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martedì 23 ottobre 2018
Come eravamo: "Cento anni di scatti"...slide fotografico
Vi proponiamo uno slide fotografico realizzato nel giugno 2010 con alcune foto della della mostra " Cento anni di scatti. Identità, appartenenze, presenze nelle Eolie del Novecento " ospitata nella Galleria dell'Ascensore del Museo Archeologico Eoliano "Luigi Bernabò Brea" di Lipari.
L'esposizione, ideata e curata dalla sezione F.I.D.A.P.A. delle Isole Eolie " Le Sette Sorelle" raccoglieva oltre 100 foto scattate tra la fine dell'Ottocento e la seconda metà del Novecento.
Buona parte delle foto allora esposte appartengono alla collezione di Claudio Merlino.
Nel video fotografico troverete: dal giovanissimo Spartaco Persiani al piccolo Nicola Biviano; da Mons. Re a Padre Agostino; da Franco Scoglio ad Umberto Mirabito "Croscheta"; dal sindaco Vitale a foto del periodo fascista; dal barbiere Bertè ai matrimoni di Bernardi, Natoli e Merlino; dalla preside Conti ai professori De Vita, Megna, De Pasquale, Mammana; da Don Ciccio Restuccia a Giovannino "U scarparu"; dal fotografo Costa allo staff della Pasticceria Subba; da una "stravagante" casa che sorgeva a Canneto al "Mistral" di Sottomonastero e ad altre foto di quella zona... e tante altre foto di luoghi e personaggi
L'esposizione, ideata e curata dalla sezione F.I.D.A.P.A. delle Isole Eolie " Le Sette Sorelle" raccoglieva oltre 100 foto scattate tra la fine dell'Ottocento e la seconda metà del Novecento.
Buona parte delle foto allora esposte appartengono alla collezione di Claudio Merlino.
Nel video fotografico troverete: dal giovanissimo Spartaco Persiani al piccolo Nicola Biviano; da Mons. Re a Padre Agostino; da Franco Scoglio ad Umberto Mirabito "Croscheta"; dal sindaco Vitale a foto del periodo fascista; dal barbiere Bertè ai matrimoni di Bernardi, Natoli e Merlino; dalla preside Conti ai professori De Vita, Megna, De Pasquale, Mammana; da Don Ciccio Restuccia a Giovannino "U scarparu"; dal fotografo Costa allo staff della Pasticceria Subba; da una "stravagante" casa che sorgeva a Canneto al "Mistral" di Sottomonastero e ad altre foto di quella zona... e tante altre foto di luoghi e personaggi
SINALP Sicilia denuncia l’ennesima azione distruttiva del sistema 118 Siciliano
COMUNICATO
Il Governo Regionale si inorgoglisce della propria esterofilia a scapito del tessuto imprenditoriale ed organizzativo siciliano.
Con grande spolvero di foto, strette di mano e pacche sulle spalle, il Presidente Siciliano con il suo Assessore alla Salute presentano l’ultima strategia imprenditoriale messa in campo per risollevare, dicono loro, il sistema dell’emergenza ospedaliera.
Nasce AREUS sulla falsariga dell’azienda 118 lombarda e contemporaneamente si insediano i nuovi vertici della SEUS, la sicilianissima azienda che gestisce il 118 nell’isola.
Premesso che ci complimentiamo con il neo Consiglio di Amministrazione che certamente saprà fare il suo lavoro, ci poniamo alcuni interrogativi che, dal nostro punto di vista e dal punto di vista di parecchi lavoratori Seus con i quali il Sinalp si è confrontato, non ci sono chiari.
La Sicilianissima Seus, per volontà politica, dalla sua nascita non è mai stata adeguata e sviluppata alle moderne strategie gestionali del mondo dell’Emergenza Ospedaliera.
L’Azienda ad oggi si ritrova con 3.000 lavoratori al 90% con una sola qualifica “Autista Soccorritore” e solo oggi, nella svendita ai lombardi della nostre azienda, i nostri politici si accorgono che tutti questi autisti a breve raggiungeranno la fatidica età di 60 anni e non saranno più idonei a guidare un’ambulanza.
La soluzione partorita dopo un intenso Brainstorming è quella di creare l’ennesima azienda pubblica, però sotto il controllo dei milanesi ma sicuramente con i soldi dei siciliani, creando ulteriore confusione e sconcerto tra tutti noi.
Caro Presidente Musumeci ma in Sicilia non esiste nessuno con un curriculum, se non migliore, almeno come quello del Milanese Davide Croce nuovo Presidente della nostra Seus?
Ma era necessario creare un doppione della Seus per poi farlo gestire ai milanesi e probabilmente fargli gestire anche i progetti di riordino e potenziamento della rete dell’emergenza compresi i nuovi eliporti, con annessi nuovi contratti di noleggio elicotteri?
Noi del Sinalp ed i lavoratori della Seus che ci hanno chiesto di intervenire, sicuramente non comprendiamo i livelli di altissima qualità imprenditoriale che si raggiungeranno con la nascita di questa AREUS Meneghina sotto il sole di Sicilia e rimaniamo convinti che per migliorare l’operatività di una azienda, sia pubblica che privata, le leve sulle quali intervenire sono investimenti in infrastrutture, ammodernamento dei beni strumentali, professionalizzazione e formazione continua dei dipendenti ed infine un buon progetto di crescita. Tutto questo si può realizzare senza regalare le nostre risorse ai lombardi. La nuova AREUS da chi sarà amministrata? Chi gestirà i progetti di riforma, riordino e sviluppo del comparto? I dipendenti Seus con qualifica “Autista Soccorritore” con il transito nella nuova entità aziendale cosa faranno? Che ruolo avranno? Il progetto della nuova rete di elisoccorso da chi sarà coordinata?
Un famoso politico nazionale una volta dichiarò che “a pensar male spesso ci si azzecca”, noi del Sinalp ci auguriamo ben volentieri di sbagliarci ma visti anche i precedenti delle “famose” riforme degli enti pubblici regionali rimaniamo notevolmente dubbiosi.
Per il rispetto di tutti i cittadini Siciliani attendiamo le risposte ai nostri dubbi.
La Direzione Regionale Sinalp Sicilia
Dr. Andrea Monteleone
Con grande spolvero di foto, strette di mano e pacche sulle spalle, il Presidente Siciliano con il suo Assessore alla Salute presentano l’ultima strategia imprenditoriale messa in campo per risollevare, dicono loro, il sistema dell’emergenza ospedaliera.
Nasce AREUS sulla falsariga dell’azienda 118 lombarda e contemporaneamente si insediano i nuovi vertici della SEUS, la sicilianissima azienda che gestisce il 118 nell’isola.
Premesso che ci complimentiamo con il neo Consiglio di Amministrazione che certamente saprà fare il suo lavoro, ci poniamo alcuni interrogativi che, dal nostro punto di vista e dal punto di vista di parecchi lavoratori Seus con i quali il Sinalp si è confrontato, non ci sono chiari.
La Sicilianissima Seus, per volontà politica, dalla sua nascita non è mai stata adeguata e sviluppata alle moderne strategie gestionali del mondo dell’Emergenza Ospedaliera.
L’Azienda ad oggi si ritrova con 3.000 lavoratori al 90% con una sola qualifica “Autista Soccorritore” e solo oggi, nella svendita ai lombardi della nostre azienda, i nostri politici si accorgono che tutti questi autisti a breve raggiungeranno la fatidica età di 60 anni e non saranno più idonei a guidare un’ambulanza.
La soluzione partorita dopo un intenso Brainstorming è quella di creare l’ennesima azienda pubblica, però sotto il controllo dei milanesi ma sicuramente con i soldi dei siciliani, creando ulteriore confusione e sconcerto tra tutti noi.
Caro Presidente Musumeci ma in Sicilia non esiste nessuno con un curriculum, se non migliore, almeno come quello del Milanese Davide Croce nuovo Presidente della nostra Seus?
Ma era necessario creare un doppione della Seus per poi farlo gestire ai milanesi e probabilmente fargli gestire anche i progetti di riordino e potenziamento della rete dell’emergenza compresi i nuovi eliporti, con annessi nuovi contratti di noleggio elicotteri?
Noi del Sinalp ed i lavoratori della Seus che ci hanno chiesto di intervenire, sicuramente non comprendiamo i livelli di altissima qualità imprenditoriale che si raggiungeranno con la nascita di questa AREUS Meneghina sotto il sole di Sicilia e rimaniamo convinti che per migliorare l’operatività di una azienda, sia pubblica che privata, le leve sulle quali intervenire sono investimenti in infrastrutture, ammodernamento dei beni strumentali, professionalizzazione e formazione continua dei dipendenti ed infine un buon progetto di crescita. Tutto questo si può realizzare senza regalare le nostre risorse ai lombardi. La nuova AREUS da chi sarà amministrata? Chi gestirà i progetti di riforma, riordino e sviluppo del comparto? I dipendenti Seus con qualifica “Autista Soccorritore” con il transito nella nuova entità aziendale cosa faranno? Che ruolo avranno? Il progetto della nuova rete di elisoccorso da chi sarà coordinata?
Un famoso politico nazionale una volta dichiarò che “a pensar male spesso ci si azzecca”, noi del Sinalp ci auguriamo ben volentieri di sbagliarci ma visti anche i precedenti delle “famose” riforme degli enti pubblici regionali rimaniamo notevolmente dubbiosi.
Per il rispetto di tutti i cittadini Siciliani attendiamo le risposte ai nostri dubbi.
La Direzione Regionale Sinalp Sicilia
Dr. Andrea Monteleone
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Lillo Manganaro, Sophia Elena De Salvo, Salvatore Merlino, Roberto Favaloro, Ignazio Garippa, Ada Finocchiaro, Fiona Belletti, Tiziana Russo, Ciccio Mazzeo, Nino Adamo, Oancea Mariana, Vincenzo Sciacchitano, Giulia Gangemi, Pio Letizia
Valorizzazione della pomice di Lipari. Se ne parlerà in due convegni
COMUNICATO
Valorizzazione della produzione della pomice di Lipari. È questo il progetto del Politecnico di Milano, Scuola AUIC Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni e Dipartimento di Architettura e Studi Urbani che parteciperà a livello nazionale e internazionale ad alcune iniziative relativamente al lavoro di ricerca, analisi e progetto, sulla valorizzazione dei siti della produzione della pomice di Lipari.
Il lavoro svolto dall’ateneo è stato racchiuso in un saggio che verrà illustrato durante 2 convegni organizzati rispettivamente da AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio archeologico industriale) e INU (Istituto Nazionale Urbanistica) sono:
- 1° evento: STATI GENERALI DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE VENEZIA – PADOVA DEL 25 – 27 OTTOBRE 2018 - all'interno della sessione: "Settori e paesaggi della produzione";
- 2° evento: INTERRUZIONI, INTERSEZIONI, CONDIVISIONI, SOVRAPPOSIZIONI. Nuove prospettive per il territorio XI Giornata Studio INU/11° Inu Study Day, 14 DICEMBRE 2018 NAPOLI - all'interno della sessione: "Paesaggi, beni culturali, patrimonio Unesco".
Lo scorso 5 ottobre sono state discusse inoltre le prime tesi di laurea magistrale del Laboratorio di Interior design and preservation relative ai luoghi della pomice.
I lavori finora sono stati condotti dai docenti Proff. Michele Ugolini. Stefania Varvaro e Rossana Gabaglio.
“Ringrazio per il lavoro svolto tutto il corpo docenti del Politecnico di Milano, i loro 150 studenti oltre che tutti i professionisti del territorio e gli atenei internazionali e nazionali coinvolti nei diversi workshop organizzati alle Eolie” ha spiegato Angelo Sidoti, ex consulente volontario del Comune di Lipari.
Il lavoro svolto dall’ateneo è stato racchiuso in un saggio che verrà illustrato durante 2 convegni organizzati rispettivamente da AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio archeologico industriale) e INU (Istituto Nazionale Urbanistica) sono:
- 1° evento: STATI GENERALI DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE VENEZIA – PADOVA DEL 25 – 27 OTTOBRE 2018 - all'interno della sessione: "Settori e paesaggi della produzione";
- 2° evento: INTERRUZIONI, INTERSEZIONI, CONDIVISIONI, SOVRAPPOSIZIONI. Nuove prospettive per il territorio XI Giornata Studio INU/11° Inu Study Day, 14 DICEMBRE 2018 NAPOLI - all'interno della sessione: "Paesaggi, beni culturali, patrimonio Unesco".
Lo scorso 5 ottobre sono state discusse inoltre le prime tesi di laurea magistrale del Laboratorio di Interior design and preservation relative ai luoghi della pomice.
I lavori finora sono stati condotti dai docenti Proff. Michele Ugolini. Stefania Varvaro e Rossana Gabaglio.
“Ringrazio per il lavoro svolto tutto il corpo docenti del Politecnico di Milano, i loro 150 studenti oltre che tutti i professionisti del territorio e gli atenei internazionali e nazionali coinvolti nei diversi workshop organizzati alle Eolie” ha spiegato Angelo Sidoti, ex consulente volontario del Comune di Lipari.
lunedì 22 ottobre 2018
Soroptimist Eolie. Anna Spadaro è il nuovo presidente. Subentra a Fabiola Famularo.
Sabato 20 Ottobre si è svolta, presso il ristorante "Filippino", la cerimonia del Passaggio della Campana tra Fabiola Famularo, Presidente per il biennio 2016/2018 e Anna Spadaro, Presidente per il biennio 2018/2020.
Dopo la consueta accensione delle candele la Presidente uscente ha illustrato il lavoro svolto nel suo biennio,ringraziando le socie del Club per la collaborazione e augurando un proficuo lavoro alla Presidente entrante.
Dopo lo scambio dei distintivi è intervenuta Anna Spadaro illustrando un programma che pone al centro dell'attenzione il ruolo del Club Soroptimist all'interno del territorio eoliano. L'intento è quello di favorire l'intensificarsi delle relazioni con gli altri Club italiani ed europei per valorizzare la nostra specificità ed arricchirla di nuovi valori. Dice la Presidente:"Vivere su un'isola nasconde potenzialità inaspettate quale quella di rafforzare lo spirito di apertura e scambio di esperienza e conoscenza che caratterizza i rapporti interindividuali della nostra terra e ne costituisce identità culturale". Vari sono i progetti che si intendono sviluppare dall'assegnazione di borse di studio e riconoscimenti, all'impegno per le problematiche sociali, alla collaborazione con gli altri Club service, Enti e associazioni presenti sul territorio fino all'organizzazione della consueta "settimana eoliana" con la quale il Club raggiunge una visibilità internazionale.
Alla cerimonia erano presenti le socie, il Sindaco Marco Giorgianni, il Presidente del Rotary Club di Lipari Francesco Bruno, la Madrina del Club Elena La Spada Otieri, la Presidente del Club di Milazzo Mattia Lazzara Sottile, la Presidente del Club di Spadafora Michela Gallo Niceto Giacobbe e altri graditi ospiti.
A conclusione della giornata si è consumato il pranzo conviviale presso la struttura.
Dopo la consueta accensione delle candele la Presidente uscente ha illustrato il lavoro svolto nel suo biennio,ringraziando le socie del Club per la collaborazione e augurando un proficuo lavoro alla Presidente entrante.
Dopo lo scambio dei distintivi è intervenuta Anna Spadaro illustrando un programma che pone al centro dell'attenzione il ruolo del Club Soroptimist all'interno del territorio eoliano. L'intento è quello di favorire l'intensificarsi delle relazioni con gli altri Club italiani ed europei per valorizzare la nostra specificità ed arricchirla di nuovi valori. Dice la Presidente:"Vivere su un'isola nasconde potenzialità inaspettate quale quella di rafforzare lo spirito di apertura e scambio di esperienza e conoscenza che caratterizza i rapporti interindividuali della nostra terra e ne costituisce identità culturale". Vari sono i progetti che si intendono sviluppare dall'assegnazione di borse di studio e riconoscimenti, all'impegno per le problematiche sociali, alla collaborazione con gli altri Club service, Enti e associazioni presenti sul territorio fino all'organizzazione della consueta "settimana eoliana" con la quale il Club raggiunge una visibilità internazionale.
Alla cerimonia erano presenti le socie, il Sindaco Marco Giorgianni, il Presidente del Rotary Club di Lipari Francesco Bruno, la Madrina del Club Elena La Spada Otieri, la Presidente del Club di Milazzo Mattia Lazzara Sottile, la Presidente del Club di Spadafora Michela Gallo Niceto Giacobbe e altri graditi ospiti.
A conclusione della giornata si è consumato il pranzo conviviale presso la struttura.
BANDO AFFIDAMENTO DARSENA TURISTICA DI SANTA MARINA SALINA. Il sindaco Arabia : "Comune non più spettatore"
COMUNICATO STAMPA
BANDO AFFIDAMENTO DARSENA TURISTICA DI SANTA MARINA SALINA
Grande
soddisfazione da parte dell’Amministrazione Comunale di Santa Marina Salina in
seguito all’approvazione nei giorni scorsi da parte dell’Assessorato Territorio
e Ambiente – Dipartimento dell’Ambiente, del bando di gara e del capitolato
d’oneri relativi all’affidamento della darsena turistica di Santa Marina Salina
in applicazione di quanto previsto nella L.R. 12/2011.
Grazie
all’art. 26 della suddetta Legge Regionale, infatti, il Comune di Santa Marina
Salina su propria iniziativa è stato dapprima delegato a predisporre il bando
di gara e il capitolato d’oneri, e oggi, con quest’ultima approvazione, è stato
autorizzato a procedere con la gara.
“Siamo
soddisfatti del lavoro svolto finora che ha permesso al Comune di Santa Marina
Salina di essere finalmente parte integrante ed attiva della procedura per
l’affidamento della gestione del porto turistico e non semplice spettatore come
finora avvenuto” commenta il Sindaco Domenico Arabia “e grazie al lavoro
sinergico di questi ultimi mesi tra Uffici Regionali, Capitaneria di Porto e
Comune, riusciremo a bandire la gara in poche settimane”.
Un
lungo e complesso lavoro quello di predisposizione del bando, durato oltre tre
anni interloquendo continuamente con gli Uffici Regionali , ma che ha permesso
al Comune di poter stabilire quali fossero le aree demaniali da inserire nella
futura concessione, di poter quantificare un corrispettivo annuale fisso che il
concessionario dovrà versare al Comune di Santa Marina Salina e di poter
stabilire o confermare alcuni usi destinati ai residenti o categorie
all’interno della darsena.
“L’obiettivo
che ci eravamo posti ad inizio mandato in relazione all’affidamento di questa
importate infrastruttura portuale pubblica” continua il Sindaco “era quello di salvaguardare
le necessità della Comunità Locale e al contempo gettare le basi per la
costruzione, negli anni a venire, di un percorso condiviso per sviluppo socio –
economico dell’indotto generato dal porto turistico.
“Siamo
convinti che con il futuro gestore dovrà esserci necessariamente maggior
dialogo” conclude il Sindaco Arabia “perché il porto turistico può
rappresentare un importante volano di sviluppo per il Territorio, soprattutto
nei mesi di bassa stagione, ma solo se esiste un dialogo e una connessione
reciproca con il Territorio stesso”.
Delegazione giapponese in missione studio alle Isole Eolie
Si è conclusa la missione alle Isole Eolie da parte di tre sindaci di isole giapponesi e altrettanti funzionari per studiare l’organizzazione dell’arcipelago eoliano ed individuare ed importare buone prassi.
La delegazione era composta dal sindaco (capo delegazione) di Yakushima, Koji Araki, dal sindaco di Mishima, Tasuo Oyama, dal sindaco di Yonaguni, Shukichi Hokama, dal direttore dell’ufficio tecnico del comune di Nagashima, Tamotu Hatanaka, dall’assistente alla direzione del Consiglio per la promozione delle isole della prefettura di Kaoshima, Fujimoto Shinichi, dal Capo della sottosezione del Centro per la promozione delle Isole Giapponesi, Ozawa Takashi e da un’interprete che li accompagnava.
La delegazione era composta dal sindaco (capo delegazione) di Yakushima, Koji Araki, dal sindaco di Mishima, Tasuo Oyama, dal sindaco di Yonaguni, Shukichi Hokama, dal direttore dell’ufficio tecnico del comune di Nagashima, Tamotu Hatanaka, dall’assistente alla direzione del Consiglio per la promozione delle isole della prefettura di Kaoshima, Fujimoto Shinichi, dal Capo della sottosezione del Centro per la promozione delle Isole Giapponesi, Ozawa Takashi e da un’interprete che li accompagnava.
La missione è stata promossa dal “Center for Research and Promotion of Japanese Islands” che dal 1966 conduce ricerche e promuove le isole remote del Giappone, tenendo conferenze, workshop, eventi, pubblicando e distribuendo riviste, libri e tenendo alte attività divulgative con l'obiettivo di promuovere lo scambio e i rapporti tra il Giappone e le sue isole.
Il programma della visita alle Eolie è stato organizzato dalla Federalberghi Isole Eolie su richiesta della JTB Italia (uno dei maggiori tour operator specializzati in Clientela Giapponese) a seguito della segnalazione pervenuta dal responsabile del Servizio Turistico della Provincia di Messina, Cono Catrini che ha incontrato il primo giorno la delegazione per un briefing introduttivo.
Una volta giunti alle Eolie, è scattato l’intenso programma di Federalberghi, impostato sui tre giorni disponibili e redatto sulla base degli obiettivi manifestati dai partecipanti.
Nel corso di due incontri, tenuti col Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, è stato possibile approfondire gli aspetti connessi all’organizzazione del principale comune eoliano. Si è quindi spaziato dagli elementi di natura amministrativa a quelli economico finanziari, passando per quelli di gestione dei principali servizi a carico del comune, al quelli dell’emergenza e della protezione civile. Importante anche l’inquadramento normativo e quindi l’analisi delle relazioni tra il comune e gli altri enti di livello provinciale, regionale e nazionale.
Nonostante le condizioni meteo non fossero delle migliori, una gestione dinamica e flessibile del programma, ha consentito loro di poter visitare Stromboli dove hanno potuto apprezzare il funzionamento del Centro Operativo Avanzato-Coa e quindi recarsi in barca sotto la sciara del fuoco per assistere alle eruzioni dello Stromboli.
La delegazione ha, inoltre, potuto effettuare un tour guidato dell’isola di Lipari senza ovviamente tralasciare il museo archeologico eoliano e dell’isola di Vulcano e delle sue caratteristiche salienti. A Lipari, è stata inoltre organizzata una presentazione a cura di Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori della Sicilia, per approfondire gli elementi principali caratterizzanti il turismo nelle Isole Eolie.
La missione nell’arcipelago si è conclusa con una visita nell’isola di salina, dove è stato possibile confrontarsi con i sindaci Domenico Arabia, Riccardo Gullo e Clara Rametta. Di rientro a Milazzo, la delegazione ha incontrato i rappresentanti della Liberty Lines che ha illustrato loro le modalità di organizzazione e gestione del sistema dei collegamenti marittimi veloci tra le isole e la terraferma.
La delegazione, oltre ad essere sempre stata accompagnata da un interprete, nel corso di tuti i sopralluoghi, ha potuto avvalersi costantemente di guide o personale specializzato, coordinato da Federalberghi Isole Eolie. Non sono mancati i momenti di conoscenza della cultura e della gastronomia locale con pasti tipici organizzati in importanti ristoranti e hotel eoliani.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie
Il programma della visita alle Eolie è stato organizzato dalla Federalberghi Isole Eolie su richiesta della JTB Italia (uno dei maggiori tour operator specializzati in Clientela Giapponese) a seguito della segnalazione pervenuta dal responsabile del Servizio Turistico della Provincia di Messina, Cono Catrini che ha incontrato il primo giorno la delegazione per un briefing introduttivo.
Una volta giunti alle Eolie, è scattato l’intenso programma di Federalberghi, impostato sui tre giorni disponibili e redatto sulla base degli obiettivi manifestati dai partecipanti.
Nel corso di due incontri, tenuti col Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, è stato possibile approfondire gli aspetti connessi all’organizzazione del principale comune eoliano. Si è quindi spaziato dagli elementi di natura amministrativa a quelli economico finanziari, passando per quelli di gestione dei principali servizi a carico del comune, al quelli dell’emergenza e della protezione civile. Importante anche l’inquadramento normativo e quindi l’analisi delle relazioni tra il comune e gli altri enti di livello provinciale, regionale e nazionale.
Nonostante le condizioni meteo non fossero delle migliori, una gestione dinamica e flessibile del programma, ha consentito loro di poter visitare Stromboli dove hanno potuto apprezzare il funzionamento del Centro Operativo Avanzato-Coa e quindi recarsi in barca sotto la sciara del fuoco per assistere alle eruzioni dello Stromboli.
La delegazione ha, inoltre, potuto effettuare un tour guidato dell’isola di Lipari senza ovviamente tralasciare il museo archeologico eoliano e dell’isola di Vulcano e delle sue caratteristiche salienti. A Lipari, è stata inoltre organizzata una presentazione a cura di Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e Isole Minori della Sicilia, per approfondire gli elementi principali caratterizzanti il turismo nelle Isole Eolie.
La missione nell’arcipelago si è conclusa con una visita nell’isola di salina, dove è stato possibile confrontarsi con i sindaci Domenico Arabia, Riccardo Gullo e Clara Rametta. Di rientro a Milazzo, la delegazione ha incontrato i rappresentanti della Liberty Lines che ha illustrato loro le modalità di organizzazione e gestione del sistema dei collegamenti marittimi veloci tra le isole e la terraferma.
La delegazione, oltre ad essere sempre stata accompagnata da un interprete, nel corso di tuti i sopralluoghi, ha potuto avvalersi costantemente di guide o personale specializzato, coordinato da Federalberghi Isole Eolie. Non sono mancati i momenti di conoscenza della cultura e della gastronomia locale con pasti tipici organizzati in importanti ristoranti e hotel eoliani.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Gabriella Reitano, Sara Russo, Serena Blanco, Giulia Buttò, Giovanni Bonsignore, Rosario Murabito, Bartola Mandarano, Daniela Gisella Saltalamacchia, Caterina Bianchi
Il Comprensivo Lipari 1 al convegno delle piccole scuole
COMUNICATO
Anche quest'anno l'Istituto Comprensivo “Lipari 1” ha partecipato al Convegno delle PICCOLE SCUOLE organizzato dall'INDIRE all'interno della Fiera Internazionale “DIDACTA” che si è svolta a Firenze nelle giornate dal 18 al 20 ottobre.
A rappresentare il nostro Istituto e la realtà delle micro Scuole di eccellenza delle Isole Eolie la docente Giovanna Scambia, che ha portato al Convegno la sua pluriennale esperienza nella didattica delle pluriclassi maturata a Panarea e Salina.
Tema del Convegno quest'anno era: “Piccole scuole, grandi comunità. Viaggio attraverso la dimensione narrativa delle scuole di piccole dimensioni e modelli di sviluppo locale”.
Sono stati affrontati i temi cruciali del raccordo tra MIUR-INDIRE-ANCI affinché ogni piccola-grande realtà possa individuare le linee di intervento ed elaborare un curricolo locale in sinergia con il territorio. Il movimento delle “Piccole Scuole” intende porsi come cornice didattica ed organizzativa sia per i contesti frammentati e disagiati, ma anche come modello per l'innovazione metodologica.
Il nostro Istituto partecipa alla sperimentazione promossa dall'INDIRE già dal 2008 con l'adesione ai Progetti “Marinando” e “Isoleinrete” che hanno favorito l'introduzione delle nuove tecnologie per la lezione a distanza e l'utilizzo di piattaforme didattiche per la condivisione e la consultazione di documenti ed attività. Entrare nel movimento delle “Piccole Scuole” è stata per l'IC “Lipari 1” la naturale evoluzione di una Scuola che trasforma le difficoltà in sfide e in risultati di qualità.
Prof.ssa Mirella Fanti
Dirigente Scolastico
IC Lipari 1
A rappresentare il nostro Istituto e la realtà delle micro Scuole di eccellenza delle Isole Eolie la docente Giovanna Scambia, che ha portato al Convegno la sua pluriennale esperienza nella didattica delle pluriclassi maturata a Panarea e Salina.
Tema del Convegno quest'anno era: “Piccole scuole, grandi comunità. Viaggio attraverso la dimensione narrativa delle scuole di piccole dimensioni e modelli di sviluppo locale”.
Sono stati affrontati i temi cruciali del raccordo tra MIUR-INDIRE-ANCI affinché ogni piccola-grande realtà possa individuare le linee di intervento ed elaborare un curricolo locale in sinergia con il territorio. Il movimento delle “Piccole Scuole” intende porsi come cornice didattica ed organizzativa sia per i contesti frammentati e disagiati, ma anche come modello per l'innovazione metodologica.
Il nostro Istituto partecipa alla sperimentazione promossa dall'INDIRE già dal 2008 con l'adesione ai Progetti “Marinando” e “Isoleinrete” che hanno favorito l'introduzione delle nuove tecnologie per la lezione a distanza e l'utilizzo di piattaforme didattiche per la condivisione e la consultazione di documenti ed attività. Entrare nel movimento delle “Piccole Scuole” è stata per l'IC “Lipari 1” la naturale evoluzione di una Scuola che trasforma le difficoltà in sfide e in risultati di qualità.
Prof.ssa Mirella Fanti
Dirigente Scolastico
IC Lipari 1
Santo del giorno
La Chiesa festeggia oggi San Giovanni Paolo II
Protettore di:famiglie, giornate mondiali della gioventù
« Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa! »
Di solito, perché uno sia ufficialmente dichiarato santo, ne deve passare di acqua sotto i ponti del "Tevere, con il rischio che il suo ricordo si disciolga nel vischioso amalgama del tempo. Poche le eccezioni. Una ha riguardato papa Giovanni Paolo II, scomparso nel 2005. Con lui la burocrazia vaticana ha bruciato i tempi, accogliendo l'appello lanciato a gran voce dalle centinaia di migliaia di persone accorse a Roma a rendergli l'estremo riconoscente: «Subito santo!».
Il ricordo del papa venuto dall'Est è ancora vivissimo nel cuore e nella memoria di moltissimi. Chi ha qualche anno di più lo ricorda affacciato al balcone di San Pietro, sconosciuto cardinale di Cracovia, rivolgere con voce robusta ben impostata e in un italiano un po' acerbo, il primo saluto ai fedeli romani, dopo la sua elezione a sommo pontefice. O le parole con cui ha inaugurato il suo pontificato, il 22 aprile 1978: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!».
Il suo è stato un pontificato lunghissimo, intenso e soprattutto missionario. Tantissimi i viaggi da lui intrapresi per incontrare lì dove vivono i cristiani di tutto il mondo e irrobustirli nella fede e sostenerli con la vicinanza nella carità.
Aperto al dialogo con tutti, in particolare con le altre religioni, i cui rappresentanti egli ha voluto incontrare ad Assisi, nel 1986, per pregare insieme per la pace nel mondo.
Attento ai giovani, che ricambiavano le sue attenzioni accompagnandolo e sostenendolo con il loro tonificante entusiasmo, specie nell'ultima fase della sua vita, debilitato dall'età e dalla malattia. A volte deciso, come nella Valle dei Templi ad Agrigento, quando, rivolgendosi ai mafiosi con inattesa durezza, ha invocato su di loro l'ira di Dio, se non si fossero convertiti. O quando ha puntato il dito minaccioso contro Augusto Cardenal, il mite monaco e poeta venezuelano, esponente della teologia della liberazione per lui, uomo vissuto sotto il regime comunista, pericolosamente imbevuta di marxismo rivoluzionario.
Autorevole e decisivo sullo scacchiere mondiale, tanto che gli viene riconosciuto un ruolo importante nella caduta del regime comunista in Polonia, sua patria, e poi nel resto della galassia sovietica.
Karol Wojtyla nasce a Wadowice, in Polonia, il 18 maggio 1920, ultimo di tre figli. Vive un'infanzia tranquilla in un paese mai tranquillissimo. A tempo debito, riceve i sacramenti dell'iniziazione cristiana e si iscrive alle scuole fino all'università Jagellonica di Cracovia, nel 1938. L'anno seguente la Polonia è occupata dalle truppe del Terzo Reich: fine della libertà e di ogni attività culturale. Le università chiudono i battenti e Wojtyla deve mettere da parte i libri e cercarsi un lavoro, che trova prima in una cava e poi nella fabbrica chimica Solvay. Così si guadagna da vivere ed evita la deportazione in Germania.
Continua nella clandestinità a coltivare interessi culturali, come la passione per il teatro. Gli piace calcare le scene e nel 1939 recita nell'opera fiabesca Il cavaliere al chiaro di luna, messa in scena da una compagnia sperimentale, il Teatro Rapsodico. Intraprende anche lo studio delle lingue. Un'altra vocazione nel frattempo fa breccia nel suo cuore, la vocazione sacerdotale, cui dà seguito iscrivendosi nel 1942 ai corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia.
La vocazione ha origine da un incidente occorsogli nel febbraio 1944. Sta rincasando dal lavoro quando un camion tedesco lo investe. Esce malconcio dall'incidente: trauma cranico acuto ed escoriazioni varie, una ferita alla spalla curata in due settimane d'ospedale. Vede nell'essersela cavata un segno della chiamata del Signore.
Vive la tragedia dcl suo popolo. Nell'agosto 1944, durante la rivolta di Varsavia, sfugge alla deportazione. Quando la Gestapo perquisisce la città di Cracovia, casa per casa, alla caccia di polacchi maschi, Karol riesce a nascondersi in arcivescovado, dove rimane fino a guerra finita.
La notte del 17 gennaio 1945 i tedeschi abbandonano la città. Nella Polonia e nell'Europa, finalmente liberate dall'incubo nazista, la vita rinasce. Anche il seminario riapre i battenti e Wojtyla riprende gli studi, iscrivendosi alla facoltà di teologia dell'università Jagellonica e 1'1 novembre 1946 viene ordinato sacerdote.
Giovane prete di eccellenti promesse, è mandato a Roma a coronare con la laurea un profittevole corso di studi. Due anni dopo, nel 1948, relatore padre GarrigouLagrange, consegue il dottorato in teologia discutendo una tesi sulla dottrina della fede in san Giovanni della Croce.
Ritornato in patria, alterna l'attività pastorale in alcune parrocchie con l'assistenza spirituale agli universitari. Nel 1951 riprende gli studi all'Università cattolica di Lublino, dove si laurea nuovamente con una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etico del filosofo Max Scheler. Dopodiché, si dedica all'insegnamento della teologia morale e dell'etica nel seminario di Cracovia e nella facoltà di teologia di Lublino.
Ha tutte le carte in regola per una promettente carriera ecclesiastica. Il primo passo gliela fa compiere Pio XII nel 1958 nominandolo vescovo ausiliare di Cracovia. Prosegue Paolo VI, facendolo arcivescovo, nel 1964, della stessa città e creandolo, tre anni dopo, cardinale. Nel frattempo partecipa al concilio Vaticano II (19621965) dando un contributo importante nell'elaborazione delle costituzioni Gaudium et spes e Dignitatis humanae.
A Cracovia l'arcivescovo Wojtyla deve fare i conti con il duro regime comunista, ma non è tipo da subirne i soprusi senza battere ciglio. Si contrappone a esso con fierezza e coraggio, fino a sfidarne i burocrati pubblicando a puntate nel giornale diocesano libri colpiti dalla censura, come Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori e Lettera a un bambino mai nato di Oriana Fallaci.
Dopo la morte di Paolo VI, nell'agosto 1978, partecipa al conclave, che elegge a succedergli Albino Luciani, patriarca di Venezia, che prende il nome di Giovanni Paolo I. Trentatré giorni dopo, la Cappella Sistina accoglie i cardinali per un nuovo conclave. Luciani è prematuramente scomparso, stroncato da un infarto nel cuor della notte.
Il 16 ottobre fumata bianca. I cardinali hanno eletto il giovane (ha solo cinquantotto anni) arcivescovo di Varsavia, cardinale Karol Wojtyla. Con il nome di Giovanni Paolo II, egli inizia il 22 ottobre successivo il suo pontificato, destinato a essere uno dei più lunghi della storia della chiesa: ventisette anni, ricchi anche di sorprese, come quella di vederlo sciare sui monti innevati del Terminillo, della Marmolada e dell'Adamello.
Carissimi fratelli e sorelle,
siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli Eminentissimi Cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un paese lontano... lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l'ho fatto nello spirito dell'ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima.
Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete. E così mi presento a voi tutti, per confessare la nostra fede comune, la nostra speranza, la nostra fiducia nella Madre di Cristo e della Chiesa, e anche per incominciare di nuovo su questa strada della storia e della Chiesa, con l'aiuto di Dio e con l'aiuto degli uomini.
Tra i primi passi del suo ministero, il pellegrinaggio alla tomba dei due patroni d'Italia: va ad Assisi a rendere omaggio a san Francesco e poi si reca nella basilica di Santa Maria sopra Minerva in Roma a venerare Caterina da Siena.
I viaggi missionari sono un tratto caratteristico del pontificato di Giovanni Paolo II: ne fa ben 104, nel corso dei quali incontra milioni di fedeli in tutto il mondo; 146 sono le visite pastorali in Italia; come vescovo di Roma; poi, visita 317 parrocchie. Innumerevoli anche le udienze generali del mercoledì e le udienze speciali riservate a personalità del mondo della politica, della cultura e della scienza.
Per i giovani avvia nel 1985 le Giornate mondiali della gioventù. Ed è presente a ben diciannove di esse in varie parti del mondo, con la partecipazione di milioni di giovani entusiasti e affascinati dalla parola di Dio che egli annuncia senza sconti.
Un episodio lo segna a fondo nel corpo e nello spirito, l'attentato di cui è vittima il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro. A colpirlo è un giovane killer turco, Mehmet Ali Agca. Su chi abbia armato la sua mano non è mai stata fatta completa luce: i servizi segreti di paesi del blocco sovietico, irritati per il suo apporto dato alla caduta del comunismo? Forse.
Il pontefice ferito è sottoposto a un difficile intervento chirurgico. Si salva e lui attribuisce la salvezza all'intervento della Madonna, apparsa a Fatima, appunto, un 13 di maggio. L'anno successivo, ristabilitosi, si reca in Portogallo a ringraziarla e fa incastonare il bossolo del proiettile nella corona che cinge la testa della Vergine.
La vicenda ha un seguito. Interrogandosi sul senso di quanto accadutogli e su alcune coincidenze e conoscendo il contenuto dell'ultimo dei segreti confidati dalla Madonna ai pastorelli di Fatima e non ancora svelato, intravede se stesso nei tratti del vescovo vestito di bianco colpito a morte, descritto nel segreto, e collega il tutto a quanto successogli quel 13 maggio.
Vive con intensità e slancio, nonostante il progredire inesorabile della malattia, la preparazione al terzo millennio e poi la celebrazione del giubileo del 2000, promuovendo grandi celebrazioni e iniziative, dalle quali si attende un profondo rinnovamento spirituale della chiesa. Rilancia in seguito proclamando l'anno mariano e l'anno dell'eucaristia.
L'evangelizzazione di chi non ha ancora subito il fascino del Vangelo di Cristo, e la rievangelizzazione di chi a quel fascino si è poi sottratto sono la nota dominante del suo pontificato e dei suoi interventi: sinodi (14), lettere encicliche ed esortazioni apostoliche (15), libri (5), Catechismo della chiesa cattolica...
Il tutto, naturalmente, accompagnato da una profonda fede personale, da una filiale devozione alla Madre del Signore e da un grande amore per il prossimo, soprattutto per i più deboli, bambini, anziani e malati, nelle cui file passa lui stesso l'ultimo tratto di vita, offrendo un umanissimo e luminoso esempio di sopportazione e di coraggio nel cercare un senso al dolore che accompagna la vita di ciascuno.
Giovanni Paolo II muore in Vaticano il 2 aprile 2005. Davanti alla sua bara, esposta in San Pietro, sfilano più di tre milioni di pellegrini. Benedetto XVI lo proclama beato maggio 2011 e viene canonizzato il 27 aprile 2014 da Papa Francesco.
PRATICA O nostro amatissimo padre Giovanni Paolo II aiutaci ad amare la Chiesa con la stessa gioia e intensità con cui tu l'amasti in vita.
PREGHIERA O Trinità Santa, ti ringraziamo per aver donato alla Chiesa il Beato Giovanni Paolo II e per aver fatto risplendere in lui la tenerezza della tua paternità, la gloria della Croce di Cristo e lo splendore dello Spirito d'amore.
domenica 21 ottobre 2018
Peggioramento delle condizioni meteo in vista. Previsioni meteomarine Eolie a cura di Giuseppe La Cava
A partire dalla nottata di oggi, Domenica 21, in proseguimento nelle ore mattutine di Lunedì 22, si prevede l'arrivo di moderati rovesci, accompagnati da manifestazioni temporalesche.
I fenomeni si trasferiranno nel pomeriggio nello Stretto di Messina mentre nel comprensorio eoliano vi saranno temporanee schiarite dalla tarda mattinata, in attesa di una nuova intensificazione dei rovesci temporaleschi dal tardo pomeriggio/sera in prosecuzione nella notte seguente.
I valori termici saranno in diminuzione e Martedì mattina si attesteranno sotto la media stagionale di circa 4 C.Pertanto il clima, nelle prime ore del mattino di Martedi, sarà molto fresco.
Lunedi i venti spireranno tra il moderato e il teso inizialmente da ponente in rotazione a maestrale.
Dalle prime ore mattutine di Martedi ruoteranno a tramontana e grecale e tenderanno nel pomeriggio a rinforzare temporaneamente.
Il mare sarà mosso Lunedì ma tenderà a diventare molto mosso nel pomeriggio di martedì.
Temporaneamente potrà risultare agitato nel pomeriggio di martedi nel settore occidentale dell'arcipelago.
Per aggiornamenti visitate la pagina Facebook www.facebook.com/meteoeolie
Calcio a 5 : Ludica Lipari che batosta!
Pesante sconfitta per la Ludica Lipari di calcio a 5 che ieri, nell'anticipo, è stata superata per 12 a 4 sul campo del S.Domenico Savio.
Le reti della Ludica sono state messe a segno da Mario Puglisi (2), Felice Puglisi e Groppo
Auguri ai lettori di Eolienews, festeggiati oggi
Buon Compleanno a Enrico Mantineo,Valery Longo, Bartola Saltalamacchia, Cristina Furfaro, Francesca Leone, Maria Clara Martinelli, Tina Benenati Giuffrè, Graziella Mandarano, Loris Li Donni, Cristina Favaloro, Domenico Cincotta, Salvo Cutuli
Valorizzazione aree pomicifere in due convegni AIPAI (di Angelo Sidoti)
Il Politecnico di Milano, Scuola AUIC Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni e Dipartimento di Architettura e Studi Urbani parteciperà a livello nazionale/internazionale ad alcune iniziative relativamente al lavoro di ricerca, analisi e progetto, sulla valorizzazione dei siti della produzione della pomice di Lipari.
Il lavoro svolto dall’Ateneo è stato racchiuso in un saggio/paper che verrà illustrato durante questi due convegni organizzati rispettivamente da AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio archeologico industriale) e INU (Istituto Nazionale Urbanistica) sono:
– 1° Evento: STATI GENERALI DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE VENEZIA – PADOVA DEL 25 – 27 OTTOBRE 2018 – all’interno della sessione: “Settori e paesaggi della produzione”;
– 2° Evento: INTERRUZIONI, INTERSEZIONI, CONDIVISIONI, SOVRAPPOSIZIONI. Nuove prospettive per il territorio XI Giornata Studio INU/11° Inu Study Day, 14 DICEMBRE 2018 NAPOLI – all’interno della sessione: “Paesaggi, beni culturali, patrimonio Unesco”
Inoltre, lo scorso 5 ottobre sono state discusse le prime tesi di laurea magistrale del Laboratorio di Interior design and preservation relative ai luoghi della Pomice.
Ringrazio personalmente i docenti Proff. Michele Ugolini. Stefania Varvaro e Rossanna Gabaglio per il grande impegno, disponibilità ed entusiasmo che hanno profuso in questi anni insieme a tutti i loro studenti.
Il lavoro svolto dall’Ateneo è stato racchiuso in un saggio/paper che verrà illustrato durante questi due convegni organizzati rispettivamente da AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio archeologico industriale) e INU (Istituto Nazionale Urbanistica) sono:
– 1° Evento: STATI GENERALI DEL PATRIMONIO INDUSTRIALE VENEZIA – PADOVA DEL 25 – 27 OTTOBRE 2018 – all’interno della sessione: “Settori e paesaggi della produzione”;
– 2° Evento: INTERRUZIONI, INTERSEZIONI, CONDIVISIONI, SOVRAPPOSIZIONI. Nuove prospettive per il territorio XI Giornata Studio INU/11° Inu Study Day, 14 DICEMBRE 2018 NAPOLI – all’interno della sessione: “Paesaggi, beni culturali, patrimonio Unesco”
Inoltre, lo scorso 5 ottobre sono state discusse le prime tesi di laurea magistrale del Laboratorio di Interior design and preservation relative ai luoghi della Pomice.
Ringrazio personalmente i docenti Proff. Michele Ugolini. Stefania Varvaro e Rossanna Gabaglio per il grande impegno, disponibilità ed entusiasmo che hanno profuso in questi anni insieme a tutti i loro studenti.
Santo del giorno.
La Chiesa festeggia oggi Sant' Orsola e compagne- Protettrice di:orfani, ragazze, scolare
Tutti abbiamo negli occhi qualche episodio della leggenda di Sant'Orsola e delle sue compagne, dei tanti raffigurati dagli artisti, tra i quali basterebbe ricordare il Memling a Bruges e il Carpaccio a Venezia.
La leggenda ebbe origine nell'VIII sec., col ritrovamento, a Colonia, di alcune reliquie di giovani donne, presso una chiesa dedicata ad alcune vergini fino allora ignote. Si trattava, evidentemente, di antiche martiri, ma non si sapeva nulla della loro origine, del loro numero e del loro nome.
Sì cominciò così a parlare di una principessa d'Inghilterra, venuta a morir martire sulle rive del Reno, insieme con le compagne. Si trovò poi nella stessa chiesa l'antica iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, e il suo nome, Orsola, venne attribuito all'immaginaria principessa. Vennero poi i suggestivi nomi delle sue vergini compagne Marta, Saula, Brittola, Gregoria, Saturnina, Sabazia, Pinnosa, Senzia, Palladia e Saturia. Dieci in tutto, e con Orsola undici.
Ora, il numero undici, in cifre romane, si scrive con una X seguita da una I. Se la cifra è sormontata da un tratto orizzontale, che indica le migliaia, si legge invece undicimila. A questa lieve differenza grafica, ma non numerica, par che si debba il numero di undicimila, che subito dopo la leggenda attribuì alle compagne della principessa.
Il racconto è il seguente: Orsola, fanciulla di rara bellezza, figlia di un re cristiano, venne chiesta in matrimonio da un principe, potentissimo, ma pagano. La fanciulla si era segretamente consacrata a Dio, ma non rifiutò né accettò la posta. Chiese tre anni di tempo, non per riflettere, ma per conoscere la volontà del Signore; la conversione del fidanzato, e mille compagne per sé e per ognuna delle sue dieci ancelle.
La schiera delle undicimila fanciulle, guidata da Sant'Orsola, viaggiò in vari paesi, esercitandosi nella virtù ma anche negli onesti svaghi. Passò dall'Inghilterra al continente, su una flotta di undici navi.. Con queste risalì il corso del Reno, sostò a Colonia e giunse a Basilea. Dapprima quasi tutte le fanciulle eran pagane, ma l'esempio e la parola di Orsola riuscirono presto a convertirle, e tutte si battezzarono. Formavano una specie d'armata cristiana, ma ben diversa da quella dei feroci Unni, quando scesero a Roma, in devoto e variopinto pellegrinaggio.
Ritornando in Germania, a Colonia, trovarono davvero gli Unni che assediavano la città sul fiume. La furia dei barbari si sfogò sulle cristiane fanciulle, martirizzate tutte in un sol giorno. Tutte meno una, Orsola, la cui beltà fece invaghire Attila, il feroce capo degli Unni. Egli la chiese in sposa, ma la fanciulla ufficialmente fidanzata al principe straniero e segretamente sposata a Gesù, rifiutò la proposta del re barbaro. Morì anch'ella, trafitta da innumerevoli frecce.
Questa, in breve, è la leggenda di Sant'Orsola e delle sue undicimila compagne. Sarebbe lungo e difficile spiegare le ragioni della sua incredibile popolarità per tutto il medioevo, analizzare la sua influenza nelle tradizioni, nelle devozioni, nella letteratura, nell'arte.
Leggenda, che una facile critica riduce oggi a nulla, o quasi nulla. Ma nel quasi nulla, può ancora commuovere sottilmente anche noi, scettici e disincantati uomini moderni: poche reliquie di sconosciute martiri fanciulle, e l'iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, Orsola, morta innocente in una lontana colonia romana, lungo il Reno, ai confini del mondo civile.
fonte: Le grandi religioni
La leggenda ebbe origine nell'VIII sec., col ritrovamento, a Colonia, di alcune reliquie di giovani donne, presso una chiesa dedicata ad alcune vergini fino allora ignote. Si trattava, evidentemente, di antiche martiri, ma non si sapeva nulla della loro origine, del loro numero e del loro nome.
Sì cominciò così a parlare di una principessa d'Inghilterra, venuta a morir martire sulle rive del Reno, insieme con le compagne. Si trovò poi nella stessa chiesa l'antica iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, e il suo nome, Orsola, venne attribuito all'immaginaria principessa. Vennero poi i suggestivi nomi delle sue vergini compagne Marta, Saula, Brittola, Gregoria, Saturnina, Sabazia, Pinnosa, Senzia, Palladia e Saturia. Dieci in tutto, e con Orsola undici.
Ora, il numero undici, in cifre romane, si scrive con una X seguita da una I. Se la cifra è sormontata da un tratto orizzontale, che indica le migliaia, si legge invece undicimila. A questa lieve differenza grafica, ma non numerica, par che si debba il numero di undicimila, che subito dopo la leggenda attribuì alle compagne della principessa.
Il racconto è il seguente: Orsola, fanciulla di rara bellezza, figlia di un re cristiano, venne chiesta in matrimonio da un principe, potentissimo, ma pagano. La fanciulla si era segretamente consacrata a Dio, ma non rifiutò né accettò la posta. Chiese tre anni di tempo, non per riflettere, ma per conoscere la volontà del Signore; la conversione del fidanzato, e mille compagne per sé e per ognuna delle sue dieci ancelle.
La schiera delle undicimila fanciulle, guidata da Sant'Orsola, viaggiò in vari paesi, esercitandosi nella virtù ma anche negli onesti svaghi. Passò dall'Inghilterra al continente, su una flotta di undici navi.. Con queste risalì il corso del Reno, sostò a Colonia e giunse a Basilea. Dapprima quasi tutte le fanciulle eran pagane, ma l'esempio e la parola di Orsola riuscirono presto a convertirle, e tutte si battezzarono. Formavano una specie d'armata cristiana, ma ben diversa da quella dei feroci Unni, quando scesero a Roma, in devoto e variopinto pellegrinaggio.
Ritornando in Germania, a Colonia, trovarono davvero gli Unni che assediavano la città sul fiume. La furia dei barbari si sfogò sulle cristiane fanciulle, martirizzate tutte in un sol giorno. Tutte meno una, Orsola, la cui beltà fece invaghire Attila, il feroce capo degli Unni. Egli la chiese in sposa, ma la fanciulla ufficialmente fidanzata al principe straniero e segretamente sposata a Gesù, rifiutò la proposta del re barbaro. Morì anch'ella, trafitta da innumerevoli frecce.
Questa, in breve, è la leggenda di Sant'Orsola e delle sue undicimila compagne. Sarebbe lungo e difficile spiegare le ragioni della sua incredibile popolarità per tutto il medioevo, analizzare la sua influenza nelle tradizioni, nelle devozioni, nella letteratura, nell'arte.
Leggenda, che una facile critica riduce oggi a nulla, o quasi nulla. Ma nel quasi nulla, può ancora commuovere sottilmente anche noi, scettici e disincantati uomini moderni: poche reliquie di sconosciute martiri fanciulle, e l'iscrizione sepolcrale di una bambina di 8 anni, Orsola, morta innocente in una lontana colonia romana, lungo il Reno, ai confini del mondo civile.
fonte: Le grandi religioni
Presentato al Palazzo camerale lo Sportello “CSR legalità e responsabilità sociale d’impresa”
Un servizio di consulenza finalizzato a diffondere la cultura della responsabilità sociale d’impresa e la cultura della legalità. Nasce con questo intento lo Sportello “CSR”, da ieri attivo anche alla Camera di commercio di Messina e aperto al pubblico tutti i mercoledì dalle 15 alle 16.30, presentato venerdì pomeriggio al Palazzo camerale.
«Per “CSR”, ossia “Corporate Social Responsibility”, s’intende l’impegno dell’impresa a comportarsi in modo etico e corretto – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - con l’adozione di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura. Essere socialmente responsabili, garantire la sostenibilità e produrre bene in un rapporto di condivisione con il territorio è essenziale. E altrettanto lo è traguardare obiettivi comuni, nell’ottica di un avanzamento di tutta la collettività».
«La “CSR” è entrata formalmente nell’agenda dell’Unione europea a partire dal Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 - aggiunge Marco Fiorino, responsabile dello Sportello “CSR” della Camera di commercio - dov’è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa, oltre che per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo».
All’evento hanno preso parte anche Ciro Strazzeri delle associazioni “Asso231” e “Giacc”, Luca Franceschini della “Raffineria di Milazzo”, Mimmo Sorrenti del “Birrificio Messina” e Antonio Epifanio della “Società servizi riabilitativi spa”, che hanno illustrato le “best practice” seguite dalle proprie aziende.
«Per “CSR”, ossia “Corporate Social Responsibility”, s’intende l’impegno dell’impresa a comportarsi in modo etico e corretto – afferma il presidente della Camera di commercio, Ivo Blandina - con l’adozione di una politica aziendale che sappia conciliare gli obiettivi economici con quelli sociali e ambientali del territorio di riferimento, in un’ottica di sostenibilità futura. Essere socialmente responsabili, garantire la sostenibilità e produrre bene in un rapporto di condivisione con il territorio è essenziale. E altrettanto lo è traguardare obiettivi comuni, nell’ottica di un avanzamento di tutta la collettività».
«La “CSR” è entrata formalmente nell’agenda dell’Unione europea a partire dal Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 - aggiunge Marco Fiorino, responsabile dello Sportello “CSR” della Camera di commercio - dov’è stata considerata come uno degli strumenti strategici per realizzare una società più competitiva e socialmente coesa, oltre che per modernizzare e rafforzare il modello sociale europeo».
All’evento hanno preso parte anche Ciro Strazzeri delle associazioni “Asso231” e “Giacc”, Luca Franceschini della “Raffineria di Milazzo”, Mimmo Sorrenti del “Birrificio Messina” e Antonio Epifanio della “Società servizi riabilitativi spa”, che hanno illustrato le “best practice” seguite dalle proprie aziende.
sabato 20 ottobre 2018
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