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sabato 25 aprile 2015

Scuola di Filicudi. articolo del nostro direttore sulla Gazzetta del sud di oggi

Lipari 
(Salvatore Sarpi) 
Non si è fatta attendere la replica dell’amministrazione comunale di Lipari dopo che il dirigente scolastico di Lipari1, Mirella Fanti aveva parlato, riferendosi al tavolo di lavoro organizzato dal comune sulle problematiche della scuola di Filicudi, di “sconfinamenti di competenze degli organi del Comune che oserei configurare come un abuso d'ufficio”. 
In una nota diffusa dall’amministrazione Giorgianni si legge:”Si apprende con rammarico che l’interesse e l’attenzione giustamente dimostrati da parte del Comune di Lipari, ed in particolare dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, nel ricercare gli strumenti più idonei a promuovere un confronto costruttivo tra le istituzioni e tra queste e la comunità vengano strumentalizzati con dichiarazioni incomprensibili e fuori luogo, soprattutto riferite ad un’ipotesi di “abuso d’ufficio”. L’Assessore alla Pubblica Istruzione ha agito nel pieno rispetto delle funzioni e dei compiti attribuiti dalla legge all’Ente Locale in materia di Istruzione. In tale ambito, infatti, il Comune riveste un importante ruolo in quanto è chiamato non solo ad erogare i servizi ma anche a programmare, coordinare e promuovere iniziative ed attività che migliorino la qualità della formazione e l’efficacia dei processi di apprendimento, secondo quanto previsto dall’art.139 del D.L.vo 112/98 – “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali”. 
Inoltre – continua la nota - si ricorda che la stessa Legge sull’Autonomia Scolastica – D.P.R. 275/99 – all’art.1 afferma che “le istituzioni scolastiche provvedono alla definizione e alla realizzazione dell’offerta formativa nel rispetto dei compiti e delle funzioni trasferiti agli enti locali e a tal fine interagiscono tra loro e con gli enti locali promuovendo il raccordo e la sintesi tra le esigenze e le potenzialità individuali e gli obiettivi nazionali del sistema di istruzione.” L’Amministrazione, pertanto, ha il diritto-dovere di intervenire al fine di dare ascolto alle richieste provenienti dai singoli cittadini e/o dai diversi enti ed istituzioni presenti sul territorio che si occupano di istruzione e formazione, senza tuttavia entrare nel merito delle scelte didattiche in quanto non si ha alcuna intenzione di invadere competenze e prerogative altrui essendo sufficienti quelle delegate dalla legge. Lo si può chiamare tavolo tecnico, incontro programmatico, riunione informale o come si vuole ma nulla può impedire ad un’Amministrazione di ricercare risposte a seguito di sollecitazioni dei propri concittadini attraverso quello che appare, a tal proposito, lo strumento più adatto a garantire il rispetto dei diversi ruoli e compiti in quanto luogo di dialogo, di discussione propositiva e non di decisione”.

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