Il professor Mario D’Alimonte avverte che ai sondaggi bisogna dare modesto affidamento, perché l’opinione pubblica in queste ore è bombardata dalle notizie elettorali, dal gran battage dei partiti e dei loro leaders, gli umori sono cangianti ed i pareri pure. C’è tuttavia da tenere conto di quei dati che vengono confermati nel tempo e da più istituti di ricerca, com’è il caso delle intenzioni di voto attribuite al Partito Democratico ed al centrosinistra, che viene unanimamente indicato ormai da mesi come il vincitore delle prossime elezioni politiche.
Vuol dire che i giochi sono fatti? Questo no, perché può sempre capitare qualcosa d’imprevisto, ma è difficile che si verifichi un ribaltamento della situazione.
La prima rilevazione dell’anno è firmata dall’Istituto Piepoli che indica il Partito Democratico in cima alla graduatoria con il 33 per cento, a conferma di una consolidata stabilità. Il Pd sembra trascinare anche Sel che insieme ai democratici ha svolto le primarie, ed è stato premiato anche per questa ragione. Un dato di stabilità che caratterizza anche l’altro partito di Centrosinistra coinvolto nelle primarie per il Parlamento, Sinistra Ecologia e Libertà, che si attesta al 6%. Sommando altri schieramenti minori della coalizione, il centrosinistra potrebbe aspirare al 42%.
Il Popolo della Libertà (17 per cento) perde per strada mezzo punto, la nuova formazione di La Russa, Meloni e Crosetto raggiungerebbe il 2 per cento, Intesa Popolare il 2 per cento e La Destra il 3 per cento. Il centrodestra potrebbe aspirare così al 24%, con la Lega Nord (6%) al 30 per cento. Le rilevazioni di Piepoli non sono generose con lo schieramento che sostiene il premier Monti (12%), e con il Movimento 5 Stelle. Che in 14 giorni dal 14% arretrerebbe all’11%.
La ricerca del Cise per il Sole 24 Ore, coordinata dal professore Mario D’Alimonte, disegna invece un quadro diverso:
- Coalizione del centro-sinistra (PD + SEL), con la guida di Pierluigi Bersani (36,2%)
- Coalizione del centro (UDC + Italia Futura), con la guida di Mario Monti (23,3%)
- Coalizione del centro-destra (PdL + Lega Nord), con la guida Silvio Berlusconi (21,8%).
Significative differenze si verificherebbero, secondo il sondaggio all’Istituto Cise fra il voto ai partiti e quello alle coalizioni nelle intenzioni di voto. Il Partito Democratico otterrebbe il 34,6% delle preferenze, appena due punti in meno della coalizione Pd-Sel, il Popolo delle Libertà il 19,7% e il Movimento 5 Stelle il 14,3%. L’Udc e la Lista Montezemolo-Riccardi – in coalizione al 21,6% , da soli otterrebbero rispettivamente il 6,4% e il 3,0%.
Il risultato del sondaggio di Sky appare in sintonia con i risultati dell’Istituto Piepoli: per Pd, Sel e le liste minori di centrosinistra indica il 40%; il Pdl e la Lega, più altre liste, concederebbero al centrodestra il 30%. Il raggruppamento di Monti, invece, è quotato al 12% sommando tutti gli alleati, mentre M5S ottiene il 19 per cento.
Ricapitolando, il sondaggio di Sky offre questi numeri: Pd: 35,3%, Pdl: 19,5%, Movimento 5 Stelle: 16%, Lista Monti: 6%, Udc: 4,8%, Sinistra, Ecologia e Libertà: 4,1%, Lega Nord: 3,9%, Rivoluzione Civile: 3,8%, Futuro e libertà: 1,2%
Il sondaggio dell’Istituto piepoli: Pd: 33%, Pdl: 17%, coalizione Monti (Udc+Fli+Lista Monti+Montezemolo): 12%, Movimento 5 stelle: 11%, Lega Nord: 6%, Sel: 6%.
Un’annotazione finale, Terza Primavera – associazione che promuove Antonio Ingroia – con una nota all’Ansa suggerisce a Grillo di dare un’occhiata ai sondaggi. “Si accorgerebbe che il suo movimento unito ad Ingroia vincerebbe le elezioni politiche”. ”Silvio Berlusconi”, rivela la nota, “ha visto i sondaggi riservati e non ancora pubblici che assegnano alla lista ‘Rivoluzione Civile’ di Ingroia percentuali a doppia cifra ed è nervoso il Cavaliere per l’erosione da ogni parte dei suoi voti”.
Dobbiamo tenere conto anche dei sondaggi riservati? Ci pare troppo, in verità.