6 settembre 1835
Dumas alle Eolie
Alexandre Dumas padre (1802-1870) fu un
autore eccezionalmente prolifico e durante tutta la sua carriera ottenne uno
straordinario successo di pubblico. Le sue due opere letterarie più note sono “I
tre moschettieri” e “Il Conte di Montecristo”; è in assoluto lo
scrittore le cui opere hanno ispirato il maggior numero di riduzioni
cinematografiche e televisive (alcune centinaia).
Dumas amava molto viaggiare: fu infatti in Russia, in
Austria, in Ungheria, in Germania e venne più volte in Italia, anche in virtù
di una grande ammirazione per Giuseppe Garibaldi, a cui fornì delle armi
durante la spedizione dei Mille.
Il suo viaggio in Italia del 1835 – durante il
quale fu a Genova, Livorno, Roma, Napoli e da qui in Sicilia e nelle isole
Eolie – rientrava in un più ampio progetto che aveva come obiettivo la
riscoperta delle radici della cultura mediterranea e che, dopo analoghe
richieste al governo francese non andate a buon fine, fu finanziato da
sottoscrittori privati fra i quali c’era anche Victor Hugo.
L’escursione alle Eolie si svolge dal 6 al 9
settembre 1835. Fra i compagni di viaggio citati nel diario ci furono
l’amico Jadin e il cane Milord, ma è storicamente dimostrato che il gruppo fu
accompagnato anche da Ida Ferrier, l’amante di Dumas, che però
stranamente non viene mai citata. Come in un giallo, anche Dumas stesso viaggiò
sotto falso nome.
Il viaggio si compie a bordo di una speronara – un tipo
di imbarcazione lignea leggera e veloce lunga circa 15 metri dotata di una
carena affilata che terminava con uno sperone (o tagliamare). Era attrezzata
con una vela latina e dotata di quattro rematori al comando del capitano Arena,
il personaggio che ha ispirato il titolo originale dell’opera.
Il Viaggio
La speronara lascia il porto di Palermo nella mattinata
di lunedì 6 settembre, il martedì mattina sosta brevemente ad Alicudi
e nel pomeriggio giunge a Lipari tramite il canale tra Lipari e Vulcano.
Sbarcati con non poche difficoltà, i nostri viaggiatori vengono accolti nel
convento dei Francescani poiché ai tempi a Lipari non c’erano alberghi. Qui
conoscono il Governatore della città e visitano le cave di pomice.
Il mercoledì 8 settembre mattina partono per
Vulcano dove saranno ospiti dei figli del generale Nunziante e ritornano a
Lipari nel pomeriggio per poi fare rotta in serata verso Panarea, dove arrivano
la mattina di giovedì, 9 settembre. Qui sostano a lungo presso lo
scoglio di Lisca Bianca, poi fanno incetta di gamberi e aragoste a Panarea,
cacciano conigli a Basiluzzo e verso sera arrivano a Stromboli per ammirare col
favore del buio lo spettacolo pirotecnico del vulcano lungo la sciara di fuoco.
La mattina del venerdì, 10 settembre, effettuano la scalata al cratere
per riprendere infine la strada del ritorno.