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martedì 21 luglio 2020
lunedì 20 luglio 2020
Comitato "L'ospedale di Lipari non si tocca": "Nessuna intenzione di contrapporre commissione d'inchiesta a quella sulla Sanità...ma in consiglio sterile discussione"
Egr. Presidente del Consiglio
Esimi Consiglieri In riferimento alle dichiarazioni emerse durante il Consiglio Comunale del 14 luglio, desideriamo chiarire quanto segue: Il comitato ha proposto l’istituzione di una commissione speciale , alla luce dei recenti disservizi (di cui la mancata attivazione della morfologica rappresenta il caso emblematico), spiegati dalla ASP in modo così contraddittorio e insoddisfacente - anche a seguito degli interventi e delle richieste da parte dell’Amministrazione e del Presidente del Consiglio Comunale - da rendere, quindi, indispensabile un approfondimento. L’art. 19 dello Statuto del Comune di Lipari prevede questa possibilità. In ogni caso, il nostro intendimento è che il Consiglio Comunale, quale organo rappresentativo dei cittadini, venga investito di questo compito, a prescindere dal fatto che a relazionare in merito, sia una commissione speciale ovvero la stessa commissione permanente già esistente. Non riteniamo affatto opportuno, come invece affermato da qualche consigliere, che sui fatti accaduti debbano essere “abbassati i toni”, né che si possano accettare passivamente e senza ottenere spiegazioni chiare, disservizi non giustificabili con “i normali tempi della burocrazia” e che costringono, in generale, i cittadini eoliani a rivolgersi altrove o ai privati a pagamento, per ottenere prestazioni che presso il nostro ospedale, almeno sulla carta, dovrebbero essere garantite.
Teniamo a chiarire quanto sopra riportato, perché sembra si siano travisate le intenzioni reali del comitato, non volevamo certo contrapporre l'istituzione di una commissione di inchiesta, alla commissione sulla sanità, presieduta dalla dott. sa Erika Pajno, la quale ha sempre svolto un lavoro ineccepibile, e si è sempre dimostrata attenta e aperta al confronto e al dialogo sull'argomento sanità. Stessa cosa dimostrata negli ultimi mesi da numerosi consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, dal Presidente del consiglio e dall' Assesore al ramo. Rientra nel ruolo del politico e del buon amministratore operare nell' interesse e nella difesa della propria collettività, anche se questo, in determinate circostanze, può disturbare dinamiche o equilibri erroneamente consolidati. Il comitato, e ci auguriamo dunque anche l'intero Consiglio comunale, si auspica che si faccia chiarezza sulle reali cause della mancata attivazione e/o interruzione di servizi essenziali, presso l’Ospedale di Lipari. La tutela del diritto alla salute degli Eoliani e del nostro ospedale, non deve essere assolutamente strumentalizzata. Nessun colore politico, nessuna casacca di partito. Tutto quello che viene sollevato, denunciato e richiesto, dal comitato, viene fatto esclusivamente a tutela e a beneficio dell'intera comunità, non certo a tutela di singoli interessi. Le segnalazioni ci giungono direttamente dai cittadini, noi ci occupiamo di verificarne l'attendibilità e se ci siano o meno i presupposti per farne oggetto di richieste di chiarimenti o di denunce. Ben venga che la commissione abbia dichiarato di occuparsene. Ci rammarica, che in Consiglio, sia stata innescata una sterile discussione sulla nostra istanza, e non si sia discusso invece della questione, nello specifico. Lungi da noi entrare in polemica con taluni consiglieri, sempre nel rispetto dei ruoli, questo lo lasciamo a chi di dovere, ma certo non accettiamo che il comitato, o le richieste del comitato stesso, vengano strumentalizzate. Ringraziando per l'attenzione Porgiamo distinti saluti
Il Comitato " L'ospedale di Lipari non si tocca"
Esimi Consiglieri In riferimento alle dichiarazioni emerse durante il Consiglio Comunale del 14 luglio, desideriamo chiarire quanto segue: Il comitato ha proposto l’istituzione di una commissione speciale , alla luce dei recenti disservizi (di cui la mancata attivazione della morfologica rappresenta il caso emblematico), spiegati dalla ASP in modo così contraddittorio e insoddisfacente - anche a seguito degli interventi e delle richieste da parte dell’Amministrazione e del Presidente del Consiglio Comunale - da rendere, quindi, indispensabile un approfondimento. L’art. 19 dello Statuto del Comune di Lipari prevede questa possibilità. In ogni caso, il nostro intendimento è che il Consiglio Comunale, quale organo rappresentativo dei cittadini, venga investito di questo compito, a prescindere dal fatto che a relazionare in merito, sia una commissione speciale ovvero la stessa commissione permanente già esistente. Non riteniamo affatto opportuno, come invece affermato da qualche consigliere, che sui fatti accaduti debbano essere “abbassati i toni”, né che si possano accettare passivamente e senza ottenere spiegazioni chiare, disservizi non giustificabili con “i normali tempi della burocrazia” e che costringono, in generale, i cittadini eoliani a rivolgersi altrove o ai privati a pagamento, per ottenere prestazioni che presso il nostro ospedale, almeno sulla carta, dovrebbero essere garantite.
Teniamo a chiarire quanto sopra riportato, perché sembra si siano travisate le intenzioni reali del comitato, non volevamo certo contrapporre l'istituzione di una commissione di inchiesta, alla commissione sulla sanità, presieduta dalla dott. sa Erika Pajno, la quale ha sempre svolto un lavoro ineccepibile, e si è sempre dimostrata attenta e aperta al confronto e al dialogo sull'argomento sanità. Stessa cosa dimostrata negli ultimi mesi da numerosi consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, dal Presidente del consiglio e dall' Assesore al ramo. Rientra nel ruolo del politico e del buon amministratore operare nell' interesse e nella difesa della propria collettività, anche se questo, in determinate circostanze, può disturbare dinamiche o equilibri erroneamente consolidati. Il comitato, e ci auguriamo dunque anche l'intero Consiglio comunale, si auspica che si faccia chiarezza sulle reali cause della mancata attivazione e/o interruzione di servizi essenziali, presso l’Ospedale di Lipari. La tutela del diritto alla salute degli Eoliani e del nostro ospedale, non deve essere assolutamente strumentalizzata. Nessun colore politico, nessuna casacca di partito. Tutto quello che viene sollevato, denunciato e richiesto, dal comitato, viene fatto esclusivamente a tutela e a beneficio dell'intera comunità, non certo a tutela di singoli interessi. Le segnalazioni ci giungono direttamente dai cittadini, noi ci occupiamo di verificarne l'attendibilità e se ci siano o meno i presupposti per farne oggetto di richieste di chiarimenti o di denunce. Ben venga che la commissione abbia dichiarato di occuparsene. Ci rammarica, che in Consiglio, sia stata innescata una sterile discussione sulla nostra istanza, e non si sia discusso invece della questione, nello specifico. Lungi da noi entrare in polemica con taluni consiglieri, sempre nel rispetto dei ruoli, questo lo lasciamo a chi di dovere, ma certo non accettiamo che il comitato, o le richieste del comitato stesso, vengano strumentalizzate. Ringraziando per l'attenzione Porgiamo distinti saluti
Il Comitato " L'ospedale di Lipari non si tocca"
Il Salina Festival si ferma per un'estate. L'annuncio del direttore artistico, Massimo Cavallaro.
«La fase più acuta dell’emergenza corona virus prima e il distanziamento sociale che caratterizza questo momento, ci hanno messo di fronte a una scelta doverosa: il Salina Festival, per l’edizione 2020 va in pausa. Nel linguaggio musicale la pausa è parte fondante della musica stessa, anche il Salina Festival si ferma per un’estate, dopo 14 anni». L'annuncio arriva dal direttore artistico Massimo Cavallaro.
"Lasciamo - continua - che, nei giorni dedicati solitamente alla manifestazione, suoni soltanto il Paesaggio Sonoro dell’isola meravigliosa che quest’anno celebra i 20 anni dell’inserimento delle Isole Eolie tra i siti Patrimonio dell’Unesco. Il Festival tornerà la prossima stagione con novità importanti e significative. Buona estate a tutti».
"Lasciamo - continua - che, nei giorni dedicati solitamente alla manifestazione, suoni soltanto il Paesaggio Sonoro dell’isola meravigliosa che quest’anno celebra i 20 anni dell’inserimento delle Isole Eolie tra i siti Patrimonio dell’Unesco. Il Festival tornerà la prossima stagione con novità importanti e significative. Buona estate a tutti».
Capodoglio ancora parzialmente impigliato nella rete, nonostante gli encomiabili sforzi dei soccorritori. Nuovo video della Guardia costiera
Scrive così su fb il biologo Carmelo Isgrò ".Purtroppo ancora però il Capodoglio non è libero, ieri sera ha cominciato a fare delle immersioni lunghissime (riemergendo spesso distante dal punto di immersione) e al calar della sera è stato perso di vista.
Va sottolineato che il tentativo di ieri di liberarlo dalla rete è stato un grande lavoro di squadra che ha visto in prima linea gli uomini della Guardia costiera, sia di Lipari che poi della “Diciotti” (che ci hanno scortato per tutta la notte) e ancora dopo del nucleo sommozzatori della Capitaneria di Porto di Napoli…ragazzi che hanno dimostrato un coraggio incredibile. Vi assicuro che operare con dei coltelli su un animale di 10 metri che si dimena come un pazzo per il dolore e che ha la forza per spostare agilmente le 15 tonnellate del suo peso non è una cosa da poco”. IL VIDEO:
Va sottolineato che il tentativo di ieri di liberarlo dalla rete è stato un grande lavoro di squadra che ha visto in prima linea gli uomini della Guardia costiera, sia di Lipari che poi della “Diciotti” (che ci hanno scortato per tutta la notte) e ancora dopo del nucleo sommozzatori della Capitaneria di Porto di Napoli…ragazzi che hanno dimostrato un coraggio incredibile. Vi assicuro che operare con dei coltelli su un animale di 10 metri che si dimena come un pazzo per il dolore e che ha la forza per spostare agilmente le 15 tonnellate del suo peso non è una cosa da poco”. IL VIDEO:
Green economy: governo Musumeci in prima linea, Pierobon propone incentivi per produzione da riciclo
“Servono incentivi per aiutare l'economia circolare, in forma di credito di imposta o di Iva agevolata, da riconoscersi per la produzione di materiali originati dal riciclo, a maggior ragione considerato che questi materiali oggi non sono assolutamente competitivi visto il prezzo di acquisto delle materie prime vergini”.
È la proposta avanzata dall’assessore regionale all'Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, nel corso di un confronto promosso nei giorni scorsi da Confindustria Cisambiente sulle politiche fiscali nella green economy, tema centrale nelle politiche del governo Musumeci.
La riflessione è stata approfondita in un articolo pubblicato sul sito Agromafie e l’assessore intende discutere la necessità di un intervento normativo col governo nazionale. “Siamo in un momento storico, complice anche la pandemia - spiega Pierobon - in cui le materie prime, soprattutto quelle di origine petrolifera, costano pochissimo. Nell'attuale sistema italiano, i consumatori non sono del tutto consapevoli, né veramente incentivati nelle loro scelte di acquisto. Non esiste neanche un vero sistema di aiuti per i produttori di imballaggi che promuova quelli più riciclabili. Anche la raccolta differenziata è un pezzo che va messo nel mosaico dei riciclatori e dei trasformatori in un contesto economico-finanziario e di mercato internazionale. E, in proposito, basta guardare a cosa succede per il Pet”
Pierobon spiega che “mentre un tempo nessuno faceva «prevenzione» per migliorare gli imballaggi plastici, che continuano a essere progettati e prodotti senza preoccupazione per il loro «fine vita», oggi molti grandi brands stanno assai investendo su questo. Occorre, quindi, avviare un sistema oculato di incentivazioni e di contributi per consolidare e non far fallire questo ancora instabile settore, così come avviene in altri Paesi, come la Germania, dove i rifiuti da imballaggi misti sembrano avere più successo e dove le aziende si sono altamente specializzate, ricevendo contributi anche per la plastica cosiddetta «povera», ripagandosi così gli investimenti aziendali”.
Tra l’altro, ricorda l’assessore, “a livello mondiale, la domanda e l'offerta ricadono in flussi materiali e finanziari di importazione-esportazione, ma la produzione è sempre meno europea. Questo perché, anzitutto, i nostri sistemi, come sono regolati e gestiti, sono inadeguati e perché le configurazioni di costo dei produttori europei sono sempre meno competitive rispetto a quelle dei produttori extra-europei”.
Quindi, conclude Pierobon, “fermo restando la bontà e la necessità di intensificare la raccolta differenziata o il prelievo selettivo del materiale presso i produttori, bisogna rimodulare gli incentivi per tutto il processo che interessa più attività e più soggetti nel riciclaggio del materiale”.
È la proposta avanzata dall’assessore regionale all'Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, nel corso di un confronto promosso nei giorni scorsi da Confindustria Cisambiente sulle politiche fiscali nella green economy, tema centrale nelle politiche del governo Musumeci.
La riflessione è stata approfondita in un articolo pubblicato sul sito Agromafie e l’assessore intende discutere la necessità di un intervento normativo col governo nazionale. “Siamo in un momento storico, complice anche la pandemia - spiega Pierobon - in cui le materie prime, soprattutto quelle di origine petrolifera, costano pochissimo. Nell'attuale sistema italiano, i consumatori non sono del tutto consapevoli, né veramente incentivati nelle loro scelte di acquisto. Non esiste neanche un vero sistema di aiuti per i produttori di imballaggi che promuova quelli più riciclabili. Anche la raccolta differenziata è un pezzo che va messo nel mosaico dei riciclatori e dei trasformatori in un contesto economico-finanziario e di mercato internazionale. E, in proposito, basta guardare a cosa succede per il Pet”
Pierobon spiega che “mentre un tempo nessuno faceva «prevenzione» per migliorare gli imballaggi plastici, che continuano a essere progettati e prodotti senza preoccupazione per il loro «fine vita», oggi molti grandi brands stanno assai investendo su questo. Occorre, quindi, avviare un sistema oculato di incentivazioni e di contributi per consolidare e non far fallire questo ancora instabile settore, così come avviene in altri Paesi, come la Germania, dove i rifiuti da imballaggi misti sembrano avere più successo e dove le aziende si sono altamente specializzate, ricevendo contributi anche per la plastica cosiddetta «povera», ripagandosi così gli investimenti aziendali”.
Tra l’altro, ricorda l’assessore, “a livello mondiale, la domanda e l'offerta ricadono in flussi materiali e finanziari di importazione-esportazione, ma la produzione è sempre meno europea. Questo perché, anzitutto, i nostri sistemi, come sono regolati e gestiti, sono inadeguati e perché le configurazioni di costo dei produttori europei sono sempre meno competitive rispetto a quelle dei produttori extra-europei”.
Quindi, conclude Pierobon, “fermo restando la bontà e la necessità di intensificare la raccolta differenziata o il prelievo selettivo del materiale presso i produttori, bisogna rimodulare gli incentivi per tutto il processo che interessa più attività e più soggetti nel riciclaggio del materiale”.
Buon Compleanno!
Auguri a Mario Finocchiaro, Cassandra Finocchiaro, Stella Randazzo, Piero De Teresa, Cristina Neri, Annalisa Ristagno, Simona Biviano, Tamara Riganò, Luigi Pajno, Rita Catena Ziino
domenica 19 luglio 2020
Stromboli: la Protezione civile della Regione invia uomini a supporto del Centro operativo avanzato dell'isola
COMUNICATO
A Stromboli, alle 5.00 di questa mattina, un’esplosione maggiore è stata registrata dai sistemi di monitoraggio e di sorveglianza del vulcano dell'INGV di Catania e dell'Università di Firenze. In atto, per l’isola dell'arcipelago delle Eolie, sono già dichiarati il livello di allerta giallo e la fase operativa di attenzione.
Il dirigente generale della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, con i tecnici e gli esperti dei dipartimenti regionale e nazionale, dell'INGV, dell'Università di Firenze e con il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, sta seguendo l'evoluzione del fenomeno sin dall’inizio. È stato informato il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Nelle riunioni online svoltesi in mattinata tra tutti i responsabili del monitoraggio dell'intervento, sono state verificate le corrette procedure attivate ed è stato tuttavia disposto, a fini precauzionali, l'invio di tecnici del dipartimento regionale per rafforzare temporaneamente il presidio del Coa (Centro operativo avanzato), dove comunque è presente h24 il personale della Protezione civile siciliana.
Il fenomeno, identificato come "esplosione maggiore", si caratterizza per un contenuto energetico superiore alle esplosioni stromboliane tipiche del vulcano, ma non attinge ai valori delle parossistiche verificatesi nell'estate del 2019 e produce effetti meno impattanti.
Pertanto, così come da procedura, non doveva scattare l’allarme.
È importante ricordare a tutti le cogenti norme di comportamento - elencate nel link riportato qui sotto - che bisogna rispettare a Stromboli, essendo questo un vulcano attivo.
A Stromboli, alle 5.00 di questa mattina, un’esplosione maggiore è stata registrata dai sistemi di monitoraggio e di sorveglianza del vulcano dell'INGV di Catania e dell'Università di Firenze. In atto, per l’isola dell'arcipelago delle Eolie, sono già dichiarati il livello di allerta giallo e la fase operativa di attenzione.
Il dirigente generale della protezione civile siciliana, Salvo Cocina, con i tecnici e gli esperti dei dipartimenti regionale e nazionale, dell'INGV, dell'Università di Firenze e con il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, sta seguendo l'evoluzione del fenomeno sin dall’inizio. È stato informato il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.
Nelle riunioni online svoltesi in mattinata tra tutti i responsabili del monitoraggio dell'intervento, sono state verificate le corrette procedure attivate ed è stato tuttavia disposto, a fini precauzionali, l'invio di tecnici del dipartimento regionale per rafforzare temporaneamente il presidio del Coa (Centro operativo avanzato), dove comunque è presente h24 il personale della Protezione civile siciliana.
Il fenomeno, identificato come "esplosione maggiore", si caratterizza per un contenuto energetico superiore alle esplosioni stromboliane tipiche del vulcano, ma non attinge ai valori delle parossistiche verificatesi nell'estate del 2019 e produce effetti meno impattanti.
Pertanto, così come da procedura, non doveva scattare l’allarme.
È importante ricordare a tutti le cogenti norme di comportamento - elencate nel link riportato qui sotto - che bisogna rispettare a Stromboli, essendo questo un vulcano attivo.
Capodoglio impigliato in rete da pesca al largo di Salina.Si cerca di liberarlo,tra tante difficoltà (video)
Sono in corso le operazioni per liberarlo ma ci sono forti difficoltà.
Il video del biologo Carmelo Isgrò
Stromboli: Il video di Rita Bauer che "immortala" il momento in cui si è verificata stamane l'esplosione maggiore
NOTA BENE: IL VIDEO E' STATO RIMOSSO DA YOU TUBE DALLA SIGNORA CHE LO AVEVA CARICATO, DI CONSEGUENZA NON E' PIU' VISIBILE SUL MIO BLOG. Pubblichiamo adesso il video dell'evento, ripreso dalla telecamera visibile LBZ della rete di monitoraggio geofisico del Laboratorio di Geofisica Sperimentale dell'Università di Firenze - Dipartimento di Scienze della Terra
Buon Compleanno!
Auguri ad Annunziata Rizzo, Bartolina Mantineo, Rosy Mollica, Fatima Sabihi, Cristoforo Mirabito, Carmelo Picciolo, Michela Spinnato, Anamaria Amie, Lidia Natoli, Antonio Fichera, Sara Cesario, Irene Alaimo, Maria Giovenco, Bartolina Puglisi.
Esplosione maggiore a Stromboli. Evento supera di un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria. Comunicato LGS
Comunicato
Questa mattina 19 Luglio 2020 alle ore 03:00:45 UTC la rete di monitoraggio geofisico del Laboratorio di Geofisica Sperimentale #LGS del Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze ha registrato un evento esplosivo molto forte, associato a parametri geofisici (sismici, deformazione del suolo e pressione acustica) al di sopra della attività esplosiva ordinaria e classificabile come evento esplosivo Maggiore.
L’evento sismico (4.0x10-4 m/s in velocità e 1 x10-4 m in spostamento) supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria.
La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW.
Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo.
Dalle immagini delle telecamere termiche si osserva una significativa emissione di materiale oltre la terrazza craterica.
A seguito dell’evento esplosivo non si registra una variazione significativa dell’attività esplosiva.
L’evento sismico (4.0x10-4 m/s in velocità e 1 x10-4 m in spostamento) supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria.
La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW.
Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo.
Dalle immagini delle telecamere termiche si osserva una significativa emissione di materiale oltre la terrazza craterica.
A seguito dell’evento esplosivo non si registra una variazione significativa dell’attività esplosiva.
NDD - All'orario UTC bisogna aggiungere due ore
Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
19 luglio 1876
La Lipari di D’Albertis
Enrico Alberto d'Albertis (Voltri, 23 marzo 1846 – Genova, 3 marzo 1932) è stato navigatore, scrittore, etnologo e filantropo. Il suo spirito avventuroso e curioso lo portò a legare la sua vita al mare e ai viaggi e a farne un modello della cultura scientifica sviluppata specialmente sulla base dei suoi viaggi transoceanici verso rotte esotiche e, al tempo in cui visse, assai spesso poco conosciute. Fu il fondatore del primo Yacht Club d'Italia
Il suo nome è legato ad un castello che porta il suo nome - il Castello d'Albertis - oggi sede del Museo delle Culture del Mondo. All'interno delle pagine che riguardano le Eolie troviamo degli interessanti riferimenti sulla vita delle nostre isole, sulle condizioni di vita degli operai addetti all'estrazione delle zolfo, alle condizioni di vita dei coatti e sull'Arciduca Luigi Salvatore d'Austria con la sua eccentricità.
Il viaggio del cutter Violante inizia a Genova il 7 luglio 1876, dopo diversi giorni di navigazione durante i quali approda nelle isole toscane e nell'arcipelago delle Maddalena il 18 luglio entra nelle acque delle Isole Eolie. Il giorno successivo visita Malfa e Santa Marina Salina.
Giovedì 20 – verso le 5 antim. Si dichiara una leggera brezza di Maestrale, la quale gradatamente rinfrescando ci porta all'ancoraggio di Lipari; ivi troviamo libera la boa destinata al vapore e vi ormeggiamo il cutter. Quest'isola detta dagli antichi Meligunis e Lipara è la più vasta e la più importante dell'arcipelago eolio. Ha un circuito di miglia 18, il suo aspetto eminentemente vulcanico le è impartito principalmente dai suoi crateri, dei quali il più alto, detto S. Angelo, si eleva sul livello del mare 595 m. a Tramontata di questo s'innalza il cratere della Castagna alto m. 370, tutto coperto di pomice, che illuminato dal sole ci sembrava nell'avvicinarci all'isola, uno strato di neve. Tale cratere con altri monticelli tutti coperti di pomice diconsi con denominazione complessiva Capo Bianco. A Greco della città s'innalza il monte Rosa alto 230 m. di un color rossastro e anch'esso apparentemente vulcanico. A mezzogiorno sorge il monte della guardia, tutto formato di lave vetrose e ossidiane. La città omonima e capo luogo di tutto l'arcipelago si presenta scaglionata lungo il versante del lido orientale dell'isola. Una gran cittadella innalzata sopra una roccia torreggiante sul mare la domina. Questa fortezza, detta dagli isolani Civita, era per lo passato e propriamente nel tempo delle incursioni dei pirati barbareschi il solo punto abitato dell'isola. Molti liparoti hanno tuttavia colà le loro antiche case, ma vivono al presente fuori della cinta della Civita nella Lipari moderna. Serve quella fortezza al presente per ricovero ai condannati a domicilio coatto, I quali vi sono in numero di 200. Presso il palazzo vescovile esistono gli avanzi di un bagno antico di cui fa parola lo storico greco Polibio.
L'isola è quasi tutta coltivata a vigneti d'onde gli isolani traggono la dolcissima malvasia e la passolina, oggetto, come dissi, di importante commercio. La popolazione è anche dedita alla navigazione e fornisce valenti marinai. Noi vi giungemmo alle ore 6 del mattino. Era una bellissima giornata; la città colle sue bianche case, il severo castello, le verdeggianti colline e il mare tranquillo tutto contribuiva a presentarci quest'isola sotto il più grazioso aspetto.
Vennero subito al nostro bordo gli agenti della dogana e alcuni barcaioli; rimandammo i primi e fissammo due giovanotti colla loro barca per tragittarci alla vicina Vulcano. Mentre questi allestivano la barca scesi in terra co' miei compagni e ci recammo alla sanità, seguiti da una turba di curiosi, che volevano ad ogni costo regalarci nazionalità inglese. Uno spedizioniere, il quale “more solito” era bellamente riuscito ad alleggerirmi del peso delle carte di bordo, andava cercando di convincerli che eravamo italiani e genovesi.
La Lipari di D’Albertis
Enrico Alberto d'Albertis (Voltri, 23 marzo 1846 – Genova, 3 marzo 1932) è stato navigatore, scrittore, etnologo e filantropo. Il suo spirito avventuroso e curioso lo portò a legare la sua vita al mare e ai viaggi e a farne un modello della cultura scientifica sviluppata specialmente sulla base dei suoi viaggi transoceanici verso rotte esotiche e, al tempo in cui visse, assai spesso poco conosciute. Fu il fondatore del primo Yacht Club d'Italia
Il suo nome è legato ad un castello che porta il suo nome - il Castello d'Albertis - oggi sede del Museo delle Culture del Mondo. All'interno delle pagine che riguardano le Eolie troviamo degli interessanti riferimenti sulla vita delle nostre isole, sulle condizioni di vita degli operai addetti all'estrazione delle zolfo, alle condizioni di vita dei coatti e sull'Arciduca Luigi Salvatore d'Austria con la sua eccentricità.
Il viaggio del cutter Violante inizia a Genova il 7 luglio 1876, dopo diversi giorni di navigazione durante i quali approda nelle isole toscane e nell'arcipelago delle Maddalena il 18 luglio entra nelle acque delle Isole Eolie. Il giorno successivo visita Malfa e Santa Marina Salina.
Giovedì 20 – verso le 5 antim. Si dichiara una leggera brezza di Maestrale, la quale gradatamente rinfrescando ci porta all'ancoraggio di Lipari; ivi troviamo libera la boa destinata al vapore e vi ormeggiamo il cutter. Quest'isola detta dagli antichi Meligunis e Lipara è la più vasta e la più importante dell'arcipelago eolio. Ha un circuito di miglia 18, il suo aspetto eminentemente vulcanico le è impartito principalmente dai suoi crateri, dei quali il più alto, detto S. Angelo, si eleva sul livello del mare 595 m. a Tramontata di questo s'innalza il cratere della Castagna alto m. 370, tutto coperto di pomice, che illuminato dal sole ci sembrava nell'avvicinarci all'isola, uno strato di neve. Tale cratere con altri monticelli tutti coperti di pomice diconsi con denominazione complessiva Capo Bianco. A Greco della città s'innalza il monte Rosa alto 230 m. di un color rossastro e anch'esso apparentemente vulcanico. A mezzogiorno sorge il monte della guardia, tutto formato di lave vetrose e ossidiane. La città omonima e capo luogo di tutto l'arcipelago si presenta scaglionata lungo il versante del lido orientale dell'isola. Una gran cittadella innalzata sopra una roccia torreggiante sul mare la domina. Questa fortezza, detta dagli isolani Civita, era per lo passato e propriamente nel tempo delle incursioni dei pirati barbareschi il solo punto abitato dell'isola. Molti liparoti hanno tuttavia colà le loro antiche case, ma vivono al presente fuori della cinta della Civita nella Lipari moderna. Serve quella fortezza al presente per ricovero ai condannati a domicilio coatto, I quali vi sono in numero di 200. Presso il palazzo vescovile esistono gli avanzi di un bagno antico di cui fa parola lo storico greco Polibio.
L'isola è quasi tutta coltivata a vigneti d'onde gli isolani traggono la dolcissima malvasia e la passolina, oggetto, come dissi, di importante commercio. La popolazione è anche dedita alla navigazione e fornisce valenti marinai. Noi vi giungemmo alle ore 6 del mattino. Era una bellissima giornata; la città colle sue bianche case, il severo castello, le verdeggianti colline e il mare tranquillo tutto contribuiva a presentarci quest'isola sotto il più grazioso aspetto.
Vennero subito al nostro bordo gli agenti della dogana e alcuni barcaioli; rimandammo i primi e fissammo due giovanotti colla loro barca per tragittarci alla vicina Vulcano. Mentre questi allestivano la barca scesi in terra co' miei compagni e ci recammo alla sanità, seguiti da una turba di curiosi, che volevano ad ogni costo regalarci nazionalità inglese. Uno spedizioniere, il quale “more solito” era bellamente riuscito ad alleggerirmi del peso delle carte di bordo, andava cercando di convincerli che eravamo italiani e genovesi.
Aspettando
la barca assistemmo ad una graziosa scena che aveva luogo tra un
sudicissimo frate dei monaci riformati ed un negoziante di cipolle,
il quale stava assistendo al discarico della sua mercanzia da un
piccolo bastimento.
Era
il primo un vecchietto magro dal viso arcigno e color di carta
pecora, dal naso aquilino, dal mento aguzzo, dall'occhio grifagno;
una lacera e bisunta tonaca vestiva il buon servo di Dio. Il secondo
era il tipo della floridezza e dalla salute, piccolo di statura e
grasso, il sangue gli affluiva alle guance e gl'imporprava il naso
allorché rivolgeva la parola al frate, il quale sembrava pretendesse
una decima sul carico; il veemente litigio si aggirava principalmente
sopra pesi e misure come oncie, cantara e rotoli ed era fiorito da
certi intercalari proprii ai vernacoli del mezzogiorno d'Italia, che
avrebbero fatto arrossire un mussulmano. Il paffuto negoziante teneva
duro, ma non saprei come finisse la questione perché giunta la barca
che ci doveva trasportare a Vulcano, vi feci saltar dentro I miei
compagni, agguantai il timone, e issata la vela diressi per Vulcano.
(…)
Alle 3 p.m., preso commiato dal sig. Narlean, riguadagnammo la rada
di Lipari. Si pranzò a bordo e la sera scendemmo in terra, ove si
fece conoscenza col signor Palamara farmacista del paese e
appaltatore delle provviste alla Famiglia dei coatti.
(…)
Nella sera il Palamara ci fece visitare una bellissima palazzina
foggiata sullo stile moresco, ma abbandonata per paura degli
spiriti... molte altre di queste case ci furono insegnate pur esse
abbandonate per tale motivo; che sentano esse la vicinanza del
Purgatorio di Stromboli? Prima di separarci combinammo pel domani col
nostro amico liparoto, una gita ai bagni di San Calogero.
Venerdi
21 – alle 6 del mattino del 21, fummo allegramente in marcia per S.
Calogero; tutto lo stato maggiore del Violante a piedi per meglio
attendere alle collezioni d'insetti, ragni e lucertole; unico il
Palamara, sotto un immenso cappello di foggia araba, cavalcava uno
scieco (asinello) di puro sangue liparese. Ritornammo al paese per la
stessa strada e prima d'imbarcarci presi la fotografia della città
di Lipari da una bella posizione. A un'ora e mezza il Violante era in
rotta per Messina, spinto da una leggera brezza di ponente.
Per
approfondimenti
Giuseppe
La Greca, “Nel Regno di Efesto”, edizioni del Centro Studi
Eoliano, 2009.
Doppia forte esplosione dello Stromboli prima dell'alba. Nessun danno ma forte apprensione, specie a Ginostra
Strombolani, ginostresi e turisti svegliati di soprassalto stamane, poco prima dell'alba, da due violentissimi boati dello Stromboli.
Erano le 5 quando, nel giro di un paio di secondi, le case hanno tremato per ben due volte e a chi si è riversato fuori è apparsa una densa colonna di fumo nero, misto a lapilli, che, innalzandosi, sopra il vulcano, a molti ha riportato alla mente i due parossismi della scorsa estate.
Per fortuna non si è registrato alcun danno ed il materiale esploso è ricaduto sulla sommità del cratere, lungo la Sciara e a Punta Lena.
Si è trattato di una esplosione "maggiore".
Ovviamente grande apprensione in particolare a Ginostra dove si attendono gli interventi di messa in sicurezza ed in particolare del pontile di protezione civile, unica via di fuga, in caso di eruzione.
Questo quanto riportato in un comunicato INGV
Alle ore 3:00 UTC (le 5 in Italia) attraverso le telecamere di sorveglianza è stata osservata una esplosione di maggiore intensità. I prodotti generati dall'esplosione sono ricaduti in tutta la terrazza craterica e lungo la sciara del fuoco. Dal punto di vista sismico il fenomeno è stato caratterizzato da una breve sequenza di eventi esplosivi e da un incremento dell'ampiezza del tremore fino alle 03:10 UTC. (5 e 10 in Italia)
QUESTO, INVECE, IL COMUNICATO STAMPA DIFFUSO DA RICCARDO LO SCHIAVO:
COMUNICATO STAMPA
Alle 05:00 di oggi 19 luglio si è verificata una nuova violenta eruzione dello “Stromboli”.
L’evento segue a poco più di un anno il terrificante parossisma del 03 luglio 2019 che causò una vittima e devastò, incendiandolo, il territorio della frazione di Ginostra.
Da settimane il vulcano faceva “percepire” una attività oltremodo intensa, tuttavia nessun preallarme era giunto dal mondo della scienza…, nessun segnale di preallerta.
Stamane quindi, alle prime luci dell’alba, due violentissimi e cupi boati hanno squarciato il surreale silenzio che avvolge la frazione di Ginostra: una colonna di fuoco e fumo si è innalzata sopra la cima della montagna ed una miriade di lapilli ed enormi massi incandescenti hanno infuocato la volta celeste, ricadendo, per fortuna, molto lontano dall’abitato.
Insomma tanta paura ed apprensione ma nessun danno a persone o cose.
Sarebbe tuttavia da irresponsabili non tenere alta l’attenzione e continuare a rinviare la realizzazione immediata di tutti quegli interventi indispensabili per cercare di prevenire i rischi e le conseguenze derivanti dalla sempre più imprevedibile attività dello Stromboli al fine di tutelare la sicurezza di residenti e turisti presenti sull’isola.
Appare inconcepibile che dopo oltre SETTE anni, ed un finanziamento di 880.000,00 euro, il Sindaco di Lipari – nonostante continue quanto infondate rassicurazioni – non sia riuscito neppure ad avviare i lavori di messa in sicurezza del pontile di protezione civile che rappresenta ovviamente la principale via di fuga, l’infrastruttura fondamentale per garantire una rapida evacuazione, qualora se ne presentasse la necessità.
Ma anche altri interventi promessi - soprattutto in seguito ai drammatici accadimenti della scorsa estate - sono rimasti solo sulla carta: il consolidamento del costone roccioso su cui poggia l’abitato e che sovrasta la stradina di accesso al pontile, il potenziamento del segnale telefonico, una adeguata cartellonistica indicante i comportamenti da tenere e i punti di raccolta da raggiungere in caso di eruzione, la ristrutturazione della locale chiesetta che rappresenta, per ragioni di capienza e di posizionamento, l’ideale punto di riunione in caso di calamità naturali, il ripristino e la manutenzione programmata di stradine e sentieri!
Tutto fermo e la forte percezione di un senso di abbandono da parte della locale Amministrazione comunale… fino al prossimo botto… sperando di poterlo ancora una volta raccontare.
Riccardo Lo Schiavo
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