Ed eccoci a Malfa, nel cuore di Didime-Salina, dove la sentita tradizione di San Giuseppe e del ghiotto "quadaro" ci permette di dire e dare ai nostri alunni insegnamenti unici e preziosi.
Aprendo pagine di storia locale intrise di inchiostro da calamaio e ingiallite da un passato che torna senza mai sbiadire, scopriamo una festa meravigliosa e variopinta. Una sorta di "sacra sagra" dove il popolo si offre, riunisce, commuove....raccogliendosi come MAGNA FAMILIA al seguito del Papà per eccellenza.
Gli alunni della classe II C della Scuola Primaria di Canneto, accompagnati dagli insegnanti Cettina Forestieri, Gianluca Veneroso e Caterina Costa e da un ardimentoso corteo di familiari, si sono immersi in uno spaccato folkloristico che è quintessenza dell'eolianitá stessa.
Piccoli grandi gesti e rituali che solo in presenza trasmettono le vibranti emozioni che meritano: dalla sfilata della Sacra Famiglia in costume alla singolare incetta di piatti e leccornie che i nostri bimbi hanno - vassoio alle mani - portato in processione prima della degustazione collettiva. E che dire della Santa Messa, officiata da Don Bartolo Saltalamacchia. Un alto momento di pedagogia liturgica in cui, attraverso parole forgiate con ricercatezza e semplicità, il Padre di Gesù ci è stato proposto in tutta la straordinaria attualità dei suoi insegnamenti: il dono del silenzio, la capacità di riparare, la tenacia dei sogni....lo spirito di condivisione.
Giuseppe è icona esemplare di un agire, pronto e produttivo, che va oltre la vanità di sterili parole. È l'instancabile falegname che ripara e recupera, valorizza e conserva, volutamente ignaro di una diffusa mania di rifiutare ciò che si rompe....di arrendersi di fronte alla fragilità della materia.
Lui che ha colto il Sogno-disegno di Dio con responsabile rispetto, conciliandolo col suo sogno di marito e padre.
Lui che non si è mai tirato indietro e, intorno alla Vita Christi, ha tessuto le trame, ricche e intricate, della più bella storia d'amore di tutti i tempi.
Una storia che, oltre al Padre Celeste, anche quell'umile papà terreno ha animato e reso possibile.
Da un luogo magico, in cui per qualche ora si gioisce senza cellulare o play, un caloroso augurio ai Giuseppe delle nostre case.
GIANLUCA VENEROSO
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