Sig. Sindaco di Lipari Marco Giorgianni , consiglio comunale e organi di stampa.
Oggetto: lavoratori stagionali effetto coranavirus.
Con la presente preghiamo il Sig. Sindaco e tutto il consiglio comunale di adoperarsi a sollecitare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Governo di predisporre appositi provvedimenti in favore dei lavoratori stagionali del territorio che preveda l’aumento di corresponsione della NASPI in deroga alla vigente normativa alla luce del dilagante problema della diffusione del coronavirus che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale.
Altresì ci affidiamo nel cercare tutte le soluzioni più idonee per arginare questa situazione, sperando che la ns. proposta possa essere presa in considerazione.
Alleghiamo un articolo c pubblicato da Positano news, che riteniamo di estremo interesse.
Distinti Saluti
I FIRMATARI
D’AMICO ANTONIO
PALINO CARMELO
Le misure di
contenimento varate finora per il turismo italiano escludono ancora una volta
i lavoratori stagionali. Continuare a coprire, come un tempo,
l’intero periodo di disoccupazione con il sussidio, in questo periodo così
critico, sarebbe quanto meno opportuno.
Una emergenza sanitaria, quella
da coronavirus,che
il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il
nostro Paese, dove nonostante un’ottimo
servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra
l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere
tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese
come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal
Una emergenza sanitaria, quella da coronavirus,che
il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il
nostro Paese, dove nonostante un’ottimo
servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra
l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere
tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese
come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal urismo. Un comparto che da
solo genera circa il 12% del
Pil nazionale con un giro d’affari di 146 miliardi di euro
con quasi 216mila esercizi ricettivi e 1,5 milioni di lavoratori da cui dipendono
altrettante famiglie. Una politica impreparata ed una informazione allo
sbaraglio, nonostante un servizio sanitario eccellente, hanno contribuito a far
passare l’Italia come un Paese di appestati. Con forti conseguenze negative per
tutta l’industria turistica del Paese che hanno messo in seria discussione
l’intera stagione 2020. Intanto il Governo pressato dalle Associazioni di categoria e Federalberghi in particolare,
ha gia varato le prime misure a favore delle imprese turistiche. Una serie di
provvedimenti per tamponare l’emergenza, sospendendo il pagamento di tasse,
contributi e mutui. Purtroppo come avvenuto più volte in passato, il Governo
continua a dimenticare coloro che in modo concreto mandano avanti il turismo
italiano contribuendo a farne una eccellenza mondiale. Ovvero i lavoratori
in maggior parte stagionali
del turismo che non possono rientrare nemmeno negli
interventi di fondo salariale, da cui potrebbero attingere i datori di lavoro,
in quanto l’emergenza si è presentata ad inizio stagione e quindi non ancora
assunti. Per le cui famiglie l’unica sopravvivenza durante il periodo
invernale è rappresentato dal sussidio di disoccupazione che dal 2014 è stato
dimezzato dalla riforma del lavoro (Job’s
Act) varata nel 2014 dal Governo Renzi, tra l’altro recentemente bocciata
dalla Corte di Giustizia
dell’Unione Europea. Quindi una situazione a dir poco
disastrosa quella che si sta presentando per i lavori stagionali, la maggior
parte dei quali ha esaurito il sussidio già nel gennaio scorso , in quanto il
periodo di lavoro in genere si aggira intorno ai sei mesi. Le continue raffiche
di disdette da
parte dei tour operators stanno ad indicare che si è di fronte ad una
stagione catastrofica ed il cui inizio al momento è difficile prevedere.
Bisogna urgentemente che il governo, dopo aver esaudito le richieste degli
imprenditori, si adoperi nel varare dei provvedimenti a favore di tale
categorica di lavoratori. Delle misure concrete come il prolungamento del
sussidio di disoccupazione fino all’avvenuta nuova assunzione. Così come
tra l’altro prevedeva fino al 2014 l’indennità mensile di disoccupazione Aspi.
Delle richieste già a suo tempo avanzate dai lavoratori stagionali ai vari
governi che negli ultimi anni si sono succeduti. Trattandosi di un evento
imprevedibile e come successo nel sostenere i lavoratori dipendenti delle
aree contagiate dal virus con la la Cassa integrazione
ordinaria bisogna assolutamente che il premier Conte ed in
particolare il Ministro del Lavoro,
la penta stellata Nunzia
Catalfo (da
sempre a fianco dei lavoratori stagionali) che ha dichiarato
di mettere in campo ulteriori provvedimenti qualora ve ne fosse la
necessità,ascoltino pertanto tali urgenti richieste prima che la
situazione per tante famiglie, possa diventare irrecuperabile.
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