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domenica 19 luglio 2020
Stromboli: Il video di Rita Bauer che "immortala" il momento in cui si è verificata stamane l'esplosione maggiore
NOTA BENE: IL VIDEO E' STATO RIMOSSO DA YOU TUBE DALLA SIGNORA CHE LO AVEVA CARICATO, DI CONSEGUENZA NON E' PIU' VISIBILE SUL MIO BLOG. Pubblichiamo adesso il video dell'evento, ripreso dalla telecamera visibile LBZ della rete di monitoraggio geofisico del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell'Università di Firenze - Dipartimento di Scienze della Terra
Buon Compleanno!
Auguri ad Annunziata Rizzo, Bartolina Mantineo, Rosy Mollica, Fatima Sabihi, Cristoforo Mirabito, Carmelo Picciolo, Michela Spinnato, Anamaria Amie, Lidia Natoli, Antonio Fichera, Sara Cesario, Irene Alaimo, Maria Giovenco, Bartolina Puglisi.
Esplosione maggiore a Stromboli. Evento supera di un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria. Comunicato LGS
Comunicato
Questa mattina 19 Luglio 2020 alle ore 03:00:45 UTC la rete di monitoraggio geofisico del Laboratorio di Geofisica Sperimentale #LGS del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze ha registrato un evento esplosivo molto forte, associato a parametri geofisici (sismici, deformazione del suolo e pressione acustica) al di sopra della attività esplosiva ordinaria e classificabile come evento esplosivo Maggiore.
L’evento sismico (4.0x10-4 m/s in velocità e 1 x10-4 m in spostamento) supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria.
La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW.
Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo.
Dalle immagini delle telecamere termiche si osserva una significativa emissione di materiale oltre la terrazza craterica.
A seguito dell’evento esplosivo non si registra una variazione significativa dell’attività esplosiva.
L’evento sismico (4.0x10-4 m/s in velocità e 1 x10-4 m in spostamento) supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria.
La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW.
Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo.
Dalle immagini delle telecamere termiche si osserva una significativa emissione di materiale oltre la terrazza craterica.
A seguito dell’evento esplosivo non si registra una variazione significativa dell’attività esplosiva.
NDD - All'orario UTC bisogna aggiungere due ore
Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
19 luglio 1876
La Lipari di D’Albertis
Enrico Alberto d'Albertis (Voltri, 23 marzo 1846 – Genova, 3 marzo 1932) è stato navigatore, scrittore, etnologo e filantropo. Il suo spirito avventuroso e curioso lo portò a legare la sua vita al mare e ai viaggi e a farne un modello della cultura scientifica sviluppata specialmente sulla base dei suoi viaggi transoceanici verso rotte esotiche e, al tempo in cui visse, assai spesso poco conosciute. Fu il fondatore del primo Yacht Club d'Italia
Il suo nome è legato ad un castello che porta il suo nome - il Castello d'Albertis - oggi sede del Museo delle Culture del Mondo. All'interno delle pagine che riguardano le Eolie troviamo degli interessanti riferimenti sulla vita delle nostre isole, sulle condizioni di vita degli operai addetti all'estrazione delle zolfo, alle condizioni di vita dei coatti e sull'Arciduca Luigi Salvatore d'Austria con la sua eccentricità.
Il viaggio del cutter Violante inizia a Genova il 7 luglio 1876, dopo diversi giorni di navigazione durante i quali approda nelle isole toscane e nell'arcipelago delle Maddalena il 18 luglio entra nelle acque delle Isole Eolie. Il giorno successivo visita Malfa e Santa Marina Salina.
Giovedì 20 – verso le 5 antim. Si dichiara una leggera brezza di Maestrale, la quale gradatamente rinfrescando ci porta all'ancoraggio di Lipari; ivi troviamo libera la boa destinata al vapore e vi ormeggiamo il cutter. Quest'isola detta dagli antichi Meligunis e Lipara è la più vasta e la più importante dell'arcipelago eolio. Ha un circuito di miglia 18, il suo aspetto eminentemente vulcanico le è impartito principalmente dai suoi crateri, dei quali il più alto, detto S. Angelo, si eleva sul livello del mare 595 m. a Tramontata di questo s'innalza il cratere della Castagna alto m. 370, tutto coperto di pomice, che illuminato dal sole ci sembrava nell'avvicinarci all'isola, uno strato di neve. Tale cratere con altri monticelli tutti coperti di pomice diconsi con denominazione complessiva Capo Bianco. A Greco della città s'innalza il monte Rosa alto 230 m. di un color rossastro e anch'esso apparentemente vulcanico. A mezzogiorno sorge il monte della guardia, tutto formato di lave vetrose e ossidiane. La città omonima e capo luogo di tutto l'arcipelago si presenta scaglionata lungo il versante del lido orientale dell'isola. Una gran cittadella innalzata sopra una roccia torreggiante sul mare la domina. Questa fortezza, detta dagli isolani Civita, era per lo passato e propriamente nel tempo delle incursioni dei pirati barbareschi il solo punto abitato dell'isola. Molti liparoti hanno tuttavia colà le loro antiche case, ma vivono al presente fuori della cinta della Civita nella Lipari moderna. Serve quella fortezza al presente per ricovero ai condannati a domicilio coatto, I quali vi sono in numero di 200. Presso il palazzo vescovile esistono gli avanzi di un bagno antico di cui fa parola lo storico greco Polibio.
L'isola è quasi tutta coltivata a vigneti d'onde gli isolani traggono la dolcissima malvasia e la passolina, oggetto, come dissi, di importante commercio. La popolazione è anche dedita alla navigazione e fornisce valenti marinai. Noi vi giungemmo alle ore 6 del mattino. Era una bellissima giornata; la città colle sue bianche case, il severo castello, le verdeggianti colline e il mare tranquillo tutto contribuiva a presentarci quest'isola sotto il più grazioso aspetto.
Vennero subito al nostro bordo gli agenti della dogana e alcuni barcaioli; rimandammo i primi e fissammo due giovanotti colla loro barca per tragittarci alla vicina Vulcano. Mentre questi allestivano la barca scesi in terra co' miei compagni e ci recammo alla sanità, seguiti da una turba di curiosi, che volevano ad ogni costo regalarci nazionalità inglese. Uno spedizioniere, il quale “more solito” era bellamente riuscito ad alleggerirmi del peso delle carte di bordo, andava cercando di convincerli che eravamo italiani e genovesi.
La Lipari di D’Albertis
Enrico Alberto d'Albertis (Voltri, 23 marzo 1846 – Genova, 3 marzo 1932) è stato navigatore, scrittore, etnologo e filantropo. Il suo spirito avventuroso e curioso lo portò a legare la sua vita al mare e ai viaggi e a farne un modello della cultura scientifica sviluppata specialmente sulla base dei suoi viaggi transoceanici verso rotte esotiche e, al tempo in cui visse, assai spesso poco conosciute. Fu il fondatore del primo Yacht Club d'Italia
Il suo nome è legato ad un castello che porta il suo nome - il Castello d'Albertis - oggi sede del Museo delle Culture del Mondo. All'interno delle pagine che riguardano le Eolie troviamo degli interessanti riferimenti sulla vita delle nostre isole, sulle condizioni di vita degli operai addetti all'estrazione delle zolfo, alle condizioni di vita dei coatti e sull'Arciduca Luigi Salvatore d'Austria con la sua eccentricità.
Il viaggio del cutter Violante inizia a Genova il 7 luglio 1876, dopo diversi giorni di navigazione durante i quali approda nelle isole toscane e nell'arcipelago delle Maddalena il 18 luglio entra nelle acque delle Isole Eolie. Il giorno successivo visita Malfa e Santa Marina Salina.
Giovedì 20 – verso le 5 antim. Si dichiara una leggera brezza di Maestrale, la quale gradatamente rinfrescando ci porta all'ancoraggio di Lipari; ivi troviamo libera la boa destinata al vapore e vi ormeggiamo il cutter. Quest'isola detta dagli antichi Meligunis e Lipara è la più vasta e la più importante dell'arcipelago eolio. Ha un circuito di miglia 18, il suo aspetto eminentemente vulcanico le è impartito principalmente dai suoi crateri, dei quali il più alto, detto S. Angelo, si eleva sul livello del mare 595 m. a Tramontata di questo s'innalza il cratere della Castagna alto m. 370, tutto coperto di pomice, che illuminato dal sole ci sembrava nell'avvicinarci all'isola, uno strato di neve. Tale cratere con altri monticelli tutti coperti di pomice diconsi con denominazione complessiva Capo Bianco. A Greco della città s'innalza il monte Rosa alto 230 m. di un color rossastro e anch'esso apparentemente vulcanico. A mezzogiorno sorge il monte della guardia, tutto formato di lave vetrose e ossidiane. La città omonima e capo luogo di tutto l'arcipelago si presenta scaglionata lungo il versante del lido orientale dell'isola. Una gran cittadella innalzata sopra una roccia torreggiante sul mare la domina. Questa fortezza, detta dagli isolani Civita, era per lo passato e propriamente nel tempo delle incursioni dei pirati barbareschi il solo punto abitato dell'isola. Molti liparoti hanno tuttavia colà le loro antiche case, ma vivono al presente fuori della cinta della Civita nella Lipari moderna. Serve quella fortezza al presente per ricovero ai condannati a domicilio coatto, I quali vi sono in numero di 200. Presso il palazzo vescovile esistono gli avanzi di un bagno antico di cui fa parola lo storico greco Polibio.
L'isola è quasi tutta coltivata a vigneti d'onde gli isolani traggono la dolcissima malvasia e la passolina, oggetto, come dissi, di importante commercio. La popolazione è anche dedita alla navigazione e fornisce valenti marinai. Noi vi giungemmo alle ore 6 del mattino. Era una bellissima giornata; la città colle sue bianche case, il severo castello, le verdeggianti colline e il mare tranquillo tutto contribuiva a presentarci quest'isola sotto il più grazioso aspetto.
Vennero subito al nostro bordo gli agenti della dogana e alcuni barcaioli; rimandammo i primi e fissammo due giovanotti colla loro barca per tragittarci alla vicina Vulcano. Mentre questi allestivano la barca scesi in terra co' miei compagni e ci recammo alla sanità, seguiti da una turba di curiosi, che volevano ad ogni costo regalarci nazionalità inglese. Uno spedizioniere, il quale “more solito” era bellamente riuscito ad alleggerirmi del peso delle carte di bordo, andava cercando di convincerli che eravamo italiani e genovesi.
Aspettando
la barca assistemmo ad una graziosa scena che aveva luogo tra un
sudicissimo frate dei monaci riformati ed un negoziante di cipolle,
il quale stava assistendo al discarico della sua mercanzia da un
piccolo bastimento.
Era
il primo un vecchietto magro dal viso arcigno e color di carta
pecora, dal naso aquilino, dal mento aguzzo, dall'occhio grifagno;
una lacera e bisunta tonaca vestiva il buon servo di Dio. Il secondo
era il tipo della floridezza e dalla salute, piccolo di statura e
grasso, il sangue gli affluiva alle guance e gl'imporprava il naso
allorché rivolgeva la parola al frate, il quale sembrava pretendesse
una decima sul carico; il veemente litigio si aggirava principalmente
sopra pesi e misure come oncie, cantara e rotoli ed era fiorito da
certi intercalari proprii ai vernacoli del mezzogiorno d'Italia, che
avrebbero fatto arrossire un mussulmano. Il paffuto negoziante teneva
duro, ma non saprei come finisse la questione perché giunta la barca
che ci doveva trasportare a Vulcano, vi feci saltar dentro I miei
compagni, agguantai il timone, e issata la vela diressi per Vulcano.
(…)
Alle 3 p.m., preso commiato dal sig. Narlean, riguadagnammo la rada
di Lipari. Si pranzò a bordo e la sera scendemmo in terra, ove si
fece conoscenza col signor Palamara farmacista del paese e
appaltatore delle provviste alla Famiglia dei coatti.
(…)
Nella sera il Palamara ci fece visitare una bellissima palazzina
foggiata sullo stile moresco, ma abbandonata per paura degli
spiriti... molte altre di queste case ci furono insegnate pur esse
abbandonate per tale motivo; che sentano esse la vicinanza del
Purgatorio di Stromboli? Prima di separarci combinammo pel domani col
nostro amico liparoto, una gita ai bagni di San Calogero.
Venerdi
21 – alle 6 del mattino del 21, fummo allegramente in marcia per S.
Calogero; tutto lo stato maggiore del Violante a piedi per meglio
attendere alle collezioni d'insetti, ragni e lucertole; unico il
Palamara, sotto un immenso cappello di foggia araba, cavalcava uno
scieco (asinello) di puro sangue liparese. Ritornammo al paese per la
stessa strada e prima d'imbarcarci presi la fotografia della città
di Lipari da una bella posizione. A un'ora e mezza il Violante era in
rotta per Messina, spinto da una leggera brezza di ponente.
Per
approfondimenti
Giuseppe
La Greca, “Nel Regno di Efesto”, edizioni del Centro Studi
Eoliano, 2009.
Doppia forte esplosione dello Stromboli prima dell'alba. Nessun danno ma forte apprensione, specie a Ginostra
Strombolani, ginostresi e turisti svegliati di soprassalto stamane, poco prima dell'alba, da due violentissimi boati dello Stromboli.
Erano le 5 quando, nel giro di un paio di secondi, le case hanno tremato per ben due volte e a chi si è riversato fuori è apparsa una densa colonna di fumo nero, misto a lapilli, che, innalzandosi, sopra il vulcano, a molti ha riportato alla mente i due parossismi della scorsa estate.
Per fortuna non si è registrato alcun danno ed il materiale esploso è ricaduto sulla sommità del cratere, lungo la Sciara e a Punta Lena.
Si è trattato di una esplosione "maggiore".
Ovviamente grande apprensione in particolare a Ginostra dove si attendono gli interventi di messa in sicurezza ed in particolare del pontile di protezione civile, unica via di fuga, in caso di eruzione.
Questo quanto riportato in un comunicato INGV
Alle ore 3:00 UTC (le 5 in Italia) attraverso le telecamere di sorveglianza è stata osservata una esplosione di maggiore intensità. I prodotti generati dall'esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la sciara del fuoco. Dal punto di vista sismico il fenomeno è stato caratterizzato da una breve sequenza di eventi esplosivi e da un incremento dell'ampiezza del tremore fino alle 03:10 UTC. (5 e 10 in Italia)
QUESTO, INVECE, IL COMUNICATO STAMPA DIFFUSO DA RICCARDO LO SCHIAVO:
COMUNICATO STAMPA
Alle 05:00 di oggi 19 luglio si è verificata una nuova violenta eruzione dello “Stromboli”.
L’evento segue a poco più di un anno il terrificante parossisma del 03 luglio 2019 che causò una vittima e devastò, incendiandolo, il territorio della frazione di Ginostra.
Da settimane il vulcano faceva “percepire” una attività oltremodo intensa, tuttavia nessun preallarme era giunto dal mondo della scienza…, nessun segnale di preallerta.
Stamane quindi, alle prime luci dell’alba, due violentissimi e cupi boati hanno squarciato il surreale silenzio che avvolge la frazione di Ginostra: una colonna di fuoco e fumo si è innalzata sopra la cima della montagna ed una miriade di lapilli ed enormi massi incandescenti hanno infuocato la volta celeste, ricadendo, per fortuna, molto lontano dall’abitato.
Insomma tanta paura ed apprensione ma nessun danno a persone o cose.
Sarebbe tuttavia da irresponsabili non tenere alta l’attenzione e continuare a rinviare la realizzazione immediata di tutti quegli interventi indispensabili per cercare di prevenire i rischi e le conseguenze derivanti dalla sempre più imprevedibile attività dello Stromboli al fine di tutelare la sicurezza di residenti e turisti presenti sull’isola.
Appare inconcepibile che dopo oltre SETTE anni, ed un finanziamento di 880.000,00 euro, il Sindaco di Lipari – nonostante continue quanto infondate rassicurazioni – non sia riuscito neppure ad avviare i lavori di messa in sicurezza del pontile di protezione civile che rappresenta ovviamente la principale via di fuga, l’infrastruttura fondamentale per garantire una rapida evacuazione, qualora se ne presentasse la necessità.
Ma anche altri interventi promessi - soprattutto in seguito ai drammatici accadimenti della scorsa estate - sono rimasti solo sulla carta: il consolidamento del costone roccioso su cui poggia l’abitato e che sovrasta la stradina di accesso al pontile, il potenziamento del segnale telefonico, una adeguata cartellonistica indicante i comportamenti da tenere e i punti di raccolta da raggiungere in caso di eruzione, la ristrutturazione della locale chiesetta che rappresenta, per ragioni di capienza e di posizionamento, l’ideale punto di riunione in caso di calamità naturali, il ripristino e la manutenzione programmata di stradine e sentieri!
Tutto fermo e la forte percezione di un senso di abbandono da parte della locale Amministrazione comunale… fino al prossimo botto… sperando di poterlo ancora una volta raccontare.
Riccardo Lo Schiavo
sabato 18 luglio 2020
“Rideonstrait (Cavalcare lo Stretto)” e “Porta del Mare”: presentati due progetti al MIT per la promozione del turismo e lo sviluppo economico
Messina, 18 luglio 2020. Promozione del turismo e sviluppo economico: questi gli obiettivi che la Camera di commercio intende perseguire con i due progetti “Rideonstrait (Cavalcare lo Stretto)” e “Porta del Mare”, presentati al ministero delle Infrastrutture.
La prima proposta progettuale vede accanto all’Ente camerale (capofila), la città metropolitana di Messina e la Camera di commercio di Reggio Calabria (partner). «Si è partiti da un’attenta lettura dei sistemi di trasporto – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - a supporto della domanda turistica nel bacino territoriale di Messina, Milazzo, Taormina, Isole Eolie e Reggio Calabria. Dall’analisi del contesto, sono emerse numerose criticità infrastrutturali e gestionali che si traducono in costi sociali, economici e ambientali gravosi per il complesso della mobilità regionale e che ostacolano la diffusione di un modello turistico sostenibile».
L’idea è quella di promuovere la diffusione di un modello alternativo di mobilità, ispirato al paradigma “Mobility as a Service” per l’erogazione dei servizi turistici e di mobilità sostenibili, accessibili on-demand e in forma personalizzata per l’utente, attuando un sistema informativo territoriale unico con lo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata multi-operatore e multiregionale, denominata RideOnStrait, che consentirà di pianificare, prenotare e pagare con un biglietto unico integrato e elettronico i viaggi e le visite ai siti turistici in tempo reale e di disporre di una rete integrata di servizi turistici accessori. «Il che consentirà di promuovere, da un lato, la diffusione di un modello alternativo di mobilità incentrato sulle esigenze di spostamento dei turisti – prosegue Blandina - fornendo un servizio di mobilità innovativo, efficiente, multimodale e a basse emissioni di carbonio. Dall’altro, di contribuire allo sviluppo economico dell’area attraverso un’offerta turistica socialmente equa, economicamente sostenibile e rispettosa dell’ambiente».
Il secondo progetto, che vede la Camera di commercio partner del Comune di Milazzo (ente capofila), ha come obiettivo principale la riqualificazione urbanistica e funzionale del porto di Milazzo, per fornire servizi innovativi ai turisti crocieristi e in transito verso le Eolie e ai cittadini.
«In tal modo, s’intende contribuire in modo sostanziale alla creazione di un polo multifunzionale, collocato nell’area portuale del Comune di Milazzo – prosegue il presidente della Camera di commercio - al fine di promuovere il turismo e l’economia dell’intero territorio».
Il riferimento è il “Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020”. «La logistica integrata e la sostenibilità ambientale sono le macrofinalità che il PAC 2014\2020 intende portare avanti con queste manifestazioni di interesse – afferma la segretaria generale dell’Ente camerale, Paola Sabella - guidate dal ministero per le Infrastrutture, di concerto con le Regioni e finalizzate alla promozione dei sistemi di trasporto sostenibile del Mezzogiorno. Un vero e proprio volano per superare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete e rilanciare, così, le economie dei territori in un momento come questo che registra profonde difficoltà per il nostro Paese».
La prima proposta progettuale vede accanto all’Ente camerale (capofila), la città metropolitana di Messina e la Camera di commercio di Reggio Calabria (partner). «Si è partiti da un’attenta lettura dei sistemi di trasporto – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - a supporto della domanda turistica nel bacino territoriale di Messina, Milazzo, Taormina, Isole Eolie e Reggio Calabria. Dall’analisi del contesto, sono emerse numerose criticità infrastrutturali e gestionali che si traducono in costi sociali, economici e ambientali gravosi per il complesso della mobilità regionale e che ostacolano la diffusione di un modello turistico sostenibile».
L’idea è quella di promuovere la diffusione di un modello alternativo di mobilità, ispirato al paradigma “Mobility as a Service” per l’erogazione dei servizi turistici e di mobilità sostenibili, accessibili on-demand e in forma personalizzata per l’utente, attuando un sistema informativo territoriale unico con lo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata multi-operatore e multiregionale, denominata RideOnStrait, che consentirà di pianificare, prenotare e pagare con un biglietto unico integrato e elettronico i viaggi e le visite ai siti turistici in tempo reale e di disporre di una rete integrata di servizi turistici accessori. «Il che consentirà di promuovere, da un lato, la diffusione di un modello alternativo di mobilità incentrato sulle esigenze di spostamento dei turisti – prosegue Blandina - fornendo un servizio di mobilità innovativo, efficiente, multimodale e a basse emissioni di carbonio. Dall’altro, di contribuire allo sviluppo economico dell’area attraverso un’offerta turistica socialmente equa, economicamente sostenibile e rispettosa dell’ambiente».
Il secondo progetto, che vede la Camera di commercio partner del Comune di Milazzo (ente capofila), ha come obiettivo principale la riqualificazione urbanistica e funzionale del porto di Milazzo, per fornire servizi innovativi ai turisti crocieristi e in transito verso le Eolie e ai cittadini.
«In tal modo, s’intende contribuire in modo sostanziale alla creazione di un polo multifunzionale, collocato nell’area portuale del Comune di Milazzo – prosegue il presidente della Camera di commercio - al fine di promuovere il turismo e l’economia dell’intero territorio».
Il riferimento è il “Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020”. «La logistica integrata e la sostenibilità ambientale sono le macrofinalità che il PAC 2014\2020 intende portare avanti con queste manifestazioni di interesse – afferma la segretaria generale dell’Ente camerale, Paola Sabella - guidate dal ministero per le Infrastrutture, di concerto con le Regioni e finalizzate alla promozione dei sistemi di trasporto sostenibile del Mezzogiorno. Un vero e proprio volano per superare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete e rilanciare, così, le economie dei territori in un momento come questo che registra profonde difficoltà per il nostro Paese».
venerdì 17 luglio 2020
Ospedale di Lipari, rinnovata la convenzione con i cardiologi.
Il comitato "L'ospedale di Lipari non si tocca" informa: "La convenzione con i cardiologi è stata rinnovata. Adesso aspettiamo di capire se hanno inserito le domeniche e le reperibilità notturne"
Regione e Dolce&Gabbana insieme per promuovere la Sicilia, al via il progetto "Cinema all'aperto"
La Regione Siciliana ha scelto Dolce&Gabbana, da sempre ambasciatore dell'Italia e della Sicilia nel mondo, per la direzione creativa di un programma mirato alla promozione e alla valorizzazione dell’Isola.
Ad inaugurare la collaborazione, il progetto “Cinema all’aperto”: uno schermo itinerante, realizzato in alcune fra le più belle piazze siciliane, che proietterà il film "Devotion", diretto da Giuseppe Tornatore e prodotto da Dolce&Gabbana, con le musiche inedite di Ennio Morricone.
L'anteprima mondiale del film avrà luogo sabato 18 luglio al Teatro Antico di Taormina, nell'ambito del Taormina Film Fest 2020.
Le proiezioni proseguiranno in agosto attraverso una serie di eventi in alcune città della regione che, per l'occasione, si animeranno con esposizioni agro-alimentari e allestimenti tipici del folklore siciliano.
“Il genio artistico e creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha contribuito a diffondere nel mondo l'immagine solare e positiva della Sicilia - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - . L'originalità e la qualità delle loro creazioni sono il miglior biglietto da visita per una regione in cui natura, colori, profumi, storia e cultura si fondono in un paesaggio talmente affascinante da colpire il cuore e la mente del viaggiatore e stimolare la fantasia di chi ancora non ha visitato questa splendida terra”.
L'idea del progetto "Cinema all'aperto" si ispira al film di Tornatore del 1988 "Nuovo Cinema Paradiso", la cui pellicola fu restaurata nel 2014 da Dolce&Gabbana in collaborazione con Luce Cinecittà e la Cineteca di Bologna.
Di seguito il calendario delle tappe in cui si realizzerà il progetto del "Cinema all'aperto", e il soggetto documentario del film Devotion.
- Siracusa – Piazza Duomo – 1 agosto
- Caltagirone – Scalinata di via Scala – 5 agosto
- Castellammare del Golfo – Piazza Stenditoio – 8 agosto
- Palermo – Piazza Politeama/Piazza Massimo – 12 agosto
- Polizzi Generosa – Piazza Trinità – 16 agosto
Ad inaugurare la collaborazione, il progetto “Cinema all’aperto”: uno schermo itinerante, realizzato in alcune fra le più belle piazze siciliane, che proietterà il film "Devotion", diretto da Giuseppe Tornatore e prodotto da Dolce&Gabbana, con le musiche inedite di Ennio Morricone.
L'anteprima mondiale del film avrà luogo sabato 18 luglio al Teatro Antico di Taormina, nell'ambito del Taormina Film Fest 2020.
Le proiezioni proseguiranno in agosto attraverso una serie di eventi in alcune città della regione che, per l'occasione, si animeranno con esposizioni agro-alimentari e allestimenti tipici del folklore siciliano.
“Il genio artistico e creativo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana ha contribuito a diffondere nel mondo l'immagine solare e positiva della Sicilia - commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci - . L'originalità e la qualità delle loro creazioni sono il miglior biglietto da visita per una regione in cui natura, colori, profumi, storia e cultura si fondono in un paesaggio talmente affascinante da colpire il cuore e la mente del viaggiatore e stimolare la fantasia di chi ancora non ha visitato questa splendida terra”.
L'idea del progetto "Cinema all'aperto" si ispira al film di Tornatore del 1988 "Nuovo Cinema Paradiso", la cui pellicola fu restaurata nel 2014 da Dolce&Gabbana in collaborazione con Luce Cinecittà e la Cineteca di Bologna.
Di seguito il calendario delle tappe in cui si realizzerà il progetto del "Cinema all'aperto", e il soggetto documentario del film Devotion.
- Siracusa – Piazza Duomo – 1 agosto
- Caltagirone – Scalinata di via Scala – 5 agosto
- Castellammare del Golfo – Piazza Stenditoio – 8 agosto
- Palermo – Piazza Politeama/Piazza Massimo – 12 agosto
- Polizzi Generosa – Piazza Trinità – 16 agosto
Lipari, stroncato da un infarto perde la vita sulla strada di casa
Tragica fine per un uomo di Lipari, stroncato, presumibilmente, da un infarto mentre stava rientrando a casa.
La tragedia si è consumata, una quarantina di minuti fa, in prossimità delle case Gescal, dove l'uomo risiedeva.
Purtroppo non c'è stato nulla da fare per strapparlo alla morte.
Il suo corpo, su disposizione dei carabinieri, è stato trasferito, dalla ditta Alfa e Omega, all'obitorio del cimitero di Lipari
NDD delle 13 e 20 - L'uomo deceduto si chiamava Tindaro Li Donni e aveva 57 anni. Riteniamo solo ora di diffondere le sue generalità, essendo stati informati i familiari.
La tragedia si è consumata, una quarantina di minuti fa, in prossimità delle case Gescal, dove l'uomo risiedeva.
Purtroppo non c'è stato nulla da fare per strapparlo alla morte.
Il suo corpo, su disposizione dei carabinieri, è stato trasferito, dalla ditta Alfa e Omega, all'obitorio del cimitero di Lipari
NDD delle 13 e 20 - L'uomo deceduto si chiamava Tindaro Li Donni e aveva 57 anni. Riteniamo solo ora di diffondere le sue generalità, essendo stati informati i familiari.
Ritrovate chiavi.
Queste chiavi sono state ritrovate ieri sera sulla via Filippo Mancuso a Lipari, all'altezza della scuola guida.
Chi le smarrite può ritirarle presso il tabacchi - ricevitoria Scafidi - Spinella di Corso Vittorio Emanuele
Chi le smarrite può ritirarle presso il tabacchi - ricevitoria Scafidi - Spinella di Corso Vittorio Emanuele
Buon Compleanno!
Auguri a Domenico Russo, Giancarlo Scoglio, Susanna La Greca, Vanessa D'Auria, Simone Cincotta, Antonio Mandile, Roberta Natoli, Daniele Profilio, Marinella Lazzaro, Dario La Guidara, Daniela Mantineo, Emanuel Raffaele.
Accadde alle Eolie, pagine della nostra storia. 17 luglio 2010: Il ministro Prestigiacomo a Santa Marina Salina
Le foto si riferiscono alla presenza a Santa Marina Salina del Ministro Stefania Prestigiacomo intervenuta in occasione della scopertura della targa, che ricorda che quel Comune è Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, e per presenziare alla Processione di Santa Marina.
Aree protette: da governo Musumeci le Linee guida per aumentare la sicurezza
Chiusura dell'area in caso di allerta meteo, subito dopo un evento sismico o in presenza di un terreno saturo di pioggia. Installazione di cartelli informativi, all'ingresso e lungo i sentieri, in cui vengono descritte le condizioni di rischio e dove sono riportati i comportamenti da adottare.
D'ora in poi, i gestori dei siti naturalistici e delle zone protette della Sicilia dovranno adottare questi accorgimenti per continuare a consentirne una regolare fruizione al pubblico. Le disposizioni, che mirano a innalzare il livello di sicurezza dei visitatori, sono contenute in un documento stilato e trasmesso ai destinatari dal segretario generale dell'Autorità di bacino, Francesco Greco, su input del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
«Si tratta di una serie di Linee guida - spiega il governatore dell'Isola - che obbligheranno i responsabili di tante zone meravigliose, ma purtroppo fragili dal punto di vista geomorfologico, a colmare un pericoloso vuoto di informazioni destinate a chi vi si addentra. Riguardano, in particolare, aree del nostro territorio che hanno una classificazione di rischio elevata e che, dunque, necessitano di un'attenzione costante e di un'adeguata e tempestiva divulgazione delle condizioni in cui si trovano e dei comportamenti corretti da adottare in caso di improvvise criticità. Con l'Autorità di bacino, da noi istituita dopo un trentennio, oggi possiamo colmare anche questo pericoloso vuoto».
Accanto alle misure di allertamento, «necessarie - si legge nel documento trasmesso ai gestori delle Aree protette - per consentire l'attività di tempo libero», sono indicati anche alcuni “suggerimenti” da adottare per innalzare ancora di più il livello di sicurezza dei visitatori: dall'invito a evitare assembramenti al di sotto di zone particolarmente a rischio, al costante monitoraggio con drone ad alta risoluzione dei costoni incombenti per valutare l'evolversi dei fenomeni di dissesto. E, ancora, l'installazione di sensori di rilevamento del livello dei corsi d'acqua ad almeno cinque chilometri di distanza dalle aree di fruizione. Le previste azioni di pre-allerta potranno essere immediatamente messe in atto senza bisogno di alcuna autorizzazione.
Tutte le comunicazioni e le informazioni che riguardano la sicurezza del pubblico dovranno, inoltre, essere divulgate attraverso i siti istituzionali dei Parchi, delle riserve e degli assessorati competenti.
D'ora in poi, i gestori dei siti naturalistici e delle zone protette della Sicilia dovranno adottare questi accorgimenti per continuare a consentirne una regolare fruizione al pubblico. Le disposizioni, che mirano a innalzare il livello di sicurezza dei visitatori, sono contenute in un documento stilato e trasmesso ai destinatari dal segretario generale dell'Autorità di bacino, Francesco Greco, su input del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
«Si tratta di una serie di Linee guida - spiega il governatore dell'Isola - che obbligheranno i responsabili di tante zone meravigliose, ma purtroppo fragili dal punto di vista geomorfologico, a colmare un pericoloso vuoto di informazioni destinate a chi vi si addentra. Riguardano, in particolare, aree del nostro territorio che hanno una classificazione di rischio elevata e che, dunque, necessitano di un'attenzione costante e di un'adeguata e tempestiva divulgazione delle condizioni in cui si trovano e dei comportamenti corretti da adottare in caso di improvvise criticità. Con l'Autorità di bacino, da noi istituita dopo un trentennio, oggi possiamo colmare anche questo pericoloso vuoto».
Accanto alle misure di allertamento, «necessarie - si legge nel documento trasmesso ai gestori delle Aree protette - per consentire l'attività di tempo libero», sono indicati anche alcuni “suggerimenti” da adottare per innalzare ancora di più il livello di sicurezza dei visitatori: dall'invito a evitare assembramenti al di sotto di zone particolarmente a rischio, al costante monitoraggio con drone ad alta risoluzione dei costoni incombenti per valutare l'evolversi dei fenomeni di dissesto. E, ancora, l'installazione di sensori di rilevamento del livello dei corsi d'acqua ad almeno cinque chilometri di distanza dalle aree di fruizione. Le previste azioni di pre-allerta potranno essere immediatamente messe in atto senza bisogno di alcuna autorizzazione.
Tutte le comunicazioni e le informazioni che riguardano la sicurezza del pubblico dovranno, inoltre, essere divulgate attraverso i siti istituzionali dei Parchi, delle riserve e degli assessorati competenti.
giovedì 16 luglio 2020
L'Organo di Eolo a Pianogreca sommerso dalla vegetazione.
Un nostro lettore, il signor Luciano Manfrè, ci segnala lo stato di abbandono dell'Organo di Eolo, il sito di rilevanza archeologica, ubicato lungo la strada per Pianogreca. Come è ben evidente semi -sepolto dalle erbacce.
Un intervento di decespugliazione di un reperto, segnalato in diversi libri e per questo ricercato dai turisti culturali, sarebbe opportuna.
Facciamo appello al direttore del museo affinchè questo avvenga. D'altronde basterebbe "dirottare" per qualche ora in quella zona, uno o due degli operai che stanno intervenendo sul parco archeologico di Diana.
Ma cos'è l'Organo di Eolo o Arpa eoliana? Documentato e cantato da pittori e poeti, in realtà l'Organo di Eolo / Arpa Eoliana, ritrovato per caso negli anni ’80, quando fu tracciata la strada per Pianogreca, non è altro che un calidarium di età romana, una piccola sala termale dove il vento, penetrando nell’ intercapedine sotto il pavimento e nei tubi della stufa, emetteva un effetto musicale che la leggenda e i liparesi hanno chiamato per l'appunto Organo di Eolo o Arpa Eoliana.
Jean Houel, pittore francese del 1700, ha documentato nel suo “Viaggio pittoresco alle isole Eolie” con delle bellissime tavole – oggi conservate al museo dell’Hermitage di Leningrado – l’esistenza di questo organo.
Un intervento di decespugliazione di un reperto, segnalato in diversi libri e per questo ricercato dai turisti culturali, sarebbe opportuna.
Facciamo appello al direttore del museo affinchè questo avvenga. D'altronde basterebbe "dirottare" per qualche ora in quella zona, uno o due degli operai che stanno intervenendo sul parco archeologico di Diana.
Ma cos'è l'Organo di Eolo o Arpa eoliana? Documentato e cantato da pittori e poeti, in realtà l'Organo di Eolo / Arpa Eoliana, ritrovato per caso negli anni ’80, quando fu tracciata la strada per Pianogreca, non è altro che un calidarium di età romana, una piccola sala termale dove il vento, penetrando nell’ intercapedine sotto il pavimento e nei tubi della stufa, emetteva un effetto musicale che la leggenda e i liparesi hanno chiamato per l'appunto Organo di Eolo o Arpa Eoliana.
Jean Houel, pittore francese del 1700, ha documentato nel suo “Viaggio pittoresco alle isole Eolie” con delle bellissime tavole – oggi conservate al museo dell’Hermitage di Leningrado – l’esistenza di questo organo.
Grotte del bue marino e del cavallo non si può accedere neanche a nuoto.
Nelle grotte del Bue marino a Filicudi e del Cavallo a Vulcano - evidenzia in una nota Aeolian Islands Preservation Fund, intevenendo su una pubblicazione di Filicudi Wildlife Conservation - non è possibile accedere nè in barca nè a nuoto per ragioni di sicurezza come da precedenti ordinanze della capitaneria.
Rinviato il Festival Eoliano della comicità
"A seguito della proroga al 31 luglio delle misure di contenimento contenute nelle linee guida del nuovo DPCM 14 luglio 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - si legge in un comunicato del sindaco di Lipari - diversamente da come si era prospettato al momento dell’organizzazione dell’evento, ci pare più opportuno rimandare il “Festival Eoliano della Comicità – III Edizione” a una data successiva, al fine di non dover svolgere la manifestazione con limitazioni significative ad assicurarne una opportuna fruizione, considerato il livello qualitativo e di partecipazione raggiunto dall’evento in questi anni".
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