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mercoledì 14 agosto 2024

Oggi, 14 agosto: San Massimiliano Kolbe

Padre Kolbe è l'eroico frate francescano conventuale che nel campo di concentramento di Auschwitz offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, Francesco Gaiowniczek, condannato a morire di fame come rappresaglia per la fuga di un detenuto.

Giovanni Paolo II, nell'elevarlo agli onori degli altari, il 10 ottobre 1982, lo ha proclamato «patrono del nostro difficile secolo», un esempio di pace e di fraternità in una società sconvolta dall'odio e dall'egoismo.

Kolbe nacque a SudunzskaWola, una cittadina del centro industriale di Lodz, l'8 gennaio 1894. I suoi genitori erano operai tessili. Kolbe da ragazzo conobbe il senso liberatorio e insieme opprimente di povertà e lavoro. E quell'esperienza non fu estranea ad alcune scelte che lo portarono ad abbracciare la Regola di san Francesco tra i minori conventuali di Leopoli (1907) e poi a dar vita a una istituzione che aveva proprio, in povertà e lavoro, caratteristiche tipicamente francescane, un sicuro fondamento, e cioè le «Città dell'Immacolata»: «Niepokalanów», in Polonia, e «Mugenzai No Sono», in Giappone.


Nell'ideale francescano Kolbe innestò poi la propria fiducia nella possibilità offerta dai mezzi che la tecnica in quel tempo stava mettendo a disposizione. E a chi gli faceva osservare che su di essi già il diavolo aveva allungato le sue sordide zampacce, egli rispondeva: «Ragione di più per svegliarci e metterci all'opera per riconquistare le posizioni perdute».

Quando ne ebbe l'opportunità, dimostrò la bontà e la lungimiranza dei propri progetti. E ciò avvenne in Polonia, dove ritornò nel 1919, dopo aver conseguito a Roma la laurea in teologia.

A pochi chilometri da Varsavia diede vita nel 1927 a «Niepokalanów» (Città dell'Immacolata) i cui cittadini, tutti frati, si dedicavano, vivendo in rigorosa povertà, all'apostolato per mezzo della stampa. E furono autori di un consistente boom editoriale che ancor oggi sorprende. Il «Cavaliere dell'Immacolata», la prima di una catena di riviste, fondato nel 1922 dopo un periodo iniziale di stasi, decollò raggiungendo le cinquantamila copie. In seguito si affermò come settimanale con settecentocinquantamila copie (addirittura un milione nel 1938).



L'Immacolata, cui padre Kolbe ha intitolato gran parte delle sue riviste, era il suo chiodo fisso. In tempi non troppo felici per la chiesa e per il mondo, Kolbe vedeva nella Madonna l'ideale capace di scuotere le coscienze, di ridare fiato al cristianesimo; un ideale, comunque, per il quale combattere le sante battaglie della fede. Per questo, ancor prima di essere ordinato sacerdote, aveva istituito a Roma, il 16 ottobre 1917, la Milizia dell'Immacolata, uno strumento per far conoscere e vivere la devozione alla Madre di Cristo, ancor oggi vivo e prosperoso.

Nel 1930 partì missionario per il Giappone a fondarvi un'altra Città dell'Immacolata, animata dallo stesso spirito e dagli stessi ideali. Tornato definitivamente in Polonia, dopo un paio di altri viaggi «missionari» nello stesso Giappone e in altri paesi dell'oriente, padre Kolbe si dedicò interamente alla sua opera.

La seconda guerra mondiale lo sorprese a capo del più importante complesso editoriale della Polonia.

Il 19 settembre 1939 fu arrestato dalla Gestapo, che lo deportò prima a Lamsdorf (Germania), poi nel campo di concentramento di Amlitz. Rilasciato l'8 dicembre 1939, tornò a Niepokalanów, riprendendo l'attività interrotta. Arrestato di nuovo nel 1941 fu rinchiuso nel carcere di Pawiak a Varsavia, e poi deportato nel campo di concentramento di Auschwitz, dove con uno straordinario atto d'amore chiuse una vita tutta spesa al servizio degli altri.



Nel campo viveva una legge secondo la quale, per la fuga di uno, dieci dello blocco, venivano condannati a morire di fame in un oscuro sotterraneo. Quando all'appello della sera risultò che uno mancava un grande timore invase l'animo di tutti i prigionieri...

Il Comandante scelse con un cenno della mano chi doveva morire e ad un tratto si sentì un grido: «Addio! addio! mia povera sposa, addio miei poveri figli...era il sergente Francesco Gajowniczek.

Ma ad un tratto un uomo, anzi, un numero esce con passo deciso dalle file e va diritto verso il Comandante del campo. Chi è lei? Cosa vuole? Come osa infrangere la ferrea disciplina ed affrontare il terribile Capo?

«Sono un sacerdote cattolico polacco; sono anziano, voglio prendere il suo posto, perchè egli ha moglie e figli».

Il Comandante, meravigliato, parve non riuscire a trovare la forza per parlare e stranamente accettò quella proposta...

Padre Kolbe insieme agli altri condannati fu avviato verso il blocco 11. Qui le vittime furono denudate e rinchiuse in una piccola cella, in cui dovevano morire di fame e di sete. Ma da questo tetro luogo, invece di pianti e disperazione, questa volta si udirono preghiere e canti. Padre Kolbe li guidava, attraverso il cammino della croce, alla vita eterna.

Rimase nel bunker per due settimane, quando le SS decisero di svuotare la cella della morte. Erano rimasti in vita solo quattro uomini tra cui Padre Massimiliano.

Venne ucciso con un'iniezione di acido fenico, perché la cella, che egli aveva trasformato in cenacolo di preghiera e che condivideva con gli altri condannati, serviva per altre vittime. «Porse lui stesso, con la preghiera sulle labbra, il braccio al carnefice», raccontò un testimone.

Lo trovarono qualche ora dopo, «appoggiato al muro, con la testa inclinata sul fianco sinistro e il volto insolitamente raggiante. Aveva gli occhi aperti e concentrati in un punto. Lo si sarebbe detto in estasi». Era la vigilia dell'Assunta, di una festa della Madre di Dio, che egli aveva sempre amato, chiamandola con il nome di «dolce mamma».

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Massimiliano Maria (Raimondo) Kolbe, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali e martire, che, fondatore della Milizia di Maria Immacolata, fu deportato in diversi luoghi di prigionia e, giunto infine nel campo di sterminio di Auschwitz vicino a Cracovia in Polonia, si consegnò ai carnefici al posto di un compagno di prigionia, offrendo il suo ministero come olocausto di carità e modello di fedeltà a Dio e agli uomini.
 

Buongiorno...così!




 

martedì 13 agosto 2024

Eoliani, con bimbi piccoli, in fila a Milazzo da 4 ore in attesa che parta una nave

 


Riceviamo e pubblichiamo

Buonasera, sono un cittadino liparese e volevo portarvi a conoscenza della situazione che stiamo affrontando qui  sul porto di milazzo bloccati. Dovevamo partire alle 17 e 15, verso le 12 e 30 arriva il messaggio della Caronte e turist che la nave aveva un ritardo e sarebbe partita alle 19e30. Ora siamo in fila dalle 18 e 30 e solo ora (21 e 20) dopo che la nave è arrivata al porto ed è attaccata non ci fanno salire e  dopo la richiesta di spiegazioni ci hanno risposto che hanno  un problema tecnico e che forse ci fanno partire con la Nerea. Il pronlema principale è che ci sono bambini piccoli, anche neonati che stanno aspettando il da farsi da ben 4 ore. 

Lettera firmata 

Comune di Lipari: Minoranza chiede verifica su obbligazioni assunte in gestione provvisoria

- Giorgia Santamaria,
consigliere d'opposizione -
A tutti i Dirigenti comunali

 

A tutte le Posizioni Organizzative

 

Al Segretario Generale

 

Oggetto: Richiesta di verifica sulle obbligazioni assunte durante la gestione provvisoria - Art. 163, comma 2, TUEL

Con la presente, in qualità di consiglieri di minoranza, desideriamo esprimere la nostra preoccupazione riguardo ad alcune determine pubblicate all’albo pretorio, con le quali gli Uffici hanno proceduto ad assumere molteplici impegni di spesa. Ciò avviene nonostante il nostro Ente si trovi attualmente in gestione provvisoria, a seguito della mancata approvazione del Bilancio di Previsione 2024-2026 nei termini previsti dalla legge, scaduti lo scorso 15 marzo.

Come noto, ai sensi dell'art. 163, comma 2 del TUEL, durante la gestione provvisoria l'Ente può assumere obbligazioni solo nei seguenti casi:

  1. Provvedimenti giurisdizionali esecutivi.
  2. Obbligazioni tassativamente regolate dalla legge.
  3. Obbligazioni necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’Ente.

Tuttavia, abbiamo rilevato che in alcune determine l'Ente ha contratto obbligazioni al di fuori di queste possibilità, giustificandole spesso con la necessità di evitare danni patrimoniali. Vorremmo sottolineare che, in base a un’interpretazione letterale della norma, i danni derivanti dalla mancata assunzione dell’obbligazione dovrebbero essere “certi”, non semplicemente “probabili”. In altre parole, il danno deve essere inevitabile in caso di mancata assunzione dell’obbligazione.

Vorremmo ricordare, inoltre, a scanso di equivoci, che anche gli stanziamenti finalizzati per legge, quelli in cui la legge né stabilisce a priori la finalità della spesa, non rientrano nella tipologia delle “obbligazioni tassativamente regolate dalla legge” in quanto la norma regola soltanto la finalità dell’eventuale spesa che si può effettuare senza prevedere o regolare alcuna “obbligazione” intesa come  rapporto giuridico obbligatorio, derivante da un contratto o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrlo. In poche parole, la legge regola e prevede l’utilizzo, non obbligatorio, di determinate entrate solo per l’effettuazione di determinate spese, ma non regola e non prevede alcun rapporto giuridico obbligatorio, ossia nessuna obbligazione di spesa da sostenere.

Infatti, le obbligazioni tassativamente regolate dalla legge per le quali è possibile impegnare la spesa, soprattutto nel contesto della pubblica amministrazione, sono quelle che derivano da norme legislative o regolamentari che impongono obblighi di spesa. In altre parole, si tratta di spese obbligatorie che l'ente pubblico deve sostenere in virtù di disposizioni di legge.

Alla luce di quanto esposto, richiediamo una rigorosa ricognizione delle obbligazioni assunte dall’Ente in gestione provvisoria e dei relativi impegni di spesa.

A tal fine, e con l’obiettivo di tutelare gli equilibri di un bilancio ancora non approvato, che rischia di compromettere gravemente la situazione finanziaria del nostro Comune, anticipiamo la possibilità di trasmettere tutti i provvedimenti emessi dai Dirigenti e dalle varie Posizioni Organizzative, che riteniamo meritevoli di approfondimento, alla competente procura della Corte dei Conti di Palermo per le necessarie valutazioni.

  

Avv. Gaetano Orto

Geom. Adolfo Sabatini

Geom. Raffaele Rifici

Dott.ssa Giorgia Santamaria

Rag. Cristina Dante

La morte di Alberto De Domenico a Vulcano: ci sono due indagati. Trattasi di atto dovuto

Il procuratore di Barcellona, Giuseppe Verzera ha iscritto due persone nel registro degli indagati per la morte del 22enne Alberto De Domenico, avvenuta improvvisamente sabato pomeriggio dopo essersi tuffato in piscina in un residence di Vulcano. Si tratta del titolare del residence e del giovane responsabile della piscina. Si tratta, comunque, di un atto dovuto per poter procedere ai necessari accertamenti.
Intanto i funerali di Alberto saranno celebrati domani alle 10 in Cattedrale (Duomo) a Messina.
 L'autopsia eseguita, ieri, al Papardo non ha chiarito le cause del decesso. Servono degli approfondimenti e ulteriori esami tossicologici ed istologici per stabilire cosa sia accaduto. 
Il medico legale ha chiesto 90 giorni di tempo per consegnare la perizia alla Procura di Barcellona che ha aperto un'inchiesta.

Ricordando...Anna Pittari ved. Casamento


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Eseguita l’autopsia su Alberto De Domenico, deceduto a Vulcano, ma occorrono altri esami

Eseguita, ieri pomeriggio, nell'obitorio dell'ospedale Papardo a Messina, l’autopsia su Alberto De Domenico, il giovane di 22 anni, morto in piscina a Vulcano dove era da poco arrivato per trascorrere alcuni giorni di vacanza insieme alla famiglia. L’autopsia è stata eseguita dal medico legale Alessio Asmundo che ha ricevuto l’incarico della procura di Barcellona Pozzo di Gotto per chiarire le cause della morte improvvisa del giovane. Vi ha preso parte anche il medico legale Giovanni Andò, consulente di parte, nominato dalla famiglia del giovane,

L'esame si è protratto circa tre ore ma, per capire cosa ha provocato il decesso, servono approfondimenti e ulteriori esami tossicologici e istologici per capire cosa ha provocato il decesso. Il medico legale Asmundo ha chiesto 90 giorni di tempo poter redigere una relazione da presentare al magistrato. Intanto i genitori, i parenti, gli amici e quanti gli volevano bene, si preparano a dargli l’ultimo saluto, domani alle 10 nel Duomo di Messina.

Solennità dell'Assunta a Lipari: Pellegrinaggio, Sante Messe e Processione. Il programma


 

Buon Compleanno

 ...Odilia Squadrito, Daniele Bonfante, Domi Iacono, Francesca Casamento, Angela Maria Raffiti, Giovanni Orto,  Carmelo Acquaro, Anna Vecchioni, Caterina Lo Verdi, Annalisa Piazza, Pippo Santamaria, Antonella Sciacchitano, Luisa Foti, Giovanni D'Ambra, Angelino Cesario, Claudio Biviano Natoli  


A Stromboli proiettato un docufilm mai visto alle Eolie

Un docufilm che ha atteso 12 anni prima di essere proiettato alle Eolie, e proprio in una delle isole che ne sono protagoniste: Stromboli. È La guerra dei vulcani, di Francesco Patierno, che ieri è stato guardato con interesse e amore da più di trecento persone riunite sulle terrazze dell’Hotel Villaggio Stromboli nel corso di una iniziativa pubblica, aperta a  residenti e turisti, organizzata dalla Pro Loco Amo Stromboli, con con la presenza del sindaco e la condivisione della malvasia delle locali cantine Cusolito.

La visione del film è stata introdotta da uno dei più appassionati narratori di cose eoliane, il giornalista Marcello Sorgi, stimolato dalle domande di Gianluca Verzelli. Di origini palermitane, ma stabile frequentatore delle Eolie tanto da aver ricevuto anni fa la cittadinanza onoraria, Sorgi in altre occasioni ha restituito nei suoi libri storie di respiro nazionale vissute nell’Arcipelago: dal legame di Edda, figlia di Mussolini e vedova di Ciano, confinata nel ’45, con l’antifascista, partigiano, comunista liparese Leonida Bongiorno, alla misteriosa fine della scrittrice Mura, razzista ma scandalosa, e invisa a Mussolini, in un incidente aereo nei cieli di Stromboli. Ne Le amanti del vulcano Sorgi ha riportato gli incastri della vicenda di competizione amorosa tra le due compagne di Roberto Rossellini, Magnani e Bergman, sulla scena dei due set contrapposti e contemporanei montati nel ’49 sulle due isole vulcaniche dell’arcipelago. Egocentrico e manipolatore, ma geniale e seduttivo, Rossellini viveva a Stromboli la nuova storia d’amore con Bergman inaugurando un post-neorealismo a sfondo folkloristico suggerito dagli esperimenti della Panaria Film, la casa di produzione dei giovani intellettuali aristocratici siciliani Alliata, Di Napoli, D’Avanzo, Moncada, Maraini. Casa di produzione che, contemporaneamente, impiantava nella vicina Vulcano il set di un film con l’abbandonata Magnani, ben decisa a restituire a Rossellini pan per focaccia con la direzione di Dieterle, uno dei registi della migrazione Vienna-Berlino-Hollywood. Drammatico e pittoresco, variamente intrecciati secondo i diversi talenti creativi degli autori, venivano messi in scena nell’arcipelago eoliano, momentanea succursale della Hollywood sul Tevere.

La chiave originale del film di Patierno sta nel ricostruire la vicenda con un montaggio di brani di realtà (cinegiornali dell’Istituto Luce, della Settimana Incom, paparazzate varie) intrecciati con spezzoni di film dei personaggi che di quelle vicende furono protagoniste: e quindi, per esempio, un litigio coniugale tratto da Europa 51 per far rivivere il dissidio tra Bergman e il primo marito Lindström, o il monologo di Cocteau La voce umana, sempre diretto da Rossellini e interpretato da Magnani, per rappresentare la disperazione della nostra diva abbandonata. Una chiave riuscitissima e stimolante che unisce la curiosità del cinéphile al linguaggio del rotocalco, e che è stata compresa e goduta fino alla fine dagli intervenuti.

Fa riflettere il concorso di pubblico decisamente vistoso per un evento culturale a Stromboli, un’isola che da qualche tempo aveva un po’ allentato la frequenza di questo tipo di manifestazioni. La promozione turistica in versione Amo Stromboli ha molti e diversi versanti, e a quanto pare la chiave che unisce la piacevolezza del contesto allo stimolo dei contenuti  sembra funzionare decisamente bene.

Ida FAZIO per la Pro Loco Amo Stromboli APS

Docente presso l'università di Palermo

 

Oggi, 13 agosto: Santi Ponziano e Ippolito

Ippolito celebra la festa assieme a un altro santo martire, Ponziano, alle cui vicende la sua vita fu drammaticamente legata. Ponziano sedeva sul soglio di Pietro, essendo succeduto a Urbano nel 230, mentre la comunità cristiana godeva di un periodo di relativa tranquillità; era imperatore Alessandro Severo.

La chiesa viveva con gioia la ritrovata pace, quando un coltissimo prete, Ippolito appunto, moralista rigidissimo e sospettoso, cominciò ad accusare papa Ponziano di troppa indulgenza, di troppa tolleranza. E un giorno alle accuse fece succedere un'aperta ribellione, diventando il primo antipapa della storia del cristianesimo. Antipapa in buona fede, perché la sua ribellione era ispirata da zelo eccessivo. Però la divisione pesava nel cuore della cristianità. Ma ci pensò il nuovo imperatore, Massimino, a dirimere la questione. Per lui papa e antipapa erano ambedue nemici dell'impero, ed esiliò entrambi nelle miniere di Sardegna.


Ponziano, più mite e umile di Ippolito, per non lasciar la chiesa senza guida, rinunziò subito al pontificato in favore del greco Antero. Il suo gesto fu presto seguito dallo stesso Ippolito che, capito l'errore, sciolse la sua chiesa invitando i fedeli a riunirsi alla vera comunità cristiana.

Di lì a poco tempo, Ponziano e Ippolito finalmente pacificati, subivano la medesima sorte, morendo in seguito alle sofferenze patite nelle miniere di sale. La chiesa li venera ambedue come martiri.

MARTIROLOGIO ROMANO. Santi martiri Ponziano, papa, e Ippolito, sacerdote, che furono deportati insieme in Sardegna, dove entrambi scontarono una comune condanna e furono cinti, come pare, da un’unica corona. I loro corpi, infine, furono sepolti a Roma, il primo nel cimitero di Callisto, il secondo nel cimitero sulla via Tiburtina.

Buongiorno...così!


 

lunedì 12 agosto 2024

Programmazione distribuzione idrica a Vulcano


 

"Pescando nel nostro archivio". Rubrica video di Eolienews. Oggi "Defileè - Anteprima di un sogno 2010 / 2° parte "

Alicudi in un minuto, attraverso gli occhi di un turista, film- maker italiano

 Riceviamo e pubblichiamo: 

Sono Luciano Papangelo, un film-maker italiano appassionato di reportage e racconti visivi. Recentemente ho avuto il privilegio di visitare per la seconda volta nella mia vita la splendida isola di Alicudi e sono rimasto profondamente colpito dalla sua bellezza incontaminata e dalla vita semplice e autentica dei suoi abitanti. Ho deciso di catturare questa esperienza in un breve video di un minuto, con l'obiettivo di trasmettere le emozioni e la magia che questa isola unica è in grado di offrire.

Il video racconta Alicudi attraverso gli occhi di un turista, con una narrazione che svela il fascino silenzioso e la profonda connessione tra l'uomo e la natura che caratterizzano l'isola. Con immagini suggestive e un'atmosfera intima, spero di riuscire a far emergere la bellezza dell’isola, spesso poco conosciuta rispetto ad altre mete turistiche.

Credo che il vostro pubblico potrebbe trovare il video particolarmente interessante, poiché offre una visione autentica e sentita di un luogo che rappresenta una delle gemme più preziose dell’arcipelago eoliano.

Sarei onorato se voleste considerare la possibilità di condividere questo video attraverso i vostri canali. 

IL VIDEO: 

Stromboli si è fermata per l'ultimo saluto a Pierpaolo. Una marea di gente dentro e fuori la chiesa e tanti cartelli per un "gigante buono" che se è andato via troppo presto







 


Ricordando...Vittorio Vento


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Buon Compleanno

...a Antonino Nuccio Giorgianni, Tiberio Luciani, Giovanni Sarpi, Maria Sole Zanghi, Maruska Di Franco, Mauro Marzo, Lidia Benenati, Greta Martello, Daniela Mandarano, Francesca Battaglino, Angela Foti, Светлана Орехова, Cristina Favaloro



Oggi, 12 agosto: Santa Giovanna Francesca de Chantal

La nobile Giovanna di Chantal, figlia di Benigno Fremiot, presidente al Parlamento di Borgogna, nacque il 23 gennaio 1572 a Dijon.

Il presidente Fremiot, rimasto vedovo quando i figli erano ancora in tenera età, si prese cura personalmente della loro educazione: li allevò con tenerezza paterna nei principi di una soda pietà. Giovanna fu quella che corrispose meglio di tutti alle sue cure.
Giunta all'età di 20 anni, si sposò col barone di Chantal, un ufficiale di 27 anni che si trovava al servizio di Enrico IV.
Sua prima cura fu quella di vegliare sui servi, di far loro praticare i doveri della religione cristiana e di obbligarli a partecipare alla preghiera che tutte le sere si faceva in comune. Nei giorni di festa li mandava alla S. Messa in parrocchia, mentre nei giorni feriali dovevano assistere alla Messa nella cappella gentilizia.

Iddio però bramava di regnare solo nel cuore di Giovanna e per questo la provò col più duro dei sacrifici.

Un giorno il barone di Chantal venne invitato da un amico ad una partita di caccia ed egli, come al solito, vi aderì. Ma nel rincorrere la selvaggina che si era internata nella macchia, il barone, senza avvedersene, si era portato al tiro dell'amico: questi che al rumore della canizza si teneva pronto, come vide muovere gli sterpi di fronte scaricò il suo archibugio che colpì mortalmente il povero barone.

La nostra Santa rimase così vedova all'età di 28 anni. Ella aveva avuto sei figli, di cui quattro viventi. Sopportò il suo dolore per quanto fosse acuto, con rassegnazione e con fortezza. Amava di ripetere queste parole: Voi avete spezzato, o Signore, i miei vincoli: io posso ora presentarvi una vittima di lode. D'allora in poi desiderò maggiormente di essere unicamente del Signore, di vivere sola e di non avere più nulla di comune col mondo. La realizzazione di questa aspirazione però le era impedita dal dovere di assistere ed educare i suoi quattro figli, e d'altra parte le mancava un direttore il quale potesse condurla nelle vie in cui Dio la voleva. Ma un giorno, durante l'orazione, il Signore glielo fece vedere: incontratasi poi con San Francesco di Sales, riconobbe in lui l'uomo della visione e gli aprì la sua anima. Questo gran Santo la guidò per le vie mirabili della Provvidenza, ed aiutandola a compiere i suoi doveri di madre, la costituì pietra fondamentale dell'Istituto che egli stava per fondare.

Prima di partire per il chiostro, avendo ella chiesto la benedizione paterna, il presidente Fremiot, trafitto dal dolore e bagnato di lagrime, gridò:
O Mio Dio, non mi è dato di oppormi all'esecuzione dei vostri disegni, quantunque ciò mi debba costare la vita; io vi offro, o Signore, questa cara figliuola; degnatevi di riceverla e farne la mia consolazione.

Sotto la sua guida, l'Ordine della Visitazione fece grandi progressi, diventando un'aiuola di elette virtù. S. Giovanna era così accesa di amor di Dio, che soleva esclamare: Amore, amore, io non voglio parlare che di amore. Morì il 13 dicembre 1641.

PRATICA. Grande onore e grande gloria è servire Dio, disprezzando tutto quello che non ci conduce a lui. (Imitazione di Cristo).

PREGHIERA. O Dio onnipotente e misericordioso, che alla beata Giovanna Francesca, accesa del tuo amore, donasti un'ammirabile forza di spirito per seguire nei diversi stati della vita la via della perfezione e che per lei volesti arricchire la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedi per i suoi meriti e preghiere che noi vinciamo con l'aiuto della grazia celeste tutte le difficoltà del nostro cammino.


MARTIROLOGIO ROMANO. Santa Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, religiosa: dal suo matrimonio cristiano ebbe sei figli, che educò alla pietà; rimasta vedova, percorse alacremente sotto la guida di san Francesco di Sales la via della perfezione, dedicandosi alle opere di carità soprattutto verso i poveri e i malati; diede inizio all’Ordine della Visitazione di Santa Maria, che diresse pure con saggezza. Il suo transito avvenuto a Moulins sulle rive dell’Allier vicino a Nevers in Francia ricorre il 13 dicembre.

Buongiorno...così!


 

domenica 11 agosto 2024


"All'evento "Bergman - Magnani: le amanti del Vulcano" Pierpaolo sarà con noi perché la storia della sua e nostra amata isola è l'oggetto del nostro incontro.

Ci ritroviamo, quindi, all'Hotel Villaggio Stromboli il 12 Agosto alle ore 19,15 per salutarlo con un affettuoso brindisi con la Malvasia della famiglia di Vincenzo Cusolito. L'ingresso è libero e non è necessaria prenotazione.

Rinnoviamo il nostro profondo cordoglio alla moglie Daniela, ai figli, a Piera, a Mario, a Massimiliano, a Lucrezia e Rachele e a tutti i familiari. Riposa in pace Pierpaolo 🌹"

Rosa Oliva per la Pro Loco Amo Stromboli APS

Gli atti alla Corte dei Conti, minoranza preoccupata. Dalla Gazzetta del sud dell'11 agosto 2024


 

Minicrociere eoliane. Revocati i divieti ma occhio alle regole. Dalla Gazzetta del sud dell'11 agosto 2024


 

Effetti eruzioni Etna e Stromboli, interrogazione Faraone (Iv): “Cdm deliberi emergenza nazionale”

Davide Faraone, capo capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, ha formalizzato un’interrogazione al ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci in cui chiede che “Il Consiglio dei Ministri deliberi lo stato d’emergenza nazionale per lo stato calamitoso provocato dagli effetti dalle eruzioni dei vulcani siciliani Etna e Stromboli. Gli eventi di Etna e Stromboli, negli ultimi anni – sottolinea il parlamentare- hanno colpito duramente le cittadine limitrofe. Gli effetti delle eruzioni non possono non essere considerati calamitosi. Oltre a rappresentare un problema di salute pubblica, la sabbia vulcanica è una sciagura per le aziende agricole del territorio, un grave pericolo per la circolazione stradale e il traffico aereo, un forte disagio e aggravio di spesa per i privati cittadini". 
Faraone evidenzia, inoltre, come la sabbia vulcanica rappresenti “un problema enorme per i Comuni interessati che non devono occuparsi solo della sua rimozione e dello smaltimento ma anche affrontare il problema delle grondaie degli edifici pubblici e delle caditoie stradali. Le amministrazioni sono così costrette a fronteggiare tali emergenze indebitandosi, in attesa del sostegno della Regione Sicilia. È per questo – conclude il deputato - opportuno intervenire con misure straordinarie, per aiutare economicamente aziende e amministrazioni comunali colpite”.

Ricordando...Anna Maria Zaia ved. Picone


Le foto sono pubblicate, in modo casuale e gratuitamente, dal direttore e non su richiesta dei lettori. Anniversari, ricordi, commemorazioni con foto a vostra scelta sono a pagamento

Domani l'autopsia sul corpo del 22 enne che ha perso la vita a Vulcano

 Sarà eseguita domani al Papardo di Messina, dove è stata già trasferita la salma, l'autopsia sul corpo del 22enne messinese Alberto De Domenico morto, ieri pomeriggio, subito dopo essersi tuffato in piscina in un residence di Vulcano. 

La Procura di Barcellona ha aperto un'inchiesta.


L'esame autoptico dovrà chiarire cosa ha provocato il malore fatale, ovvero se il 22enne ha avuto una congestione, dopo essere entrato in acqua, o se l'arresto cardiaco e il successivo annegamento è stato provocato da altro. Indagini che approfondiranno gli accertamenti già avviati dai carabinieri in servizio sull'isola.

Alberto solo 9 mesi fa aveva conseguito la laurea in Economia alla Bocconi

La famiglia De Domenico era già stata segnata da un'altra tragedia. Il 23 agosto 2019 ha, infatti, perso, Aurora, la figlia 14enne, a causa di un grave incidente in motorino. E a condurre il mezzo a due ruote c'era proprio Alberto. Entrambi, ai tempi, frequentavano il liceo classico La Farina che ha dedicato un'aula proprio alla ragazzina

Massimiliano Cincotta: "Scopa e paletta per pulire l'isola per l'ultima passeggiata di Pierpaolo"

Scrive Massimiliano Cincotta su fb "Buongiorno Stromboli... In un momento così terribile (il peggiore) chiedo a tutta la comunità dell'isola di prendere una scopa ed una paletta x ripulire la nostra splendida isola... Lui credeva molto in gesti simili, anche se il più delle volte era solo.... Vorrei che nella sua ultima passeggiata possa credere di esserci riuscito.....

Al Centro Studi di Lipari Francesco Tundo presenta il libro “La riforma tributaria. Il metodo Matteotti”.


Buon Compleanno

...a Giovanni Pace, Tiziana Orto, Mirela Sz Mihaela,  Anna Siracusa, Vanessa D'Ambra, Alessia Lazzaro, Rita Gugliotta, Anna Fazio, Denise Corrieri, Simone Coluzzi, Serena Paino, Ilaria Spinella 


LA PAROLA - Commento al Vangelo di domenica 11 agosto 2024