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lunedì 9 marzo 2020

Coronavirus: posti di lavoro a rischio per i lavoratori stagionali. Lettera aperta al sindaco Giorgianni e al consiglio comunale di Lipari

Alla cortese attenzione,
Sig. Sindaco di Lipari Marco Giorgianni , consiglio comunale e organi di stampa.
Oggetto: lavoratori stagionali effetto coranavirus.
Con la presente preghiamo il Sig. Sindaco e tutto il consiglio comunale di adoperarsi a sollecitare il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Governo di predisporre appositi provvedimenti in favore dei lavoratori stagionali del territorio che preveda l’aumento di corresponsione della NASPI in deroga alla vigente normativa alla luce del dilagante problema della diffusione del coronavirus che rischia di mettere in ginocchio l’economia locale.
Altresì ci affidiamo nel cercare tutte le soluzioni più idonee per arginare questa situazione, sperando che la ns. proposta possa essere presa in considerazione.
Alleghiamo un articolo c pubblicato da Positano news, che riteniamo di estremo interesse.

Distinti Saluti
I FIRMATARI
D’AMICO ANTONIO
PALINO CARMELO



Le misure di contenimento varate finora per il turismo italiano escludono ancora una volta  i lavoratori stagionali.  Continuare a coprire, come un tempo, l’intero periodo di disoccupazione con il sussidio, in questo periodo così critico, sarebbe quanto meno opportuno.

Una emergenza sanitaria, quella da coronavirus,che il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il nostro Paese, dove nonostante un’ottimo servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal Una emergenza sanitaria, quella da coronavirus,che il mondo occidentale non ricorda ormai da qualche secolo. In particolare il nostro Paese, dove nonostante un’ottimo servizio sanitario che ancora una volta (avendo tra l’altro individuato il virus) si è dimostrato essere al top, sembra essere tuttavia in modo incredibile quello più colpito dal contagio. A farne le spese come capita in questi casi è l’economia e nello specifico quella derivante dal urismo. Un comparto che da solo genera circa il 12% del Pil nazionale con un giro d’affari di 146 miliardi di euro con quasi 216mila esercizi ricettivi e 1,5 milioni di lavoratori da cui dipendono altrettante famiglie. Una politica impreparata ed una informazione allo sbaraglio, nonostante un servizio sanitario eccellente, hanno contribuito a far passare l’Italia come un Paese di appestati. Con forti conseguenze negative per tutta l’industria turistica del Paese che hanno messo in seria discussione l’intera stagione 2020.  Intanto il Governo pressato dalle Associazioni di categoria e Federalberghi in particolare, ha gia varato le prime misure a favore delle imprese turistiche. Una serie di provvedimenti per tamponare l’emergenza, sospendendo il pagamento di tasse, contributi e mutui. Purtroppo come avvenuto più volte in passato, il Governo continua a dimenticare coloro che in modo concreto mandano avanti il turismo italiano contribuendo a farne una eccellenza mondiale. Ovvero i lavoratori  in maggior parte stagionali del turismo che non possono rientrare nemmeno negli interventi di fondo salariale, da cui potrebbero attingere i datori di lavoro, in quanto l’emergenza si è presentata ad inizio stagione e quindi non ancora assunti. Per le cui famiglie l’unica sopravvivenza durante il periodo invernale è rappresentato dal sussidio di disoccupazione che dal 2014 è stato dimezzato dalla riforma del lavoro (Job’s Act) varata nel 2014 dal Governo Renzi, tra l’altro recentemente bocciata dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Quindi una situazione a dir poco disastrosa quella che si sta presentando per i lavori stagionali, la maggior parte dei quali ha esaurito il sussidio già nel gennaio scorso , in quanto il periodo di lavoro in genere si aggira intorno ai sei mesi. Le continue raffiche di disdette da parte dei tour operators  stanno ad indicare che si è di fronte ad una stagione catastrofica ed il cui inizio al momento è difficile prevedere.  Bisogna urgentemente che il governo, dopo aver esaudito le richieste degli imprenditori, si adoperi nel  varare dei provvedimenti a favore di tale categorica di lavoratori. Delle misure concrete come il prolungamento del sussidio di disoccupazione fino all’avvenuta nuova assunzione. Così come tra l’altro prevedeva fino al 2014 l’indennità mensile di disoccupazione Aspi. Delle richieste già a suo tempo avanzate dai lavoratori stagionali ai vari governi che negli ultimi anni si sono succeduti. Trattandosi di un evento imprevedibile e come successo nel sostenere  i lavoratori dipendenti delle aree  contagiate dal virus con la  la Cassa integrazione ordinaria bisogna assolutamente che il premier Conte ed in particolare il Ministro del Lavoro, la penta stellata Nunzia Catalfo (da sempre a fianco dei lavoratori stagionali) che ha dichiarato di mettere in campo ulteriori provvedimenti qualora ve ne fosse la necessità,ascoltino pertanto  tali urgenti richieste prima che la situazione per tante famiglie, possa diventare irrecuperabile.

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