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sabato 7 novembre 2015

"Baratto amministrativo" per pagare tributi comunali. Merlino (PD) propone a sindaco e presidente consiglio di deliberare regolamento

AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI LIPARI 
AL SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI LIPARI 
Oggetto: Richiesta istituzione Regolamento Comunale per “Aiuto alle fasce deboli per il pagamento di Tributi comunali con la forma del baratto amministrativo” in applicazione art. 24 della Legge n. 164 del 2014 (Sblocca Italia).
 Codesta Amministrazione intende certamente rendere più bello e più pulito e soprattutto più sicuro il nostro territorio ed è attenta ad aiutare i cittadini del Comune in difficoltà economiche e, per questo, pronta a ricercare ogni forma d’intervento possibile per realizzare ciò. 
Pertanto: 
Premesso  
Che l’art.24 della legge n.164 del 2014 “Misure di agevolazioni della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, disciplina: i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi a fronte d’interventi per la riqualificazione del territorio, da parte di cittadini singoli o associati. Gli interventi possono riguardare la prevenzione di situazioni di pericolo in terreni abbandonati, un rimedio a danni provocati da mareggiate e situazioni alluvionali, la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità d’interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.  
Che la situazione economica di grave crisi che sta attraversando il nostro territorio ha determinato per alcune fasce sociali di cittadini l’impossibilità a pagare i tributi comunali e non solo;  
Che oggi cittadini possono chiedere di poter svolgere servizi di pubblica utilità al fine di poter adempiere ai propri obblighi tributari nei confronti dell’ente e di ripagare con proprie prestazioni i contributi che l’ente comunale può elargire per sostegno sociale;  
Ravvisato che l’art.24 della suddetta legge consente all’ente di applicare riduzioni a fronte di servizi di pulizia strade e aree a verde e altri tipi d’interventi indicati nel suddetto articolo;  
Che il Comune di Lipari, di estesa superficie e dal territorio ripartito su sei isole e diverse frazioni, oltre a numerosi agglomerati abitativi, a fatica riesce a garantire la corretta manutenzione e pulizia delle strade e piazze, in relazione anche alla difficile situazione economica;  
Che l’Amministrazione può attuare le disposizioni del suddetto articolo 24 consentendo a una parte di contribuenti che si trovano in difficoltà economiche, o che hanno ottenuto per situazione di bisogno aiuti finanziari, di poter assolvere il mancato pagamento dei tributi già scaduti o per ripagare l’ente mediante una loro prestazione di pubblica utilità indirizzata agli interventi che l’Amministrazione individui nel territorio comunale;  
Che tale forma d’intervento, denominato “baratto amministrativo”, offre un doppio vantaggio poiché da un lato, i contribuenti in difficoltà potrebbero assolvere i propri doveri e dall’altro, il Comune può usufruire di forza lavoro, in un periodo in cui scarseggiano risorse, le assunzioni sono bloccate e i risparmi e tagli nella gestione amministrativa rendono determinate attività di difficile soddisfacimento;
 Che tale opportunità può ridare dignità a chi, per le contingenti e transitorie situazioni di emergenza, è costretto a chiedere frequenti aiuti o diventare frodatore fiscale non colpevole, dando loro la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utili a se stessi e agli altri; Che con tale forma di “baratto amministrativo” si potrebbe consentire a cittadini, disoccupati che hanno tributi comunali non pagati fino all’anno 2013, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati, e che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi non colpevoli negli ultimi tre anni, di svolgere attività di pulizia delle aree a verde o di manutenzione o interventi di decoro urbano a fronte del pagamento dei tributi. 
Tutto ciò premesso, il sottoscritto Saverio Merlino, segretario del PD di Lipari-Eolie, anche sulla base della sollecitazione inviata al Sindaco dal Consigliere comunale e capogruppo del PD, dott. Giacomo Biviano 
Chiede 
alle SS.LL. di proporre, con giusta delibera, un Regolamento per l’aiuto alle fasce deboli per il pagamento di tributi comunali con la forma del “baratto amministrativo” ai sensi dell’art. 24 della legge n. 164 del 2014 (Legge sblocca Italia) e consentire quindi ai cittadini singoli o associati di presentare e realizzare progetti, individuati in relazione al territorio, per prevenire situazioni di pericolo in terreni abbandonati, per rimediare a danni provocati da mareggiate e situazioni alluvionali, per migliorare, riqualificare e pulire aree pubbliche, manutenzione e abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità d’interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano. 
Si ringrazia e si porgono distinti saluti Lipari, 
06/11/2015 
 Saverio Merlino Segretario PD Lipari - Eolie 

venerdì 6 novembre 2015

Messina. in arrivo commissario per emergenza. Lo ha annunciato il capo della protezione civile nazionale per risolvere la crisi idrica in città. Sarà Calogero Fot

"Abbiamo fatto il punto della situazione tra stasera e domani mattina nominerò un commissario". Così il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio a termine della riunione in Prefettura a Messina sulla crisi idrica in città. Il prescelto sarà Calogero Foti, responsabile regionale della protezione civile.
"Abbiamo stabilito - spiega Curcio - d'intesa con il presidente della regione che il commissario sarà il direttore regionale della protezione civile e sarà dotato di una struttura fortemente partecipata dal dipartimento nazionale di protezione civile, perché ovviamente abbiamo mandato pieno per la gestione". "Lavoreremo su due gruppi - prosegue il capo dipartimento della Protezione Civile - uno tecnico per la risistemazione della condotta che esiste e che ovviamente è una infrastruttura che presenta diverse criticità e poi, potenzieremo il discorso della gestione emergenziale. Tra l'altro, entro stasera speriamo che si risolva la questione del bypass che si è rotto stamattina e se si riuscirà anche ad aumentare la portata in condotta". Per quanto riguarda la condotta danneggiata a Calatabiano - prosegue il capo della protezione civile - "stiamo facendo venire persone con grandi specialità su acquedotti e reti idriche, vedremo le soluzioni immediate perché la priorità è quella di rifornire acqua, non di costruire un impianto nuovo". "Ci sono zone - sottolinea Curcio - in cui da 13 giorni non c'è acqua, comprendiamo l'esasperazione della gente, chiediamo pazienza, siamo qui per risolvere il problema". Sui tempi, Curcio non si sbilancia: "In questo momento non sono in grado di dare date: le analisi tecniche che erano state fornite martedì poi si sono verificate non attuabili, anche perché quella è una frana in movimento".

Come eravamo: Una "Via Crucis" di qualche anno fa a Stromboli

Basket. Domani esordio a Lipari per formazione under 16 femminile Basket Eolie

Gent.le Direttore,
come anticipato con la presentazione delle formazioni avvenuta lo scorso 25 ottobre al palasport di Lipari, si comunica che sabato 7 novembre alle ore 16.30 inizierà ufficialmente l'avventura sportiva della formazione Under 16 della ASD Basket Eolie.
Le ragazze Eoliane, unitamente alle quattro giocatrici in prestito dalla Cestistica Torrenovese, disputeranno il primo incontro contro le pari età dell'Alma Basket Patti, società che da anni porta avanti il progetto femminile di basket.
Nel girone inoltre si segnala la presenza di Virtus Trapani, Verga Palermo, Abiola Basket Termini Imerese e Stella Basket Palermo, insomma un girone di ferro al quale le giovani cestiste eoliane si stanno approcciando dimostrando grande impegno negli allenamenti ed entusiasmo.
Vi aspettiamo numerosi al Palasport di Lipari e buon basket a tutti.
Annalisa Piazza
Dirigente Responsabile
ASD Basket Eolie

Pesca illegale e sicurezza della navigazione. Intensa attività di vigilanza della guardia costiera di Milazzo

COMUNICATO
Nei giorni scorsi il personale della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Milazzo è stato impegnato in molteplici attività operative e di polizia marittima.
Di particolare rilievo, durante un’attività di vigilanza e controllo per il contrasto delle attività di pesca esercitate illegalmente, personale dipendente, a bordo della Motovedetta CP 875 e del Gommone G.C. A64, ha accertato la presenza di diversi attrezzi da pesca in mare, il cui segnalamento non indicava la sigla identificativa dell’unità da pesca iscritta, in violazione alle vigenti normative nazionali e comunitarie.
Trattasi, nello specifico, di una rete da posta tipo “tremaglio” avente una lunghezza pari a 300 metri circa ed un’apertura maglia di varie misure, ritrovata nello specchio acqueo antistante “Punta Mazza”, a levante della penisola di Capo Milazzo; una rete da posta da “imbrocco” avente una lunghezza di circa 500 metri, ritrovata nei pressi della foce del Torrente Mela nel Comune di Barcellona P.G. ed una rete tipo “palangaro da fondo” avente lunghezza 200 metri circa e munito di 50 ami, ritrovata nello specchio acqueo antistante il Comune di Barcellona P.G che, oltre ad essere in contrasto con quanto previsto dalle vigenti normative in materia di pesca marittima, arrecano gravi danni all’ambiente marino.
In tutti e tre i casi si è proceduto con il sequestro dell’attrezzo ed alla contestazione a carico di ignoti per la violazione della normativa comunitaria e nazionale in merito alla pesca con attrezzi non conformi o non autorizzati.
Sempre nella giornata di ieri, in serata, una imbarcazione da diporto di circa 10 metri con 2 persone a bordo mentre si accingeva a rientrare presso il porto di Portorosa, per cause in corso di accertamento, si è spiaggiata nei pressi della Riserva naturale orientata dei Laghetti di Marinello del Comune di Oliveri, in prossimità della lingua di spiaggia estrema ed esterna della Riserva. Anche in questo caso è intervenuto il personale della Guardia Costiera di Milazzo al fine di verificare le condizioni di salute delle persone presenti a bordo, e se vi fosse stato lo sversamento in mare di idrocarburi o altre sostanze nocive per l’ambiente marino. Avendo accertato il buono stato di salute delle persone a bordo, la sicurezza della imbarcazione e verificato che non vi fosse stato inquinamento, si autorizzava la rimozione della imbarcazione in parola che, successivamente, con i propri mezzi, raggiungeva il Porto di Portorosa.
Milazzo lì 06 novembre 2015

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino). Il sesto caduto eoliano: Sottotenente Giuseppe Anzalone

IL SESTO CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE GUERRA – SOTTOTENENTE GIUSEPPE ANZALONE

Anzalone Giuseppe  nato a Lipari il 23 Ottobre  1890 – distretto militare di Messina
Sottotenente di complemento del 55° Reggimento di Fanteria
Morto il 06 Novembre 1915 nell’ospedale da campo n°230 per malattia
Sepoltura:  Italia

Unità di appartenenza
Brigata Marche  – 55 ° / 56°  Reggimenti di Fanteria


La Brigata Marche era costituita dal 55° Reggimento Fanteria con sede a  Treviso e dal 56° Fanteria con sede a Belluno.
Distretti di reclutamento: Benevento, Casale,  Caserta, Chieti, Cosenza, Forlì, Messina, Modena, Napoli , Siracusa, Vercelli.
Anno 1915
Periodi di permanenza al fronte: dal 24 maggio al 12 ottobre, ad Auronzo di Cadore, Sottosettore Ansileri, Lavaredo e Monte Popena; dal 31 ottobre al 2 novembre settore del Monte Sabotino; dal 11 Novembre al 14 Dicembre nella regione del Monte Sabotino.
Anno 1916
Dal  12 febbraio al 5 Giugno in Albania  settore est di Haderai – Sevaster; dal 28 luglio all’08 agosto Basso Isonzo settore di Monfalcone; dal 14 ottobre al 5 novembre settore di Hug Log; dal 17 novembre al 31 dicembre Val Camonica ed Alta Valtellina.
 Anno 1917
Dal 1 gennaio al 31 dicembre Val Camonica ed alta Valtellina  Val Daone 
Anno 1918
Dal 1° gennaio al 3 marzo Val Camonica e Val Daone; dal 10 marzo al 12 giugno settore Serravalle Fortini Ala; dal 16 luglio al 29 agosto  regione del Grappa.

Alla fine della Guerra le perdite della Brigata Marche  ammonteranno a :

55° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
78
65
2
2416
2868
709

56° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
51
102
9
554
3471
1263


Terza Battaglia dell’Isonzo (tratto da itinerarigrandeguerra.it)
Le prime due Battaglie dell'Isonzo non avevano portato ai risultati sperati e avevano fatto emergere tutta l'impreparazione dell'esercito italiano ad una guerra di posizione e di non breve durata. Le ottimistiche previsioni di fine primavera dopo pochi mesi furono sostituite dalla preoccupazione e frustrazione per non aver raggiunto praticamente nessun obiettivo. Cadorna perciò decise di cambiare la sua tattica e scelse di puntare verso Gorizia abbandonando momentaneamente la spinta verso Trieste. La città isontina, soprannominata la "Nizza dell'Adriatico" negli ultimi decenni del XIX secolo, sembrava un obiettivo alla portata dell'esercito italiano: se l'avanzata fosse proseguita a nord in direzione Tolmino e a sud sul Monte San Michele, Gorizia sarebbe stata circondata e le truppe ungheresi e dalmate che si trovavano in città non avrebbero potuto fare altro che arrendersi.
Il 18 ottobre 1915 iniziò così la Terza Battaglie dell'Isonzo con più di 1300 cannoni che iniziarono a bombardare le linee austro-ungariche su un fronte di 50 km, dalle Prealpi Giulie a Monfacone. I primi assalti sul Monte Mrzli e sul San Michele furono positivi ma dopo poche ore i durissimi contrattacchi costrinsero i soldati italiani a retrocedere alle posizioni di partenza. Il numero di caduti assunse i caratteri di una tragedia: in dieci giorni le perdite furono di 67 mila uomini ed alcune brigate furono praticamente annientate (la Brigata Catanzaro sul Monte San Michele perse quasi tremila soldati). Stessa situazione sul Monte Calvario, sul Monte Sabotino e sulla Quota 121 di Monfalcone dove tutti i tentativi di conquistare le trincee austro-ungariche fallirono.
L'unico piccolo risultato, anche questo a costo di un grande sacrificio umano, fu la conquista delle trincee sul Monte Sei Busi. Il 23 ottobre, dopo tre giorni di battaglia, la Brigata Siena riuscì ad impossessarsi dell'importante linea fortificata del monte. Stremata, la formazione venne sostituita da un reggimento di bersaglieri e dalla Brigata Sassari le quali riuscirono a resistere al solito contrattacco nemico, sospeso il 4 novembre.


Circostanze della Morte del Sottotenente Anzalone Giuseppe:
Durante la Terza Battaglia dell’Isonzo combattuta tra il 18 ottobre ed il 4 novembre del 1915, i due reggimenti (55° e 56°) che costituisco la Brigata Marche, manovrano contro le  inespugnate e ben munite trincee austriache del Monte Sabotino, ma  il micidiale fuoco nemico arresta lo slancio offensivo ed obbliga i due reggimenti a sostare. Cadono sul campo più di 200 morti di cui 14 ufficiali ed altri 1100 rimangono feriti. La brigata Marche prenderà parte anche alla Quarta battaglia dell’Isonzo del 19 / 28 novembre 1915.  Oltre le perdite subite nei vari attacchi portati avanti nel tentativo di strappare metri alle truppe austro –ungariche , il 55° reggimento ed il 56° vengono ulteriormente assottigliati da un’epidemia gastrointestinale che, costringerà i due reparti a partecipare alle operazione su Oslavia con un solo battaglione di fedeli fanti, stretti intorno alla bandiera.

Viste le citate circostanze, le cause della morte del sottotenente Anzalone Giuseppe avvenuta il 6 novembre del 1915 nell’ospedale da campo n°230 ( Langoris lazzaretto di sanità n°230)  sono da ricercare nell’epidemia gastrointestinale o colera che colpì il reparto di appartenenza dell’ufficiale. Infatti, il sottotenente Anzalone potrebbe essere stato una delle primissime vittime dell’epidemia che decimò la Brigata Marche. Del resto non era raro che, durante la permanenza delle unità in trincea si sviluppassero focolai infettivi di vario genere. La malnutrizione,  le scarse condizione di igiene, l’acqua potabile distribuita ai fanti , proveniente dal fiume Isonzo, inquinato dagli scarichi delle latrine e dai cadaveri, contribuivano al diffondersi di epidemie di massa che spesso mietevano più vittime delle mitragliatrici austro –ungariche .
Lo Stato di Servizio dell’Ufficiale Anzalone Giuseppe, reperito presso l’Ufficio Storico dell’Esercito sito in Roma, mostra come lo stesso in passato avesse già fatto parte del regio esercito, fin dal 14 maggio 1908 data presunta della sua visita di leva.
Nel 1909 effettua un periodo di ferma nell’esercito di due anni fino all’ottobre del 1911, e consegue il titolo di aspirante Allievo Ufficiale che, gli viene confermato con il grado di Sottotenente l’11 aprile 1915 dopo essere stato richiamato alle armi già il 17 novembre 1914.
 Curiosità ed approfondimenti.

Nel giugno del 1916 il 55° reggimento di fanteria stava ultimando le operazioni di rientro dal fronte Albanese, dove era stato inviato nel mese di gennaio. La sera dell’8 di giugno il 55° si imbarca da Valona per ultimare le operazioni di rientro, ma il Piroscafo Principe Umberto sul quale viaggiava l’unità della Marche , viene silurato dal un sommergibile nemico, trascinando con se nei gorghi 48 ufficiali e 1900 uomini di truppa. Dopo la tragedia di giugno, il 55° reggimento spazzato via, deve essere ricostituito ed il reduce 56° viene inviato alle dipendenze della 14^ divisione come temporanea riserva.
Piroscafo Principe Umberto

Comune antimafia, Sabatini replica Roux: ” Scritte solo squallide mezze verità “

Riceviamo dal Presidente del consiglio comunale di Lipari, Adolfo Sabatini e pubblichiamo:
Gent.le signor Roux
Non ho per niente apprezzato la Sua nota, prima di tutto a livello personale perché se pur vero che in certi contesti la politica è una cosa l’amicizia è un’altra, Lei ha scritto le classiche “mezze verità” che sono la cosa più squallida che un uomo possa fare soprattutto quando si parla di mafia.
Non ho capito a cosa si riferisce quando scrive di poteri forti e se lo scrivesse capiremmo a chi o cosa si riferisce con la speranza che la sua allusione sia entro i canoni previsti dalla Legge.
Io non sarò prolisso come lei e non mi dilungherò in spiegazioni che a lei non devo in alcun modo.
Se spiegazioni un giorno dovrò dare sarà alla mia famiglia, ai miei amici ed alla persone a me care e lei non rientra e nessuna di queste categorie.
Solo una cosa voglio ricordarle, che il sottoscritto per l’azione politica ha subito un attentato incendiario e ricevuto in una busta un proiettile (non faccio il nome degli altri che hanno subito le stesse intimidazioni per rispetto delle loro famiglie).
Non risponderò ulteriormente a sue repliche e le anticipo che non ho nessuna necessità di chiarire neanche per le vie brevi.
Allego per chiarezza la richiesta che mi ha inviato il sig. Roux e che il sindaco avrebbe dovuto firmare.
Adolfo Sabatini

…………………..

Oggetto: Adesione all’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” e al “Protocollo di Legalità”. Aggiunta al Logo di “Comune antimafia” e approvazione del codice etico

La lotta alla mafia non deve essere soltanto un distaccata opera di repressione delegata alle Procure o agli organi di Polizia ma – come disse Polo Borsellino- “un movimento culturale, morale ed anche religioso che coinvolge tutti, istituzioni e cittadini che debbono abituarsi a sentire il fresco profumo della libertà, quella che si oppone al prezzo del compromesso morale, all’indifferenza della contiguità e quindi della complicità.
Premesso
- che da esponenti delle istituzioni territoriali locali e da diverse forze sociali viene costantemente rappresentata l’esigenza di una più efficace tutela della sicurezza, intesa nell’ottica complessiva di una intensificazione dei controlli mirati a prevenire o reprimere ogni possibile tentativo di destabilizzazione del normale vita civile quotidianamente minata da piccoli e/o più importanti atteggiamenti ed azioni illegali;
- per prevenire infiltrazioni della malavita organizzata nel mercato del lavoro e nell’esercizio delle attività produttive;
- per creare le necessarie condizioni ambientali favorevoli – attraverso un più esteso controllo del territorio e la previsione di ogni altra misura tendente a rafforzare le condizioni di legalità e sicurezza;
- per evitare che il normale svolgimento delle attività imprenditoriali venga negativamente condizionato ed ostacolato da tentativi di infiltrazioni della malavita organizzata;
VISTO che in data 30/09/2004 è stato stipulato l’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” tra il Ministero dell’interno, il Ministero dell’economia e delle Finanze e la Regione Siciliana, avente lo scopo di contribuire ad una azione di prevenzione rivolta a garantire permanentemente il miglioramento delle condizioni di convivenza civile e di sicurezza dei cittadini, nonché a favorire la collaborazione nella lotta alla criminalità nel territorio regionale stimolando altresì l’azione delle amministrazioni locali su politiche integrate di governo della sicurezza con particolare riferimento alla coesione sociale e alla diffusione della legalità;
ATTESO che l’art.4, comma 4, del predetto Accordo prevede, in particolare che il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e la Regione Siciliana “si impegnano dare impulso al coordinamento delle attività finalizzate a prevenire le infiltrazioni mafiose nella gestione degli appalti pubblici;
ATTESO che in data 12/07/2005 è stato stipulato il “Protocollo di Legalità” tra il Ministero dell’interno, l’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, la Regione Siciliana, le Prefetture di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Siracusa e Trapani, l’INAIL e l’INPS;
CONSIDERATO che con il “Protocollo di Legalità” la Regione Siciliana ha assunto impegno ad emanare direttive per l’inserimento nei bandi di gara delle “clausole di autotutela” che consentono l’applicazione di procedure finalizzate a prevenire i fenomeni di devianza e di vulnerazione del principio di concorrenza “sostanziale” e trasparenza, che trovano riscontro nella giurisprudenza amministrativa (sentenza CdS n.5903 del 30/11/2000;
VISTA la Circolare dell’Assessorato dei LL.PP. 31/01/2006 n.593 con la quale è stata emanata la clausola di autotutela d inserire nei bandi di gara di lavori pubblici;
VISTO l’atto di indirizzo applicativo in materia di trasparenza ai sensi della legge regionale 5 aprile 2011, n.5 ed in osservanza degli articoli 8,9 13,14,16,17,18 e 20 del codice antimafia ed anticorruzione della pubblica amministrazione approvato con deliberazione di giunta n.514 del 4 dic.2009
VISTO l’articolo 15 della legge regionale 5 aprile 2011 n.5 recante “ azioni per il contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata di stampo mafioso”
RITENUTO di aderire idealmente e formalmente ai dettami del “protocollo di Legalità” stipulato in data 12/07/2005, in esecuzione alle disposizioni di cui all’art.1 ultimo comma, al fine di sperimentare forme di collaborazione con gli altri enti locali territoriali e soggetti pubblici aderenti, impegnandosi ad adottare nei bandi di gara “clusola di autotutela” che consentono l’applicazione delle procedure previste nello stesso Protocollo di Legalità, contro fenomeni collusivi tra i concorrenti partecipanti alle gare di appalti pubblici e al fine di prevenire le infiltrazioni mafiose nella gestione dei medesimi appalti;
RITENUTO che la libertà ed i diritti dei cittadini sono un bene supremo ed inalienabile;
CONSIDERATO che la mafia non è solo una organizzazione criminale ma , soprattutto, uno strumento di oppressione della democrazia e delle libertà individuali dei cittadini;
RITENUTA questa convinzione condivisa da tutti gli esponenti delle forze politiche, oltre che dall’esecutivo, per i motivi e le disposizioni normative citati in premessa il Comune di Lipari decide di dichiararsi
COMUNE ANTIMAFIA
Il Comune di Lipari nell’ergersi a “Comune antimafia” e fregiarsi di tale dicitura nell’intestazione del Logo comunale, dichiara di aborrire ogni forma di illegalità e voler mettere in atto delle iniziative rivolte al potenziamento di azioni di contrasto alla criminalità organizzata promuovendo i valori della legalità, della solidarietà e della giustizia sociale.
A tal fine, oltre ad aderire al “protocollo di legalità” stipulato in data 12 luglio 2005 tra il Ministero dell’Interno, l’autorità di Vigilanza LL.PP, La Regione Sicilia, la prefettura dell’Isola, l’INAIL e l’INPS e all’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” stipulato in data 30/09/2004 tra il Ministero dell’interno, il Ministero dell’economia e delle Finanze e la Regione Siciliana,
Si impegna:
- a combattere la mafia con tutti i poteri e gli strumenti consentiti dalla democrazia;
- a mettere in atto, tramite le forze dell’ordine operanti sul territorio, un sistema di prevenzione e repressione dei fenomeni criminali atti a ripristinare l’affermazione della legge e dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte ad essa;
- a promuovere esperienze di educazione alla legalità, alla solidarietà e alla partecipazione democratica vissute nelle scuole di ogni ordine e grado quale antidoto all’acquisizione di comportamenti illeciti e veicolo per l’affermazione di valori morali e civili di indubbia valenza;
- ad elaborare piani di intervento e predisporre campagne di sensibilizzazione nelle scuole al fine di far maturare una nuova coscienza civica nei giovani;
- a promuovere forme di partecipazione alla vita democratica, incoraggiando il protagonismo dei giovani alle istituzioni;
- a istituire un osservatorio permanente che, fra i suoi compiti, preveda di promuovere la cultura della legalità democratica e dell’antimafia come elemento fondamentale per la crescita sociale, civile, economica delle Eolie;
- ad attivare interventi qualificanti per il contrasto allo spaccio della droga, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo, abusivismo commerciale ed edilizio;
- a collaborare fattivamente con le associazioni, le fondazioni, i centri di studio e documentazione legalmente riconosciute, operanti su tutto il territorio, che abbiano come finalità statutaria la promozione di iniziative, anche formative, per la diffusione della legalità ed il contrasto alla mafia e alle attività criminali alla medesima riconducibili.
-a conformare i propri regolamenti, l’organizzazione, i criteri di nomina, gli appalti, i contratti, al fine di prevenire e rimuovere impedimenti ed ostacoli che il sistema mafioso oppone al primato della Legge e alla imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione.
Adotta contestualmente il seguente Codice Etico quale espressione d’intenti dell’esecutivo rappresentato dal Sindaco Rag. Marco Giorgianni:
Codice Etico
Atto basato sul testo predisposto dalla Associazione “Avvisopubblico” la “CartadiPisa”
DISPOSIZIONI PRELIMINARI
1. I principi e le disposizioni del presente Codice etico (di seguito “Codice”) costituiscono specificazioni degli obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità che sono disposti dalla Costituzione della Repubblica, dalle leggi e che qualificano l’esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da parte degli amministratori. Riferimento del presente atto è il “Codice di comportamento per gli eletti locali e regionali”, approvato dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa.
2. Ai fini del presente Codice, il termine “amministratore” designa il Sindaco e gli assessori da lui nominati; designa altresì qualsiasi dipendente o funzionario che eserciti un mandato conferitogli mediante nomina da parte del Sindaco, ovvero eserciti una funzione rappresentativa o esecutiva per conto dell’Amministrazione comunale in Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica.
Il Codice vincola direttamente il Sindaco e gli amministratori legati al Sindaco da un mandato fiduciario.
Amministratori ai quali il Sindaco partecipa il testo del Codice qualora siano già in carica e lo sottopone perché sia assunto con impegno in caso di nuove nomine o designazioni.
L’esecutivo rappresentato dal Rag, Marco Giorgianni, Sindaco di Lipari, si impegna a:
PRINCIPI
3. Conformare la condotta ai doveri istituzionali di servire la Comunità con diligenza, rettitudine e trasparenza, nel rispetto dei principi del buon andamento ed imparzialità dell’Amministrazione e dei principi di disciplina ed onore nell’adempimento delle funzioni pubbliche sanciti dall’art. 54 della Costituzione. A tale fine, svolgere il mandato evitando situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della Pubblica Amministrazione, prestando particolare attenzione a proteggere l’istituzione che è eletto a governare e il territorio che rappresenta dalle infiltrazioni della criminalità organizzata mafiosa o similare, partecipando all’azione associata degli enti locali per promuovere la legalità e la trasparenza come impegnato a fare anche dall’adesione del Comune all’associazione “Avviso Pubblico”, programmando azioni di educazione alla legalità in concorso con le istituzioni del sistema formativo.
TRASPARENZA
4. Fermo restando l’obbligo di astensione nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui sussista un interesse diretto e personale in merito all’oggetto della decisione:
a. utilizzare il diritto di accesso agli atti e alle informazioni conosciute per ragioni d’ufficio con le cautele necessarie ad evitare che sia arrecato indebitamente un vantaggio personale o arrecato un danno a terzi;
b. garantire una piena trasparenza patrimoniale fornendo, tramite la pubblicazione su Internet nel sito dell’amministrazione www.comunedilipari.gov.it i dati relativi alle attività professionali svolte, ai redditi, agli incarichi ricevuti, nonché ai potenziali conflitti di interesse.
c. garantire la pubblicità delle proprie personali appartenenze associative, senza nessuna esclusione od omissione, tramite la pubblicazione su Internet nel sito dell’amministrazione.
DIVIETI
5. Regali.
Non accettare per sé, congiunti, familiari o affini regali eccedenti il valore usuale dei doni scambiati in occasione di ricorrenze o festività, quantificato per ogni soggetto nella cifra massima di 100 euro annui, da impiegati negli uffici, nei servizi, nelle società e nelle altre organizzazioni partecipate o controllate dal comune, ovvero da concessionari dell’ente o da gestori di pubblici servizi da esso affidati, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno domandato od ottenuto licenze e concessioni da essa nei cinque anni precedenti, nell’ambito di procedimenti nei quali abbia svolto una diretta funzione decisionale o istruttoria. Non accettare alcun tipo di vantaggio o altra utilità che sia indirettamente riconducibile a prestazioni erogate da detti uffici, servizi o organizzazioni.
6. Clientelismo.
Astenersi dall’esercizio delle proprie funzioni o dall’utilizzo delle prerogative legate alla sua carica nell’interesse particolare di individui o di gruppi di individui a detrimento dell’interesse generale.
7. Conflitto di interessi.
In caso si realizzino situazioni di conflitto di interessi, a rendere pubblica tale condizione e astenersi da qualsiasi deliberazione, votazione o altro atto nel procedimento di formazione della decisione, anche qualora non vi sia un obbligo giuridico in tal senso.
Sono considerate situazioni di conflitto di interessi:
a. la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto;
b. la sussistenza di preesistenti rapporti di affari o di lavoro con persone od organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme;
c. la sussistenza di rapporti di coniugio, parentela o affinità entro il quarto grado, ovvero di convivenza o di frequentazione assimilabili, di fatto, ai rapporti di coniugio, parentela o affinità, con persone operanti in organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme;
d. l’appartenenza a categorie, associazioni o gruppi, in virtù della quale l’amministratore acquisisca un vantaggio personale da decisioni cui egli partecipa, anche nei casi in cui detta appartenenza non generi le incompatibilità previste dalla legge o da altre norme.
8. Cumulo.
Attendere a qualsiasi regolamentazione in vigore volta a limitare il cumulo dei mandati politici, evitando strategie dilatorie volte a posticiparne l’applicazione. 

Astenersi dall’esercitare altri incarichi politici che interferiscano indebitamente con l’esercizio del proprio mandato.
Astenersi dall’assumere o esercitare cariche, professioni, mandati o incarichi che implichino un controllo sulle sue funzioni amministrative o sui quali, in base alle sue funzioni di amministratore, egli avrebbe il compito di esercitare una funzione di controllo.
9. Esercizio delle competenze discrezionali.
Integrare le sue decisioni discrezionali con una rendicontazione pubblica delle motivazioni di ordine generale e di carattere giuridico che hanno determinato la sua decisione. Coerentemente con le disposizioni di cui all’art. 6 del presente Codice, nell’esercizio delle sue competenze discrezionali l’amministratore astenersi dall’attribuire a sé, ad altri soggetti od organizzazioni un indebito vantaggio personale diretto o indiretto.
10. Pressioni indebite.
Astenersi dal chiedere o dall’esigere da concessionari o da gestori di pubblici servizi, ovvero da soggetti che hanno in corso rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.) l’esecuzione di o l’astensione da qualsiasi atto da cui possa derivargli un vantaggio personale diretto o indiretto, o che assicuri ad altri soggetti od organizzazioni un indebito vantaggio personale diretto o indiretto.
11. Restrizioni successive all’incarico
Avendo negli ultimi cinque anni esercitato poteri autoritativi o negoziali, personali e diretti secondo le sue competenze per conto dell’amministrazione, a non svolgere nei cinque anni successivi alla cessazione del suo mandato attività lavorativa o professionale presso soggetti privati destinatari delle sue decisioni e attività.
FINANZIAMENTO DELL’ATTIVITA’ POLITICA
12. Non accettare alcuna forma di sostegno e di finanziamento irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto (ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studio ed altri enti nei quali svolga un ruolo direttivo) della sua attività politico amministrativa; rendere altresì pubbliche, con cadenza annuale,tutte le fonti di finanziamento politico regolare.
Astenersi dal ricevere finanziamenti e altre forme di sostegno alla propria attività politica da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno domandato od ottenuto provvedimenti da essa nei cinque anni precedenti, nell’ambito di procedimenti nei quali abbia svolto una diretta e personale funzione decisionale o istruttoria, secondo le sue competenze.
CONFRONTO DEMOCRATICO
13. Tenere un comportamento tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadini e amministrazione, dimostrando la più ampia disponibilità nei rapporti con i cittadini nel favorire l’accesso alle informazioni e favorendo l’esercizio e la salvaguardia dei loro diritti.
Operare con imparzialità nell’esercizio del mandato, assumere le decisioni nella massima trasparenza e respingere qualsiasi pressione indebita rendendola pubblica ed eventualmente, ove ne ricorrano le condizioni, avviando azione penale a tutela della pubblica amministrazione. Non determinare, né concorrere a realizzare con l’attività amministrativa situazioni di privilegio personale o di indebito vantaggio, e non usufruirne nel caso gli si presentino.
Osservare e praticare un comportamento consono al ruolo sia nell’ambito istituzionale sia nell’espletamento del proprio mandato.
Più precisamente:
a. assumere atteggiamenti rispettosi delle idee e delle opinioni di tutti gli amministratori e i rappresentanti politici, pur nella normale conflittualità dialettica;
b. favorire la più ampia libertà di espressione;
c. evitare toni e linguaggio che sottintendano messaggi di aggressività e di prevaricazione.
PROMOZIONE DEL CODICE ETICO E DELLA PARTECIPAZIONE POPOLARE ALLA VITA AMMINISTRATIVA
14. Incoraggiare la diffusione del presente Codice e promuovere la sensibilizzazione ai principi in esso contenuti di cittadini, personale, mezzi di comunicazione.
Inoltre, favorire la conoscenza della vita amministrativa del Comune con adeguate iniziative, sia attraverso l’informazione (tramite l’ufficio stampa del Comune, i social network e il sito Internet www.comunedilipari.gov.it che con atti concreti per la partecipazione dei cittadini (Consulte di Partecipazione).
RENDICONTAZIONE DELLA PROPRIA ATTIVITA’
15. L’accettazione del presente Codice, che si realizza tramite sua sottoscrizione, costituisce un vincolo di responsabilità assunto nei confronti dei cittadini, ai quali è così assicurato uno strumento trasparente di valutazione della legalità e dell’efficacia dell’operato.
Attraverso la presentazione e la pubblicazione con cadenza almeno annuale di un documento relativo alle attività svolte http://www.comunedilipari.gov.it si dà conto del rispetto degli obblighi del Codice e si descrive la corrispondenza tra obiettivi assunti alla base della sua azione e risultati ottenuti.
I documenti collegati alla sottoscrizione del Codice e al rispetto degli impegni assunti sono resi pubblici a tutti i cittadini attraverso il sito internet dell’amministrazione.
RAPPORTI CON I CITTADINI
16. L’accettazione del presente Codice, che si realizza tramite sua sottoscrizione, lo impegna, quale responsabile per la durata del suo mandato nei confronti della comunità locale nel suo complesso, a rispondere diligentemente, direttamente o tramite i servizi a sua disposizione e i suoi collaboratori, a qualsiasi ragionevole richiesta dei cittadini relativa allo svolgimento delle sue mansioni, alla loro motivazione o al funzionamento dei servizi di cui è responsabile. Incoraggiare e sviluppare ogni provvedimento che favorisca la trasparenza delle sue competenze, del loro esercizio e del funzionamento dei servizi di cui ha la responsabilità.
RAPPORTI CON L’ AMMINISTRAZIONE
17. Opporsi a ogni forma e modalità di reclutamento del personale amministrativo basato su principi che non siano il riconoscimento dei meriti e delle competenze professionali e su scopi diversi dalle esigenze del servizio. Valorizzare, nell’ambito delle sue funzioni, il ruolo, le responsabilità e gli incarichi dell’amministrazione, incoraggiando e sviluppando ogni provvedimento volto a favorire un miglioramento dei servizi di cui è responsabile, nonché la motivazione del personale. Ridurre allo stretto necessario il ricorso a consulenti esterni e a collaboratori di supporto agli organi di direzione politica, motivandone l’impiego.
Per il reclutamento o la promozione del personale, assumere indirizzi perché i responsabili prendano decisioni obiettive e diligenti, giustificate con motivazioni pubbliche.
Nell’esercizio delle sue funzioni, rispettare la missione affidata all’amministrazione di cui è responsabile.
Astenersi dal chiedere o dall’esigere da parte di pubblici dipendenti l’esecuzione di, o astensione da, qualsiasi atto da cui possa derivargli un vantaggio personale diretto o indiretto, o che assicuri un indebito vantaggio diretto o indiretto a organizzazioni, persone o a gruppi di persone.
Esigere il rispetto del “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni” (D.M. 28-11-2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10/04/01 n. 84).
Usare e custodire le risorse e i beni assegnati dall’Amministrazione con oculatezza e parsimonia,contrastare gli sprechi e divulgare le buone pratiche in tutti i settori della Pubblica Amministrazione.
NOMINE IN ENTI, CONSORZI, COMUNITA’ E SOCIETA’PUBBLICHE O A PARTECIPAZIONE PUBBLICA
18. Condizionare qualsiasi nomina o designazione, effettuata singolarmente o collegialmente, presso Enti, Consorzi, Comunità e società pubbliche o a partecipazione pubblica, alla preliminare adesione dei soggetti da nominare al presente Codice. Applicare per ogni nomina o designazione le prescrizioni del “Codice di autoregolamentazione” proposto dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare. Vigilare sulla successiva adesione alle disposizioni del Codice da parte dei soggetti nominati e, in caso di mancato rispetto, porre in essere tutte le iniziative necessarie al fine di assicurarne l’ottemperanza ovvero sanzionarne l’inadempimento, conformemente a quanto previsto dall’art. 21 del presente Codice. Rendere pubblico sul sito Internet del Comune l’elenco delle nomine e i termini di scadenza dei mandati perché, qualora queste richiedano competenze di natura tecnica, chiunque sia interessato possa inviare in tempo utile il suo curriculum perché sia valutato per la scelta motivata del soggetto da nominare.
RAPPORTI CON I MEZZI DI COMUNICAZIONE
19. Rispondere in maniera diligente, sincera e completa a qualsiasi ragionevole richiesta di informazioni da parte dei mezzi di comunicazione per quanto riguarda l’esercizio delle sue funzioni, ad esclusione di informazioni riservate, confidenziali o relative alla vita privata. Incoraggiare l’adozione di ogni misura che vada a favorire la diffusione presso i mezzi di comunicazione di informazioni sulle sue competenze, sull’esercizio delle sue funzioni e sul funzionamento dei servizi che si trovano sotto la sua responsabilità.
RAPPORTI CON L’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
20. In presenza di indagini relative all’attività dell’ente, assicurare la massima collaborazione con l’autorità giudiziaria, fornendo, anche se non richiesta espressamente, tutta la documentazione e le informazioni utili all’attività degli inquirenti e assicurando analoga collaborazione da parte degli uffici.
Assicurare l’adozione sollecita di tutti i provvedimenti disciplinari previsti nei confronti dei dipendenti che siano incorsi in violazioni dei doveri d’ufficio o in illeciti di natura penale, amministrativa o contabile.
Assicurare la massima collaborazione con gli inquirenti, anche in presenza di indagini relative alla sua attività politica o amministrativa, astenendosi da qualsiasi azione od omissione volta a ostacolarne l’attività e facendosi carico di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie.
In caso sia rinviato a giudizio o sottoposto a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio, traffico illecito di rifiuti, e ogni altra fattispecie ricompresa nell’elenco di cui all’art. 1 del Codice di autoregolamentazione approvato dalla Commissione parlamentare antimafia nella seduta del 18 febbraio 2010, impegno a dimettersi ovvero a rimettere il mandato.
In caso di rinvio a giudizio per i reati sopraelencati di dipendenti o di altri amministratori dell’ente, impegno a promuovere la costituzione parte civile della propria amministrazione nel relativo processo.
Qualora nel territorio amministrato siano presenti beni confiscati alle organizzazioni criminali, impegno – nei limiti delle proprie competenze – favorirne la conoscenza, promuoverne l’utilizzo a fini sociali, contribuire a renderne note le modalità di utilizzo.
SANZIONI IN CASO DI INADEMPIMENTO
21. In caso di mancato rispetto delle disposizioni contenute nel presente Codice, impegno ad assumere tutte le iniziative necessarie, dal richiamo formale, alla censura pubblica, fino alla revoca della nomina o del rapporto fiduciario, al fine di assicurarne l’ottemperanza ovvero sanzionarne l’inadempimento, dandone comunicazione al Consiglio Comunale e con la più ampia informazione pubblica.
MODIFICHE E REITERAZIONE DEL CODICE
22. La procedura di modifica o integrazione delle disposizioni del presente Codice, avviata su istanza degli amministratori o dei cittadini, sarà aperta al dibattito e alla partecipazione pubblica. Le disposizioni del presente codice si adeguano ad eventuali modifiche legislative e regolamentari sopravvenute. 

Impegno a favorire – nei limiti delle competenze – l’integrazione e il coordinamento del presente Codice con il Programma triennale per l’integrità e la trasparenza, che verrà approvato con Deliberazione della Giunta Municipale e con le disposizioni normative miranti ad assicurare trasparenza, efficienza, responsabilità e integrità nell’esercizio delle funzioni pubbliche.
Impegno a sostenere l’adozione ovvero la reiterazione dell’adozione del presente Codice in sede di approvazione del Programma di mandato, in caso di un successivo mandato, ovvero degli altri atti di indirizzo politico dell’ente e promuovere la previsione di un codice etico da parte dello Statuto del Comune.
Il Sindaco
Marco Giorgianni

Danni maltempo. La Cava: Operai della forestale da elogiare

Riceviamo dal dottor Sergio La Cava e pubblichiamo:
Credo sia doveroso elogiare l’operato degli operai della forestale, in questi giorni impegnati a ripulire le strade devastate dagli ingenti danni causati del maltempo.
Sono uomini e donne troppo spesso, a torto criticati e spesso oggetto di infiniti tira e molla sulle giornate lavorative, sulle coperture finanziarie relative ai loro stipendi etc etc.
Sin dai giorni scorsi, detti operai stanno svolgendo un opera incessante sulle strade delle nostre isole, dimostrando cosi che quando vi è l’intesa tra chi governa ai vari livelli possono essere utilizzate risorse di grande professionalità come gli operai forestali.
Come cittadino non posso che elogiare e ringraziare per il lavoro, molto spesso pesante e manuale che stanno svolgendo questi operai, invitandoli a proseguire nell’interesse delle isole e degli isolani, auspicando per il futuro, che chi deve capire capisca che persone che disimpegnano il loro lavoro con la volontà e la professionalità dimostrata in questi giorni vengano ulteriormente valorizzate e destinate a ciò che davvero è utile alla collettività.
Sergio La Cava

Palazzo dei Leoni, approvato il bilancio di previsione 2015

La Città Metropolitana di Messina, ieri pomeriggio, ha approvato il bilancio di previsione 2015 nonostante il versamento nelle casse dello Stato di ben 8.562.113,11 euro richiesti quale contributo al contenimento della spesa pubblica.
L’approvazione è stata possibile grazie alla legge che ha consentito la deroga all’obbligo di chiusura di bilanci triennali dando così la possibilità di approvare un bilancio preventivo solo per l’anno 2015; infatti, per il 2016 e il 2017 il versamento richiesto dalla legge di stabilità 2015 ammonta a ben 17 e 25 milioni di euro il che porterebbe l’Ente in dissesto, salva possibilità di riduzione nella legge di stabilità 2016 attualmente in gestazione.
Il bilancio 2015, quindi, è stato chiuso in pareggio ma con margini ristrettissimi, tali da non consentire spese straordinarie qualora se ne presenti la necessità.

Torna alla normalità la circolazione a Canneto

Ritorno alla normalità per la circolazione nella frazione di Canneto. 
La polizia municipale informa che è stato riaperto al transito tutto il lungomare, viene a cessare, di conseguenza, il doppio senso di circolazione sulla parte alta della Cesare Battisti dove, da adesso, sarà possibile tornare a parcheggiare. 

Lipari comune antimafia?....Manc’alicani…. (di Piero Roux)

Riceviamo e pubblichiamo:
C’era una volta, in mezzo ad un mare fatato chiamato Mare Nostrum, un gruppo d’isole che, per la loro ricchezza di minerali, mitezza del clima e bellezza, erano abitate dagli dei. Eolo e Vulcano vi avevano eletto dimora. Interi popoli se ne contendevano il possesso. Mitici personaggi vi facevano scalo. Sommi poeti ne descrivevano i contorni.. Viaggiatori illustri versavano fiumi d’inchiostro descrivendo le proprie forti emozioni provate nel visitarle. Queste erano le Eolie di Omero e d’Ulisse, visitate e raccontate al mondo da visitatori quali: l’arciduca Luigi Salvatore d’Austria, Houel, Dolomieu, Spallanzani, Dumas, Maupassant, Reclus, Melena, T’Serstevens, Vuillier e Von Pereira.
Qui vi dimorarono i Cnidi, i Romani, i Bizantini e gli Arabi; successivamente i Normanni, gli Svevi, gli Angioini e gli Aragonesi.
Le Eolie erano il crocevia dei commerci e il faro del Mediterraneo.
Le Eolie erano….
Poi vennero i tempi moderni e lentamente il decorso del tempo ci portò ai giorni nostri.
Oggi le Eolie, grazie al perpetuarsi di una classe politica volutamente inetta e soggetta ai poteri forti dei politicanti regionali e nazionali, sono diventate dei miseri scogli agonizzanti da cui- periodicamente- spremere voti a favore dei grand commis della politica. Abitata da un popolo divenuto gregge; da individui vinti e soggetti all’alterno potere, ricattabile su piccoli privilegi ottenuti non per diritto ma per gentile concessione. Gente che ha abdicato alla propria dignità e dimentico della fierezza, lealtà, coraggio e perseveranza dei propri antenati.
Eolie dalla civiltà decadente ove non vige più l’onore dei patti siglati dalla “stretta di mano”; la sicurezza ostentata nel lasciare le “porte aperte”; la gentilezza d’animo nei rapporti sociali; l’obbligo d’accoglienza dovuta ai patimenti subiti dai propri esuli; l’orgoglio di essere parte di una stirpe che ha dato lustro alla civiltà mediterranea.
Eolie spente, emarginate, lontane dai pensieri del potere centrale, ove si accavalcano i contrastanti titoli: essere inserite nelle liste dei “World Heritage Sites” ed in quelle dei luoghi di “Confino mafioso”.
“Personaggi in soggiorno obbligato.. possono mettere a repentaglio la tranquillità delle isole Eolie” dichiarava il Sindaco Bruno il 26/01/12 durante una seduta del Consiglio a porte chiuse… e ancora, il 4 febbraio 2012, dal Corriere della Sera, apprendevamo che, lo stesso Sindaco, si dichiarava “contrario all' invio nelle Eolie di boss mafiosi in soggiorno obbligato” all’ ipotesi avanzata dal presidente del Consiglio di spedire i presunti boss al soggiorno obbligato nelle piccole isole.
Non è lontano il 3 agosto 2011 giorno in cui il citato Sindaco Bruno, ricordando la rivolta degli isolani del 1971, dichiarava: “Non possiamo dimenticare l’amore per le nostre terre e, oggi come ieri, il nostro impegno a non aprire le porte dell’isola alla mafia non viene meno” e ancora “la mafia non è ancora entrata e mai entrerà”
Forse non abbiamo sufficientemente controllato affinchè ciò non avvenisse in quanto, successivamente, interessi mafiosi sulle nostre isole venivano accertate dalla Magistratura che sequestrava 16 appartamenti ad un noto personaggio mentre presunti assassini e personaggi noti, in odor di mafia, vivevano e lavoravano sul nostro territorio.
“Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! “.
A pronunciare queste parole fu Peppino Impastato, politico, attivista, conduttore radiofonico italiano, famoso per le denunce delle attività della mafia in Sicilia, che gli costarono la vita.
Oggi le Eolie sono interessate da opere pubbliche milionarie finanziate dal Governo (depuratore, acquedotto) mentre opere faraoniche vengono ipotizzate da aziende private (megaporto, aeroporto ecc
Si lavora al ripristino di un immobile atto a ospitare una “tenenza dei carabinieri” che lascia auspicare un più serrato controllo del territorio visto l’enorme mole di turisti che si riversano sulle nostre coste e non credo, (come qualcuno potrebbe pensare), per aver un sufficiente controllo visto una futura, possibile, e non auspicabile, immissione di nuovi mafiosi in soggiorno obbligato sul nostro territorio.
Tralasciando -solo temporaneamente- il fatto che (forse) molti individui in odor di mafia vivono tra noi e altri (forse) in soggiorno obbligato, ritengo che l’Amministrazione Comunale abbia il dovere di munirsi di una serie di strumenti atti ad arginare l’immissione sul nostro territorio di nuovi elementi e capitali mafiosi.
Dovrebbe farlo…
Cosi la pensa un normale, semplice cittadino che decide di dedicarsi all’argomento con lo scopo di far dichiarare le Eolie un “comune antimafia” con la finalità di farle cancellare dalla lista di “luoghi di confino” che mal si coniuga con l’essere sito Unesco.
Contatta il Presidente del Consiglio (che all’epoca si mostra disponibile) e, su richiesta dello stesso, formula una bozza di delibera. Passano settimane e mesi e, dopo pressante richiesta, il Presidente si decide a comunicare che il Sindaco non approva il progetto e non lo firmerà mai.
Sconfortato ma non vinto, il cittadino in questione, consegna bozza del progetto a gran parte dei consiglieri comunali che, volutamente, data la spinosità dell’argomento, declinano la loro disponibilità. Solo il Consigliere Antonio Casilli (minoranza in consiglio) fa propria la proposta di delibera e presenta una richiesta di auto convocazione sull’argomento.
Il Presidente del Consiglio, costretto dagli eventi, calendarizza la richiesta e viene convocato il Consiglio Comunale per il giorno 12 del mese di ottobre 2015.
All’apparenza, visto l’argomento: “ Adesione all’Accordo di programma quadro “Carlo Alberto dalla Chiesa” e al “Protocollo di Legalità”. Aggiunta al Logo di “Comune antimafia” e approvazione del codice etico” sembra che nulla osti l’approvazione in quanto l’argomento – semplicemente- richiama gli amministratori ad adottare un codice etico riassunto nella “Carta di Pisa”.
Si riunisce il Consiglio Comunale…. Il consigliere Antonio Casilli, primo firmatario dell’auto-convocazione espone l’argomento e alla fine…. ecco l’inatteso colpo di scena….
- Giovanni Portelli (consigliere di maggioranza) con un’espressione di chi s’è appena destato da un lungo letargo e si trovi- quindi- in stato confusionale grave, improvvisando un discorso dalla logicità discutibile, dichiara di non aver capito niente e di non aver letto le carte precedentemente fornite dal consigliere Casilli…
- Il Sindaco che si rifiuta di firmare l’adesione al Patto “per motivi elettorali” (????)
- Il Presidente Sabatini che non ha ancora capito il ruolo istituzionale del Consiglio Comunale (cioè quello di deliberare sugli indirizzi: politico, sociale ed economico) impegnando la Giunta alla loro applicazione, si adegua alla volontà del “suo” mentore (Sindaco in carica) al quale è legato da profonda e inossidabile amicizia e, con la promessa di rimaneggiare la proposta, rinvia la stessa, alle calende greche…. Una farsa dai contorni grotteschi….
Che dire?
Forse il “riappropriamoci della nostra eolianità”, slogans in uso dell’ex consigliere di minoranza Adolfo Sabatini nella passata legislazione era solo uno scioglilingua?
Forse che la parola “mafia” non riesce più a suscitare conati di vomito e di ribellione?
Non trovando giustificazioni valide al comportamento di un Consiglio Comunale, per la maggioranza allineato e coperto sui voleri di un ombroso Sindaco refrattario ai “protocolli di legalità”, incomincio a pensare che forse della nostra eolianità, delle regole, della mafia, dei patti e delle strette di mano non gliene freghi niente a nessuno…. Qui si usa il metodo Sciesa del “tiremm innanz!”….in modo che il prossimo Sindaco possa- anche lui- dire “hanno lasciato un comune alla rovina”.
Piero Roux

giovedì 5 novembre 2015

Concomitante massiccio afflusso di imbarcazioni non di linea e persone in area portuale. Riunione operativa al comune di Lipari


Fragilità e messa in sicurezza del territorio comunale. Il consigliere Biviano "sollecita" Giorgianni

Al Sindaco del Comune di Lipari
Marco Giorgianni


OGGETTO: Interventi di messa in sicurezza
Egregio Sindaco,
Gli ultimi avvenimenti hanno dimostrato quanto sia vulnerabile il nostro territorio di fronte a pericoli derivanti da condizioni meteo di particolare intensità.
Pericoli e problemi individuati da tempo e che trovano la loro origine a valle e a monte delle nostre isole.
A valle a causa delle ormai consuete e storiche mareggiate e a monte a causa dei detriti di sabbia e fango trascinati dai torrenti durante le piogge torrenziali.
E' indubbio che la cementificazione, talvolta spropositata e incurante, abbia ampliato negli anni il problema, ma è anche vero che non possiamo continuare a vivere in uno stato di emergenza perenne che oltre a creare disagi e danni alla popolazione locale colpisce pesantemente le finanze del nostro Comune a causa dei continui interventi emergenziali non programmati in bilancio.
Numerosi sono stati gli investimenti previsti che avrebbero potuto attenuare il problema di messa in sicurezza del territorio.
Investimenti che si sono arenati e bloccati a causa del patto di stabilità (vedi Canneto) o di vicende giudiziarie non ancora concluse (vedi Acquacalda). Altri, invece, non hanno ancora trovato riscontro nei finanziamenti statali e regionali, nonostante l'urgenza rappresentata.
Se poi si aggiunge il continuo taglio di trasferimenti e il conseguente proliferare di debili fuori bilancio derivanti in gran parte da sentenze per fatti accaduti in passato il quadro della situazione appare davvero drammatico.
Ciò nonostante, sono convinto che non possiamo continuare a subire passivamente l'immobilismo e la miopia della politica regionale e nazionale, per il quale il sottoscritto, soprattutto a livello regionale, è già in forte contestazione. E' anche vero, purtroppo, che i problemi regionali e nazionali traggono origine dal passato e non sono di facile ed immediata risoluzione, soprattutto dopo che i governi precedenti hanno contribuito al loro ampliamento con politiche scellerate e talvolta illogiche, ma è altrettanto vero che di fronte alla sicurezza dei cittadini non può esistere nessun patto di stabilità o taglio finanziario di alcun genere.
Propongo, pertanto, di istituire un comitato di politici e cittadini che sia di supporto all'Amministrazione Comunale nelle azioni che si vorranno intraprendere.
Per far ciò, credo sia opportuno informare la popolazione locale di tutti gli interventi previsti e programmati, anche quelli in fase di realizzazione o bloccati da impedimenti di natura tecnica, politica e/o amministrativa.
Pertanto, nell'invitarla contestualmente ad organizzare un incontro pubblico per condividere ed informare la popolazione tutta, alla luce di quanto esposto la interrogo per sapere:
Quali e che tipo di interventi di messa in sicurezza sono stati previsti per la protezione dell'abitato e delle strutture di attracco nel nostro Comune. In particolar modo si chiede di conoscere gli interventi per Canneto, Lipari Centro ed Acquacalda.
Quali e che tipo di interventi sono stati previsti per il ripascimento delle nostre spiagge;
Quali e che tipo di interventi sono stati previsti per la pulizia e la manutenzione ordinaria dei torrenti di Canneto e Lipari Centro e se intende destinare parte dei proventi della tassa di sbarco per tale scopo;
Quali e che tipo di interventi sono stati previsti per lo svuotamento e la manutenzione ordinaria delle vasche di contenimento di Calandra e Ponte e se intende destinare parte dei proventi della tassa di sbarco per tale scopo;
Quali finanziamenti per investimenti sono tutt'ora bloccati dal Patto di Stabilità;
Quali sono le soluzioni proposte o le risposte fornite dagli organi regionali per il riversamento del materiale sabbioso nelle spiagge antistanti come Calandra.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano

Vincolo archeologico nell'area del villaggio preistorico di Stromboli

Era il 1980 quando a Stromboli venne alla luce, nei pressi della chiesa di San Vincenzo, un villaggio preistorico di capanne risalente all’età del Bronzo antico (XVII-XX secolo a.C.) e rilevanti testimonianze di epoche successive, tra le quali una necropoli di età tardo romana con ceramiche e perle provenienti dall’Egeo. Questa scoperta andò ad arricchire l’eccezionale patrimonio archeologico delle Eolie, frutto della pluriennale attività di ricerca di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier. Adesso per il villaggio preistorico rinvenuto alle falde del cratere isolano, l’assessorato regionale ai Beni culturali emanerà un decreto di interesse culturale. La Soprintendenza di Messina, Ufficio beni archeologici, con i responsabili Annunziata Ollà e Gabriella Tigano, ha già avviato l’iter e ha informato i proprietari dei terreni che sarà anche apposto un vincolo archeologico.

Dissesto idrogeologico: dei 650 milioni annunciati da Renzi, neanche un euro per la Sicilia

"Si tratta di circa 650 milioni di euro destinati alla prevenzione del dissesto idrogeologico già annunciati per il 2015 e ora sbandierati di nuovo a partire dal 2016. Restano escluse Sicilia, Calabria e Campania". Lo denuncia il gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera.
"Sul dissesto idrogeologico il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, annuncia soldi già vecchi. Nessuna traccia di fondi nuovi e restano fuori proprio le regioni più colpite dal maltempo, che tuttora sono sommerse dal fango, senz'acqua e isolate dal resto d'Italia. Cosa aspetta il Governo a dichiarare lo stato di emergenza?". Così i deputati del M5S della Commissione Ambiente, Antimafia e Finanze commentano la risposta del ministro dell'Ambiente, Galletti, al question time in aula sull'emergenza maltempo nel Sud Italia.
"Oggi il ministro Galletti ha confermato il bluff del Governo sullo stanziamento dei fondi per il dissesto idrogeologico, già smascherato dal M5S nei giorni scorsi con la nostra interpellanza – dichiarano in una nota congiunta deputati Francesco D'Uva, Alessio Villarosa e Federica Daga – Dei nove miliardi in sette anni, per mille cantieri all'anno, annunciati da Renzi non c'è traccia. A smentire il ministro Gallettti, nei giorni scorsi, è infatti stata il suo stesso sottosegretario, Silvia Velo, che ha parlato di 1620 cantieri che però non sono nuovi . Di 195 considerati nello specifico, poi, di cui la Velo ha fornito una lista più dettagliata, evidenziamo quanto già detto più volte: che numerosi sono ancora in progettazione, in fase di approvazione, lavori appena affidati, cantieri avviati ma non conclusi, con fondi di delibere CIPE del 2012. Quindi ancora una volta nulla di nuovo".

Alicudi: La spiaggetta che non c'è più e il molo

Segnalazione per..assessore Sardella

Riceviamo e pubblichiamo:
Buon pomeriggio. Avrei da fare questa segnalazione a chi di competenza. 

Purtroppo uscendo da una strada secondaria è difficile vedere le auto in arrivo dalla curva con rischio di incidenti, visto anche che nessuno rispetta il massimo di velocita' consentito. Lo specchio si trova tra gli alberghi Mea ed Aktea. Sono parecchi giorni che è così, credo a causa del maltempo, ma nessuno provvede. 
Spero che questa segnalazione possa aiutare a risolvere la situazione celermente 
Grazie

NDD- "Giriamo" la segnalazione all'assessore alla viabilità, Giovanni Sardella,
Cogliamo l'occasione per evidenziare che lo stesso assessore ha provveduto a fare reinstallare lo specchio che si trova a conclusione della Cesare Battisti bassa a Canneto, in prossimità dell'immissione sulla via S. Vincenzo. 
Il "disfacimento" di questo specchio, per via del vento, era stato oggetto di una nostra segnalazione.