Nel nostro Comune esiste un “Regolamento sul diritto di accesso ai documenti Amministrativi” (D.CC. n° 21/2006), che all’art. 6 consente “ai cittadini residenti di accedere, in generale, alle informazioni di cui è in possesso l’Amministrazione”. Purtroppo non sempre questo Regolamento, al quale demandano tutte le norme che attengono alla trasparenza della Pubblica Amministrazione, viene applicato, ed in particolare il citato articolo. Capita infatti che il sottoscritto, cittadino residente e contribuente, che svolge tra l’altro da oltre 40 anni la professione di tecnico, chieda di poter visionare la pratica relativa ad un lavoro di edilizia pubblica. Ma pur in presenza del citato articolo del R.C. e di quello successivo che annovera tra gli atti consentiti all’accesso addirittura gli “atti interni” e, nonostante trattasi di un lavoro di edilizia pubblica che richiede di per sé di essere gestito con la massima trasparenza, gli è stata negata la visione perché la richiesta doveva essere motivata specificandone l’interesse.
Una comportamento del genere deve preoccupare tutti noi cittadini perché riporta il nostro Comune agli anni “bui” del fascismo. Ma dovrebbe principalmente preoccupare il nostro Primo Cittadino che avendo inserito nel suo programma elettorale “la centralità del ruolo del cittadino… per costruire insieme il nostro futuro” dinanzi al divieto apposto alla visione di atti che riguardano un lavoro pubblico ad un cittadino residente, deve registrare il totale fallimento della sua attività amministrativa.
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