IL SESTO CADUTO EOLIANO NELLA GRANDE
GUERRA – SOTTOTENENTE GIUSEPPE ANZALONE
Anzalone
Giuseppe nato a Lipari il 23 Ottobre 1890 – distretto militare di Messina
Sottotenente di complemento del 55°
Reggimento di Fanteria
Morto il 06 Novembre 1915 nell’ospedale
da campo n°230 per malattia
Sepoltura: Italia
Unità
di appartenenza
Brigata
Marche – 55 ° / 56°
Reggimenti di Fanteria
Terza Battaglia dell’Isonzo (tratto da itinerarigrandeguerra.it)
Le prime due Battaglie dell'Isonzo non avevano portato ai risultati sperati e avevano fatto emergere tutta l'impreparazione dell'esercito italiano ad una guerra di posizione e di non breve durata. Le ottimistiche previsioni di fine primavera dopo pochi mesi furono sostituite dalla preoccupazione e frustrazione per non aver raggiunto praticamente nessun obiettivo. Cadorna perciò decise di cambiare la sua tattica e scelse di puntare verso Gorizia abbandonando momentaneamente la spinta verso Trieste. La città isontina, soprannominata la "Nizza dell'Adriatico" negli ultimi decenni del XIX secolo, sembrava un obiettivo alla portata dell'esercito italiano: se l'avanzata fosse proseguita a nord in direzione Tolmino e a sud sul Monte San Michele, Gorizia sarebbe stata circondata e le truppe ungheresi e dalmate che si trovavano in città non avrebbero potuto fare altro che arrendersi.
Il 18 ottobre 1915 iniziò così la Terza Battaglie dell'Isonzo con più di 1300 cannoni che iniziarono a bombardare le linee austro-ungariche su un fronte di 50 km, dalle Prealpi Giulie a Monfacone. I primi assalti sul Monte Mrzli e sul San Michele furono positivi ma dopo poche ore i durissimi contrattacchi costrinsero i soldati italiani a retrocedere alle posizioni di partenza. Il numero di caduti assunse i caratteri di una tragedia: in dieci giorni le perdite furono di 67 mila uomini ed alcune brigate furono praticamente annientate (la Brigata Catanzaro sul Monte San Michele perse quasi tremila soldati). Stessa situazione sul Monte Calvario, sul Monte Sabotino e sulla Quota 121 di Monfalcone dove tutti i tentativi di conquistare le trincee austro-ungariche fallirono.
L'unico piccolo risultato, anche questo a costo di un grande sacrificio umano, fu la conquista delle trincee sul Monte Sei Busi. Il 23 ottobre, dopo tre giorni di battaglia, la Brigata Siena riuscì ad impossessarsi dell'importante linea fortificata del monte. Stremata, la formazione venne sostituita da un reggimento di bersaglieri e dalla Brigata Sassari le quali riuscirono a resistere al solito contrattacco nemico, sospeso il 4 novembre.
La Brigata Marche
era costituita dal 55° Reggimento Fanteria con sede a Treviso e dal 56° Fanteria con sede a Belluno.
Distretti di
reclutamento: Benevento, Casale,
Caserta, Chieti, Cosenza, Forlì, Messina, Modena, Napoli , Siracusa,
Vercelli.
Anno
1915
Periodi di
permanenza al fronte: dal 24 maggio al 12 ottobre, ad Auronzo di Cadore,
Sottosettore Ansileri, Lavaredo e Monte Popena; dal 31 ottobre al 2 novembre
settore del Monte Sabotino; dal 11 Novembre al 14 Dicembre nella regione del
Monte Sabotino.
Anno 1916
Dal 12 febbraio al 5 Giugno in Albania settore est di Haderai – Sevaster; dal 28
luglio all’08 agosto Basso Isonzo settore di Monfalcone; dal 14 ottobre al 5
novembre settore di Hug Log; dal 17 novembre al 31 dicembre Val Camonica ed
Alta Valtellina.
Anno
1917
Dal 1 gennaio al 31
dicembre Val Camonica ed alta Valtellina
Val Daone
Anno 1918
Dal 1° gennaio al 3
marzo Val Camonica e Val Daone; dal 10 marzo al 12 giugno settore Serravalle
Fortini Ala; dal 16 luglio al 29 agosto
regione del Grappa.
Alla fine della Guerra le perdite della
Brigata Marche ammonteranno a :
55°
Reggimento
Ufficiali
|
Truppa
|
||||
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
78
|
65
|
2
|
2416
|
2868
|
709
|
56°
Reggimento
Ufficiali
|
Truppa
|
||||
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
51
|
102
|
9
|
554
|
3471
|
1263
|
Terza Battaglia dell’Isonzo (tratto da itinerarigrandeguerra.it)
Le prime due Battaglie dell'Isonzo non avevano portato ai risultati sperati e avevano fatto emergere tutta l'impreparazione dell'esercito italiano ad una guerra di posizione e di non breve durata. Le ottimistiche previsioni di fine primavera dopo pochi mesi furono sostituite dalla preoccupazione e frustrazione per non aver raggiunto praticamente nessun obiettivo. Cadorna perciò decise di cambiare la sua tattica e scelse di puntare verso Gorizia abbandonando momentaneamente la spinta verso Trieste. La città isontina, soprannominata la "Nizza dell'Adriatico" negli ultimi decenni del XIX secolo, sembrava un obiettivo alla portata dell'esercito italiano: se l'avanzata fosse proseguita a nord in direzione Tolmino e a sud sul Monte San Michele, Gorizia sarebbe stata circondata e le truppe ungheresi e dalmate che si trovavano in città non avrebbero potuto fare altro che arrendersi.
Il 18 ottobre 1915 iniziò così la Terza Battaglie dell'Isonzo con più di 1300 cannoni che iniziarono a bombardare le linee austro-ungariche su un fronte di 50 km, dalle Prealpi Giulie a Monfacone. I primi assalti sul Monte Mrzli e sul San Michele furono positivi ma dopo poche ore i durissimi contrattacchi costrinsero i soldati italiani a retrocedere alle posizioni di partenza. Il numero di caduti assunse i caratteri di una tragedia: in dieci giorni le perdite furono di 67 mila uomini ed alcune brigate furono praticamente annientate (la Brigata Catanzaro sul Monte San Michele perse quasi tremila soldati). Stessa situazione sul Monte Calvario, sul Monte Sabotino e sulla Quota 121 di Monfalcone dove tutti i tentativi di conquistare le trincee austro-ungariche fallirono.
L'unico piccolo risultato, anche questo a costo di un grande sacrificio umano, fu la conquista delle trincee sul Monte Sei Busi. Il 23 ottobre, dopo tre giorni di battaglia, la Brigata Siena riuscì ad impossessarsi dell'importante linea fortificata del monte. Stremata, la formazione venne sostituita da un reggimento di bersaglieri e dalla Brigata Sassari le quali riuscirono a resistere al solito contrattacco nemico, sospeso il 4 novembre.
Circostanze della Morte del Sottotenente Anzalone
Giuseppe:
Durante
la Terza Battaglia dell’Isonzo combattuta tra il 18 ottobre ed il 4 novembre
del 1915, i due reggimenti (55° e 56°) che costituisco la Brigata Marche,
manovrano contro le inespugnate e ben
munite trincee austriache del Monte Sabotino, ma il micidiale fuoco nemico arresta lo slancio
offensivo ed obbliga i due reggimenti a sostare. Cadono sul campo più di 200
morti di cui 14 ufficiali ed altri 1100 rimangono feriti. La brigata Marche
prenderà parte anche alla Quarta battaglia dell’Isonzo del 19 / 28 novembre
1915. Oltre le perdite subite nei vari
attacchi portati avanti nel tentativo di strappare metri alle truppe austro
–ungariche , il 55° reggimento ed il 56° vengono ulteriormente assottigliati da
un’epidemia gastrointestinale che, costringerà i due reparti a partecipare alle
operazione su Oslavia con un solo battaglione di fedeli fanti, stretti intorno
alla bandiera.
Viste
le citate circostanze, le cause della morte del sottotenente Anzalone Giuseppe
avvenuta il 6 novembre del 1915 nell’ospedale da campo n°230 ( Langoris
lazzaretto di sanità n°230) sono da
ricercare nell’epidemia gastrointestinale o colera che colpì il reparto di
appartenenza dell’ufficiale. Infatti, il sottotenente Anzalone potrebbe essere
stato una delle primissime vittime dell’epidemia che decimò la Brigata Marche.
Del resto non era raro che, durante la permanenza delle unità in trincea si sviluppassero
focolai infettivi di vario genere. La malnutrizione, le scarse condizione di igiene, l’acqua
potabile distribuita ai fanti , proveniente dal fiume Isonzo, inquinato dagli
scarichi delle latrine e dai cadaveri, contribuivano al diffondersi di epidemie
di massa che spesso mietevano più vittime delle mitragliatrici austro –ungariche
.
Lo Stato di Servizio dell’Ufficiale Anzalone Giuseppe,
reperito presso l’Ufficio Storico dell’Esercito sito in Roma, mostra come lo
stesso in passato avesse già fatto parte del regio esercito, fin dal 14 maggio
1908 data presunta della sua visita di leva.
Nel 1909 effettua un periodo di ferma nell’esercito di
due anni fino all’ottobre del 1911, e consegue il titolo di aspirante Allievo
Ufficiale che, gli viene confermato con il grado di Sottotenente l’11 aprile
1915 dopo essere stato richiamato alle armi già il 17 novembre 1914.
Curiosità ed approfondimenti.
Nel giugno del 1916
il 55° reggimento di fanteria stava ultimando le operazioni di rientro dal fronte
Albanese, dove era stato inviato nel mese di gennaio. La sera dell’8 di giugno
il 55° si imbarca da Valona per ultimare le operazioni di rientro, ma il
Piroscafo Principe Umberto sul quale viaggiava l’unità della Marche , viene
silurato dal un sommergibile nemico, trascinando con se nei gorghi 48 ufficiali
e 1900 uomini di truppa. Dopo la tragedia di giugno, il 55° reggimento spazzato
via, deve essere ricostituito ed il reduce 56° viene inviato alle dipendenze
della 14^ divisione come temporanea riserva.
Piroscafo Principe Umberto
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