TUTELA ONLINE
Una storia al mese per documentare disservizi e violazioni nella sanità in Italia e una sezione web per trovare tutela e informazioni utili a risolvere il problema
"Tutela Online" è il progetto in collaborazione tra Celgene e Cittadinanzattiva, che avvalendosi del web, intende fornire risposte semplici e qualificate ad alcune problematiche frequenti, per difendere e affermare i principi della Carta Europea dei diritti del malato.
Al centro ci sono le esperienze dirette dei cittadini, considerate più esemplificative e di maggior interesse, scelte privilegiando argomenti di attualità e utilità, e favorendo la massima divulgazione delle informazioni. Le risposte ai "casi tipo" selezionati si caratterizzano infatti per il linguaggio immediato e comprensibile, e forniscono al tempo stesso notizie di carattere generale sulla questione presa in esame, per approfondire le conoscenze sul funzionamento dei servizi e sulle normative vigenti. Tra i temi trattati ci sono invalidità civile, servizi di emergenza sanitaria (pronto soccorso), medicina territoriale, farmaci.
La sezione del sito di Cittadinanzattiva, dedicata alla tutela online, consente ai cittadini di lasciare testimonianze su disservizi e violazioni, attraverso un apposito modulo: le segnalazioni più interessanti, saranno quindi pubblicate sul sito corredate di risposte, sotto forma di FAQ (Frequently Asked Questions).
Inoltre le storie dei cittadini saranno anche pubblicate nella newsletter settimanale di Cittadinanzattiva, in un'apposita rubrica dedicata al progetto.
L'annuncio arriva il giorno dopo la messa in onda dell'inchiesta di Sabrina Giannini "L'onda lunga". Il consiglio superiore della sanità esprime il seguente parere: "Le conoscenze scientifiche oggi non consentono di escludere l’esistenza di causalità" tra "un uso molto intenso del telefono cellulare" e l'insorgere di patologie tumorali.
ATTENZIONIAMOCI ALL’ 0LIO CHE ACQUISTIAMO
Oltre il 40% delle bottiglie di olio in vendita nei supermercati contiene muffe. E’ quanto emerge dalla prima indagine sulla qualita’ degli oli di oliva effettuata da Coldiretti, Symbola e Unaprol, dalla quale si evidenzia peraltro che il 16% delle bottiglie contiene olio derivante da olive alterate e l’8% addirittura rancido.
”Piu’ della meta’ delle bottiglie di olio esaminate non potrebbe essere venduta come extravergine”, sottolineano le tre associazioni. L’analisi organolettica su campioni di olio vergine ed extravergine di oliva acquistati nei supermercati ed esaminati, da parte del panel costituito dall’Agenzia delle dogane, esclude gli oli a denominazione di origine (Dop) e quelli ottenuti al 100% da olive italiane, ma comprende oli di grande diffusione (di note marche italiane).
Va peraltro segnalato che, secondo una indagine della Coldiretti, in quattro bottiglie di olio extravergine su cinque in vendita in Italia, che contengono miscele di diversa origine, e’ praticamente illeggibile la provenienza delle olive impiegate, nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009.
Coldiretti, Symbola e Unaprol chiedono al neoministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, di ”accelerare l’iter del decreto sulle dimensioni dei caratteri e sul posizionamento delle diciture, firmato quasi quattro mesi fa e non ancora pubblicato” e chiedono un ”immediato intervento delle autorita’ predisposte ai controlli”.
Una situazione che le tre associazioni intendono contrastare con il progetto ‘GeniusOlei’, che ha l’obiettivo di ”promuovere nel mercato una profonda conoscenza dell’olio, delle sue caratteristiche qualificanti, insieme ad un’azione di promozione delle eccellenze del settore”.
Intanto, per non cadere nella trappola del mercato il consiglio delle tre associazioni e’ quello di ”guardare con diffidenza ai prezzi eccessivamente bassi che non coprono neanche il costo delle olive: una confezione da un litro di un buon olio extra vergine di oliva, prodotto al 100% con olive italiane, non potrebbe costare, mediamente al consumo, sullo scaffale di un supermercato, meno di 6 euro”.
”E’ scandaloso che in un Paese come l’Italia, che ha conquistato primati mondiali nella qualita’ dell’extravergine i cittadini siano costretti a consumare con l’inganno prodotti scadenti che potrebbero anche mettere a rischio la salute” ha detto il presidente della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando che ”vale la pena di impegnarsi nell’intensificazione dei controlli anche sulle grandi marche”.