E’ accaduto il 10 settembre 2013, dinnanzi a Montecitorio, dove parenti e familiari della Dolce Federica Calà, una bimba si soli 3 anni affetta da SMARD1, hanno raggiunto il presidio che dal 23 luglio si trova in pianta stabile nella città di Roma. La bimba è affetta da SMARD1, patologia che la costringe a vivere in casa, in una condizione di semi immobilità, forte dall’amore e l’affetto dei genitori Davide e Laura, della nonna Maria e di tutti gli amici e parenti che si sono recati a Roma. Una giornata memorabile per gridare un si ala vita, un si alle cure compassionevoli, quelle di cui avrebbe bisogno la stessa Federica assieme a tanti altri bambini di tutta Italia. Ma lo stato, lo stesso che ha fatto finta di ignorare le centinaia di persone che hanno manifestato dinnanzi a Montecitorio, fanno finta di non sentire. Le cure compassionevoli, oggi, devono essere autorizzate da parte di un tribunale con regolare sentenza che ne permetta la somministrazione, costringendo famiglie giù disperata a dover incorrere in cavilli burocratici e spese legali non indifferenti. Ma c’è di più: ogni tribunale agisce secondo un suo personale criterio: tanto è vero che vi sono state richieste approvate e altre respinte. Ma, nonostante tutto, la speranza è l’ultima a morire; e nella gioia più totale famiglie e ammalati hanno trovato la voglia di colorare una piazza, di continuare ad urlare in maniera incondizionata il loro SI alla vita. Su una ringhiera un cartello con scritto: omaggio ai caduti. E i nomi sono tanti, e rischia di allungarsi se lo stato dovesse rifiutarsi di prendere una posizione favorevole e risolutiva nei confronti di questo movimento ormai nazionale fatto di donne, bambini e uomini che hanno voglia di vivere, voglia di tornare a sorridere. E tra tutti Federica, che non si è voluta perdere l’evento, seguendolo in parte tramite video chiamata da casa, salutando tutti i conoscenti, gli amici e le persone alle quali è più legata, come la sua infermiera Samantha. Nell’occasione è intervenuto il Presidente dell’Associazione Peppino Impastato Sonny Foschino commuovendo tutti i presenti con delle parole di speranza (L’intervento integrale: http://www.youtube.com/watch?v=DUnzjk3wZ4c&sns=fb): “Ogni cittadino ha il sacrosanto diritto di essere felice. E la felicità oggi io la leggo negli occhi di Federica, di Nicola, di Sandro e di tutti i bambini che ho incontrato qui; oggi mi hanno insegnato tanto. Quella lista di caduti non ha bisogno di altri nomi”. Ha continuato: “Dall’altro lato ci sono cuori grigi – indicando Montecitorio – Scendete giù, venite a guardare queste persone negli occhi e raccontatemi cosa vi si legge: è voglia di sorridere senza poterlo spesso fare. È voglia di vivere. Noi ci siamo e ci saremo; è una battaglia di civiltà che riguarda tutti noi”. Tra gli interventi anche quello del prof. Davide Vannoni, ideatore della cura Stamina, la stessa che potrebbe donare alla dolce Federica una speranza viva e fulgida. Il metodo, sperimentato qualche anno fa e portato alla luce dal programma televisivo Le Iene, si basa sulla somministrazione di cure a base di cellule staminali. Questo metodo, visto da molti come unica speranza, è stato condannato da gran parte del mondo scientifico. Vannoni sostiene che le corporazioni farmaceutiche mettono a repentaglio la vita delle persone a discapito dell’interesse dei singoli. “Queste corporazioni difendono i loro privilegi a discapito dell’interesse degli ammalati. Tutti questi uomini rischiano di diventare delle morti bianche”. Continua Vannoni: “Abbiamo quaranta persone in cura, e non vi è stato nessun effetto collaterale. Tutti i pazienti stanno migliorando. Nessuno può negare la speranza a queste persone.” E intanto, nel contempo, è stato consegnato al Ministro della Salute il parere redatto dal comitato scientifico sul metodo Stamina esprimendo una sostanziale bocciatura in quanto privo di consistenza scientifica. Il parere dovrà essere vagliato dalla Ministra Beatrice Lorenzin che non lo ha ancora esaminato. Questo parere non è comunque vincolante, ma è uno strumento di approfondimento scientifico messo a disposizione del ministro della Salute. Appare poco sorpreso Vannoni che conclude con un appello alla società civile: “Bisogna far sentire la propria voce. Bisogna portare avanti il diritto di curarsi. Ciascuno di noi ha un ruolo determinante. Questa gente da sola non può farcela. Siamo noi la loro voce, siamo noi la loro forza”. Al termine della manifestazione il professore Vannoni ha accettato la proposta di recarsi a Messina quanto prima per incontrare la cittadinanza e sensibilizzare la società civile verso obiettivi comuni. Intanto la dolce Federica, che, secondo il tribunale di Patti, può ricevere la cura Vannoni, è in attesa, e non perde mai il suo sorriso, la sua voglia i vivere. Lezione di vita per tanti, per tutti.
Cerca nel blog
giovedì 12 settembre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
La grande gioia di rivedere..riascoltare Mons. Miccichè (di Caterina Conti)
E’
stata una settimana straordinaria!
L’organizzazione,
l’autorevolezza, il sacrificio e l’intelligenza di Don Giuseppe
Morabito, ha permesso a tutti coloro che anno voluto godere-durante
la Novena della Madonna della Catena di Quattropani-della Parola di
Sua Eccellenza Miccichè.
E’
stata sicuramente una grande gioia ed ha dato la possibilità di
essere partecipi e consapevoli dello straordinario evento.
Tutti
ne abbiamo avuto conforto, tanto per chi ha ascoltato, tanto per chi
ha potuto incontrarlo personalmente.
E’
una splendida persona, ed i quattordici anni in cui è stato nostro
Vescovo non sono stati dimenticati.
La
mente e il cuore hanno bisogno per sopravvivere di questi grandi
incontri.
Un
grazie affettuoso e rispettosissimo a Sua Eccellenza Miccichè, un
abbraccio a Don Giuseppe ed a tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione della Festa.
Caterina
Conti.
Punti Nascita nelle isole minori e in zone disagiate. Firmato il decreto. Aspettiamo i fatti
Il Circolo del Partito Democratico di Pantelleria esprime piena soddisfazione per il nuovo decreto a firma dell'Assessore Regionale alla Sanità Lucia Borsellino, dove viene stabilito definitivamente che anche i Punti Nascita al di sotto dei cinquecento parti all'anno, ubicati in zone montane e disagiate come le isole minori, vengono mantenuti assimilandoli ai Punti Nascita di I livello.
Il Circolo del PD di Pantelleria – dichiara il coordinatore Giuseppe La Francesca – già nel dicembre del 2012, aveva chiesto al Presidente della Commissione Sanità all'ARS e a tutti i parlamentari del nostro partito, una forte azione di sollecito nei confronti dell'Assessore Borsellino affinché si arrivasse in tempi brevi ad un nuovo decreto assessoriale che implementasse le deroghe già contenute nel decreto del dicembre del 2011 a firma dell'allora assessore Russo; ecco perché non possiamo non sottolineare come i parlamentari del PD in regione si sono fatti veri portavoce di quelle che sono state le giuste istanze del nostro territorio.
Nel contempo esprimiamo vivo apprezzamento – continua Giuseppe La Francesca – per l'azione posta in essere dal Sindaco Salvatore Gabriele per aver sin da subito instaurato nuovamente con le istituzioni un rapporto di fiducia e collaborazione fattiva che ha portato, come in questo caso specifico, l'Assessorato Regionale alla Sanità a riconoscere definitivamente lo stato di disagio delle isole minori della Sicilia e di Pantelleria in particolare.
Questo decreto però non deve essere un punto di arrivo, ma bensì un punto di partenza. L'azione dell'Amministrazione comunale deve continuare, vigilando e intraprendendo anche con l'ASP di Trapani un dialogo sereno e costruttivo affinché l'intera struttura ospedaliera possa rispondere a quelle che sono le reali esigenze del territorio.
Il Circolo del PD di Pantelleria – dichiara il coordinatore Giuseppe La Francesca – già nel dicembre del 2012, aveva chiesto al Presidente della Commissione Sanità all'ARS e a tutti i parlamentari del nostro partito, una forte azione di sollecito nei confronti dell'Assessore Borsellino affinché si arrivasse in tempi brevi ad un nuovo decreto assessoriale che implementasse le deroghe già contenute nel decreto del dicembre del 2011 a firma dell'allora assessore Russo; ecco perché non possiamo non sottolineare come i parlamentari del PD in regione si sono fatti veri portavoce di quelle che sono state le giuste istanze del nostro territorio.
Nel contempo esprimiamo vivo apprezzamento – continua Giuseppe La Francesca – per l'azione posta in essere dal Sindaco Salvatore Gabriele per aver sin da subito instaurato nuovamente con le istituzioni un rapporto di fiducia e collaborazione fattiva che ha portato, come in questo caso specifico, l'Assessorato Regionale alla Sanità a riconoscere definitivamente lo stato di disagio delle isole minori della Sicilia e di Pantelleria in particolare.
Questo decreto però non deve essere un punto di arrivo, ma bensì un punto di partenza. L'azione dell'Amministrazione comunale deve continuare, vigilando e intraprendendo anche con l'ASP di Trapani un dialogo sereno e costruttivo affinché l'intera struttura ospedaliera possa rispondere a quelle che sono le reali esigenze del territorio.
Tribunali: Intervento del guardasigilli Annamaria Cancellieri al Senato
Senato della Repubblica, 11 settembre 2013Signori Senatori,
come tutti voi sapete tra soli due giorni entrerà in vigore la riforma della geografia giudiziaria.
Questa riforma, da tutti ritenuta strategica per il recupero dell’efficienza del sistema giudiziario, è il frutto di un lungo iter, iniziato nel lontano luglio del 2011, con il Ministro Palma ed il Governo Berlusconi, che vararono la delega; proseguito nel settembre del 2012 con il Ministro Severino ed il Governo Monti, che quella delega attuarono con i decreti legislativi 155 e 156.
A me ed al Governo di cui faccio parte spetta il compito forse più ingrato: quello di darvi, come la legge impone, effettiva attuazione.
Una riforma da lunghissimo tempo attesa, definita epocale durante la cerimonia di inaugurazione dello scorso anno giudiziario dal Presidente della Corte di Cassazione, apprezzata dagli studiosi, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dal Consiglio Superiore della Magistratura.
Una riforma pienamente condivisa anche da me, dal Governo Letta e straordinariamente sostenuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cui, ancora una volta, va il mio personale ringraziamento.
Ma anche un cambiamento che, facendo venir meno circa il 47% degli uffici giudiziari dell’intero territorio nazionale, suscita, comprensibilmente, vive resistenze nei territori in cui maggiormente incide.
Dunque, un intervento costoso in termini di consenso e popolarità, ma che rappresenta un’importante prova di maturità per il Parlamento e per il Governo.
Si dimostra così che chi ha il compito di governare è in grado di mettere da parte i propri interessi particolari a favore di quello superiore della funzionalità della cosa pubblica.
Se in passato obiettivi come questo sono stati mancati, oggi dobbiamo dimostrare al Paese e a chi ci osserva dall’estero che si è inaugurato un nuovo corso, che guarda al futuro e che tende ad un sistema giudiziario più moderno ed efficiente.
Ciò premesso desidero ricordare che, sin dall’esordio del mio nuovo mandato ministeriale, ho offerto la piena disponibilità ad ascoltare tutte le sollecitazioni ed i suggerimenti costruttivi finalizzati a migliorare la riforma stessa.
Ho, tuttavia, dovuto constatare, non senza rammarico, che l’insieme di tali suggerimenti non si è tradotto in una sintesi unitaria che fosse in grado, senza stravolgimenti, di garantire un intervento integrativo e correttivo largamente condiviso tra le forze politiche.
Nel frattempo, la Corte Costituzionale rigettando tutti i ricorsi proposti - ad eccezione di quello riguardante il tribunale di Urbino - confermava pienamente la validità dei criteri di selezione degli uffici soppressi, sottolineandone sia la ragionevolezza sia la piena conformità alla delega conferita al Governo.
Peraltro, le puntuali ed analitiche motivazioni esposte dalla Corte per affrontare le numerose censure sollevate sono, inevitabilmente, destinate a condizionare i limiti, l’ampiezza ed il merito dei possibili interventi correttivi che saremo chiamati a valutare entro i termini previsti dalla stessa legge delega.
Basti qui richiamare la riconosciuta ragionevolezza del criterio tramite il quale sono stati soppressi tutti i tribunali con un bacino di utenza inferiore a 100.000 abitanti.
Credo che, rimettere in discussione questo criterio - che costituisce uno dei cardini della riforma - significherebbe compromettere l’effettività di quel principio di ragionevolezza riconosciuto dalla Corte Costituzionale.
E se mi è consentito fare un secondo esempio, anche la proposta di trasformare tutti i tribunali soppressi in “presidi”, pur avendo raccolto un buon consenso, non era oggettivamente percorribile.
E ciò per un duplice ordine di ragioni.
In primo luogo l’introduzione di non meglio precisati “presidi di giustizia” esula dai limiti di operatività della legge delega.
Ed inoltre perché, sotto un profilo sostanziale, la surrettizia riproduzione di un modello in tutto sovrapponibile alle sedi distaccate avrebbe, di fatto, compromesso la valenza complessiva della riforma.
Tale scelta avrebbe, peraltro, imposto, per ragioni di evidente equità, il riesame, nel merito, della situazione di tutte le altre sezioni distaccate soppresse che, in alcuni casi, vantavano oggettivamente bacini di utenza e carichi di lavoro nettamente superiori perfino alla gran parte dei tribunali soppressi.
Detto questo, sono pienamente consapevole che una riforma di queste proporzioni, specialmente in fase di avvio, impone di affrontare non poche difficoltà organizzative per superare le quali si è fatto ricorso, in numerose casi, allo strumento previsto dall’art. 8 del decreto legislativo n. 155.
Abbiamo ritenuto di utilizzare questo strumento affidandolo, anzitutto, all’iniziativa dei presidenti delle strutture accorpanti.
In tal modo, negli ultimi mesi, ho adottato ben 45 decreti ministeriali che, in vario modo e con tempistiche differenti, predispongono le migliori condizioni operative possibili per le situazioni di maggiore criticità riscontrate sul territorio e segnalate direttamente dai capi degli uffici.
Ma non ho inteso limitare a questo l’operatività che l’art. 8 offre al Guardasigilli.
Ho ritenuto, infatti, doveroso assumere in prima persona la responsabilità di attivare un’istruttoria finalizzata a valutare, sulla base di criteri rigorosamente oggettivi (bacino di utenza o carichi di lavoro), l’utilizzo degli edifici di alcuni tribunali soppressi, principalmente per lo smaltimento degli affari civili pendenti, per un limitato periodo di tempo.
Al termine dell’acquisizione dei prescritti pareri, è mia intenzione adottare un provvedimento ex art. 8 per queste particolari situazioni.
Signori Senatori, nel concludere il mio intervento avverto il dovere istituzionale di rappresentarvi l’oggettiva impossibilità di fermare, oggi, la riforma.
La macchina amministrativa è ormai da tempo avviata; la quasi totalità dei traslochi è già stata eseguita; si sono adeguati i sistemi informatici, trasferiti buona parte dei lavoratori interessati, affrontando le spese necessarie.
Sono state varate le nuove piante organiche ed il Consiglio Superiore – a cui a partire dal Vice Presidente, On. Vietti, desidero rivolgere un pubblico ringraziamento per il sostegno e la collaborazione ricevute - non ha più coperto i vuoti di organico presso gli uffici soppressi.
In pratica, signori Senatori, è doveroso che si sappia che tali uffici sono ormai privi di molti magistrati trasferiti ad altra sede, che le nuove udienze sono già pronte per la trattazione nelle sedi accorpanti e che un rinvio– anche di breve durata - produrrebbe con assoluta certezza il caos.
Tutto questo, a danno dei cittadini, nell’interesse dei quali la riforma è stata varata.
Siamo, dunque, tutti insieme chiamati ad affrontare l’avvio della riforma con spirito costruttivo e lealtà istituzionale, procedendo in corso d’opera al monitoraggio della situazione, per valutare nel prossimo futuro l’eventuale necessità di interventi correttivi entro i termini previsti dalla delega.
Per questo abbiamo già predisposto, nelle sue linee essenziali, un primo intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancor più fluida la fase di avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto correttivo, per apportare alcune modifiche dell’assetto territoriale dei nuovi tribunali, così recependo alcune delle segnalazioni provenienti sia da quest’aula che dai territori.
Sono convinta della necessità di questa riforma e desidero ricordare anche in quest’aula che il Governo sta operando in linea con le indicazioni formulate dalle istituzioni europee e dalla Banca Mondiale che ci invitano a proseguire con decisione in questa direzione.
Un percorso che, di recente, ha contribuito a far uscire l’Italia dalla procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea ma è anche un impegno assunto dal nostro Paese al quale non possiamo e non vogliamo sottrarci.
Questa riforma, da tutti ritenuta strategica per il recupero dell’efficienza del sistema giudiziario, è il frutto di un lungo iter, iniziato nel lontano luglio del 2011, con il Ministro Palma ed il Governo Berlusconi, che vararono la delega; proseguito nel settembre del 2012 con il Ministro Severino ed il Governo Monti, che quella delega attuarono con i decreti legislativi 155 e 156.
A me ed al Governo di cui faccio parte spetta il compito forse più ingrato: quello di darvi, come la legge impone, effettiva attuazione.
Una riforma da lunghissimo tempo attesa, definita epocale durante la cerimonia di inaugurazione dello scorso anno giudiziario dal Presidente della Corte di Cassazione, apprezzata dagli studiosi, dall’Associazione Nazionale Magistrati e dal Consiglio Superiore della Magistratura.
Una riforma pienamente condivisa anche da me, dal Governo Letta e straordinariamente sostenuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, cui, ancora una volta, va il mio personale ringraziamento.
Ma anche un cambiamento che, facendo venir meno circa il 47% degli uffici giudiziari dell’intero territorio nazionale, suscita, comprensibilmente, vive resistenze nei territori in cui maggiormente incide.
Dunque, un intervento costoso in termini di consenso e popolarità, ma che rappresenta un’importante prova di maturità per il Parlamento e per il Governo.
Si dimostra così che chi ha il compito di governare è in grado di mettere da parte i propri interessi particolari a favore di quello superiore della funzionalità della cosa pubblica.
Se in passato obiettivi come questo sono stati mancati, oggi dobbiamo dimostrare al Paese e a chi ci osserva dall’estero che si è inaugurato un nuovo corso, che guarda al futuro e che tende ad un sistema giudiziario più moderno ed efficiente.
Ciò premesso desidero ricordare che, sin dall’esordio del mio nuovo mandato ministeriale, ho offerto la piena disponibilità ad ascoltare tutte le sollecitazioni ed i suggerimenti costruttivi finalizzati a migliorare la riforma stessa.
Ho, tuttavia, dovuto constatare, non senza rammarico, che l’insieme di tali suggerimenti non si è tradotto in una sintesi unitaria che fosse in grado, senza stravolgimenti, di garantire un intervento integrativo e correttivo largamente condiviso tra le forze politiche.
Nel frattempo, la Corte Costituzionale rigettando tutti i ricorsi proposti - ad eccezione di quello riguardante il tribunale di Urbino - confermava pienamente la validità dei criteri di selezione degli uffici soppressi, sottolineandone sia la ragionevolezza sia la piena conformità alla delega conferita al Governo.
Peraltro, le puntuali ed analitiche motivazioni esposte dalla Corte per affrontare le numerose censure sollevate sono, inevitabilmente, destinate a condizionare i limiti, l’ampiezza ed il merito dei possibili interventi correttivi che saremo chiamati a valutare entro i termini previsti dalla stessa legge delega.
Basti qui richiamare la riconosciuta ragionevolezza del criterio tramite il quale sono stati soppressi tutti i tribunali con un bacino di utenza inferiore a 100.000 abitanti.
Credo che, rimettere in discussione questo criterio - che costituisce uno dei cardini della riforma - significherebbe compromettere l’effettività di quel principio di ragionevolezza riconosciuto dalla Corte Costituzionale.
E se mi è consentito fare un secondo esempio, anche la proposta di trasformare tutti i tribunali soppressi in “presidi”, pur avendo raccolto un buon consenso, non era oggettivamente percorribile.
E ciò per un duplice ordine di ragioni.
In primo luogo l’introduzione di non meglio precisati “presidi di giustizia” esula dai limiti di operatività della legge delega.
Ed inoltre perché, sotto un profilo sostanziale, la surrettizia riproduzione di un modello in tutto sovrapponibile alle sedi distaccate avrebbe, di fatto, compromesso la valenza complessiva della riforma.
Tale scelta avrebbe, peraltro, imposto, per ragioni di evidente equità, il riesame, nel merito, della situazione di tutte le altre sezioni distaccate soppresse che, in alcuni casi, vantavano oggettivamente bacini di utenza e carichi di lavoro nettamente superiori perfino alla gran parte dei tribunali soppressi.
Detto questo, sono pienamente consapevole che una riforma di queste proporzioni, specialmente in fase di avvio, impone di affrontare non poche difficoltà organizzative per superare le quali si è fatto ricorso, in numerose casi, allo strumento previsto dall’art. 8 del decreto legislativo n. 155.
Abbiamo ritenuto di utilizzare questo strumento affidandolo, anzitutto, all’iniziativa dei presidenti delle strutture accorpanti.
In tal modo, negli ultimi mesi, ho adottato ben 45 decreti ministeriali che, in vario modo e con tempistiche differenti, predispongono le migliori condizioni operative possibili per le situazioni di maggiore criticità riscontrate sul territorio e segnalate direttamente dai capi degli uffici.
Ma non ho inteso limitare a questo l’operatività che l’art. 8 offre al Guardasigilli.
Ho ritenuto, infatti, doveroso assumere in prima persona la responsabilità di attivare un’istruttoria finalizzata a valutare, sulla base di criteri rigorosamente oggettivi (bacino di utenza o carichi di lavoro), l’utilizzo degli edifici di alcuni tribunali soppressi, principalmente per lo smaltimento degli affari civili pendenti, per un limitato periodo di tempo.
Al termine dell’acquisizione dei prescritti pareri, è mia intenzione adottare un provvedimento ex art. 8 per queste particolari situazioni.
Signori Senatori, nel concludere il mio intervento avverto il dovere istituzionale di rappresentarvi l’oggettiva impossibilità di fermare, oggi, la riforma.
La macchina amministrativa è ormai da tempo avviata; la quasi totalità dei traslochi è già stata eseguita; si sono adeguati i sistemi informatici, trasferiti buona parte dei lavoratori interessati, affrontando le spese necessarie.
Sono state varate le nuove piante organiche ed il Consiglio Superiore – a cui a partire dal Vice Presidente, On. Vietti, desidero rivolgere un pubblico ringraziamento per il sostegno e la collaborazione ricevute - non ha più coperto i vuoti di organico presso gli uffici soppressi.
In pratica, signori Senatori, è doveroso che si sappia che tali uffici sono ormai privi di molti magistrati trasferiti ad altra sede, che le nuove udienze sono già pronte per la trattazione nelle sedi accorpanti e che un rinvio– anche di breve durata - produrrebbe con assoluta certezza il caos.
Tutto questo, a danno dei cittadini, nell’interesse dei quali la riforma è stata varata.
Siamo, dunque, tutti insieme chiamati ad affrontare l’avvio della riforma con spirito costruttivo e lealtà istituzionale, procedendo in corso d’opera al monitoraggio della situazione, per valutare nel prossimo futuro l’eventuale necessità di interventi correttivi entro i termini previsti dalla delega.
Per questo abbiamo già predisposto, nelle sue linee essenziali, un primo intervento correttivo, con alcune norme organizzative e processuali che renderanno ancor più fluida la fase di avvio della riforma, mentre adotteremo subito dopo anche un secondo decreto correttivo, per apportare alcune modifiche dell’assetto territoriale dei nuovi tribunali, così recependo alcune delle segnalazioni provenienti sia da quest’aula che dai territori.
Sono convinta della necessità di questa riforma e desidero ricordare anche in quest’aula che il Governo sta operando in linea con le indicazioni formulate dalle istituzioni europee e dalla Banca Mondiale che ci invitano a proseguire con decisione in questa direzione.
Un percorso che, di recente, ha contribuito a far uscire l’Italia dalla procedura di infrazione avviata dall’Unione Europea ma è anche un impegno assunto dal nostro Paese al quale non possiamo e non vogliamo sottrarci.
Ammanaria Cancellieri
Ministro della Giustizia
Ministro della Giustizia
La "mitica" palma di Marina Corta. Lauria interroga Giorgianni
Apprendo che anche la mitica palma di Maria Corta è stata sconfitta dal punteruolo rosso”, e che si aggiunge a tante altre.
Con la presente il sottoscritto, nella qualità di Consigliere Comunale, interroga la S.S, per conoscere:
1) se è stato effettuato da parte dell’Ente un censimento delle palme individuando i proprietari, ed in che numero;
2) se sono state diffidate le varie ditte ad effettuare il dovuto trattamento, ed in che numero;
3) se è stato effettuato un censimento delle palme ricadenti su suolo comunale, e quindi di proprietà dell’Ente;
4) se su queste palme è stato effettuato in tempo utile il trattamento previsto;
5) se, in caso affermativo, quanto è costato, è se stato effettuato un controllo sul lavoro eseguito, indicando il responsabile.
Bartolo Lauria
Con la presente il sottoscritto, nella qualità di Consigliere Comunale, interroga la S.S, per conoscere:
1) se è stato effettuato da parte dell’Ente un censimento delle palme individuando i proprietari, ed in che numero;
2) se sono state diffidate le varie ditte ad effettuare il dovuto trattamento, ed in che numero;
3) se è stato effettuato un censimento delle palme ricadenti su suolo comunale, e quindi di proprietà dell’Ente;
4) se su queste palme è stato effettuato in tempo utile il trattamento previsto;
5) se, in caso affermativo, quanto è costato, è se stato effettuato un controllo sul lavoro eseguito, indicando il responsabile.
Bartolo Lauria
EOLIE IN CLASSICO 2013...IN CRESCENDO
COMUNICATO
L'edizione
appena conclusa di EOLIE IN CLASSICO 2013, oltre ad aver registrato
un notevole successo di pubblico e di critica, non può che
considerarsi, a giusto titolo, uno degli eventi più importanti ed
attesi della stagione estiva eoliana.
Quest'anno,
oltre che sulla quantità e varietà delle serate proposte, si è
puntato molto sulla qualità dei contenuti e il prestigio degli
artisti coinvolti.
Otto
intensi giorni, che hanno visto impegnato Presidente, amministratori,
progettisti e collaboratori della Associazione Pro Loco Isole Eolie
Lipari, insieme agli operatori del settore turistico alberghiero,
della ristorazione, tecnici del suono, ma soprattutto gli artisti e i
professori del Conservatorio di Musica Morlacchi di Perugia, sotto
l'entusiastica direzione del Maestro Carlo Palleschi.
Un ringraziamento particolare va a tutti
coloro che, nonostante il contingente periodo di crisi, hanno saputo
guardare alla bontà dell'iniziativa e hanno messo, ciascuno secondo
le proprie competenze, a disposizione quanto loro richiesto: gli
albergatori con l’ospitalità degli artisti, gli operai e i tecnici
dei Comuni di Lipari e di Santa marina Salina, GMM Service di Mollica
& C., Dino Salmieri socio della Pro Loco Isole Eolie Lipari per
le foto e le riprese audio-video e tutti gli sponsors e sostenitori.
L’edizione
di quest’anno si è arricchita con lo svolgimento di tre serate
nell’isola di Salina, che si sono rese possibili grazie al sostegno
offerto dal Comune di Santa Marina Salina, alla quale rivolgiamo i
nostri ringraziamenti e complimenti per la sensibilità mostrata dal
Sindaco Lo Schiavo e dall’Assessore Sidoti, e alla Fondazione
Salina attraverso il suo Presidente Nuccio Russo.
Un
particolare ringraziamento lo rivolgiamo ad Antonio Casilli che ha
coordinato tutti gli Enti pubblici e privati che a vario titolo sono
stati coinvolti nella manifestazione, consentendo anche quest’anno
alla Pro Loco di realizzare la manifestazione.
Si
ringrazia inoltre il Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni coadiuvato
dall’Assessore De Luca che hanno offerto un riconoscimento al
Maestro Carlo Palleschi per l’impegno profuso negli anni e la
passione che lo stesso rivolge al nostro arcipelago. Ringraziamo
l’Assessore Sardella che in prima persona si è speso nella
gestione delle attività logistiche e tecniche legate all’evento.
Grazie
ai protagonisti della manifestazione il Direttore Artistico, il
maestro Carlo Palleschi, ringraziamo di cuore il Presidente del
Conservatorio Morlacchi dott. Bellini, i maestri pianisti, Salvatore
Gitto e Gianrosario Presutti, il Prof. Massimo Bartoletti con il
gruppo di Ottoni e Percussioni junior, il Prof. Ceccarelli con il
gruppo degli allievi di musica elettronica, i compositori ed
esecutori Diotallevi e Hamlin, i cantanti Caruso, Cigna, Riotta e
Interisano, il chitarrista di flamenco Bruno Pedros, il mezzosoprano
nonché presidente della Pro Loco Isole Eolie Lipari Giusi Lorizio.
Ci
auguriamo che la strada intrapresa, trovi nel tempo la reale
possibilità di scambi sempre più proficui, con il Conservatorio di
Perugia e anche attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni
nazionali ed europee.
Intanto,
mentre l'appuntamento con Eolie in Classico è per la IX edizione del
2014... godiamoci il momento, sulla scia dell'apprezzamento e
dell'entusiasmo.
IERI ABBIAMO PUBBLICATO QUESTO COMUNICATO A FIRMA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO, RENATO CANDIA
All'Istituto Comprensivo "Lipari" le lezioni al via il 12 settembre
Si informa che in questo Istituto Comprensivo LIPARI (Sede di Lipari Centro, Sezione di Canneto, Pianoconte, Quattropani e Vulcano) le lezioni per l'anno scolastico 2013/2014, per ogni ordine di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado) avranno inizio Giovedì 12 Settembre 2013.
Per tutto il mese di Settembre si effettuerà il seguente orario provvisorio:
Ingresso ore 8.30
Uscita ore 12.30
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Renato Candia)
Ingresso ore 8.30
Uscita ore 12.30
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Renato Candia)
Qualche genitore ha interpretato male questo comunicato pensando si riferisse alla scuola "Domenico Savio" quella per intenderci, conosciuta comunemente come la scuola elementare di Lipari. Qui le lezioni avranno inizio il 16 settembre (lunedì)
Lipari. Domani tavola rotonda su: "BENI CULTURALI, ARCHEOLOGIA, ECONOMIA, QUALE SVILUPPO PER LE ISOLE MINORI?
Nell'ambito di ARCHEOLIE 2013, Giovedì 12/09/2013 , ore 10,15 presso l'isoletta del Purgatorio di Marina Corta si terrà una tavola rotonda su: "BENI CULTURALI, ARCHEOLOGIA, ECONOMIA, QUALE SVILUPPO PER LE ISOLE MINORI?
Interverranno:
Interverranno:
Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni;
Sen. Salvatore Lauro, Amministratore della ALIALURO;
Prof. Sebastiano Tusa, Regione Siciliana, Soprintendente del Mare;
Prof. Claudio Mocchegiani Carpano, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa;
Com.te Cosimo Bonaccorso, Capitaneria di Mare, Circomare di Lipari;
Arch. Alberto Saccà Maodda, il porto rifugio di porto Pignataro.
Invitato il Presidente del Consiglio Comunale di Lipari e i consiglieri comunali.
Modera: Arch. Roberto Sauerborn
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Serena Saltalamacchia, Angela Biviano, Lorena Coluccio, Santina Miraglia e Luca Marino
martedì 10 settembre 2013
"Non dimentichiamoci che i nemici sono dietro l'angolo..." Lettera aperta sulla scuola della signora Caterina Conti
Carissimo Preside Candia, Carissimo
Saverio, Caro Sig. Sindaco Marco, Cara Ass. Tiziana ed
all’illustrissimo Presidente della Provincia di Messina.
Solo da tre giorno ho saputo e sono
stata consapevole delle problematiche che coinvolgono la nostra
scuola. Dico la nostra perché l’Istituto e la scuola media sono
legati da un legame indissolubile, che va alle loro origini.
Mia madre le creò insieme, le diresse
insieme per dieci anni e non vorrei assolutamente che per futili
motivi le sue ossa si dovessero rivoltare nella tomba.
Ho capito che a Quattropani esiste un
plesso che è in grado di ospitare i suoi ragazzi più quelli di
Pianoconte e viceversa che esiste un plesso a Pianoconte che può
ospitare i ragazzi di Quattropani.
E’ così?
Da Quattropani a Pianoconte vi sono 5
km; da Quattropani a Lipari vi sono 10 km e tra Quattropani e Canneto
vi sono 14 km. Ed allora con il problema del caro benzina, del
ridurre i consumi ci portiamo questi ragazzi ogni giorno a
passeggiare per mezza Isola? Non pensiamo che i ragazzi della scuola
media di questi anni saranno gli alunni dell’Istituto Tecnico o del
Liceo Scientifico nel prossimo futuro?
Non ci rendiamo conto che creando
difficoltà e falsi problemi qualche mente ben pensante potrebbe
sbattere qualche pezzo della nostra scuola sulla terra ferma. Non
dimentichiamo che i nemici sono dietro l’angolo e che sono sempre
pronti a destabilizzarci.
Ai genitori degli alunni di Quattropani
e Pianoconte dico:
carissimi la scuola si può fare
estraendo a sorte un anno da una parte ed un anno dall’altra, e poi
alla fine nessuno può dire meglio di me che i musei sono importanti,
vedi il nostro Museo Archeologico pensato ed iniziato a realizzare
sempre da mia mamma e la Pinacoteca in Via Maurolico realizzata da
me, ma bisogna anche se con dolore soggiacere temporaneamente alle
mutate necessità, come la mia Pinacoteca che io ho visto trasformata
in uffici e che sto aspettando certa, appena possibile, di
riprenderne possesso.
Ed allora che cosa facciamo? Io credo
che il Tecnico e lo Scientifico debbano rimanere dove sono, e che
senza alcun sacrificio degli allievi che sono la cosa più
importante. Più importante dei docenti, delle nostre certezze o dei
nostri punti di vista.
Gli allievi della scuola Media potranno
sicuramente essere sistemati in maniera indolore e senza situazioni
spettacolari. Senza volere togliere importanza alle autorità in
indirizzo vorrei come comune anziana donnetta di questo Paese che il
rag. Saverio Merlino mi desse tutti i chiarimenti del caso in maniera
da rendermi conto della situazione. Non ho detto Preside Candia
perché capisco perfettamente in questo momento potrebbe non avere
tempo per me.
Ringrazio tutti, specialmente i
genitori dei ragazzi delle frazioni sopra citate, e se posso essere
utile sono disposta ad incontrarmi con loro o con chiunque – ma
nella stessa maniera sono disposta a fare le barricate.
Scusatemi. Vi ringrazio tutti, vi
abbraccio e rimango in attesa di chiarimenti e di certezze.
Un caro saluto alla nostra Preside
dell’istituto Tecnico la cui presenza ogni anno mi è di
consolazione al cuore.
Caterina Conti
Sidoti "ad ampio raggio"
Mentre l’Amministrazione resta silente e passiva difronte alle richieste di chiarimenti inoltrate sul tema “bilanci e trasparenza” con un nuovo Decreto Legge si prorogano i termini per l’approvazione del bilancio di previsione 2013 al 30/11/2013.
Insomma il non senso della politica riportato nella gestione amministrativa di un Ente Locale (questo sicuramente non è colpa da attribuire a questa amministrazione ma in generale).
Di fatto fino ad oggi i Comuni, come anche quello di Lipari, hanno operato in dodicesimi sulla base dell’assestato 2012 i cui valori sono quasi sempre più alti del relativo consuntivo. Continuare con una gestione provvisoria fino al 30 novembre significa mettere a rischio gli equilibri di bilancio di un Ente soprattutto nella gestione corrente (affermazioni riportate nei quotidiani nazionali di alcuni giorni fa).
Mi domando: Tutto questo dovrebbe rappresentare il sistema di programmazione di un Ente?
L’assurdità sta nel fatto che arriveremo a Novembre (sicuramente il nostro Comune approfitterà di tale maggior termine) per approvare un bilancio preventivo ad un mese dalla chiusura del 2013. Non sembra anche a Voi strano?
Naturalmente parlo di una programmazione contabile e finanziaria ben diversa da quella applicata al settore Turistico dal nostro Assessore Sig. Cuccia (noto molto attivo nel partecipare alle processioni mentre lo è meno nelle diverse riunioni della Giunta Comunale), anche lui rimasto silente e forse anche con qualche vuoto di memoria visto che non ricorda dove ha messo il proprio cv nè tantomeno le sue dichiarazioni in merito all’evento di settembre … un evento straordinario, unico, eccezionale e mi fermo qui.
Sul tema partecipate, cari miei, tutto tace eppure ci sono dichiarazioni già rese dai “Soci Comuni” (o forse solo uno di questi) già nel mese di aprile che sono in controtendenza con quanto disciplinato dalle norme in vigore. Mi riferisco al divieto di ricapitalizzazione delle società. Qualcuno insiste con il richiamare tale possibilità come soluzione ai mali (perdite determinate da una cattiva gestione?), riportandola anche sui libri sociali come proprie dichiarazioni di impegno? e nel contempo si preannunciano assemblee straordinarie che “ad oggi” a distanza di mesi non si sono ancora tenute ne convocate.
Tutto è possibile orma in fondo viviamo nel mondo di Fantozzi.
Angelo Sidoti
A te amore mio nel 2° anniversario di matrimonio (di Laura Zaia)
- A Te...
- La felicità è qualcosa di raro, non tutti riescono a trovarla, io l'ho trovata grazie a te e a nostra figlia, ogni giorno passato insieme diventa musica, in questi 2 anni, ci son stati momenti belli e momenti brutti, ma anche questo fa parte dell'amore, e per riuscire ad attraversare certi momenti si ha bisogno di due persone ed una sola anima, ... questo siamo noi... Ma nessuna frase, nessuna lettera, nessuna poesia, riuscirebbe mai ad esprimere a fondo ciò che provo nel cuore, anche se non sempre riesco a dimostrartelo, perché come ben sai, io ho ragione anche se ho torto, son passati così in fretta questi anni, e molti non ci avrebbero scommesso neppure due soldi bucati, ma noi, ci conosciamo da sempre, la nostra moderata e pazza storia d'amore, costretta in passato a vederci, ansiosi e agitati, noi che mettiamo passione in tutto ciò che facciamo, i nostri bisticci e pasticci, le nostre lamentele... ci siam tanto scontrati, ma alla fine ci siam soprattutto amati... e come ben si sa, l'amore vince sempre su tutto. Son felice per ogni giorno di sorrisi e di pianti, perché ciò che conta ed è importante è che non ho mai avuto rimpianti, il futuro non mi fa paura e in questo amore non ci saranno cambiamenti, perché sono certa che insieme vivremo ancora felici e contenti. T i A m oBuon anniversario amore mio! by LauraAltre foto sono visibili su www.facebook.com/laura.zaia.7/media_set?set=a.2472646940739.148935.1389387298&type=1
Salviamo la storica palma di Marina Corta
Il punteruolo rosso ha attaccato la storica palma di Marina Corta!! Importa a qualcuno?
Saluti
Antonio Previti
Saluti
Antonio Previti
Un centro privato di cura all’estero: un conto corrente intestato ai Biviano. Ci scrive Giovanna D'Agata
Non è facile raccontare un pomeriggio
come quello trascorso tempo fa a Roma, con Sandro e Marco Biviano
come tra vecchi amici, in piena sintonia di sentimenti e di pensieri.
Intorno a loro due fidanzate intelligenti ed instancabili, un paio di
amici con cui condividere tutto, il piccolo tavolo da pranzo con
qualche sedia apribile per gli ospiti, l’aria calda di quella
piazza semivuota.
Dietro di noi, oltre le transenne, gli
sguardi dei carabinieri di Montecitorio ci lasciavano per poco,
quella fissità del bulbo oculare su di me, la nuova arrivata, mi
faceva percepire che c’era sotto qualcosa di strano.
Fatto sta che, anche lontano da quella
piazza, nella vicenda dei due fratelli c’è qualcosa che non torna,
perché i quotidiani e i telegiornali rimangono in silenzio sulla
loro vicenda, perfino quando i due ragazzi hanno dei malori dovuti
alla disidratazione di fronte ai giornalisti di Montecitorio, e
finiscono in ospedale.
Di tutto ciò e di altro ancora
discuto con i Biviano durante l’intenso pomeriggio di cui narro,
avendo cura di presentarmi non come avvocato, ma come essere umano e
come amica, immergendomi in una dimensione diversa, troppo lontana
dalla ‘società dei sani’. Da una società, cioè, che anche a
Lipari con qualche difficoltà concepisce pensieri e riflessioni su
questi quattro liparoti, e sovente sembra dimenticarli, perfino
nell’ambito delle rituali iniziative culturali che trovano sede in
varie famose location dell’isola; ‘riti’ i cui contenuti non
detestabili appaiono probabilmente di secondaria importanza a
raffronto con la materia che anima le attuali discussioni sulla
piazza di Montecitorio, nell’entourage dei Biviano.
Compiuto uno sforzo interiore per
ritrovare il senso della proporzione delle cose, che in questi
frangenti si può anche smarrire, provo a dire con piena modestia e
schiettezza: “Sandro, vorrei provare a tirarti fuori da questo
pasticcio insieme ai tuoi fratelli, trovando una alternativa alle
cure troppo spesso negate”.
E aggiungo di conoscere la recente
legge in materia di staminali, il cui chiaro dettato praticamente non
consentirebbe un’ interpretazione favorevole a questa terapia, con
conseguenti assai rare possibilità di successo dei ricorsi in
Tribunale per ottenere l’ammissione ai trattamenti.
Ricorsi, dunque, per i quali la strada
è tutta in salita, con una giustizia che non corre affatto sul filo
della legge oggettiva, ma poggia solo su uomini e donne nel ruolo di
giudici, quando questi ultimi siano disponibili a far rivivere la
suddetta opzione di trattamento attraverso un fine escamotage
interpretativo. Cosa che invece non è accaduta nell’unico ricorso
finora discusso dinanzi al Giudice del Lavoro del Tribunale di
Barcellona P.G. e rigettato, per il quale è stato proposto Reclamo
in sede collegiale, che ci auguriamo possa essere accolto.
Ma Sandro, Marco e le loro rispettive
fidanzate mostrano di non stupirsi circa il concreto pericolo del
rigetto dei ricorsi, perché loro ne sono a conoscenza; concordiamo
sul fatto che un tentativo per avere la meglio in Tribunale non può
di sicuro nuocere, fermo restando che l’attuale Governo ha espresso
a chiare lettere e senza equivoci di non voler modificare la recente
legge. A malincuore faccio presente che anche la protesta di giorno
10 settembre probabilmente non farà spostare di una virgola le
norme, posta la suddetta volontà univoca di non modificare nulla,
esposta dai membri del Governo, anche se pur sempre – come si dice
- la speranza è l’ultima a morire; e comunque la protesta e la
lotta in mezzo alla gente devono essere sempre alimentate per non
spegnersi, anche se ci vorrà del tempo, e forse tanto, prima che si
riconosca il sacrosanto diritto di cura con le cellule staminali.
Resta però l’angoscia e i concreti
pericoli connessi ai lunghi tempi, se il soggetto è gravemente
infermo e se si trova in uno stadio in cui è rischioso e imprudente
attendere a tempo indeterminato le cure sperimentali. Si pensi ad un
soggetto come Elena Biviano, la quale sovente deve ricorrere al
respiratore, si pensi ad esempio ai soggetti allettati, ai bambini
colpiti da patologie fatali nell’età pediatrica o nella
fanciullezza, come XY di Lipari, di anni 10, affetto da Distrofia di
Duchenne, che colpisce in tenera età e fa sopravvivere in media
16-17 anni. I parenti si sono rivolti a me per attivare il ricorso al
Tribunale di Barcellona P.G., e a loro ho esposto i medesimi
ragionamenti che ho manifestato ai Biviano e in questo articolo
sintetizzati.
Tanto più che in caso di ricorso
vinto in Tribunale, per l’ammissione alle cure presso l’unico
ospedale che le pratica (a Brescia), oberato di arretrati, pare che
la lista di attesa degli ammessi alle cure sia già di circa due
anni. E allora dico a chiare lettere ai ragazzi che a mio avviso loro
non possono rimanere immobili a sperare nelle decisioni del Governo
italiano; la protesta sulle piazze deve continuare, ma nel frattempo
almeno per Elena bisognerebbe rivolgersi ad un serio centro di cura
all’estero, così da metterla fuori pericolo.
“E’ giustissimo“, dice subito
Anna, fidanzata di Marco Biviano, al sentire le mie argomentazioni; e
nello stesso senso si esprimono a chiare lettere i due fratelli e la
fidanzata di Sandro.
Restano quindi da sciogliere due nodi
fondamentali: dove andare e con quali soldi.
Un mio conoscente, medico veterinario
di Lodi, aveva mesi fa accennato ad un certo prof. Slavin di Tel
Aviv, che lavora da trent’anni nel campo delle cellule staminali
autologhe. E lo stesso nome ritorna alle mie orecchie da parte di un
collega avvocato, che ha una cliente che è paziente di questo
professore, e mi dice che tra l’altro questo nome si ritrova nella
bibliografia del sito della Stamina Foundation.
Al sentire il nome di tale professore,
i fratelli Biviano mi dicono di averlo già sentito dire proprio dal
prof. Vannoni e dal dott. Andolina, i quali hanno sentimenti di
sincera stima professionale verso Slavin. E poi - per una incredibile
coincidenza – Sandro e Marco affermano che proprio in questi giorni
si è presentato sulla piazza di Montecitorio un ragazzo affetto da
Sclerosi Multipla che è paziente di Slavin, ed ha registrato un
forte miglioramento delle sue condizioni generali a seguito di tali
cure.
Questo ragazzo è disponibile a
rendere note a tutti le proprie cartelle cliniche ospedaliere, nelle
quali si accertavano le sue precedenti condizioni e la patologia
relativa.
“E’ una buona strada...”, dico
io, “le verifiche incrociate danno un ottimo esito. Ma attenzione,
ragazzi, preparatevi anche per un piano B: il professore di Tel Aviv
potrebbe essere impegnato, o magari temporaneamente non essere nelle
condizioni di ricevere Elena (tra l’altro per ora si deve dare il
tempo di scongiurare la guerra). Sul Notiziario di Bartolino Leone ho
letto che Vannoni ha contatto con ricercatori russi e ucraini;
chiedete a lui referenze chiare, indirizzo, numero telefonico e
costi. Così c’è un’altra possibilità concreta. E poi scegliete
l’opzione che vi sembra più conveniente o quella che risulta più
facilmente realizzabile.”
Andiamo all’ultimo più spinoso
problema: i soldi. Sandro dice che ne occorrono proprio tanti, circa
100.000 euro, o più, per una persona sola.
“Ragazzi, questo non sarà un
problema: sono tanti gli eoliani anche oltreoceano e in Australia. Si
costituisce un conto corrente postale a vostro nome. E poi su questo Notiziario viene reso noto il numero. Facile e semplice”.
Io scrivo tutto ciò perché
autorizzata dai fratelli Biviano, i quali con delicatezza e senso
della misura hanno timidamente annuito a questa iniziativa in piena
consapevolezza e libertà.
Al termine dell’incontro, dopo
essermi congedata, con grande gentilezza Sandro decide di
accompagnarmi alla affollata Via Del Corso, fino a quando scorgiamo
in lontananza la mole candida dell’Altare della Patria.
“Grazie e a presto”.
Giovanna D'Agata
All'Istituto Comprensivo "Lipari" le lezioni al via il 12 settembre
Si informa che in questo Istituto Comprensivo LIPARI (Sede di Lipari Centro, Sezione di Canneto, Pianoconte, Quattropani e Vulcano) le lezioni per l'anno scolastico 2013/2014, per ogni ordine di scuola (Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado) avranno inizio Giovedì 12 Settembre 2013.
Per tutto il mese di Settembre si effettuerà il seguente orario provvisorio:
Ingresso ore 8.30
Uscita ore 12.30
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Renato Candia)
Per tutto il mese di Settembre si effettuerà il seguente orario provvisorio:
Ingresso ore 8.30
Uscita ore 12.30
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
(Prof. Renato Candia)
L'Editoriale. Lipari: Incapaci anche di prestare soccorso...di un atto di solidarietà.
L'EDITORIALE DI SALVATORE SARPI
Qualche giorno fa in un editoriale parlavamo di una Lipari rassegnata, piegata su se stessa, incapace di reagire di fronte a tutta una serie di fatti e di episodi che non appartengono certo alla nostra cultura (almeno a quella dei nostri avi).
Al di la di quanto accaduto a Canneto (vedi articolo e video) vogliamo attirare l'attenzione su un altro episodio accaduto ieri sera, in pieno centro, sul Corso Vittorio Emanuele di Lipari. Un episodio incredibile che allarga il "fronte" dei mali dai quali è afflitta la nostra isola e che fa capire quanto, di fronte al malessere altrui, siamo diventati(ci sono per fortuna le eccezioni) insensibili, incapaci di prestare soccorso, di un atto umano...di solidarietà.
Un uomo di Lipari D.L.S., psico-labile, ma che non ha mai fatto del male a nessuno, ieri sera, intorno alle 20,45/21 ha attraversato il Corso, gremito di gente, perdendo vistosamente sangue da un polpaccio. Un versamento che avveniva in quantità tale che, nei posti dove si è fermato, si sono formate delle piccole pozzanghere rossastre.
Di fronte a questa situazione ben evidente e di fronte alla necessità che l'uomo avesse bisogno di essere soccorso, di essere trasportato in ospedale, l'indifferenza assoluta.
A soccorrerlo, dopo aver seguito le tracce del sangue, ben evidenti sulla strada, è stato Liborio Cataliotti, titolare di una attività sul Corso dove l'uomo si era fermato per un attimo all'esterno.
Questi che, al momento del passaggio di D.L.S., aveva il locale stracolmo di gente e non si era quindi potuto rendere conto di cosa avesse lo sfortunato liparese, una volta uscito all'esterno ha notato la grande quantità di sangue e, come anticipato, si è messo, insieme ad un suo collaboratore, alla sua ricerca.
Una volta trovatolo ha tentato di convincerlo ad andare in ospedale con l'ambulanza del 118. Di fronte alla sua opposizione si è preoccupato, grazie al materiale fornitogli da un vicino supermercato, di medicarlo, di tamponare il sangue che usciva copioso dal polpaccio destro.
Dopo questa operazione, e tutta un'altra serie di dinieghi, l'uomo ha acconsentito che il Cataliotti con un motorino lo accompagnasse in ospedale dove gli sono state prestate le cure del caso.
Al di là dell'episodio che gli ha procurato la grave ferita (a proposito della quale non sono chiare le modalità) non può passare inosservato come, in una serata d'estate, un uomo sia riuscito ad attraversare quasi l'intero Corso perdendo sangue e non trovando nessuno (ad eccezione del Cataliotti) che abbia tentato di aiutarlo.
E' così che si è ridotta la nostra società?
Qualche giorno fa in un editoriale parlavamo di una Lipari rassegnata, piegata su se stessa, incapace di reagire di fronte a tutta una serie di fatti e di episodi che non appartengono certo alla nostra cultura (almeno a quella dei nostri avi).
Al di la di quanto accaduto a Canneto (vedi articolo e video) vogliamo attirare l'attenzione su un altro episodio accaduto ieri sera, in pieno centro, sul Corso Vittorio Emanuele di Lipari. Un episodio incredibile che allarga il "fronte" dei mali dai quali è afflitta la nostra isola e che fa capire quanto, di fronte al malessere altrui, siamo diventati(ci sono per fortuna le eccezioni) insensibili, incapaci di prestare soccorso, di un atto umano...di solidarietà.
Un uomo di Lipari D.L.S., psico-labile, ma che non ha mai fatto del male a nessuno, ieri sera, intorno alle 20,45/21 ha attraversato il Corso, gremito di gente, perdendo vistosamente sangue da un polpaccio. Un versamento che avveniva in quantità tale che, nei posti dove si è fermato, si sono formate delle piccole pozzanghere rossastre.
Di fronte a questa situazione ben evidente e di fronte alla necessità che l'uomo avesse bisogno di essere soccorso, di essere trasportato in ospedale, l'indifferenza assoluta.
A soccorrerlo, dopo aver seguito le tracce del sangue, ben evidenti sulla strada, è stato Liborio Cataliotti, titolare di una attività sul Corso dove l'uomo si era fermato per un attimo all'esterno.
Questi che, al momento del passaggio di D.L.S., aveva il locale stracolmo di gente e non si era quindi potuto rendere conto di cosa avesse lo sfortunato liparese, una volta uscito all'esterno ha notato la grande quantità di sangue e, come anticipato, si è messo, insieme ad un suo collaboratore, alla sua ricerca.
Una volta trovatolo ha tentato di convincerlo ad andare in ospedale con l'ambulanza del 118. Di fronte alla sua opposizione si è preoccupato, grazie al materiale fornitogli da un vicino supermercato, di medicarlo, di tamponare il sangue che usciva copioso dal polpaccio destro.
Dopo questa operazione, e tutta un'altra serie di dinieghi, l'uomo ha acconsentito che il Cataliotti con un motorino lo accompagnasse in ospedale dove gli sono state prestate le cure del caso.
Al di là dell'episodio che gli ha procurato la grave ferita (a proposito della quale non sono chiare le modalità) non può passare inosservato come, in una serata d'estate, un uomo sia riuscito ad attraversare quasi l'intero Corso perdendo sangue e non trovando nessuno (ad eccezione del Cataliotti) che abbia tentato di aiutarlo.
E' così che si è ridotta la nostra società?
Barca affondata nella notte a Canneto. Solo un atto vandalico o anche intimidatorio?
Una imbarcazione denominata "Blu Lounge " di proprietà di Filippo Galletta, titolare a Lipari, nella zona di Papisca,anche di una concessione demaniale dove ha realizzato un lido, è stata fatta oggetto durante la notte delle "attenzioni" di ignoti, proprio di fronte al tratto di mare dove sorge il lido.
L'imbarcazione di circa 5 metri e 50, utilizzata per il trasporto dei turisti da Canneto sino alla spiaggia, è stata colpita ripetutamente, e in più parti, con una mazza e, probabilmente, anche con altri oggetti contundenti. Per "facilitare" l'affondamento del natante sono stati agganciati allo stesso un volano, dei blocchi in cemento e una trave in ferro.
L'operazione è riuscita solo a metà poichè la barca si è capovolta ed è rimasta semi-sommersa.
La scoperta dell'atto vandalico (probabilmente anche intimidatorio) è avvenuta stamattina. Il natante è stato recuperato e con l'ausilio di una gru è stato tirato a secco, tra la comprensibile disperazione e rabbia del propietario, sul molo di Canneto.
Il natante (le foto si riferiscono al momento in cui viene tirato in secco e si notano i "pesi" che gli sono stati agganciati) è praticamente inservibile, tali e tanti sono i danni causati sia nella parte superiore che inferiore dello scafo.
Danni che, considerando il prezzo di mercato del natante e dell'attrezzatura di bordo, si possono quantificare in circa 25-30 mila euro. Sicuramente un brutto colpo per l'imprenditore isolano.
Galletta, già in passato, era finito nel mirino di ignoti. Nel suo lido erano state fortemente danneggiati ombrelloni e sdraio.
Dell'episodio sono stati portati a conoscenza il Circomare Lipari e i carabinieri.
Al di la del fatto odierno non può che destare preoccupazione l'escalation di episodi criminosi in atto nell'isola.
Il video del "Blu Lounge" dopo l'atto vandalico
L'imbarcazione di circa 5 metri e 50, utilizzata per il trasporto dei turisti da Canneto sino alla spiaggia, è stata colpita ripetutamente, e in più parti, con una mazza e, probabilmente, anche con altri oggetti contundenti. Per "facilitare" l'affondamento del natante sono stati agganciati allo stesso un volano, dei blocchi in cemento e una trave in ferro.
L'operazione è riuscita solo a metà poichè la barca si è capovolta ed è rimasta semi-sommersa.
La scoperta dell'atto vandalico (probabilmente anche intimidatorio) è avvenuta stamattina. Il natante è stato recuperato e con l'ausilio di una gru è stato tirato a secco, tra la comprensibile disperazione e rabbia del propietario, sul molo di Canneto.
Il natante (le foto si riferiscono al momento in cui viene tirato in secco e si notano i "pesi" che gli sono stati agganciati) è praticamente inservibile, tali e tanti sono i danni causati sia nella parte superiore che inferiore dello scafo.
Danni che, considerando il prezzo di mercato del natante e dell'attrezzatura di bordo, si possono quantificare in circa 25-30 mila euro. Sicuramente un brutto colpo per l'imprenditore isolano.
Galletta, già in passato, era finito nel mirino di ignoti. Nel suo lido erano state fortemente danneggiati ombrelloni e sdraio.
Dell'episodio sono stati portati a conoscenza il Circomare Lipari e i carabinieri.
Al di la del fatto odierno non può che destare preoccupazione l'escalation di episodi criminosi in atto nell'isola.
Il video del "Blu Lounge" dopo l'atto vandalico
Buon Compleanno Gabriele !
Iscriviti a:
Post (Atom)