date dimissioni e ritornarono in
carica seguitando con zelo e scrupolosità a prestare l’opera loro. Oggi viene
il consiglio, per la seconda volta, chiamato a pronunziarsi sulle nuove
presentate dimissioni, ed i termini decisi nei quali essi sono concepiti
chiaramente, rilevano la ferma volontà, in chi le ha date, di persistere. Opera
vana farebbe, quindi, oggi il consiglio deliberando contro una chiara
manifestazione di volontà, opera che potrebbe anche riuscire dannosa allo
andamento generale dell’amministrazione intralciando il suo regolare
funzionamento. Credendo d’interpretare i sentimenti del consiglio, riconosce
che non senza dolore, il consiglio oggi debba decidere sull’obbietto. Le
dimissioni dell’amministrazione attiva ispirati da un sentimento di delicatezza
fanno ricordare al consiglio, gli alti a segnalati servizi che
l’amministrazione dimissionaria tutta ha reso, in momenti difficili del paese.
Vada quindi ad essa l’alta gratitudine del consiglio e la riconoscenza della
cittadinanza.