Finalmente risolto il problema dei collegamenti marittimi di Pantelleria e le Pelagie. La Regione Siciliana ha infatti proceduto mediante affidamento diretto a Ustica Lines ad assicurare i servizi marittimi di collegamento con tali Isole. Si pone cosi la parola fine su una vicenda che si protraeva da molti mesi e che rischiava di penalizzare le Isole coinvolte finanche durante la stagione estiva.
Fondamentale, per la stipula di tale accordo, è risultato il lavoro del Tavolo tecnico fortemente voluto dal Sottosegretario Faraone, assieme all’Avvocato Christian Emmola Vice Presidente della società pubblica Rete Autostrade Mediterranee Spa – e che il Ministro Delrio ha prontamente accolto presso il suo Ministero a Roma.
Erano ormai troppi mesi che non si riusciva a trovare un accordo per garantire alle isole siciliane i servizi marittimi di collegamento di cui hanno bisogno. I numerosi problemi tecnici e di valutazione economica non consentivano di concludere la trattativa, che veniva rimandata ogni volta non trovandosi una soluzione condivisa al problema, sottoponendo così numerose Isole siciliane al disagio di servizi continuamente interrotti e poi ripresi con carattere di emergenza.
L’imminente stagione estiva aveva reso ancora più critica questa situazione, spingendo l’esasperazione di tutti gli attori coinvolti a ricercare soluzioni dell’ultimo minuto anche attraverso provvedimenti a carattere eccezionale, con tutte le problematiche che tutti ben conoscono.
Con gli affidamenti finalmente sbloccati dalla Regione – ha proseguito Ustica Lines – si chiude questa vicenda e si potrà così garantire con continuità alle isole siciliane la disponibilità di adeguati collegamenti marittimi, soprattutto nel momento della stagione estiva. Senza questo intervento politico con ogni probabilità si sarebbe rimasti ancora nella situazione di dover discutere delle soluzioni da adottare. Per questo l’Ustica Lines ringrazia il Sottosegretario Faraone e Christian Emmola, Vice Presidente della RAM Spa, assieme all’ assessore Pizzo ed ai sindaci di Pantelleria e Lampedusa, che hanno fortemente voluto la costituzione del tavolo tecnico per cercare di trovare la soluzione al problema, nonché il Ministro Delrio per la sensibilità dimostrata nell’accogliere con immediatezza tale richiesta.
“Attendiamo adesso – conclude Ustica Lines – la conclusione definitiva del tavolo tecnico aperto a Palermo per la soluzione dei problemi relativi ai bandi dei collegamenti con le Isole Egadi ed Eolie”.
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giovedì 30 luglio 2015
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Province, si è conclusa un’era. Alle 14 oggi inizia all’Ars la seduta finale sul travagliato provvedimento. Anche il sindaco di un piccolo centro potrà guidare una Città metropolitana
A poco più di due anni da quando è stata avviata, finalmente, oggi alle 14 si potrà completare la riforma delle province regionali. Ieri, infatti, sotto gli occhi dell’assessore Giovanni Pistorio e sotto la ferma guida del presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone, sono stati approvati tutti gli articoli del disegno di legge. Manca solo il voto finale.
Per la sua attuazione, con relativa istituzione delle tre aree metropolitane e dei sei liberi consorzi previsti, bisognerà attendere il via libera del Consiglio dei ministri che la esaminerà avendo come base di confronto la legge Delrio, in vigore dall’8 aprile 2014. Un emendamento del segretario regionale dell’Udc Gianluca Micciché per adeguare a quanto previsto dalla legge Delrio l’elezione del «sindaco metropolitano” è stato bocciato a scrutinio segreto con 33 voti contrari e soli 18 a favore. A chiedere lo scrutinio segreto erano stati i deputati del Cinquestelle, che in tutto sono 14: segno che nel segreto dell’urna anche deputati della maggioranza hanno votato contro. In proposito, peraltro, non va dimenticato che anche ieri non hanno partecipato ai lavori d’aula, oltre ai deputati del centrodestra pure quelli del Pdr e di Sicilia Democratica. Hanno in questo modo protestato contro il presidente della Regione Rosario Crocetta e i vertici del Pd e dell’Udc che l’altro giorno li avevano esclusi da una riunione di maggioranza. «Per senso di responsabilità e per coerenza con l’impegno assunto verso i siciliani – hanno comunque assicurato il capogruppo del Pdr Giuseppe Picciolo e quello di Sicilia Democratica Totò Lentini – saremo in aula per votare il disegno di legge sui liberi consorzi». In base alla norma approvata. Il sindaco metropolitano «è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali, in carica dei comuni appartenenti alla città metropolitana, nonché dai presidenti dei consigli circoscrizionali, in carica, del comune capoluogo, che compongono l’adunanza elettorale metropolitana. Non sono elettori i sindaci e i consiglieri comunali nonché i presidenti dei consigli circoscrizionali sospesi di diritto dalla carica».
Con l’emendamento bocciato, invece, la guida della Città Metropolitana avrebbe dovuto essere affidata al sindaco del capoluogo interessato. Bocciato, sempre a scrutinio segreto, un emendamento analogo a firma dei deputati del Pd Filippo Panarello e Baldo Gucciardi con cui si tentava di riportare sotto la guida dei sindaci di Palermo, Catania e Messina le relative aree metropolitane. D’altronde, anche i presidenti dei Liberi consorzi non saranno i sindaci delle città capoluogo, ma saranno eletti dalle assemblee delle rispettive aree. Quest’ultime, successivamente, potranno prevedere nei loro statuti, a partire dal rinnovo delle cariche, la possibilità di eleggere a suffragio universale i propri organismi. Rispetto alle disciolte province, Liberi Consorzi e Città metropolitane avranno competenze maggiori, specie in materia di servizi sociali e culturali, di sviluppo economico, di organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente.
In quanto al personale, i nuovi enti dovranno stabilire entro tre mesi la propria dotazione organica. Quindi, il personale da assegnare ai nuovi enti o che andrà in mobilità sarà individuato con decreto del presidente della Regione, previa delibera di giunta su proposta dell’assessore regionale alle Autonomie locali, sentite le principali organizzazioni sindacali. La nuova normativa, inoltre, consente che si possano costituire altri Liberi consorzi di comuni a condizione che abbiano i requisiti di continuità territoriale e una popolazione non inferiore a 180 mila abitanti.
Per la sua attuazione, con relativa istituzione delle tre aree metropolitane e dei sei liberi consorzi previsti, bisognerà attendere il via libera del Consiglio dei ministri che la esaminerà avendo come base di confronto la legge Delrio, in vigore dall’8 aprile 2014. Un emendamento del segretario regionale dell’Udc Gianluca Micciché per adeguare a quanto previsto dalla legge Delrio l’elezione del «sindaco metropolitano” è stato bocciato a scrutinio segreto con 33 voti contrari e soli 18 a favore. A chiedere lo scrutinio segreto erano stati i deputati del Cinquestelle, che in tutto sono 14: segno che nel segreto dell’urna anche deputati della maggioranza hanno votato contro. In proposito, peraltro, non va dimenticato che anche ieri non hanno partecipato ai lavori d’aula, oltre ai deputati del centrodestra pure quelli del Pdr e di Sicilia Democratica. Hanno in questo modo protestato contro il presidente della Regione Rosario Crocetta e i vertici del Pd e dell’Udc che l’altro giorno li avevano esclusi da una riunione di maggioranza. «Per senso di responsabilità e per coerenza con l’impegno assunto verso i siciliani – hanno comunque assicurato il capogruppo del Pdr Giuseppe Picciolo e quello di Sicilia Democratica Totò Lentini – saremo in aula per votare il disegno di legge sui liberi consorzi». In base alla norma approvata. Il sindaco metropolitano «è eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali, in carica dei comuni appartenenti alla città metropolitana, nonché dai presidenti dei consigli circoscrizionali, in carica, del comune capoluogo, che compongono l’adunanza elettorale metropolitana. Non sono elettori i sindaci e i consiglieri comunali nonché i presidenti dei consigli circoscrizionali sospesi di diritto dalla carica».
Con l’emendamento bocciato, invece, la guida della Città Metropolitana avrebbe dovuto essere affidata al sindaco del capoluogo interessato. Bocciato, sempre a scrutinio segreto, un emendamento analogo a firma dei deputati del Pd Filippo Panarello e Baldo Gucciardi con cui si tentava di riportare sotto la guida dei sindaci di Palermo, Catania e Messina le relative aree metropolitane. D’altronde, anche i presidenti dei Liberi consorzi non saranno i sindaci delle città capoluogo, ma saranno eletti dalle assemblee delle rispettive aree. Quest’ultime, successivamente, potranno prevedere nei loro statuti, a partire dal rinnovo delle cariche, la possibilità di eleggere a suffragio universale i propri organismi. Rispetto alle disciolte province, Liberi Consorzi e Città metropolitane avranno competenze maggiori, specie in materia di servizi sociali e culturali, di sviluppo economico, di organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente.
In quanto al personale, i nuovi enti dovranno stabilire entro tre mesi la propria dotazione organica. Quindi, il personale da assegnare ai nuovi enti o che andrà in mobilità sarà individuato con decreto del presidente della Regione, previa delibera di giunta su proposta dell’assessore regionale alle Autonomie locali, sentite le principali organizzazioni sindacali. La nuova normativa, inoltre, consente che si possano costituire altri Liberi consorzi di comuni a condizione che abbiano i requisiti di continuità territoriale e una popolazione non inferiore a 180 mila abitanti.
Mostra su "I mercati Siciliani" al Marefestival a Salina. Dopo il successo all'Expo, l'esposizione è diventata itinerante e toccherà le principali città del mondo
Dopo il successo all’Expo di Milano la Fondazione
Salonia, ha deciso di rendere itinerante la mostra su “I mercati siciliani e l'Arte: tradizioni della cultura culinaria del
cibo da strada”, realizzata dal maestro
Dimitri Salonia e da altri artisti della Scuola Coloristica Siciliana”.
L’esposizione, che ha preso il via nel mese di giugno all’Expo di Milano,
proseguirà nei prossimi mesi toccando città in tutto il mondo come Dubai, Mosca,
Pechino, e Tokyo.
Da ieri 29 luglio al 2 agosto la mostra intanto verrà esposta all’hotel Ravesi di Malfa a Salina durante l’importante evento Marefestival nella splendida cornice
delle Eolie. Salonia, artista messinese
conosciuto in ambito internazionale, insieme agli altri artisti della Scuola
Coloristica Siciliana, tra i quali Lidia
Monachino e Tanja Di Pietro, nel pomeriggio dell’uno agosto illustrerà le opere
sui mercati e si soffermerà sulla tradizione del cibo da strada, molto diffusa
in Sicilia. Durante la presentazione prevista anche una
degustazione di panelle. Sempre giorno uno, dopo le 23, proiezione in piazza a
Malfa dell’’installazione multimediale’ sui
mercati siciliani che farà rivivere le opere dell’artista utilizzando un
metalinguaggio artistico. In un turbinio di voci, suoni, e colori, i mercati
siciliani e le opere di Salonia si fonderanno insieme. Salonia
ha sottolineato che questa tradizione artistica che ritrae i mercati
continuerà nei prossimi anni grazie all’impegno della Scuola Coloristica Siciliana.
L’artista ricorda l’atmosfera dei mercati siciliani di una volta: “C’era l’eco lontana di un canto, una voce di
banniata, senza risonanza…né glorie, trasmesse attraverso i ‘microfoni rossi’
degli ombrelloni, che si rincorrono sulle pietre laviche bagnate da riflessi di
sole e di pioggia. C’è nell’aria l’odore del pesce fresco, appena pescato da
coraggiosi naviganti, che sfidano ancora le regole della mattanza dettate
dall’Unione Europea contro l’ardore del gusto e della bellezza, per una vita
senza piacere, né incanto. C’è
tanto amore per il cibo e la libidine dei sensi, si diffonde il sangue di
animali scannati, dei pomodori e delle ciliegie, su candidi panni di
patate bollite nel sale di mare, come le sarde e le acciughe che risalgono la
corrente dello stretto, nella loro inutile lotta contro la sorte e le reti del
consumo. Mi manca tanto il sorriso
rassicurante della massaia carica di spesa, che corre perché i suoi pulcini la chiamano
e soffrono la fame, beccandosi gioiosi. Perché si gusta in pieno la vita e il ramo che ti sostiene solo dopo che
la tua caduta si confonde con la terra che ti ha generato. Quella donna che si
fermò per ascoltare il richiamo della banniata, è rimasta impigliata nella rete
del benessere, senza speranza, né gioia. Il colore e la bellezza dei toni, la
lussuria della Scuola Coloristica Siciliana, si sviluppa e si espande in
arcobaleni di luce, colmando il vuoto dei buchi neri, implosi nella civiltà
mediterranea, quest’angolo di mare racchiuso nelle colonne di Gibilterra,
sfidate da Ulisse”.
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Segnalazione per....Assessore Sardella, Ufficio Lavori pubblici e "tiratina d'orecchi" per Art.1
Gentile Direttore,
un plauso per l'iniziativa della rubrica, mi auguro che possa protrasi nel tempo e che non Le si dia del "fomentatore" facendogliela chiudere prima o poi :-)
Prevedo valanghe di "segnalazioni" per l'Ass Sardella...una di queste riguarda parte del muretto spezzato e non ancora ripristinato in via Calandra Costa (poco sopra il residence "La Villetta", salendo per Lami per intenderci)
Malgrado sia trascorso più di un mese da quando il cedimento si è verificato non esiste altro che un NASTRINO (a mò di addobbo natalizio) a segnalare il termine della carreggiata e l'inizio del vuoto ... e dire che gli amici di Art. 1 tramite il presidente La Cava, avevano proclamato il loro
"Non dovessimo vedere il tratto di strada ripristinato entro una settimana procederemo in autonomia ad eliminare il problema."... era il 21 Giugno
Stendiamo in velo pietoso sui proclami e speriamo di non vederlo stendere in una qualche sala operatoria in seguito a un qualche incidente...
Le invio il link dell'articolo in questione con relativa foto
http://eolienews.blogspot.it/2015/06/la-cava-art1-via-calandra-costa.html
Grazie mille, cordialmente
Franco
un plauso per l'iniziativa della rubrica, mi auguro che possa protrasi nel tempo e che non Le si dia del "fomentatore" facendogliela chiudere prima o poi :-)
Prevedo valanghe di "segnalazioni" per l'Ass Sardella...una di queste riguarda parte del muretto spezzato e non ancora ripristinato in via Calandra Costa (poco sopra il residence "La Villetta", salendo per Lami per intenderci)
Malgrado sia trascorso più di un mese da quando il cedimento si è verificato non esiste altro che un NASTRINO (a mò di addobbo natalizio) a segnalare il termine della carreggiata e l'inizio del vuoto ... e dire che gli amici di Art. 1 tramite il presidente La Cava, avevano proclamato il loro
"Non dovessimo vedere il tratto di strada ripristinato entro una settimana procederemo in autonomia ad eliminare il problema."... era il 21 Giugno
Stendiamo in velo pietoso sui proclami e speriamo di non vederlo stendere in una qualche sala operatoria in seguito a un qualche incidente...
Le invio il link dell'articolo in questione con relativa foto
http://eolienews.blogspot.it/2015/06/la-cava-art1-via-calandra-costa.html
Grazie mille, cordialmente
Franco
Nota del direttore - Rispondo ad un passaggio della lettera inviata dal lettore. Se questa rubrica chiuderà....accadrà soltanto perchè lo decido io....certamente non per pressioni di altri. Invito i lettori, così come faccio io, a "metterci la faccia" firmando le segnalazioni con nome e cognome autentico. Non credo ci sia da temere e da nascondersi nel rivendicare o nel segnalare qualcosa
mercoledì 29 luglio 2015
Filicudi. Guardia medica ai minimi termini. E per fortuna ci sono medici efficienti. La nota del presidente della Circoscrizione
Non sarebbe opportuno , in piena estate, parlare di problemi che interessano le nostre Isole. Quando, però, le disfunzioni riguardano la salute pubblica, non tacere diventa un obbligo morale se non di altro genere.
In questi casi, la passiva accettazione non può avere più ragion d'essere.
E ciò, quando la vita umana rischia di essere messa in pericolo, per mancanza di pochi, essenziali strumenti di intervento sanitario.
Stamane, a Filicudi, è stato effettuato un pronto soccorso per un sospetto infarto.
La competenza e la tempestività di intervento dei medici di turno hanno scongiurato il peggio. Ma, la positiva conclusione del soccorso, non può far sottacere le difficoltà in cui operano quotidianamente i coraggiosi medici della nostra isola.
Nella fattispecie odierna, non è stato possibile ottenere il collegamento tempestivo all'ospedale di riferimento sulla terra ferma, per ricevere la lettura del tracciato, a causa di problemi tecnici mai risolti.
Non si è potuto eseguire l'esame degli enzimi cardiaci per la mancanza dei reattivi, scaduti da tempo. A ciò si aggiunga il malfunzionamento dell 'unico veicolo in dotazione al presidio.
Le disfunzioni indicate sono state già più volte rappresentate tanto dal coordinatore della locale Guardia Medica quanto dalla stessa Circoscrizione ai referenti distrettuali senza, ad oggi, aver ottenuto alcun risultato.
E' chiaro a tutti che non si può non dotare l'unico Presidio sanitario dell'isola, specie nel periodo estivo,dell'essenziale che può salvare una vita umana.
Soprattutto, in considerazione del fatto che, pur chiamandosi Presidio di Continuità assistenziale, in realtà esegue 24 h al di, emergenza 118.
Con la speranza che quanto evidenziato trovi presto soluzione.
Il Presidente di Circoscrizione
Avv. Maria Grazia Bonica
Nuova rubrica di Eolienews "Segnalazione per.." . La prima è per l'assessore Sardella
Inauguriamo oggi la nuova rubrica "Segnalazione per...".
In questa rubrica porremmo all'attenzione di chi ha competenza problematiche, richieste e/o segnalazioni che ci giungono dai nostri lettori o che noi riteniamo di dover fare.
Inauguriamo la rubrica con una segnalazione/richiesta avanzata da una nostra lettrice all'assessore Giovanni Sardella.
Quello nella foto è lo stop che dal megaparcheggio immette sulla Torrente Cappuccini.
Ci vengono segnalati problemi di visibilità, anche per il transito e la fuoriuscita di camion, ed incidenti sfiorati.
In passato, nel marciapiede (lato sinistro) vi era uno specchio (adesso è rimasto solo il palo).
Può l'assessore Sardella, sempre sensibile alle problematiche che vengono evidenziate, fare in modo che venga reinstallato?
Chiunque può inviare segnalazioni e/o evidenziare problematiche. E' gradito, nome e cognome, e supporto foto da inviare o come messaggio privato al direttore Sarpi o sulla casella di posta s.sarpi@libero.itLipari: Pulizia e disinfestazione in area portuale e dintorni. Ottima l'iniziativa...sbagliato l'orario
Stamattina chi scrive ha assistito "in diretta" ad un più che condivisibile intervento di pulizia e "disinfestazione" nell'area portuale limitrofa agli aliscafi e nella zona tra la fermata dei bus e l'aiuola ex Esso.
Ottima l'iniziativa. Sicuramente da ripetere ma ...in altro orario. Erano, infatti, le nove e gli stessi operatori hanno avuto difficoltà ad operare come avrebbero voluto, stante la presenza di cittadini e turisti.
Siccome...si può migliorare...ed in ottica costruttiva...auspichiamo che il prossimo intervento si faccia in un orario decisamente diverso
100° Anniversario Grande Guerra: Le prime pagine del Corriere della Sera e del Messaggero del 29 Luglio 1915
Vi proponiamo le prime pagine del Corriere della Sera e del Messaggero, datate 29 luglio 1915 e riportanti i bollettini ufficiali del 28 luglio emanati dal Comando Supremo.
Un corto che presenta il "progetto" grande guerra :
Un corto che presenta il "progetto" grande guerra :
Comune di Lipari. Firmato protocollo con GDF con particolare riferimento a Stromboli
Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni e il comandante provinciale della Guardia di Finanza, generale di brigata Vincenzo Vellucci, hanno firmato stamani, presso la casa comunale, un protocollo d'intesa inerente la collaborazione tra le due istituzioni, con particolare riferimento delle Fiamme Gialle a Stromboli.
Il protocollo ha come obiettivo rafforzare: le attività di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni economico-finanziarie , di concerto ed in concorso con le altre forze presenti sul territorio; le attività di polizia per il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico, con particolare riferimento all'isola di Stromboli.
"Questo accordo - ha dichiarato il sindaco di Lipari - aumenterà certamente la sicurezza anche economica dell'arcipelago eoliano. Per la tutela dei cittadini e sopratutto dei turisti, serve un'attività coordinata delle istituzioni e l'intesa di oggi va certamente in questa direzione".
Il generale Vellucci ha evidenziato i compiti istituzionali del Corpo, finalizzati, principalmente, alla prevenzione e alla repressione delle violazioni alle leggi di interesse economico e finanziario, sottolineando, altresì, come la coordinata collaborazione istituzionale contribuisce a rafforzare il sistema di controllo del territorio. (fonte sicilians-quotidiano indipendente)
Il protocollo ha come obiettivo rafforzare: le attività di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni economico-finanziarie , di concerto ed in concorso con le altre forze presenti sul territorio; le attività di polizia per il mantenimento della sicurezza e dell'ordine pubblico, con particolare riferimento all'isola di Stromboli.
"Questo accordo - ha dichiarato il sindaco di Lipari - aumenterà certamente la sicurezza anche economica dell'arcipelago eoliano. Per la tutela dei cittadini e sopratutto dei turisti, serve un'attività coordinata delle istituzioni e l'intesa di oggi va certamente in questa direzione".
Il generale Vellucci ha evidenziato i compiti istituzionali del Corpo, finalizzati, principalmente, alla prevenzione e alla repressione delle violazioni alle leggi di interesse economico e finanziario, sottolineando, altresì, come la coordinata collaborazione istituzionale contribuisce a rafforzare il sistema di controllo del territorio. (fonte sicilians-quotidiano indipendente)
Da Partylandia felicitazioni per Ilaria Raffiti. Auguri per Alessandra, Gabriel Ziino ed Erik Portelli
Felicitazioni da Partylandia per Ilaria Raffiti per la sua laurea.
Auguri di Buon Compleanno ad Alessandra che compie 27 anni, a Gabriel Ziino che ne compie 2 e ad Erik Portelli che ne compie 3.
Lipari noir. Secondo appuntamento domani nei giardini del Centro Studi
Saranno i giardini del Centro Studi Eoliano a ospitare il secondo appuntamento dell' edizione 2015 di "Lipari noir" organizzato da Cristina Marra con Nino Saltalamacchia,direttore artistico di "Un mare di cinema"il festival giunto alla XXXII edizione che ospita al suo interno la kermesse dedicata al poliziesco.
Il 30 luglio alle 19,00 i giardini si tingeranno di noir con la presentaione di due romanzi e di un'antologia.
Protagonistri gli scrittori Antonio Fusco con "La pietà dell'acqua"( Giunti), Ignazio Pandolfo con "L'ospite oscuro" (Leone editore) e Gianmauro Costa autore del racconto "Ti oidio" ambientato a Lipari e inserito nell'antologia "Crimini sotto il sole" (Novecento editore).
Condotta da Cristina Marra la serata prevede reading, talk show e la presenza dell'artista Loredana Salzano che ha realizzato il disegno della locandina con la sua particolare "Alice noir".
Anche in questa edizione l'Associazione Bellavista" di Bologna è partner del festival col suo "Atmosfere in noir" un gemellaggio artistico tra le due manifestazioni che creerà un ponte tra Bologna e Lipari e favorirà scambi e collaborazioni volti a promuovere insieme la lettura noir.
GAL ISOLE DI SICILIA: UNA PAGINA SULLO SPECIALE DE "IL SOLE 24 ORE"
Sullo speciale de il SOLE 24 ORE del 20 luglio dedicato ad EXPO 2015 una pagina è stata riservata al GAL Isole di Sicilia
Una storia sbagliata. Oggi ad "Un mare di cinema" del Centro Studi
Isabella Ragonese e Gianluca Tavarelli
saranno i protagonisti del secondo appuntamento di "Mare Nostrum" la
sezione del festival "Un mare di cinema" curata da Mario Serenellini
e dedicata al cinema indipendente. La protagonista e il regista di "Una
storia sbagliata" presenteranno il film proiettato in prima mondiale nel
2014 al Festival des Films du Monde a Montreal e ambientato in Iraq e girato
nella zona di confine tra Algeria e Tunisia. Il film si apre sui bimbi malati a
Gela, curati dalla protagonista, infermiera. Quando il marito, soldato in
missione, rimane vittima d’un attentato suicida, la giovane va in Iraq per
incontrare la famiglia dell’assassino del marito. Straordinaria la sequenza
finale, con l’incontro tra le due vedove : due donne agli antipodi, unite da
uno stesso dolore. L'attrice palermitana ha esordito nel 2005 con "Nuovo
Mondo" di E.Crialese ed è vincitrice tra gli altri del Nastro d'argento nel 2010 come attrice
non protagonista e del Pegaso d'oro 2015.Gianluca Tavarelli,regista e sceneggiatore
torinese di film per il cinema e la televisione torinese ha vinto numerosi
riconoscimenti tra cui il premio Wella
al festival del cinema di Venezia con "Non prendere impegni stasera"
del 2006.
Oggi al via il Salina MareFestival-Premio Troisi. Quindici film, un parterre straordinario di ospiti, eventi collaterali
Tutto pronto a Salina per accogliere i protagonisti della quarta edizione di MareFestival Salina-Premio Troisi. Oggi prenderà il via la kermesse che si concluderà il 2 agosto. Quindici film tra lungometraggi, corti e documentari in programma, tra gli ospiti anche l’attrice Serena Autieri che si aggiunge al ricco parterre già annunciato tra cui Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini, Giovanni Veronesi, Sabina Guzzanti, Aurelio Grimaldi, Valeria Solarino e l’attrice siciliana Donatella Finocchiaro.
L’evento, di cui è direttore artistico Massimiliano Cavaleri, sarà presentato da Nadia La Malfa e Marika Micalizzi, testimonial d’eccezione gli attori messinesi Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta: già vincitori dei Premi in ricordo di Massimo Troisi. Tra le novità i cine-cocktail curati dalla giornalista Claudia Catalli, che dalla Mostra del cinema di Venezia e dal Festival di Cannes sbarca sull’isola de "Il Postino". MareFestival è promosso dall’associazione Prima Sicilia, patrocinato da Ars, Provincia Messina, Comuni di Santa Marina Salina e Malfa e realizzato grazie alla collaborazione di numerosi sponsor.
Tanti i temi al centro dell'attenzione durante le serate tra Lingua, Santa Marina Salina e Malfa: la mafia (“La Trattativa” di Sabina Guzzanti) e la ‘ndrangheta (“La Terra dei Santi”, che sarà premiato dal Cral Provincia Messina presieduto da Gaetano Antonazzo), la bellezza della Sicilia (“Terra Madre” di Pucci Scafidi, voce narrante Giancarlo Giannini, prodotto dalla Fondazione Tommaso Dragotto) e il fascino dell'arcipelago eoliano (“Filicudi Wildlife Conservation: delfini e tartarughe marine delle isole Eolie” di Monica Francesca Blasi e “Alicudi nel Vento” di Aurelio Grimaldi), l'amore e le crisi di coppia (“Nessuno si salva da solo” di Sergio Castellitto con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca), l’omosessualità e adolescenza (“Nives” regia di Fabio Schifilliti), la nascita del Va’ Pensiero (“Giuseppe Verdi: le memorie nel petto” di Emanuela Morozzi e con Luca Lionello, entrambi riceveranno i Premi MareFestival realizzati dall'artista Sergio Santamarina), la “Seta del mare” (“Chiara Vigo: ultimo maestro di bisso marino” di Rossana Cingolani, anche lei Premio MareFestival), l’0Italia dagli anni ‘60 a oggi (“L’ultima ruota del carro” di Giovanni Veronesi).
Le Targhe Argento, realizzate da Claudio Calabrò di Sear Argenti, andranno a Giulia Greco, Carmen Longo, Massimo D’Anna e Gabriele Savasta. Spazio alla pittura con la mostra itinerante “I mercati siciliani e l’Arte: tradizioni della cultura culinaria del cibo da strada”.
L’evento, di cui è direttore artistico Massimiliano Cavaleri, sarà presentato da Nadia La Malfa e Marika Micalizzi, testimonial d’eccezione gli attori messinesi Maria Grazia Cucinotta e Ninni Bruschetta: già vincitori dei Premi in ricordo di Massimo Troisi. Tra le novità i cine-cocktail curati dalla giornalista Claudia Catalli, che dalla Mostra del cinema di Venezia e dal Festival di Cannes sbarca sull’isola de "Il Postino". MareFestival è promosso dall’associazione Prima Sicilia, patrocinato da Ars, Provincia Messina, Comuni di Santa Marina Salina e Malfa e realizzato grazie alla collaborazione di numerosi sponsor.
Tanti i temi al centro dell'attenzione durante le serate tra Lingua, Santa Marina Salina e Malfa: la mafia (“La Trattativa” di Sabina Guzzanti) e la ‘ndrangheta (“La Terra dei Santi”, che sarà premiato dal Cral Provincia Messina presieduto da Gaetano Antonazzo), la bellezza della Sicilia (“Terra Madre” di Pucci Scafidi, voce narrante Giancarlo Giannini, prodotto dalla Fondazione Tommaso Dragotto) e il fascino dell'arcipelago eoliano (“Filicudi Wildlife Conservation: delfini e tartarughe marine delle isole Eolie” di Monica Francesca Blasi e “Alicudi nel Vento” di Aurelio Grimaldi), l'amore e le crisi di coppia (“Nessuno si salva da solo” di Sergio Castellitto con Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca), l’omosessualità e adolescenza (“Nives” regia di Fabio Schifilliti), la nascita del Va’ Pensiero (“Giuseppe Verdi: le memorie nel petto” di Emanuela Morozzi e con Luca Lionello, entrambi riceveranno i Premi MareFestival realizzati dall'artista Sergio Santamarina), la “Seta del mare” (“Chiara Vigo: ultimo maestro di bisso marino” di Rossana Cingolani, anche lei Premio MareFestival), l’0Italia dagli anni ‘60 a oggi (“L’ultima ruota del carro” di Giovanni Veronesi).
Le Targhe Argento, realizzate da Claudio Calabrò di Sear Argenti, andranno a Giulia Greco, Carmen Longo, Massimo D’Anna e Gabriele Savasta. Spazio alla pittura con la mostra itinerante “I mercati siciliani e l’Arte: tradizioni della cultura culinaria del cibo da strada”.
Oggi 32° anniversario della strage di via Pipitone Federico. Le commemorazioni
Saranno Palermo, Misilmeri e Partanna a ricordare oggi, il Giudice Istruttore Rocco Chinnici, i Carabinieri della scorta, Maresciallo Mario Trapassi e Appuntato Salvatore Bartolotta, ed il portiere dello stabile di via Pipitone Federico, Sig. Stefano Li Sacchi, nel 32° anniversario della strage che il 29 luglio 1983 scosse profondamente Palermo e la Sicilia intera segnando anche l’inizio dell’utilizzo dell’auto‐ bomba comandata a distanza nelle strategie criminali ed assassine della mafia.
Ad aprire le commemorazioni sarà l’appuntamento a Palermo con la deposizione di corone sul luogo della strage alle ore 9.00.
Presso la chiesa di San Giacomo dei Militari, presso il Comando della Legione Carabinieri Sicilia, in via Vittorio Emanuele 475 a Palermo, alle ore 9.30 sarà celebrata la S. Messa in ricordo delle vittime della strage.
Alle ore 11 a Misilmeri in piazza Rocco Chinnici ed a Partanna (TP) alle ore 12.30 in piazza Umberto I, saranno deposte corone di fiori.
Rocco Chinnici, classe 1925, divenne capo dell'Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo nel 1979. Di lui è stato detto che ha cambiato il modo di contrastare la mafia e la cultura stessa dei magistrati proprio negli anni in cui la mafia stava sferrando un terribile attacco allo Stato. Fu l'inventore del “pool antimafia”, chiamando accanto a sé giudici come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ideò ed avviò per primo le indagini e le misure di prevenzione patrimoniali, strumento potentissimo di contrasto alle mafie. Per primo colse l'importanza del coinvolgimento sociale, impegnandosi con incontri e dibattiti finalizzati a sensibilizzare in senso antimafioso l’opinione pubblica e le istituzioni. Particolare, poi, fu l’attenzione verso i giovani.
Rocco Chinnici venne ucciso il 29 luglio del 1983 con il primo attentato con la tecnica dell’esplosivo comandato a distanza
martedì 28 luglio 2015
SICILIA: IL MESSINESE FRANCILIA NUOVO VICESEGRETARIO REGIONALE UDC
Matteo Francilia, 35 anni, messinese di Furci Siculo è il nuovo vicesegretario regionale dell’Udc in Sicilia.
L'importante incarico gli è stato conferito oggi dall’ufficio politico dei centristi che si è svolto a Palermo.
Francilia è già stato segretario provinciale dei centristi a Messina e, precedentemente, capogruppo in consiglio provinciale sempre nella città dello Stretto.
L'importante incarico gli è stato conferito oggi dall’ufficio politico dei centristi che si è svolto a Palermo.
Francilia è già stato segretario provinciale dei centristi a Messina e, precedentemente, capogruppo in consiglio provinciale sempre nella città dello Stretto.
Salvataggio turista ad Alicudi. Elicottero vigili del fuoco all'opera (IL VIDEO)
Vi proponiamo il video del salvataggio della turista tedesca ad Alicudi. All'opera l''elicottero dei vigili del fuoco di Catania
Le navi da crociere in arrivo a Lipari a Luglio
Grazie al comandante Andrea Magazzù pubblichiamo l'elenco delle navi da crociiere in arrivo a Lipari nel prossimo mese di Luglio
Finanziato il progetto turistico “Gratia plena” del Messina Tourism Bureau. In un raggruppamento pubblico/privato tra enti e operatori turistici del territorio della nostra Arcidiocesi
L’Assessorato Regionale del Turismo, con 138.000 euro, ha finanziato il progetto “Gratia plena”, presentato dal Messina Tourism Bureau – Consorzio Centro per lo Sviluppo del Turismo Culturale per la Sicilia quale capogruppo di un raggruppamento misto pubblico/privato che vede, tra i propri componenti la Provincia regionale e l’Università di Messina, i Comuni di Messina, Taormina, Castelmola, Mongiuffi Melia, Antillo, Roccafiorita, Monforte San Giorgio, Santa Lucia del Mela e Castroreale, le Associazioni Aura e Bios, oltre alla partnership di numerosi operatori turistici e della stessa Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela.
Messina Tourism Bureau è un consorzio interamente partecipato dalla Provincia Regionale di Messina e dall’Università degli Studi del capoluogo peloritano.
Con il Ddg 1150 del 23 luglio, infatti, l’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo ha pubblicato la graduatoria dell’avviso pubblico per la “Culto&Cultura - Progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso” in cui è inserito tra i progetti finanziati, con il punteggio di 92 su 100, “Gratia plena” proposto dal Messina Tourism Bureau.
“Si tratta – commenta il presidente del MTB, Gaetano Majolino ― di un riconoscimento importante perché premia la capacità di iniziativa, programmazione e collaborazione che questa rete di qualificati soggetti, pubblici e privati, appartenenti a vario titolo alla filiera del turismo religioso, ha saputo esprimere. Oltretutto fa seguito al recente finanziamento del progetto ‘I cinque colori’ che abbiamo presentato lo scorso anno e che riguardava la promozione del turismo naturalistico. Sono convinto – ha aggiunto - che il lavoro, la competenza e la capacità di cooperare possano creare un valore aggiunto e rappresentare la chiave di volta per un percorso virtuoso di sviluppo locale, con evidente sinergie tra ambiti tematici differenti”.
Il progetto “Gratia Plena”, il cui nome richiama Maria ed anche la terra e la comunità di intervento, trae spunto dal desiderio di mettere in rete, anche in chiave turistica, la manifestazioni e forme di devozione mariana presenti nell’ambito dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e si propone di:
- valorizzare la "rete" dei Santuari Mariani, presenti uniformemente su tutta la Diocesi;
- proporre il culto di Maria come chiave di lettura del territorio, e come carattere forte che informa l'identità stessa della comunità a partire dal legame di elezione sorto con le celebre lettera della Madre di Cristo ai Messinesi;
- promuovere le principali manifestazioni di devozione a Maria e più rilevanti siti ed opere di interesse storico artistico legati al suo culto;
- accrescere la capacità degli operatori, pubblici e privati, laici e religiosi, imprenditoriali e culturali di cooperare e fare sistema, superando la frammentazione e la logica individualista;
- coniugare diversi palinsesti dell'offerta turistica locale, con particolare riferimento, accanto al turismo religioso, ai segmenti naturalistico, culturale, sportivo.
Sono preziosi partner esterni e patrocinatori del progetto l'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e la Basilica-Santuario del Sacro Cuore di Gesù e di S. Antonio, che collaboreranno nelle attività di fruizione delle opere e dei siti storici, artistici e monumentali nella sua disponibilità, di promozione e di valorizzazione delle manifestazioni e delle tradizioni devozionali e del patrimonio culturale.
Sono infine state stipulate intese operative e di partnership esterna con numerosi operatori della filiera turistica come imprese ricettive, di ristorazione e tour operator.
Messina Tourism Bureau è un consorzio interamente partecipato dalla Provincia Regionale di Messina e dall’Università degli Studi del capoluogo peloritano.
Con il Ddg 1150 del 23 luglio, infatti, l’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo ha pubblicato la graduatoria dell’avviso pubblico per la “Culto&Cultura - Progettazione e realizzazione di itinerari per la valorizzazione del turismo religioso” in cui è inserito tra i progetti finanziati, con il punteggio di 92 su 100, “Gratia plena” proposto dal Messina Tourism Bureau.
“Si tratta – commenta il presidente del MTB, Gaetano Majolino ― di un riconoscimento importante perché premia la capacità di iniziativa, programmazione e collaborazione che questa rete di qualificati soggetti, pubblici e privati, appartenenti a vario titolo alla filiera del turismo religioso, ha saputo esprimere. Oltretutto fa seguito al recente finanziamento del progetto ‘I cinque colori’ che abbiamo presentato lo scorso anno e che riguardava la promozione del turismo naturalistico. Sono convinto – ha aggiunto - che il lavoro, la competenza e la capacità di cooperare possano creare un valore aggiunto e rappresentare la chiave di volta per un percorso virtuoso di sviluppo locale, con evidente sinergie tra ambiti tematici differenti”.
Il progetto “Gratia Plena”, il cui nome richiama Maria ed anche la terra e la comunità di intervento, trae spunto dal desiderio di mettere in rete, anche in chiave turistica, la manifestazioni e forme di devozione mariana presenti nell’ambito dell’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e si propone di:
- valorizzare la "rete" dei Santuari Mariani, presenti uniformemente su tutta la Diocesi;
- proporre il culto di Maria come chiave di lettura del territorio, e come carattere forte che informa l'identità stessa della comunità a partire dal legame di elezione sorto con le celebre lettera della Madre di Cristo ai Messinesi;
- promuovere le principali manifestazioni di devozione a Maria e più rilevanti siti ed opere di interesse storico artistico legati al suo culto;
- accrescere la capacità degli operatori, pubblici e privati, laici e religiosi, imprenditoriali e culturali di cooperare e fare sistema, superando la frammentazione e la logica individualista;
- coniugare diversi palinsesti dell'offerta turistica locale, con particolare riferimento, accanto al turismo religioso, ai segmenti naturalistico, culturale, sportivo.
Sono preziosi partner esterni e patrocinatori del progetto l'Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela e la Basilica-Santuario del Sacro Cuore di Gesù e di S. Antonio, che collaboreranno nelle attività di fruizione delle opere e dei siti storici, artistici e monumentali nella sua disponibilità, di promozione e di valorizzazione delle manifestazioni e delle tradizioni devozionali e del patrimonio culturale.
Sono infine state stipulate intese operative e di partnership esterna con numerosi operatori della filiera turistica come imprese ricettive, di ristorazione e tour operator.
Caso Crocetta: indagati i due giornalisti dell’Espresso
( gazzettadelsud.it) A meno di due settimane dal presunto giallo dell’intercettazione tra il governatore siciliano Rosario Crocetta e il chirurgo plastico dei vip Matteo Tutino, la svolta arriva dalle indagini. La Procura di Palermo, che dopo la pubblicazione su L’Espresso della notizia della conversazione shock tra il politico e il suo medico di fiducia, ha più volte smentito l’esistenza della telefonata in cui Tutino avrebbe augurato all’ex assessore alla Salute Lucia Borsellino di saltare in aria come il padre, ha iscritto nel registro degli indagati gli autori del pezzo: i giornalisti palermitani Piero Messina e Maurizio Zoppi.
Entrambi hanno ricevuto un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di diffusione di notizia falsa. Per Messina c’è anche la contestazione più grave di calunnia. Avrebbe indicato la fonte della rivelazione in un investigatore che, però, avrebbe smentito tutto. I due cronisti, al cui fianco si è schierato il settimanale che, nonostante le dichiarazioni del capo dei pm Francesco Lo Voi, ha ribadito l’esistenza dell’intercettazione, sono stati interrogati oggi in Procura. Nel pomeriggio si sono presentati, insieme all’avvocato Fabio Bognanni, al palazzo di giustizia. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al procuratore e all’aggiunto Leonardo Agueci. Da Vulcano, intanto, dove sta trascorrendo le vacanze, Crocetta ha ribadito l’inesistenza della telefonata: “Non hanno nessuna registrazione. – ha detto – Quello che hanno fatto a me è terribile”. Dichiarazioni più sobrie di quelle rilasciate a caldo, dopo la pubblicazione della notizia: allora il governatore aveva confessato di avere pensato al suicidio e di avere desistito solo dopo avere saputo della smentita della Procura.
Dopo giorni di esternazioni accorate e di accuse di tentativo di golpe a mezzo stampa, Crocetta ha anche pensato a un’azione legale contro L’Espresso. In una conferenza stampa, il suo avvocato, Vincenzo Lo re, ha annunciato una richiesta di risarcimento danno di 10 milioni di euro contro il settimanale. Per giorni la notizia dell’intercettazione ha scatenato roventi reazioni politiche e gli echi della presunta telefonata sono risuonati anche alla cerimonia di commemorazione della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Dal palco, il figlio del magistrato ucciso, che si è lanciato in una accorata difesa della sorella “lasciata sola” dalle istituzioni regionali, ha fatto cenno alla telefonata chiedendo che sul caso i magistrati andassero a fondo.
Una sollecitazione venuta anche dai fratelli del giudice assassinato. A smentire l’esistenza della conversazione non è stata solo la Procura di Palermo dopo avere rivisto tutto il materiale di indagine a sua disposizione, ma anche, a ruota, i magistrati di Caltanissetta e Messina che, indirettamente tirati in ballo dal ministro dell’Interno Alfano, il quale aveva ipotizzato che altri uffici inquirenti potessero esserne in possesso, hanno seccamente negato. I due giornalisti indagati dovranno rispondere ora anche all’Ordine siciliano che, in una nota, ha annunciato di averli convocati per avere chiarimenti.
Entrambi hanno ricevuto un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di diffusione di notizia falsa. Per Messina c’è anche la contestazione più grave di calunnia. Avrebbe indicato la fonte della rivelazione in un investigatore che, però, avrebbe smentito tutto. I due cronisti, al cui fianco si è schierato il settimanale che, nonostante le dichiarazioni del capo dei pm Francesco Lo Voi, ha ribadito l’esistenza dell’intercettazione, sono stati interrogati oggi in Procura. Nel pomeriggio si sono presentati, insieme all’avvocato Fabio Bognanni, al palazzo di giustizia. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al procuratore e all’aggiunto Leonardo Agueci. Da Vulcano, intanto, dove sta trascorrendo le vacanze, Crocetta ha ribadito l’inesistenza della telefonata: “Non hanno nessuna registrazione. – ha detto – Quello che hanno fatto a me è terribile”. Dichiarazioni più sobrie di quelle rilasciate a caldo, dopo la pubblicazione della notizia: allora il governatore aveva confessato di avere pensato al suicidio e di avere desistito solo dopo avere saputo della smentita della Procura.
Dopo giorni di esternazioni accorate e di accuse di tentativo di golpe a mezzo stampa, Crocetta ha anche pensato a un’azione legale contro L’Espresso. In una conferenza stampa, il suo avvocato, Vincenzo Lo re, ha annunciato una richiesta di risarcimento danno di 10 milioni di euro contro il settimanale. Per giorni la notizia dell’intercettazione ha scatenato roventi reazioni politiche e gli echi della presunta telefonata sono risuonati anche alla cerimonia di commemorazione della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino. Dal palco, il figlio del magistrato ucciso, che si è lanciato in una accorata difesa della sorella “lasciata sola” dalle istituzioni regionali, ha fatto cenno alla telefonata chiedendo che sul caso i magistrati andassero a fondo.
Una sollecitazione venuta anche dai fratelli del giudice assassinato. A smentire l’esistenza della conversazione non è stata solo la Procura di Palermo dopo avere rivisto tutto il materiale di indagine a sua disposizione, ma anche, a ruota, i magistrati di Caltanissetta e Messina che, indirettamente tirati in ballo dal ministro dell’Interno Alfano, il quale aveva ipotizzato che altri uffici inquirenti potessero esserne in possesso, hanno seccamente negato. I due giornalisti indagati dovranno rispondere ora anche all’Ordine siciliano che, in una nota, ha annunciato di averli convocati per avere chiarimenti.
Stromboli si conferma location preferita per i matrimoni. Altri due si, pronunciati nell'isola
Ancora matrimoni a Stromboli, isola del fuoco e dell’amore. Hanno pronunciato il fatidico si altre due coppie: Paolo Gilet e Daniela Cammarella e Daniele Cavallini con Teresa Intonato.
Entrambe le coppie, manco a dirlo, sono innamorate dell’isola.
Le cerimonie sono state officiate dal presidente della circoscrizione Carlo Lanza mentre l’allestimento è stato curato dall’agenzia Molotre di Caludio Utano.
I bouquet delle spose sono stati stati creati dalle sapienti mani dell’artista Salvatore Trama.
Al via la 14° Rassegna Teatrale "Le Maschere di Dioniso" (di Luana Spanò)
(Luana Spanò) Parte la 14° Rassegna Teatrale "Le Maschere di Dioniso".
La Compagnia negli ultimi anni ha deciso di sperimentarsi in svariati generi, riscuotendo numerosi consensi in tutta Italia. La scelta degli spettacoli in rassegna è il risultato di un lungo percorso professionale. Per suggellare la meravigliosa location del Castello di Lipari che ci ospita da bel 14 anni, in cartellone il primo spettacolo previsto è Sogno di una Notte di Mezza Estate, di William Shakespeare. Regia Tindara Falanga. Compagnia Piccolo Borgo Antico. Un mix di colori, tra sogno e realtà vi aspettano il 30 luglio all''anfiteatro del Castello di Lipari, h.21.30
La Compagnia negli ultimi anni ha deciso di sperimentarsi in svariati generi, riscuotendo numerosi consensi in tutta Italia. La scelta degli spettacoli in rassegna è il risultato di un lungo percorso professionale. Per suggellare la meravigliosa location del Castello di Lipari che ci ospita da bel 14 anni, in cartellone il primo spettacolo previsto è Sogno di una Notte di Mezza Estate, di William Shakespeare. Regia Tindara Falanga. Compagnia Piccolo Borgo Antico. Un mix di colori, tra sogno e realtà vi aspettano il 30 luglio all''anfiteatro del Castello di Lipari, h.21.30
Interessante disamina dell'ANCI SICILIA sulle "Risorse finanziarie dei Comuni siciliani tra il 2009 e il 2015". Ne emergono tagli ai comuni mai registrati negli anni precedenti
Documento di ANCISICILIA (Luglio 2015)
I numeri di una crisi strutturale del sistema delle Autonomie Locali in Sicilia
FONTI • Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana; • Banca d’Italia, banca dati SIOPE; • Regione Siciliana, Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica; • IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), si veda in particolare lo studio “I conti dei Comuni” del 14 novembre 2013.
I numeri di una crisi strutturale del sistema delle Autonomie Locali in Sicilia
Ancora una volta anche la Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana con
l’indagine su “La finanza locale in Sicilia 2013-2014” (Deliberazione n. 164/2015/INPR)
conferma la grave crisi in cui versano gli enti locali siciliani dimostrando come il
peggioramento della finanza locale sia, sempre più, “imputabile principalmente alla progressiva
e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale”
L’AnciSicilia da oltre due anni evidenzia come quanto asserito dalla Corte dei Conti dimostri lo
stretto nesso causale esistente tra diminuzione delle risorse derivate e l’aumento delle aliquote
dei tributi locali. In particolare, l’analisi dei dati conferma che per i Comuni i trasferimenti
regionali agli enti locali, che fino al 2013 è avvenuta attraverso il Fondo delle Autonomie
Locali, sono passati dai 913 milioni di euro del 2009 ai circa 560 milioni di euro del 2013.
I dati forniti dalla Corte dei Conti non tengono conto degli ulteriori tagli previsti nel 2014 e di
quelli collegati alla Legge Regionale di stabilità finanziaria del 2015. Per tale ragione si è
ritenuto utile darne conto negli allegati quadri riepilogativi.
Relativamente alle spese correnti, con il Fondo Perequativo nel 2014 sono stati,
infatti, assegnati ai Comuni quasi 368 milioni di euro, mentre nel 2015 ci si ferma a poco più di 340 milioni di euro con un decremento che si attesta intorno al 10 per cento nel solo ultimo anno. Per ciò che riguarda il Fondo Investimenti si è invece passati dai circa 134 milioni di euro del 2014 ai 112 milioni del 2015. Si tratta di un trend che si è confermato costantemente negli anni e che, di fatto, ha contribuito ad aumentare notevolmente la pressione fiscale ed a ridurre a danno dei cittadini i servizi con gravi ripercussioni in alcuni casi anche di ordine pubblico.
Ma la situazione non migliora se si prendono in considerazione i trasferimenti nazionali che la Corte dei Conti ha analizzato attraverso i dati forniti dalla Banca d’Italia (banca dati SIOPE): nel triennio 2011-2014 i trasferimenti erariali sono passati da un miliardo e 400 milioni del 2011 ai 378 milioni di euro del 2014.
Alla luce di questa breve analisi si comprende con chiarezza quale sia stata la portata degli interventi posti in essere dal legislatore nazionale e regionale e quanto possa essere stato significativo l’impatto sui bilanci comunali.
Con riferimento all’ambito regionale si deve registrare come, se pur il taglio dei trasferimenti sia stato minore rispetto a quanto avvenuto a livello nazionale, la riduzione delle risorse in favore degli Enti Locali non sia stata accompagnata da alcun intervento strutturale e di riforma che potesse consentire una riduzione della spesa.
Esempio evidente di ciò è la situazione di stallo che caratterizza le riforme sul sistema integrato dei rifiuti e delle acque e l’incidenza sui bilanci comunali di costi come quello collegato al conferimento in discarica dei rifiuti.
A tutto ciò si aggiungano i costi diretti ed indiretti derivanti dal caos generato dall’assenza di riferimenti istituzionali con riguardo a liberi consorzi e città metropolitane.
Nell’insieme il quadro che emerge, anche alla luce dei non confortanti dati sui livelli di riscossione dei tributi locali, è quello di un sistema delle autonomie locali che si è trovato, nel giro di pochissimi anni, di fronte a tagli mai registrati nei decenni precedenti. Tali tagli hanno portato al tramonto di un sistema imperniato sulla finanza derivata senza che il nuovo modello, fondato sulla finanza locale, fosse accompagnato da misure di transizione adeguate.
Il cambiamento è stato traumaticamente veloce e, anche a seguito del’entrata in vigore della Riforma sull’armonizzazione contabile, rischia di rendere più fragili le istituzioni locali in una fase storica in cui paradossalmente c’è ancora più bisogno di riferimenti credibili sul territorio.
FONTI • Corte dei Conti – Sezione di controllo per la Regione Siciliana; • Banca d’Italia, banca dati SIOPE; • Regione Siciliana, Assessorato delle Autonomie locali e della Funzione pubblica; • IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), si veda in particolare lo studio “I conti dei Comuni” del 14 novembre 2013.
Smarrito bracciale
E' stato smarrito, presumibilmente a Canneto, questo bracciale.
Chi lo ha ritrovato può mettersi in contatto con il nostro direttore, che lo consegnerà alla proprietaria, al 339.5798235
Chi lo ha ritrovato può mettersi in contatto con il nostro direttore, che lo consegnerà alla proprietaria, al 339.5798235
Inaugurata la sezione "Mare Nonstrum" di "Un mare di cinema"
Mario Serenellini, curatore della nuova sezione "Mare Nostrum" del festival "Un mare di cinema" di Lipari ha inaugurato la rassegna col regista Fernando Muraca.
Proiezioni di film e dibattiti caratterizzeranno "Mare Nostrum" che include film indipendenti "usciti quest'anno che non hanno avuto grande diffusione e che cerco di promuovere in vari festival" ha affermato Serenellini che ha ringraziato Nino Saltalamacchia per aver accolto la proposta e aver inserito questa sezione all'interno della sua prestigiosa manifestazione".
Ferdinando Muraca regista di "La terra dei santi" un film girato in sole tre settimane con Valeria Solarino e Daniela Marra "che approfondisce il tema della 'ndrangheta senza soffermarsi sui suoi traffici ma sul perchè esiste e sulle sue dinamiche" un film fortemente voluto perchè ha continuato il regista "per capire il fenomeno della 'ndrangheta bisogna comprendere come vengono cresciuti i bambini appartenenti alle famiglie 'ndranghetiste e qual è il ruolo delle donne".
Sulla condizione dei figli e delle mogli e madri si è incentrato il dibattito dopo la proiezione del film.
Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) . 28 Luglio 1915: Giovanni Frangione
Prende il via quest'oggi la rubrica, curata per Eolienews da Giuseppe Cirino, dedicata ai caduti Eoliani nella Grande Guerra (1915-18)
100
anni fa, il Primo Caduto Eoliano nella “GRANDE GUERRA”
(28
Luglio 1915 – 28 Luglio 2015)
GIOVANNI FRANGIONE
All’ingresso
nel primo conflitto mondiale dell’Italia, il Regio Esercito aveva schierato in
campo un numero di divisioni e mezzi superiori a quelle degli Austroungarici,
ma le differenze sostanziali furono soprattutto costituite dai livelli di
preparazione di questi ultimi e dal fatto che durante tutto il periodo di
neutralità scelto dalla nostra nazione, i generali Austriaci, fecero realizzare
in località strategiche (passi vallivi, catene montuose e rilievi), poderose
fortificazioni, campi trincerati e reticolati, garantendosi una netta
supremazia e dominanza del territorio. D’altra parte il Generale Cadorna ed il
suo stato maggiore, avevano incentrato
la loro tattica, sulle cosi dette “spallate iniziali” ovvero massicci attacchi
su zone concentrate di fronte, che avrebbero dovuto garantire un rapido
raggiungimento dell’obiettivo con il passaggio dell’Isonzo, per la conquista di Gorizia e di Trieste e sul fronte
Carnico con la conquista del Trentino.
Gli Austriaci, lasciarono dunque
nei primi giorni di conflitto, spazio alla manovra italiana senza operare
consistenti resistenze e consentendo al grosso delle loro truppe, un’ordinata ritirata
strategica sulle linee difensive stabilite dai piani dal generale Conrad.
Dal 23 giugno al 7 Luglio 1915, l’Italia
tentò la prima “Spallata” (1^ Battaglia dell’Isonzo) con l’obiettivo di
avanzare sul fronte della Venezia Giulia verso il campo trincerato di Gorizia
ed allo stesso tempo, svolgere un’azione di diversiva sulla fronte del Cadore e della Carnia. Gli obiettivi
raggiunti si rivelarono però pressoché inconsistenti e le truppe italiane
riuscirono solo a conquistare alcune porzione degli obiettivi strategici prefissati.
Le fanterie si dissangueranno nel primo grande attacco contro i trinceramenti
delle linee Sabotino – Podgora – Oslavia.
All’alba del 18 Luglio del 1915
il fuoco delle nostre artiglierie, fu preludio alla 2^ Battaglia dell’Isonzo (Dal
18 Luglio al 3 agosto 1915) che su uno scenario pressoché immutato, vide
contrapporsi la II e III Armata Italiana guidate dal Duca D’Aosta e dal gen.
Frugoni contro il sistema difensivo austriaco comandato dal generale Boroevic. La
tattica italiana rimase immutata rispetto alla prima battaglia, e sullo stile
delle esperienze risorgimentali, predilesse massicci attacchi frontali alla
baionetta, che dissanguarono le fanterie contro le ben munite e difese
postazioni di mitragliatrici ed i reticolati austriaci. Per favorire ulteriormente l’avanzata, il
Comando Supremo aveva anche organizzato un’ulteriore manovra diversiva
nell’area del Trentino e nell’area di Gorizia. La manovra nel Trentino non era
necessaria, mentre gli attacchi contro la piazzaforte di Gorizia furono inconcludenti. Gli Austriaci riuscirono a respingere i primi attacchi ed a
mantenere le posizioni sul Carso, Gorizia e dintorni. Gli italiani riuscirono
comunque ad occupare una parte del Monte Nero il Colovrat la conca di Plezzo
vicino a Caporetto e postazioni
sull’Alto Isonzo. La battaglia si concluse per mancanza di munizioni di
artiglieria ed armamenti vari, poco prima che la prima linea austriaca stesse
per cedere, costando alla nostra nazione circa 42.000 tra morti, feriti,
dispersi e prigionieri.
Sarà
proprio in questo periodo e nel contesto sopra descritto, che perderà la vita
il primo fante Eoliano:
Frangione Giovanni figlio di Giovanni e Barea Giuseppa nato a Lipari nel 1894 – distretto militare di Messina
Soldato del 49° Reggimento di Fanteria di
linea 6^ Compagnia matricola 42379 (20) – 4^ Armata – 1° Corpo d’Armata - 1^ Divisione di Fanteria .
Morto il 28 luglio 1915 per ferita
mortale ricevuta in combattimento all’età di 21 anni
Sepoltura originaria: Monte Logorai –
sepoltura attuale: Ignota
Unità
di appartenenza
Brigata
Parma – 49 ° e 50° Reggimento di Fanteria
Sede dei
reggimenti in tempo di pace: Torino.
Periodi
di permanenza della Brigata Parma al fronte:
Anno
1915:
-
Dal 24 maggio al 6 novembre: Nel Settore di San Pellegrino – Col Margherita –
Sottosettore di Valles
-
Dal 12 novembre al 31 dicembre: Passo Valles – Zona di Ghirlo.
Circostanze della Morte del Fante Frangione Giovanni
-
Riassunto dai Diari di guerra della Brigata Parma:
La brigata Parma, all’inizio delle
ostilità si trova riunita a Sedico – Bribano. Verso la metà di Luglio ,
risalito il Cordevole, le viene affidato il compito di presidiare i passi san
Pellegrino e di Valles, alle dipendenze della 1^ divisione inquadrata nei
ranghi della IV Armata comandata dal generale Nava. La Brigata svolge in
questo periodo azioni di controllo e pattugliamento e partecipa alle azione
diversive delle prime due “Battaglie dell’Isonzo” nella zona compresa tra l’Alto
Isonzo ed il Trentino”.
Nell’ultima decade di ottobre il IX Corpo
d’Armata svolge un attacco sulla fronte Col del Bois – Col di Lana, e la Parma
vi partecipa, sempre alle dipendenze della 1^ divisione. Il 49° fanteria
muovendo dai passi di San Pellegrino e di Valles, riesce il 22 ottobre , ad
occupare con due compagnie il Monte Castellazzo, mentre il 50° manda i sui
battaglioni a rincalzare altre unità operanti contro il Col di Lan, Sief,
Settsass.
Dal al 23
luglio al 6 dicembre 1915 , il 49°
reggimento subirà le seguenti perdite
Ufficiali
|
Truppa
|
||||
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
1
|
5
|
/
|
8
|
41
|
/
|
Nel
diario di guerra della brigata Parma, nell’ultima decade di luglio, non si
registra lo svolgimento di particolari azioni di rilievo che abbiano visto
impegnati i reparti alle sue dipendenze; è quindi probabile che il soldato
Frangione Giovanni sia rimasto mortalmente ferito, durante lo svolgimento di
ordinarie operazioni di pattugliamento, presidio o manovre diversive.
Ulteriori informazioni
sull’episodio che vide coinvolto il fante liparese, sono fornite dal registro
dello stato civile del 49° reggimento di fanteria, dove alla pagina 49 riga 49
viene annotato quanto segue:
“ L’anno
millenovecentonovantacinque addì ventotto del
mese di luglio nel monte Lagarnoi (errata
trascrizione il corretto riferimento è monte Logorai – settore delle dolomiti) mancava ai vivi alle ore dodici pomeridiane
in età di anni ventuno, il soldato Frangione Giovanni della 6° Compagnia al n°
42379 (20) di matricola – nativo di Lipari provincia di Messina, figlio di
Giovanni e di Barea Giuseppa. Morto in seguito a ferita d’arma da fuoco per
fatto di guerra. Sepolto a Monte Logorai come consta dal verbale mod.147 e
dall’attestazione delle persone in esso firmate e a piè del presente
sottoscritto testi Capitano Nardi Vito –
Sergente Piga. Il relatore incaricato Capo Divisione Gabrielis.”
I riferimenti alla
morte del Soldato Frangione Giovanni, parlano in modo generico del Monte
Lagorai che costituisce solo una delle cime della catena montuosa o dolomite
del Lagorai, con un’estensione di circa 70 km. Nel periodo storico a cui si fa
riferimento la IV Armata a cui era affidate le operazioni in detto settore, non
controllava ancora le vetta Cima Lagorai che si staglia fino a 2585 mt. di
altezza, ma solo i passi sottostanti e gli sbocchi verso le valli.
Solo nel 1916 azioni
condotte da piccoli nuclei scelti di alpini e fanti, riuscirono a scalare le
impervie cime dove si annidavano insidiose e predominanti (per via
dell’altitudine e dell’accessibilità) le postazioni austriache.
APPROFONDIMENTO:
Per tutto il 1915 l’Esercito italiano aveva sepolto i propri caduti nei cimiteri civili di Primiero e Canal San Bovo, o in piccoli camposanti a ridosso delle prime linee. Il 2 novembre 1916 venne inaugurato invece il cimitero militare italiano di Caoria (ancora oggi esistente), che raccolse la maggior parte dei caduti italiani tra passo Cinque Croci e cima di Cece.
Truppe
italiane su rilievi montuosi
TRATTO DALLE MEMORIE DI GUERRA DI UBALDO
BINOTTI SOLDATO DEL “49°
REGGIMENTO DI FANTERIA BRIAGATA PARMA” PUBBLICATE SULL’ESPRESSO.
Mi
sono imbattuto casualmente in questo articolo, dove il soldato Binotti descrive
in maniera fedele lo spostamento della Brigata Parma verso le prime linee del
Trentino. Certamente la lunga marcia descritta, fu fatica sopportata anche dal
Fante Eoliano Giovanni Frangione.
“ La sveglia fù suonata alle ore 1 di notte e
dopo preso un po' di caffè, ci consegnarono i viveri di riserva e dopo poco
partimmo, non erano ancora le ore 2 quando iniziammo la marcia, con lo zaino
pieno in assetto di guerra con tutte le munizioni pacchetto di medicazione, e
tutti gli attrezzi e pesava circa quaranta Kg.
Si marciò transitando da Agordo quindi
raggiungemmo il paese di Cencenighe, dove a destra c'è il bivio che porta a
Alleghe e Caprile fino a raggiungere Cortina d'Ampezzo, e durante la marcia
transitammo da diversi paesi, e finalmente raggiungemmo il paese di
Falcade Basso, che era l'ultimo paese in terra Italiana.
Si traversò questo paesetto ma a un certo
punto la strada finiva, e dal punto che finiva la strada, si cominciava a
salire per una stretta mulattiera, che era tutta ingombra da grossi ciottoli e
nel centro scorreva un rigagnolo d'acqua, già principiava a farsi scuro, e noi
dovevamo ancora camminare, quando cominciammo a salire per la mulattiera,
sembrava di salire come quando Cristo, salì sul Calvario dalla grande
stanchezza, che tutti sentivamo non essendo abituati a marce cosi lunghe, e su
un terreno cosi faticoso, e quando davano il segnale di alt per un po' di
riposo, non ci si toglieva di dosso lo zaino, ma ci buttavamo a terra come si
butta a terra una balla di cenci.
Dopo una marcia di circa 45 o 46 Km più morti
che vivi, e che a tutti dolevano i piedi, raggiungemmo la vetta di Passo Valles
la cima dove c'erano le trincee questa cima era a oltre i 2000 metri di
altezza, e li si dette il cambio ai fanti del 60F.a.
Era già notte ci fecero montare le tende, e si
credeva cosi di poter un po' riposare, dopo la lunga marcia iniziata alle ore 2
esclamando finalmente e finita, e ci si sarebbe potuti buttare a terra per
poter un po' riposarci
Avevamo appena finito di montare le tende, e
si credeva di poter riposare, gettandosi a terra sopra una coperta, che avevamo
appena disteso per terra per sdraiarsi sopra, udimmo un fischio e nello stesso
istante un grido era il comandante del nostro plotone, che gridava secondo
plotone adunata, e ci ordinò di prendere il telo da tenda e i picchetti, la
coperta e i viveri di riserva, pacchetto di medicazione e tutte le cartucce,
mettersi il telo da tenda e la coperta avvoltolati a tracolla, il resto tutto
dentro il tascapane, lasciare lì lo zaino perché, si doveva andare a dare il
cambio al posto avanzato, che era in una posizione ancora più alta, e c'era da
percorrere un'altra po' di strada in salita.
Eravamo un po' frastornati dalla grande
stanchezza, a causa della lunga e terribile marcia che avevamo fatto per
raggiungere la cima di Passo Valles, e un po' per la rabbia e a qualcuno,
scappò qualche imprecazione, e qualche bestemmia, mentre il nostro sottotenente,
che era pure lui un richiamato, ci esortava a essere calmi e ci incoraggiava,
acciocché ci facessimo animo, con parole paterne dicendoci che questi
strapazzi, a cui si era sottoposti a sopportare erano a causa della guerra, e
che ormai bisognava far si di avere tanta forza, e costanza, onde poter
sopportare con meno disagio possibile, gli sforzi a cui saremo andati incontro,
ma sperando che tutto andrà bene sperando altresì che la guerra finisca presto,
e che il buon Dio veglierà su noi tutti.
Queste erano tutte belle e buone parole e
buone esortazioni, ma le nostre povere membra erano ridotte all'estremo limite
che umana persona può sopportare, e al solo pensare che dovevamo rimetterci in
cammino, e che essendo gia notte e molto buio e non si vedeva, fù un momento
terribile, che non scorderò.
Il cammino fù molto faticoso e lungo, perché
camminavamo su un terreno di montagna, e non era ne una strada ne una
mulattiera, era un susseguirsi di un terreno tutto ineguale e spesso qualcuno
cadeva, ci volle circa due ore prima di giungere al punto dove c'era il posto
avanzato. Appena arrivati i fanti del 60 scapparono come lepri inseguite dai
cani, e a noi non ci diedero ne ci spiegarono, nulla circa a come era il posto
che noi dovevamo difendere, da eventuali attacchi del nemico, solo ci dissero
attenti perché davanti a voi, non c'è nessuno c'è solo il nemico, attenzione a
non addormentarsi perché qui dormire significa morire, e dette queste poche
informazioni essi scesero giù dalla montagna.
Con grande sofferenza l’on. Genovese rinuncia ai funerali del padre. L'avrebbe dovuto fare in manette e scortato
Non è andato ai funerali del padre, il sen. Luigi, l’on. Francantonio Genovese, che si trova in carcere da gennaio per l’inchiesta sulla formazione professionale. L’avrebbe dovuto fare in manette e scortato. Ha scelto, sicuramente con grande sofferenza, di non dare l’ultimo saluto al genitore nella chiesa di S. Elena, dove si è svolta la celebrazione ieri mattina.
In questi casi infatti vigono le prescrizioni dell’Ordinamento penitenziario, ovvero l’accompagnamento con il nucleo traduzioni della polizia penitenziaria e l’apposizione delle manette.
Quindi nessuna richiesta formale è stata avanzata dai suoi legali al giudice “competente”, che in questo caso è quello del processo in corso, ovvero il collegio della prima sezione penale del tribunale, che sta trattando il procedimento “Corsi d’oro 2”.
La mancata richiesta dell’autorizzazione all’uscita dal carcere è stata frutto di una valutazione fatta con uno dei suoi legali, l’avvocato Nino Favazzo, da qui la scelta di rimanere in carcere del parlamentare del Pd.
A Gazzi Genovese si occupa ormai da tempo della biblioteca. In questi mesi sono andati a trovarlo alcuni parlamentari e i suoi legali, oltre che i familiari.
L’avvocato Nino Favazzo in una nota commenta questa vicenda: «La morte è un evento imprevedibile che non può essere pianificato e che non ha rispetto per le esigenze e le condizioni in cui si trova chi resta. Sono sicuro che l’ultimo pensiero del senatore Genovese è stato rivolto al figlio che adorava e che non vedeva da oltre sette mesi. Sono altrettanto convinto che una carcerazione preventiva palesemente ingiusta, perché protratta oltre ogni ragionevole limite, ha impedito a Francantonio di poter abbracciare per l'ultima volta il padre e gli impedirà di condividere il proprio dolore con i suoi cari, con la riservatezza che il caso richiede! Può esistere pena più grande?».
Il senatore Luigi Genovese, aveva 89 anni. Originario di Ucria, dove era nato il 19 dicembre del 1925, fu senatore per sei legislature - dalla VI alla XI - ai tempi della prima Repubblica e della Democrazia Cristiana, fu sempre eletto nel collegio di Patti. Era sposato con Angelina Gullotti, la sorella del più volte ministro messinese Nino Gullotti
In questi casi infatti vigono le prescrizioni dell’Ordinamento penitenziario, ovvero l’accompagnamento con il nucleo traduzioni della polizia penitenziaria e l’apposizione delle manette.
Quindi nessuna richiesta formale è stata avanzata dai suoi legali al giudice “competente”, che in questo caso è quello del processo in corso, ovvero il collegio della prima sezione penale del tribunale, che sta trattando il procedimento “Corsi d’oro 2”.
La mancata richiesta dell’autorizzazione all’uscita dal carcere è stata frutto di una valutazione fatta con uno dei suoi legali, l’avvocato Nino Favazzo, da qui la scelta di rimanere in carcere del parlamentare del Pd.
A Gazzi Genovese si occupa ormai da tempo della biblioteca. In questi mesi sono andati a trovarlo alcuni parlamentari e i suoi legali, oltre che i familiari.
L’avvocato Nino Favazzo in una nota commenta questa vicenda: «La morte è un evento imprevedibile che non può essere pianificato e che non ha rispetto per le esigenze e le condizioni in cui si trova chi resta. Sono sicuro che l’ultimo pensiero del senatore Genovese è stato rivolto al figlio che adorava e che non vedeva da oltre sette mesi. Sono altrettanto convinto che una carcerazione preventiva palesemente ingiusta, perché protratta oltre ogni ragionevole limite, ha impedito a Francantonio di poter abbracciare per l'ultima volta il padre e gli impedirà di condividere il proprio dolore con i suoi cari, con la riservatezza che il caso richiede! Può esistere pena più grande?».
Il senatore Luigi Genovese, aveva 89 anni. Originario di Ucria, dove era nato il 19 dicembre del 1925, fu senatore per sei legislature - dalla VI alla XI - ai tempi della prima Repubblica e della Democrazia Cristiana, fu sempre eletto nel collegio di Patti. Era sposato con Angelina Gullotti, la sorella del più volte ministro messinese Nino Gullotti
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