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lunedì 14 ottobre 2024

"Eoliani che non ci sono più" ( Riproposizione 10° filmato: durata 14 minuti circa)

In questo filmato: 1 e 2) Cittadini di Acquacalda; 3) Pietro Agrip; 4) Nunzia Favaloro 5)? Alessandro Indricchio; 6) Andrea Caprara; 7) Giovanna Ballato; 8)Vittorio D'Ambra e Lucia Puglisi; 9) Lucia Puglisi; 10) ? Barbuto?; 11) Carmela Barile; 12) Bartolino Famularo; 13) Ute Famularo; 14) Bartolino Ferlazzo; 15) Bartoluzzo Ruggiero; 16) Bartolo Basile; 17) Frank Virgona; 18) Benito Giuffrè; 19) Caterina Biscotto; 20) Nunziata Biviano; 21) Nino Bonannella; 22) Edoardo Bongiorno; 23) Flavia Broccio; 24) Luciano Siracusa; 25) Giuseppe Buttò; 26) Maria Calenda; 27) ? Cappadona; 28) Pierina Casamento; 29) Teresa Casella; 30) ? Centorrino; 31) ? Ceraolo; 32) Valentino Amato; 33) Ciccino Biviano; 34) Ciccio Imbruglia; 35) Ciccio Mondello; 36) Giuseppa Cincotta; 37) ? Cincotta; 38) Antonio Marra; 39) Rosa Coluccio;  40) Giovanni Violante; 41) ? Coniglio; 42) Pina Giardina e Mimmo Bardi; 43) ?; 44) Angela Pajno; 45) Domenico Corrado; 46) Maria Costanzo; 47) Alezandro Covalciuc; 48) Giovanni D'Ambra; 49) ? De Fina; 50) Francesco Della Chiesa; 51) Vittorio Di Stefano; 52) Don Pino Raffaele; 53) ? Famularo; 54) Federico Finocchiaro; 55) ? Ferlazzo; 56) Benedetto Ficarra; 57) Carmela Fonti; 58) Bartolino Turcarelli; 59) Antonio Barbera; 60) Pino Di Giorgi; 61) Giuseppe Favaloro; 62) Francesco Alliata; 63) Franco Donato; 64)Francesco Furnari; 65) Galliano Rizzo; 66) Andrea Annibale Gallo; 67) Lucio Giovenco; 68) Ciccino Giunta; 69) Lionello Ferlazzo, Ninni Pajno, Tommaso Carnevale; 70)Giuseppe Sgroi; 71) Pino Corrieri; 72) Gianni Silvestro; 73) Giuseppina Costa; 74) Livio D'Ambra; 75) ? Lo Rizio; 76) Domenico Cusolito; 77) Italo Paino; 78) Claudio Costa; 79) Angelo Favorito; 80) Giulio China; 81) Gaetano Iacono; 82) Bartolomeo Sciarrone e Stefano Foti; 83) ? Inferrera; 84) Assunta La Greca; 85) Rosa La Greca; 86) Peppino La Spada, 87) ? Lauricella; 88) Bartolo Natoli; 89) ? Lazzaro; 90) Mario Natoli; 91) Lello Saltalamacchia; 92) Marilena Puglisi; 93) Giovanni Li Donni; 94)? Licciardo; 95) Antonino Natoli; 96) Pietrina Lo Ricco; 97) Giuseppe Lombardo; 98) Antonina Luca; 99) ? Giardina; 100) ? Mandarano; 101) Concetta Mangano; 102) Tommaso Mangano; 103) Orazio Mangano; 104) ? Manicotto; 105) Maria Giuffrè; 106) Guglielmo Mazzeo; 107) ? Merenda; 108) Gina Merlino; 109) Bartolo Merrina; 110) Michele La Torre; 111) Mina De Salvo; 112) Domenico Quadara; 113) Pino Natoli; 114) Mimmo Bardi; 115) Pina Giardina; 116) Santina Mollica; 117) ? Mollica; 118) Maria Mondello; 119) Antonino Natoli; 120) Carmela Natoli; 121) Frank Natoli, 122) Giovanni Natoli, 123) Maria Natoli; 124) Marianna Natoli; 125) Marino Natoli; 126) ? Natoli; 127) Nicola Puleo e Bartolo Merrina; 128) Nicola Puleo; 129) Tania Puleo; 130) Nunzio Scolaro; 131) Leonardo Greco; 132) Padre Nino La Rosa; 133) ? Paino; 134) Bartolo Paino; 135) Daniela Paino; 136) ? Patanè; 137) Carlo Pavone; 138) Pino Cullotta, 139) Pino La Cava; 140) Gaetano Trifoglio; 141) Letizio Pollo; 142) Giuseppe Portelli; 143) Bartolo Profilio; 144) Franca Saltalamacchia; 145) Adelfa Raffaele; 146) ? Rodà e Cristoforo Moneta; 147) Romualdo La Greca, 148) ? Roncaglia; 149) Cristoforo (Ruccio) Portelli; 150) Caterina Saltalamacchia; 151) Anna Saltalamacchia; 152) Salvatore Basile, 153) Salvatore Lo Ricco; 154) Salvatore Pellegrino; 155) ? Scaramozzino; 156) Giovannino Spanò; 157) Nunziatina Sciacchitano; 158) Bartolomeo Sciarrone; 159) Franco Scoglio; 160) Mariano Sparacino; 161) Spartaco Persiani e Nino Belfiore; 162) Stefano Foti; 163) Turi Giunta; 164) Francesco Ziino; 165) Giovanni Taranto; 166) Giuseppe Taranto; 167) Tindara Costanzo; 168) Bartolo Todaro; 169) Totò Mollica; 170) ? Travia; 171) Salvatore (Tureddu) Greco; 172) Angela Ziino; 173) Gino Viola; 174) Giuseppina Virgona;  175) Giuseppe Virgona; 176) Antonio Zaia; 177) ? Zangari; 178) Domenico Villani; 179) Angela Ziino; 180) Ziino


Alle Eolie la statua della Madonna di Fatima. Dalla Gazzetta del sud del 14 ottobre 2024

I ringraziamenti della famiglia Casamento

Rigenerazione sostenibile e innovazione per le Eolie: a Filicudi la Summer School dei giovani ingegneri

Una formazione intensiva e immersiva volta a individuare soluzioni innovative per il recupero di edifici e territorio, rispettando i criteri di sostenibilità. Con numeri sempre in crescita, anche quest’anno, la Summer School dell’Ordine e della Fondazione degli Ingegneri della provincia di Catania e dell’Università etnea ha visto impegnati giovani e professionisti. Come l’anno scorso, lo scenario su cui operare sono state le isole Eolie, nello specifico quella di Filicudi. Particolare attenzione è stata rivolta all’area di Zucco Grande – isolata e con strutture e abitazioni da recuperare – secondo un principio chiaro: la riqualificazione del patrimonio costruito rappresenta una ricca opportunità di sviluppo per il territorio.

Tra gli obiettivi, infatti, la rigenerazione che preserva il patrimonio esistente, l’utilizzo di energie rinnovabili e la realizzazione di collegamenti con il resto dell’isola, puntando su soluzioni green e mobilità dolce. Una sfida che esalta la “formula vincente del mix tra esperti e giovani, dove tutti mettono a disposizione le proprie conoscenze, know-how ed entusiasmo – afferma il presidente dell’Ordine Mauro Scaccianoce – offrendo nuovi stimoli ai neolaureati e contrastando la fuga di cervelli, stimata in circa 7000 giovani che ogni anno vanno via dalla Sicilia per cercare fortuna altrove. Questo anche per la poca consapevolezza delle grandi opportunità lavorative che offre la nostra terra”. A fargli eco il presidente della Fondazione Filippo Di Mauro, che sottolinea “l’alto livello e qualità dei progetti. Questo anche per merito di tutti coloro che si sono impegnati in questa iniziativa, scegliendo un luogo curioso e stimolante, dove “il silenzio accarezza la mente””.
L’oggetto dello studio

In tutte le edizioni della Summer School, infatti, oggetto di studio sono state le isole, “che presentano molteplici criticità, offrendo spunti di analisi – aggiunge il direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Matteo Ignaccolo – questo, legato agli studi multidisciplinari della nostra Università e alla commistione di bagagli culturali e conoscenze trasversali, permette un approccio didattico produttivo”.

Una sinergia non solo tra i partecipanti, ma anche tra tutti gli attori coinvolti, “il cui risultato è sotto gli occhi di tutti. La Summer School – afferma il direttore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica Giovanni Muscato – è un modello vincente, ispirazione anche per altri in tutto il Paese e lo confermano le attese ampiamente rispettate”.


I 7 gruppi hanno elaborato un masterplan per la realizzazione di un hotel diffuso, il cui progetto ha tenuto conto della mobilità e collegamento con l’isola, delle risorse energetiche, del recupero delle strutture esistenti e della valorizzazione storica degli stessi, mirando non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche alla sicurezza antisismica.

Dopo l’introduzione del coordinatore Vincenzo Sapienza (professore di Architettura tecnica del DICAr), spazio alla presentazione degli elaborati dei vari team: Filicudi (Rosario Bella, Irene Di Stefano, Martina Amas, Beatrice Bonanno, Anna Di Paola), Lipari (Rosanna Timpanaro, Chiara Bisignani, Claudia Vaccaro, Milena Mazzaglia), Vulcano (Elisa Guzzardi, Giuseppe Santanocita, Enrico Giangreco, Lucrezia Cavallaro, Gianmarco Sottosanti), Panarea (Sebastien Di Salvo, Gabriele Pennisi, Elisa Greco, Corrado Pappalardo), Alicudi (Dario Cascone, Rocco Giudice, Antonio Di Stefano, Alessia Ursino), Salina (Chiara Paparo, Marcantonio Bentivegna, Marta Bellino, Alessia Bonanno), Stromboli (Giovanni La Ferla, Luca Lizzio, Antonio Di Salvo, Agnese Consoli, Federica Di Mauro).

A conclusione non sono mancate le considerazioni dei referenti dell’Ordine Stefano Cascone e Alfredo Foti, la cui analisi finale ha dato spunto per migliorare ulteriormente il format, che si presenta come uno “uno spazio di collaborazione legato a un’idea di futuro dei giovani, facendoli sentire parte di una grande famiglia e rimarcando l’importanza dell’ingegneria e degli ingegneri per l’andamento dal Paese”.

C&T ha presentato il Bilancio di Sostenibilità 2023/24. Cresce il numero dei dipendenti e il fatturato. Nuove navi e performance migliorate.

Messina - 14/10/2024 - “La questione della rendicontazione degli aspetti non finanziari, quelli cioè legati alla sostenibilità, non è stata negli scorsi anni all’ordine del giorno per la maggioranza delle aziende. Lo è stata comunque per Caronte & Tourist che già dal 2017, benché non vincolata da alcun obbligo di legge, ha presentato su base volontaria il proprio bilancio di sostenibilità con l’intento certo di illustrare numeri e progetti, ma soprattutto di spiegare il proprio impegno per il territorio, per la comunità, per l’ambiente”.


Così la presidente del Gruppo Caronte & Tourist, Cavaliere del Lavoro Olga Mondello Franza, ha commentato la cerimonia di presentazione del Bilancio di Sostenibilità del Gruppo, svoltasi stamane presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, alla presenza, tra le altre autorità, del Sindaco di Messina Federico Basile.

Numeri (1.229 dipendenti; 29 navi; 6,5 milioni di passeggeri, 2,3 milioni di automobili, 700mila mezzi commerciali trasportati; 700mila miglia navigate; 15 isole collegate; 244 milioni di ricavo e imposte versate in una percentuale che fanno del Gruppo il secondo contribuente in Sicilia tra la aziende private), ma anche importanti e prestigiosi fiori all’occhiello come le certificazioni ISO 14001 (Sistemi di Gestione Ambientale), ISO 37001 (Prevenzione dei fenomeni Corruttivi), ISO 30415 (Promozione dei Valori di Diversity & Inclusion, prima compagnia di navigazione in Italia ad averla ottenuta. E poi l’aggiornamento (nei primi mesi del 2023) del Codice Etico dopo l’adozione del programma di Compliance Antitrust; l’aggiornamento, dopo il D.lgs. 24/2023, della policy aziendale in materia di Whistleblowing, per prevenire e individuare condotte in violazione dei principi etici su cui si fonda l’operato del Gruppo; le 10.833 ore di formazione per i dipendenti; i 31 milioni destinati a borse di studio per i più promettenti tra i giovani neodiplomati e neolaureati di Sicilia e Calabria; la partecipazione al “Premio Bilancio di Sostenibilità” del Corriere della Sera, insieme ad altre 170 imprese ed enti nazionali che si sono misurati sulle buone pratiche ESG (Environmental, Social and Governance) e che è valsa a Caronte & Tourist il Sigillo “Premio Bilancio di Sostenibilità” come certificazione del proprio impegno.

Il corposo documento è stato elaborato dal team di lavoro del Gruppo C&T, affiancato dai consulenti esperti di Deloitte, e coordinato dal responsabile Cesare Barbera.

“Abbiamo immaginato e scelto - ha detto Pietro Franza, AD del Gruppo - un modello di business innovativo, centrato sul cliente e sulla customer experience. Abbiamo adottato per questo un nuovo modello organizzativo e una nuova metodologia di lavoro basata su un approccio “test & learn” per perfezionare le soluzioni grazie agli input forniti dai clienti e sul monitoraggio continuo per poter raccogliere riscontri tempestivi e intervenire in caso di necessità. L’attenzione al cliente costituisce uno dei punti cardine della politica commerciale dell’azienda, che ha creato, grazie all’esperienza maturata negli anni, programmi su misura per i propri passeggeri.

Il Gruppo ha individuato e monitorato una serie di indicatori di qualità connessi a fattori strategici, per garantire ai viaggiatori un servizio di qualità, e cioè la regolarità e la puntualità del servizio, le condizioni di sicurezza e la comodità del viaggio, le informazioni che forniamo ai passeggeri, la disponibilità del personale. Possiamo dirci abbastanza soddisfatti se è vero che nel 2023 siamo stati in grado di assicurare servizi regolari nel 97% dei casi”.

“Siamo consapevoli - ha detto Lorenzo Matacena, che del Gruppo è vicepresidente oltre che AD - che i cambiamenti climatici stanno già avendo conseguenze significative sull’economia, sulla società e sui modelli di consumo, e avvertiamo forte la responsabilità di dover contribuire alla difesa degli ecosistemi in cui operiamo.

La politica ambientale del Gruppo è a 360 gradi e coinvolge anche i dipendenti, a partire da comportamenti semplici ma significativi, come il riciclaggio di toner, carta, plastica, la pratica della raccolta differenziata e l’attenzione al risparmio energetico.
Le navi della nostra flotta sono certificate dalle Capitanerie di Porto e possiedono gli obbligatori attestati internazionali di conformità in materia di gestione della sicurezza e di prevenzione dell’inquinamento marino”.

 

Il Gruppo è fortemente orientato al trasporto ecosostenibile. Non a caso, il Piano degli investimenti strategico pluriennale prevede la messa a terra di ingenti investimenti che mirano principalmente al rinnovo e al ringiovanimento della flotta, nell’ottica del miglioramento delle performance aziendali sia in termini di efficienza tecnico operativa che in termini di prestazioni ambientali.

Secondo Vincenzo Franza, AD di Caronte & Tourist Isole Minori “l’impegno del Gruppo C&T per un trasporto sostenibile parte dalla Elio, la prima nave traghetto a navigare nel Mediterraneo usando il gas naturale liquefatto; è stato ribadito con l’entrata in linea nei collegamenti con le Isole Minori della Nerea, sintesi di innovazione ed efficienza; proseguirà con le navi gemelle della Elio, prima delle quali è la Pietro Mondello, dotata di avanzate innovazioni tecnologiche, tra cui un impianto ibrido diesel/LNG/battery di ultima generazione, che verrà consegnata nel corso del 2024 e sarà impiegata nello Stretto di Messina; proseguirà ulteriormente con la realizzazione di altre tre unità che permetteranno nel medio periodo un sostanziale ringiovanimento della flotta”.

Trasporto sostenibile e difesa dell’ambiente, dunque. Ma non solo. L’immagine è quella di un Gruppo decisamente orientato lungo la strada della sostenibilità nel senso più ampio del termine, che per ottenere le proprie certificazioni - la ISO 9001 (riduzione dei rischi aziendali), la ISO 26000 (responsabilità sociale d’impresa) e la ISO 45001 (salute sul luogo di lavoro) e la ISO 30415 (gestione delle risorse umane) - si è affidato a un Ente come il RINA, soggetto certificatore che attesta la conformità della mission aziendale per quanto concerne qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro e inclusività.

“La sicurezza sui luoghi di lavoro – ha detto Calogero Famiani, AD di Caronte & Tourist Isole Minori – è una delle nostre priorità assolute. Abbiamo tantissimo investito in prevenzione e formazione, insediando anche un gruppo di lavoro dedicato. Il nostro obiettivo è azzerare gli incidenti durante il lavoro”.

Il Gruppo Caronte & Tourist vive di molteplicità e dialoga con tutte le generazioni e le culture, consapevole di come la diversità risulti essere un fattore imprescindibile al fine di sviluppare e diffondere un ambiente di lavoro dignitoso per tutti, nel quale ciascuno possa sentirsi a suo agio nello svolgere il proprio ruolo.

Su questi temi sono intervenuti la presidente del CIRS, Maria Celeste Celi, il presidente di Arcigay, Rosario Duca e la Dirigente dell’ITS Academy di Catania, Brigida Morsellino.

“Ogni persona - ha detto Tiziano Minuti, HR Manager del Gruppo - rappresenta per noi un’individualità unica e diversa, con personalità, storia e competenze specifiche. Il Gruppo crede che la diversità, in tutte le sue manifestazioni, sia un vantaggio strategico, fattore di arricchimento e apertura culturale; per questo favorisce un ambiente di lavoro inclusivo, volto alla collaborazione e alla crescita con il supporto di tutti, realizzato incoraggiando ogni persona ad esprimersi liberamente, liberando in questo modo il proprio potenziale e aumentandone la motivazione. Perché – per dirla con il poeta - nessun uomo è un'isola, completo in sé stesso; ogni uomo è una parte del tutto”.

Tutti gli interventi sono stati tradotti in Lingua dei Segni Italiana.

Esibizione Cantori Popolari delle Eolie - Columbus Day Parade 2024 - Seaside Heighs - New Jersey (video di 6:10)

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I ringraziamenti delle famiglie Lunghi, Cosentino e Fichera

Un airone bianco...in sosta a Stromboli

Buon compleanno a...

...Clelia Mirella Raffaele, Angelo Cassarà, Lucia Ziino, Luciano Manfrè, Francesca Pace, Odelia Pa

I ringraziamenti delle famiglie Lorizio e Bonfante

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Chiamati a crescere sempre

Carabinieri, il luogotenente Salvatore Bonarrigo va in congedo dopo 34 anni di servizio

Friano e Bonarrigo
 da www.tusciaweb.eu

Vitorchiano – Dopo oltre trentaquattro anni di servizio il luogotenente carica speciale Salvatore Bonarrigo, comandante della stazione carabinieri di Vitorchiano (Vt), va in congedo.

L’8 ottobre i tanti colleghi venuti per l’occasione da altri centri della provincia nella caserma di Riello, hanno salutato e ringraziato l’ispettore per il suo impegno per l’Arma e per la cittadinanza.

Nativo di Lipari (ME), si è arruolato il 18 settembre 1990 e si è formato alla Scuola Sottufficiali di Velletri e di Firenze. Nel 92’ la Stazione di Bagnaia (Vt) è stato il Reparto di prima destinazione – dove è stato vicecomandante – poi nel 1997 il trasferimento a Vitorchiano che maggiormente segnerà il suo percorso umano e professionale; sarà comandante di stazione per circa ventisette anni, divenendo punto di riferimento nella comunità del paese e partecipando ai momenti più significativi della sua storia recente.

Un ufficio nel quale l’ispettore è stato impegnato su più fronti, in attività di polizia giudiziaria come di ordine pubblico, facendosi riconoscere quale professionista serio, concreto e risoluto.

Basti pensare all’attività investigativa con la quale nel 2007 condusse all’arresto di cinque malviventi di origine albanese, dediti a furti in abitazione in centro e nord Italia, alle indagini del 2008 che portarono all’arresto di 13 persone per spaccio di stupefacenti a danno di minorenni nell’area dei Cimini, o da ultimo nel 2023, all’arresto di tre persone per rapina a due turisti tedeschi nei pressi di un distributore di benzina di Vitorchiano.

Insignito di Medaglia Mauriziana al merito di dieci lustri di carriera militare, croce d’oro per l’anzianità di servizio, medaglia d’oro al merito di lungo comando, Cavaliere della Repubblica, il luogotenente Bonarrigo nel corso del tradizionale incontro di commiato, ha voluto rendere un ringraziamento particolare ai carabinieri propri collaboratori, letti i messaggi di stima di professionisti e cittadini vitorchianesi.

 Il comandante provinciale, colonnello Massimo Friano ha salutato il luogotenente carica speciale Salvatore Bonarrigo ringraziandolo per aver saputo rappresentare nei suoi lunghi anni di comandante di stazione “l’espressione concreta della prossimità, della vicinanza alla comunità di Vitorchiano; con l’esempio, con responsabilità, con sensibilità, ha saputo indirizzare le donne e gli uomini che gli sono stati affidati ad aderire alle puntuali esigenze dei cittadini, costituendo un punto di riferimento, certo e affidabile”.

Oggi, San Callisto I

Il nome di questo grande Papa è celebre per il cimitero che da lui prende il nome. Sulla porta d'ingresso sta scritto: « Chi entra in questo cimitero contrito e confessato, otterrà la remissione dei peccati per i meriti di centosettantamila martiri qui sepolti con 46 Papi morti per Gesù Cristo ».

Catacombre di San Callisto
                                                                                            Catacombe di San Callisto
Il suo nome, che deriva dal greco, significa « bellissimo » e ben gli conveniva per le sue rare doti e per le belle opere che seppe compiere. Romano, di famiglia patrizia, egli nacque in Trastevere nel luogo detto « Urbs Ravennatum », quartiere dei « Ravennati », perchè ivi avevano avuto la loro dimora marinai e militari che l'imperatore Augusto richiamò a Roma dalla città di Ravenna. S. Callisto successe a S. Zeffirino sulla cattedra di S. Pietro l'anno 220 e resse la Chiesa per cinque anni e due mesi.

Oltre le catacombe da lui abbellite ed ingrandite, altre tre opere resero glorioso il suo pontificato: la basilica di S. Maria in Trastevere, il digiuno stabilito nelle Quattro Tempora ed il luminoso suo martirio.
Si racconta che a Roma, in Trastevere, in un giorno di Natale sia prodigiosamente scaturita una fonte d'olio che zampillò per un giorno intero. Per tale fatto si radunavano numerosi i Cristiani per celebrare i santi misteri. Ma molti signori, approfittando di questi raduni, pensarono di aprirvi bettole, dove i Cristiani erano continuamente disturbati. Morto l'imperatore Eliogabalo e succedutogli Alessandro Severo, sembrò opportuno ai Cristiani ricorrere a lui dopo aver pregato inutilmente quegli osti di togliere le loro bettole. Gli esercenti fecero anch'essi ricorso, ma l'imperatore, esaminata attentamente la questione, disse: « Qual è quel Dio che colà volete adorare? ». Gli fu risposto: « Il Dio dei Cristiani ». « Certo, soggiunse l'imperatore, è meglio che quel luogo sia destinato al culto di qualsiasi Dio, che dato in potere degli osti ». E questi ultimi dovettero ritirarsi e lasciar liberi i Cristiani. A tale notizia S. Callisto provò tanta gioia che, per gratitudine a Dio, volle erigere in quel luogo la prima chiesa ad onore della Gran Madre di Dio.

A S. Callisto si attribuisce la proibizione del matrimonio tra i consanguinei; confermò le Quattro Tempora, e convertì il console Palmazio e i due senatori Felice e Simplicio. Questa sua attività gli attirò l'odio dei rigoristi cristiani che lo uccisero gettandolo vivo in un pozzo con l'accusa di lassismo. I Cristiani ne presero il corpo e lo seppellirono sotto l'altare di S. Maria in Trastevere.

Martirio di San Callisto
titolo Martirio di San Callisto
autore Giovanni Bilivert anno sec XVII

PRATICA. impariamo da questo grande Papa a suffragare ed a rispettare i poveri morti.

PREGHIERA. O Dio, che ci allieti con l'annua solennità del tuo beato martire e Pontefice Callisto, concedici propizio che come ne celebriamo la festa così usufruiamo della sua protezione.

MARTIROLOGIO ROMANO. San Callisto I, papa, martire: da diacono, dopo un lungo esilio in Sardegna, si prese cura del cimitero sulla via Appia noto sotto il suo nome, dove raccolse le vestigia dei martiri a futura venerazione dei posteri; eletto poi papa promosse la retta dottrina e riconciliò con benevolenza i lapsi, coronando infine il suo operoso episcopato con un luminoso martirio. In questo giorno si commemora la deposizione del suo corpo nel cimitero di Calepodio a Roma sulla via Aurelia
.

Buongiorno...così!


 

E' deceduta Francesca Albano in Riganò

Le onoranze funebri sono a cura della ditta
ALFA&OMEGA di Lipari
Alla famiglia le condoglianze della famiglia Sarpi e di Eolienews

domenica 13 ottobre 2024

Al vial al Freeland il Torneo invernale di calcio a 5 (4 foto e video)

 




Lipari, Protezione civile a scuola. Dalla Gazzetta del sud del 13 ottobre 2024

Calcio, Prima Categoria: Esordio vincente per Ferrara nuovo tecnico del Lipari IC. Gli altri risultati e la classifica

Prima vittoria stagionale per il Lipari Ic che, oggi, al Monteleone - Scoglio, ha superato per 4 a 1 la Sfarandina, scrollandosi di dosso lo zero in classifica. A segno sono andati F. Puglisi (3) e N. Cincotta

Sulla panchina rossoblù ha esordito il neo tecnico Alessio Ferrara che, in settimana, è subentrato a Renzo Giunta che ha dovuto lasciare per motivi di lavoro. 

Questi gli altri risultati: Nuova Azzurra Fenice - Futura 1 - 4; Comprensorio del Tindari - Mamertina 3 - 1; Folgore Milazzo - Pro Falcone 1 - 2; Sinagra - Melas 0 - 3; Stefano Catania - Or.sa. 1 - 0

Guidano la classifica Futura e Pro Falcone con 9, seguiti dal Melas a 7, da Or.sa e Mamertina a 6, Stefano Catania 5, Comprensorio del Tindari 4, Lipari IC 3 , Folgore Milazzo e Sinagra 1. Chiudono la classifica con zero punti Nuova Fenice e Sfarandina.

Domenica prossima il Lipari viaggerà sul campo della Mamertina

Sanità nelle isole minori. La "Carta" entro ottobre. Dalla Gazzetta del sud del 13 ottobre 2024


 

La statua Pellegrina della Madonna di Fatima a Canneto e a Pirrera

Eoliani che non ci sono più (riproposizione 9° filmato) (durata 13:07)

 In questo filmato: 1) Mina De Salvo; 2) Tindara Costanzo; 3) Olimpia Marraffa: 4) Giovanni Sarpi; 5) Marisa Natoli; 6) Marilena Puglisi; 7) Angelino Merlino; 8)Emilio Ziino; 9) Bartolo Merrina e Michele La Torre; 10) Cris Merlino; 11) Salvatore Ziino; 12) Franco Carrà; 13) Annunziata Profilio; 14) Alessandro Profilio; 15) Salvatore Mirabito; 16) Lucia D'Albora; 17) Pino Sarpi; 18) Rocco Italiano; 19) Salvatore Di Mauro (Turi Alivu); 20) Luigi Pastore; 21) Angelina Zaia ved. Martinucci; 22) Giuseppe Biviano; 23) ?; 24) Ciccinello Profilio e Pino Gugliotta; 25) ? Pace; 26) ? Mirabito; 27) Salvatore Saltalamacchia; 28) Marianna Giardina; 29) ?; 30) Salvatore Lo Ricco; 31) Giacomo Libro; 32) Rosaria Garito e Gioacchino Mannuccia; 33) Enrico (Eligio) Cannistrà; 34) Lo Schiavo Angelino; 35) Stefano Recupero; 36) Don Pino Raffaele, Giulio China e Mariano Sparacino; 37) Giovanni Narduzzo; 38) Antonino Natoli; 39) Armando Turcarelli; 40) Vittorio D'Ambra; 41) Francesco Barile; 42) Bartolo Cappadona; 43) Andrea Basile; 44) ?; 45) Francesco Bonfante; 46) Giovanni Li Donni; 47) ? Calenda; 48) Saverio Camporeale; 49) Pippo Costa; 50) Carmelo Raccuia; 51) Ciccarelli; 52) Domenica Arrigo; 53) Ciro Iacullo; 54) ? Cullotta; 55) Tanino Taranto; 56) Bartolomeo Taranto; 57) Fabio Brach; 58) Maria Grazia Divola; 59) Domenica Speziale; 60) Domenico Cincotta; 61) Bartolo Falanga; 62) Felice Paino; 63) Gaetano Spinella; 64) Giovanni Mandarano; 65) Gioacchino Mannuccia; 66) Giuseppe Favorito; 67) Giuseppe Maggiore; 68) ?; 69) ?; 70) Filippo China e Mafalda Cutuli; 71) Antonino Giuffrè; 72) Rosaria La Greca; 73) Angelo Luca; 74) Maria Mangano; 75) Mario Lauricella; 76) ?; 78) Giovanni Merlino; 79) ? La Torre; 80) Peppino Cacace; 81) Pia La Greca; 82) Gaetano Trifoglio e Eugenio Sciacchitano; 83) ? Provvidenti; 84) Raimondo Russo; 85) Giulio China; 86) Pietro Saltalamacchia; 87) Salvatore La Greca; 88) Salvatore Pellegrino; 89) Salvatore Profilio e Neva Ambrogetti; 90) Angelino Sardella; 91) Nino Ziino; 92) Lina Scaramozzino; 93) Maria Sciacchitano; 94) ?; 95) Tanino Ruggiero; 96) Ruccio Tauro; 97) Coniugi Travia; 98) Giuseppina Trimboli; 99) Giovanni Mangano; 100) ?; 101) ?; 102) Deli Carbonari; 103) ? Pavone e ? Milano; 104) Angela (Lina) Sciacchitano; 105) Don Alessandro Restuccia; 106) Nino Subba; 107) Rodolfo Mandarano; 108) Carolina Marino; 109) Nunzio Consoli; 110) Ruccio Carbone; 111) Salvatore Isgrò; 112) Angelo Speziale; 113) Anna De Maria; 114) Antonio Scoglio; 115) Vittorio Barile; 116) Bartolo Munafò; 117) Bartolo Valastro; 118) Basilino Sottile; 119) Antonino Cappadona; 120) Bartolo Cincotta; 121) Peppino Scoglio e Giovanna Pavone; 122) Giovanni Silvestro e Giuseppe Biancheri; 123) Damiano Russo; 124) Antonino Di Losa; 125) Edoardo Bongiorno; 126) Elena Vergari e Antonino Tesoriero; 127) Enzo Favata; 128) Eufemia Biviano; 129) Fausto Marmora; 130) Filippo Di Stefano; 131) Domenico Marocchini; 132)?; 133) Gasparino Monteleone, Pino Raffaele, Francesco Broccio, Umberto Mirabito; 134) Giacomo Giampino; 135) Giovanni Saccà; 136) Gilormino Mannello; 137) Giovannino Milano; 138) Francesco Giovenco; 139) Ciccino Giunta; 140) Giuseppe Siracusano; 141) Gaetano Iacono; 142) Cristoforo La Greca; 143) Lucio Costanzo; 144) Lo Surdo Francesca; 145) Mina De Salvo; 146) Pino Natoli; 147) Ninni Megna; 148) Peppino Merlino; 149) Nino Sulfaro; 150) Nino Santamaria; 151) Padre Nino La Rosa; 152) Francesco Cincotta; 153) Pietro Caprara; 154) Pippo Guerrera e Caterina Capone; 155) Salvatore La Greca; 156) Stefano Scibilia; 157) Antonietta Del Gais; 158) Vittorio Vento; 159) Salvatore Giuttari; 160) Bartolino Raffaele; 161) Stefano Mazza; 162) Mons. Salvatore Nicolosi e Francesco Vitale


Guardando...al passato: A varda

Era una rozza sella che, fissata sul dorso del mulo o dell'asino, consentiva il trasporto di carichi di vario genere, oltre che della persona

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Chi hai nel cuore

Buon compleanno a...

Daniela Maggiore, Teresa Frunzo, Andrea Mangano, Antonella Giorgi, Grace Mandanici

LA PAROLA Commento al Vangelo di domenica 13 ottobre 2024

Santo del giorno di oggi, 13 ottobre: San Teofilo di Antiochia


Teofilo governò la chiesa di Antiochia nel II secolo come sesto vescovo dopo l'apostolo S. Pietro che di quella comunità cristiana fu il primo pastore. Teofilo era uomo di grande cultura anche profana e fu uno dei padri della chiesa autore di numerose opere di carattere apologetico in difesa della fede cristiana. Era nato in Mesopotamia nel paganesimo e ricevette una raffinata educazione nell'ambito della corrente ellenistica.
Attento osservatore dei costumi e delle credenze dei cristiani, maturò la conversione alla fede con la lettura delle Sacre Scritture e usò le sue esperienze di convertito per controbattere le argomentazioni dei pagani e dei filosofi. Nel 169 fu eletto vescovo di Antiochia dove è documentato almeno fino al 180 e oltre alla operosità culturale, di lui si ricorda la cura pastorale per il suo gregge formato da cristiani provenienti sia dall'ebraismo che dal paganesimo.

L'unico suo scritto che ci sia pervenuto è l'Apologia ad Autolico ma, secondo quanto ricorda Eusebio di Cesarea, Teofilo scrisse anche un'opera contro i Manichei e il loro capo Marcione.

MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di San Teófilo, vescovo di Antiochia, uomo di grandissima cultura, che tenne, sesto dopo il beato Apostolo Pietro, il pontificato di questa Chiesa e scrisse un’opera contro Marcione per difendere la retta fede.

Buongiorno e buona domenica...così


 

sabato 12 ottobre 2024

A Rimini le isole Eolie in vetrina. Dalla Gazzetta del sud del 12 ottobre 2024

Alicudi, resta irrisolta l'emergenza "capre". Dalla Gazzetta del sud del 12 ottobre 2024

Eoliani che non ci sono più (Riproposizione 8° filmato) (durata 4 minuti circa)

 In questo filmato: 1) Angelino Sardella; 2) Franco Carrà; 3) Maria Sciacchitano; 4) Pietro Saltalamacchia; 5) Olimpia Marraffa; 6) Giovanni Sarpi; 7) Mina De Salvo; 8)Emilio Ziino; 9) Bartolo Merrina e Michele La Torre; 10) Francesco Barile; 11) Pia La Greca; 12) Benito Calenda; 13) ? Cullotta; 14) ? Divola; 15) ? Martello; 16) Rosaria La Greca; 17) ? Spanò; 18) Arrigo Domenica; 19) Tanino Ruggiero; 20) Maria Natoli ved. Giardina ; 21) ?; 22) Salvatore Ziino; 23) Bartolo Cappadona; 24) Rosaria Garito e Gioacchino Mannuccia; 25) Gioacchino Mannuccia; 26) Don Pino Raffaele, Giulio China e Mariano Sparacino; 27) Raimondo Russo; 28) Salvatore Pellegrino; 29) Giovanni Narduzzo; 30) ?; 31) Filippo China e Mafalda Cutuli; 32) Giuseppe "Peppuzzu" Mandile; 33) Salvatore Di Mauro (Turi Alivu); 34) Ruccio Tauro; 35) Annunziata Profilio; 36) Salvatore La Greca; 37) ?; 38) Salvatore Lo Ricco; 39) Luciano Cannistrà; 40) Marianna Giardina; 41) Beppe Lo Cascio; 42) Felice Paino; 43) Antonino Natoli; 44) ? Beninati; 45) Giuseppina Trimboli; 46) Giuseppe Maggiore; 47) Salvatore Profilio e Neva Ambrogetti; 48) Andrea Basile, 49) Carmelo Raccuia; 50) Domenico Cincotta; 51) Angelo Luca; 52) Francesco Bonfante; 53) Giovanni Merlino; 54) Gaetano Trifoglio e Eugenio Sciacchitano

Dalla Gazzetta del sud del 12 ottobre 2021 un articolo di Salvatore Sarpi

Concluso congresso ANSPI a Favignana: rivendicata una migliore sanità per le isole minori. Musumeci " Isolani dei 35 Comuni non sono cittadini di serie B"

FAVIGNANA (TP) 12 ott - In questo momento di grande trasformazione della sanità italiana, se non cambia l’approccio culturale nei confronti delle isole minori e la visione dei bisogni reali dei pazienti e degli operatori sanitari, che ogni giorno affrontano difficoltà di ogni genere e si scontrano con carenze strutturali e gap tecnologici, i territori penalizzati dall’insularità continueranno a lamentare criticità ormai note da anni. Al contrario serve investire in micro sistemi sanitari con peculiarità, specifiche tutele e previsioni normative ed economiche.
“Le isole minori sono un tema molto diffuso ma poco trattato - ha detto il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, intervenuto con un video messaggio al congresso nazionale dell’Anspi, associazione presieduta da Gianni Donigaglia, concluso oggi a Favignana, dove numerosi esperti si sono riuniti per scrivere una “Carta” in cui sintetizzare necessità e richieste da inviare a Parlamento e Governo - gli isolani dei 35 comuni presenti in Italia non devono essere considerati cittadini di serie B; attendiamo i suggerimenti che emergeranno dall’assise per mettere mano a Roma ad una riforma normativa e ad eventuali previsioni finanziarie, che ho già sollecitato al ministro della Salute Schillaci, anche alla luce della più generale carenza di personale sanitario”.
Un esempio di valorizzazione isolana è rappresentato dall’ambizioso progetto sul “turismo sanitario inverso”, lanciato dall’Asp Trapani: “L’idea è proporre l’ospedale di Pantelleria come centro chirurgico e post chirurgico per pazienti provenienti da fuori - spiega il direttore generale Ferdinando Croce - grazie ad un percorso che comprende valutazione della struttura, implementazione della telemedicina, collaborazione con compagnie aeree e strutture ricettive, offrendo pacchetti turistici non impegnativi dal punto di vista economico”. Sul punto anche l’intervento del dirigente medico UOS Chirurgia Generale P.O. di Pantelleria Massimo Chiarot: “L’obiettivo è ridurre lo stress del malato nel pre e post operatorio; è possibile anche prevedere la visita chirurgica e l’intervento ambulatoriale nel medesimo giorno, ma servirà una campagna di comunicazione ad hoc per fare comprendere agli utenti i benefici della scelta di farsi operare a Pantelleria”.
Croce ha poi ribadito l’impegno della Carta di Favignana: “Entro il 31 ottobre trasmetteremo il documento che potrà arricchire e integrare una nuova proposta di legge sulle isole che sono minori, ma non piccole, invitando ad un rinnovamento già nella denominazione”.
Medici e operatori sanitari che scelgono di andare a vivere e lavorare su un’isola
continuano a non essere apprezzati: “Solo 40 centesimi in più all’ora per un medico di famiglia isolano come me - ha ricordato Angelo Casano, medico a Pantelleria e segretario provinciale Fimmg - l’Italia investe appena 7% del PIL in sanità, la Germania ad esempio circa il 12%, quasi il doppio: questo ha una ricaduta enorme nei territori marginalizzati”. Nella proposta dell’Anspi si parlerà però di incentivo non sulla prestazione ma sulla carriera per essere ancora più importante e significativo per il singolo lavoratore.
Il presidente onorario dell’Anspi Antonino Scirè ha poi ricordato la possibilità di ridurre la quota ECM (i crediti dell’aggiornamento medico) per chi lavora nelle isole e ha difficoltà oggettive a seguire corsi di formazione.
Il responsabile Coordinamento Interaziendale Pandemie Mario Minore ha ribadito l’imprescindibilità di un radicale cambio di passo nell’approccio alla sanità isolana: “Non basta prevedere più medici o infermieri, più strumenti o più servizi, bisogna modificare la visuale di tutti gli stakeholder verso una direzione territorio-centrica”.
Per la direttrice segreteria tecnica Ancim, l’associazione nazionale comuni isole minori, Giannina Usai il disegno di legge quadro sulle isole minori “è assolutamente insufficiente. È previsto solo un articolo, noi invece chiediamo una legge approfondita e interamente dedicata alla sanità nelle isole minori e che sia collegata alla finanziaria”.
Infine i sindaci di Lipari Riccardo Gullo e Favignana Francesco Forgione hanno ricordato le numerose “battaglie” portate avanti già dagli anni ‘90 per migliorare la rappresentanza delle isole minori nelle istituzioni nazionali e regionali: una su tutte, la creazione di un ufficio speciale per le isole minori in seno alla Regione Siciliana


Variazioni di bilancio, ok in giunta a manovra da 350 milioni. Schifani: «Fondi per affrontare le emergenze e sostenere l’economia»

«Emergenza siccità con investimenti nelle reti idriche e sostegni alle imprese agricole, iniziative a favore delle aziende e dei sistemi produttivi. E ancora, fondi per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori regionali, per le persone con disabilità gravissima, caro voli e comarketing per gli aeroporti minori». Sono queste le principali linee di intervento annunciate dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e contenute nelle variazioni di bilancio deliberate ieri in giunta. La manovra vale complessivamente 350 milioni di euro che dovranno essere spesi dall’amministrazione regionale entro il 2024: la somma di 250 milioni originariamente prevista è lievemente cresciuta passando a 260 milioni, ai quali si aggiungono economie di bilancio per 90 milioni.

«Uno degli obiettivi principali della manovra – dice il presidente Schifani – è quello di destinare risorse per continuare ad affrontare in maniera decisa e con interventi strutturali le emergenze che stanno colpendo la Sicilia come conseguenza della siccità: dal comparto agricolo alle difficoltà di approvvigionamento idrico dei territori. Con questa legge di variazioni di bilancio, però, punteremo a rafforzare anche il sostegno alla crescita economica con provvedimenti in favore del tessuto produttivo, mirando all'aumento dell’occupazione. Abbiamo, inoltre, previsto misure per continuare a contrastare il caro-voli, per supportare i Comuni e per garantire il diritto alla mobilità dei siciliani».

Il capitolo siccità vale circa 42 milioni di euro stanziati per gli interventi della Protezione civile e per alcune opere di manutenzione straordinaria e ripristino nel settore agricolo. Ulteriori 14,2 milioni, all’interno del capitolo per gli investimenti nelle reti idriche, serviranno per le nuove condotte idriche di Agrigento e Caltanissetta. Collegati alla stessa emergenza anche gli stanziamenti a favore degli agricoltori: 18,9 milioni di euro con i quali si interverrà aumentando le disponibilità di bilancio per il bonus fieno, gli indennizzi per il mancato raccolto del settore cerealicolo, l’abbattimento dei canoni dei consorzi di bonifica e il sostegno agli apicoltori. Previsto anche un fondo di progettazione per i Consorzi di bonifica e la manutenzione del sistema meteorologico regionale.

Prodotti farmaceutici dagli...scarti del pesce: il progetto. Dalla Gazzetta del sud dell'11ottobre 2024

L'articolo si ingrandisce cliccandoci sopra
 

Buon compleanno a...

...Elena Favaloro, Giovanni Biviano, Antonio La Greca, Rosa Famularo, Nunzio Formica, Arianna Martello, Florina Gheata 



Lipari: Morì dopo lunga attesa. Il caso non è chiuso. Dalla Gazzetta del sud del 12 ottobre 2024


 

Il #pensiero di Don Bernardino Giordano: Respira e condividi

Cantori Popolari Eolie ad inaugurazione Columbus Day cantano l'inno nazionale, segue alza bandiera (video)

Oggi, 12 ottobre: Beato Carlo Acutis

Carlo Acutis nacque a Londra il 3 maggio 1991 da Andrea Acutis e Antonia Salzano, milanesi provvisoriamente in città per lavoro. Carlo fin da piccolo manifesta un'indole particolarmente devota tanto che tornati in Italia a soli 7 anni chiese di poter ricevere la Prima Comunione.

Richiesta insolita ma che venne accolta dopo averla sottoposta a Monsignor Pasquale Macchi il quale diede il suo benestare dopo aver interrogato il ragazzo, ritenendolo idoneo. Carlo ricevette così l'Eucaristia il 16 giugno 1998, giovanissimo, e restò un punto fermo nella sua breve vita assieme alla messa quotidiana alla quale assisteva.

La sua esistenza si svolgeva come quella di tutti i ragazzi della sua età, ma sempre caratterizzata dalla sua voglia di aiutare gli altri e dalla sua gioia, diceva infatti “La tristezza è lo sguardo rivolto verso se stessi, la felicità è lo sguardo rivolto verso Dio. La conversione non è altro che spostare lo sguardo dal basso verso l’alto. Basta un semplice movimento degli occhi”. La sua fede fu talmente coinvolgente da spingere il collaboratore domestico di casa, un bramino induista, a convertirsi al cristianesimo, colpito proprio da “la sua profonda fede, la sua carità e la sua purezza”.

Carlo era anche bravo in informatica tantoche è stato proclamato patrono del web, e così dopo aver assistito ad un incontro di presentazione del Piccolo Catechismo eucaristico decise di dare vita ad una mostra sui miracoli eucaristici, per testimoniare la vera presenza di Gesù nell'ostia. Dopo tre anni di ricerche in giro per l'Europa con in genitori la mostra era pronta e talmente ben fatta da essere richiesta dalle diocesi di tutto il mondo.

Il sogno di Carlo era di farsi sacerdote, ma purtroppo all'età di 15 anni fu stroncato da una leucemia fulminante, e dopo aver dedicato la sua vita “al suo amico Gesù” torna alla casa del Padre il 12 ottobre 2006. Venne sepolto ad Assisi e successivamente dal cimitero viene traslato nel Santuario della Spogliazione: attraverso una speciale procedura di imbalsamazione viene esposto alla visita dei pellegrini.

Dichiarato venerabile nel 2008 è stato beatificato il 10 ottobre 2020 dopo averne accertato almeno un miracolo, ovvero la guarigione di un ragazzo brasiliano avvenuta dopo averne toccato le reliquie.

La madre: «Vi racconto il suo miracolo»

Intervista realizzata da Stefano Lorenzetto alla madre di Carlo, Antonia Salzano, e pubblicata dal Corriere

Intercede. Salva. Guarisce. Converte. Appare. I devoti di quello che già viene chiamato il patrono di Internet, almeno 1 milione nei cinque continenti, vedono la sua presenza ovunque. L’ultimo segno, il 15 agosto. Scrivono i fan su Facebook: Questa notte, nella solennità della Santissima Vergine Maria Assunta, Carlo venuto a prendersi la sua cagnolina Briciola di quasi 17 anni. Ora corre e gioca anche lei nei meravigliosi giardini del Paradiso assieme agli altri animali di Carlo che l’hanno preceduta, i cani Poldo, Stellina e Chiara, i gatti Bambi e Cleopatra. Non le pare eccessivo che associno l’Assunzione alla morte di una bestiola? Sorride indulgente Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, stroncato a 15 anni da una leucemia fulminante nel breve volgere di 72 ore.

Prima che ci lasciasse, gli dissi: se in cielo troverai i nostri amici a quattro zampe, compari con Billy, il cane della mia infanzia. Lui non lo conosceva. Un giorno zia Gioia, ignara del nostro accordo, mi telefonò: “Stanotte in sogno ho visto Carlo. Teneva fra le braccia Billy”.

Ma sono ben altri i segni per cui lo studente milanese, già venerabile dal 2018, verrà proclamato beato dalla Chiesa il 10 ottobre ad Assisi, ultima tappa prima di diventare santo. Quando il 23 gennaio 2019 si eseguì la ricognizione canonica sulle spoglie mortali del giovanissimo servo di Dio, la sua salma fu trovata intatta.

Io stavo lì, mio marito non volle vedere. Era ancora il nostro ragazzone, alto 1,82, solo la pelle un po’ più scura, con tutti i suoi capelli neri e ricci. E lo stesso peso, quello che si era predetto da solo. Pochi giorni dopo il funerale, all’alba fui svegliata da una voce: “Testamento”. Frugai in camera sua, pensavo di trovarvi uno scritto. Nulla. Accesi il pc, lo strumento che preferiva. Sul desktop c’era un filmato brevissimo che si era girato da solo ad Assisi tre mesi prima: “Quando peserò 70 chili, sono destinato a morire”. E guardava spensierato il cielo.

La vita di Carlo durò solo 5.641 giorni.

In realtà 5.640. Entrò in coma alle 14 dell’11 ottobre 2006, con il sorriso sulle labbra. Credevamo che si fosse addormentato. Alle 17 fu dichiarata la morte cerebrale, la mattina del 12 quella legale. Avremmo voluto donare i suoi organi, ma non fu possibile, ci dissero che erano compromessi dalla malattia. Un bel paradosso, perché il cuore, perfetto, ora sarò esposto in un ostensorio nella basilica papale di San Francesco ad Assisi.

Quand’ stato prelevato?

Durante la ricognizione del 2019. Con atto notarile abbiamo voluto donare il corpo al vescovo di Assisi. Era giusto che appartenesse alla Chiesa universale.

In che modo Carlo scoprì la fede?

Non certo per merito di noi genitori, lo scriva pure. In vita mia ero stata in chiesa solo tre volte: prima comunione, cresima, matrimonio. E quando conobbi il mio futuro marito, mentre studiava economia politica a Ginevra, non che la domenica andasse a messa.

Allora come spiega questa religiosità?

Un ruolo lo ebbe Beata, la bambinaia polacca, devota a papa Wojtyla. Ma c’era in lui una predisposizione naturale al sacro. A 3 anni e mezzo mi chiedeva di entrare nelle chiese per salutare Gesù. Nei parchi di Milano raccoglieva fiori da portare alla Madonna. Volle accostarsi all’eucaristia a 7 anni, anziché a 10. Lo lasciammo libero. Ci pareva una cosa bella, perciò chiedemmo una deroga. Per me fu una “Dio-incidenza”. Carlo mi salvò. Ero un’analfabeta della fede. Mi riavvicinai grazie a padre Ilio Carrai, il padre Pio di Bologna, altrimenti mi sarei sentita screditata nella mia autorità genitoriale. un percorso che dura tuttora. Spero almeno di finire in purgatorio.

Carlo fu precoce solo nella preghiera?

In tutto. Era un mostro di bravura. A 6 anni già padroneggiava il computer, girava per casa con il camice bianco e il badge “Scienziato informatico”. A 9 scriveva programmi elettronici grazie ai testi acquistati nella libreria del Politecnico.

Non era troppo piccolo per usare il pc?

I promotori della causa di beatificazione hanno analizzato in profondità la memoria del suo computer con le tecniche dell’indagine forense, senza riscontrare la minima traccia di attività sconvenienti. Sognava di adoperare il pc e il web per diffondere il Vangelo. Papa Francesco nella Christus vivit cita Carlo come esempio per i giovani. “Sapeva molto bene”, spiega, “che questi meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati”, ma lui ha saputo uscirne “per comunicare valori e bellezza”. Il suo sguardo spaziava ben oltre Internet. Alle mense dei poveri, quelle delle suore di Madre Teresa di Calcutta a Baggio e dei cappuccini in viale Piave, dove prestava servizio come volontario. La sera partiva da casa con recipienti pieni di cibo e bevande calde. Li portava ai clochard sotto l’Arco della Pace, per i quali con i risparmi delle sue mance comprava anche i sacchi a pelo. Lo accompagnava il nostro cameriere Rajesh Mohur, un bramino della casta sacerdotale indù, che si convertì al cattolicesimo vedendo come Carlo aiutava i diseredati.

Avrebbe mai detto che un giorno sarebbe salito all’onore degli altari?

Ero certa che fosse santo già in vita. Fece guarire una signora da un tumore, supplicando la Madonna di Pompei.

Il miracolo riconosciuto dalla Chiesa?

No, solo uno dei tanti che nemmeno sono entrati nel processo di canonizzazione. Quello che lo far proclamare beato accadde in Brasile nel settimo anniversario della morte, il 12 ottobre 2013, a Campo Grande. Matheus, 6 anni, era nato con il pancreas biforcuto e non riusciva a digerire alimenti solidi. Padre Marcelo Tenrio invitò i parrocchiani a una novena e appoggiò un pezzo di una maglia di Carlo sul piccolo paziente, che l’indomani cominci a mangiare. La Tac dimostrò che il suo pancreas era divenuto identico a quello degli individui sani, senza che i chirurghi lo avessero operato. Una guarigione istantanea, completa, duratura e inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche.

Suo figlio come si ammalò?

Sembrava una banale influenza. Dopo alcuni giorni comparvero forte astenia e sangue nelle urine. Lui se ne uscì con una delle sue frasi: “Offro queste sofferenze per il Papa, per la Chiesa e per andare dritto in paradiso senza passare dal purgatorio”, ma in famiglia non vi demmo troppo peso. Chiamai il professor Vittorio Carnelli, che era stato il suo pediatra. Ci consigli l’immediato ricovero nella clinica De Marchi. E l avemmo la diagnosi infausta: leucemia mieloide acuta M3. Carlo ne fu informato dagli ematologi. Reagì con dolcezza e commentò: “Il Signore mi ha dato una bella sveglia”. Fu trasferito all’ospedale San Gerardo di Monza. Appena giuntovi, scosse la testa: “Da qui non esco vivo”.

Lei invocò un miracolo per suo figlio?

Sì, da Gesù, dalla Madonna e dal venerabile fra Cecilio Maria, al secolo Pietro Cortinovis, il cappuccino fondatore dell’Opera San Francesco per i poveri di Milano. Ma i piani di Dio erano altri. Quelli che avevo proposto a Carlo prima che spirasse: chiedi al Signore di manifestarci un segno della sua presenza.

E suo figlio che cosa le rispose?

“Non preoccuparti, mamma. Ti darò molti segni”. Nove giorni dopo la sua morte, a Tixtla, in Messico, un’ostia si arrossì di sangue. Una commissione composta anche da scienziati non credenti accertò che era del gruppo AB, lo stesso presente nella Sindone e nel miracolo di Lanciano, e che si trattava di cellule del cuore. A distanza di quattro anni, negli strati sottostanti alla coagulazione restava ancora presente del sangue fresco.

Suo figlio aveva allestito Segni, una mostra sui miracoli eucaristici.

Sì, sta girando tutti i santuari del mondo. Negli Stati Uniti l’hanno ospitata 10.000 parrocchie. Sono eventi soprannaturali come quello accaduto il 12 ottobre 2008, nel secondo anniversario della sua morte, a Soklka, in Polonia. Un’ostia caduta a terra durante la comunione, e conservata in cassaforte, una settimana dopo divenne un pezzo di carne di origine miocardica, gruppo sanguigno AB.

Ha avuto solo questi, di segni?

Anche altri. Carlo mi predisse che sarei diventata di nuovo madre, benché stessi per compiere 40 anni. E nel 2010, quando gi ne avevo 43, diedi alla luce due gemelli, Michele e Francesca.

Perché fu sepolto ad Assisi?

Abbiamo una casa in Umbria. Un cartello avvertiva che c’erano in vendita nuovi loculi nel cimitero comunale. Chiesi a Carlo che cosa ne pensasse. “Sarei felicissimo di finire qua”, rispose. Il suo corpo intatto stato poi traslato nel santuario della Spogliazione, dove ora i fedeli potranno venerarlo per sempre.

Che cosa le manca di più di suo figlio?

L’allegria. Appena morì, ricordo d’aver pensato: e ora chi mi far ridere? e chi mi aiuterò con il computer? Mi restano i suoi pensieri, detti e scritti: “Non io, ma Dio!”. “Da qualunque punto di vista la si guardi, la vita sempre fantastica”. “Tutti nascono originali, ma molti muoiono come fotocopie”.

L’ultimo rende bene l’idea dei social.

Così, gli uomini d’oggi sono ripiegati su sè stessi. La loro felicità fatta solo di like. Ma Carlo l’influencer di Dio.

Non vorrebbe che fosse ancora qui con lei, anziché avere un santo in cielo?

Ho fatto mia l’invocazione di Giobbe: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!”. I figli non ci appartengono, ci sono affidati. Sento Carlo più presente di quando era in vita. Vedo il bene che fa. Mi basta.

E' deceduto Stefano Del Bono

 E' deceduto a Milazzo, Stefano Del Bono: aveva 99 anni. E' stato uno dei promotori del turismo eoliano.

Al figlio Christian e ai familiari tutti le condoglianze di Eolienews

Alla veneranda età di 99 anni, ci ha lasciato Stefano Del Bono. Negli anni '50, dopo una felice esperienza di 11 anni a Sydney, insieme al padre Antonino e ai fratelli fondò l'Hotel Rocce Azzurre e, successivamente, nel 1970, l'Hotel Carasco. I funerali si terranno in forma privata a Milazzo, dove risiedeva nei periodi invernali.

Federalberghi Isole Eolie e il suo Direttivo esprimono profonda vicinanza al suo Presidente e ai familiari.

Buongiorno...così!


 

venerdì 11 ottobre 2024

Cantori popolari al Columbus Day: un breve video dello spettacolo al liceo “Brick Memorial High School” nel New Jersey

 Il video è stato pubblicato da Mariella Greco su fb

A Favignana il congresso dell'ANSPI. Il messaggio del presidente Donigaglia


Le lucertole eoliane in quarantena. Dalla Gazzetta del sud dell'11 ottobre 2024

Alicudi, ma quale eradicazione. Capre più dannose che mai. E a Ginostra non va meglio

Ad oltre sei mesi dall'annunciato piano di eradicazione e di donazione gratuita agli allevatori che ne hanno fatto richiesta le oltre 600 capre di Alicudi continuano a restare sull'isola e cosa, ben più grave, così come denunciano gli esasperati cittadini, continuano a generare danni e non solo sui caratteristici terrazzamenti e sui muri a secco. 

L’appello, diffuso attraverso i social, rende, anche se solo parzialmente, l’idea della situazione che si trovano ad affrontare il centinaio di abitanti della piccola isola eoliana. “Bisogna trovare – viene scritto- una soluzione per gli abitanti e per le capre. Non è possibile che non possiamo più coltivare niente nei nostri orticelli per causa loro che, tra l’altro, invadono, ormai, i centri abitati dell’isola e si spingono, senza alcun timore, sin dentro le abitazioni. In molti casi le persone non possono nemmeno, più, raccogliere l’acqua piovana per l’inquinamento causato da quanto rilasciano le capre sui tetti delle abitazioni. Aiutateci! Non lasciateci soli con questo problema!”. 

Al Comune di Lipari che, a suo tempo, pubblicò il bando regionale e che comunque, non ha competenza sull’intervento di eradicazione, ricadendo Alicudi in zona di Riserva naturale, sono ben consapevoli della problematica. Assente il sindaco Riccardo Gullo, impegnato a Favignana nel congresso dell’ANSPI sulla sanità nelle isole minori, ha parlato al Giornale di Lipari l’assessore Carolina Barnao che sta seguendo la delicata problematica. “Si farà – dichiara -  un altro tentativo per risolvere il problema capre ad Alicudi. La società che doveva catturare i 600 capi ci riproverà prossimamente, una volta che alla Regione avranno modificato il piano d’intervento per le difficoltà logistiche riscontrate. Queste poi, come previsto, verranno regalate, dopo lo stazionamento nel recinto e i controlli sanitari nei pressi del porticciolo, agli allevatori in regola”

Alicudi non è la sola a soffrire del sovraffollamento di questi ungulati. Analogo allarme è stato lanciato, nei mesi scorsi, dal piccolo borgo di Ginostra. Sulla montagna ne vivrebbero, allo stato brado, diverse centinaia che, sempre più numerose, penetrano nel villaggio, tra le colture e le abitazioni.