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martedì 30 luglio 2024
Buon Compleanno
Oggi, 30 luglio: San Pietro Crisologo
Morto il Vescovo di Ravenna, i fedeli radunati elessero il nuovo Vescovo e pregarono S. Cornelio che li appoggiasse per ottenere da Roma la conferma della elezione. Cornelio accettò di buon grado, e condusse seco anche il diacono Pietro. Giunto a Roma, Sisto III, illuminato da una visione, anziché approvare la nomina elesse a reggere la chiesa di Ravenna il diacono Pietro.
Né i Ravennati ebbero a rammaricarsene. Appena entrato nella sua diocesi, il novello Vescovo si diede con grande ardore e fermezza a porre rimedio ai gravi abusi che erano penetrati specialmente nelle così dette calende di gennaio, che tenevano il luogo dell'attuale carnevale; e vi riuscì.
Fu grande oratore, per questo fu detto « Crisologo » che vuol dire « Parola d'oro ». Ma fu ancora più grande come scrittore tanto da essere proclamato Dottore della Chiesa. Lasciò moltissimi discorsi ed omelie di cui ben 176 sono pervenuti fino a noi. I più celebri sono quelli contro le calende di gennaio in cui non si stanca di ripetere che « non potrà godere con Cristo in cielo chi vuol godere col diavolo in terra ».
Verso la fine della sua feconda vita, lavorò alla difesa del dogma cattolico contro Eutiche. Questo eretico confondeva in una sola le due distinte nature, umana e divina, esistenti nella persona di Gesù Cristo: essendo per questo stato condannato dal patriarca S. Flaviano, si rivolse ai principali vescovi per lamentarsi e difendersi. Scrisse anche al vescovo Crisologo ma questi gli raccomandò di leggere la lettera che a quel riguardo aveva già scritto il Papa S. Leone "perché," gli diceva, "l'apostolo Pietro che vive nella sede del Pontefice non ricusa di insegnare la verità della fede a quelli che la cercano", indicandogli con questo di sottomettersi all'autorità del Pontefice.
Prese pure parte al Concilio Ecumenico di Calcedonia in cui l'eresia Eutichiana fu condannata e la dottrina della Chiesa chiarita e confermata. Poco tempo dopo questo Concilio il vescovo Crisologo volò agli eterni gaudi.
PRATICA. È dovere di ognuno istruirsi nella religione.
PREGHIERA. O Signore, che con una divina rivelazione hai designato a reggere la tua Chiesa, il santo vescovo Pietro Crisologo, concedi a noi che possiamo avere intercessore in cielo colui che avemmo dottore in terra.
lunedì 29 luglio 2024
Lo splendido "Koru" di Jeff Bezos nel mare di Panarea (foto di Ezio Cairoli)
Nelle foto di Ezio Cairoli (che ringraziamo) il magnifico tre alberi “Koru” di Jeff Bezos nel mare di Panarea. Bezos, fondatore di Amazon e terzo uomo più ricco del mondo, sarà a bordo?. Al momento non si hanno certezze
Eoliani e amici delle Eolie che non ci sono più (84° puntata: Deceduti da gennaio a giugno 2024) (video di 6:50)
In questo video: Angela Provvidenti ved. Lazzaro, Angela Quadara (Lina) ved. Paino, Angelo Favaloro, Antonino Loprestini, Bartolina Ruggiero in Cavalletto, Bartolo Lo Surdo, Caterina Filolungo ved. Bartoli, Caterina Natoli ved. Favaloro, Caterina Quadara in Ficarra, Elena Scoglio ved. Lazzaro, Genj Groppo, Gino Vulcano, Giovanni Raffaele (Giovannazzo), Giuseppa Peluso ved. Cafarella, Giuseppe Fonti, Ivana Bonica, Nunziata Cannistrà, Pino Martinucci, Provvidenza Longo ved. Sardella, Stefano Caizzone; Adelina Falanga ved. Paino; Angelina Monte in Imbruglia; Bartolo Profilio; Carmela Fonti ved. Profilio; Decimo Francesco Segreto (Zu Cicciu); Francesca Casella ved. Spanò; Giovanna (Gina) Cincotta ved. Di Mech; Giovanni Russo (Augusto); Giuditta Bosetti ved. Subba; Grazia Natoli ved. Paino; Jonathan Giannò; Mohammed Sammoudi; Raffaele Pastena; Rita Landen in Ziino; Rosa Fonti ved. Iacono; Rosa Gualdi ved. Gugliotta; Salvatore Acquaro; Vittorio Lo Schiavo; Aurelio Li Donni, Bartolo Famularo, Bruno Patti, Concetta Barbaraci Mirabito, Cristoforo Saltalamacchia, Franco Villini, Giulio Cesare Giuffrè, Giuseppa Miano in Galletta, Maria Raffa, Mario Puglisi, Peppino Taranto, Tommaso Orioles, Urania Albergo ved. Adornato, Zefira Formica ved. Alessi
Sanità, firmato accordo con ospedali privati convenzionati
Quindici milioni di euro per il supporto che il sistema sanitario privato convenzionato darà all’abbattimento delle liste d’attesa, specialmente per i trapianti di midollo osseo e cornea e gli interventi di chirurgia oncologica in Sicilia, nonché per altre prestazioni di ricovero.
Casa di Comunità tipo hub a Lipari consiglio boccia richiesta deroga
- Alcuni dei consiglieri presenti - |
Si è anche discusso delle tematiche legate allo Stromboli (autoconvocazione richiesta da Saltalamacchia) . Non sono mancate le accuse al sindaco Riccardo Gullo sulla gestione della situazione, critiche anche per la sua assenza in aula.
Buon compleanno
Festival "Un mare di Cinema". Domani al Centro Studi proiezione del film "Il giudice e il boss"
“IL GIUDICE E IL BOSS”
Un film dove si racconta del giudice
Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso, che indagando
sulla mafia dei corleonesi, scoprirono il Peccato originale della Repubblica
italiana, e per questo dovevano morire. Una lotta epica contro il male,
impersonato dal boss Luciano Liggio, e dagli uomini corrotti delle Istituzioni.
Se, il processo di Bari, istruito dal giudice Terranova dopo
dieci anni di duro lavoro, si fosse concluso con la condanna del clan dei
corleonesi, quante morti innocenti, quante stragi si sarebbero potuti evitare?
Ma le cose sono andate diversamente e il giudice Terranova e il maresciallo
Mancuso furono lasciati soli, umiliati e offesi, a combattere contro i mulini a
vento…
NOTE DI REGIA:
Cesare Terranova non è stato un giudice qualsiasi. Ma un modello a cui si sono
ispirati Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il
primo che ha avuto il coraggio di indagare sulla sanguinaria cosca dei
Corleonesi.
Il primo ad aver capito che la mafia era
un’organizzazione unitaria che agiva di concerto con elementi della politica,
della massoneria e della finanza.
Anche Lenin Mancuso, non è stato un poliziotto qualsiasi, ma uno dei migliori
poliziotti di Palermo. È stato l’esempio a cui si sono ispirati Ninni Cassarà,
Beppe Montana, Lillo Zucchetto, Natale Mondo e Roberto Antiochia, che ne hanno
seguito le orme, e per questo verranno uccisi anche loro dalla mafia.
Il 30 luglio al Festival di Lipari la pellicola con protagonista l'attore
Gaetano Bruno che parla dell'uccisione del magistrato Terranova
PALERMO I boss e i pentiti, come i malacarne di Corleone
e Gomorra, non gli sono mai piaciuti. E Pasquale Scimeca, il regista che ha
raccontato pure Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, torna al
cinema offrendo ai giovani la vita di un altro uomo retto e giusto, quella di
Cesare Terranova, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1979 con il suo braccio
destro, il maresciallo Lenin Mancuso.
A questo magistrato che comprese per primo il peso del clan guidato da Luciano
Liggio si ispirarono Gaetano Costa, Rocco Chinnici, Giovanni Falcone, Paolo
Borsellino. Una scelta di campo per Scimeca quella di esaltare loro, evitando
di trasformare i Riina e i Provenzano in protagonisti di una epopea dove tutto
si confonde: «Al di là di ogni buona intenzione, risulta devastante e deviante
la lettura che spesso gli spettatori fanno dei criminali rappresentanti sullo
schermo».
Un rischio che non si corre con «Il giudice e il boss», film prodotto da Arbash in collaborazione con Rai Cinema.
Perché il giudice è Gaetano Bruno nei panni di Terranova. Affiancato da Peppino
Mazzotta, interprete del maresciallo Mancuso. Sono loro i modelli positivi
della storia, in contrapposizione all’allora capo dei Corleonesi, all’anagrafe
«Leggio» (Claudio Castrogiovanni).
La storia è quella di una guerra che forse il processo del 1969, tenuto a Bari
per «legittima suspicione», avrebbe potuto fermare. E invece i boss assolti per
insufficienza di prove tornarono spavaldi in Sicilia. Come Liggio. Infine,
arrestato e processato a Reggio Calabria, ma pronto a sbeffeggiare in aula il
giudice Terranova quando ormai i suoi killer lo avevano ucciso, insieme con
Mancuso.
Drammatico epilogo di un anno
funesto, il 1979, cominciato con il
delitto del giornalista Mario Francese, proseguito con l’eliminazione del
segretario provinciale della Dc Michele Reina e con l’agguato a Boris Giuliano,
il capo della squadra mobile. Era stato Terranova a lavorare da giudice nella
Palermo degli anni 70, impegnato nelle indagini su speculazione edilizia,
traffico internazionale di stupefacenti e finanza. Per Scimeca la scelta dei
temi e dei personaggi è finalizzata ad un esercizio di memoria: «Non si possono
ricordare le vittime della mafia solo nelle commemorazioni ufficiali. Bisogna
creare un movimento culturale che le faccia conoscere alle nuove generazioni,
come modelli di vita da seguire».
Per restituire lo stesso rispetto a tutte le vittime della mafia Scimeca dice che «tutte meritano di essere raccontate perché, come diceva Borsellino, “non basta l’azione repressiva della magistratura e delle forze dell’ordine, ma è necessaria una presa di coscienza civile e una forte azione culturale”».
Oggi, 29 luglio: Santa Marta di Betania
Era sorella di Lazzaro e di Maria. Era questa una famiglia molto distinta e caritatevole che Gesù molto amava e sovente onorava con la sua presenza.
A Marta era affidata la cura delle faccende domestiche. Ella mostrava ogni impegno per servire bene Gesù, e S. Luca narra che una volta, vedendo che la sorella Maria non l'aiutava nelle sue faccende, si lamentò dolcemente col Maestro Divino dicendo:Alla morte del fratello Lazzaro le due sorelle rimasero molto contristate e non c'era chi potesse consolarle nel loro dolore. Fosse almeno stato presente Gesù! Egli, avvisato, non era ancora ritornato. Ma quattro giorni dopo, ecco arrivare il Maestro. « Marta, narra l'evangelista S. Giovanni, appena seppe della venuta di Gesù, gli andò incontro, mentre Maria se ne stava in casa a piangere. Disse a Gesù: Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Ma anche ora so che tutto quello che domanderai a Dio, te lo concederà. Gesù le disse: Tuo fratello risorgerà. Rispose Marta: Lo so che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno. E Gesù: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se morto vivrà e chi vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? Ella rispose: Si, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il figliuolo di Dio vivo, che sei venuto in questo mondo ».
Gesù, per rinfrancare la fede di Marta e di Maria e per mostrare ai Giudei ch'egli era veramente padrone della vita e della morte, giunto al sepolcro, disse ai circostanti: « Togliete la pietra ». E a Marta che gli osservava: « Signore, già puzza, perchè da quattro giorni è lì ». Gesù rispose: « Non ti ho detto che se credi. vedrai la gloria di Dio? ». Gesù richiamò in vita Lazzaro, e « molti Giudei, conchiude l'Evangelista, venuti da Maria e da Marta, avendo visto quanto aveva fatto Gesù, credettero in Lui ». Non si può certo descrivere la gioia delle due sorelle nel riavere vivo il loro amato fratello che tanto avevano pianto. Esse per tutta la vita serbarono al Redentore la più viva gratitudine.
Molto probabilmente Marta fu presente al Calvario con sua sorella Maria, e con lei vide il Salvatore risorto. Dopo l'Ascensione di Gesù al cielo, Marta, con la sorella Maria ed il fratello Lazzaro, fu dai Giudei gettata in mare, perchè venisse sommersa dalle onde; ma la nave miracolosamente protetta e guidata giunse incolume nel golfo di Marsiglia. In questa città S. Marta fondò una comunità di vergini che governò santamente, finchè ricca di meriti, il 29 luglio dell'84, passò al gaudio sempiterno. Le sue reliquie si venerano a Tarascona, sul Rodano.
Marta fu anche nota per aver sconfitto un drago, la Tarasca, che aveva terrorizzato gli abitanti di Tarascona. Metà bestia e metà pesce, il mostro era intento a divorare un uomo, quando fu annientato da Marta, armata di aspersorio e acquasantiera.
PRATICA. Il rimprovero del Maestro fatto a Marta ci porti ad attendere con maggior cura alle cose spirituali.
PREGHIERA. Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè, come ci rallegriamo della festa della tua beata vergine Marta, così veniamo ammaestrati nella vera devozione.
MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Marta, che a Betania vicino a Gerusalemme accolse nella sua casa il Signore Gesù e, alla morte del fratello, professò: «Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».
ICONOGRAFIA
Nell’ iconografia tradizionale Santa Marta è ritratta quasi sempre in veste monacale con il famoso drago Tarasca ai suoi piedi, il secchiello e l'aspersorio nelle mani. Secondo la leggenda, la Santa ammansì la Tarasca mostrandole la Croce e irrorandola, mediante l'aspersorio, con l'acqua benedetta contenuta nel secchiello; il drago ammansito, seguì poi docilmente S. Marta che, tenendolo legato alla propria cintura, lo condusse in città dove gli abitanti lo fecero a pezzi.
autore Carlo Mercurio anno secolo XVII
autore Ambito lombardo anno Secolo XVII
domenica 28 luglio 2024
Il video del recupero di mamma e figlio a Lipari ad opera dell'elicottero dei vigili del fuoco
Ricordiamo che l'operazione di soccorso (della quale abbiamo dato notizia in un precedente post) ai turisti - escursionisti (mamma e figlio), che ha preso il via intorno alle 16, ha visto anche la partecipazione a terra della squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Lipari (caposquadra Nino Pandolfino) i quali, dopo aver avvistato i due e non potendoli raggiungere per l'impervietà della zona, hanno richiesto l'intervento dell'elicottero del reparto volo dei Vigili del fuoco di Catania: mantenendosi, però, in stretto contatto con i due e tranquillizzandoli.
Dopo il recupero i due sono stati trasportati sino all'elipista dell'ospedale. Nella struttura sono stati medicati per delle escoriazioni.
Ricordando...Anna Biancheri ved. Amendola
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Porticello: Vigili del fuoco impegnati in una difficile operazione di recupero
Vigili del fuoco del distaccamento di Lipari, caposquadra Nino Pandolfino, sono impegnati, in località Lami, al di sopra della cava di Porticello,in una non facile operazione di recupero di due persone (mamma e figlio) che, dopo essersi inoltrate nell'area, non riescono a tornare indietro, in quanto hanno smarrito la via, attraverso la quale sono entrati, e sono bloccati e potenzialmente a rischio. Le due persone sono già state individuate attraverso un elicottero dei Vigili del fuoco.
Festival "Un mare di cinema": Ad Acquacalda, domani 29 luglio "Omaggio a Stefano Malchiodi"
CENTRO STUDI E RICERCHE DI STORIE E PROBLEMI EOLIANI
COMUNICATO
STAMPA
Il 29 luglio 2024
alle ore 19:30 presso la piazzetta “Beniamino Saltalamacchia” di Acquacalda nell’isola di Lipari,
all’interno della quarantunesima edizione del Festival Cinematografico “Un mare di Cinema”, verrà omaggiato il
giovane regista, prematuramente scomparso, Stefano Malchiodi.
Il cineasta, dalle origini eoliane e
amante dell’arcipelago, è stato da sempre presente sulle isole, in particolare
a Lipari, dove aveva da poco finito di girare la sua ultima opera
cinematografica “Al buio”.
Insignito di diversi riconoscimenti,
tra cui il David di Donatello 2021 per il miglior cortometraggio, si dedicava
al cinema con passione e umiltà, firmando anche il montaggio e la sceneggiatura
delle sue opere.
Vogliamo celebrarne con affetto la
figura professionale e umana, in una serata in cui si svolgerà l’inaugurazione di un ritratto a lui dedicato,
che contribuirà a colorare la splendida cornice di Acquacalda.
Subito dopo, verranno proiettati i
suoi cortometraggi:
“ANNE” (vincitore del David di
Donatello con Domenico Croce), ispirato ad una storia vera e noto per l’uso
della tecnica di animazione del Rotoscopio;
“CINQUEMARZO”, un racconto per immagini fisse ed istantanee, che possiedono una forte tridimensionalità narrativa.
Buon compleanno
Oggi, 28 luglio: Santi Nazario e Celso
Il ricordo dei due martiri si perse fino al ritrovamento dei corpi da parte di sant'Ambrogio che nel 395 grazie ad un'ispirazione decise la riesumazione di due corpi sepolti negli orti fuori città. Uno dei corpi, decapitato ma incorrotto, fu ritenuto quello di Nazario e fu trasportato davanti a Porta Romana, dove venne eretta una basilica in suo onore. Nel luogo del ritrovamento delle ossa del secondo, ritenute quello di Celso, sorse un'altra basilica.
PREGHIERA La santità di Naziario e Celso già da te coronati, o Signore, ci difenda ed implori soccorso per la nostra debolezza.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Milano, santi Nazario e Celso, martiri, i cui corpi furono rinvenuti da sant’Ambrogio.
sabato 27 luglio 2024
Stromboli: escursioni sino ai 290 metri e ai 130 di Ginostra. Emessa ordinanza sindacale
Le escursioni sono consentite, in un numero massimo di 25 persone per gruppo, dalle 11 e fino alle 24. Entro i due orari gli escursionisti, che raggiungono le quote di 290 metri e 130 metri, dovranno essere all’interno delle quote alle quali si può accedere, liberamente, senza guide, che sono i 100 metri sul versante strombolano e i 90 metri sul versante ginostrese del vulcano.
Confermato il divieto di avvicinarsi e/o sostare in prossimità delle spiagge nelle ore notturne, quando la visibilità è limitata per il rischio tsunami
Le escursioni sono consentite, in un numero massimo di 25 persone per gruppo, dalle 11 e fino alle 24. Escursioni libere sino a 100 metri sul versante strombolano e sino ai 90 metri sul versante ginostrese del vulcano.
Confermato il divieto di avvicinarsi e/o sostare in prossimità delle spiagge nelle ore notturne, quando la visibilità è limitata per il rischio tsunami (ANSA)
Ricordando...Angelo Ziino
Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento
Buon Compleanno
Anche da FdI, Circolo di Lipari, sollecito al sindaco Gullo per revoca restrizioni su Stromboli
Al Sindaco del Comune di Lipari
Dott. Riccardo Gullo
Oggetto: Richiesta revoca restrizioni d’accesso all’isola di
Stromboli alla luce del provvedimento che ha sancito il passaggio d’allerta
vulcanica da Rosso ad Arancione.
Ritenendo giuste e condivisibili le richieste dei 132
firmatari, del settore turistico operanti a Stromboli, che con una nota inviata
alle Istituzioni hanno chiesto la revoca delle restrizioni in atto a Stromboli e
ritenendo fondate le preoccupazioni degli operatori del resto delle Eolie, le
chiediamo:
Di revocare le restrizioni di accesso all’isola di
Stromboli, emesse in coincidenza della precedente fase di allerta, sia per
l’accesso via mare, che per l’accesso al vulcano.
Le chiediamo, inoltre, che tale provvedimento sia adottato
nel più breve tempo possibile al fine di consentire una ripresa economica delle
varie attività strombolane ed eoliane e del relativo indotto.
Certi che possa trovare la giusta soluzione, pur mantenendo
se necessario lo stato d’attenzione sul vulcano, alle richieste che pervengono
da ogni settore del tessuto economico dell’arcipelago, che ormai hanno davanti
solo un mese, quello d’agosto, per poter coprire le spese e sopravvivere ad un
lungo inverno, le inviamo:
Fratelli d’Italia - Lipari
Il responsabile comunale
Gianluca Giuffrè
Lipari, 27/07/2024
Da Stromboli "grido di allarme di disastro economico. Nota al sindaco per revoca restrizioni
La nota di accompagnamento al documento inviato al sindaco Gullo e, per conoscenza, ad altre istituzioni, che riportiamo in basso a questo post
Si trasmette al Sig. Sindaco in indirizzo e, p. c. alle istituzioni di seguito, la nota allegata "grido di allarme di disastro economico , " già abbondantemente annunciato nei giorni scorsi , a firma di 132 sottoscrittori quasi tutti operatori turistici di Stromboli , dei tanti dipendenti assunti nelle varie attività del settore turistico e , di partite iva la cui sopravvivenza economica di tutto un anno , dipende quasi totalmente dall'andamento della stagione turistica in corso.
Si chiede di prestare la massima attenzione ed avere la massima sensibilità , al fine di scongiurare un inverno di grande difficoltà e privazioni , per tutti.
Ribadiamo ancora una volta che gli Strombolani tutti non chiedono aiuti di natura economica ma la dignitosa possibilità di poter lavorare
Distinti Saluti
Seguono le firme
Oggi, 27 luglio: San Pantaleone
Il racconto ci riferisce che Pantaleone era nato da madre cristiana, ma non era stato battezzato; aveva iniziato una brillante carriera medica quando un prete gli rivelò la potenza di Cristo, medico dell'anima e del corpo. Convertitosi alla fede cristiana e fiducioso da allora nell'efficacia della preghiera, compì parecchi miracoli, guarendo in particolare un giovane morso da un serpente e ridando la vista a un cieco.
Denunciato probabilmente da alcuni colleghi invidiosi dei suoi successi, comparve dinanzi all'imperatore (Galerio), che lo sottopose a un'ordalia per verificare i suoi doni di taumaturgo; poco convinto, a quanto pare, dal buon esito della prova, l'imperatore consegnò il santo ai carnefici. Dopo torture tanto numerose quanto raffinate, Pantaleone fu infine decapitato un 27 luglio (forse del 305). Quando il martire ebbe terminato la sua ultima preghiera, i testimoni dell'esecuzione udirono venire dal cielo una voce che diceva: «Di suo nome non sarà più Pantaleone, ma Pantaleemone (dal greco Pantaleémon, cioè 'colui che è misericordioso verso tutti')".
Il culto di Pantaleone è molto antico; il santo compare sia nel gruppo greco dei medici «anargiri" sia nel gruppo occidentale dei Quattordici Intercessori (o Quattordici Ausiliatori). A Costantinopoli, gli fu dedicata una chiesa da Giustiniano nel VI secolo; nella medesima epoca gli furono intitolati un monastero di Gerusalemme e un altro nel deserto del Giordano. Dall'Oriente il culto passò in Italia; a Roma, Pantaleone era il patrono di tre chiese. È inoltre patrono della diocesi di Crema. Venezia si mostrò ancora più ospitale verso il martire di Nicomedia; sulla laguna, Pantaleone era così popolare e il suo nome così diffuso che fini con designare il veneziano tipo nella commedia italiana.
ICONOGRAFIA
Anche se annoverato tra i santi medici San Pantaleone, in numerose raffigurazioni, compare privo di attributi che lo identificano come guaritore; a volte invece è presentato con riferimenti ed attributi specifici della sua attività: un vaso d´unguenti, un mortaio, una scatola di medicine e una palma simbolo del martirio; talvolta è invece rappresentato con le mani inchiodate sopra la testa, da cui anche la protezione da lui stesso accordata ai sofferenti di emicrania.
autore Paolo Veronese anno 1588
autore Ambito bergamasco anno secolo XVII
Tante infine sono le opere dedicate a San Pantaleone nel momento del suo martirio.
autore Valerio Palamarchuk anno 2009
autore Valerio Palamarchuk anno 2009
autore Alfonso Grassi anno 1940 - 1960
Sgomberate con ordinanza del Questore le "case gialle" di Marina Corta, all'interno dell'edificio anche una "stanza canile"
Con ordinanza del Questore di Messina, Annino Gargano, ieri, agenti della Polizia municipale di Lipari, coadiuvati da Carabinieri e Guardia di finanza, hanno proceduto allo sgombero forzato del piano superiore dell'immobile di Marina Corta, di proprietà comunale, conosciuto come "case gialle".
Lo sgombero, disposto dal Questore, si è reso necessario in quanto i locali erano stati dichiarati pericolanti dal servizio di Protezione civile comunale e, nel contempo, erano occupati abusivamente.
Una parte del piano superiore dell'immobile era, addirittura, occupato da un giovane e all'interno vi era una "stanza canile" che ospitava diversi di questi animali. I cani, da quanto apprendiamo, hanno trovato ospitalità presso un conoscente del giovane in attesa che, questi trovi un alloggio.
La seconda parte del piano superiore era invece occupata da un "inquilino storico" dell'immobile, che in atto, unitamente alla sua cagnetta, è ospitato in un locale messo a disposizione da una imprenditrice turistica di Canneto.
Due magazzini, nella parte a pianterreno dell'immobile, che ospitavano attrezzature di una cooperativa di pesca, erano già stati sgomberati dagli occupanti. Nei prossimi giorni si dovrà, invece, liberare l'altro magazzino, in uso ad una azienda del settore ittico.
venerdì 26 luglio 2024
Esplosione "maggiore" sullo Stromboli. incendio in corso ai Vancori
Una esplosione di quelle definite "maggiori" per via dell'energia rilasciata, superiore alla norma, si è verificata alle 21 e 16 sullo Stromboli.
Lanciati in aria un enorme quantitativo di lapilli (ultimamente, in questo senso, il vulcano, salvo rarissimi e minuscoli lanci, taceva). Segnale di ritorno alla normalità?
I lapilli ricadendo hanno sviluppato un piccolo incendio di vegetazione, in area sommitale nella zona dei Vancori.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che alle ore 19:16 UTC, (21 e 16 italiane) attraverso le telecamere di sorveglianza, si è osservata un'esplosione maggiore.
Dal punto di vista sismico, l'analisi dei sismogrammi evidenzia alle 19:15 UTC la
presenza di un transiente sismico della durata di circa 3 minuti correlabile con
l'esplosione maggiore. L'ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un
repentino incremento a partire dalle 19:00 UTC, che ha portato i valori da medi a molto alti. Intorno alle 19:30 UTC l'ampiezza è ritornata su valori medi.
I segnali delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo (GNSS-HF e
clinometrica) non mostrano variazioni significative.