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lunedì 9 marzo 2020
Coronavirus: posti di lavoro a rischio per i lavoratori stagionali. Lettera aperta al sindaco Giorgianni e al consiglio comunale di Lipari
Alla cortese attenzione,
Sig. Sindaco di Lipari Marco Giorgianni , consiglio comunale e organi di stampa.
Oggetto: lavoratori stagionali effetto coranavirus.
Con la presente preghiamo il Sig. Sindaco e tutto il consiglio comunale di adoperarsi a sollecitare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Governo di predisporre appositi provvedimenti in favore dei lavoratori stagionali del territorio che preveda l’aumento di corresponsione della NASPI in deroga alla vigente normativa alla luce del dilagante problema della diffusione del coronavirus che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale.
Altresì ci affidiamo nel cercare tutte le soluzioni più idonee per arginare questa situazione, sperando che la ns. proposta possa essere presa in considerazione.
Alleghiamo un articolo c pubblicato da Positano news, che riteniamo di estremo interesse.
Distinti Saluti
I FIRMATARI
D’AMICO ANTONIO
PALINO CARMELO
Sig. Sindaco di Lipari Marco Giorgianni , consiglio comunale e organi di stampa.
Oggetto: lavoratori stagionali effetto coranavirus.
Con la presente preghiamo il Sig. Sindaco e tutto il consiglio comunale di adoperarsi a sollecitare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Governo di predisporre appositi provvedimenti in favore dei lavoratori stagionali del territorio che preveda l’aumento di corresponsione della NASPI in deroga alla vigente normativa alla luce del dilagante problema della diffusione del coronavirus che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale.
Altresì ci affidiamo nel cercare tutte le soluzioni più idonee per arginare questa situazione, sperando che la ns. proposta possa essere presa in considerazione.
Alleghiamo un articolo c pubblicato da Positano news, che riteniamo di estremo interesse.
Distinti Saluti
I FIRMATARI
D’AMICO ANTONIO
PALINO CARMELO
Le misure di
contenimento varate finora per il turismo italiano escludono ancora una volta
i lavoratori stagionali. Continuare a coprire, come un tempo,
l’intero periodo di disoccupazione con il sussidio, in questo periodo così
critico, sarebbe quanto meno opportuno.
Una emergenza sanitaria, quella
da coronavirus,che
il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il
nostro Paese, dove nonostante un’ottimo
servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra
l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere
tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese
come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal
Una emergenza sanitaria, quella da coronavirus,che
il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il
nostro Paese, dove nonostante un’ottimo
servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra
l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere
tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese
come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal urismo. Un comparto che da
solo genera circa il 12% del
Pil nazionale con un giro d’affari di 146 miliardi di euro
con quasi 216mila esercizi ricettivi e 1,5 milioni di lavoratori da cui dipendono
altrettante famiglie. Una politica impreparata ed una informazione allo
sbaraglio, nonostante un servizio sanitario eccellente, hanno contribuito a far
passare l’Italia come un Paese di appestati. Con forti conseguenze negative per
tutta l’industria turistica del Paese che hanno messo in seria discussione
l’intera stagione 2020. Intanto il Governo pressato dalle Associazioni di categoria e Federalberghi in particolare,
ha gia varato le prime misure a favore delle imprese turistiche. Una serie di
provvedimenti per tamponare l’emergenza, sospendendo il pagamento di tasse,
contributi e mutui. Purtroppo come avvenuto più volte in passato, il Governo
continua a dimenticare coloro che in modo concreto mandano avanti il turismo
italiano contribuendo a farne una eccellenza mondiale. Ovvero i lavoratori
in maggior parte stagionali
del turismo che non possono rientrare nemmeno negli
interventi di fondo salariale, da cui potrebbero attingere i datori di lavoro,
in quanto l’emergenza si è presentata ad inizio stagione e quindi non ancora
assunti. Per le cui famiglie l’unica sopravvivenza durante il periodo
invernale è rappresentato dal sussidio di disoccupazione che dal 2014 è stato
dimezzato dalla riforma del lavoro (Job’s
Act) varata nel 2014 dal Governo Renzi, tra l’altro recentemente bocciata
dalla Corte di Giustizia
dell’Unione Europea. Quindi una situazione a dir poco
disastrosa quella che si sta presentando per i lavori stagionali, la maggior
parte dei quali ha esaurito il sussidio già nel gennaio scorso , in quanto il
periodo di lavoro in genere si aggira intorno ai sei mesi. Le continue raffiche
di disdette da
parte dei tour operators stanno ad indicare che si è di fronte ad una
stagione catastrofica ed il cui inizio al momento è difficile prevedere.
Bisogna urgentemente che il governo, dopo aver esaudito le richieste degli
imprenditori, si adoperi nel varare dei provvedimenti a favore di tale
categorica di lavoratori. Delle misure concrete come il prolungamento del
sussidio di disoccupazione fino all’avvenuta nuova assunzione. Così come
tra l’altro prevedeva fino al 2014 l’indennità mensile di disoccupazione Aspi.
Delle richieste già a suo tempo avanzate dai lavoratori stagionali ai vari
governi che negli ultimi anni si sono succeduti. Trattandosi di un evento
imprevedibile e come successo nel sostenere i lavoratori dipendenti delle
aree contagiate dal virus con la la Cassa integrazione
ordinaria bisogna assolutamente che il premier Conte ed in
particolare il Ministro del Lavoro,
la penta stellata Nunzia
Catalfo (da
sempre a fianco dei lavoratori stagionali) che ha dichiarato
di mettere in campo ulteriori provvedimenti qualora ve ne fosse la
necessità,ascoltino pertanto tali urgenti richieste prima che la
situazione per tante famiglie, possa diventare irrecuperabile.
Buon Compleanno!
Auguri a Francesco Cannistrà, Paola G Giorgi, Adriana Borsetta, Francesca Cincotta, Charlie Perna, Stefano Bonica, Anna Acquaro, Mary Natoli, Daniela Toni, Lorenzo Aiello, Gandharvika Devi Dasi, Francesco Pintus, Sara Greco, Natalie Mollah
Ricordando...Eugenio Spanò.
Le foto pubblicate sono tratte, in ordine assolutamente casuale e non su richiesta, tra quelle che abbiamo nel nostro archivio.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Per le commemorazioni, anniversari ect. mettiamo a disposizione uno spazio apposito, previo contributo.
Come eravamo: Bianche Eolie. Video d'epoca
Il restauro di questo film è stato reso possibile dal produttore Francesco Alliata di Villafranca, che ha messo a disposizione della Cineteca del Comune di Bologna e del CRICD - Filmoteca Regionale Siciliana un interpositivo di sua proprietà, il negativo scena e il negativo suono originali conservati presso la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale
E' deceduto Pietro Sturniolo.
Le onoranze funebri sono a cura della ditta Alfa e Omega di Lipari.
La famiglia Sarpi ed Eolienews partecipano al dolore della famiglia.
domenica 8 marzo 2020
Il video della Conferenza stampa del sindaco Giorgianni sui provvedimenti legati al coronavirus tra i quali la "quarantena"
Conferenza stampa del sindaco Marco Giorgianni sui provvedimenti e/o iniziative legate al coronavirus tra i quali la "quarantena" per chi proviene dalle zone a rischio, siano essi turisti che nostri concittadini. Il provvedimento è retroattivo, cioè anche a carico di chi è sbarcato prima dei provvedimenti odierni
Coronavirus. Salgono a 4 i "positivi" a Messina e provincia
(Fonte: Gazzetta del sud) Nel Messinese, intanto, salgono a quattro i casi «positivi». Al vigile del fuoco 51enne di Sant'Agata Militello, ricoverato all'ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona, si aggiunge, infatti, la moglie 43enne, in isolamento a casa. Due i contagiati nel capoluogo, invece. Si tratta di due anziani, di circa 80 anni, entrati in contatto tra loro: un ex medico in pensione, che - dopo il tampone eseguito al Papardo e risultato positivo - si trova in quarantena nella propria abitazione, e un ex docente universitario, anche lui in pensione, che si è presentato autonomamente al Policlinico universitario, dove si trova ricoverato ma non in gravi condizioni. Quest'ultimo avrebbe contratto il virus dopo un “contatto” con il figlio, tornato recentemente dall'estero ma ora non in città.
Coronavirus: Ordinanza di Musumeci, quarantena per chi arriva da zone rosse. Consiglieri Fonti e Mollica sollecitano controlli e massima attenzione.
“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.
Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola. Nella sua ordinanza, il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.
“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.
MODERATI PER CALDERONE
Lo impone un'ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola. Nella sua ordinanza, il governatore richiama le competenze comuni a tutte le regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.
“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.
Emergenza Coronavirus
In relazione al contenimento della diffusione del Coronavirus, ci chiediamo se le compagnie di navigazione hanno provveduto ad attuare un piano straordinario per l'igienizzazione di aliscafi e navi in servizio sulla tratta per le Isole Eolie, integrando cosi le attività che già quotidianamente vengono effettuate.
Ci chiediamo inoltre se l'equipaggio dei mezzi pubblici ha ricevuto le necessarie istruzioni relative all'esecuzione delle misure urgenti di contenimento del contagio (attuazione dei programmi di profilassi), così come il personale in servizio presso i Terminal e le biglietterie. E se si sia provveduto sui mezzi pubblici e nelle zone di imbarco e sbarco, zone di attesa e di controllo dei passeggeri a garantire la disposizione degli stessi nel rispetto delle distanze indicate nel dpcm, adottato su proposta del ministro della Salute.
Il nuovo decreto recepisce e proroga alcune misure già adottate per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, noto come Coronavirus, e introduce ulteriori misure finalizzate a disciplinare in modo unitario il quadro degli interventi e garantire uniformità su tutto il territorio nazionale nell’attuazione dei programmi di profilassi.
La Lombardia e altre 14 province sono state chiuse per decreto, firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nella notte fra sabato e oggi, domenica 8 marzo. Purtroppo le reazioni non sono state prudenti e nella notte centinaia di persone si sono allontanate in treno ed in auto dalle zone rosse. La fuga è prevalentemente verso le regioni meridionali. Sembra che anche le Isole Eolie siano interessate dagli spostamenti che si registrano nelle ultime ore.
Siamo oltremodo preoccupati e invitiamo il Sindaco di Lipari e il Sindaco di Milazzo, nonché le forze dell'ordine, a fare le necessarie verifiche ed a intervenire li dove fosse necessario
Invitiamo altresì le compagnie di navigazione e le agenzie di dotare le zone di attesa e di controllo dei passeggeri di cartelli con indicazione dei comportamenti da seguire (decalogo Coronavirus).
Gesuele Fonti ed Eliana Mollica
Terremoto nell'arcipelago di Madera. Stanno bene e non hanno riportato danni gli eoliani che sono lì in vacanza.
Una violenta scossa di terremoto ha interessato, alle 21:58 di ieri, Funchal. La scossa che ha colpito la capitale dell’arcipelago di Madera ha avuto una magnitudo di 5,2 gradi della Scala Richter e si è verificata ad una profondità di 10 chilometri. I dati sono dell’U.S. Geological Survey
E' stata nettamente avvertita dalla popolazione e dai turisti presenti, tra questi alcuni eoliani.
I nostri concittadini, comunque, da quanto apprendiamo, stanno bene e non hanno riportato danno alcuno.
E' stata nettamente avvertita dalla popolazione e dai turisti presenti, tra questi alcuni eoliani.
I nostri concittadini, comunque, da quanto apprendiamo, stanno bene e non hanno riportato danno alcuno.
Buon Compleanno!
Auguri a Mariella Marturano, Tiziana Longo, Gabriela Mirenda, Andrea Larisa Banica, Mohammed Sabihi, Gianluca Fichera, Alessandro Saltalamacchia, Giuseppe Ziino, Laura Emanuele Wegner, Aisha Imbruglia, Graziella Mancuso, Barbara Bonfante, Fabiola Biviano.
sabato 7 marzo 2020
Domani alle 10.30 su Rai 3, Luigi Maria Perotti presenta “Stromboli” un documentario da non perdere
E' una puntata della serie televisiva “Di là dal fiume e tra gli alberi”.
Vi proponiamo il trailer pubblicato su youtube:
Vi proponiamo il trailer pubblicato su youtube:
Coronavirus: Presidente Musumeci in isolamento volontario dopo contatti con Zingaretti
La notizia della positività del presidente Nicola Zingaretti ha indotto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a contattare subito i sanitari, come stabilito dal protocollo. Mercoledì pomeriggio, infatti, Musumeci è stato seduto accanto a Zingaretti, durante il vertice sul Coronavirus tenutosi a Roma a Palazzo Chigi. Il presidente Musumeci non ha alcun sintomo ed è in ottima salute, ma ha deciso di rimanere in isolamento volontario a casa propria. Dovrà controllare la temperatura corporea due volte al giorno ed effettuare un tampone mercoledì prossimo.
“È una scelta di prudenza doverosa verso gli altri prima ancora che verso me stesso” ha dichiarato il governatore dell’Isola. “Pazienza. Continuerò a coordinare l'attività del governo regionale e della macchina amministrativa da casa mediante il contatto telefonico. Non ci possiamo fermare neppure per un giorno!”
E sullo sbarco a Messina dei passeggeri della nave da crociera Opera della Msc, rifiutati da Malta.: “La scelta dell'Unità di crisi e del ministero dell’Interno appare non improntata a spirito di responsabilità. A Roma cercano a parole la collaborazione con le Regioni, ma nei fatti agiscono con arroganza. Ne prendiamo atto, ma non ci rassegniamo”
“È una scelta di prudenza doverosa verso gli altri prima ancora che verso me stesso” ha dichiarato il governatore dell’Isola. “Pazienza. Continuerò a coordinare l'attività del governo regionale e della macchina amministrativa da casa mediante il contatto telefonico. Non ci possiamo fermare neppure per un giorno!”
E sullo sbarco a Messina dei passeggeri della nave da crociera Opera della Msc, rifiutati da Malta.: “La scelta dell'Unità di crisi e del ministero dell’Interno appare non improntata a spirito di responsabilità. A Roma cercano a parole la collaborazione con le Regioni, ma nei fatti agiscono con arroganza. Ne prendiamo atto, ma non ci rassegniamo”
Bando nazionale "Fermenti" : in graduatoria proposta di un gruppo di giovani di Lipari
(di Bartolomeo Favaloro) In un periodo di massimo fermento, ove la cronaca quotidiana sembra non avere spazio per le buone notizie, è con soddisfazione che annunciamo l’inizio di una pagina di opportunità a livello nazionale.
E’ giunta infatti in questi giorni la notizia dell’entrata in graduatoria, tra i progetti accoglibili, della nostra idea progettuale che vede protagonista la forza della rete nonché la sinergia con il territorio Eoliano per la realizzazione di idee pratiche volte allo sviluppo dello stesso. Il futuro necessita di protagonisti giovani ed è sull’indirizzo di quest’ottica che abbiamo operato nel partecipare al bando nazionale Fermenti, riuscendo ad essere annoverati tra i 151 Gruppi Informali proponenti su scala nazionale ritenuti idonei allo sviluppo successivo per il finanziamento della promozione territoriale e quindi nazionale.
https://www.fermenti.gov.it/media/1203/approvazione-graduatoria-decreto-176_2020.pdf
https://www.fermenti.gov.it/media/1203/approvazione-graduatoria-decreto-176_2020.pdf
Coronavirus, l’aggiornamento del 7 marzo in Sicilia: Salgono a due i positivi a Messina e provincia, nessun paziente in terapia intensiva.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (sabato 7 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania, *uno a Messina, uno a Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo, pertanto è stato dimesso.
Si chiarisce, ancora una volta, che tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia.
Il prossimo aggiornamento avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87
*Rispetto ai dati diffusi dalla Regione dobbiamo evidenziare che sono due i casi a Messina e provincia. Oltre all'uomo di Sant'Agata Militello è risultato positivo un anziano a Messina.
Dall'inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 643 tamponi, di cui 598 negativi e 10 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all'Istituto superiore di sanità 35 campioni, di cui sette già validati da Roma (tre a Palermo e quattro a Catania). Risultano ricoverati 8 pazienti (tre a Palermo, tre a Catania, *uno a Messina, uno a Caltanissetta, ma proveniente da Agrigento) di cui nessuno in regime di terapia intensiva, mentre 27 sono in isolamento domiciliare.
Risulta guarito, dopo il test di conferma eseguito nelle scorse ore, un paziente del Ragusano, mentre dopo ulteriori approfondimenti il paziente ricoverato ieri ad Enna è risultato negativo, pertanto è stato dimesso.
Si chiarisce, ancora una volta, che tutti i contagi accertati in Sicilia sono riconducibili al ceppo delle zone di focolaio del Nord Italia. Nello specifico 12 casi sono afferibili a un cluster proveniente dal Friuli Venezia Giulia.
Il prossimo aggiornamento avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87
*Rispetto ai dati diffusi dalla Regione dobbiamo evidenziare che sono due i casi a Messina e provincia. Oltre all'uomo di Sant'Agata Militello è risultato positivo un anziano a Messina.
8 MARZO 2020: “IN VIAGGIO CON LIBERTY LINES SPENDI LA META’ ”
In occasione della Giornata Internazionale dedicata alle Donne, Liberty Lines offre una speciale riduzione del 50%.
L’offerta è valida su tutti i collegamenti e per i soli viaggi effettuati in data 8 Marzo 2020.
Maggiori dettagli della Promo sono consultabili sul sito della Compagnia www.libertylines.it
L’offerta è valida su tutti i collegamenti e per i soli viaggi effettuati in data 8 Marzo 2020.
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Buon Compleanno!
Auguri a Katia Iacono, Federica Bambaci, Carmelo Beninati, Edoardo Lauria, Sara Quadara, Simona Tunesi, Beatrice Fassi, Samanta Marzo, Gianluca Famularo, Simonetta Longo
Carenza di organico all'ospedale di Lipari. La lettera del Comitato " L'ospedale di Lipari non si tocca"
Gentile Direttore, a nome del Comitato "l'Opedale di Lipari non si tocca" inoltriamo copia della lettera sulla carenza di organico riscontrata presso il nostro ospedale.
Tale lettera è stata da noi inviata al Direttore dell' Asp 5 ed in copia per conoscenza, ai componenti del suo staff strategico e ad alcuni dirigenti della Asp5, che supportano la Direzione strategica nel processo di valutazione e pianificazione delle scelte da questa Asp individuate, analizzate, e poi di conseguenza attuate.
Per conoscenza tale documento viene anche inviato all' assessore regionale alla Salute dott. Razza. Un caro saluto
Per conoscenza tale documento viene anche inviato all' assessore regionale alla Salute dott. Razza. Un caro saluto
In data 30 Dicembre 2019, si è tenuta a Lipari un’assemblea cittadina, convocata dai rappresentanti di diverse associazioni locali allarmate dal continuo depotenziamento dell’ospedale e in generale dalle sempre maggiori carenze dell’assistenza sanitaria pubblica alle Isole Eolie.
L’incontro ha visto la partecipazione di almeno 300 persone, mentre alcune migliaia hanno seguito la diretta online, segnalando che la preoccupazione attorno allo stato della sanità pubblica locale permea tutta la Comunità Eoliana.
In esito all’assemblea si è formato un comitato di cittadini, con l’obiettivo di raccogliere dati e bisogni, interloquendo con tutti gli attori interessati, di coinvolgere la cittadinanza e di promuovere tutte le necessarie iniziative per la tutela del diritto alla salute nel territorio eoliano.
L’incontro ha visto la partecipazione di almeno 300 persone, mentre alcune migliaia hanno seguito la diretta online, segnalando che la preoccupazione attorno allo stato della sanità pubblica locale permea tutta la Comunità Eoliana.
In esito all’assemblea si è formato un comitato di cittadini, con l’obiettivo di raccogliere dati e bisogni, interloquendo con tutti gli attori interessati, di coinvolgere la cittadinanza e di promuovere tutte le necessarie iniziative per la tutela del diritto alla salute nel territorio eoliano.
Dalla nostra indagine è emersa una situazione di grave disagio dell’utenza e di carenza dei servizi rispetto ai livelli essenziali di assistenza previsti dalla legge. Sottolineiamo qui alcuni punti di cui Lei e’ certamente a conoscenza.
Per quanto riguarda la pianta organica, queste sono alcune delle criticità che abbiamo rilevato:
- l’unico ortopedico in servizio è stato assente per più di un mese senza essere sostituito
- in ospedale al momento sono effettivamente in servizio solo 2 anestesisti, mentre ne sarebbero necessari almeno 4 per poter garantire le debite turnazioni e reperibilità
- è presente un solo cardiologo. Una convenzione con il Papardo, garantisce per 3 giorni a settimana la presenza di un cardiologo di ausilio, ma certo non basta a garantire la continuità del servizio.
- i chirurghi in atto sono 4, mentre dovrebbero almeno essere 6 per garantire la reperibilità e le turnazioni
- i tecnici radiologi sono 3, mentre dovrebbero essere almeno 5
- i medici radiologi sono soltanto 2, mentre dovrebbero essere almeno 4
- c’ è un solo medico nefrologo, mentre dovrebbero essere almeno 2
- in medicina generale ci sono 4 medici, mentre dovrebbero essere almeno 6
- in servizio attualmente ci sono soltanto 32 infermieri su circa 65 previsti dalla vecchia pianta organica
- ci sono in servizio soltanto 2 Oss.
- in ospedale al momento sono effettivamente in servizio solo 2 anestesisti, mentre ne sarebbero necessari almeno 4 per poter garantire le debite turnazioni e reperibilità
- è presente un solo cardiologo. Una convenzione con il Papardo, garantisce per 3 giorni a settimana la presenza di un cardiologo di ausilio, ma certo non basta a garantire la continuità del servizio.
- i chirurghi in atto sono 4, mentre dovrebbero almeno essere 6 per garantire la reperibilità e le turnazioni
- i tecnici radiologi sono 3, mentre dovrebbero essere almeno 5
- i medici radiologi sono soltanto 2, mentre dovrebbero essere almeno 4
- c’ è un solo medico nefrologo, mentre dovrebbero essere almeno 2
- in medicina generale ci sono 4 medici, mentre dovrebbero essere almeno 6
- in servizio attualmente ci sono soltanto 32 infermieri su circa 65 previsti dalla vecchia pianta organica
- ci sono in servizio soltanto 2 Oss.
Queste carenze di organico determinano un pericoloso sovraccarico dell'attività lavorativa del personale medico, infermieristico ed ausiliario, che non può rispettare turni, riposi e limiti al lavoro notturno; le sostituzioni in caso di malattia o ferie, come previsto dalla legge e dalla contrattazione collettiva nazionale, sono molto difficili. Tutto questo per noi utenti si traduce in una sequenza di ritardi, cancellazioni, prestazioni parziali che di fatto negano il nostro diritto a essere curati, e aumentano le fragilità di chi ha bisogno di assistenza medica.
Oltre alle carenze della pianta organica, abbiamo riscontrato enormi problemi nell'approvvigionamento di prodotti e dispositivi farmaceutico-ospedalieri e anche di componenti dei macchinari.
A tal proposito sarebbero necessarie procedure più snelle e percorsi più trasparenti al fine di evitare inutili rallentamenti che gravano sull’utenza finale e creano disagio al personale ospedaliero.
A tal proposito sarebbero necessarie procedure più snelle e percorsi più trasparenti al fine di evitare inutili rallentamenti che gravano sull’utenza finale e creano disagio al personale ospedaliero.
L’inadeguatezza dell’attuale livello di assistenza è a maggior ragione evidente se si considera che l’utenza potenziale dell’ospedale non va calcolata solo sulla popolazione formalmente residente, ma anche sui flussi turistici che caratterizzano il territorio eoliano: basti considerare che in un anno si sfiora il mezzo milione di presenze, con picchi di presenze giornaliere nell’ordine delle 50 mila persone nel periodo estivo.
A ciò si aggiunga che l’ospedale è posto a servizio di un’area ad elevato rischio sismico e vulcanologico, spesso isolata dalla terraferma (in media per circa 25-30 giorni l’anno) a causa del maltempo, che impedisce sia i collegamenti marittimi che quelli in elicottero.
A ciò si aggiunga che l’ospedale è posto a servizio di un’area ad elevato rischio sismico e vulcanologico, spesso isolata dalla terraferma (in media per circa 25-30 giorni l’anno) a causa del maltempo, che impedisce sia i collegamenti marittimi che quelli in elicottero.
Ci è sembrato opportuno evidenziare questa situazione proprio adesso che è in itinere la redazione della pianta organica, che dovrebbe essere completata entro il 31 marzo. Riteniamo che parte delle problematiche qui esposte - in particolare per ciò che riguarda il personale sanitario - necessitino in questa fase della giusta considerazione.
Apprendiamo dalla stampa che con decreto 112/2020 dell'Assessore Regionale per la salute è stato approvato il nuovo Atto Aziendale dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Messina
Sappiamo che la giunta si è espressa favorevolmente sull’Atto, e contiamo quindi su una copertura finanziaria adeguata a garantire almeno i servizi necessari, sempre nel rispetto dei LEA.
Sappiamo che la giunta si è espressa favorevolmente sull’Atto, e contiamo quindi su una copertura finanziaria adeguata a garantire almeno i servizi necessari, sempre nel rispetto dei LEA.
In questa delicata fase, chiediamo a Lei e al suo staff strategico, così come ai dirigenti e ai dipendenti ASP coinvolti nei lavori, di concordare con noi un incontro per poter discutere nel dettaglio i problemi evidenziati. Crediamo che sia necessario a questo punto
un confronto costruttivo con la cittadinanza, volto alla ricerca di soluzioni che possano garantire il fondamentale diritto alla salute e la continuità assistenziale ai cittadini eoliani.
Confidando in un Suo tempestivo riscontro, Le porgiamo i nostri cordiali saluti.
Il Comitato “L’Ospedale di Lipari non si tocca"
Pomice: VIAGGIO ALL'INFERNO (sesta e ultima parte)
Estratto: da “La Storia della Pomice” volume II, di Giuseppe La Greca, edizioni del Centro Studi Eoliano, 2008
Le condizioni del lavoro, l'attività Industriale, la regolamentazione e la commercializzazione della Pomice nell’ottocentoRispetto al ‘900 sono frammentarie le informazioni che abbiamo sulle condizioni degli operai, l’attività di estrazione della pomice e la sua commercializzazione.
Nel corso del ‘700 e ‘800 lo sfruttamento dei giacimenti pomiciferi era limitato alla produzione della pomice in pezzi, con qualche accenno verso la fine dell’800 alla pezzame, alla rasaglia ed alla stracquatura.
PARTE I – LE CONDIZIONI DEL LAVORO
La condizione dei lavoratori nell’800.
Conosciamo poco la condizione dei lavoratori nel corso dell’800, alcune descrizioni sono contenute nelle testimonianze storiche viste nei precedenti capitoli e pertanto non li riportiamo in questa sede.
La prima testimonianza diretta sulle condizioni economiche e sociali dei lavoratori della pomice, riscontrabili a Lipari, sono contenute nelle condizioni stabilite per la concessione dei demani sin dal 1881.
Un articolo specifico era rivolto al mondo del lavoro. La lettura dello stesso ci dà uno spaccato dell’attività lavorativa.
Ai lavoratori, individuati come “naturali dell’isola” era riconosciuta, anche in presenza del Concessionario, la possibilità di poter far uso di alcune delle qualità di pomice che si estraevano dalla cave per l’esclusivo uso interno (realizzazione di fabbricati a Lipari), con preventiva autorizzazione da parte del Comune di Lipari. Con il contratto il concessionario si obbligava ad ammettere allo scavo della pietra pomice tutti i naturali, previo permesso scritto (che non poteva essere negato). Gli operai, di contro, dovevano cedere al concessionario tutto il materiale cavato secondo gli usi e le consuetudini locali, e con i prezzi stabiliti nel capitolato.
Alla lavorazione della pietra pomice dovevano essere ammessi soltanto lavoranti ed operai del Comune di Lipari con l’esclusione di ogni macchinario. Unica eccezione: lo sciopero, in questi casi, e nei casi in cui la produzione era al di sotto della quantità ritenuta minima dal concessionario, potevano essere utilizzati sia le macchine che operaio esterni al territorio comunale.
La norma fissava, anche, un tetto massimo di produttività ed una qualche forma di contingentamento.
(….).
Dalla lettura dei diversi contratti di concessione apprendiamo che gli operai lavoravano in piccole squadre, quasi sempre a carattere familiare, senza una organizzazione precisa, sottoposti a qualsiasi tipo di rischio, senza alcuna garanzia di un reddito anche minimo.
Attraverso una delibera del 1899 possiamo comprendere come i rischi legati ai lavori in galleria erano tanti e in molti casi mortali. Ma cosa succedeva alle famiglie? quali risorse avevano per sopravvivere alla perdita dell’unico produttore di reddito del nucleo familiare?
Riportiamo la domanda della signora Portelli Antonia per il condono del pagamento del diritto di percezione sulla Pomice.
(…) Il presidente fa dare lettura dal segretario della seguente domanda all’On.le consiglio comunale di Lipari.
E’ troppo recente l’immane sventura toccata alla supplicante, perché non occorra di ricordarla a questo onorevole consiglio comunale. La vedova, che ora ricorre alla pietà di questa rappresentanza, era la moglie di Portelli Giovanni di Nicolò Antonino, escavatore di pomice, ed oggi, dopo che l’abisso inghiottì tanto immaturamente il suo povero consorte, dopo quest’altra vittima del sudato lavoro, essa è rimasta sola a piangere e pregare sul capo del suoi quattro orfanelli, di cui il quarto porta ancora in seno, ed il secondo è cretino.
Resto sola ed afflitta, ed anche povera, e dovrà sopperire agli imprescindibili bisogni della sua famiglia, al pane dei suoi figliuoli.
Nulla tenente com’è essa sentiva ancora più amaramente il disastro del quale è stata colpita; ed è in tanto lutto che ella si augura di non ricorrere invano a questo on.le consenso, al quale chiede solamente il condono di quelle lire 137,73 che il disgraziato suo marito dovea al Comune per diritto di percezione sull’escavazione di pietra pomice, cioè per i mesi di novembre e dicembre 1898 lire 37,73 e da gennaio fino al 21 marzo 1899 lire 100.
Questa sventurata che in nessun caso potrebbe pagare il debito del povero morto, benedirà la santa opera del consiglio comunale ed instillerà nel cuore dei suoi orfanelli quella riconoscenza di cui esso certamente vorrà rendersi meritevole. Lipari, 28 marzo 1899.
Antonia Portelli di Gaetano.Il consiglio naturalmente approvo la domanda all’unanimità. La somma fu trasferita tra le quote inesigibili.
Un ulteriore caso molto simile si trova nella seduta del consiglio comunale del 13 marzo 1906, avente per oggetto: esonero del diritto di percezione sulla pomice dovuta dal fu Villanti Gaetano. (…).
Le condizioni del lavoro, l'attività Industriale, la regolamentazione e la commercializzazione della Pomice nell’ottocentoRispetto al ‘900 sono frammentarie le informazioni che abbiamo sulle condizioni degli operai, l’attività di estrazione della pomice e la sua commercializzazione.
Nel corso del ‘700 e ‘800 lo sfruttamento dei giacimenti pomiciferi era limitato alla produzione della pomice in pezzi, con qualche accenno verso la fine dell’800 alla pezzame, alla rasaglia ed alla stracquatura.
PARTE I – LE CONDIZIONI DEL LAVORO
La condizione dei lavoratori nell’800.
Conosciamo poco la condizione dei lavoratori nel corso dell’800, alcune descrizioni sono contenute nelle testimonianze storiche viste nei precedenti capitoli e pertanto non li riportiamo in questa sede.
La prima testimonianza diretta sulle condizioni economiche e sociali dei lavoratori della pomice, riscontrabili a Lipari, sono contenute nelle condizioni stabilite per la concessione dei demani sin dal 1881.
Un articolo specifico era rivolto al mondo del lavoro. La lettura dello stesso ci dà uno spaccato dell’attività lavorativa.
Ai lavoratori, individuati come “naturali dell’isola” era riconosciuta, anche in presenza del Concessionario, la possibilità di poter far uso di alcune delle qualità di pomice che si estraevano dalla cave per l’esclusivo uso interno (realizzazione di fabbricati a Lipari), con preventiva autorizzazione da parte del Comune di Lipari. Con il contratto il concessionario si obbligava ad ammettere allo scavo della pietra pomice tutti i naturali, previo permesso scritto (che non poteva essere negato). Gli operai, di contro, dovevano cedere al concessionario tutto il materiale cavato secondo gli usi e le consuetudini locali, e con i prezzi stabiliti nel capitolato.
Alla lavorazione della pietra pomice dovevano essere ammessi soltanto lavoranti ed operai del Comune di Lipari con l’esclusione di ogni macchinario. Unica eccezione: lo sciopero, in questi casi, e nei casi in cui la produzione era al di sotto della quantità ritenuta minima dal concessionario, potevano essere utilizzati sia le macchine che operaio esterni al territorio comunale.
La norma fissava, anche, un tetto massimo di produttività ed una qualche forma di contingentamento.
(….).
Dalla lettura dei diversi contratti di concessione apprendiamo che gli operai lavoravano in piccole squadre, quasi sempre a carattere familiare, senza una organizzazione precisa, sottoposti a qualsiasi tipo di rischio, senza alcuna garanzia di un reddito anche minimo.
Attraverso una delibera del 1899 possiamo comprendere come i rischi legati ai lavori in galleria erano tanti e in molti casi mortali. Ma cosa succedeva alle famiglie? quali risorse avevano per sopravvivere alla perdita dell’unico produttore di reddito del nucleo familiare?
Riportiamo la domanda della signora Portelli Antonia per il condono del pagamento del diritto di percezione sulla Pomice.
(…) Il presidente fa dare lettura dal segretario della seguente domanda all’On.le consiglio comunale di Lipari.
E’ troppo recente l’immane sventura toccata alla supplicante, perché non occorra di ricordarla a questo onorevole consiglio comunale. La vedova, che ora ricorre alla pietà di questa rappresentanza, era la moglie di Portelli Giovanni di Nicolò Antonino, escavatore di pomice, ed oggi, dopo che l’abisso inghiottì tanto immaturamente il suo povero consorte, dopo quest’altra vittima del sudato lavoro, essa è rimasta sola a piangere e pregare sul capo del suoi quattro orfanelli, di cui il quarto porta ancora in seno, ed il secondo è cretino.
Resto sola ed afflitta, ed anche povera, e dovrà sopperire agli imprescindibili bisogni della sua famiglia, al pane dei suoi figliuoli.
Nulla tenente com’è essa sentiva ancora più amaramente il disastro del quale è stata colpita; ed è in tanto lutto che ella si augura di non ricorrere invano a questo on.le consenso, al quale chiede solamente il condono di quelle lire 137,73 che il disgraziato suo marito dovea al Comune per diritto di percezione sull’escavazione di pietra pomice, cioè per i mesi di novembre e dicembre 1898 lire 37,73 e da gennaio fino al 21 marzo 1899 lire 100.
Questa sventurata che in nessun caso potrebbe pagare il debito del povero morto, benedirà la santa opera del consiglio comunale ed instillerà nel cuore dei suoi orfanelli quella riconoscenza di cui esso certamente vorrà rendersi meritevole. Lipari, 28 marzo 1899.
Antonia Portelli di Gaetano.Il consiglio naturalmente approvo la domanda all’unanimità. La somma fu trasferita tra le quote inesigibili.
Un ulteriore caso molto simile si trova nella seduta del consiglio comunale del 13 marzo 1906, avente per oggetto: esonero del diritto di percezione sulla pomice dovuta dal fu Villanti Gaetano. (…).
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