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martedì 31 marzo 2020
La Chiesa festeggia San Beniamino.
Santa Balbina. un'altra delle delicate fanciulle nella storia della santità femminile, festeggiata oggi, abbiamo accennato ieri, parlando di suo padre Quirino, il Tribuno giustiziato sotto Adriano Imperatore, per aver mancato alla sua consegna di soldato e per aver preferito la conversione cristiana.
Con il padre, fu decapitata anche la fanciulla, trepida fidanzata di Gesù, e sul suo corpo sorse poi, nel quinto secolo, la chiesetta a lei dedicata e che ancora si può vedere, a Roma, vicino ai grandi ruderi delle Terme di Caracalla, presso ai pini della Passeggiata Archeologica.
Oggi è anche la sua festa, ma noi parleremo di un altro Santo del giorno: San Beniamino, unico di questo nome, vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l'ambasciatore dell'Imperatore romano TPodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l'illustre prigioniero.
Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.
Vale la pena di riportare la risposta dell'intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, disse Beniamino. Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».
Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d'oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.
E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell'oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.
Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell'ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.
Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gl'impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.
I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l'uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.
E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.
Con il padre, fu decapitata anche la fanciulla, trepida fidanzata di Gesù, e sul suo corpo sorse poi, nel quinto secolo, la chiesetta a lei dedicata e che ancora si può vedere, a Roma, vicino ai grandi ruderi delle Terme di Caracalla, presso ai pini della Passeggiata Archeologica.
Oggi è anche la sua festa, ma noi parleremo di un altro Santo del giorno: San Beniamino, unico di questo nome, vissuto in Persia verso il 400. Anche il Re persiano Isdeberge, adoratore del fuoco e del sole, perseguitava i Cristiani, e il diacono Beniamino fu da lui tenuto in carcere per due anni. Doveva essere un personaggio importante, anzi addirittura popolare, perché l'ambasciatore dell'Imperatore romano TPodosio, che negoziava un trattato di pace con il Re persiano, pose tra te condizioni anche quella di liberare l'illustre prigioniero.
Il Re Isdeberge, a sua volta, fece una controproposta: avrebbe liberato il diacono Beniamino se questi si fosse impegnato a cessare del tutto la sua opera di apostolato tra i persiani; e in questo senso parlò al prigioniero.
Vale la pena di riportare la risposta dell'intrepido cristiano, come ci è pervenuta dai Martirologi: « Non posso chiudere agli uomini le fonti della Grazia del mio Dio, disse Beniamino. Finché sarà in mio potere, illuminerò coloro che sono ciechi, mostrando loro la luce della verità. Non farlo, sarebbe incorrere nei castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti del loro padrone ».
Si riferiva alla parabola evangelica del padrone che dà ai suoi servi i talenti d'oro, e al suo ritorno punisce quei servi che, oziosi e timorosi, li hanno nascosti, per paura di perderli, invece di metterli a frutto e di commerciarli fra gli uomini.
E in queste parole precise e decise, egli tracciava la linea di condotta di ogni cristiano, che non è solo depositario e custode dell'oro della verità, ma deve metterlo a frutto, donarlo al prossimo, insegnando e illuminando.
Fu liberato, malgrado queste sue ferme parole, per la pressione dell'ambasciatore romano; ma il fervente apostolo non perse tempo nei timori, e, come aveva dichiarato, riprese subito a istruire e a battezzare gli adoratori del fuoco.
Il Re persiano, libero dalla parola data, poté così di nuovo catturarlo, e gl'impose di rinnegare la fede, sacrificando al simulacro del sole.
I Romani, come si sa, giustiziavano i condannati, secondo l'uso militare, decapitandoli con la spada. Era, per quei tempi, una forma di esecuzione abbastanza civile, e non priva di guerresca nobiltà. I persiani, invece, come molti altri popoli orientali, escogitavano di volta in volta atroci supplizi con i quali finivano i loro prigionieri.
E di raffinata atrocità fu anche il supplizio riserbato a San Beniamino, che ebbe il corpo trapassato da spilloni. Il Santo lo accettò e lo preferì coraggiosamente ai castighi riserbati a coloro che nascondono i talenti della verità.
lunedì 30 marzo 2020
Domani un minuto di silenzio e bandiere a mezz'asta in tutti i Comuni.
COMUNICATO STAMPA
Il
Comune di Lipari aderisce all’iniziativa dell’ANCI, lanciata dal presidente
della Provincia di Bergamo, Gianfranco Gafforelli, per ricordare le vittime del
coronavirus, “per onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari,
per abbracciarci idealmente tutti, per essere di sostegno l’uno all’altro”.
Per
questo motivo domani 31 marzo, al Palazzo Municipale saranno esposte bandiere a
mezz’asta e alle ore 12:00 si osserverà un minuto di silenzio in segno di lutto
e solidarietà.
Invitiamo tutti i
cittadini a partecipare a questa iniziativa simbolica ma carica di significato,
rispettando, ciascuno nella propria abitazione, il minuto
di raccoglimento.
L’Amministrazione
Comunale
Regione Sicilia: I casi di Coronavirus al 30 marzo, provincia per provincia
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (lunedì 30 marzo), così come segnalati dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 86 (1 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 63 (19, 3, 4); Catania, 405 (142, 16, 27); Enna, 183 (120, 1, 11); Messina, 280 (128, 8, 17); Palermo, 229 (81, 17, 7); Ragusa, 30 (8, 3, 2); Siracusa, 62 (34, 21, 6); Trapani, 70 (26, 0, 1).
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 86 (1 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 63 (19, 3, 4); Catania, 405 (142, 16, 27); Enna, 183 (120, 1, 11); Messina, 280 (128, 8, 17); Palermo, 229 (81, 17, 7); Ragusa, 30 (8, 3, 2); Siracusa, 62 (34, 21, 6); Trapani, 70 (26, 0, 1).
Nb. in rosso i deceduti
Coronavirus, la situazione in Sicilia al 30 marzo: 1.408 attuali positivi ,71 guariti e 76 deceduti.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (lunedì 30 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 14.758.
Di questi sono risultati positivi 1.555 (+95 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (+78).
Di questi sono risultati positivi 1.555 (+95 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.408 persone (+78).
Sono ricoverati 559 pazienti (+37 rispetto a ieri), di cui 75 in terapia intensiva (+4), mentre 849 (+41) sono in isolamento domiciliare, 71 guariti (+6) e 76 deceduti (+11).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
E' deceduta la signora Maria La Greca ved. Coluccio.
PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID-19
Oltre duecento educatori professionali socio-pedagogici e pedagogisti hanno aderito all’appello lanciato dall’Apei, Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani, per rispondere alle nuove esigenze educative delle famiglie dovute all’emergenza Coronavirus.
Sostegno pedagogico alle famiglie in difficoltà a causa della chiusura delle scuole, attuato da Pedagogisti ed Educatori professionali socio-pedagogici, quali professionisti che operano in ambito educativo, formativo e pedagogico, nelle varie fasi della vita in una prospettiva di crescita personale e sociale.
Le attività proposte sono:
Consulenza pedagogica
Consulenza educativa
Racconti e letture di fiabe e racconti per bambini
Attività di gioco e animazione educativa per bambini
Supporto scolastico per fasce di età
Attività educative per gli anziani
Conduzione di gruppi di narrazione Apei
Nel documento PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID19 è possibile approfondire i dettagli della proposta Apei.
Partecipare alle attività è molto semplice: nel sito dell'Associazione è disponibile un elenco di Educatori Professionali Socio Pedagogici e di Pedagogisti, dove sono riportate tutte le indicazioni del professionista, la tipologia di intervento offerto, i giorni e l’ora di disponibilità.
"La chiusura delle scuole, le restrizioni della libertà personale, il distanziamento sociale sono parte essenziale di questa emergenza, che prima di tutto è sanitaria, ma sappiamo bene essere anche educativa" - afferma Samuele Amendola, presidente regionale Apei Sicilia - "Il servizio di Pedagogia delle Emergenze interviene proprio su questa particolare emergenza. La chiusura delle scuole e la sospensione delle attività lavorative hanno determinato uno stravolgimento della vita delle famiglie, modificando ritmi, abitudini, sconvolgendo gli equilibri, stravolgendo il mondo dei bambini e degli adolescenti, ridisegnando le attività dei genitori e con conseguenze anche per gli insegnanti" - e continua - "Occorre che i professionisti dell'educazione, in collaborazione con gli insegnanti e con le varie agenzie del territorio, adesso più che mai, svolgano il loro ruolo di sentinelle attente ai bisogni educativi di tutti, e di micce capaci di innescare le risorse pedagogiche di ciascuno e generare trasformazione, in questo caso anche restituendo "normalità" alle relazioni educative".
Sostegno pedagogico alle famiglie in difficoltà a causa della chiusura delle scuole, attuato da Pedagogisti ed Educatori professionali socio-pedagogici, quali professionisti che operano in ambito educativo, formativo e pedagogico, nelle varie fasi della vita in una prospettiva di crescita personale e sociale.
Le attività proposte sono:
Consulenza pedagogica
Consulenza educativa
Racconti e letture di fiabe e racconti per bambini
Attività di gioco e animazione educativa per bambini
Supporto scolastico per fasce di età
Attività educative per gli anziani
Conduzione di gruppi di narrazione Apei
Nel documento PEDAGOGIA DELLE EMERGENZE COVID19 è possibile approfondire i dettagli della proposta Apei.
Partecipare alle attività è molto semplice: nel sito dell'Associazione è disponibile un elenco di Educatori Professionali Socio Pedagogici e di Pedagogisti, dove sono riportate tutte le indicazioni del professionista, la tipologia di intervento offerto, i giorni e l’ora di disponibilità.
"La chiusura delle scuole, le restrizioni della libertà personale, il distanziamento sociale sono parte essenziale di questa emergenza, che prima di tutto è sanitaria, ma sappiamo bene essere anche educativa" - afferma Samuele Amendola, presidente regionale Apei Sicilia - "Il servizio di Pedagogia delle Emergenze interviene proprio su questa particolare emergenza. La chiusura delle scuole e la sospensione delle attività lavorative hanno determinato uno stravolgimento della vita delle famiglie, modificando ritmi, abitudini, sconvolgendo gli equilibri, stravolgendo il mondo dei bambini e degli adolescenti, ridisegnando le attività dei genitori e con conseguenze anche per gli insegnanti" - e continua - "Occorre che i professionisti dell'educazione, in collaborazione con gli insegnanti e con le varie agenzie del territorio, adesso più che mai, svolgano il loro ruolo di sentinelle attente ai bisogni educativi di tutti, e di micce capaci di innescare le risorse pedagogiche di ciascuno e generare trasformazione, in questo caso anche restituendo "normalità" alle relazioni educative".
Buon Compleanno!
Auguri a Elio Benenati, Denis Costanzo, Laura Principato, Lucia Cappadona, Mimmo Guerrini, Brian Tesoriero, Vittorio Lo Schiavo, Paolo Gemellaro, Sonia Coppolina
Sussidi economici ai cittadini meno abbienti. Alle Eolie arriveranno 127.780,974 euro
Questi i fondi destinati ai comuni eoliani
Leni : 5.565,5
Lipari: 108.800,57
Malfa: 7.414,87
Santa Marina Salina: 6.000, 034 (N.B. Qui è chiaro che si tratta di un errore in quanto viene considerata una popolazione di 884 abitanti)
CON L’AIUTO DI TUTTI POSSIAMO FARCELA “ BANCO DELLA SOLIDARIETA’ “
In considerazione dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus COVID-19, tenuto conto delle criticità d’ordine economico e sociale correlate, con l’obiettivo di sostenere i bisogni essenziali , in alternativa a forme di sostegno economico che potrebbero essere utilizzati in modo improprio, per cittadini che si trovano in difficoltà economiche, concorrendo al miglioramento della qualità della vita, attraverso servizi tesi al superamento dello stato di disagio e di bisogno, ha attivato, in collaborazione e a cura della Caritas di Lipari, l'iniziativa di erogazione di buoni spesa per l'acquisto di generi alimentari e di prima necessità, in favore di individui e nuclei familiari in particolari condizioni di disagio economico.
Gli esercenti di attività del settore “alimentare” e di “generi di prima necessità” operanti nel Comune di Lipari, che hanno aderito all’iniziativa per l’accettazione di Buoni Spesa per l'acquisto di alimenti e/o beni di prima necessità sono indicati nell’elenco di seguito riportato:
Gli esercenti di attività del settore “alimentare” e di “generi di prima necessità” operanti nel Comune di Lipari, che hanno aderito all’iniziativa per l’accettazione di Buoni Spesa per l'acquisto di alimenti e/o beni di prima necessità sono indicati nell’elenco di seguito riportato:
- SUPERMERCATO D’ANIERI BARTOLO ( PUNTI VENDITA DI LIPARI E CANNETO)
- SUPERMERCATO SPESAMIA ( PUNTI VENDITA DI CANNETO, PIANOCONTE E LIPARI )
- FRUTTA PIU’
- FARMACIA INTERNAZIONALE
- FARMACIA MORSILLO
- SAPURI D’AMURI
- ALFA & OMEGA
- LA BOTTEGA DEL MARANO (STROMBOLI)
- SUPERMERCATO TRI.DIAL ( VULCANO )
MODALITA’ DI SVOLGIMENTO
Le attività che hanno aderito all’iniziativa, promossa dal Comune di Lipari, posizioneranno presso i Punti vendita sopraelencati un contenitore dove ogni cittadino potrà fare delle donazioni.
L’importo ricavato, attraverso la summenzionata raccolta di donazioni da parte della propria clientela, sarà giornalmente comunicato alla Caritas per la conseguente emissione dei buoni spesa da utilizzare sempre nell’attività presso cui è stata fatta la donazione.
Si informa che i cittadini, che volessero beneficiare di tale opportunità, da LUNEDI’ 30 MARZO 2020, potranno contattare direttamente la Caritas di Lipari al numero telefonico 3384685978, che verificherà per le vie brevi, al fine del rilascio dei Buoni spesa, le condizioni di necessità del richiedente.
I buoni spesa legittimeranno il loro possessore all'acquisto di alimenti e beni di prima necessità quali pane, pasta, carne, olio, sale, zucchero, frutta, verdura, prodotti essenziali per l'igiene personale e l'alloggio quali sapone, dentifricio, carta igienica, shampoo, detersivo per piatti e pavimenti... nonché prodotti per la prima infanzia quali latte, omogeneizzati, pannolini etc.. e, in generale, beni essenziali, presso gli esercizi aderenti all’iniziativa.
Il buono spesa non dà diritto all’acquisto di bevande alcoliche, preparati di rosticceria, alta pasticceria e di tutti gli altri prodotti non destinati agli usi sopraindicati (es. prodotti di bellezza, vestiario, alimenti e prodotti per animali, elettrodomestici, telefoni cellullari, ricariche telefoniche, oggettistica,...).
Si invitano tutti i cittadini a partecipare alle donazioni, nel modo sopra descritto.
L’Amministrazione comunale contestualmente sta attivando le iniziative più utili per incrementare la disponibilità di risorse necessarie a soddisfare un maggior numero di beneficiari.
L’importo ricavato, attraverso la summenzionata raccolta di donazioni da parte della propria clientela, sarà giornalmente comunicato alla Caritas per la conseguente emissione dei buoni spesa da utilizzare sempre nell’attività presso cui è stata fatta la donazione.
Si informa che i cittadini, che volessero beneficiare di tale opportunità, da LUNEDI’ 30 MARZO 2020, potranno contattare direttamente la Caritas di Lipari al numero telefonico 3384685978, che verificherà per le vie brevi, al fine del rilascio dei Buoni spesa, le condizioni di necessità del richiedente.
I buoni spesa legittimeranno il loro possessore all'acquisto di alimenti e beni di prima necessità quali pane, pasta, carne, olio, sale, zucchero, frutta, verdura, prodotti essenziali per l'igiene personale e l'alloggio quali sapone, dentifricio, carta igienica, shampoo, detersivo per piatti e pavimenti... nonché prodotti per la prima infanzia quali latte, omogeneizzati, pannolini etc.. e, in generale, beni essenziali, presso gli esercizi aderenti all’iniziativa.
Il buono spesa non dà diritto all’acquisto di bevande alcoliche, preparati di rosticceria, alta pasticceria e di tutti gli altri prodotti non destinati agli usi sopraindicati (es. prodotti di bellezza, vestiario, alimenti e prodotti per animali, elettrodomestici, telefoni cellullari, ricariche telefoniche, oggettistica,...).
Si invitano tutti i cittadini a partecipare alle donazioni, nel modo sopra descritto.
L’Amministrazione comunale contestualmente sta attivando le iniziative più utili per incrementare la disponibilità di risorse necessarie a soddisfare un maggior numero di beneficiari.
Lipari, prorogata area pedonale nel centro urbano.
La giunta municipale ha prorogato sino al 30 aprile l'area pedonale nel centro urbano di Lipari.
Di conseguenza i mezzi potranno transitare solo dalle 6,00 alle 17,00
Di conseguenza i mezzi potranno transitare solo dalle 6,00 alle 17,00
Dentro il Covid Hospital del Policlinico di Messina: “Pronti ad affrontare il picco”. L’intervista ad Antonio Giovanni Versace
(fonte: insanitas) di Maria Grazia Elfio
L’intervista ad Antonio Giovanni Versace responsabile organizzativo Covid Hospital del Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina
Policlinico Gaetano Martino di Messina, è qui il “quartier generale” della battaglia contro il Covid 19 per tutta la provincia di Messina. Grazie all’impegno del direttore generale Giuseppe Laganga e del Magnifico rettore di Messina Salvatore Cuzzocrea, è la struttura di riferimento per tutti gli ospedali Covid di Messina e Provincia. 70 posti letto nel padiglione H ed altri 20 posti letto si stanno attrezzando nel padiglione E. Un’enorme “macchina da guerra per farsi trovare pronti all’appuntamento con il picco dei contagi. “Non si prenderà nemmeno in considerazione l’ipotesi circolata a livello nazionale nei giorni scorsi, secondo cui si dovrebbe decidere chi salvare e chi no” scrive in una nota il dg Giuseppe Laganga.
Il responsabile organizzativo del Covid Hospital di Messina è Antonio Giovanni Versace, specialista in medicina emergenza- urgenza (anche presidente SIMEU regionale Sicilia). Al covid hospital afferiscono le uoc dei professori Giuseppe Nunnari e Gaetano Caramori, rispettivamente ordinari di Malattie Infettive e di Malattie dell’Apparato respiratorio (Pneumologia) dell’Ateneo messinese. Insanitas ha intervistato Antonio Giovanni Versace…
Come procedono le cose?
Stiamo facendo il massimo. Ad oggi riusciamo a gestire la situazione. In atto abbiamo 68 posti letto occupati su 70 e stiamo procedendo ad allestirne altri 20 posti al padiglione E. In rianimazione in atto su 23 posti letto abbiamo 6 pazienti covid, di cui 3 in isolamento a pressione negativa. Mentre nel reparto di Malattie Infettive il numero delle stanze a pressione negativa si è elevato a 3. Abbiamo anche allestito il triage infettivologico separato e percorsi radiologici separati per evitare contaminazioni dentro l’ospedale.
Dopo la circolare con cui il manager Laganga faceva appello a tutto il personale medico strutturato per la copertura dei turni covid si è comunque dovuto attingere ai giovani medici…
Si; i giovani medici rappresentano il cuore operativo: hanno risposto con tempestività all’appello dell’azienda, perché gli strutturati non erano sufficienti a coprire la turistica del Covid Hospital. Così rettore e direttore generale hanno contrattualizzato neospecialisti e specializzandi del quarto e del quinto anno. Giovani entusiasti che hanno riversato in queste ore passione e abnegazione e così stiamo potendo gestire questa grave emergenza. A loro va un grazie speciale.
Catapultati in un’altra realtà, ma il policlinico continua a garantire le urgenze chirurgiche…
Assolutamente sì. L’organizzazione è fondamentale in questi casi: noi già da gennaio scorso, grazie all’aderenza immediata della direzione alle norme ministeriali e regionali di recepimento, avevamo programmato posti covid, declinando tutti i reparti alla media e, soprattutto, alta intensità di cura. Certo molto dipende anche dall’abnegazione personale e dagli strumenti e dai dispositivi di protezione individuale (DPI), ad ora sufficienti, ma che cominciamo a scarseggiare.
Avete preso in carico anche dei 25 pazienti arrivati dal focolaio IRCCS Bonino Pulejo: opera non facile per la loro complessità clinica
Questo è stato un banco di prova importante, soprattutto per i nostri infermieri per la particolare assistenza che tali pazienti richiedono: noi stiamo facendo il massimo e in poco tempo. Facciamo appello alle persone, affinché comprendano sforzi immensi e, soprattutto utilizzino responsabilmente i servizi a cui hanno ancora accesso e, in modo particolare si attengano ai decreti contenitivi, e seguano le indicazioni previste.
Gli orari della sua giornata di lavoro?
Non esiste più un orario: io personalmente arrivo alle 9 del mattino e vado via alle 23. Ma come me ciò vale anche per il “crisis team” ( Antonino Levita – direttore sanitario – Giacomo Nicocia, Consolato Malara; Paolo Panagia; Giuseppe Cannavò; Rosanna Intelisano; Leo Placanica; Elvira Amata, con la collaborazione del direttore del dipartimento di medicina interna prof. Giovanni Squadrito).
Il rettore Cuzzocrea ha manifestato una sensibilità particolare…
Si perché addirittura in deroga ci ha permesso di avvalerci anche degli specializzandi del primo, secondo e terzo anno. Sia chiaro sempre sotto la supervisione degli strutturati.
Attenzione anche sulle reti tempo- dipendenti (Infarto e stroke): punto delicato ai tempi Covid…
Si oltre naturalmente a mantenerle per i pazienti non Covid, abbiamo attrezzato sempre al padiglione H, la stanza Stroke (Ictus ) Covid e quella IMA (Infarto Miocardico Acuto)/Covid e, inoltre, è stata attrezzata una stanza per il paziente covid nefropatico che ha necessità di dialisi.
Cosa significa trovarsi in trincea?
Impegno fisico straordinario e psicologico particolare, con il timore che ti puoi infettare. Significa anche vivere isolati (chi può almeno) dalle proprie famiglie.
Gli infermieri grandi eroi, ma anche qui è importante far funzionare l’organizzazione e un plauso va alla dott. Mariella Caruso che li coordina…
Assolutamente. Senza di loro non sarebbe stato possibile tutto questo.
Sovraccarichi anche per le procedure di vestizione e svestizione…
Certo. Perché richiedono particolare attenzione, complessità, tempo e, soprattutto, stare vestiti con i dispositivi è molto pesante. Le procedure sono senz’altro un carico ulteriore: un esempio per tutti i soli infermieri necessitano di 5/6 cambi per gestire questi malati: immaginate tempi e incombenze.
I pazienti restano ricoverati fino alla doppia negativizzazione del tampone…
Esatto. In media 14 giorni. E’ un carico enorme. Molti di essi sono soli, anziani. Altri hanno famiglie e non sempre si riesce a far capire, purtroppo, che le regole attuali impongono lontananza fisica ed emotiva. In questi momenti vedi tutta la fragilità umana.
Mi permetta la domanda brutale: la fragilità ti avvicina sempre all’altro o spesso ti allontana ?
Dottoressa ciascuno reagisce intimamente alle cose in base a ciò che è dentro anche. Certamente si tratta di un’esperienza che stravolge. Non tutti riescono a sopportare con equilibrio una massiva situazione di emergenza dove tempi e procedure cambiano. E come si risponde a così tanto dolore insieme è un’esperienza intima che passa anche da quello che sei. Perché questa è una questione di psiche individuale, di forza interiore e di sentimenti ed emozioni personali. Posso dirle che io non cambiato dentro e risceglierei di fare il medico. Certamente avere alle spalle una lunga esperienza in ambito emergenziale mi è stato di aiuto.
Dall’inizio dell’emergenza sono complessivamente 11 i pazienti deceduti al G. Martino, ma oggi c’è un compleanno importante che è il segno di una speranza…
Sì: ha compiuto 100 anni una degente originaria di Capizzi che era ospitata presso la “Casa dell’Incanto” altro focolaio che abbiamo gestito. Una felicità immensa. Il personale del padiglione H, attraverso i tablet donati da un’azienda, e messi a diposizione dei pazienti ha organizzato una video chiamata, affinché la signora ricevesse auguri da figli e nipotini: un’emozione che rappresenta il simbolo emblematico della nostra battaglia contro questa pandemia. In queste ore, inoltre, si è registrata la prima guarigione da covid 19 presso il padiglione H: una signora di 62 anni che, però, risultando affetta da altre patologie non può ancora essere dimessa.
L’intervista ad Antonio Giovanni Versace responsabile organizzativo Covid Hospital del Policlinico universitario Gaetano Martino di Messina
Policlinico Gaetano Martino di Messina, è qui il “quartier generale” della battaglia contro il Covid 19 per tutta la provincia di Messina. Grazie all’impegno del direttore generale Giuseppe Laganga e del Magnifico rettore di Messina Salvatore Cuzzocrea, è la struttura di riferimento per tutti gli ospedali Covid di Messina e Provincia. 70 posti letto nel padiglione H ed altri 20 posti letto si stanno attrezzando nel padiglione E. Un’enorme “macchina da guerra per farsi trovare pronti all’appuntamento con il picco dei contagi. “Non si prenderà nemmeno in considerazione l’ipotesi circolata a livello nazionale nei giorni scorsi, secondo cui si dovrebbe decidere chi salvare e chi no” scrive in una nota il dg Giuseppe Laganga.
Il responsabile organizzativo del Covid Hospital di Messina è Antonio Giovanni Versace, specialista in medicina emergenza- urgenza (anche presidente SIMEU regionale Sicilia). Al covid hospital afferiscono le uoc dei professori Giuseppe Nunnari e Gaetano Caramori, rispettivamente ordinari di Malattie Infettive e di Malattie dell’Apparato respiratorio (Pneumologia) dell’Ateneo messinese. Insanitas ha intervistato Antonio Giovanni Versace…
Come procedono le cose?
Stiamo facendo il massimo. Ad oggi riusciamo a gestire la situazione. In atto abbiamo 68 posti letto occupati su 70 e stiamo procedendo ad allestirne altri 20 posti al padiglione E. In rianimazione in atto su 23 posti letto abbiamo 6 pazienti covid, di cui 3 in isolamento a pressione negativa. Mentre nel reparto di Malattie Infettive il numero delle stanze a pressione negativa si è elevato a 3. Abbiamo anche allestito il triage infettivologico separato e percorsi radiologici separati per evitare contaminazioni dentro l’ospedale.
Dopo la circolare con cui il manager Laganga faceva appello a tutto il personale medico strutturato per la copertura dei turni covid si è comunque dovuto attingere ai giovani medici…
Si; i giovani medici rappresentano il cuore operativo: hanno risposto con tempestività all’appello dell’azienda, perché gli strutturati non erano sufficienti a coprire la turistica del Covid Hospital. Così rettore e direttore generale hanno contrattualizzato neospecialisti e specializzandi del quarto e del quinto anno. Giovani entusiasti che hanno riversato in queste ore passione e abnegazione e così stiamo potendo gestire questa grave emergenza. A loro va un grazie speciale.
Catapultati in un’altra realtà, ma il policlinico continua a garantire le urgenze chirurgiche…
Assolutamente sì. L’organizzazione è fondamentale in questi casi: noi già da gennaio scorso, grazie all’aderenza immediata della direzione alle norme ministeriali e regionali di recepimento, avevamo programmato posti covid, declinando tutti i reparti alla media e, soprattutto, alta intensità di cura. Certo molto dipende anche dall’abnegazione personale e dagli strumenti e dai dispositivi di protezione individuale (DPI), ad ora sufficienti, ma che cominciamo a scarseggiare.
Avete preso in carico anche dei 25 pazienti arrivati dal focolaio IRCCS Bonino Pulejo: opera non facile per la loro complessità clinica
Questo è stato un banco di prova importante, soprattutto per i nostri infermieri per la particolare assistenza che tali pazienti richiedono: noi stiamo facendo il massimo e in poco tempo. Facciamo appello alle persone, affinché comprendano sforzi immensi e, soprattutto utilizzino responsabilmente i servizi a cui hanno ancora accesso e, in modo particolare si attengano ai decreti contenitivi, e seguano le indicazioni previste.
Gli orari della sua giornata di lavoro?
Non esiste più un orario: io personalmente arrivo alle 9 del mattino e vado via alle 23. Ma come me ciò vale anche per il “crisis team” ( Antonino Levita – direttore sanitario – Giacomo Nicocia, Consolato Malara; Paolo Panagia; Giuseppe Cannavò; Rosanna Intelisano; Leo Placanica; Elvira Amata, con la collaborazione del direttore del dipartimento di medicina interna prof. Giovanni Squadrito).
Il rettore Cuzzocrea ha manifestato una sensibilità particolare…
Si perché addirittura in deroga ci ha permesso di avvalerci anche degli specializzandi del primo, secondo e terzo anno. Sia chiaro sempre sotto la supervisione degli strutturati.
Attenzione anche sulle reti tempo- dipendenti (Infarto e stroke): punto delicato ai tempi Covid…
Si oltre naturalmente a mantenerle per i pazienti non Covid, abbiamo attrezzato sempre al padiglione H, la stanza Stroke (Ictus ) Covid e quella IMA (Infarto Miocardico Acuto)/Covid e, inoltre, è stata attrezzata una stanza per il paziente covid nefropatico che ha necessità di dialisi.
Cosa significa trovarsi in trincea?
Impegno fisico straordinario e psicologico particolare, con il timore che ti puoi infettare. Significa anche vivere isolati (chi può almeno) dalle proprie famiglie.
Gli infermieri grandi eroi, ma anche qui è importante far funzionare l’organizzazione e un plauso va alla dott. Mariella Caruso che li coordina…
Assolutamente. Senza di loro non sarebbe stato possibile tutto questo.
Sovraccarichi anche per le procedure di vestizione e svestizione…
Certo. Perché richiedono particolare attenzione, complessità, tempo e, soprattutto, stare vestiti con i dispositivi è molto pesante. Le procedure sono senz’altro un carico ulteriore: un esempio per tutti i soli infermieri necessitano di 5/6 cambi per gestire questi malati: immaginate tempi e incombenze.
I pazienti restano ricoverati fino alla doppia negativizzazione del tampone…
Esatto. In media 14 giorni. E’ un carico enorme. Molti di essi sono soli, anziani. Altri hanno famiglie e non sempre si riesce a far capire, purtroppo, che le regole attuali impongono lontananza fisica ed emotiva. In questi momenti vedi tutta la fragilità umana.
Mi permetta la domanda brutale: la fragilità ti avvicina sempre all’altro o spesso ti allontana ?
Dottoressa ciascuno reagisce intimamente alle cose in base a ciò che è dentro anche. Certamente si tratta di un’esperienza che stravolge. Non tutti riescono a sopportare con equilibrio una massiva situazione di emergenza dove tempi e procedure cambiano. E come si risponde a così tanto dolore insieme è un’esperienza intima che passa anche da quello che sei. Perché questa è una questione di psiche individuale, di forza interiore e di sentimenti ed emozioni personali. Posso dirle che io non cambiato dentro e risceglierei di fare il medico. Certamente avere alle spalle una lunga esperienza in ambito emergenziale mi è stato di aiuto.
Dall’inizio dell’emergenza sono complessivamente 11 i pazienti deceduti al G. Martino, ma oggi c’è un compleanno importante che è il segno di una speranza…
Sì: ha compiuto 100 anni una degente originaria di Capizzi che era ospitata presso la “Casa dell’Incanto” altro focolaio che abbiamo gestito. Una felicità immensa. Il personale del padiglione H, attraverso i tablet donati da un’azienda, e messi a diposizione dei pazienti ha organizzato una video chiamata, affinché la signora ricevesse auguri da figli e nipotini: un’emozione che rappresenta il simbolo emblematico della nostra battaglia contro questa pandemia. In queste ore, inoltre, si è registrata la prima guarigione da covid 19 presso il padiglione H: una signora di 62 anni che, però, risultando affetta da altre patologie non può ancora essere dimessa.
Sorriso e spontaneità dei bimbi: Collage fotografico - musicale di Eolienews con le foto che ci avete inviato (durata 5 minuti)
Con questo collage fotografico - musicale mettiamo insieme tutte le foto che ci avete inviato. Un "viaggio", nel sorriso e nella spontaneità dei nostri bimbi. Un "viaggio" che, se volete potrà continuare attraverso altri invii di disegni e foto dei vostri bimbi (non importa se di alcuni abbiamo già pubblicato qualcosa, l'importante è che non sia lo stesso materiale).
Eolienews c'è anche perchè in un momento come questo " il sorriso e la spontaneità dei bimbi è un motivo in più per combattere e vincere". Da qui l'appello "Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso".
Le modalità per l'invio sono sempre le stesse whatsapp (3395798235) o messenger del nostro direttore.
La Chiesa festeggia oggi il Beato Amedeo di Savoia.
Amedeo nacque a Thonon nel 1435, figlio del duca Ludovico I di Savoia e di Anna di Lusignano, e nipote dell'antipapa Felice V. Già da bambino fu promesso a Iolanda, figlia di Carlo VII di Francia. Crebbe diventando un bel ragazzo, purtroppo soggetto a crisi epilettiche, che egli accettò come una correzione all'inevitabile adulazione da parte dei cortigiani di suo padre e come un'opportunità per essere a più stretto contatto con Dio. La Messa quotidiana e la preghiera erano la sua fonte di forza.
Amedeo si sposò nel 1452, e la coppia si ritirò nella relativamente quieta provincia di Brescia, territorio che gli era stato assegnato oltre al governatorato del Piemonte. Questa scelta tuttavia contrariò talmente il fratello Filippo nei suoi confronti che quasi si preparò ad attaccare Amedeo, se loro padre non lo avesse arrestato.
Alla morte del genitore Amedeo fece subito rilasciare il fratello e gli organizzò un matrimonio con Margherita, figlia di Carlo, duca di Borgogna, lasciandogli anche i territori bresciani e conquistandosi così il suo affetto.
Amedeo venne provocato anche dalla famiglia degli Sforza di Milano. Quando il duca Francesco Sforza morì, il figlio Giangaleazzo, che si trovava in Francia, tentò di passare in incognito per la Savoia per tornare in Italia e fu arrestato.
Nonostante Amedeo lo avesse fatto subito rilasciare, fornendogli anche una scorta, Giangaleazzo non si mostrò riconoscente e addirittura arrivò a rompere con insolenza l'alleanza che suo padre aveva stilata con Amedeo. Era chiaro che Giangaleazzo desiderava solo arrivare alle armi, ma Amedeo trovò un'altra soluzione: gli diede in sposa la sorella Bona. Egli intervenne senza esitazioni quando si trattò di difendere il cristianesimo dalla minaccia turca, raccogliendo un esercito per la difesa del Peloponneso. Fu uno dei primi a rispondere all'invito di Pio II perché si tenesse un'assemblea di principi per affrontare il problema e per raccogliere uomini, armi e denaro.
La sua prima preoccupazione, tuttavia, era per i poveri: quando un ambasciatore si vantò delle mute di cani e delle razze differenti che il suo padrone aveva, il duca lo condusse su una terrazza fuori dal palazzo, dove ai tavoli predisposti venivano sfamati i poveri della città: «Queste sono le mie mute e i miei cani da caccia. È con l'aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli».
L'ambasciatore gli chiese quanti di loro pensava fossero impostori, approfittatori e ipocriti, e Amedeo rispose: «Non li giudico troppo severamente per non essere giudicato severamente da Dio». Nonostante la grande generosità, non ebbe mai problemi economici e grazie a un'attenta amministrazione riuscì anche a saldare i debiti contratti dai suoi predecessori.
La sua vita era estremamente austera: lontano dal concedersi qualsiasi privilegio nonostante la sua salute delicata, fece credere piuttosto di dovere digiunare per questo motivo. Con l'aumentare della sua debolezza, passò l'amministrazione del ducato alla moglie Iolanda (1469), ma i suoi sudditi si ribellarono ed egli stesso venne imprigionato fino a che il cognato, Luigi XI di Francia, non ottenne il suo rilascio. Quando si rese conto di essere prossimo alla morte affidò i figli alla moglie e pronunciò le ultime raccomandazioni alla presenza loro e dei suoi ministri: «Siate retti. Amate i poveri e Dio vi garantirà la pace».
Morì il 30 marzo 1472 e fu beatificato nel 1677.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Vercelli, beato Amedeo IX, duca di Savoia, che, durante il proprio governo, favorì in ogni modo la pace e sostenne incessantemente con i mezzi materiali e con l’impegno personale le cause dei poveri, delle vedove e degli orfani.
Amedeo si sposò nel 1452, e la coppia si ritirò nella relativamente quieta provincia di Brescia, territorio che gli era stato assegnato oltre al governatorato del Piemonte. Questa scelta tuttavia contrariò talmente il fratello Filippo nei suoi confronti che quasi si preparò ad attaccare Amedeo, se loro padre non lo avesse arrestato.
Alla morte del genitore Amedeo fece subito rilasciare il fratello e gli organizzò un matrimonio con Margherita, figlia di Carlo, duca di Borgogna, lasciandogli anche i territori bresciani e conquistandosi così il suo affetto.
Amedeo venne provocato anche dalla famiglia degli Sforza di Milano. Quando il duca Francesco Sforza morì, il figlio Giangaleazzo, che si trovava in Francia, tentò di passare in incognito per la Savoia per tornare in Italia e fu arrestato.
Nonostante Amedeo lo avesse fatto subito rilasciare, fornendogli anche una scorta, Giangaleazzo non si mostrò riconoscente e addirittura arrivò a rompere con insolenza l'alleanza che suo padre aveva stilata con Amedeo. Era chiaro che Giangaleazzo desiderava solo arrivare alle armi, ma Amedeo trovò un'altra soluzione: gli diede in sposa la sorella Bona. Egli intervenne senza esitazioni quando si trattò di difendere il cristianesimo dalla minaccia turca, raccogliendo un esercito per la difesa del Peloponneso. Fu uno dei primi a rispondere all'invito di Pio II perché si tenesse un'assemblea di principi per affrontare il problema e per raccogliere uomini, armi e denaro.
La sua prima preoccupazione, tuttavia, era per i poveri: quando un ambasciatore si vantò delle mute di cani e delle razze differenti che il suo padrone aveva, il duca lo condusse su una terrazza fuori dal palazzo, dove ai tavoli predisposti venivano sfamati i poveri della città: «Queste sono le mie mute e i miei cani da caccia. È con l'aiuto di questa povera gente che inseguo la virtù e vado a caccia del regno dei cieli».
L'ambasciatore gli chiese quanti di loro pensava fossero impostori, approfittatori e ipocriti, e Amedeo rispose: «Non li giudico troppo severamente per non essere giudicato severamente da Dio». Nonostante la grande generosità, non ebbe mai problemi economici e grazie a un'attenta amministrazione riuscì anche a saldare i debiti contratti dai suoi predecessori.
La sua vita era estremamente austera: lontano dal concedersi qualsiasi privilegio nonostante la sua salute delicata, fece credere piuttosto di dovere digiunare per questo motivo. Con l'aumentare della sua debolezza, passò l'amministrazione del ducato alla moglie Iolanda (1469), ma i suoi sudditi si ribellarono ed egli stesso venne imprigionato fino a che il cognato, Luigi XI di Francia, non ottenne il suo rilascio. Quando si rese conto di essere prossimo alla morte affidò i figli alla moglie e pronunciò le ultime raccomandazioni alla presenza loro e dei suoi ministri: «Siate retti. Amate i poveri e Dio vi garantirà la pace».
Morì il 30 marzo 1472 e fu beatificato nel 1677.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Vercelli, beato Amedeo IX, duca di Savoia, che, durante il proprio governo, favorì in ogni modo la pace e sostenne incessantemente con i mezzi materiali e con l’impegno personale le cause dei poveri, delle vedove e degli orfani.
domenica 29 marzo 2020
Coronavirus: l’aggiornamento del 29 marzo in Sicilia, 1.330 attuali positivi, 65 guariti, 65 deceduti.
Coronavirus: l’aggiornamento del 29 marzo in Sicilia, 1.330 attuali positivi, 65 guariti, 65 deceduti.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814.
Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5 rispetto a ieri) e 65 deceduti (+8 rispetto a ieri).
Dall'inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 13.814.
Di questi sono risultati positivi 1.460 (+101 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.330 persone (+88 rispetto a ieri).
Sono ricoverati 522 pazienti (+10 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (uguale), mentre 808 (+67) sono in isolamento domiciliare, 65 guariti (+5 rispetto a ieri) e 65 deceduti (+8 rispetto a ieri).
Buon Compleanno!
Auguri a Sergio Acquaro, Maria Rosa Merlo, Giovanni Lauria, Andrea Licari, Dario Forestiere, Giovanni Paino, Felicia Zaia, Isabella Foti, Vincenzo Basile, Luca Lo Presti
Coronavirus: attività produttive, Regione differisce scadenze Po Fesr.
Via libera dal governo Musumeci al differimento dei termini di scadenza per la realizzazione, rendicontazione e monitoraggio dei progetti finanziati con Fondi europei. Il provvedimento è destinato alle imprese siciliane che hanno aderito agli avvisi emanati dal dipartimento delle Attività produttive e relativi al Po Fesr 2014/2020 per gli obiettivi Tematici 1 e 3.
«Si tratta - spiega l’assessore Mimmo Turano - di un intervento doveroso chiesto a gran voce dalle imprese che stanno oggi affrontando numerose difficoltà determinate dagli effetti eccezionali e imprevisti dell’emergenza sanitaria».
A seguito della decisione della giunta regionale vengono dunque sospesi fino al 31 luglio i termini di scadenza e viene, inoltre, prorogata la validità di tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi.
«E’ chiaro - aggiunge Turano - che se la Commissione Europea dovesse fissare nuovi termini per la chiusura delle operazioni sul ciclo di programmazione 2014/2020 gli stessi verrebbero estesi a favore di tutti i beneficiari».
Il governo Musumeci sta lavorando anche a un pacchetto di misure, compatibili con gli orientamenti europei e nazionali, per convogliare risorse comunitarie non vincolate sui servizi sanitari e in altri settori, a cominciare dagli aiuti alle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è riuscire a mettere in campo risorse per aiutare le imprese a far fronte a carenze di liquidità, per risarcire le aziende dai danni determinati dalla prolungata chiusura e per garantire anche il posto di lavoro e il salario dei lavoratori colpiti.
«Si tratta - spiega l’assessore Mimmo Turano - di un intervento doveroso chiesto a gran voce dalle imprese che stanno oggi affrontando numerose difficoltà determinate dagli effetti eccezionali e imprevisti dell’emergenza sanitaria».
A seguito della decisione della giunta regionale vengono dunque sospesi fino al 31 luglio i termini di scadenza e viene, inoltre, prorogata la validità di tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi.
«E’ chiaro - aggiunge Turano - che se la Commissione Europea dovesse fissare nuovi termini per la chiusura delle operazioni sul ciclo di programmazione 2014/2020 gli stessi verrebbero estesi a favore di tutti i beneficiari».
Il governo Musumeci sta lavorando anche a un pacchetto di misure, compatibili con gli orientamenti europei e nazionali, per convogliare risorse comunitarie non vincolate sui servizi sanitari e in altri settori, a cominciare dagli aiuti alle micro, piccole e medie imprese. L’obiettivo è riuscire a mettere in campo risorse per aiutare le imprese a far fronte a carenze di liquidità, per risarcire le aziende dai danni determinati dalla prolungata chiusura e per garantire anche il posto di lavoro e il salario dei lavoratori colpiti.
Le precisazioni della famiglia Famularo, rientrata da Londra: "Evitare di commentare se non si sa".
Riceviamo da Fabrizio Famularo e pubblichiamo:
A seguito del mio rientro da Londra con la mia famiglia, si sono scatenate un po’ di polemiche sui social. Non è mia abitudine partecipare, solitamente, a queste diatribe sterili e inutili su Facebook. Ma, dato il momento delicato, vorrei precisare quanto segue:
1. Siamo tornati a Lipari giorno 27 marzo e stiamo tutti bene.
2. Il nostro rientro è avvenuto con voli Alitalia organizzati dalla Farnesina.
3. Una volta giunti in Italia, abbiamo esibito alla polizia di Stato la nostra documentazione, che si è dimostrata in linea con le procedure richieste dal ministero degli Esteri.
4. Ho organizzato il mio viaggio di rientro a Lipari sin dallo scorso 17 marzo, informando l’Ambasciata, la regione Sicilia e il comune di Lipari.
5. Il giorno del nostro rientro a Lipari, abbiamo viaggiato con altri isolani che, come noi, rientravano da Londra, diretti a Salina, con la medesima procedura.
6. È un momento difficile per tutti. Cerchiamo, prima di esprimere giudizi, condanne, di informarci su cosa prevede la legge ( il che oggi è molto facile attraverso internet). Evitiamo di commentare se non sappiamo.
7. Chiaramente c’è molto nervosismo, ma il nostro riferimento deve sempre rimanere la legge e le istituzioni che la fanno eseguire.
8. In conclusione , auguro a tutti di superare questo momento così difficile, cercando il più possibile di stare uniti. Solo così riusciremo a vincere questa battaglia.
Fabrizio Famularo
1. Siamo tornati a Lipari giorno 27 marzo e stiamo tutti bene.
2. Il nostro rientro è avvenuto con voli Alitalia organizzati dalla Farnesina.
3. Una volta giunti in Italia, abbiamo esibito alla polizia di Stato la nostra documentazione, che si è dimostrata in linea con le procedure richieste dal ministero degli Esteri.
4. Ho organizzato il mio viaggio di rientro a Lipari sin dallo scorso 17 marzo, informando l’Ambasciata, la regione Sicilia e il comune di Lipari.
5. Il giorno del nostro rientro a Lipari, abbiamo viaggiato con altri isolani che, come noi, rientravano da Londra, diretti a Salina, con la medesima procedura.
6. È un momento difficile per tutti. Cerchiamo, prima di esprimere giudizi, condanne, di informarci su cosa prevede la legge ( il che oggi è molto facile attraverso internet). Evitiamo di commentare se non sappiamo.
7. Chiaramente c’è molto nervosismo, ma il nostro riferimento deve sempre rimanere la legge e le istituzioni che la fanno eseguire.
8. In conclusione , auguro a tutti di superare questo momento così difficile, cercando il più possibile di stare uniti. Solo così riusciremo a vincere questa battaglia.
Fabrizio Famularo
Stromboli: Si è fermato trabocco lavico. Persiste normale attività dalle aree crateriche.
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che le reti
di monitoraggio hanno registrato alle ore 06:49 (04:49 UTC), il rientro dei parametri alla
normale attività.
l'analisi dei dati registrati dalle telecamere di sorveglianza ha consentito di osservare che,
nel corso della notte, il trabocco lavico dall'area nord della terrazza craterica descritto
nei comunicati precedenti non è stato più ulteriormente alimentato e può ritenersi
concluso.
Persiste una normale attività stromboliana da entrambe le aree crateriche.
L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative associate.
Persiste una normale attività stromboliana da entrambe le aree crateriche.
L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative associate.
Sorriso e spontaneità dei bimbi: un motivo in più per combattere e vincere (XXXXVII° pubblicazione). Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso.
Evelyn, Sofia e Alessia
Siamo praticamente giunti all'ultima foto da pubblicare, tra quelle che ci avete inviato. Un "viaggio", nel sorriso e nella spontaneità dei nostri bimbi, che tocca oggi la XXXXVII° pubblicazione.
Un viaggio che, se volete potrà continuare attraverso altri invii di disegni e foto dei vostri bimbi (non importa se di alcuni abbiamo già pubblicato qualcosa, l'importante è che non sia lo stesso materiale).
Eolienews c'è anche perchè in un momento come questo " il sorriso e la spontaneità dei bimbi è un motivo in più per combattere e vincere". Da qui l'appello "Bimbi non fermatevi, siete la nostra gioia, l'oasi che ci regala un sorriso".
Le modalità per l'invio sono sempre le stesse whatsapp (3395798235) o messenger del nostro direttore.
Santo del giorno: Beato Bertoldo.
Sul Monte Carmelo in Palestina, arrivò il Bertoldo un cavaliere francese che si consacrò alla vita religiosa, fu ammesso tra i fratelli che professavano la vita religiosa in quella montagna, e venne eletto priore istruendo la comunità all'adorazione della Madre di Dio. (1188 dC)
San Bertoldo del Monte Carmelo, il cui vero nome era Bartolomeo Avogadro, nacque a Limoges (sud della Francia). Andò in Terra Santa come un crociato e rimase in Antiochia per difenderla dagli attacchi dei Saraceni. Durante questo periodo conobbe un povero mendicante e si avvicinò ben presto al mondo dei poveri. Avogadro fu colui che fece tanto bene e da quel giorno la fiducia dei poveri gli fu sempre grata. Un giorno ebbe una visione che gli mostrò alcuni angeli che portavano in cielo sulle loro ali un gran numero di confratelli, che i saraceni avevano ucciso con le loro scimitarre
Lo scrittore ebreo Beniamino di Tudela, nel 1163, riferisce della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, particolarmente devota al profeta Elia e alla Madonna. Bertoldo costituì una piccola comunità di seguaci, con il quale edificò una piccola cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo. A tutt'oggi l'Ordine dei Carmelitani conferma le proprie radici provenienti da quel gruppo.
Nel 1185 il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria.
Bertoldo guidò la comunità per 45 anni e sembra essere rimasto lì fino al momento della sua morte, avvenuta intorno al 1195. Fu un priore molto attento a guidare la comunità più con l'esempio che con le parole. Manifestò sempre un culto particolare per la Beata Vergine Maria, della quale invocava sempre l'intercessione per la protezione dei carmelitani. Infatti era sempre particolarmente preoccupato per il futuro dei cristiani in Terrasanta, sempre in lotta fra di loro e divisi.
MARTIROLOGIO ROMANO. Sul monte Carmelo in Palestina, beato Bertoldo, che, soldato, fu ammesso tra i fratelli che su questo monte avevano abbracciato la vita monastica e, in seguito, eletto priore, affidò la pia comunità alla Madre di Dio.
San Bertoldo del Monte Carmelo, il cui vero nome era Bartolomeo Avogadro, nacque a Limoges (sud della Francia). Andò in Terra Santa come un crociato e rimase in Antiochia per difenderla dagli attacchi dei Saraceni. Durante questo periodo conobbe un povero mendicante e si avvicinò ben presto al mondo dei poveri. Avogadro fu colui che fece tanto bene e da quel giorno la fiducia dei poveri gli fu sempre grata. Un giorno ebbe una visione che gli mostrò alcuni angeli che portavano in cielo sulle loro ali un gran numero di confratelli, che i saraceni avevano ucciso con le loro scimitarre
Lo scrittore ebreo Beniamino di Tudela, nel 1163, riferisce della presenza di una comunità religiosa sul Monte Carmelo, particolarmente devota al profeta Elia e alla Madonna. Bertoldo costituì una piccola comunità di seguaci, con il quale edificò una piccola cappella dedicata alla Beata Vergine del Monte Carmelo. A tutt'oggi l'Ordine dei Carmelitani conferma le proprie radici provenienti da quel gruppo.
Nel 1185 il monaco greco Foca visitò la comunità del Monte Carmelo e scrisse che vi aveva incontrato un monaco latino di nome Bertoldo proveniente dalla Calabria.
Bertoldo guidò la comunità per 45 anni e sembra essere rimasto lì fino al momento della sua morte, avvenuta intorno al 1195. Fu un priore molto attento a guidare la comunità più con l'esempio che con le parole. Manifestò sempre un culto particolare per la Beata Vergine Maria, della quale invocava sempre l'intercessione per la protezione dei carmelitani. Infatti era sempre particolarmente preoccupato per il futuro dei cristiani in Terrasanta, sempre in lotta fra di loro e divisi.
MARTIROLOGIO ROMANO. Sul monte Carmelo in Palestina, beato Bertoldo, che, soldato, fu ammesso tra i fratelli che su questo monte avevano abbracciato la vita monastica e, in seguito, eletto priore, affidò la pia comunità alla Madre di Dio.
sabato 28 marzo 2020
Stromboli, trabocco lavico in corso.
Il fronte del trabocco causa il rotolamento di materiale incandescente lungo la Sciara del Fuoco.
L'ampiezza del tremore vulcanico non mostra variazioni significative associate.
Tenta di farsi passare per il fratello, arrestato dai Carabinieri
(COMUNICATO) Nel quadro dei controlli finalizzati a garantire il rispetto delle prescrizioni emanate con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’8, 9, 11 e 22 marzo e del Decreto Legge n.19 del 25 marzo 2020 in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria per contrastare la diffusione del virus Covid-19, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno arrestato in flagranza di reato il 30enne P.C., già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile del reato di false attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla propria identità.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno controllato un’auto che percorreva la SS 114 nei pressi del Torrente San Filippo. Il conducente, sprovvisto di documenti di identità e di patente di guida, dichiarava ai militari di essere il proprietario dell’auto controllata e lo attestava nell’autodichiarazione relativa ai motivi del suo spostamento consegnandola ai militari.
Tuttavia, nel corso dei controlli finalizzati a verificare i motivi addotti per giustificare il suo spostamento, attraverso l’immediata consultazione delle banche dati effettuata sul posto con il tablet in dotazione, i Carabinieri hanno accertato che l’uomo fermato non era chi aveva attestato di essere ma bensì il fratello. Inoltre appuravano che questi aveva la patente sospesa poiché non aveva effettuato gli accertamenti volti alla revisione del titolo abilitativo alla guida.
L’uomo è stato, pertanto, arrestato in flagranza per il reato di false attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, reato per il quale è prevista una pena fino a sei anni di reclusione. Inoltre a suo carico è stata elevata la sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada poiché guidava con patente sospesa per mancata revisione nonché la sanzione amministrativa prevista dall’art. 4 del DL nr.19 del 25 marzo 2020, poiché fuori dalla propria abitazione senza un giustificato motivo, contravvenendo all’obbligo di rimanere a casa in relazione all’attuale emergenza sanitaria.
L’uomo è stato condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari e, questa mattina, è comparso innanzi al Giudice del Tribunale di Messina per l’udienza di convalida all’esito della quale l’arresto operato dai Carabinieri è stato convalidato e l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno controllato un’auto che percorreva la SS 114 nei pressi del Torrente San Filippo. Il conducente, sprovvisto di documenti di identità e di patente di guida, dichiarava ai militari di essere il proprietario dell’auto controllata e lo attestava nell’autodichiarazione relativa ai motivi del suo spostamento consegnandola ai militari.
Tuttavia, nel corso dei controlli finalizzati a verificare i motivi addotti per giustificare il suo spostamento, attraverso l’immediata consultazione delle banche dati effettuata sul posto con il tablet in dotazione, i Carabinieri hanno accertato che l’uomo fermato non era chi aveva attestato di essere ma bensì il fratello. Inoltre appuravano che questi aveva la patente sospesa poiché non aveva effettuato gli accertamenti volti alla revisione del titolo abilitativo alla guida.
L’uomo è stato, pertanto, arrestato in flagranza per il reato di false attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, reato per il quale è prevista una pena fino a sei anni di reclusione. Inoltre a suo carico è stata elevata la sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada poiché guidava con patente sospesa per mancata revisione nonché la sanzione amministrativa prevista dall’art. 4 del DL nr.19 del 25 marzo 2020, poiché fuori dalla propria abitazione senza un giustificato motivo, contravvenendo all’obbligo di rimanere a casa in relazione all’attuale emergenza sanitaria.
L’uomo è stato condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari e, questa mattina, è comparso innanzi al Giudice del Tribunale di Messina per l’udienza di convalida all’esito della quale l’arresto operato dai Carabinieri è stato convalidato e l’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Coronavirus: l’aggiornamento del 28 marzo in Sicilia, 1.242 attuali positivi, 60 guariti, 18 deceduti.
Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (sabato 28 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all'Unità di crisi nazionale.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 13.096.
Di questi sono risultati positivi 1.359 (+99 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.242 persone (+74).
Sono ricoverati 512 pazienti (+12 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (-4), mentre 730 (+62) sono in isolamento domiciliare, 60 guariti (+7) e 57 deceduti (+18, ma riferito agli ultimi due giorni).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Dall'inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 13.096.
Di questi sono risultati positivi 1.359 (+99 rispetto a ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 1.242 persone (+74).
Sono ricoverati 512 pazienti (+12 rispetto a ieri), di cui 71 in terapia intensiva (-4), mentre 730 (+62) sono in isolamento domiciliare, 60 guariti (+7) e 57 deceduti (+18, ma riferito agli ultimi due giorni).
Il prossimo aggiornamento regionale avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
"IO CARCERATO DA A.S.P 5 MESSINA". Ci scrive Marco Lo Schiavo
Riceviamo e pubblichiamo:
Il sottoscritto Lo Schiavo Marco, nato a Lipari e residente a Lipari, 14 giorni fa è rientrato dall’ Australia per motivi di visto in scadenza ed ha rispettato tutte le regole Regionali, Comunali e Ministeriali.
Oggi 28/03/2020 ho finito la mia quarantena, rispettando tutte le procedure che erano da decreto e ordinanze. Per avere la libertà limitata come i miei paesani, a quanto pare il tampone cautelativo da procedura finita la quarantena, mi verrà fatto se mi va bene mercoledì P.V. pertanto e nei fatti, dovrò fare se mi va bene altri 4/5 giorni di “CARCERE SANITARIO” per mala sanità non dovuta. Questa è l’organizzazione dell’ A.S.P 5 DI MESSINA.
Io rispetto le regole e loro non sono organizzati.
Cordiali Saluti
Lo Schiavo Marco
Sabatini: "Dopo il 3 aprile si individuino sul territorio comunale ulteriori categorie che possano tornare a lavorare".
Riceviamo e pubblichiamo:
Ritengo doveroso, e non per protagonismo, esporre sinteticamente quanto a mio avviso sarebbe necessario ottenere dopo la fatidica data del 3 aprile.
Non è LA soluzione né una ricetta magica. È una necessaria azione politica che la nostra comunità, attraverso l’autorevole voce del Sindaco, deve chiedere alle autorità costituite, e cioè il riconoscimento di alcune deroghe per una parte delle categorie produttive della nostra comunità al momento “indenne” al Coronavirus, grazie all’azione del Sindaco e della Sua Amministrazione.
Condivido totalmente quanto il Sindaco ha fatto per garantire la nostra incolumità, lo stop degli arrivi di “esterni” ed il rispetto tassativo del Decreto Presidenziale, e questa “chiusura” dovrà continuare ad essere attuata fino a quando sarà necessario.
Premesso ciò, credo che dopo il 3 aprile si possa, anzi si debba, necessariamente valutare l’opportunità di consentire ad alcune categorie di tornare ad una “pseudo normalità”, di tornare a produrre “reddito” per le proprie famiglie. Non certo un “rompete le righe”, non certo una totale libertà di azione, ma l’individuazione di ulteriori categorie - oltre quelle già individuate nel DPCM - che in considerazione dell’assenza del virus nel nostro territorio possano tornare a lavorare e produrre per sostenere le proprie famiglie.
Non è LA soluzione né una ricetta magica. È una necessaria azione politica che la nostra comunità, attraverso l’autorevole voce del Sindaco, deve chiedere alle autorità costituite, e cioè il riconoscimento di alcune deroghe per una parte delle categorie produttive della nostra comunità al momento “indenne” al Coronavirus, grazie all’azione del Sindaco e della Sua Amministrazione.
Condivido totalmente quanto il Sindaco ha fatto per garantire la nostra incolumità, lo stop degli arrivi di “esterni” ed il rispetto tassativo del Decreto Presidenziale, e questa “chiusura” dovrà continuare ad essere attuata fino a quando sarà necessario.
Premesso ciò, credo che dopo il 3 aprile si possa, anzi si debba, necessariamente valutare l’opportunità di consentire ad alcune categorie di tornare ad una “pseudo normalità”, di tornare a produrre “reddito” per le proprie famiglie. Non certo un “rompete le righe”, non certo una totale libertà di azione, ma l’individuazione di ulteriori categorie - oltre quelle già individuate nel DPCM - che in considerazione dell’assenza del virus nel nostro territorio possano tornare a lavorare e produrre per sostenere le proprie famiglie.
Adolfo Sabatini (consigliere comunale)
Coronavirus: 100 milioni dalla Regione per le famiglie disagiate.
Cento milioni di euro dalla Regione Siciliana per consentire alle famiglie disagiate di accedere all'assistenza alimentare. Lo ha deciso il governo Musumeci, riunito in mattinata a Palazzo Orleans, in seduta straordinaria e urgente.
"Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato, da me più volte sollecitati. In queste settimane di paralisi - aggiunge il governatore - sono cresciuti a dismisura nella nostra Isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all'emergenza Coronavirus. Famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat.
Le risorse verranno assegnate, in più tranche, a tutti i Comuni, che nella distribuzione - si legge nella delibera - dovranno prestare particolare riguardo “alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria”.
"Si tratta di una prima necessaria risposta che vogliamo dare per consentire a migliaia di famiglie siciliane, ormai esasperate, di far fronte almeno alle immediate esigenze alimentari. Speriamo che arrivino prestissimo anche gli interventi dello Stato, da me più volte sollecitati. In queste settimane di paralisi - aggiunge il governatore - sono cresciuti a dismisura nella nostra Isola i nuclei familiari più fragili e maggiormente disagiati, quelli cioè che stanno soffrendo più di tutti la perdurante crisi dovuta all'emergenza Coronavirus. Famiglie che in parte si aggiungono alle altre 450 mila dichiarate povere in Sicilia, secondo i dati dell’Istat.
Le risorse verranno assegnate, in più tranche, a tutti i Comuni, che nella distribuzione - si legge nella delibera - dovranno prestare particolare riguardo “alle nuove povertà determinate dalle famiglie che non percepiscono più alcun reddito, compreso quello di cittadinanza, e alcuna altra assistenza economica o sanitaria”.
Coronavirus: arriva l'app per monitorare contagio
Si chiama "Sicilia si cura" ed è l'applicazione digitale dedicata al monitoraggio attivo di uno dei principali veicoli di ingresso del virus: i contagiati asintomatici che inconsapevolmente agiscono da moltiplicatori di esposizione al rischio da Covid-19.
Quanti, con grande senso di responsabilità, si sono registrati attraverso i canali messi a disposizione dalle autorità sanitarie, come il sito www.siciliacoronavirus.it, riceveranno in queste ore via sms e mail un username e un link per la creazione della password che permetterà l'accesso alla webapp.
Gli utenti registrati potranno far conoscere il loro stato di salute aggiornandolo fino a due volte al giorno, avranno la possibilità di fornire ogni informazione utile su contatti con altre persone, il luogo in cui si trovano in isolamento creando così un flusso continuo di informazioni fondamentali per il sistema di gestione dell'emergenza.Il tutto nel pieno rispetto della privacy.
L'obiettivo è quello di fornire ogni assistenza necesssaria, ma anche prevenire l'insorgenza di eventuali focolai nel territorio siciliano. Per utilizzare il servizio, intatti, l’utente, utilizzando il proprio smartphone o tablet, dovrà essere geolocalizzato nel territorio della Regione Siciliana.
Il servizio è stato messo a punto dalla Regione Siciliana attraverso la sinergia tra assessorato della Salute e Protezione civile regionale e a breve sarà disponibile anche una versione scaricabile dagli store digitali.
Quanti, con grande senso di responsabilità, si sono registrati attraverso i canali messi a disposizione dalle autorità sanitarie, come il sito www.siciliacoronavirus.it, riceveranno in queste ore via sms e mail un username e un link per la creazione della password che permetterà l'accesso alla webapp.
Gli utenti registrati potranno far conoscere il loro stato di salute aggiornandolo fino a due volte al giorno, avranno la possibilità di fornire ogni informazione utile su contatti con altre persone, il luogo in cui si trovano in isolamento creando così un flusso continuo di informazioni fondamentali per il sistema di gestione dell'emergenza.Il tutto nel pieno rispetto della privacy.
L'obiettivo è quello di fornire ogni assistenza necesssaria, ma anche prevenire l'insorgenza di eventuali focolai nel territorio siciliano. Per utilizzare il servizio, intatti, l’utente, utilizzando il proprio smartphone o tablet, dovrà essere geolocalizzato nel territorio della Regione Siciliana.
Il servizio è stato messo a punto dalla Regione Siciliana attraverso la sinergia tra assessorato della Salute e Protezione civile regionale e a breve sarà disponibile anche una versione scaricabile dagli store digitali.
Buon Compleanno!
Auguri a Salvatore Spartà, Olinda Spano, Alice Paratore, Gaspare Caliri, Rosa Abbate, Josie Merlino, Salvatore Milazzo, Eleonora Basile, Moira Biviano, Alessandra Falanga
“Milazzo zona rossa? Si, se i contagiati ci passano sotto il naso!”. Giorgianni chiede rettifica a giornale on line del milazzese
RICHIESTA DI RETTIFICA
In riferimento all’articolo “Milazzo zona rossa? Si, se i contagiati ci passano sotto il naso!” pubblicato sul sito di informazione www.terminalmilazzo.com, si ritiene che i contenuti riportati dallo stesso, rispetto a quanto accaduto ieri al terminal aliscafi, siano del tutto privi di fondamento e travisino in maniera ingannevole e fallace la verità dei fatti, in particolare laddove si asserisce la quarantena delle due persone provenienti da fuori regione e diretti alle Eolie, senza specificare e chiarire che trattasi di quarantena precauzionale, come disposto dal Presidente della Regione Siciliana per tutti coloro che accedono al territorio siciliano da altre regioni e NON una quarantena obbligata da una accertata positività a coronavirus o una quarantena dovuta alla presentazione di sintomi sospetti.
Le due persone, il giorno precedente, erano stati posti in isolamento fiduciario a Milazzo, dopo i necessari contatti tra i Sindaci di Milazzo e Lipari, per garantire la sicurezza delle stesse e dei Milazzesi, all’interno di una struttura indicata dal Comune di Milazzo, a causa del fermo dei mezzi nautici per condizioni meteomarine avverse che non gli hanno permesso il rientro immediato presso la propria abitazione: una misura tesa ad assicurare il giusto annullamento di qualsivoglia contatto sociale, come garanzia della pubblica tutela, non avendo alternative diverse se non quella di lasciare “in giro” queste persone – cosa tra l’altro non consentita né dalla legge né dal buon senso.
La mattina del 27 marzo 2020, la coppia ha raggiunto l’agenzia degli aliscafi, pur non essendo questo previsto per norma, con l’intenzione di partire e raggiungere il proprio domicilio per proseguire lì la suddetta quarantena precauzionale, dopo aver eseguito, come da protocollo per tutti i passeggeri, i controlli medici e della temperatura presso il presidio sanitario istituito nello stesso porto di Milazzo.
Sono stati opportunamente segnalati alle Forze di Polizia, a cui non è data tuttavia dalla legge la possibilità di procedere a fermo o arresto, tantomeno è data alle Amministrazioni locali, le quali possono effettuare le giuste sanzioni e denunce del caso.
Le due persone sono state fatte imbarcare separatamente dagli altri passeggeri, attesi a Lipari dalla Polizia Municipale che li ha scortati fino alla propria abitazione per proseguire l’isolamento domiciliare precauzionale così come previsto dalla norma
Per tutto quanto sopra descritto, si chiede di rettificare immediatamente i contenuti dell’articolo, concedendo alla rettifica della suddetta notizia opportuno spazio e pari visibilità.
Lipari, 28 marzo 2020
Il Sindaco
Marco Giorgianni
In riferimento all’articolo “Milazzo zona rossa? Si, se i contagiati ci passano sotto il naso!” pubblicato sul sito di informazione www.terminalmilazzo.com, si ritiene che i contenuti riportati dallo stesso, rispetto a quanto accaduto ieri al terminal aliscafi, siano del tutto privi di fondamento e travisino in maniera ingannevole e fallace la verità dei fatti, in particolare laddove si asserisce la quarantena delle due persone provenienti da fuori regione e diretti alle Eolie, senza specificare e chiarire che trattasi di quarantena precauzionale, come disposto dal Presidente della Regione Siciliana per tutti coloro che accedono al territorio siciliano da altre regioni e NON una quarantena obbligata da una accertata positività a coronavirus o una quarantena dovuta alla presentazione di sintomi sospetti.
Le due persone, il giorno precedente, erano stati posti in isolamento fiduciario a Milazzo, dopo i necessari contatti tra i Sindaci di Milazzo e Lipari, per garantire la sicurezza delle stesse e dei Milazzesi, all’interno di una struttura indicata dal Comune di Milazzo, a causa del fermo dei mezzi nautici per condizioni meteomarine avverse che non gli hanno permesso il rientro immediato presso la propria abitazione: una misura tesa ad assicurare il giusto annullamento di qualsivoglia contatto sociale, come garanzia della pubblica tutela, non avendo alternative diverse se non quella di lasciare “in giro” queste persone – cosa tra l’altro non consentita né dalla legge né dal buon senso.
La mattina del 27 marzo 2020, la coppia ha raggiunto l’agenzia degli aliscafi, pur non essendo questo previsto per norma, con l’intenzione di partire e raggiungere il proprio domicilio per proseguire lì la suddetta quarantena precauzionale, dopo aver eseguito, come da protocollo per tutti i passeggeri, i controlli medici e della temperatura presso il presidio sanitario istituito nello stesso porto di Milazzo.
Sono stati opportunamente segnalati alle Forze di Polizia, a cui non è data tuttavia dalla legge la possibilità di procedere a fermo o arresto, tantomeno è data alle Amministrazioni locali, le quali possono effettuare le giuste sanzioni e denunce del caso.
Le due persone sono state fatte imbarcare separatamente dagli altri passeggeri, attesi a Lipari dalla Polizia Municipale che li ha scortati fino alla propria abitazione per proseguire l’isolamento domiciliare precauzionale così come previsto dalla norma
Per tutto quanto sopra descritto, si chiede di rettificare immediatamente i contenuti dell’articolo, concedendo alla rettifica della suddetta notizia opportuno spazio e pari visibilità.
Lipari, 28 marzo 2020
Il Sindaco
Marco Giorgianni
Torna l'ora legale. Lancette avanti di un'ora.
Lancette avanti di un'ora tra oggi, sabato 28 e domenica 29 marzo. Alle 2 (che diventeranno quindi le 3) del 29 marzo entrerà infatti l'ora legale, che terminerà l’ultima domenica di ottobre, cioè il 25 ottobre.
Ginostra, l'approdo aliscafi "prende forma". La soddisfazione di Mario Lo Schiavo.
E' stato installato nel porto di Ginostra (Stromboli) lo "scheletro" per il respingente dell'approdo aliscafi. Grande soddisfazione per i lavori, che una volta ultimati consentiranno ai mezzi veloci di poter approdare nel piccolo borgo, è stata espressa dal ginostrese Mario Lo Schiavo, da sempre in prima linea per rivendicare i diritti della sua gente e che, anche in questo caso, affinchè si arrivasse alla risoluzione della problematica, non è stato certo con le mani in mano, sollecitando, a più riprese, senza "sbandieramenti", i vari organismi. Lo Schiavo - che abbiamo contattato - coglie l'occasione per ringraziare quanti si sono attivati per il ripristino che, per Ginostra, è vitale, specie in casi d'emergenza.
Comunicato esplicativo dell'amministrazione Giorgianni in materia di spostamenti da e per le isole e controlli in base alle normative vigenti.
COMUNICATO STAMPA
Al fine di meglio chiarire le disposizioni in materia di spostamento da e per le Isole del Comune di Lipari, in base alle normative nazionali e regionali e all’applicazione delle ordinanze sindacali in materia di misure di contenimento del contagio da virus Covid-19, si specifica quanto segue.
- Le persone possono far rientro sul territorio del Comune di Lipari SOLO per i motivi previsti dalla legge ovvero situazioni di assoluta necessità, comprovate esigenze lavorative e motivi di salute documentati, e per cui è obbligatorio produrre autocertificazione.
- Tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza sono sottoposti a controllo sanitario al porto di Milazzo.
- Lo strumento, stabilito per legge, discriminante rispetto al poter o non poter viaggiare è l’autocertificazione: coloro che hanno diritto a viaggiare lo potranno fare in base a quanto dichiarato nella propria autocertificazione, di cui si prendono la responsabilità, dichiarando inoltre di essere a conoscenza delle normative e delle conseguenze sanzionatorie economiche e penali.
- Le agenzie non sono tenute ad emettere il biglietto se le autocertificazioni non sono conformi a quanto previsto dalla legge. Non possono rifiutarsi di emettere il biglietto se con l’autocertificazione il cittadino attesta il proprio diritto di viaggiare.
- In via straordinaria e unica nel territorio della Regione Sicilia, le biglietterie trasmettono al Sindaco l’elenco dei viaggiatori e delle autocertificazioni per ogni corsa in tempo reale, così da poter immediatamente effettuare un ulteriore controllo sulla veridicità di quanto dichiarato e predisporre immediati controlli su casi sospetti.
- Le Forze dell’Ordine che verificano le autocertificazioni presso le agenzie non possono fare scattare e concludere una indagine sulla validità di ciò che tutti i passeggeri dichiarano, ma se il Sindaco o l’Amministrazione effettua una segnalazione o le Forze dell’Ordine hanno un immediato riscontro sulla infondatezza delle dichiarazioni, eseguono la giusta verifica sul rispetto delle norme e, in caso di violazione, procedono con la multa o la denuncia. Non è previsto dalla legge nè l’arresto o il fermo né l’accompagnamento coatto.
- L’indirizzo da parte dell’Amministrazione è quello di far svolgere la quarantena a Milazzo, in quanto Comune in cui ne viene verificato l’obbligo a chi non ha il diritto legale di arrivare alle Eolie, presso struttura alberghiera come da indicazione della Regione Siciliana. Non esiste, tuttavia, legge o norma che permetta alle Forze dell’Ordine, tantomeno a una Amministrazione locale, di impedire a un domiciliato o residente di raggiungere la propria abitazione salvo denunciarli, anche penalmente, in caso di violazione delle disposizioni.
- L’Amministrazione effettua quanti più controlli possibile con la Polizia Municipale per denunciare chi contravviene alle norme, accompagnare ciascun soggetto presso la propria abitazione e vigilare sulla quarantena con accertamenti regolari sull’effettivo isolamento di chi è posto in quarantena e sui rispettivi familiari, seppur quarantena precauzionale.
- Non esiste legge o possibilità per le Forze dell’Ordine, tantomeno per una Amministrazione locale, di rimandare indietro un domiciliato o residente, come i casi di tutta Italia hanno ampiamente dimostrato, salvo che si tratti di una zona rossa definita e chiusa da Ordinanza del Presidente della Regione o da Decreto del Presidente del Consiglio perché area di focolaio.
Per tutto questo, con ancora più forza e determinazione, invitiamo TUTTI al più serio e rigido rispetto delle regole a tutela della salute di se stessi, dei propri familiari e di tutta la comunità.
L’Amministrazione Comunale
Al fine di meglio chiarire le disposizioni in materia di spostamento da e per le Isole del Comune di Lipari, in base alle normative nazionali e regionali e all’applicazione delle ordinanze sindacali in materia di misure di contenimento del contagio da virus Covid-19, si specifica quanto segue.
- Le persone possono far rientro sul territorio del Comune di Lipari SOLO per i motivi previsti dalla legge ovvero situazioni di assoluta necessità, comprovate esigenze lavorative e motivi di salute documentati, e per cui è obbligatorio produrre autocertificazione.
- Tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza sono sottoposti a controllo sanitario al porto di Milazzo.
- Lo strumento, stabilito per legge, discriminante rispetto al poter o non poter viaggiare è l’autocertificazione: coloro che hanno diritto a viaggiare lo potranno fare in base a quanto dichiarato nella propria autocertificazione, di cui si prendono la responsabilità, dichiarando inoltre di essere a conoscenza delle normative e delle conseguenze sanzionatorie economiche e penali.
- Le agenzie non sono tenute ad emettere il biglietto se le autocertificazioni non sono conformi a quanto previsto dalla legge. Non possono rifiutarsi di emettere il biglietto se con l’autocertificazione il cittadino attesta il proprio diritto di viaggiare.
- In via straordinaria e unica nel territorio della Regione Sicilia, le biglietterie trasmettono al Sindaco l’elenco dei viaggiatori e delle autocertificazioni per ogni corsa in tempo reale, così da poter immediatamente effettuare un ulteriore controllo sulla veridicità di quanto dichiarato e predisporre immediati controlli su casi sospetti.
- Le Forze dell’Ordine che verificano le autocertificazioni presso le agenzie non possono fare scattare e concludere una indagine sulla validità di ciò che tutti i passeggeri dichiarano, ma se il Sindaco o l’Amministrazione effettua una segnalazione o le Forze dell’Ordine hanno un immediato riscontro sulla infondatezza delle dichiarazioni, eseguono la giusta verifica sul rispetto delle norme e, in caso di violazione, procedono con la multa o la denuncia. Non è previsto dalla legge nè l’arresto o il fermo né l’accompagnamento coatto.
- L’indirizzo da parte dell’Amministrazione è quello di far svolgere la quarantena a Milazzo, in quanto Comune in cui ne viene verificato l’obbligo a chi non ha il diritto legale di arrivare alle Eolie, presso struttura alberghiera come da indicazione della Regione Siciliana. Non esiste, tuttavia, legge o norma che permetta alle Forze dell’Ordine, tantomeno a una Amministrazione locale, di impedire a un domiciliato o residente di raggiungere la propria abitazione salvo denunciarli, anche penalmente, in caso di violazione delle disposizioni.
- L’Amministrazione effettua quanti più controlli possibile con la Polizia Municipale per denunciare chi contravviene alle norme, accompagnare ciascun soggetto presso la propria abitazione e vigilare sulla quarantena con accertamenti regolari sull’effettivo isolamento di chi è posto in quarantena e sui rispettivi familiari, seppur quarantena precauzionale.
- Non esiste legge o possibilità per le Forze dell’Ordine, tantomeno per una Amministrazione locale, di rimandare indietro un domiciliato o residente, come i casi di tutta Italia hanno ampiamente dimostrato, salvo che si tratti di una zona rossa definita e chiusa da Ordinanza del Presidente della Regione o da Decreto del Presidente del Consiglio perché area di focolaio.
Per tutto questo, con ancora più forza e determinazione, invitiamo TUTTI al più serio e rigido rispetto delle regole a tutela della salute di se stessi, dei propri familiari e di tutta la comunità.
L’Amministrazione Comunale
Bonus di 600 euro? Nessuno dei lavoratori stagionali eoliani ne potrà usufruire. Lettera aperta di Maurizio Turcarelli.
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Signor Sindaco, Assessori, consiglieri Comunali tutti
Nella sua comunicazione del 27/03/2020 Lei ha cercato di spiegare le modalità di accesso al bonus Inps da 600 euro.
Credo di aver capito che ne avranno accesso solo coloro i quali che a marzo dello scorso anno già avevano un rapporto lavorativo, quindi dei lavoratori stagionali praticamente NESSUNO ne potrà usufruire, poiché sul nostro territorio è credo anche nelle altre isole minori i rapporti lavorativi vanno a concretizzarsi sempre dopo la Santa Pasqua che è indice per la grande maggioranza delle attività turistico ricettive di affluenza per la stagione in avvenire.
Visto che ci sarà per il mese di aprile un'altro decreto, sarebbe opportuno insieme ad altri Sindaci delle isole minori chiedere al Governo centrale una prosecuzione della NASPI, questo sarebbe opportuno se vuole aiutare la comunità degli stagionali, Si rischierebbe di attendere fino la fine di maggio per la maggior parte dei lavoratori che potranno accedere ad un qual si voglia forma di aiuto.
Mi permetto di suggerirle in merito alla convocazione del Consiglio Comunale la sede del palacongressi.
Nella speranza di superare presto questo momento, e nella speranza che tutto ciò non divida, ma unisca la nostra comunità ancora e meglio di prima
Grazie agli operatori sanitari
Grazie a tutte le forze dell'ordine
Grazie a voi rappresentanti delle istituzioni.
Maurizio Turcarelli
Egregio Signor Sindaco, Assessori, consiglieri Comunali tutti
Nella sua comunicazione del 27/03/2020 Lei ha cercato di spiegare le modalità di accesso al bonus Inps da 600 euro.
Credo di aver capito che ne avranno accesso solo coloro i quali che a marzo dello scorso anno già avevano un rapporto lavorativo, quindi dei lavoratori stagionali praticamente NESSUNO ne potrà usufruire, poiché sul nostro territorio è credo anche nelle altre isole minori i rapporti lavorativi vanno a concretizzarsi sempre dopo la Santa Pasqua che è indice per la grande maggioranza delle attività turistico ricettive di affluenza per la stagione in avvenire.
Visto che ci sarà per il mese di aprile un'altro decreto, sarebbe opportuno insieme ad altri Sindaci delle isole minori chiedere al Governo centrale una prosecuzione della NASPI, questo sarebbe opportuno se vuole aiutare la comunità degli stagionali, Si rischierebbe di attendere fino la fine di maggio per la maggior parte dei lavoratori che potranno accedere ad un qual si voglia forma di aiuto.
Mi permetto di suggerirle in merito alla convocazione del Consiglio Comunale la sede del palacongressi.
Nella speranza di superare presto questo momento, e nella speranza che tutto ciò non divida, ma unisca la nostra comunità ancora e meglio di prima
Grazie agli operatori sanitari
Grazie a tutte le forze dell'ordine
Grazie a voi rappresentanti delle istituzioni.
Maurizio Turcarelli
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