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giovedì 14 novembre 2013
IL “GIRO” DELLE PASSWORD E DEI SOLDI UN DIRIGENTE AMMETTE LA TRUFFA
Ha ammesso la truffa Emanuele Currao, dirigente regionale arrestato ieri con altre 14 persone – 13 sono ai domiciliari – per un raggiro costato alla Regione siciliana oltre 700mila euro. L’indagato è stato sentito oggi dal gip Ettorina Contino. Currao, usufruendo della password di un’altra dirigente, Concetta Cimino, anche lei indagata, girava sul suo conto e su conti correnti di imprenditori a cui doveva soldi, denaro che sarebbe spettato a ditte fornitrici alla Regione di servizi e beni.
Al dirigente bastava cambiare l’iban del beneficiario dei crediti.Secondo indiscrezioni Currao ha accusato la Cimino di averlo indotto a rimborsare straordinari mai fatti ad alcuni dipendenti per ricompensarli di ore di lavoro fatte in piu’ in passato. Il dirigente avrebbe fatto anche altre rivelazioni sulla Cimino, che verrà sentita lunedì.
Il gip ha sentito anche l’altro arrestato, l’imprenditore Mario Avara a cui Currao avrebbe fatto avere somme della Regione a compensazione di debiti che aveva con lui. Avara si e’ detto vittima di una truffa sostenendo che Currao gli aveva detto che i soldi che gli aveva fatto avere erano crediti da lui vantati con la Regione che sarebbero stati girati ad Avara per compensazione
Al dirigente bastava cambiare l’iban del beneficiario dei crediti.Secondo indiscrezioni Currao ha accusato la Cimino di averlo indotto a rimborsare straordinari mai fatti ad alcuni dipendenti per ricompensarli di ore di lavoro fatte in piu’ in passato. Il dirigente avrebbe fatto anche altre rivelazioni sulla Cimino, che verrà sentita lunedì.
Il gip ha sentito anche l’altro arrestato, l’imprenditore Mario Avara a cui Currao avrebbe fatto avere somme della Regione a compensazione di debiti che aveva con lui. Avara si e’ detto vittima di una truffa sostenendo che Currao gli aveva detto che i soldi che gli aveva fatto avere erano crediti da lui vantati con la Regione che sarebbero stati girati ad Avara per compensazione
Auguri di Buon Compleanno da Partylandia a Martina Caruso e a Maya Restuccia
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Martina Caruso che compie 7 anni e a Maya Restuccia che compie 6 anni.
mercoledì 13 novembre 2013
"L'arte è vita" di Anna Coluccio. Oggi: Emma Watson
A partire da stasera dedichiamo uno spazio ai disegni della giovane eoliana, Anna Coluccio.
Premettiamo che il passaggio dal disegno alla foto fa perdere qualcosa alla bellezza del disegno
Premettiamo che il passaggio dal disegno alla foto fa perdere qualcosa alla bellezza del disegno
Variazioni Bilancio Regione. Di Mauro: "Pseudomaggioranza dissolta nel nulla"
Al primo importante voto d'Aula, la pseudo maggioranza di appena 46 deputati che sostiene il Governo si è dissolta nel nulla, racimolando solo 38 voti su una delle norme principali, se non la principale per la vita della Regione.
Il Governo e la sparuta pattuglia di deputati che lo supportano hanno dimostrato ieri ed oggi una veramente gravissima ed inaccettabile assenza di rispetto non solo e non tanto per l'Assemblea Regionale ma soprattutto per i siciliani: persino in presenza di discussioni su interventi così rilevanti non hanno avuto la sensibilità di essere presenti in Aula.
Lo ha dichiarato il Capogruppo del Partito dei Siciliani MPA all'Assemblea Regionale Siciliana Roberto Di Mauro, commentando il voto di stasera che ha dato il via alle variazioni di bilancio.
Il Governo e la sparuta pattuglia di deputati che lo supportano hanno dimostrato ieri ed oggi una veramente gravissima ed inaccettabile assenza di rispetto non solo e non tanto per l'Assemblea Regionale ma soprattutto per i siciliani: persino in presenza di discussioni su interventi così rilevanti non hanno avuto la sensibilità di essere presenti in Aula.
Lo ha dichiarato il Capogruppo del Partito dei Siciliani MPA all'Assemblea Regionale Siciliana Roberto Di Mauro, commentando il voto di stasera che ha dato il via alle variazioni di bilancio.
I DIPENDENTI CHE SMANETTAVANO CON L’IBAN DELLA REGIONE
Ad insospettire Ludovico Albert e Marcello Maisano, attuale dirigente del Dipartimento della Formazione professionale, che presentarono un esposto, è stata la ricezione di una diffida per mancato pagamento di un importo pari a 100 mila euro circa in favore di una società di servizi – Rso. I primi accertamenti svolti dai diretti collaboratori evidenziarono che quella società risultava già beneficiaria della somma oggetto della diffida.
Tuttavia gli approfondimenti disposti dalla dirigenza permise di verificare che l’Iban del conto corrente sul quale era confluita la somma era intestato ad un soggetto diverso dal reale beneficiario, ossia al titolare a Palermo di un’attività commerciale di rivendita di legname, Mario Avara. L’allora dirigente regionale Concetta Cimino, ora in quiescenza, facendo riferimento ad un errore materiale generato dal sistema informatico nella fase di preparazione ed invio telematico del bonifico, richiese la formale restituzione.
Nondimeno, il nuovo dirigente, Marcello Maisano dispose approfonditi accertamenti sulla vicenda verificando che sempre Avara, era stato destinatario di altri mandati di pagamento per ulteriori 100 mila euro, successivi a quelli della prima diffida, in realtà destinati a soddisfare le legittime pretese di un’altra società di servizi – Tecnostruttura. Scattate le indagini, l’attenzione dei carabinieri si è concentrata sui momenti di elaborazione e preparazione dei mandati di pagamento. E gli investigatori hanno puntato i riflettori sul funzionario del Dipartimento, Emanuele Currao.
Gli accertamenti di tipo tecnico incrociati con i riscontri documentali ed altri accertamenti, nonché la ricostruzione del processo di lavorazione dei mandati di pagamento, hanno consentito agli inquirenti di fare emergere comportamenti dolosi volti alla reiterata appropriazione di fondi pubblici, mediante la sostituzione dell’Iban dei conti correnti dei legittimi beneficiari sui relativi mandati di pagamento con i codici Iban relativi a conti correnti intestati ai presunti autori delle truffe. Tale sostituzione si concretizzava all’atto dell’inserimento dei dati sui server della Regione Siciliana. Da qui il nome dell’operazione.
Gli investigatori hanno, inoltre, accertato che, lungo il processo di lavorazione, vi erano delle falle nell’azione di controllo. In particolare, il dirigente Concetta Cimino avrebbe messo a disposizione le sue credenziali di accesso ai sistemi informatici della Regione e avrebbe di fatto consentito di portare a termine le manovre di distrazione di fondi pubblici. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno riscontrato che il sistema ideato da Currao, oltre che a diretto vantaggio del dirigente, avrebbe coinvolto l’imprenditore che aveva ricevuto i bonifici e che gli aveva anche fornito materiale per la realizzazione di un’unità abitativa in legno a Sciacca. L’edificio è stato posto sotto sequestro preventivo.
Tuttavia gli approfondimenti disposti dalla dirigenza permise di verificare che l’Iban del conto corrente sul quale era confluita la somma era intestato ad un soggetto diverso dal reale beneficiario, ossia al titolare a Palermo di un’attività commerciale di rivendita di legname, Mario Avara. L’allora dirigente regionale Concetta Cimino, ora in quiescenza, facendo riferimento ad un errore materiale generato dal sistema informatico nella fase di preparazione ed invio telematico del bonifico, richiese la formale restituzione.
Nondimeno, il nuovo dirigente, Marcello Maisano dispose approfonditi accertamenti sulla vicenda verificando che sempre Avara, era stato destinatario di altri mandati di pagamento per ulteriori 100 mila euro, successivi a quelli della prima diffida, in realtà destinati a soddisfare le legittime pretese di un’altra società di servizi – Tecnostruttura. Scattate le indagini, l’attenzione dei carabinieri si è concentrata sui momenti di elaborazione e preparazione dei mandati di pagamento. E gli investigatori hanno puntato i riflettori sul funzionario del Dipartimento, Emanuele Currao.
Gli accertamenti di tipo tecnico incrociati con i riscontri documentali ed altri accertamenti, nonché la ricostruzione del processo di lavorazione dei mandati di pagamento, hanno consentito agli inquirenti di fare emergere comportamenti dolosi volti alla reiterata appropriazione di fondi pubblici, mediante la sostituzione dell’Iban dei conti correnti dei legittimi beneficiari sui relativi mandati di pagamento con i codici Iban relativi a conti correnti intestati ai presunti autori delle truffe. Tale sostituzione si concretizzava all’atto dell’inserimento dei dati sui server della Regione Siciliana. Da qui il nome dell’operazione.
Gli investigatori hanno, inoltre, accertato che, lungo il processo di lavorazione, vi erano delle falle nell’azione di controllo. In particolare, il dirigente Concetta Cimino avrebbe messo a disposizione le sue credenziali di accesso ai sistemi informatici della Regione e avrebbe di fatto consentito di portare a termine le manovre di distrazione di fondi pubblici. Nel corso delle indagini gli investigatori hanno riscontrato che il sistema ideato da Currao, oltre che a diretto vantaggio del dirigente, avrebbe coinvolto l’imprenditore che aveva ricevuto i bonifici e che gli aveva anche fornito materiale per la realizzazione di un’unità abitativa in legno a Sciacca. L’edificio è stato posto sotto sequestro preventivo.
Rapina all'Unicredit di Lipari. Solo un falso allarme
Si sarebbe trattato solo di un falso allarme quello diffusosi intorno alle 12 e 45 di oggi e che parlava di una rapina a mano armata all'Unicredit di Lipari, ubicata in piazza Luigi Salvatore D'Austria.
All'istituto bancario sarebbe solo scattato l'allarme (collegato con la stazione dei carabinieri) e questo, ovviamente, ha fatto arrivare gli uomini dell'Arma.
Il fatto che sono arrivati di gran corsa e con la pistola in pugno ha fatto "scattare" la voce di una rapina.
Questa è la versione che apprendiamo da fonti ufficiali
All'istituto bancario sarebbe solo scattato l'allarme (collegato con la stazione dei carabinieri) e questo, ovviamente, ha fatto arrivare gli uomini dell'Arma.
Il fatto che sono arrivati di gran corsa e con la pistola in pugno ha fatto "scattare" la voce di una rapina.
Questa è la versione che apprendiamo da fonti ufficiali
TRE MILIARDI DI EURO IN 10 ANNI, IL DISASTRO DELLA FORMAZIONE
Tre miliardi di euro in dieci anni, una media di trecento milioni di euro l’anno. Senza contare i progetti “a latere”, come la comunicazione e la pubblicità. Una montagna di soldi dei contribuenti. Non è solo ruberia, ma anche miopia politica. Non sarebbe stato possibile un flop ed uno scandali di così grave entità e lunga durata se le mascalzonate non avessero potuto contare su alleanze solide, un contesto favorevole. Tanti, pur non avendo le mani in pasta, hanno creduto che fosse utile foraggiare il carrozzone e trovare comunque una risposta al bisogno di lavoro dei giovani.
La formazione è la punta dell’iceberg. Il modulo è stato fedelmente seguito in altri comparti del precariato. La clientelizzazione del lavoro è stata la strada “maestra”, un disastro economico e uno spreco di risorse umane. Generazioni di giovani siciliani “condannati” al parcheggio”, sprovvisti di competenze, in regime di povertà. Centomila giovani, o ex giovani, secondo il deputato regionale del megafono Malafarina. Non c’è niente di simile in nessuna parte del mondo. Nessuna Regione, o Stato, potrebbe sopravvivere ad una spesa improduttiva così alta e incapace di sostenere il mercato.
L’intrallazzo ed gli utilizzatori primari non scagionano la miopia e l’attitudine “clientelare” della classe dirigente. Come hanno fatto a non accorgersi di quel che stava accadendo? O, accorgendosene, come hanno fatto a credere che parrucchieri e pizzaioli avrebbero rappresentato il futuro della Sicilia? O il parcheggio “socialmente utile” potesse creare la premessa dello sviluppo?
L’esercito di allievi e formatori ha ingrossato le fila, seppure con paghe più dignitose, del precariato, allungando il parcheggio a conclusione del corso di studi. Invece che creare prospettive, investire nello sviluppo, l’impresa, il lavoro, le innovazioni, la ricerca, si è costruita una scatola vuota nella quale ospitare un’altra nicchia del posto sicuro, pubblico e modestamente retribuito. Uccidendo anche quell’area della formazione “avanzata”, dignitosa e utile, che avrebbe potuto, e dovuto, essere incoraggiata, sostenuta.
In questi giorni si svolgono le proteste di coloro che, a causa delle inchieste giudiziarie e dei provvedimenti del governo regionale, sono usciti dal mondo della formazione e si trovano in mezzo la strada. E inizia il lavoro degli ispettori dell’Olaf, tornati in Sicilia, cui spetta il compito di esaminare le carte che hanno fatto “saltare” enti e corsi in alcune province siciliane.
“Non è più rinviabile”, raccomandava la Corte dei Conti cinque anni or sono, “un riordino legislativo della formazione professionale in Sicilia, che porti ad unità il sistema della formazione professionale, in modo da utilizzare al meglio ed appieno i fondi messi a disposizione dalle varie fonti di finanziamento, non trascurando il patrimonio umano, strumentale, finanziario, attualmente esistente che andrebbe valorizzato trasformando quello che oggi appare uno spreco di risorse pubbliche in risorsa al servizio dello sviluppo del territorio.”
Come coniugare queste due esigenze, eliminazione di sprechi e utilizzo del patrimonio umano, come suggerisce la Corte dei Conti? Il Libro bianco del segretario generale pro tempore della Regione siciliana, Enzo Emanuele, suggeriva “un totale ripensamento dei sistemi di finanziamento di tutti gli organismi pubblici e privati che attualmente, spesso in modo disarticolato, svolgono attività formative e di orientamento di dubbia efficacia e di acclarata inefficienza e diseconomicità”.
La risposta alle inefficienze, proseguiva Emanuele, è un affidamento delle attività a soggetti con requisiti e modalità operative più consone alla soddisfazione delle esigenze della collettività, ovvero una apertura verso forme di gestione più flessibili e meglio rispondenti agli obiettivi prefissati, dal modello di “governance dipartimentale” al modello di “governance d’Agenzia”.
La formazione è la punta dell’iceberg. Il modulo è stato fedelmente seguito in altri comparti del precariato. La clientelizzazione del lavoro è stata la strada “maestra”, un disastro economico e uno spreco di risorse umane. Generazioni di giovani siciliani “condannati” al parcheggio”, sprovvisti di competenze, in regime di povertà. Centomila giovani, o ex giovani, secondo il deputato regionale del megafono Malafarina. Non c’è niente di simile in nessuna parte del mondo. Nessuna Regione, o Stato, potrebbe sopravvivere ad una spesa improduttiva così alta e incapace di sostenere il mercato.
L’intrallazzo ed gli utilizzatori primari non scagionano la miopia e l’attitudine “clientelare” della classe dirigente. Come hanno fatto a non accorgersi di quel che stava accadendo? O, accorgendosene, come hanno fatto a credere che parrucchieri e pizzaioli avrebbero rappresentato il futuro della Sicilia? O il parcheggio “socialmente utile” potesse creare la premessa dello sviluppo?
L’esercito di allievi e formatori ha ingrossato le fila, seppure con paghe più dignitose, del precariato, allungando il parcheggio a conclusione del corso di studi. Invece che creare prospettive, investire nello sviluppo, l’impresa, il lavoro, le innovazioni, la ricerca, si è costruita una scatola vuota nella quale ospitare un’altra nicchia del posto sicuro, pubblico e modestamente retribuito. Uccidendo anche quell’area della formazione “avanzata”, dignitosa e utile, che avrebbe potuto, e dovuto, essere incoraggiata, sostenuta.
In questi giorni si svolgono le proteste di coloro che, a causa delle inchieste giudiziarie e dei provvedimenti del governo regionale, sono usciti dal mondo della formazione e si trovano in mezzo la strada. E inizia il lavoro degli ispettori dell’Olaf, tornati in Sicilia, cui spetta il compito di esaminare le carte che hanno fatto “saltare” enti e corsi in alcune province siciliane.
“Non è più rinviabile”, raccomandava la Corte dei Conti cinque anni or sono, “un riordino legislativo della formazione professionale in Sicilia, che porti ad unità il sistema della formazione professionale, in modo da utilizzare al meglio ed appieno i fondi messi a disposizione dalle varie fonti di finanziamento, non trascurando il patrimonio umano, strumentale, finanziario, attualmente esistente che andrebbe valorizzato trasformando quello che oggi appare uno spreco di risorse pubbliche in risorsa al servizio dello sviluppo del territorio.”
Come coniugare queste due esigenze, eliminazione di sprechi e utilizzo del patrimonio umano, come suggerisce la Corte dei Conti? Il Libro bianco del segretario generale pro tempore della Regione siciliana, Enzo Emanuele, suggeriva “un totale ripensamento dei sistemi di finanziamento di tutti gli organismi pubblici e privati che attualmente, spesso in modo disarticolato, svolgono attività formative e di orientamento di dubbia efficacia e di acclarata inefficienza e diseconomicità”.
La risposta alle inefficienze, proseguiva Emanuele, è un affidamento delle attività a soggetti con requisiti e modalità operative più consone alla soddisfazione delle esigenze della collettività, ovvero una apertura verso forme di gestione più flessibili e meglio rispondenti agli obiettivi prefissati, dal modello di “governance dipartimentale” al modello di “governance d’Agenzia”.
Ci lascia Mimmo Caleca
E' deceduto stamane, a Messina, Mimmo Caleca.
Aveva 67 anni. E' stato direttore di banca a Canneto.
Una volta andato in pensione si è impegnato, unitamente al genero, per sviluppare una attività imprenditoriale a Lipari.
E' stato anche consigliere comunale e assessore allo sport, spettacolo e annona nel comune di Lipari durante la sindacatura del dottor Mariano Bruno.
Incarico dal quale si dimise nel marzo del 2007.
I funerali dovrebbero tenersi domani a Messina.
Ai familiari le più sentite condoglianze di Eolienews
Aveva 67 anni. E' stato direttore di banca a Canneto.
Una volta andato in pensione si è impegnato, unitamente al genero, per sviluppare una attività imprenditoriale a Lipari.
E' stato anche consigliere comunale e assessore allo sport, spettacolo e annona nel comune di Lipari durante la sindacatura del dottor Mariano Bruno.
Incarico dal quale si dimise nel marzo del 2007.
I funerali dovrebbero tenersi domani a Messina.
Ai familiari le più sentite condoglianze di Eolienews
SCANDALO FORMAZIONE, GLI SMS A NELLI SCILABRA: “QUESTI FANNO SCHIFO”
Nelli Scilabra, 29 anni, studentessa di Giurisprudenza e assessore alla Formazione professionale della Regione siciliana, impugna il telefono. E mostra gli sms di alcuni ragazzi. Giovani studenti costretti a lasciare la Sicilia per cercare fortuna al Nord o nel resto d’Europa. I ragazzi, dopo la bufera che si è abbattuta sulla Regione (15 arresti questa mattina) si sono sfogati con la Scilabra: “Fanno schifo – c’è scritto in un messaggio -. Io sono a ricercare lavoro e a consegnare curricula a Milano e loro rubano i nostri soldi”.
E ancora: “Io sono all’estero perché non ho trovato occupazione e chi dovrebbe ringraziare Dio per il proprio posto di lavoro si frega soldi e alimenta un sistema marcio”. I testi li ha resi noti proprio Nelli Scilabra, dopo il maxi blitz dei carabinieri.
“Ricordate il clamore che sollevò il nostro provvedimento di rotazione all’interno del dipartimento? – domanda la Scilabra -. In quella occasione si parlò di provvedimento ingiusto, lesivo dell’immagine di un’amministrazione pubblica. Alla luce di quanto emerso questa mattina ritengo che quel provvedimento è stato fondamentale, ad oggi su 13 arresti, ben dieci coinvolgono dipendenti che furono oggetto del provvedimento di rotazione e trasferimento verso altri rami della Regione Siciliana”.
“Faccio mie le parole che ho ricevuto questa mattina da diversi ragazzi siciliani sul mio cellulare: sono indegni rappresentanti delle Istituzioni – dice ancora l’assessore - . In un contesto in cui migliaia di giovani siciliani sono costretti ad andar via dalla nostra terra perche’ disoccupati, ci sono impiegati pubblici che rubano i soldi dei cittadini e che hanno costruito un vero e proprio sistema di delinquenza e di truffa ai danni della Regione Siciliana”.
“Sono disgustata – aggiunge – e amareggiata dal continuo emergere di situazioni e fatti agghiaccianti che ogni giorno coinvolgono non soltanto Enti di formazione, ma anche dipendenti del nostro assessorato. Che sistema hanno costruito? E soprattutto perche’ tanto silenzio dalla politica in questi ultimi dieci anni? Abbiamo il dovere di reagire, di continuare il nostro percorso di lotta al malaffare e alla corruzione. A nome dei ragazzi e delle ragazze della Sicilia lancio un appello alla parte sana dell’amministrazione regionale: assumiamoci la responsabilita’ di un profondo cambiamento, per il buon nome della Sicilia e per il futuro dei giovani siciliani”.
E ancora: “Io sono all’estero perché non ho trovato occupazione e chi dovrebbe ringraziare Dio per il proprio posto di lavoro si frega soldi e alimenta un sistema marcio”. I testi li ha resi noti proprio Nelli Scilabra, dopo il maxi blitz dei carabinieri.
“Ricordate il clamore che sollevò il nostro provvedimento di rotazione all’interno del dipartimento? – domanda la Scilabra -. In quella occasione si parlò di provvedimento ingiusto, lesivo dell’immagine di un’amministrazione pubblica. Alla luce di quanto emerso questa mattina ritengo che quel provvedimento è stato fondamentale, ad oggi su 13 arresti, ben dieci coinvolgono dipendenti che furono oggetto del provvedimento di rotazione e trasferimento verso altri rami della Regione Siciliana”.
“Faccio mie le parole che ho ricevuto questa mattina da diversi ragazzi siciliani sul mio cellulare: sono indegni rappresentanti delle Istituzioni – dice ancora l’assessore - . In un contesto in cui migliaia di giovani siciliani sono costretti ad andar via dalla nostra terra perche’ disoccupati, ci sono impiegati pubblici che rubano i soldi dei cittadini e che hanno costruito un vero e proprio sistema di delinquenza e di truffa ai danni della Regione Siciliana”.
“Sono disgustata – aggiunge – e amareggiata dal continuo emergere di situazioni e fatti agghiaccianti che ogni giorno coinvolgono non soltanto Enti di formazione, ma anche dipendenti del nostro assessorato. Che sistema hanno costruito? E soprattutto perche’ tanto silenzio dalla politica in questi ultimi dieci anni? Abbiamo il dovere di reagire, di continuare il nostro percorso di lotta al malaffare e alla corruzione. A nome dei ragazzi e delle ragazze della Sicilia lancio un appello alla parte sana dell’amministrazione regionale: assumiamoci la responsabilita’ di un profondo cambiamento, per il buon nome della Sicilia e per il futuro dei giovani siciliani”.
Sicilia. Blitz dei carabinieri alla Regione, 13 dipendenti arrestati: "Soldi pubblici su conti personali"
C’è il cassiere, c’è il collaboratore, c’è il pensionato o il vecchio dirigente. Ma la curiosità che salta all’occhio è la folta presenza femminile. Sono quindici le persone arrestate nell’ambito dell’operazione “Iban” dei carabinieri di Palermo che hanno smascherato una truffa ai danni della Regione siciliana. Al centro dell’indagine le forniture dell’assessorato alla Formazione professionale.
Tra le somme di cui i dipendenti infedeli della Regione Siciliana arrestati oggi per truffa e peculato si sarebbero appropriati ci sono anche i soldi destinati a un progetto alla memoria del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, “un progetto che era destinato a sovvenzioni di dipendenti regionali”, come spiega il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. “Insomma-. dice – soldi destinati alla legalita’ erano oggetto di distrazioni illegali”
I provvedimenti sono stati notificati a Emanuele Currao, 46 anni, di Palermo, funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, che è finito in carcere; all’imprenditore Mario Avara, 49 anni, di Palermo, anche lui condotto in carcere.
Mentre sono finiti ai domiciliari Concetta Cimino, 67 anni, di Caltanissetta, dirigente dell’amministrazione regionale in pensione; Marco Inzerillo, 49 anni, di Lucca Sicula (Ag), funzionario direttivo regionale; Gualtiero Curatolo, 47 anni, di Palermo, cassiere regionale; Maria Concetta Rizzo, 49 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Maria Antonella Cavalieri, 52 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Federico Bartolotta, 60 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Vito Di Pietra, 43 anni, di Palermo, collaboratore regionale; Giuseppina Bonfardeci, 51 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Giampiero Spallino, 43 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; Carmelo Zannelli, 46 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale;Michele Ducato, 54 anni, di Palermo, funzionario direttivo regionale; Marcella Gazzelli, 48 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; l’imprenditore Amedeo Antonio Filingeri, 51 anni, originario di Borgetto.
Tra le somme di cui i dipendenti infedeli della Regione Siciliana arrestati oggi per truffa e peculato si sarebbero appropriati ci sono anche i soldi destinati a un progetto alla memoria del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, “un progetto che era destinato a sovvenzioni di dipendenti regionali”, come spiega il Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. “Insomma-. dice – soldi destinati alla legalita’ erano oggetto di distrazioni illegali”
I provvedimenti sono stati notificati a Emanuele Currao, 46 anni, di Palermo, funzionario direttivo dell’amministrazione regionale, che è finito in carcere; all’imprenditore Mario Avara, 49 anni, di Palermo, anche lui condotto in carcere.
Mentre sono finiti ai domiciliari Concetta Cimino, 67 anni, di Caltanissetta, dirigente dell’amministrazione regionale in pensione; Marco Inzerillo, 49 anni, di Lucca Sicula (Ag), funzionario direttivo regionale; Gualtiero Curatolo, 47 anni, di Palermo, cassiere regionale; Maria Concetta Rizzo, 49 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Maria Antonella Cavalieri, 52 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Federico Bartolotta, 60 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Vito Di Pietra, 43 anni, di Palermo, collaboratore regionale; Giuseppina Bonfardeci, 51 anni, di Palermo, istruttore direttivo regionale; Giampiero Spallino, 43 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; Carmelo Zannelli, 46 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale;Michele Ducato, 54 anni, di Palermo, funzionario direttivo regionale; Marcella Gazzelli, 48 anni, di Palermo, collaboratore amministrativo regionale; l’imprenditore Amedeo Antonio Filingeri, 51 anni, originario di Borgetto.
PD di Lipari. Chiuso il tesseramento. Domenica il congresso
Il Circolo di Lipari del Partito Democratico ha concluso la sua campagna di tesseramento, sono 174 tra vecchi e nuovi gli aderenti ai Democratici italiani, che a Lipari hanno sottoscritto il loro impegno.
Questo importante risultato, determinato da un capillare radicamento nel territorio, ha visto i compagni storici e le giovani leve promuovere le ragioni di un impegno politico che mira ad un'Italia più giusta.
Il prossimo appuntamento sarà quello di domenica 17 novembre per il Congresso di Circolo, che si terrà all'Hotel "La Filadelfia" alle ore 10. Tutti gli iscritti al Partito sono invitati a parteciparvi.
Enzo Donato per il Comitato Tesseramento e Congresso
Questo importante risultato, determinato da un capillare radicamento nel territorio, ha visto i compagni storici e le giovani leve promuovere le ragioni di un impegno politico che mira ad un'Italia più giusta.
Il prossimo appuntamento sarà quello di domenica 17 novembre per il Congresso di Circolo, che si terrà all'Hotel "La Filadelfia" alle ore 10. Tutti gli iscritti al Partito sono invitati a parteciparvi.
Enzo Donato per il Comitato Tesseramento e Congresso
martedì 12 novembre 2013
Al via la BTC, la Fiera degli Eventi edizione 2013.
La Congressi Eolie, fondata nel 1973, è presente alla 29° edizione della Borsa del Turismo Congressuale che è tornata a svolgersi nella sede tradizionale di Firenze.
La BTC è l'unica fiera in Italia per il mercato degli eventi. Un comparto produttivo che produce valore economico, di conoscenze, di business e di brand per territori.
Con questa edizione la BTC si connota ancora di più¹ come momento strategico per sensibilizzare le istituzioni sul valore del turismo congressuale, il luogo dove trovare nuovi stimoli e nuove risposte.
Gli espositori presenti in fiera rappresentano tutte le categorie di fornitori della filiera congressuale e le attrattive agli stands sono affiancate da un ricco programma di seminari, che ha già registrato oltre 700 adesioni.
Le bellezze naturali ed i vari aspetti geologici e vulcanologici assieme ai settemila anni di storia fanno dell'Arcipelago Eoliano una delle località più originali ed interessanti per un congresso-vacanza.
La Congressi Eolie è presente a BTC al fine sia di promuovere le realtà eoliane che consentono di accogliere questo segmento turistico, sia per l'offerta dei propri servizi.
La BTC è l'unica fiera in Italia per il mercato degli eventi. Un comparto produttivo che produce valore economico, di conoscenze, di business e di brand per territori.
Con questa edizione la BTC si connota ancora di più¹ come momento strategico per sensibilizzare le istituzioni sul valore del turismo congressuale, il luogo dove trovare nuovi stimoli e nuove risposte.
Gli espositori presenti in fiera rappresentano tutte le categorie di fornitori della filiera congressuale e le attrattive agli stands sono affiancate da un ricco programma di seminari, che ha già registrato oltre 700 adesioni.
Le bellezze naturali ed i vari aspetti geologici e vulcanologici assieme ai settemila anni di storia fanno dell'Arcipelago Eoliano una delle località più originali ed interessanti per un congresso-vacanza.
La Congressi Eolie è presente a BTC al fine sia di promuovere le realtà eoliane che consentono di accogliere questo segmento turistico, sia per l'offerta dei propri servizi.
Smarrito portafoglio
Stamattina D.F., un uomo, di Lipari ha perso, presumibilmente nei pressi del supermercato di Lipari, un portafoglio con all'interno circa 180 euro.
E' interesse dell'uomo recuperare almeno i documenti. Gli stessi possono essere inseriti, se si vuole restare nell'anonimato, in una delle buche delle Poste italiane.
Forniamo anche un recapito telefonico per chi, invece, ritrovandolo, volesse mettersi in contatto con il proprietario. Il numero è 328 8827580.
Al Sindaco del Comune di Lipari
Rag. Marco Giorgianni
All’Ass. al Turismo , Sport e Spettacolo
Dott. Cuccia Matteo
Oggetto: Dati Ufficiali relativi al
turismo nelle Isole Eolie - estate 2013
In riferimento ai dati diffusi dal Presidente della Camera
di Commercio di Palermo, Dott. Roberto Helg, i quali riferiscono di un crollo
imprevedibile di turismo alle Eolie, a
Taormina a Cefalù. Dati immediatamente smentiti e contrastati da politici
locali e regionali, da operatori economici e da successive statistiche
effettuate sul settore
Si chiede di riferire
In merito al numero di presenze ufficiali registrato dall'Unità Operativa di Base
"Isole Eolie" del Servizio Turistico Regionale di Messina, per i mesi
della stagione estiva.
Esaminando nel dettaglio:
-
il numero di arrivi e di presenze, alberghiere ed
extralberghiere, per ogni isola dell’ arcipelago. Effettuando, altresì un raffronto con l’anno 2012-2011.
Dott.ssa Annarita Gugliotta
(Cons. Com. Vento Eoliano)
L’Ispra scopre tanti camini idrotermali al largo di Panarea
Un’area idrotermale molto estesa, tra i 90 e i 210 metri di profondita’, caratterizzata dalla presenza di diversi “camini idrotermali”, strutture che emergono dal fondo del mare prodotte dalla deposizione di minerali di che provengono da attivita’ di emissione vulcanica. Questo e’ quanto e’ stato trovato e monitorato dall’Ispra nell’area Eoliana al largo di Panarea, alla profondita’ di oltre 200 metri. Gia’ negli ultimi 3 anni, spiega una nota, l’Ispra ha identificato un’area idrotermale profonda a largo dell’isola di Panarea, nell’ambito di una ricerca nell’Arcipelago Eoliano mirata alla studio della biodiversita’ associata ai fenomeni vulcanici sommersi. Nei giorni scorsi, l’Ispra ha condotto una campagna di ricerca con la nave dell’Istituto, l’Astrea e in collaborazione con l’Ismar di Bologna, l’Iamc di Messina e l’Ingv.
“I camini trovati rappresentano i piu’ numerosi e profondi riscontrati nel Mediterraneo centrale e raggiungono altezza di circa 80 centimetri- spiega Ispra- si presentano con varie forme e con una colorazione arancione nell’estremita’ e grigia alla base”. Le strutture idrotermali sono state individuate sul fondale marino con l’utilizzo del Multibeam e visti attraverso il Rov, il robot filoguidato dotato di telecamere. Con questo strumento sono stati prelevati e portati in laboratorio, per la prima volta in Mediterraneo, per ottenere informazioni importanti sulla composizione mineralogica, sulle comunita’ batteriche, sullo stato dell’attivita’ idrotermale. Secondo l’Ispra “questo ritrovamento e le analisi sui camini consentiranno di ampliare le conoscenze sulla biodiversita’ associata agli ambienti vulcanici sottomarini e alla produzione di energia biologica idrotermale e potranno contribuire a identificare e monitorare nuove aree di attivita’ geotermica sottomarina”.
“I camini trovati rappresentano i piu’ numerosi e profondi riscontrati nel Mediterraneo centrale e raggiungono altezza di circa 80 centimetri- spiega Ispra- si presentano con varie forme e con una colorazione arancione nell’estremita’ e grigia alla base”. Le strutture idrotermali sono state individuate sul fondale marino con l’utilizzo del Multibeam e visti attraverso il Rov, il robot filoguidato dotato di telecamere. Con questo strumento sono stati prelevati e portati in laboratorio, per la prima volta in Mediterraneo, per ottenere informazioni importanti sulla composizione mineralogica, sulle comunita’ batteriche, sullo stato dell’attivita’ idrotermale. Secondo l’Ispra “questo ritrovamento e le analisi sui camini consentiranno di ampliare le conoscenze sulla biodiversita’ associata agli ambienti vulcanici sottomarini e alla produzione di energia biologica idrotermale e potranno contribuire a identificare e monitorare nuove aree di attivita’ geotermica sottomarina”.
Carri del Carnevale eoliano e tensostrutture. Tra vandalismo, furti e...
Le foto che vi proponiamo, riferite a quel che resta dei carri del Carnevale eoliano 2013, allocati nelle tensostrutture limitrofe alla scuola media e al megaparcheggio, "parlano" chiaro, più di cento articoli.
Dobbiamo aggiungere che a segnalarci gli atti di vandalismo e i furti perpetrati sono stati alcuni dei carristi.
Nelle tensostrutture, che il comune di Lipari ha noleggiato per 12.000 euro e che sono diventate un vero e proprio "porto di mare" (si accede da ogni dove), ignoti hanno danneggiato i carri e portato via quanto possibile e quanto poteva essergli "utile".
Per danneggiare i carri si è fatto di tutto. Si sono perfino utilizzate, per "colpire" le maschere più alte, le pietre della pavimentazione di piazza Mazzini che si trovano all'esterno delle tensostrutture.
Rilevanti i danni anche dal punto di vista economico.
Le tensostrutture, che la ditta da quanto ci risulta doveva smontare, sono aperte in più punti.
Ci segnalano, inoltre, che le stesse sono anche "meta" di ragazzi e giovani che le utilizzano per tutta una serie di scopi (d'altronde basta guardarsi attorno per capirlo).
Un vero e proprio peccato sia per i carristi, che a proposito del Carnevale attendono ancora di sapere cosa si intende fare per quello del 2014, sia per la collettività.
La nostra segnalazione, che poi è anche quella dei carristi, vuole sensibilizzare chi di competenza ad intervenire in primis (prima che si arrechino altri danni) e, nello stesso tempo, sollecitare un primo "tavolo" per pianificare cosa si vuole per il prossimo Carnevale.
Quel che è certo è che tra vandali, ladruncoli ed altro abbiamo generato un'altra "perla" tutta liparota
Dobbiamo aggiungere che a segnalarci gli atti di vandalismo e i furti perpetrati sono stati alcuni dei carristi.
Nelle tensostrutture, che il comune di Lipari ha noleggiato per 12.000 euro e che sono diventate un vero e proprio "porto di mare" (si accede da ogni dove), ignoti hanno danneggiato i carri e portato via quanto possibile e quanto poteva essergli "utile".
Per danneggiare i carri si è fatto di tutto. Si sono perfino utilizzate, per "colpire" le maschere più alte, le pietre della pavimentazione di piazza Mazzini che si trovano all'esterno delle tensostrutture.
Rilevanti i danni anche dal punto di vista economico.
Le tensostrutture, che la ditta da quanto ci risulta doveva smontare, sono aperte in più punti.
Ci segnalano, inoltre, che le stesse sono anche "meta" di ragazzi e giovani che le utilizzano per tutta una serie di scopi (d'altronde basta guardarsi attorno per capirlo).
Un vero e proprio peccato sia per i carristi, che a proposito del Carnevale attendono ancora di sapere cosa si intende fare per quello del 2014, sia per la collettività.
La nostra segnalazione, che poi è anche quella dei carristi, vuole sensibilizzare chi di competenza ad intervenire in primis (prima che si arrechino altri danni) e, nello stesso tempo, sollecitare un primo "tavolo" per pianificare cosa si vuole per il prossimo Carnevale.
Quel che è certo è che tra vandali, ladruncoli ed altro abbiamo generato un'altra "perla" tutta liparota
Le foto che vi proponiamo sono sono solo una parte del vasto campionario dei danneggiamenti provocati ai carri del Carnevale 2012
Eoliano arrestato a S. Filippo del Mela dai carabinieri in esecuzione di un provvedimento custodiale.
Comando
Provinciale di Messina
Comunicato
stampa del 12
novembre
2013
Nella
tarda serata del 9 novembre, i Carabinieri della Stazione di San
Filippo del Mela hanno arrestato un 55enne, originario dell’isola
di Salina, già noto alle Forze dell’Ordine, in esecuzione di un
provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Barcellona su
richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha concordato
con le risultanze investigative dei Carabinieri, in quanto ritenuto
responsabile di violenza
sessuale e violenza sessuale su minore”, “sequestro di persona”
e “lesioni personali aggravate”.
Le
indagini dei Carabinieri , svolte in Milazzo e Santa Lucia del Mela
(ME) nel mese di luglio 2013., hanno consentito di raccogliere gravi
indizi colpevolezza nei confronti del citato 55enne che, in data 13
luglio , aveva di fatto sequestrato due giovani donne, di cui una
minorenne, spingendole con la forza sulla sua autovettura,
bloccandone le sicure ed impedendone così la fuga. Successivamente a
bordo della vettura le aveva minacciate con un bastone e condotte in
una abitazione, dove, dopo averle aggredite con calci e pugni, in
diversi momenti concretizzava sulle giovani ripetuti atti di violenza
sessuale. Il disegno criminoso non portava ad ulteriori e più gravi
conseguenze solo grazie alla violenta reazione delle donne che
riuscivano in qualche modo ad allontanarlo.
Il
prevenuto veniva arrestato e, dopo le formalità di rito, tradotto
presso la Casa Circondariale di Messina-Gazzi, a disposizione
dell’A.G.
COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE PEDAGOGISTI EDUCATORI ITALIANI
Con grande preoccupazione assistiamo ad una campagna giornalistica diffamatoria contro le adolescenti italiane, messe alla gogna mediatica dal perbenismo bigotto di una certa parte di opinione pubblica che vede le ragazza italiane come "squillo" disposte a regalare sesso orale per una ricarica telefonica. È in atto una gara a chi le diffama e le sporca di più. Nella generalizzazione che viene fatta, milioni di donne, che vivono la loro esistenza con dignità, vengono offese! Siamo consapevoli che esiste un fenomeno degenerativo nelle relazioni affettive. Ma chiediamoci come ci siamo arrivati e soprattutto chiediamoci di chi sia la responsabilità se non degli adulti. Di tutta quella fetta di adulti che in un modo o nell'altro coinvolge tutta la cittadinanza: i genitori, gli insegnanti, gli educatori, gli allenatori, le istituzioni... Tutti coloro che entrano in gioco nell’educazione degli adolescenti. Ebbene si educa con il linguaggio con i gesti, con l'esempio. Si educa con le immagini e con i suoni. Chi educa queste ragazze e questi ragazzi al di sè? Dove vengono educati ai sentimenti? Società. Scuola e famiglia devono riprendere la loro azione educativa! Chiediamo al GARANTE PER L'INFANZIA un intervento immediato per porre fine a questa disastrosa e offensiva campagna televisiva, a difesa dell'immagine di una generazione di donne italiane che fatica a trovare spazio nel mondo del lavoro, che viene picchiata e violentata in famiglia e che deve sopportare il peso di un welfare inesistente! Non vogliamo censurare la STAMPA, ma le notizie devono essere date con professionalità e non presentate come fenomeno sociologico diffuso dal nord a sud! Le adolescenti italiane vengono messe "all'indice" in una nuova caccia alle streghe! L'educazione delle nuove generazione si affronta con la PEDAGOGIA, aiutiamo i genitori, la scuola e tutti coloro che sono coinvolti nel processo educativo!
IL PRESIDENTE NAZIONALE APEI
Alessandro Prisciandaro
IL REFERENTE Apei PER LE ISOLE EOLIE
Samuele Amendola
IL PRESIDENTE NAZIONALE APEI
Alessandro Prisciandaro
IL REFERENTE Apei PER LE ISOLE EOLIE
Samuele Amendola
VARIAZIONI DI BILANCIO, È BRACCIO DI FERRO
Giuseppe Bianca -
“Il lavoro svolto dalla Commissione Bilancio va valorizzato, perché svolto in coerenza con le norme che disciplinano i processi legislativi”. La commissione Bilancio ribadisce la propria posizione, enunciata con nota formale, per bocca del suo presidente, Nino Dina, che ha anche definito “irrituale” l’assenza della risposta data dal presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone.
“Il presidente ha risposto invece ai giornali con posizioni molto discutibili”, replica Dina. Ardizzone non è il capoclasse che viene a spegnere la luce”, ha proseguito Dina , riferendosi alla dichiarazione dei vertici dell’Ars che aveva bacchettato la scelta dei lavori notturni. Secondo la sua opinione , le dichiarazioni di Ardizzone non vanno della direzione della composizione della vicenda.
Dina poi prosegue:” Abbiamo lavorato dentro le regole, perché chiede la riapprovazione integrale delle norme se sono passive di impugnative? Secondo il presidente della commissione, non è neanche vero che i tempi di approvazione si dilaterebbero mettendo a rischio i Comuni, mentre sulle” clientele”, ipotizzate da qualcuno, non c’è nessun articolo che faccia riferimento contributi a pioggia.
Dina chiarisce che ci sono articoli di esclusiva competenza commissione bilancio come imposta RCA auto, che, a suo dire, non potevano essere cassate, mentre per ciò che riguarda i cocopro del Territorio, la soluzione prospettata attiene ad una urgenza che consenta di concludere un processo di conciliazione avviato dagli uffici. E poi conclude: “Siamo dentro un contesto di norme legittime e lineari e solleviamo un problema regolamentare, non possiamo cedere all’arbitrio, schiena dritta ma senza pregiudizi , quando si parla di regole , devono valere sempre”.
Anche Antonello Cracolici che aveva parlato di atteggiamento “schizofrenico” da parte della presidenza, chiarisce:” La presidenza non ha compiuto esame ordinato tra ciò che è coerente e ciò che non è coerente , abbiamo la sensazione che ci troviamo in presenza di un nuovo inizio. Mi si dice che gli uffici devono avere a disposizione un congruo termine per coordinare i testi , mentre di solito lo fanno in corso d’opera, non possiamo tornare alla macchina a carbone. E non ci si deve ricorrere a convenienza alla foglia di fico del commissario dello Stato. Un conto è la chiarezza per evitare rilievi di costituzionalità, un conto è pensare, o che qualcuno pensi , che vadano negoziate col commissario dello Stato, istituto a tutela dell’autonomia, non è un organo di controllo, si fa insomma un uso improprio della questione” . Cracolici insomma punta il dito su chi consiglierebbe male Ardizzone, senza farne però esplicito riferimento.
Il braccio di ferro va avanti, e toccherà oggi alla conferenza dei capigruppo, che si riunisce nel pomeriggio, fare della diplomazia una virtù da utilizzare in tempi rapidi, dal momento che come ha ribadito Dina : ”Se il testo viene portato senza le norme in questione chiederemo che tornino in commissione bilancio in assenza di un momento di confronto ed andremo al voto su questo”.
“Il presidente ha risposto invece ai giornali con posizioni molto discutibili”, replica Dina. Ardizzone non è il capoclasse che viene a spegnere la luce”, ha proseguito Dina , riferendosi alla dichiarazione dei vertici dell’Ars che aveva bacchettato la scelta dei lavori notturni. Secondo la sua opinione , le dichiarazioni di Ardizzone non vanno della direzione della composizione della vicenda.
Dina poi prosegue:” Abbiamo lavorato dentro le regole, perché chiede la riapprovazione integrale delle norme se sono passive di impugnative? Secondo il presidente della commissione, non è neanche vero che i tempi di approvazione si dilaterebbero mettendo a rischio i Comuni, mentre sulle” clientele”, ipotizzate da qualcuno, non c’è nessun articolo che faccia riferimento contributi a pioggia.
Dina chiarisce che ci sono articoli di esclusiva competenza commissione bilancio come imposta RCA auto, che, a suo dire, non potevano essere cassate, mentre per ciò che riguarda i cocopro del Territorio, la soluzione prospettata attiene ad una urgenza che consenta di concludere un processo di conciliazione avviato dagli uffici. E poi conclude: “Siamo dentro un contesto di norme legittime e lineari e solleviamo un problema regolamentare, non possiamo cedere all’arbitrio, schiena dritta ma senza pregiudizi , quando si parla di regole , devono valere sempre”.
Anche Antonello Cracolici che aveva parlato di atteggiamento “schizofrenico” da parte della presidenza, chiarisce:” La presidenza non ha compiuto esame ordinato tra ciò che è coerente e ciò che non è coerente , abbiamo la sensazione che ci troviamo in presenza di un nuovo inizio. Mi si dice che gli uffici devono avere a disposizione un congruo termine per coordinare i testi , mentre di solito lo fanno in corso d’opera, non possiamo tornare alla macchina a carbone. E non ci si deve ricorrere a convenienza alla foglia di fico del commissario dello Stato. Un conto è la chiarezza per evitare rilievi di costituzionalità, un conto è pensare, o che qualcuno pensi , che vadano negoziate col commissario dello Stato, istituto a tutela dell’autonomia, non è un organo di controllo, si fa insomma un uso improprio della questione” . Cracolici insomma punta il dito su chi consiglierebbe male Ardizzone, senza farne però esplicito riferimento.
Il braccio di ferro va avanti, e toccherà oggi alla conferenza dei capigruppo, che si riunisce nel pomeriggio, fare della diplomazia una virtù da utilizzare in tempi rapidi, dal momento che come ha ribadito Dina : ”Se il testo viene portato senza le norme in questione chiederemo che tornino in commissione bilancio in assenza di un momento di confronto ed andremo al voto su questo”.
Eolie. Collegamenti: Qualcosa si muove
Nonostante le condizioni del mare non siano ancora delle migliori sono ripresi parzialmente i collegamenti, seppure con le isole maggiori.
A mollare gli ormeggi sono stati il traghetto della NGI e i mezzi veloci di Compagnia delle isole e dell'Ustica Lines.
Fermi al momento i traghetti della Compagnia delle isole.
A mollare gli ormeggi sono stati il traghetto della NGI e i mezzi veloci di Compagnia delle isole e dell'Ustica Lines.
Fermi al momento i traghetti della Compagnia delle isole.
Circolazione nel centro di Lipari. Da oggi modifiche momentanee
Da stamani sono in vigore delle modifiche momentanee alla circolazione nel centro di Lipari. Per via della chiusura alla circolazione (causa lavori) della parte alta della prof. Carnevale è stato modificato il senso di circolazione sulla via F. Mancuso.
Su questa via si accede dall'ingresso (limitrofo all'hotel Augustus) e si esce in prossimità dell'Hotel La Filadelfia
Su questa via si accede dall'ingresso (limitrofo all'hotel Augustus) e si esce in prossimità dell'Hotel La Filadelfia
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Cristiana Salanitro, Cristiana Spinella, Francesca Moro, Maria Grazia Mangano, Alessia Ballato e Rosaria Taranto
lunedì 11 novembre 2013
Albergatori eoliani alla Borsa del Turismo Congressuale di Firenze
Gli albergatori eoliani, dopo tre anni di assenza, tornano a riproporsi alla Borsa del Turismo Congressuale che si terrà a Firenze tra il 12 e il 13 novembre. “Quello del MICE rappresenta per le Eolie un segmento di mercato fondamentale che, soprattutto nei mesi spalla della stagione turistica, può fare la differenza nei bilanci delle imprese del nostro arcipelago, dichiara Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie”. Le Eolie saranno presenti con un proprio desk presso lo stand della Regione Sicilia. I diversi appuntamenti, prefissati attraverso l’agenda elettronica, lasciano ben sperare per una proficua partecipazione alla borsa.
Da sempre le Eolie sono meta di congressi, meeting ed incentive di ogni genere, proprio per la peculiarità delle attrazioni turistiche che le contraddistinguono. Negli ultimi anni, i posti letto alberghieri ed extra-alberghieri nell’arcipelago hanno superato quota 6.000 e diverse strutture hanno investito in questo mercato, dotandosi di sale attrezzate in grado di ospitare congressi e meeting fino a 250 persone. A queste bisogna aggiungere il palazzo dei congressi del Comune di Lipari (con una capienza di circa 600 posti) e quella del Comune di Malfa (fino a circa 300 posti).
“Oltre agli investimenti privati e al ruolo dei convention bureau e delle agenzie di settore, diventa fondamentale, conclude Del Bono, che il settore pubblico faccia la propria parte sul fronte delle infrastrutture, garantendone qualità ed efficienza. Registriamo a tal proposito il segnale positivo proveniente dal Sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, sulla disponibilità e piena intenzione di valorizzare e mettere a reddito quanto prima il Palacongressi.
Federalberghi Isole Minori della Sicilia
Federalberghi Isole Eolie
DOPO FORZA ITALIA, TORNA ANCHE AN? DELEGAZIONE SICILIANA A ROMA
Tornare ad Alleanza Nazionale, “perché quel simbolo ha emozionato tutti noi”: parola di Francesco Storace, che dalla sua pagina Facebook ha lanciato la manifestazione con cui intende riunire il mondo della destra italiana sotto l’emblema di An.
Dopo l’appuntamento a Roma di sabato 9 novembre, al Parco dei Principi, in pieno quartiere Parioli, c’è più chiarezza intorno al futuro della destra italiana. “Voglio stare in prima linea non in prima fila. Alleanza Nazionale era una comunità sciolta non dai giudici non dai voti, ma da chi ha sbagliato a scioglierla”. Francesco Storace, punta ad andare alle europee con una nuova destra, che evochi, senza mezzi termini Alleanza nazionale.
Recuperare il vecchio nome ed il simbolo del partito che aveva messo in soffitta il mondo post missino e, cercando la difficile sintesi delle varie anime della destra sociale frammentata: La Destra, una parte di Fli, senza Gianfranco Fini, Fiamma Tricolore e tante associazioni. La legge elettorale con lo sbarramento del 4 per cento, consiglierebbe una riunione di tutte le anime, in una sintesi non solo numerica.
A Roma c’era anche una folta delegazione siciliana di oltre cento partecipanti, guidata da Nello Musumeci che nel partito dovrebbe avere un ruolo centralissimo, e da Gino Ioppolo, parlamentare regionale all’Ars. Alla presentazione del progetto politico ha partecipato anche un’applauditissima Assunta Almirante.
La nascita di una nuova An però passa anche attraverso gli studi notarili. Il presidente della fondazione Alleanza Nazionale, Franco Mugnai, ha diffidato chiunque dall’utilizzare nome e simbolo del partito fondato da Gianfranco Fini. Anche perché c’è la questione del “tesoretto” della fondazione, tra beni immobili e centinaia di milioni di euro di denaro pubblico. “Non ce ne frega niente. Si tengano i soldi, basta che ci lasciano il simbolo”.
In realtà, la “questione fondazione” è tutt’altro che marginale. Lo stesso Fini, infatti, avrebbe recuperato più di un dialogo con La Russa, anche all’interno della stessa fondazione. Da qui potrebbe nascere, quindi, una nuova alleanza tra il gruppo che fa capo all’ex presidente della Camera e i Fratelli d’Italia.
Che sia o meno An il marchio, certamente, tra i più identificativi del messaggio della destra, la lotta per riprendere posizione, tra le gente di destra, è cominciata. E va avanti, promettendo rapide accelerazioni.
Dopo l’appuntamento a Roma di sabato 9 novembre, al Parco dei Principi, in pieno quartiere Parioli, c’è più chiarezza intorno al futuro della destra italiana. “Voglio stare in prima linea non in prima fila. Alleanza Nazionale era una comunità sciolta non dai giudici non dai voti, ma da chi ha sbagliato a scioglierla”. Francesco Storace, punta ad andare alle europee con una nuova destra, che evochi, senza mezzi termini Alleanza nazionale.
Recuperare il vecchio nome ed il simbolo del partito che aveva messo in soffitta il mondo post missino e, cercando la difficile sintesi delle varie anime della destra sociale frammentata: La Destra, una parte di Fli, senza Gianfranco Fini, Fiamma Tricolore e tante associazioni. La legge elettorale con lo sbarramento del 4 per cento, consiglierebbe una riunione di tutte le anime, in una sintesi non solo numerica.
A Roma c’era anche una folta delegazione siciliana di oltre cento partecipanti, guidata da Nello Musumeci che nel partito dovrebbe avere un ruolo centralissimo, e da Gino Ioppolo, parlamentare regionale all’Ars. Alla presentazione del progetto politico ha partecipato anche un’applauditissima Assunta Almirante.
La nascita di una nuova An però passa anche attraverso gli studi notarili. Il presidente della fondazione Alleanza Nazionale, Franco Mugnai, ha diffidato chiunque dall’utilizzare nome e simbolo del partito fondato da Gianfranco Fini. Anche perché c’è la questione del “tesoretto” della fondazione, tra beni immobili e centinaia di milioni di euro di denaro pubblico. “Non ce ne frega niente. Si tengano i soldi, basta che ci lasciano il simbolo”.
In realtà, la “questione fondazione” è tutt’altro che marginale. Lo stesso Fini, infatti, avrebbe recuperato più di un dialogo con La Russa, anche all’interno della stessa fondazione. Da qui potrebbe nascere, quindi, una nuova alleanza tra il gruppo che fa capo all’ex presidente della Camera e i Fratelli d’Italia.
Che sia o meno An il marchio, certamente, tra i più identificativi del messaggio della destra, la lotta per riprendere posizione, tra le gente di destra, è cominciata. E va avanti, promettendo rapide accelerazioni.
Rifiuti. Figuccia "Se 2+2 fa ancora 4, Marino ha qualche motivo di scontro con Crocetta"
"L'attacco dell'Assessore Marino sui temi della gestione e degli interessi che si celerebbero dietro le discariche solleva parecchi interrogativi, non foss'altro per l'autorevolezza della fonte."
A dirlo è Vincenzo Figuccia, Vice Presidente della Prima Commissione dell'Ars, che sottolinea che "proprio perché quelle accuse partono da un uomo che ha un passato da Magistrato, stupisce che egli si lanci in attacchi "a mezzo stampa" piuttosto che fare circostanziate e precise denunce a chi ha competenza in materia: la Magistratura."
Allo stesso tempo, per l'esponente del Pds- Mpa, "stupisce il comportamento da "medaglia con due facce" del Governo Crocetta nel suo complesso: da un lato l'Assessore Marino che spara a zero contro Confindustria, dall'altro Confindustria che è notoriamente fra i principali sponsor di Crocetta, quindi dello stesso Marino.
Infine Crocetta, che ha più volte ribadito di non avere motivi di scontro con Confindustria".
Infine Crocetta, che ha più volte ribadito di non avere motivi di scontro con Confindustria".
"Se due più due fa ancora quattro, allora Marino ha qualche motivo di scontro con Crocetta" è la conclusione di Figuccia, che incalza: "in tutta questa confusione, ovviamente il vero tema, quello della crisi del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti, con gli ATO prossimi al collasso, passa in secondo piano, con i siciliani che sembrano doveri accontentare di non avere speranze perché finalmente in futuro si possa avere un vero sistema che promuova la differenziata, realizzi impianti moderni e tagli fuori gli interessi speculativi di tanti e di tutti."
Eolie oggi. Il mare in tempesta visto da Quattrocchi (foto Giancarlo D'Ambra)
"Basta con i palliativi Non difendono il mare" Enpa contro lo stop alle reimmissioni deciso dalla Ue
Roma, 11 novembre 2013 – Lo stop dell'Unione Europea alla reimmissione in mare del pescato, rischia di essere inefficace se non saranno approvate regole più severe in materia di quote pesca e se, soprattutto, non si porrà fine alla predazione degli ecosistemi marini. E' questo l'allarme lanciato dall'Ente Nazionale Protezione Animali dopo l'accordo raggiunto in sede europea con il quale è stato deciso di vietare le reimmissioni entro il 2019.
<Oggi - spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri - quasi la metà del pescato viene gettata in mare dopo la pesca. Questo accade perché i pescherecci utilizzano metodi di pesca non selettivi catturando molte specie prive di valore commerciale, superano le quote prestabilite oppure perché nelle loro reti finiscono esemplari che appartengono a specie per le quali non è prevista alcuna quota. Come si può immaginare, il danno causato da tale pratica alla biodiversità è enorme in quanto nella stragrande maggioranza dei casi i pesci restituiti al mare sono privi di vita>.
In linea di principio, dunque, lo stop alle reimmissioni potrebbe sembrare un passo avanti nelle tutela dell'ambiente marino, ma rischia invece di fallire se l'Unione Europea non fisserà parametri rigidi e precisi sul numero di esemplari che possono essere catturati. Infatti, con la riforma approvata di recente, le istituzioni europee hanno aumentato il potere discrezionale degli Stati membri, i quali - nello stabilire le quote - devono fare riferimento a quello che la comunità scientifica ritiene essere il quantitativo massimo sostenibile.
Un parametro, questo, che l'Enpa ritiene essere fin troppo opinabile anche in considerazione delle scarsissime ricerche effettuate in Italia, e in ragione del ridotto impiego di risorse economiche in questo settore che ha messo in ginocchio importanti Istituti di ricerca, ad iniziare dall'Ispra.
<Insomma - prosegue Ferri - con l'attuale disciplina si corre il serio rischio che la norma sulle quote venga aggirata dai singoli Paesi membri o, peggio ancora, che venga ulteriormente alimentata la pesca di frodo>.
<La realtà è un'altra: la ricerca è stata uccisa dalla mancanza di fondi e da una seria politica di programmazaione, investimento e collegamento delle attività (indagini e soluzioni proposte dal mondo scientifico). I nostri mari, e con essi la biodiversità, stanno vivendo una profonda crisi che minacciala sopravvivenza del nostro stesso Pianeta. Misure come quelle varate in sede europea rappresentano un palliativo, non una soluzione al problema. Se veramente si vogliono proteggere gli ecosistemi marini, allora è necessaria una politica internazionale per agire contro tutte le minacce causate dall'inquinamento e considerare una moratoria della pesca per porre fine una volta per tutte allo sfruttamento dell'ambiente marino. E' questo l'unico modo per garantire un futuro al mare, ai suoi abitanti ed a tutti noi>
<Oggi - spiega il direttore scientifico dell'Enpa, Ilaria Ferri - quasi la metà del pescato viene gettata in mare dopo la pesca. Questo accade perché i pescherecci utilizzano metodi di pesca non selettivi catturando molte specie prive di valore commerciale, superano le quote prestabilite oppure perché nelle loro reti finiscono esemplari che appartengono a specie per le quali non è prevista alcuna quota. Come si può immaginare, il danno causato da tale pratica alla biodiversità è enorme in quanto nella stragrande maggioranza dei casi i pesci restituiti al mare sono privi di vita>.
In linea di principio, dunque, lo stop alle reimmissioni potrebbe sembrare un passo avanti nelle tutela dell'ambiente marino, ma rischia invece di fallire se l'Unione Europea non fisserà parametri rigidi e precisi sul numero di esemplari che possono essere catturati. Infatti, con la riforma approvata di recente, le istituzioni europee hanno aumentato il potere discrezionale degli Stati membri, i quali - nello stabilire le quote - devono fare riferimento a quello che la comunità scientifica ritiene essere il quantitativo massimo sostenibile.
Un parametro, questo, che l'Enpa ritiene essere fin troppo opinabile anche in considerazione delle scarsissime ricerche effettuate in Italia, e in ragione del ridotto impiego di risorse economiche in questo settore che ha messo in ginocchio importanti Istituti di ricerca, ad iniziare dall'Ispra.
<Insomma - prosegue Ferri - con l'attuale disciplina si corre il serio rischio che la norma sulle quote venga aggirata dai singoli Paesi membri o, peggio ancora, che venga ulteriormente alimentata la pesca di frodo>.
<La realtà è un'altra: la ricerca è stata uccisa dalla mancanza di fondi e da una seria politica di programmazaione, investimento e collegamento delle attività (indagini e soluzioni proposte dal mondo scientifico). I nostri mari, e con essi la biodiversità, stanno vivendo una profonda crisi che minacciala sopravvivenza del nostro stesso Pianeta. Misure come quelle varate in sede europea rappresentano un palliativo, non una soluzione al problema. Se veramente si vogliono proteggere gli ecosistemi marini, allora è necessaria una politica internazionale per agire contro tutte le minacce causate dall'inquinamento e considerare una moratoria della pesca per porre fine una volta per tutte allo sfruttamento dell'ambiente marino. E' questo l'unico modo per garantire un futuro al mare, ai suoi abitanti ed a tutti noi>
ARDIZZONE COME FRASSICA: “ANDIAMO AL REGOLAMENTO”
Andiamo al regolamento, invoca il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. Ma non siamo a ”Quelli della notte”, e lui non è Nino Frassica, che aveva al suo servizio il notaio con il parrucchino rosso rame che ammiccava, calava la testa e faceva contenta la platea di mezza Italia, scettica per natura ed esperienza sul rispetto delle regole.
Ardizzone si è levato il testale. Dopo avere rimandato in commissione, alcuni provvedimenti introdotti nella legge di bilancio dalla Commissione competente, ha subìto le reazioni infastidite dei deputati interessati ad ottenere un percorso “netto”. A quel punto non ci ha visto più negli occhi ed ha detto che i comportamenti dei parlamentari “coinvolti”, sono irresponsabili in un’intervista al Giornale di Sicilia. Facendo arrabbiare Lino Leanza, leader dell’Art.4, arrivato a Palazzo dei Normanni con il taxi dell’Udc, il partito di Ardizzone, dal quale è sceso dopo qualche mese con grande nonchalance.
Chi ha ragione e chi ha torto? Se andiamo al regolamento, come consigliava Nino Frassica in prima serata tv, le ragioni sono tutte della parte di Ardizzone, che prima di fermare i provvedimenti ha consultato gli uffici dell’Ars, preposti all’analisi dei provvedimenti. Nella legge di bilancio non si possono introdurre norme sostanziali senza che siano state esaminate dalle commissioni legislative di merito. Un disegno di legge, insomma, non può essere infilato dentro la legge di bilancio, saltando l’iter dell’esame. Stando così le cose, i provvedimenti introdotti nella manovra di bilancio, devono passare al vaglio del “merito”. Come ogni disegno di legge. Non è una bocciatura, ma nemmeno una promozione.
Il presidente della Commissione bilancio, Nino Dina, Udc come Ardizzone, non è di questo avviso. Ha approvato la procedura fin qui seguita, diciamo “più duttile”, ed ha ribadito che tutto è stato fatto nel rispetto delle norme.
Lino Leanza, additato come un parlamentare “irresponsabile”, ha reagito tacciando il presidente dell’Ars di eccessi inspiegabili. “Delirio di onnipotenza”, ha cinguettato su Twitter. E Ardizzone gli ha risposto, con lo stesso mezzo, a stretto giro. “Il mio maestro, Gaetano Silvestri”, ha ricordato, “mi ricordava onestà intellettuale e schiena dritta”. Poi a chi gli chiedeva che cosa avrebbe risposto al leader di Art.4, che sospetta il “delirio di onnipotenza”, ha risposto, fuori onda (“nessuna dichiarazione”, di non volere stare dietro alle battute di leanza, “ho tanto da fare”).
In realtà quello che aveva da dire, Ardizzone, l’aveva detto appena ha appreso che i deputati proponenti il canale “diretto” in legge finanziaria, l’avevano presa male, anzi malissimo. “Se avessi ammesso al voto la manovra correttiva uscita dalla Commissione bilancio”, ha spiegato, “saremmo andati incontro alla sicura impugnativa del Commissario dello Stato, con gravi conseguenze per i comuni. I finanziamenti sarebbero stati bloccati. Un danno enorme per i cittadini siciliani”.
Ardizzone dimentica che l’uso del Commissario dello Stato, come sponda alle delibere dell’Ars, è una tradizione sempre onorata, quanto il disuso del regolamento. Ed è proprio questo il punto. Il presidente dell’Ars ha le norme dalla sua parte, ma non ha la consuetudine. Non c’è niente di più difficile che il ripristino delle regole.
Ardizzone si è levato il testale. Dopo avere rimandato in commissione, alcuni provvedimenti introdotti nella legge di bilancio dalla Commissione competente, ha subìto le reazioni infastidite dei deputati interessati ad ottenere un percorso “netto”. A quel punto non ci ha visto più negli occhi ed ha detto che i comportamenti dei parlamentari “coinvolti”, sono irresponsabili in un’intervista al Giornale di Sicilia. Facendo arrabbiare Lino Leanza, leader dell’Art.4, arrivato a Palazzo dei Normanni con il taxi dell’Udc, il partito di Ardizzone, dal quale è sceso dopo qualche mese con grande nonchalance.
Chi ha ragione e chi ha torto? Se andiamo al regolamento, come consigliava Nino Frassica in prima serata tv, le ragioni sono tutte della parte di Ardizzone, che prima di fermare i provvedimenti ha consultato gli uffici dell’Ars, preposti all’analisi dei provvedimenti. Nella legge di bilancio non si possono introdurre norme sostanziali senza che siano state esaminate dalle commissioni legislative di merito. Un disegno di legge, insomma, non può essere infilato dentro la legge di bilancio, saltando l’iter dell’esame. Stando così le cose, i provvedimenti introdotti nella manovra di bilancio, devono passare al vaglio del “merito”. Come ogni disegno di legge. Non è una bocciatura, ma nemmeno una promozione.
Il presidente della Commissione bilancio, Nino Dina, Udc come Ardizzone, non è di questo avviso. Ha approvato la procedura fin qui seguita, diciamo “più duttile”, ed ha ribadito che tutto è stato fatto nel rispetto delle norme.
Lino Leanza, additato come un parlamentare “irresponsabile”, ha reagito tacciando il presidente dell’Ars di eccessi inspiegabili. “Delirio di onnipotenza”, ha cinguettato su Twitter. E Ardizzone gli ha risposto, con lo stesso mezzo, a stretto giro. “Il mio maestro, Gaetano Silvestri”, ha ricordato, “mi ricordava onestà intellettuale e schiena dritta”. Poi a chi gli chiedeva che cosa avrebbe risposto al leader di Art.4, che sospetta il “delirio di onnipotenza”, ha risposto, fuori onda (“nessuna dichiarazione”, di non volere stare dietro alle battute di leanza, “ho tanto da fare”).
In realtà quello che aveva da dire, Ardizzone, l’aveva detto appena ha appreso che i deputati proponenti il canale “diretto” in legge finanziaria, l’avevano presa male, anzi malissimo. “Se avessi ammesso al voto la manovra correttiva uscita dalla Commissione bilancio”, ha spiegato, “saremmo andati incontro alla sicura impugnativa del Commissario dello Stato, con gravi conseguenze per i comuni. I finanziamenti sarebbero stati bloccati. Un danno enorme per i cittadini siciliani”.
Ardizzone dimentica che l’uso del Commissario dello Stato, come sponda alle delibere dell’Ars, è una tradizione sempre onorata, quanto il disuso del regolamento. Ed è proprio questo il punto. Il presidente dell’Ars ha le norme dalla sua parte, ma non ha la consuetudine. Non c’è niente di più difficile che il ripristino delle regole.
Giovedi 14 nuovo incontro al comune di Lipari con le associazioni
COMUNICATO STAMPA
Si
invitano tutte le Associazioni a partecipare giovedi 14 novembre 2013
alle ore 17:00 presso il Palazzo Municipale (Piazza Mazzini), al
secondo incontro per l’organizzazione delle iniziative culturali,
eventi e manifestazioni legate al Natale e alla stagione invernale
eoliana.
Si
ringrazia anticipatamente per la collaborazione e si raccomanda di
non mancare.
Lipari,
11/11/2013
L’Assessore Cultura,
BB.CC. e Politiche Giovanili
Tiziana
De Luca
Impianto di depurazione. Gugliotta, Lauria e Lo Cascio chiedono copia del Cd del progetto esecutivo e organizzazione di un incontro pubblico
Al
Sindaco del Comune di Lipari
Rag.
Marco Giorgianni
Oggetto:
Progetto esecutivo nuovo impianto di depurazione di Lipari ed opere
fognarie accessorie - Nuovo impianto di depurazione di Vulcano
Considerato
che
il Commissario Delegato all’Emergenza Idrica e Fognaria ha
provveduto alla consegna della
documentazione
inerente il progetto esecutivo del nuovo impianto
di depurazione dell’isola di Lipari ed opere fognarie accessorie
e nuovo impianto di depurazione di Vulcano, inoltrata
nel mese di ottobre
2013 presso il Comune di Lipari;
Alla
luce dei risultati della
convocazione congiunta delle Commissioni Consiliari Servizi idrici e
fognari e Urbanistica, tenutasi in data 05.11.2013, durante la quale
si è provveduto a una sintetica illustrazione del progetto esecutivo
in oggetto, alla presenza del responsabile
del procedimento, del direttore dei lavori, dei progettisti e dei
relativi supporti e che gli elaborati presentati in tale occasione
sono risultati difformi rispetto alla documentazione precedentemente
inviata dall’Ufficio Commissariale al Comune di Lipari;
Considerata
l’importanza che il progetto riveste per la cittadinanza di Lipari
e le sue evidenti ripercussioni ambientali ed economiche
Si
Chiede
-
Copia in
formato CD-Rom del progetto esecutivo dello stralcio relativo al
nuovo impianto
di depurazione dell’isola di Lipari ed opere fognarie accessorie e
al nuovo impianto di depurazione di Vulcano,
Si
Invita
L’Amministrazione
a organizzare entro breve tempo un incontro pubblico al fine di
illustrare, con dovizia di particolari, l’opera esecutiva con le
relative modifiche apportate al progetto definitivo, rendendo così
edotta la cittadinanza sulle scelte e le decisioni assunte.
Cons.
Com. Annarita Gugliotta
Cons.
Com. Pietro Lo Cascio
Cons.
Com. Bartolo Lauria
Diportisti soccorsi in mare dalla MV CP 875 della Guardia Costiera di Milazzo.
Nella giornata di domenica
10 novembre, a seguito di una segnalazione pervenuta da parte di un privato
alla centrale operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di
porto tramite il numero blu 1530,
personale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Milazzo ha
condotto una operazione di soccorso di quattro diportisti rimasti alla deriva
con il natante sul quale navigavano a circa 1.5 miglia dalla costa antistante
il Comune di Torregrotta in prossimità del torrente Niceto, a causa di un’avaria
al motore. A bordo del natante era presente un sistema di localizzazione
satellitare (GPS) che ha consentito una agevole localizzazione dello stesso
mezzo da parte della sala operativa della Guardia Costiera.
La Motovedetta CP 875
della Guardia Costiera di Milazzo, si è prontamente diretta sul posto
giungendovi nel giro di pochi minuti, provvedendo a prestare l’assistenza del
caso e, dopo aver accertato le buone condizioni di salute delle persone
presenti a bordo, ha proceduto a far giungere il natante soccorso in sicurezza
sino al porto di Milazzo.
Considerate le condizioni
meteo marine avverse presenti al momento dell’intervento del mezzo della
Guardia Costiera, per altro in forte peggioramento, il rischio corso dai
diportisti è stato elevato, non essendo più in grado di condurre il natante
ormai alla deriva.
A seguito dei controlli di
rito effettuati in tali occasioni dal personale della Guardia Costiera si è
rilevata una carenza nelle dotazioni di sicurezza del natante soccorso che i
militari intervenuti hanno sanzionato ai sensi del vigente codice della
nautica da diporto.
La Capitaneria di Porto -
Guardia Costiera di Milazzo intende confermare la costante presenza lungo il
litorale di giurisdizione al fine di salvaguardare la vita umana in mare e per
scongiurare che situazioni come quelle occorse ai quattro diportisti soccorsi
possano comportare più gravi conseguenze.
Sanità, dal giudice per le liste d'attesa (di Cittadinzattiva)
Prenotazioni bloccate, scatta la class action Cittadinanzattiva:
«Multe ai manager che bloccano i Cup» Adesso il caso delle liste d’attesa bloccate diventa materia per i giudici.
Perché Cittadinanzattiva ha deciso di mettere in piedi una class action, cioè utenti che si uniscono per aderire a un’azione legale, per ottenere un risarcimento danni.
La lista d’attesa bloccata significa che la visita o l’esame non vengono fissati in una data impossibile, ma che non c’è neanche la possibilità di fare la prenotazione.
La lista d’attesa bloccata significa che la visita o l’esame non vengono fissati in una data impossibile, ma che non c’è neanche la possibilità di fare la prenotazione.
«Di segnalazioni di questo tipo - spiega Anna Rita Cosso, segretaria regionale di Cittadinanzattiva - ne riceviamo praticamente ogni giorno.
E non c’è area sanitaria dell’Umbria, che si tratti di Asl o Azienda ospedaliera, che ne sia immune.
Eppure le liste bloccate non sono ammesse dalla legge.
Anzi, sono una palese violazione che prevede anche sanzioni da mille a seimila euro per i manager che non evitano quel tipo di comportamento».
È la legge 266 del 2005, comma 282, a vietare la sospensione delle attività di prenotazione delle prestazioni, che siano visite o esami specialistici.
Ancora Cosso: «Abbiamo segnalazioni sempre più frequenti di liste d’attesa bloccate al Cup.
È la legge 266 del 2005, comma 282, a vietare la sospensione delle attività di prenotazione delle prestazioni, che siano visite o esami specialistici.
Ancora Cosso: «Abbiamo segnalazioni sempre più frequenti di liste d’attesa bloccate al Cup.
Certo, c’è sempre la soluzione di effettuare la visita in un altro presidio della regione, ma non tutti i pazienti-utenti, sono in grado di spostarsi, magari da Perugia a Terni, per potersi sottoporre all’esame».
Un motivo in più per dare la sveglia con la class action. Con le liste d’attesa bloccate ci sono storie al limite del paradosso.
Un motivo in più per dare la sveglia con la class action. Con le liste d’attesa bloccate ci sono storie al limite del paradosso.
Anna Rita Cosso racconta: «A settembre una nostra volontaria si è recata in un Cup di Perugia per prenotare una visita.
Naturalmente le hanno detto che la lista d’attesa era chiusa, cioè non c’era la possibilità di prendere la prenotazione neanche un anno dopo.
Bene, dopo le rimostranze, la spiegazione che non si può fare, la lista è stata magicamente riaperta e la prenotazione è stata assegnata per il febbraio 2014».
La storia dimostra, per Cittadinanzattiva, come non ci sia una logica che porti alla chiusura delle liste d’attesa.
La storia dimostra, per Cittadinanzattiva, come non ci sia una logica che porti alla chiusura delle liste d’attesa.
Tra le specialità che più di altre gli utenti-pazienti si trovano con le liste d’attesa chiuse in Asl e ospedali della regione, ci sono le mammografie, le visite oculistiche, l’elettromiografia e le mineralometria.
«E ogni Asl o Azienda ospedaliera - fa di conto Cosso - ha la sua specificità rispetto ai blocchi».
Cittadinanzattiva indica tre punti con cui si può ridurre la piaga delle liste d’attesa in sanità. «Innanzitutto- dice Cosso- con una corretta applicazione dei Rao sulle ricette, i raggruppamenti di attesa omogenei.
Il problema è che molti medici di base proprio non li utilizzano. Poi è necessaria un’attenzione più critica alla gestione dell’intramoenia e vanno anche verificati i tempi di lavoro nelle varie strutture ospedaliere».
Cittadinanzattiva si muove con la class action dopo che un’azione simile è stata intentata in Veneto dal Tribunale per i diritti del malato.
Cittadinanzattiva si muove con la class action dopo che un’azione simile è stata intentata in Veneto dal Tribunale per i diritti del malato.
Comunicato stampa della Ludica Lipari
Hanno preso il via domenica 10 novembre i campionati giovanili di calcio organizzati dalla FIGC-LND Comitato Provinciale di Messina. Anche quest'anno la Ludica Lipari ne prende parte con le categorie Allievi calcio a 5, Giovanissimi ed Esordienti calcio a 11. Impegno casalingo per la categoria Giovanissimi allenati dai mister Li Castro e Monte. Gli eoliani si sono imposti per 1 a 0 sui milazzesi del D.P.Cutrupia con rete di Matteo Merlo. Parte col piede giusto quindi il campionato dei giovani liparesi con la testa già al prossimo incontro in trasferta contro il GI.FRA Milazzo.
Con gli Allievi quest'anno è stato scelto di partecipare al campionato provinciale di calcio a 5 che avrà inizio a breve, come anche il campionato Esordienti a 11.
Continuano regolarmente invece presso lo stadio "F. Monteleone" le lezioni di scuola calcio rivolte alle categorie di base "Piccoli Amici", "Pulcini" ed "Esodienti".
Buon calcio a tutti.
CSD Ludica Lipari
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