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venerdì 3 aprile 2009
La canzone e il video de "L'ultima sigaretta" dedicata a Livio su youtube
Su youtube a questo link http://www.youtube.com/watch?v=PwF_iUGm_mQ troverete "L'ultima sigaretta" la canzone che Daniele Profilio ha scritto e musicato per Livio, con il supporto del montaggio video di Salvatore Sarpi
Ai ragazzi della Ludica Lipari. Lettera aperta di mister Fulvio Caruso
Ciao ragazzi,
Volevo innanzitutto ringraziare tutti Voi che sin dal primo giorno di allenamento avete messo tutto quello che potevate avere dentro di Voi a Mia disposizione.
Probabilmente e’ stato questo il segreto del successo di quest’anno,dimostrazione di grande umiltà,di grande fiducia nella mia persona, cosa veramente difficile da trovare oggi.
Sono anche sicuro che non tutti avete avuto lo stesso pensiero ma il comportamento della quasi totalità di Voi ha fatto si che questi o ci hanno abbandonato o hanno cambiato il loro modo di intendere. Ringrazio persone che hanno messo a disposizione il loro tempo senza volere niente in cambio,ma dandomi solo esclusivamente una grande mano a formare questo gruppo che sicuramente non è mai stato omogeneo ma si è quasi per incanto amalgamato nella sua diversità.
GRAZIE Renzo Giunta che con il suo modo di fare sdrammatizza le situazioni più districate e dando un sorriso a qualsiasi situazione di spogliatoio o di allenamento, ha accettato la panchina, la tribuna o di Giocare: un esempio che deve entrare nella mente di ognuno di Voi.
Devo dire che tutto ciò è stato recepito, anche se con qualche polemica, sempre quasi garbata ma con grande democrazia. Ecco, democrazia, strumento utilizzato dai popoli per discutere….. gia’, discutere, questo è una qualità che non abbiamo dimostrato di avere neanche tra di noi perché chi ha avuto qualcosa da dire sulle mie decisioni non è mai venuto a parlare con me ma con altre persone: penso proprio che su questo aspetto bisognerà impegnarsi molto in futuro.
Altra nota dolente il distacco muto di Natoli Bartolo…. è facile tirare il “Vuzzareddu” con le “falanghe” belle “insivate” , bisogna provare a tirarlo con le “falanghe” vecchie e secche di “Sivo” .
Comunque è stato duro, difficile, estenuante ma sicuramente Bello, Gratificante ed Entusiasmante.
Vi ricordo per esperienza personale che il Mister Fulvio Caruso non è il Mister PERFETTO che non sbaglia mai, esistono altre realtà migliori delle MIE e ricordate sempre che una squadra qualche volta può anche perdere, non si può sempre vincere; è la che si vede la vera forza di un gruppo, nel risollevarsi dalle sconfitte, per fare sempre meglio; guarda caso dopo la sconfitta col MISSERIO si è vista la migliore Ludica Lipari.
Concludo dicendovi ciò che vi ho sempre detto: il calcio non è l’assoluto, nella vita esistono altre cose, ma attraverso questo splendido gioco si possono coltivare valori che vi riporterete nella vita quotidiana, cioè il rispetto per le persone che vi stanno vicine, la felicità e il dolore, la gioia e l’amarezza, la fede, l’amore, ma soprattutto il piacere di conviverle insieme ad altri cercando di raggiungere un’obiettivo.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI SIETE STATI GRANDI E MERAVIGLIOSI
Fulvio Caruso (Mister Ludica Lipari)
“Testamento biologico e rispetto della persona umana: profili etici, medici e giuridici”. (Tu staccheresti la spina?). COMUNICATO STAMPA
COMUNICATO STAMPA
Nell’ambito delle tematiche di rilevanza sociale che stanno interessando il nostro Paese, sicuramente il “caso Englaro”, ha trovato, attraverso i mass media , un’ampia eco ed ha costituito motivo di nutrito ed acceso dibattito, toccando le coscienze, tanto del singolo cittadino che degli organi istituzionali.
Sulla scia di questo particolare “caso”, il parlamento nazionale ha ritenuto dover colmare un vuoto legislativo del nostro ordinamento, nel rispetto dei valori della “persona umana”, sanciti dalla carta costituzionale .
In atto, si è pronunciato un ramo del parlamento, il Senato, la cui decisione ha aperto un ulteriore ampio dibattito anche all’interno delle varie coalizioni, degli organi di informazione e nella coscienza della gente.
Il Comune di Lipari con il prezioso contributo ed il patrocinio del prestigioso Ateneo Messinese, ha ritenuto dare risalto alla tematica pregnante e di grande attualità, con l’intento di analizzare profili etici, medici e giuridici in ordine al “rispetto della persona umana” ed al testamento biologico di cui tanto si discute.
A motivo di quanto precede ed al fine di trovare momenti di riflessioni, di dibattito e di confronto, nella libertà di manifestazione del pensiero, che possano contribuire ad arricchire ancor di più di contenuti l’iniziativa, l’Amministrazione Comunale ha inteso organizzare l’Incontro-Dibattito sul tema
“Testamento biologico e rispetto della persona umana: profili etici, medici e giuridici”
(Tu staccheresti la spina?)
che avrà luogo lunedì 6 aprile 2009, alle ore 17,30, nella “Sala delle Lettere”, sita in Via Vittorio Emanuele di Lipari.
Ai lavori interverranno:
il Prof. Antonio Ruggeri (Ordinario di Diritto Costituzionale - Facoltà di Giurisprudenza)
la Prof.Marianna Gensabella (Professore Associato di Bioetica - Facoltà di Lettere e Filosofia)
il prof. Maurizio Monaco (Ordinario di Chirurgia Toracica - Facoltà di Medicina e Chirurgia)
esimii docenti dell’Università degli Studi di Messina
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina, prof. Franco Tomasello, in apertura dei lavori, porgerà il proprio saluto agli intervenuti.
Data la rilevanza della tematica sul piano etico-sociale e giuridico, è auspicabile ampia e fattiva partecipazione.
Nell’ambito delle tematiche di rilevanza sociale che stanno interessando il nostro Paese, sicuramente il “caso Englaro”, ha trovato, attraverso i mass media , un’ampia eco ed ha costituito motivo di nutrito ed acceso dibattito, toccando le coscienze, tanto del singolo cittadino che degli organi istituzionali.
Sulla scia di questo particolare “caso”, il parlamento nazionale ha ritenuto dover colmare un vuoto legislativo del nostro ordinamento, nel rispetto dei valori della “persona umana”, sanciti dalla carta costituzionale .
In atto, si è pronunciato un ramo del parlamento, il Senato, la cui decisione ha aperto un ulteriore ampio dibattito anche all’interno delle varie coalizioni, degli organi di informazione e nella coscienza della gente.
Il Comune di Lipari con il prezioso contributo ed il patrocinio del prestigioso Ateneo Messinese, ha ritenuto dare risalto alla tematica pregnante e di grande attualità, con l’intento di analizzare profili etici, medici e giuridici in ordine al “rispetto della persona umana” ed al testamento biologico di cui tanto si discute.
A motivo di quanto precede ed al fine di trovare momenti di riflessioni, di dibattito e di confronto, nella libertà di manifestazione del pensiero, che possano contribuire ad arricchire ancor di più di contenuti l’iniziativa, l’Amministrazione Comunale ha inteso organizzare l’Incontro-Dibattito sul tema
“Testamento biologico e rispetto della persona umana: profili etici, medici e giuridici”
(Tu staccheresti la spina?)
che avrà luogo lunedì 6 aprile 2009, alle ore 17,30, nella “Sala delle Lettere”, sita in Via Vittorio Emanuele di Lipari.
Ai lavori interverranno:
il Prof. Antonio Ruggeri (Ordinario di Diritto Costituzionale - Facoltà di Giurisprudenza)
la Prof.Marianna Gensabella (Professore Associato di Bioetica - Facoltà di Lettere e Filosofia)
il prof. Maurizio Monaco (Ordinario di Chirurgia Toracica - Facoltà di Medicina e Chirurgia)
esimii docenti dell’Università degli Studi di Messina
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina, prof. Franco Tomasello, in apertura dei lavori, porgerà il proprio saluto agli intervenuti.
Data la rilevanza della tematica sul piano etico-sociale e giuridico, è auspicabile ampia e fattiva partecipazione.
Santa Marina Salina. Immigrazione clandestina: i carabinieri arrestano un cittadino extracomunitario inottemperante all’ordine di espulsione.
All’alba di stamani i carabinieri della Compagnia di Milazzo, ed in particolare quelli della Stazione di Salina, hanno tratto in arresto un cittadino di nazionalità marocchina destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale.
Il particolare servizio di controllo del territorio, orientato alla verifica della posizione dei cittadini extracomunitari, ha consentito di passare al setaccio i centri urbani dell’isola nonché le aree di periferia dell’abitato di Santa marina Salina.
Nel corso dei vari controlli è stato fermato un cittadino marocchino sprovvisto di documenti. Nel caso in specie, il cittadino extracomunitario è stato sottoposto all’esame delle impronte digitali tramite l’accertamento alla Banca Dati AFIS che ne ha consentito la sua esatta identificazione in CAROIAOUI Milova, nato in Marocco cl. 1986 . Il predetto risultava destinatario dal settembre del 2008 di un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Messina. Dalla data di notifica del provvedimento di espulsione l’extracomunitario avrebbe dovuto lasciare il territorio nazionale entro 5 giorni; pertanto, stante la flagranza di reato, il CAROIAOUI Milova è stato tratto in arresto e trasferito al Carcere di Messina Gazzi.
E' deceduta la madre del sindaco Podetti
E' deceduta la signora Maria Taranto, mamma del sindaco di Leni, Antonio Podetti. All'amico Antonio e ai familiari tutti il cordoglio di Eolienews.
Trasporti. Dopo le dichiarazioni di Tajani invito di Roux(SD) a Bruno a Matteoli: Dimettevi
Riceviamo e pubblichiamo:
Non molto tempo è trascorso da quando denunciavamo la farsa di un convegno sui trasporti attraverso il quale - l'amministrazione comunale e membri del governo centrale e regionale- volevano far passare per obbligata (direttiva impartita dalla UE) , la scelta della privatizzazione in blocco della Tirrenia.
A darci ragione è arrivata una smentita da parte dell'On. Tajani -commissario ai trasporti della Commissione Europea- il quale attesta che la decisione della privatizzazione in un blocco unico è una decisione autonoma del Governo italiano".
Presupponendo che il Sindaco Bruno - coadiuvato da noto esperto di giurisprudenza comunitaria- e a seguito di ripetuti incontri con il Ministro Matteoli non poteva "non sapere" la finalità della manovra Tirrenia, gli chiediamo - (non per sapere i fatti suoi ma solo per regolare i nostri)-: Mariano ma a che gioco stiamo giocando?..... abbi il coraggio di essere chiaro ed agire di conseguenza.....
dimettiti e la cittadinanza ti sarà riconoscente.
Piero Roux
Segretario Sinistra Democratica
Lipari
Non molto tempo è trascorso da quando denunciavamo la farsa di un convegno sui trasporti attraverso il quale - l'amministrazione comunale e membri del governo centrale e regionale- volevano far passare per obbligata (direttiva impartita dalla UE) , la scelta della privatizzazione in blocco della Tirrenia.
A darci ragione è arrivata una smentita da parte dell'On. Tajani -commissario ai trasporti della Commissione Europea- il quale attesta che la decisione della privatizzazione in un blocco unico è una decisione autonoma del Governo italiano".
Presupponendo che il Sindaco Bruno - coadiuvato da noto esperto di giurisprudenza comunitaria- e a seguito di ripetuti incontri con il Ministro Matteoli non poteva "non sapere" la finalità della manovra Tirrenia, gli chiediamo - (non per sapere i fatti suoi ma solo per regolare i nostri)-: Mariano ma a che gioco stiamo giocando?..... abbi il coraggio di essere chiaro ed agire di conseguenza.....
dimettiti e la cittadinanza ti sarà riconoscente.
Piero Roux
Segretario Sinistra Democratica
Lipari
giovedì 2 aprile 2009
Tirrenia/Filippi (Pd):Su privatizzazione Tajani smentisce governo
"Sulla vicenda della privatizzazione di Tirrenia il commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani smentisce le bugie del Governo".
Lo afferma in una nota Marco Filippi, capogruppo del Pd in commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni a proposito delle dichiarazioni di Tajani in commissione Trasporti alla Camera. "Sono mesi - dice Filippi - che ripetiamo che il Governo ha mentito quando ha sostenuto che la privatizzazione di Tirrenia veniva fatta in un blocco unico perchè c'era un obbligo da parte dell'Unione europea. Oggi Tajani, ha clamorosamente smentito il Governo, leggendo una dichiarazione che attesta che la decisione della privatizzazione in un blocco unico è una decisione autonoma del Governo italiano". "Addirittura - ha aggiunto Filippi - Tajani ha detto che secondo la Commissione è necessaria una seria distinzione tra le rotte commerciali e quelle di servizio universale, destinando apposite risorse per sostenere le seconde che altrimenti rischiano di non poter essere esercitate da nessun operatore". "Insomma - ha concluso il senatore del Pd - Tajani conferma quello che noi, i sindaci delle isole minori, i sindacati, andiamo sostenendo da mesi, senza nuove risorse la privatizzazione di Tirrenia significa una sola cosa: meno servizi, e per alcune tratte nessun servizio, e pesanti tagli occupazionali. Abbiamo più volte chiesto chiarezza da parte del Governo, finalmente è arrivata dalla Commissione Europea, ora speriamo che si apra un tavolo di confronto serio".
Lo afferma in una nota Marco Filippi, capogruppo del Pd in commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni a proposito delle dichiarazioni di Tajani in commissione Trasporti alla Camera. "Sono mesi - dice Filippi - che ripetiamo che il Governo ha mentito quando ha sostenuto che la privatizzazione di Tirrenia veniva fatta in un blocco unico perchè c'era un obbligo da parte dell'Unione europea. Oggi Tajani, ha clamorosamente smentito il Governo, leggendo una dichiarazione che attesta che la decisione della privatizzazione in un blocco unico è una decisione autonoma del Governo italiano". "Addirittura - ha aggiunto Filippi - Tajani ha detto che secondo la Commissione è necessaria una seria distinzione tra le rotte commerciali e quelle di servizio universale, destinando apposite risorse per sostenere le seconde che altrimenti rischiano di non poter essere esercitate da nessun operatore". "Insomma - ha concluso il senatore del Pd - Tajani conferma quello che noi, i sindaci delle isole minori, i sindacati, andiamo sostenendo da mesi, senza nuove risorse la privatizzazione di Tirrenia significa una sola cosa: meno servizi, e per alcune tratte nessun servizio, e pesanti tagli occupazionali. Abbiamo più volte chiesto chiarezza da parte del Governo, finalmente è arrivata dalla Commissione Europea, ora speriamo che si apra un tavolo di confronto serio".
TIRRENIA: TAJANI, OK PRIVATIZZAZIONE DOSSIER SOTTO LENTE UE
(AGI) - Roma, 2 apr. - Giudica “solida e credibile” la scelta di privatizzare una societa’ quando e’ in crisi, ma nel merito del dossier Tirrenia il commissario ai Trasporti Antonio Tajani non si sbilancia, visto che la pratica e’ ancora sotto la lente dell’Ue. Tajani ha affrontato il tema Tirrenia durante la sua audzione oggi davanti alle commissioni Trasporti e Politiche Ue di Camera e Senato a Montecitorio. L’Ue, ha assicurato, vede con favore “l’automa” decisione del governo italiano, ma come prevede il Trattato non prende formalmente posizione.
“Il dossier Tirrenia e’ oggetto di approfondimento da parte della della Commissione europea e dei miei servizi in particolare”, ha sottolineato. “La collaborazione con le autorita’ italiane e’ eccellente”, ha assicurato, “ed e’ tuttora in corso, con alcuni aspetti che necessitano di un’analisi ulteriore, vista la complessita’ della situazione”.
Dunque, ha spiegato, “e’ per questa ragione che al momento non posso esprimere una posizione definitiva ma solo mettere a fuoco alcuni aspetti”.
La scelta di privatizzare Tirrenia, ha tenuto a sottolineare, ” e’ una decisione autonoma del Governo italiano, che la Commissione europea accoglie con favore ma rispetto alla quale non prende formalmente posizione in quanto, come disposto dall’art. 295 del Trattato, il diritto comunitario e’ neutro rispetto al regime di proprieta’ esistente negli Stati Membri”.
Rispetto al ruolo svolto oggi da Tirrenia, ha poi spiegato, “e’ importante soffermarsi sul tema dei collegamenti marittimi con le isole, specie con le isole minori”. L’Ue, ha ricordato, “prevede la possibilita’ per gli Stati Membri di stimolare, mediante sussidi, l’attivazione, da parte degli armatori presenti sul mercato, di rotte in se’ non redditizie. Ma, ha aggiunto, “l’armatore destinatario di tali sussidi dovra’ essere scelto mettendo in concorrenza tutti gli operatori interessati e quindi nel rispetto dei principi di parita’ di trattamento e non discriminazione”.
“L’identificazione delle rotte, la cui attivazione necessita di essere stimolata mediante sussidi e l’allocazione delle risorse finanziarie, necessarie spetta allo Stato membro”, ha ricordato. E’ dunque importante “chiarire la differenza tra sussidi diretti a stimolare l’attivazione di rotte non commerciali e aiuti di stato alle imprese incompatibili secondo il diritto comunitario” perche’ “hanno l’effetto di falsare la concorrenza”.
“Il dossier Tirrenia e’ oggetto di approfondimento da parte della della Commissione europea e dei miei servizi in particolare”, ha sottolineato. “La collaborazione con le autorita’ italiane e’ eccellente”, ha assicurato, “ed e’ tuttora in corso, con alcuni aspetti che necessitano di un’analisi ulteriore, vista la complessita’ della situazione”.
Dunque, ha spiegato, “e’ per questa ragione che al momento non posso esprimere una posizione definitiva ma solo mettere a fuoco alcuni aspetti”.
La scelta di privatizzare Tirrenia, ha tenuto a sottolineare, ” e’ una decisione autonoma del Governo italiano, che la Commissione europea accoglie con favore ma rispetto alla quale non prende formalmente posizione in quanto, come disposto dall’art. 295 del Trattato, il diritto comunitario e’ neutro rispetto al regime di proprieta’ esistente negli Stati Membri”.
Rispetto al ruolo svolto oggi da Tirrenia, ha poi spiegato, “e’ importante soffermarsi sul tema dei collegamenti marittimi con le isole, specie con le isole minori”. L’Ue, ha ricordato, “prevede la possibilita’ per gli Stati Membri di stimolare, mediante sussidi, l’attivazione, da parte degli armatori presenti sul mercato, di rotte in se’ non redditizie. Ma, ha aggiunto, “l’armatore destinatario di tali sussidi dovra’ essere scelto mettendo in concorrenza tutti gli operatori interessati e quindi nel rispetto dei principi di parita’ di trattamento e non discriminazione”.
“L’identificazione delle rotte, la cui attivazione necessita di essere stimolata mediante sussidi e l’allocazione delle risorse finanziarie, necessarie spetta allo Stato membro”, ha ricordato. E’ dunque importante “chiarire la differenza tra sussidi diretti a stimolare l’attivazione di rotte non commerciali e aiuti di stato alle imprese incompatibili secondo il diritto comunitario” perche’ “hanno l’effetto di falsare la concorrenza”.
Santa Marina: Porto riaperto ad aliscafi e nave NGI
Dopo che ieri in via precauzionale era stato chiuso il porto di Santa Marina Salina, "teatro" dell'incidente all'aliscafo Platone della Siremar, è stato riaperto dalla tarda mattinata di oggi alle operazioni di imbarco e sbarco di aliscafi e catamarani, così come della nave della NGI. Resta, invece, interdetto, in attesa che venga rimosso il natante incidentato, ai traghetti Siremar che vengono "dirottati" sullo scalo di Rinella.
Questo, in quanto, vista la stazza non avrebbero le condizioni per operare in sicurezza nel porto di Santa Marina.
Intanto per il Platone, svuotato di olio e carburante e messo in sicurezza attraverso gli appositi galleggiante, si resta in attesa dell'arrivo di un pontone che dovrà trasferirlo ai cantieri.
L'assenza di un mezzo ha fatto scattare in "casa Siremar" il piano a due con le conseguenti soppressioni di corse.
Lipari: Federica M. difficoltà nell'approdo a Lipari
Momenti di apprensione a Sottomonastero a Lipari durante le operazioni di approdo oggi pomeriggio del catamarano Federica M della Ustica Lines nel pontile a giorno. Il mezzo, per via di un problema ad un jet, ha avuto qualche difficoltà ad accostare alla struttura "sconfinando" con la poppa nella parte turistica della struttura portuale ma poi con il supporto di una gomena, e l'esperienza del comandante, tutto è andato per il verso giusto. Nella parte turistica era ormeggiata una piccola imbarcazione che, vista la situazione, ha mollato in fretta e furia gli ormeggi.
Una "cattiva stella" che insegue i mezzi in servizio alle Eolie o c'è qualcos'altro? (.... leggasi manutenzione)
Una "cattiva stella" che insegue i mezzi in servizio alle Eolie o c'è qualcos'altro? (.... leggasi manutenzione)
Trasferimento di chiamata sui telefonini di servizio. L'interrogazione di Sabatini
Al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno, all’Assessore alla Polizia Municipale Dott. Alfredo Biancheri e al Comandante dei VV.UU. Geologo Domenico Russo è indirizzata una interrogazione del consigliere Adolfo Sabatini avente per oggetto: Pronto intervento con trasferimento di chiamata.-
Premesso che alcune figure professionali del Comune di Lipari sono in possesso di telefonini Istituzionale e/o di protezione civile.-
Considerato che, come evidenziato in una mia precedente interrogazione, i cittadini in caso di necessità vorrebbero effettuare le segnalazioni e/o chiedere assistenza per problematiche inerenti alla sicurezza, controllo del territorio, etcc., anche al Comune di Lipari.-
Visto che i Vigili Urbani e/o a chi ha incarichi/deleghe di Protezione Civile, in caso di necessità anch’essi sono in grado di affrontare alcune problematiche, con la presente si INTERROGANO le SS.LL. come mai non è stato disposto un “trasferimento di chiamata” che dal numero telefonico del Comando Vigili o da un numero dedicato, trasferisca la chiamata sui telefonini in uso anche solo alla pattuglia dei vigili in servizio ed al responsabile di protezione civile.-
Si richiede risposta scritta.-
Cordiali saluti.-
Lipari 2.4.2009
Il Consigliere Comunale di Nuovo Giorno
Adolfo Sabatini
Premesso che alcune figure professionali del Comune di Lipari sono in possesso di telefonini Istituzionale e/o di protezione civile.-
Considerato che, come evidenziato in una mia precedente interrogazione, i cittadini in caso di necessità vorrebbero effettuare le segnalazioni e/o chiedere assistenza per problematiche inerenti alla sicurezza, controllo del territorio, etcc., anche al Comune di Lipari.-
Visto che i Vigili Urbani e/o a chi ha incarichi/deleghe di Protezione Civile, in caso di necessità anch’essi sono in grado di affrontare alcune problematiche, con la presente si INTERROGANO le SS.LL. come mai non è stato disposto un “trasferimento di chiamata” che dal numero telefonico del Comando Vigili o da un numero dedicato, trasferisca la chiamata sui telefonini in uso anche solo alla pattuglia dei vigili in servizio ed al responsabile di protezione civile.-
Si richiede risposta scritta.-
Cordiali saluti.-
Lipari 2.4.2009
Il Consigliere Comunale di Nuovo Giorno
Adolfo Sabatini
Lipari: Problematiche relative ai servizi elettrici. Autoconvocazione del consiglio comunale dalla minoranza consiliare.Emesso anche comunicato stampa
E' indirizzata al signor Presidente del Consiglio Comunale di Lipari e al segretario Generale la richiesta, da parte dei consiglieri comunali Pietro Lo Cascio, Giacomo Biviano, Sarino Centorrino,Bartolo Lauria, Adolfo Sabatini, di "Autoconvocazione del consiglio comunale “Problematiche relative ai servizi elettrici nel territorio comunale, discussioni ed eventuali determinazioni.”
I sottoscritti consiglieri comunali ai sensi e per gli effetti delle vigenti disposizioni legislative statutarie e regolamentari e del vigente regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale
Premesso
Che da alcune settimane la Società Elettrica Liparese, gestore monopolista dell’energia elettrica nell’isola di Lipari, sta provvedendo a sostituire gli obsoleti contatori a disco, elettromeccanici ad induzione, con i nuovi contatori elettronici, così come previsto dalla normativa vigente.
che notevoli sono state le proteste da parte dei cittadini per tutta una serie di disservizi che si sono verificati a fronte di costi che si sono addirittura incrementati;
Considerato
che esistono numerose possibilità per attenuare i disagi dell’utenza soprattutto verso le fasce più deboli;
Ritenuto
che il consiglio comunale debba essere posto a conoscenza di tutte le problematiche che investono la comunità eoliana;
tutto ciò premesso e considerato richiedono la convocazione (autoconvocazione) del Consiglio Comunale con il seguente
Ordine del Giorno
“Problematiche relative ai servizi elettrici nel territorio comunale, discussioni ed eventuali determinazioni.”
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale è invitato a mettere, nei modi e termini di legge, all’ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale la superiore proposta di deliberazione
GLI STESSI CONSIGLIERI HANNO EMESSO QUESTO COMUNICATO STAMPA
I consiglieri comunali dei gruppi “Nuovo giorno”, UDC ed Eolie nel cuore, prendono positivamente atto della nota inviata dai consiglieri del Faro al sindaco del Comune di Lipari ed al presidente della S.E.L. di Lipari.
L’argomento oggetto di una recente riunione con i cittadini di Quattropani era alla nostra attenzione e congratulandoci con i colleghi consiglieri per la loro tempestività rinunciamo a presentare la nostra nota sottoscrivendo in toto la loro, unendoci alle loro richieste, nella consapevolezza che investono l’intera comunità eoliana.
Riteniamo, tuttavia, di dover aggiungere un punto importante all’intera problematica chiedendo ai consiglieri del Faro di sostenere l’odierna richiesta di autoconvocazione del consiglio comunale sull’argomento presentata dai nostri gruppi.
I sottoscritti consiglieri comunali ai sensi e per gli effetti delle vigenti disposizioni legislative statutarie e regolamentari e del vigente regolamento del funzionamento del Consiglio Comunale
Premesso
Che da alcune settimane la Società Elettrica Liparese, gestore monopolista dell’energia elettrica nell’isola di Lipari, sta provvedendo a sostituire gli obsoleti contatori a disco, elettromeccanici ad induzione, con i nuovi contatori elettronici, così come previsto dalla normativa vigente.
che notevoli sono state le proteste da parte dei cittadini per tutta una serie di disservizi che si sono verificati a fronte di costi che si sono addirittura incrementati;
Considerato
che esistono numerose possibilità per attenuare i disagi dell’utenza soprattutto verso le fasce più deboli;
Ritenuto
che il consiglio comunale debba essere posto a conoscenza di tutte le problematiche che investono la comunità eoliana;
tutto ciò premesso e considerato richiedono la convocazione (autoconvocazione) del Consiglio Comunale con il seguente
Ordine del Giorno
“Problematiche relative ai servizi elettrici nel territorio comunale, discussioni ed eventuali determinazioni.”
L’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale è invitato a mettere, nei modi e termini di legge, all’ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale la superiore proposta di deliberazione
GLI STESSI CONSIGLIERI HANNO EMESSO QUESTO COMUNICATO STAMPA
I consiglieri comunali dei gruppi “Nuovo giorno”, UDC ed Eolie nel cuore, prendono positivamente atto della nota inviata dai consiglieri del Faro al sindaco del Comune di Lipari ed al presidente della S.E.L. di Lipari.
L’argomento oggetto di una recente riunione con i cittadini di Quattropani era alla nostra attenzione e congratulandoci con i colleghi consiglieri per la loro tempestività rinunciamo a presentare la nostra nota sottoscrivendo in toto la loro, unendoci alle loro richieste, nella consapevolezza che investono l’intera comunità eoliana.
Riteniamo, tuttavia, di dover aggiungere un punto importante all’intera problematica chiedendo ai consiglieri del Faro di sostenere l’odierna richiesta di autoconvocazione del consiglio comunale sull’argomento presentata dai nostri gruppi.
Il sindaco Bruno incontra gli imprenditori edili. Il geometra Sabatini plaude all'iniziativa e propone
Ieri il sindaco Mariano Bruno ha incontrato gli imprenditori edili di Lipari per fare fronte alla crisi che investe tutta l'economia e anche quel settore. Quest'oggi il geometra Adolfo Sabatini ha inviato sulla delicata problematica questa lettera al primo cittadino:
Preg.mo Sindaco Bruno,
ho apprezzato il Suo tentativo di dare sostegno all’economia Eoliana e spero che il Suo tentativo dia i frutti al più presto ed a tutte le categorie sociali ed economiche.
L’aver incontrato, per primo, gli imprenditori edili è stato molto importante in quanto sono, insieme al turismo, il perno del sistema economico di tutte le isole da Lei amministrate.
Questa volta non Le scrivo da Consigliere Comunale, ma da geometra libero professionista che da 24 anni svolge questa attività sempre e solo nelle isole Eolie.-
I miei sono due piccoli suggerimenti per consentire alle imprese di iniziare nuovi lavori ed ai tecnici avere un riscontro professionale:
1) eliminazione immediata della commissione edilizia;
2) sollecitare il rilascio del VIA relativo alle zone SIC e ZPS, visto che le pratiche da mesi giacciono sopra il tavolo del geologo Domenico Russo.-
Con i migliori saluti.-
Geometra Adolfo Sabatini
Preg.mo Sindaco Bruno,
ho apprezzato il Suo tentativo di dare sostegno all’economia Eoliana e spero che il Suo tentativo dia i frutti al più presto ed a tutte le categorie sociali ed economiche.
L’aver incontrato, per primo, gli imprenditori edili è stato molto importante in quanto sono, insieme al turismo, il perno del sistema economico di tutte le isole da Lei amministrate.
Questa volta non Le scrivo da Consigliere Comunale, ma da geometra libero professionista che da 24 anni svolge questa attività sempre e solo nelle isole Eolie.-
I miei sono due piccoli suggerimenti per consentire alle imprese di iniziare nuovi lavori ed ai tecnici avere un riscontro professionale:
1) eliminazione immediata della commissione edilizia;
2) sollecitare il rilascio del VIA relativo alle zone SIC e ZPS, visto che le pratiche da mesi giacciono sopra il tavolo del geologo Domenico Russo.-
Con i migliori saluti.-
Geometra Adolfo Sabatini
Lo Schiavo riaccende i riflettori sul pontile di Ginostra
"Pontile di Ginostra 2009" è l'oggetto di una lettera che il prof. Riccardo Lo Schiavo ha scritto a Mariano Bruno, Sindaco del Comune di Lipari, e per conoscenza a Guido Bertolaso, Capo Dipartim. Protezione Civile Roma, e a S.E. Francesco Alecci, Prefetto di Messina
Egregio sig. Sindaco,
premesso che ormai da tempo incalcolabile nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrate la popolazione e\o prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità;
premesso ancora che – cosa mai accaduta negli ultimi 25 anni!!! – il Consiglio Comunale “si rifiuta” di affrontare le questioni ginostresi ( leggasi … consiglio comunale del 25 novembre 2008);
appurato che al momento dell’inaugurazione dell’opera nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di quella realizzazione, mentre oggi gli stessi fanno a “scarica barile”, dichiarando - con una certa dose di cinico coraggio… - di non avere competenza sulla questione;
considerato che è sempre bene rimarcare il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura non sono stati causati dalla furia dei marosi (come si è voluto strumentalmente far credere!!!) bensì dai ritardi nell’esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del dott. Bertolaso;
Ritengo utile farLe una breve ma puntuale sintesi della situazione del pontile di Ginostra:
parte della testata è letteralmente distrutta;
il cassone principale - lato est - è ormai completamente staccato dal resto dell’infrastruttura, nonché totalmente privo di soletta; continua inoltre a perdere pezzi e ad essere interessato da una inesorabile azione di lento scivolamento tanto da essere sprofondato quasi al livello del mare;
dallo scorso novembre le navi di linea non possono dunque più attraccare: far arrivare a Ginostra merci voluminose e o speciali (ad esempio bombole di gas!!!) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni, ed addirittura elicotteri – (inutile sottolineare la lievitazione dei costi…);
il muraglione di protezione è spezzato in due tronconi;
alcuni degli elementi dei primi due cassoncini su cui poggia il respingente per l’attracco degli aliscafi sono fuori asse ed in parte privi di fondamenta;
la stradina che porta alle rampe di acceso al paese in alcuni tratti è stata svuotata;
e dulcis in fundo - particolare che sarebbe utile necessario verificare se è stato segnalato dal Direttore dei lavori - uno dei tetrapodi si è conficcato nel cassone principale lato ovest APRENDO UN GROSSO SQUARCIO attraverso cui il mare si farà presto strada per demolire l’unica parte rimasta intatta dell’opera
Si chiede pertanto di sapere quali provvedimenti abbia adottato e se e quali iniziative intenderà intraprendere anzitutto come Sindaco del Comune di Lipari, e dunque in ogni caso quale principale riferimento istituzionale anche per la comunità ginostrese, nonché come Commissario di Governo.
In attesa di riscontro, ma soprattutto nell’auspicio che Ginostra torni ad “esistere” per la politica eoliana, si porgono cordiali saluti.
Poiché, come noto, l’ufficio postale di Ginostra non effettua regolare servizio ormai da tempo incalcolabile, La prego volere anticipare eventuali note via fax allo 090/9812880.
premesso che ormai da tempo incalcolabile nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrate la popolazione e\o prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità;
premesso ancora che – cosa mai accaduta negli ultimi 25 anni!!! – il Consiglio Comunale “si rifiuta” di affrontare le questioni ginostresi ( leggasi … consiglio comunale del 25 novembre 2008);
appurato che al momento dell’inaugurazione dell’opera nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di quella realizzazione, mentre oggi gli stessi fanno a “scarica barile”, dichiarando - con una certa dose di cinico coraggio… - di non avere competenza sulla questione;
considerato che è sempre bene rimarcare il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura non sono stati causati dalla furia dei marosi (come si è voluto strumentalmente far credere!!!) bensì dai ritardi nell’esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del dott. Bertolaso;
Ritengo utile farLe una breve ma puntuale sintesi della situazione del pontile di Ginostra:
parte della testata è letteralmente distrutta;
il cassone principale - lato est - è ormai completamente staccato dal resto dell’infrastruttura, nonché totalmente privo di soletta; continua inoltre a perdere pezzi e ad essere interessato da una inesorabile azione di lento scivolamento tanto da essere sprofondato quasi al livello del mare;
dallo scorso novembre le navi di linea non possono dunque più attraccare: far arrivare a Ginostra merci voluminose e o speciali (ad esempio bombole di gas!!!) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni, ed addirittura elicotteri – (inutile sottolineare la lievitazione dei costi…);
il muraglione di protezione è spezzato in due tronconi;
alcuni degli elementi dei primi due cassoncini su cui poggia il respingente per l’attracco degli aliscafi sono fuori asse ed in parte privi di fondamenta;
la stradina che porta alle rampe di acceso al paese in alcuni tratti è stata svuotata;
e dulcis in fundo - particolare che sarebbe utile necessario verificare se è stato segnalato dal Direttore dei lavori - uno dei tetrapodi si è conficcato nel cassone principale lato ovest APRENDO UN GROSSO SQUARCIO attraverso cui il mare si farà presto strada per demolire l’unica parte rimasta intatta dell’opera
Si chiede pertanto di sapere quali provvedimenti abbia adottato e se e quali iniziative intenderà intraprendere anzitutto come Sindaco del Comune di Lipari, e dunque in ogni caso quale principale riferimento istituzionale anche per la comunità ginostrese, nonché come Commissario di Governo.
In attesa di riscontro, ma soprattutto nell’auspicio che Ginostra torni ad “esistere” per la politica eoliana, si porgono cordiali saluti.
Poiché, come noto, l’ufficio postale di Ginostra non effettua regolare servizio ormai da tempo incalcolabile, La prego volere anticipare eventuali note via fax allo 090/9812880.
Riccardo Lo Schiavo
Canneto : La locale associazione sollecita la sistemazione della via Mazzini
L' Associazione “Per Canneto” ha scritto una lettera al Sindaco, all'Assessore ai lavori pubblici, al Dirigente del 4° Settore e Comandante del Corpo di Polizia Municipale e al Dirigente del 3° Settore del Comune di Lipari. Oggetto: Sistemazione Via Mazzini – Canneto.
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Ci giungono, da parte dei cittadini di Canneto, abitanti nella Via Mazzini, delle segnalazioni circa il posizionamento di una rampa metallica, nel tratto finale interno del vicolo della suddetta Via che rende alquanto difficoltoso e pericoloso il transito pedonale.-
Gli stessi abitanti della zona ci hanno riferito che la rampa, a suo tempo, è stata installata per agevolare il transito di una persona, ivi residente, con difficoltà motorie che, purtroppo, è deceduta, ragion per cui la rampa in questione non avrebbe più motivo di restare in loco e dovrebbe essere rimossa al più presto possibile, prima che possa causare inconvenienti alle persone che, normalmente, transitano nel vicolo anche per recarsi nelle proprie abitazioni.-
Sempre gli stessi cittadini lamentano il fatto che la pavimentazione della Via, di cui parliamo, sia stata eseguita in modo parziale, così come si evince dalla documentazione fotografica che alleghiamo, ed invocano il completamento dell’opera al fine di uniformare il piano di calpestio e rendere sicuro ed agevole il transito pedonale.-
Per quanto sopra riteniamo si debba intervenire con la massima tempestività per eliminare gli inconvenienti segnalati e fotograficamente documentati.-
Pertanto, Vi preghiamo di voler predisporre quanto necessario per la messa in sicurezza della Via Mazzini onde scongiurare il verificarsi di incidenti alle persone che giornalmente la percorrono.-
Certi della Vs attenzione, nell’attesa, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
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Ci giungono, da parte dei cittadini di Canneto, abitanti nella Via Mazzini, delle segnalazioni circa il posizionamento di una rampa metallica, nel tratto finale interno del vicolo della suddetta Via che rende alquanto difficoltoso e pericoloso il transito pedonale.-
Gli stessi abitanti della zona ci hanno riferito che la rampa, a suo tempo, è stata installata per agevolare il transito di una persona, ivi residente, con difficoltà motorie che, purtroppo, è deceduta, ragion per cui la rampa in questione non avrebbe più motivo di restare in loco e dovrebbe essere rimossa al più presto possibile, prima che possa causare inconvenienti alle persone che, normalmente, transitano nel vicolo anche per recarsi nelle proprie abitazioni.-
Sempre gli stessi cittadini lamentano il fatto che la pavimentazione della Via, di cui parliamo, sia stata eseguita in modo parziale, così come si evince dalla documentazione fotografica che alleghiamo, ed invocano il completamento dell’opera al fine di uniformare il piano di calpestio e rendere sicuro ed agevole il transito pedonale.-
Per quanto sopra riteniamo si debba intervenire con la massima tempestività per eliminare gli inconvenienti segnalati e fotograficamente documentati.-
Pertanto, Vi preghiamo di voler predisporre quanto necessario per la messa in sicurezza della Via Mazzini onde scongiurare il verificarsi di incidenti alle persone che giornalmente la percorrono.-
Certi della Vs attenzione, nell’attesa, ringraziamo e porgiamo distinti saluti.-
Associazione “Per Canneto”
Il Presidente
Antonino Giardina
Lipari-Culia: Cantinato in fiamme, abitazione a rischio
Fiamme alle prime luci dell'alba in uno scantinato di contrada Culia a Lipari. Probabilmente a causa di un corto circuito le fiamme hanno avvolto tutto quanto si trovava all'interno, comprese alcune apparecchiature informatiche. Il propietario dello scantinato B. B., che risiede nell'abitazione sovrastante la struttura, è riuscito per fortuna a portare all'esterno alcune bombole di gas e dei contenitori di carburante. Le fiamme si sono estese anche al soffitto dello scantinato e bruciato alcune travi di legno che reggono il pavimento di una delle stanze (quella da bagno) della sovrastante abitazione. Al lavoro per domare le fiamme e per mettere in sicurezza l'immobile si sono alternate per oltre quattro ore due squadre di vigili del fuoco al comando, rispettivamente, di Alessandro Romeo e Rosario Terranova. I pompieri hanno anche evidenziato come l'incendio delle travi pone dei problemi alla stabilità dell'area sovrastante.
In tal senso nei prossimi giorni saranno effettuati dei sopralluoghi per avere un quadro preciso della situazione e avere certezze in materia di sicurezza.
In tal senso nei prossimi giorni saranno effettuati dei sopralluoghi per avere un quadro preciso della situazione e avere certezze in materia di sicurezza.
"Riapre"..parzialmente... lo Stromboli
"Riapre" parzialmente lo Stromboli. Il cratere eoliano, chiuso nei giorni scorsi in via precauzionale per un sensibile aumento dell'attività, potrà essere scalato sino ai 400 metri. L'ordinanza è stata emessa dal sindaco di Lipari Mariano Bruno su via libera dei vulcanologi e della protezione civile.
mercoledì 1 aprile 2009
"Tu staccheresti la spina?" "A chi?" L'opinione di Gianni Iacolino sul tema dell' incontro-dibattito sul testamento biologico
(dott. Giovanni Iacolino) TU STACCHERESTI LA SPINA?" "A CHI?" SAREBBE STATO, QUANTO MENO, DOVEROSO AGGIUNGERE !
TITOLO FUORVIANTE, COSI' COME FUORVIANTI, INGANNEVOLI E TENDENZIOSI SONO STATE MOLTE DELLE TRASMISSIONI TELEVISIVE CHE HANNO TRATTATO L'ARGOMENTO.
SPERO IN UNA TRATTAZIONE E IN UN DIBATTITO ILLUMINATO, DOVE SI POSSANO CONFRONTARE IDEE, EMOZIONI, SENTIMENTI, I PIU' VARI E CONTRASTANTI, MA SEMPRE SCEVRI DA FANATISMI E DOGMI, CHE TANTO PESO ANCORA ESERCITANO SULLA SFORZO DI CRESCITA CIVILE DI UNA SOCIETA'.
DOTT. GIOVANNI IACOLINO
TITOLO FUORVIANTE, COSI' COME FUORVIANTI, INGANNEVOLI E TENDENZIOSI SONO STATE MOLTE DELLE TRASMISSIONI TELEVISIVE CHE HANNO TRATTATO L'ARGOMENTO.
SPERO IN UNA TRATTAZIONE E IN UN DIBATTITO ILLUMINATO, DOVE SI POSSANO CONFRONTARE IDEE, EMOZIONI, SENTIMENTI, I PIU' VARI E CONTRASTANTI, MA SEMPRE SCEVRI DA FANATISMI E DOGMI, CHE TANTO PESO ANCORA ESERCITANO SULLA SFORZO DI CRESCITA CIVILE DI UNA SOCIETA'.
DOTT. GIOVANNI IACOLINO
Filicudi: Gesto tipicamente mafioso. Gatto nero impiccato alla tettoia di un geometra di una impresa catanese
(Peppe Paino) Hanno ammazzato un povero gatto nero e lo hanno appeso, legandolo per le zampe posteriori, e quindi a testa in giù, ad una delle travi della tettoia della casa, di contrada Rocca di Ciauli, dove risiede temporaneamente il geometra di una impresa catanese. Anche se sull’isola si tende stranamente a minimizzare e si parla di uno scherzo ( ma se fosse così sarebbe come minimo opera di folli) nella sostanza e per riportare ogni fatto nella propria dimensione, ci sono i presupposti per definire l’accaduto un vero e proprio atto intimidatorio, tip icamente mafioso. E’ stato compiuto da ignoti, la notte scorsa, nei confronti, per l’esattezza, di C. M., tecnico della “Di Bella Costruzioni” di Catania, impresa che unitamente alla “Geo tech Italia”, si sta occupando della sistemazione e riqualificazione, su appalto comunale, dei siti archeologici di Filicudi tra le località di Filobraccio e Capo Graziano. In quella abitazione di Rocca di Ciauli ci sta lui. Gli operai, esterni, alloggiano altrove. Valuteranno, in base agli elementi raccolti, i Carabinieri della locale stazione diretta dal maresciallo Andrea Scardino. Elementi che, a dir la verità, non sono mancati di recente. Il geometra, definito da chi lo conosce zelante e professionale, ieri mattina ha anche trovato le ruote della sua auto, parcheggiata nei pressi dell’abitazione, sgonfie. E che sorpresa qualche giorno prima: Aveva trovato il suo furgone al porto, addirittura, s u dei blocchi; le ruote sistemate sul tetto e un finestrino rotto. Ed ancora, sempre pochi giorni fà, sono state sgonfiate le gomme del muletto dell’impresa nell’area del cantiere al porto. Insomma, c’è più di qualcosa che non torna tant’è che oggi è previsto l’arrivo del titolare della ditta, Daniele Di Bella che, giustamente, intende vederci chiaro. C’è poco, comunque, da stupirsi. Filicudi, che d’inverno diventa come altre realtà eoliane, un ‘isola nell’isola, negli ultimi anni è spesso giunta alla ribalta delle cronache per una sequela di furti e atti vandalici che come si ricorderà, non risparmiarono, con il taglio delle gomme d’auto, anche il compagno dell’ex ministro Giovanna Melandri
"Tappa" straordinaria della Laurana a Lipari per trasferire a Salina i vigili del fuoco. Intanto, va avanti l'inchiesta sull'incidente al Platone
Come anticipato da Eolie news i vigili del fuoco del distaccamento di Lipari hanno raggiunto l'isola di Salina per liberare con le idrovore l'aliscafo Platone della Siremar dall'acqua che sta imbarcando dopo essere finito stamani contro la struttura portuale di Santa Marina Salina.
I vigili del fuoco, al comando di Giuseppe Abbate, sono partiti da Lipari alle 17 e 25 con la nave "Laurana" della Siremar che ha effettuato la "tappa" liparese proprioper imbarcare i pompieri.
A Salina intanto il comandante del Circomare Lipari Luca Politi ha provveduto ad interrogare il comandante Pollicino del Platone i componenti l'equipaggio
I vigili del fuoco, al comando di Giuseppe Abbate, sono partiti da Lipari alle 17 e 25 con la nave "Laurana" della Siremar che ha effettuato la "tappa" liparese proprioper imbarcare i pompieri.
A Salina intanto il comandante del Circomare Lipari Luca Politi ha provveduto ad interrogare il comandante Pollicino del Platone i componenti l'equipaggio
Vigili del fuoco in "soccorso" del Platone
I vigili del fuoco di Lipari stanno per trasferirsi nell'isola di Salina per intervenire con le idrovore sull'aliscafo Platone della Siremar che, dopo essere andato a sbattere contro il molo di sottoflutto del porto salinaro, sta imbarcando acqua. Lo ha dichiarato a Eolienews il comandante del Circomare Lipari Luca Politi circa trenta minuti fa al rientro da Salina.
"L'intervento dei vigili del fuoco- ci ha dichiarato- si rende necessario per liberare il natante dall'acqua che sta imbarcando".
Lo stesso comandante Politi ci ha informato che in serata, si pensa alle diciotto, arriveranno a Salina delle strutture galleggianti che saranno poste sotto l'aliscafo Platone (lo vediamo nella foto inviataci da Domenico Bartolo Giuffrè) onde impedire che questo possa affondare.
Santa Marina Salina: Porto chiuso sino alla rimozione del platone
Resterà interdetto all'approdo dei mezzi di linea il porto di Santa Marina Salina sino a quando non sarà rimosso l'aliscafo Platone della Siremar finito stamane, intorno alle dieci e venti, contro il molo di sottoflutto per un probabile guasto all'invertitore. Non vi sono, infatti, le condizioni per poter operare in sicurezza.
La comunicazione è stata inoltrata alle società di navigazione da parte del comandante del Circomare Lipari Luca Politi che, immediatamente, subito dopo l'incidente, ha raggiunto con i suoi uomini l'isola. Comunicazione per procedere celermente alla rimozione del mezzo è stata inoltrata alla Siremar. Nel frattempo il Platone con tutta una serie di cime(vedi foto) è stato saldamente ormeggiato alla struttura portuale per evitare che potesse scivolare verso il basso e quindi semi-affondare.
Nel periodo in cui il porto di Santa Marina resterà off-limits i mezzi di linea diretti verso quello scalo opereranno, cosa che sta già avvenendo, nella frazione di Rinella.
Salina non è nuova ad incidenti in mare, così come d'altronde anche Lipari e Vulcano. L'ultimo, nell'isola verde, era stato quello del "Gigliola M", finito, un anno e mezzo fà, sugli scogli della Cala del Brigantino. Anche quella volta, come oggi, senza alcuna conseguenza per i passeggeri.
Un consiglio comunale per Ginostra. La richiesta di UDC, Nuovo Giorno, Eolie nel cuore
Una nota relativa alle problematiche di Ginostra e sulla necessità di un consiglio comunale ad hoc è stata inviata al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari dai consiglieri dell'UDC, di Nuovo Giorno ed Eolie nel cuore.
Gentile Presidente,
Solo a seguito di una dura presa di posizione dei cittadini di Ginostra si è ottenuta un’adeguata attenzione (vedi articolo su la Gazzetta del Sud di oggi) sul disagio che gli stessi vivono quotidianamente, e ciò non può che costituire un fatto positivo, anche alla luce del totale disinteresse verso le sorti della frazione finora dimostrato dall’amministrazione comunale di Lipari.
I ginostresi hanno sottolineato, peraltro, come il consiglio comunale si sia rifiutato di affrontare i problemi che riguardano la loro frazione, anche con un semplice ma opportuno atto di presenza per una “presa visione” dello stato di abbandono in cui versa la stessa.
È il caso di rammentarLe come, su iniziativa dei consiglieri di minoranza, già all’indomani della mareggiata del 22 novembre 2008, durante la quale il molo della frazione è stato definitivamente messo fuori uso, sia stata presentata dagli scriventi una mozione con l’esplicita richiesta di dedicare un punto all’ordine del giorno di quel consiglio a Ginostra.
Affrontare una discussione, in quel momento delicato, avrebbe certamente contemplato la proposta di aggiornare i lavori direttamente nella frazione, venendo incontro alle giuste istanze dei nostri concittadini, così come è stato fatto per i cittadini di Acquacalda.
La mozione era stata condivisa e votata anche dai rappresentanti della maggioranza, ma nel corso della seduta il collega Casilli, come ormai sua consuetudine, ha proposto e fatto approvare una “pregiudiziale” sull’argomento, rimandando la trattazione “a data da destinarsi”.
Sarebbe opportuno e urgente, a nostro avviso, che il riserbo della Presidenza sulla “destinazione” di tale data possa essere finalmente sciolto, anche per dare un segnale tangibile che il consiglio comunale di Lipari non è un luogo avulso e distante dalle istanze e dalle aspettative dei cittadini che dovrebbe rappresentare, inclusi i pochi, sfortunati, dimenticati e bistrattati abitanti di Ginostra.
Auspicando che la presente abbia un pronto e cortese riscontro della Presidenza, Le porgiamo distinti saluti
i consiglieri dei gruppi
Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno, UDC
Gentile Presidente,
Solo a seguito di una dura presa di posizione dei cittadini di Ginostra si è ottenuta un’adeguata attenzione (vedi articolo su la Gazzetta del Sud di oggi) sul disagio che gli stessi vivono quotidianamente, e ciò non può che costituire un fatto positivo, anche alla luce del totale disinteresse verso le sorti della frazione finora dimostrato dall’amministrazione comunale di Lipari.
I ginostresi hanno sottolineato, peraltro, come il consiglio comunale si sia rifiutato di affrontare i problemi che riguardano la loro frazione, anche con un semplice ma opportuno atto di presenza per una “presa visione” dello stato di abbandono in cui versa la stessa.
È il caso di rammentarLe come, su iniziativa dei consiglieri di minoranza, già all’indomani della mareggiata del 22 novembre 2008, durante la quale il molo della frazione è stato definitivamente messo fuori uso, sia stata presentata dagli scriventi una mozione con l’esplicita richiesta di dedicare un punto all’ordine del giorno di quel consiglio a Ginostra.
Affrontare una discussione, in quel momento delicato, avrebbe certamente contemplato la proposta di aggiornare i lavori direttamente nella frazione, venendo incontro alle giuste istanze dei nostri concittadini, così come è stato fatto per i cittadini di Acquacalda.
La mozione era stata condivisa e votata anche dai rappresentanti della maggioranza, ma nel corso della seduta il collega Casilli, come ormai sua consuetudine, ha proposto e fatto approvare una “pregiudiziale” sull’argomento, rimandando la trattazione “a data da destinarsi”.
Sarebbe opportuno e urgente, a nostro avviso, che il riserbo della Presidenza sulla “destinazione” di tale data possa essere finalmente sciolto, anche per dare un segnale tangibile che il consiglio comunale di Lipari non è un luogo avulso e distante dalle istanze e dalle aspettative dei cittadini che dovrebbe rappresentare, inclusi i pochi, sfortunati, dimenticati e bistrattati abitanti di Ginostra.
Auspicando che la presente abbia un pronto e cortese riscontro della Presidenza, Le porgiamo distinti saluti
i consiglieri dei gruppi
Eolie nel Cuore, Nuovo Giorno, UDC
Le foto del Platone contro il molo di Salina
Vi proponiamo alcune foto (in parte di Antonio Brundu) che ritraggono l'aliscafo Platone della Siremar "ormeggiato" sul molo di Salina
Salina: Aliscafo contro il molo. Per fortuna nessun ferito. Chiuso momentaneamente lo scalo
E' finita contro il molo di sottoflutto della banchina di Santa Marina Salina la corsa dell'aliscafo Platone della Siremar che proveniva da Rinella e subito dopo avrebbe dovuto raggiungere Lipari per effettuare il collegamento delle undici con Vulcano-Milazzo. L'incidente si è verificato intorno alle 10 e 20 per un probabile guasto all'invertitore. A bordo del mezzo, capitanato da Andrea Pollicino, vi era soltanto un passeggero che non ha riportato alcun danno. Trentadue passeggeri erano invece sbarcati in precedenza a Rinella. Il mezzo veloce ha fortemente danneggiato l'area di prua e sta imbarcando acqua. Operazioni sono in corso per tentare di imbracarlo onde evitarne, in attesa dell'arrivo del pontone, il semiaffondamento. Il Circomare Lipari, che ha avviato un'inchiesta, ha disposto al momento la chiusura del porto ai mezzi marittimi in conseguenza dello spazio ridotto che non consente operazioni in sicurezza. Il traffico marittimo è stato spostato sullo scalo di Rinella. Nel previsto collegamento da Lipari per Vulcano-Milazzo è subentrato l'aliscafo Atanis.
Pasqua tra le polemiche? E' "guerra" tra bande musicali?
Si preannuncia una Pasqua tra le polemiche. Almeno per quanto riguarda l'accompagnamento della banda musicale alla processione. Ciò nasce dal fatto che a Lipari le bande musicali, da qualche mese, sono ritornate ad essere due. Oltre alla "Città di Lipari" è stata rifondata la banda "San Bartolomeo".
Banda, quest'ultima, che ha già accompagnato ben tre processioni e che, stando ai contatti avviati con chi materialmente organizza la processione della domenica di Pasqua avrebbe dovuto acompagnare anche la processione del Cristo Risorto e della Madre. Prestazione, che stando alle ristrettezze economiche del momento, previo accordo con il privato che organizza questa festa, sarebbe stata fornita a titolo gratuito. (ndd. erroneamente avevamo scritto che la processione è organizzata dalla Confraternita di Santa Croce, ci è stato chiarito, invece, che si tratta di un privato che agisce come tale anche se fa parte della Confraternita. Dell'errore ci scusiamo con gli interessati e con i lettori)
Abbiamo scritto "avrebbe dovuto accompagnare" in quanto il fatto non appare più così scontato. Negli ultimi giorni si registrano, infatti, mezze "marce indietro", ipotesi surreali (e assolutamente improponibili) su organizzazioni particolari della tradizionale e seguitissima processione, proposte sulla contestuale presenza una doppia banda (Città di Lipari e San Bartolomeo).
Le voci riportate in questo articolo sono al momento solo "soffi di vento". "Soffi di vento" che parlano di una "guerra di bande". Fuori luogo in qualsiasi momento, ancor di più in una processione come quella di Pasqua che rappresenta il trionfo della pace, del bene sul male.
Precisando che, ovviamente, in tutto questo la Chiesa, la parte religiosa non c'entra assolutamente nulla, restiamo con le "antenne" dritte pronti ad ascoltare, recepire queste e quelle ragioni, nell'interesse solo ed esclusivo di una processione storica ed altamente religiosa per la nostra collettività.
martedì 31 marzo 2009
Il presidente del consiglio Pino Longo sollecita un intervento sul pontile ex Italpomice
Il presidente del consiglio comunale Pino Longo ha trasmesso oggi ai dirigenti del 3° e 4° settore, e per conoscenza al sindaco e al comandante dell'Ufficio Circondariale marittimo di Lipari, l'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale il 17 febbraio e relativo al relitto del pontile privato di Acquacalda.
Longo ha accompagnato l'odg con questa sua lettera:
Il consiglio comunale di Lipari, nella seduta del 17 febbraio scorso tenutosi nella frazione di Acquacalda, dopo un’ampia discussione sulla problematica determinata dalla mancata rimozione del relitto del pontile di proprietà privata semidistrutto dalle mareggiate, ha approvato un ordine del giorno sull’argomento.
Al fine di dare concreta attuazione alla volontà del civico consesso, ritengo opportuno fornire le seguenti osservazioni:
1) Il Presidente della Provincia Regionale di Messina, presente ai lavori consiliari, ha dichiarato la propria disponibilità a mettere a disposizione i propri tecnici per un accertamento congiunto con quelli comunali. Il rappresentante dell’amministrazione provinciale, nella stessa riunione, ha assunto l’impegno per l’anticipazione della somma necessaria, nel rispetto delle procedure tecniche e amministrative per i lavori di rimozione del pontile stesso.
2) il pontile “sembrerebbe appoggiato” su una vecchia costruzione e sovrasta parzialmente, con le sue precarie strutture, la strada principale in pieno centro abitato. Lo stato di corrosione della base dei pilastri di ferro è tale che non occorre essere dei tecnici per comprendere che si è in presenza di un manufatto che potrebbe cedere e trascinare i rottami sulla strada pubblica e sull’adiacente spiaggia con conseguente gravissimo pericolo per la pubblica incolumità.
Alla luce di quanto sopra appare necessario, onde evitare il ripetersi di precedenti analoghe inadempienze e "scaricabarile" tra enti e organi vari, come nel caso dei relitti di vecchi pontili in località Campobianco, Pietra Liscia e Spiaggia Arena nell’isola di Lipari, ricorrere all’adozione immediata di urgenti provvedimenti.
Infatti ancora oggi giacciono negli specchi d’acqua antistanti le predette località i relitti dei precari pontili di ferro abbandonati da decenni. In particolare in località Pietraliscia, di uno dei vecchi pontili, rimangono solo i resti delle travi di ferro conficcate nel fondo del mare, corrosi ed appuntiti, non piu’ visibili in superficie perché leggermente sommersi e pertanto pericolosissimi. I numerosi diportisti e i bagnanti che, nonostante l’ordinanza adottata dall’autorità marittima, accedono alla spiaggetta anche con miniscule imbarcazioni (canotti, pedalò…) non sono informati di ciò data l’assoluta mancanza di idonea segnalazione. Pertanto anche un semplice tuffo potrebbe avere conseguenze tragiche.
Per queste località, di fronte a tali situazioni di pericolo denunciate infinite volte nella sostanza, si è registrata soltanto l’emanazione dell’ordinanza della Capitaneria di Porto ancora vigente che dichiara l’inagibilità dei pontili, vieta la balneazione e alcune attività marittime e interdice la zona di mare alla navigazione marittima, alla sosta ecc. Nel caso del pontile di Acquacalda la stessa autorità marittima con propria ordinanza ha ritenuto di adottare un provvedimento analogo senza prevedere la rimozione.
Proprio oggi è stato segnalato che un nastro trasportatore, lungo alcune decine di metri, è caduto giu’ dal pontile probabilmente trascinato dal vento e occupa una notevole porzione di spiaggia.
Si chiede pertanto di intervenire, anche per la rimozione del nastro, comunicando il nominativo del responsabile del procedimento per gli interventi richiesti.
La presente viene trasmessa al Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo al fine di valutare l’opportunità di ordinare, ad integrazione del provvedimento già adottato, la rimozione delle parti di pontili ricadenti nell’artea demaniale di esclusiva competenza. Ritengo, infatti, che non sia giustificata la permenanza di un manufatto ormai privo di qualunque funzione se non quella di arrecare danno al paesaggio, all’economia della frazione e soprattutto all’incolumità pubblica.
Non sussistendo i presupposti per il mantenimento della concessione demaniale relativa al pontile in questione, confido in un sollecito pronto riscontro alla presente, anche al fine di evitare gravi responsabilità nel caso di danni a terzi.
Il presidente del consiglio
Pino Longo
Eolie: Disagi nei collegamenti. Studenti raggiungono Stromboli con una imbarcazione privata
A causa del vento di scirocco alle Eolie si registrano difficoltà nei collegamenti in particolare verso le isole minori.
Si apprende inoltre che una scolaresca, di 40 persone, dopo aver tentato invano di raggiungere da Ginostra Stromboli con i mezzi di linea, ha noleggiato una imbarcazione privata, arrivando nell'isola.
A Lipari, dove nel porto colpisce in pieno lo scirocco, gli aliscafi e i catamarani di Siremar e Ustica Lines alternano l'approdo ora al molo a giorno ora a Punta Scaliddi.
(nella foto: Catamarano approda al pontile a giorno alle 19.04)
Sindacati critici verso la privatizzazione di Tirrenia. Ma Matteoli insiste: è una richiesta di Bruxelles
Sulle pagine di Italia Oggi più esponenti dei sindacati esprimono viva preoccupazione per la privatizzazione di Tirrenia il cui bando, come noto, dovrebbe essere pubblicato a fine aprile. I timori sono tanto sul fronte occupazione che sulla questione della continuità territoriale.Intervenendo sul tema, il ministro dei Trasporti, Matteoli, ha sottolineato come la privatizzazione sia richiesta in maniera pressante da Bruxelles.Ad oggi presso il ministero c'è un tavolo permanente su Tirrenia, non vi partecipano ancora i sindacati "ma presto saranno convocati", ha assicurato il ministro
Difensore civico a Lipari: Ricorso straordinario di otto consiglieri all'Assessorato agli Enti Locali
Un Ricorso Straordinario sulla questione "difensore civico" è stato presentato all' ASSESSORATO REGIONALE ENTI LOCALI DELLA REGIONE SICILIANA da otto consiglieri comunali di Lipari.
IL TESTO:
I sottoscritti Consiglieri Comunali facenti parte del Comune di Lipari
PROPONGONO
A codesto Onorevole assessorato, ricorso straordinario
CONTRO
Il Comune di Lipari in persona del Sindaco protempore
PER L’ANNULLAMENTO
Previa sospensione della deliberazione del Consiglio Comunale di Lipari n. 31 del 26 febbraio 2009, con la quale è stata revocata in autotutela la deliberazione del 06/02/2009 n. 14, con la quale il Consiglio Comunale, aveva eletto l’avv. Emanuele Carnevale, difensore civico del Comune stesso, e di tutte le deliberazioni successivamente assunte dal Consiglio Comunale di Lipari, per l’elezione, in data 15.03.2009, dell’avv. Francesco Rizzo, quale difensore civico, con deliberazione resa immediatamente esecutiva.
FATTI
Con delibera consiliare n. 85 del 19/12/2007 il Comune di Lipari ha eletto l’Avv. Annachiara La Cava quale difensore civico dello stesso Ente. Tuttavia, con nota Racc. del 22/05/2008 l’Avv. La Cava ha comunicato la sua impossibilità ad accettare l’incarico de quo.
Pertanto, il Comune di Lipari ha deliberato di procedere alla nomina di un nuovo difensore civico.
Il consiglio comunale, con deliberazione n. 14 del 06/02/2009 ha eletto all’unanimità dei presenti difensore civico del Comune di Lipari l’avvocato Emanuele Carnevale (professionista in possesso di tutti i requisiti tecnico/morali per ottenere la nomina de quo, decano del Foro di Lipari) con il riconoscimento esclusivamente di un rimborso spese pari ad € 3.000,00 IVA esclusa annue.
Il Segretario Comunale nel corso della seduta, della votazione e della successiva proclamazione, non ha rilevato, né anticipatamente, né posteriormente al voto espresso, alcuna illegittimità per la decisione manifestata a scrutinio segreto, tanto è vero che, da parte del Presidente pro-tempore è stata proclamata l’elezione del difensore civico1. La deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva il 24/02/2009.
Nei giorni successivi alla deliberazione del 6 febbraio 2009 l’Avv. Carnevale ha inviato all’Ufficio legale del Comune di Lipari una nota ove lo stesso rende noto che anche se non vi sono cause di incompatibilità tra la sua professione e la nomina di difensore civico, lo stesso provvederà al più presto a rinunciare al patrocinio su ogni ed eventuale giudizio contro e nei confronti del Comune di Lipari.
Nei medesimi giorni un gruppo di consiglieri comunali, assenti alla seduta del 06.02.2009, ha presentato una richiesta di autoconvocazione che ha condotto il Presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio in seduta urgente il 26 febbraio 2009, con all’oggetto il solo punto sul difensore civico, più specificatamente: revoca in autotutela della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009.
In apertura di seduta gli scriventi hanno fatto rilevare numerose eccezioni in merito all’urgenza ed allo stesso concetto di autotutela, posto per la revoca della deliberazione del 6 febbraio 2009.
Innanzi tutto per “Autotutela” si intende, genericamente, il potere della Pubblica Amministrazione di rettificare o annullare un atto riconosciuto, in fase di riesame, non corretto. Tale annullamento d’ufficio trova la propria disciplina positiva nell’art. 21 della L. 241/1990, più precisamente all’art. 21-octies e 21-nonies.
L'art. 21 nonies comma 1, l. n. 241 del 1990, recependo principi di remota origine giurisprudenziale, stabilisce che la potestà di annullamento di atti amministrativi presuppone l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e prescrive che, nella ponderazione di tale interesse, debba venire considerato anche quello dei soggetti privati coinvolti dall'azione amministrativa e debba aversi un particolare riguardo per l'affidamento eventualmente creatosi in capo a costoro per effetto del trascorrere del tempo.
Ma quali erano le ragioni di interesse pubblico nel caso della delibera n. 14 del 6 febbraio 2009?
Sussistevano questi rilevanti ragioni di interesse pubblico per procedere all'annullamento della delibera del 6 febbraio 2009?
La proposta era, a parere degli scrivente, assolutamente carente sulle ragioni di interesse pubblico. L’interesse pubblico, a parere degli scriventi, era nel dare al Comune di Lipari un Difensore Civico atteso da anni per difendere i cittadini dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli e in tutti i settori. Appare oltremodo equivoca la richiesta del Sindaco all’avvocato dell’Ente ed al Segretario Generale sulla regolarità dell’atto deliberativo, richiesta che parte dal sindaco e non da presidente del consiglio.
Ulteriore elemento di contestazione è stato quello dell’avvenuta esecutività della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009. Al riguardo, si precisa che la deliberazione è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
Il Consiglio Comunale, nonostante le sopra riportate eccezioni, non sono ha proceduto alla revoca in autotutela della Delibera Consiliare n. 14/2006 ma ha contestualmente proceduto all’elezione del nuovo difensore civico, per il quale hanno ottenuto n. 8 voti il Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e n. 3 preferenze l’Avv. Francesco Rizzo.
Sentiamo, in questa sede, l’esigenza di puntualizzare una serie, a nostro parere, di manifeste irregolarità commesse da parte degli organi comunali.
A) Prioritariamente la Convocazione (prot. N. 6063 del 23 Febbraio 2008) del Consiglio Comunale convocato in sessione urgente per il 26 Febbraio alle ore 10,30 aveva ad oggetto un unico punto all’ordine del giorno “Revoca in autotutela delibera Consiliare n. 14 del 06.02.2009 recante : Elezione del Difensore Civico del Comune di Lipari” e non conteneva nell’elenco degli argomenti da trattare la NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO. L’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari prevede che ad apertura di seduta possa essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari. Tale proposta, va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari 2.
Appare evidente che l’unico argomento che poteva prevedere una deliberazione era la “Revoca della Delibera n. 14/2006” in quanto unico argomento inserito nell’elenco degli affari del Consiglio Comunale e non già la Nomina di un “nuovo” Difensore Civico, argomento non inserito nella predetta convocazione, per il quale si sarebbe dovuta votare l’ammissione nel dibattito consiliare (circostanza che non si è verificata) e comunque si sarebbe potuto produrre soltanto un Ordine del Giorno ai sensi dell’art. 37 del Regolamento Consiliare, non già un atto Deliberativo, così come avvenuto nella seduta del 26 Febbraio 2008.
B) A conferma di quanto affermato in precedenza, l’art. 31 comma 3-ter della Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 dispone che “Nessuna proposta può essere sottoposta a Deliberazione se non sia stata iscritta all’Ordine del Giorno”. L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Giovedì 26 Febbraio (giusta Convocazione prot. n. 6063 del 23 Febbraio 2008) riportava quale unico e solo argomento da trattare la “REVOCA IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERAZIONE N. 14/2009…” e non certamente l’elezione del Difensore Civico.
C) ulteriore errore commesso nel corso della seduta del 26.02.09, a parere degli scriventi, deriva dalla mancata esecutività della delibera di revoca in autotutela del Difensore Civico. Infatti, nella seduta de quo, non è stata posta ai voti, successivamente alla revoca, l’immediata esecutività della Delibera, come tra gli altri confermato inequivocabilmente dai Consiglieri Comunali Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini, che pur non avendo partecipato alla votazione di revoca, erano presenti (dietro la balaustra) al proseguimento dei lavori ed alla successiva votazione per il difensore civico.
In considerazione di ciò appare difficilmente comprensibile come abbia potuto il Presidente del Consiglio far procedere alla votazione del nuovo difensore Civico nella seduta di Giovedì 26 Febbraio stante l’inefficacia della revoca suddetta, così come per le medesime ragioni appare discutibile la successiva convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’elezione del difensore Civico.
Ulteriore elemento di valutazione è il fatto, del tutto inspiegabilmente, che l’Avv. Carnevale soltanto per tramite degli organi di stampa è venuto a conoscenza delle vicende relative alla seduta del Consiglio Comunale del 26/02/2009;
Stante la palese illegittimità dei provvedimenti sopra riportati i ricorrente propongono ricorso per i seguenti motivi di
DIRITTO
I – violazione e falsa applicazione dell’art. 134 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000 e dell’art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto Comunale del Comune di Lipari. Eccesso di potere – Difetto assoluto di motivazione – Sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta – difetto di istruttoria.
A ciò si aggiunga, illegittimità del provvedimento impugnato per avere il Consiglio comunale di Lipari, disposto l’annullamento di un atto dallo stesso ritenuto non esecutivo quando lo stesso era divenuto formalmente esecutivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 134 del D.L. n. 267/2000 ( e già prima ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 della legge 142/90 recepita dalla regione Sicilia con L.R. n:48/1991). Infatti l’art. 134 indicato, prevede che “… le deliberazioni non soggette a controllo necessario e non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione,”
Nella fattispecie in esame, la deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva, ai sensi della normativa vigente, il 24/02/2009.
Per tanto non si riesce a comprendere, come il Consiglio Comunale alla data del 26/02/2009, abbia potuto ritenere non esecutiva la deliberazione n. 14 del 06/02/2009.
Orbene, appare fondamentale a questo punto osservare un ulteriore consistente errore commesso dal Consiglio Comunale che rende illegittimo, errato ed inapplicabile l’ultimo provvedimento adottato in data 26/02/2009.
L’Amministrazione, infatti titola la deliberazione n. 31/09 “revoca in autotutela della deliberazione n. 14 06/02/2009. il suddetto atto è stato adottato, a dire della P.A., in quanto sono state riscontrate, delle violazioni di legge nella nomina de quo.
Tuttavia, il Consiglio Comunale ha errato grossolanamente, in quanto ove avesse voluto annullare l’atto per vizi di legge avrebbe dovuto provvedere con l’annullamento in autotutela e non alla revoca.
Com’è noto, infatti la revoca è il ritiro con efficacia ex nunc di un atto “inopportuno” per una diversa valutazione delle esigenze di interesse pubblico, che furono tenute presenti al momento dell’emanazione dell’atto stesso.
L’annullamento mira, invece, alla eliminazione di un atto affetto da vizi di legittimità ed invalido sin dal momento della sua emanazione. Per tanto, mentre l’annullamento è teso alla eliminazione di un atto ritenuto illegittimo per contrasto con norme di legge, la revoca è il ritiro di un atto per ragioni di opportunità, ossia perché l’Amministrazione ha ritenuto più conveniente l’eliminazione dell’atto stesso.
Nel caso di specie, è evidente come il Consiglio Comunale abbia adottato un atto erroneamente di revoca, quando sarebbe stato corretto un atto di annullamento, ove vi fossero state davvero delle illegittimità. E, comunque ove la P.A. avesse inteso adottare un atto di revoca, lo stesso sarebbe illegittimo, perché palesemente in contrasto con l’art. 60 dello statuto che disciplina la nomina del difensore civico e che certamente non consente in seguito alla nomina stessa, la valutazione di nuove ragioni di opportunità, trattandosi di un incarico fiduciario concesso dal Consiglio Comunale.
Inoltre, in virtù di quanto previsto dall’art. 97 della Costituzione “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e, l’imparzialità dell’Amministrazione”.
Nella fattispecie in esame non è stato rispettato il principio del buon andamento e della imparzialità. Infatti, la P.A. con l’atto adottato il 26/02/2009 ha violato il principio del “contrarius actus” non adottando per la revoca lo stesso procedimento seguito per l’adozione della deliberazione n. 14/09.
La giurisprudenza è pacifica nel ritenere che “il principio del “ contrarius actus”- secondo cui le determinazioni amministrative che incidono su provvedimenti pregressi modificandoli devono seguire lo stesso iter formativo dell’atto al quale accedono e su quale si ripercuotono – nella su applicazione al caso dell’annullamento o della revoca di un atto pregresso, comporterebbe che l’atto di autotutela, debba essere adottato con le medesime formalità procidimentali seguite per l’adozione dell’atto rimosso, in quanto la funzione amministrativa dovrebbe essere di contenuto identico, se pure di segno opposto, a quella applicata in precedenza” (cfr. T.A.R. Campania- Salerno sez I 23/07/07/2004 n. 7152) ed ancora “il principio del contrarius actus richiede che, in sede di ritiro di un precedente provvedimento, l’amministrazione è tenuta a rispettare l’iter procidimentale previsto per l’emanazione del provvedimento ritirato” (cfr T.A.R. Lazio – Roma sez II 07/06/2006 n.4367).
Nella fattispecie in esame, non è stato applicato il principio del contrarius actus.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha adottato il secondo provvedimento incurante delle ordinarie norme sul provvedimento provvedendo esclusivamente ad adottare in fretta l’atto di revoca, senza avere, per altro il numero di voti necessario.
Fatto strano, per altro, da segnalare, e che il Consiglio Comunale, si è adoperato, in fretta e furia a richiedere la votazione per l’elezione di un nuovo difensore civico senza prima pubblicare la deliberazione di revoca.
A ciò si aggiunga, che del tutto inspiegabilmente, il Consiglio Comunale, ha concesso, alla deliberazione n°31 del 26/02/2009 la immediata esecutività senza attendere la pubblicazione dell’atto come per legge.
Com’è noto, tale tipologia di deliberazione non trova alcun riscontro normativo per permettere la sua dichiarazione di immediata efficacia esecutiva, dovendo questa percorrere l’iter della pubblicazione e del decorso di giorni dieci dalla stessa, poiché non si vedono quali motivi d’urgenza potessero giustificare una tale decisione.
Appare in ogni caso non contestabile ed inequivocabile quanto accaduto nel parere espresso dalla ragioneria del Comune di Lipari in riferimento alla deliberazione n°31 del 26/02/2009, poiché in detto parere si rileva che lo stesso è stato sbarrato e che proprio in data 26/02/2009, al di sopra del già avvenuto sbarramento, il Dirigente, ha apposto il Suo parere.
Appare, altrettanto inequivocabile, che nella seduta dell’08/03/2009 e nella seduta del 15/03/2009, segnatamente i Consiglieri Comunali, Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini hanno espressamente, per piu’ volte, fatto redigere a verbale, che la deliberazione del 26/02/2009, n°31 dichiarata erroneamente immediatamente esecutiva, effettivamente non lo era.
Quanto sopra, risulta documentato dal verbale redatto alla data del 26/02/2009, dal quale testualmente evincesi: effettuata all’uopo la votazione per alzata di mano, si ottiene il seguente esito, 11 voti favorevole unanimità – il Consiglio comunale, vista la proposta di deliberazione relativa all’oggetto e di pareri espressi a corredo della stessa- visto il verbale della Commissione Consiliare “ affari istituzionale” in data 24/02/2009 – sentiti gli interventi di cui alla narrativa che precede – visti gli esiti delle superiori votazioni – delibera di revocare la propria deliberazione n°14 del 06/02/2009, recante “ elezione del difensore civico del Comune di Lipari” di eleggere difensore civico del Comune di Lipari Mariano Bruno nato a Messina il 25/10/1947 – giusta proposta di deliberazione, che in allegato ala presente, ne costituisce parti integrante e sostanziale- di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva.
Dal verbale infradescritto, risulta evidente la giustezza dei rilievi dei Consiglieri Giacomo Biviano e Adolfo Sabatini, in quanto non è stata assolutamente dichiarata esecutiva, la revoca in autotutela della deliberazione n°14/09, poiché, effettuato all’uopo la votazione su tale argomento, il Consiglio Comunale ha eletto difensore civico Mariano Bruno.
In tal senso, la dichiarazione della deliberazione immediatamente esecutiva, successiva all’elezione del difensore civico, RENDE ESECUTIVA ESCLUSIVAMENTE TALE ULTIMA DELIBERAZIONE E NON ANCHE LA PRECEDENTE.
Tale verbale, siccome risaputo non può essere modificato e fa fede sino a querela di falso.
Tale fatto, comporta di per sé l’inesistenza giuridica della deliberazione n°31 del 26/02/2009 , dichiarata erroneamente esecutiva nelle sedute del 08 e 15 Marzo 2009 ed affissa all’albo solo in data 23/03/2009.
La semplice nullità o annullabilità della delibera n°31/09 non esclude la configurabilità del delitto di falso ideologico in atto pubblico.
II – violazione e falsa applicazione dell’at. 60 dello statuto del Comune di Lipari e della circolare dell’assessorato EE LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997. eccesso di potere – difetto assoluto di motivazione – sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta.
Per rendersi immediatamente conto della assoluta illegittimità dei provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale è appena il caso di dare una letture all’art. 60 dello statuto comunale nelle sue varie parti, così come approvato con deliberazione consiliare pubblicata sulla GURS n. 2 del 18/09/1993 n. 44 (supplemento) il quale espressamente recita : “il difensore civico è eletto a suffragio universale fra i cittadini residenti nel Comune. Le candidature dovranno essere presentate da almeno 130 elettori del Comune, le cui firme dovranno essere autenticate nei modi di legge. Viene eletto difensore civico, il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. La consultazione non è valida se non vi ha preso parte almeno la metà più uno degli elettori, Il difensore civico dura in carica per un periodo di anni quattro, esercitando le funzioni sino all’insediamento del successore. Il difensore civico non può essere rieletto. Il difensore civico è eletto fra i cittadini laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, che diano ampia garanzia di probità competenza ed esperienza giuridico amministrativa”.
Orbene l’avvocato Emanuele Carnevale è residente nel Comune di Lipari, è laureato in giurisprudenza, ed è una persona competente, vantando un’ampia esperienza giuridico amministrativa ed infatti lo stesso ha ottenuto con la deliberazione n. 14/09 la nomina per voto unanime, di tutto il Consiglio Comunale.
Prevede ancora, lo statuto comunale che “ Non possono essere nominati difensori civici: A) coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale B) I parlamentari nazionali e Regionali, i Consiglieri Provinciali, Comunali e circoscrizionali nonchè i componenti del CO. RE.CO.; C) gli amministratori e dipendenti degli enti , Istituti ed aziende pubbliche o a partecipazione pubblica dell’Ordinamento Comunale, nonché gli Enti, istituti, Aziende o imprese che abbiano rapporti contrattuali con il Comune, o che comunque ricevono da esso a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi; D) coloro chè per ragioni della loro attività autonomo o subordinato, professionale o commerciale, hanno rapporti continuativi con il Comune; E) Coloro che sono stati amministratori nel precedente quadriennio”.
Le superiori cause di “ineleggibilità” in quanto tali vanno valutate all’atto della presentazione della domanda a partecipare alla selezione de quo o, comunque, all’atto della votazione. Infatti se valutate dopo la votazione le stesse cause di ineleggibilità, non sarebbero più tali ma diventerebbero se mai causa di decadenza.
Orbene, Avv. Carnevale non si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale, non è parlamentare nazionali e regionali, né consigliere Provinciale o comunale, o circoscrizionale né componente del CO.RE.CO.
Al riguardo, non potendosi più parlare di cause di ineleggibilità il Consiglio Comunale ove avesse scoperto in seguito di una delle dette cause avrebbe dovuto azionare il procedimento per la decadenza.
Recita, infatti, ancora l’art. 60 dello statuto comunale “….il difensore civico, decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di Consigliere o per sopravvivenza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel precedente comma. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale su proposta di uno dei Consiglieri …”.
Nella fattispecie in esame, nessuna causa di ineleggibilità si è presentata a seguito della elezione ed il Consiglio Comunale non si è pronunciato azionando un regolare procedimento di decadenza, ma accompagnando motivazioni vaghe ed errate ha deciso di revocare in autotutela la precedente deliberazione di nomina.
Inoltre, ove il Consiglio Comunale avesse riscontrato gravi violazioni di legge a seguito della nomina, comunque non poteva procedere alla revoca in autotutela ma semmai avrebbe dovuto procedere alla rimozione del nominato difensore civico. Prevede, infatti, l’art. 60 che “…il difensore civico può essere rimosso solo per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza. Il procedimento di rimozione deve essere avviato mediante la presentazione di una mozione da parte di almeno 600 cittadini elettori o 1/3 dei Consiglieri Comunali, sulla mozione di pronuncia il consiglio a maggioranza dei 2/3 dei suoi componenti, delibera la decadenza e indica l’elezione del nuovo difensore civico da tenersi entro 60 giorni ….”.
Nel caso di specie nessun procedimento di rimozione è stato mai attivato dal Consiglio Comunale, non esistendo per altro nessuna grave violazione di legge o documentata inefficienza.
La cosa più singolare, tuttavia, è il procedimento azionato dal Consiglio Comunale, il quale SENZA NESSUN MOTIVO VALIDO ha adottato un procedimento di revoca in autotutela SENZA DARE ALCUNA COMUNICAZIONE AL DIRETTO INTERESSATO CHE LO HA SCOPERTO DAI MEZZI DI STAMPA.
B) E’ adesso opportuno osservare le ragioni e le modalità con le quali il Consiglio Comunale ha adottato il provvedimento di revoca.
Innanzitutto, del tutto inspiegabilmente il Sindaco e non il Presidente del Consiglio ritiene di dover contestare l’elezione del difensore civico richiedendone addirittura un parere di legittimità all’avvocatura comunale.
Con riferimento alla presunta nullità della votazione del 06/02/2009 per la mancanza di una maggioranza qualificata, è appena il caso di ricordare che la recente modifica in tal senso dell’art. 60 dello statuto comunale non è stata mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e ciò in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede la pubblicazione di ogni modifica apportata dallo statuto in riferimento anche a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessorato EE.LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997.
La anzidetta circolare prevede espressamente che con quanto richiesto per la raccolta degli statuti da parte del Ministero dell’Interno, necessita inviare all’assessorato EE.LL della Regione Sicilia “lo statuto, tutte le delibere relative alla sua adozione, i provvedimenti di controllo afferenti, a parte, ove concretino annullamenti parziali”.
La mancata pubblicazione sulla GURS della modifica dell’art. 60 dello statuto comunale rende, pertanto, questa inapplicabile e nulla.
III – violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Illogicità e contraddittorietà manifeste.
Secondo quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento Consiliare all’aperture della seduta del Consiglio Comunale non può essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari, Tale proposta va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari. Recita l’art. 37 cit. “ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Nella fattispecie in esame, l’unico argomento all’ordine del giorno il 26/02/2009 è stato quello relativo alla revoca in autotutela del difensore civico nominato con deliberazione n. 14/09, tuttavia nella stessa seduta il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi sulla nomina di un nuovo difensore civico. La detta nomina non è stata poi effettuata in quanto non è stato raggiunto il quorum e la seduta è stata aggiornata all’08/03/2009.
IV - Violazione e falsa applicazione della legge regionale n.10/1991 e dell’art. 3,7,8,10 e ss. Della L.n.241/1990 e art. 34 dello Statuto Comunale. Eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Sviamento di potere.
I provvedimenti impugnati sono, innanzitutto, illegittimi per la omessa comunicazione dell’avvio del procedimento all’avvocato Carnevale e per palese difetto di motivazione.
A) Come è noto, le disposizioni sopra in epigrafe impongono alla Amministrazione l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati l’avvio dei procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi indicando lo stato del procedimento e gli atti adottati al fine di permettere agli interessati di prendere le proprie determinazioni a tutela dei propri diritti. Il suddetto principio lo ritroviamo anche agli artt. 34, 35, e36 dello stesso Statuto Comunale del Comune di Lipari. La giurisprudenza ha, peraltro, avuto modo di chiarire che “ La preventiva comunicazione di avvio del procedimento prevista dall’art. 7,L. 07/08/1990, n. 241, rappresenta un principio generale dell’agire amministrativo, soprattutto quando si tratta di casi di autotutela a mezzo di revoca o annullamento di precedenti atti amministrativi favorevoli; pertanto, è necessaria la preventiva comunicazione dell’avvio di un procedimento volto all’adozione di un provvedimento di revoca di un atto ampliativi della sfera giuridica del destinatario, dovendo quest’ultimo essere posto in grado di interloquire sulla (presunta) mancanza dei presupposti a fondamento della revoca” (cfr., T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 10 giugno 2008, n. 1961; T.A.R. Puglia Lecce, sez. I 05 giugno 2008, n. 1653; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 02 Marzo 2007, 377).
In particolare è indiscutibile che “ In tema di adozione di atti amministrativi, il potere di sospensione è immanente al potere di autotutela e ne condivide i limiti, con particolare riguardo all’obbligo di motivazione, alla presenza di concrete ragioni di pubblico interesse non riducibili alla mera esigenza di ripristino della legalità, alla valutazione dell’affidamento delle parti private destinatarie del provvedimento oggetto di riesame, al rispetto delle regole del contraddittorio procedimentale, ivi compreso l’avviso di avvio del procedimento di rito, all’adeguata istruttoria, nonché la p.a., nelle more della revoca o annullamento, deve dare conto all’assoluta necessità di sospendere l’esecutività dell’atto ritirando e, in ogni caso, stabilire tempi certi per la conclusione del procedimento” (cfr., T.A.R Abruzzo L’Aquila, 16 Luglio 2008, n. 915) ed ancora “in tutti i casi in cui l’amministrazione intende emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza) incidente su posizioni giuridiche originate da un precedente atto, è necessario l’avviso di avvio del procedimento, sempre che, non sussistano ragioni di urgenza, da esplicitare adeguatamente nella motivazione del provvedimento, ovvero quando all’interessato sia stato comunque consentito di evidenziare i fatti e gli argomenti a suo favore. In assenza di ragioni di particolare urgenza o di tutela degli interessi dell’Amministrazione, è quindi illegittimo il provvedimento di revoca emesso senza il previo avviso agli interessati di avvio del procedimento; ciò in quanto tale comunicazione è necessaria per i provvedimenti di autotutela, anche per consentire una ponderata valutazione dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell’atto” (cfr. T.A.R. Lazio Roma sez. II 09/10/2006 n. 10123).
Nella fattispecie in esame, il Comune di Lipari, non ha dato alcuna comunicazione all’avvocato Carnevale, circa le sue intenzioni di revocare il precedente provvedimento di nomina di difensore civico, estromettendo, quindi, lo stesso dal procedimento Amministrativo, ed impedendogli la partecipazione allo stesso.
Al riguardo, si precisa che la deliberazione n.14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
B) La violazione del procedimento amministrativo, non riveste solo carattere formale ma anche sostanziale. Il consiglio comunale, infatti con l’atto di revoca della sua precedente deliberazione non dà una chiara e puntuale motivazione circa le ragioni di pubblico interesse che legittimano tale decisione, limitandosi ad affermazioni generali ed astratte, prive di ogni fondamento logico- giuridico.
La giurisprudenza, al riguardo, ha avuto modo di chiarire, che: “ nell’ipotesi in cui vengano incise situazioni giuridiche costituitesi e consolidatesi sulla base di precedenti atti adottati dall’Amministrazione, il provvedimento di autotutela deve essere non solo adeguatamente motivato, ma deve anche evidenziare l’esistenza di un pubblico interesse attuale e specifico alla sua adozione” (cfr. T.A.R. Sardegna Cagliari 31/01/2000 n. 81).
Il suddetto obbligo di motivazione non sembra essere stato osservato dal Comune di Lipari, con l’inevitabile conseguente illegittimità del provvedimento di revoca adottato.
Per questi motivi i provvedimenti avversati si appalesano illegittimi e meritano di essere annullati.
PREMESSO ALTRESI’
Che, nella seduta del 15/03/2009, i Consiglieri Comunali Giacomo Biviano, Adolfo Sabati e Francesco Megna, hanno eccepito la non immediata esecutività della deliberazione n°31 del 26/02/2009, senza che ciò venisse accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, nel merito, il Geom. Adolfo Sabatini, citando all’uopo e dettando a verbale una sent. del TAR Piemonte, senza che il rilievo fosse minimamente considerato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, effettuata la votazione nel merito, in particolare, il Consigliere Megna, ha eccepito che per la declaratoria di immediata esecutività della deliberazione, adottata per l’elezione a difensore civico, dell’avv. Francesco Rizzo, occorreva ed era indispensabile il parer di legittimità in ordine all’urgenza dell’atto, dato dal Segretario dell’Ente, inspiegabilmente assente alla seduta del 15/03/2009;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
I Consiglieri Comunali, sottoscritti chiedono che l’Onle. Assessorato EE.LL. della Regione Sicilia, dispongano, un accertamento ispettivo di quanto lamentato in ricorso, sussistendo evidenti violazioni di legge al fine dell’annullamento dei provvedimenti avversati.
Biviano Giacomo
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
Fonti Gesuele
Lo Cascio Pietro
Lauria Bartolo
Paino Mario
Sabatini Adolfo
1 Tale valutazione scaturisce, altresì, da un parere rilasciato dall’avvocato dell’Ente, Avv. Milena Sindoni ed inviato al Sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale.
2 Recita l’art. 37 “ Ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
IL TESTO:
I sottoscritti Consiglieri Comunali facenti parte del Comune di Lipari
PROPONGONO
A codesto Onorevole assessorato, ricorso straordinario
CONTRO
Il Comune di Lipari in persona del Sindaco protempore
PER L’ANNULLAMENTO
Previa sospensione della deliberazione del Consiglio Comunale di Lipari n. 31 del 26 febbraio 2009, con la quale è stata revocata in autotutela la deliberazione del 06/02/2009 n. 14, con la quale il Consiglio Comunale, aveva eletto l’avv. Emanuele Carnevale, difensore civico del Comune stesso, e di tutte le deliberazioni successivamente assunte dal Consiglio Comunale di Lipari, per l’elezione, in data 15.03.2009, dell’avv. Francesco Rizzo, quale difensore civico, con deliberazione resa immediatamente esecutiva.
FATTI
Con delibera consiliare n. 85 del 19/12/2007 il Comune di Lipari ha eletto l’Avv. Annachiara La Cava quale difensore civico dello stesso Ente. Tuttavia, con nota Racc. del 22/05/2008 l’Avv. La Cava ha comunicato la sua impossibilità ad accettare l’incarico de quo.
Pertanto, il Comune di Lipari ha deliberato di procedere alla nomina di un nuovo difensore civico.
Il consiglio comunale, con deliberazione n. 14 del 06/02/2009 ha eletto all’unanimità dei presenti difensore civico del Comune di Lipari l’avvocato Emanuele Carnevale (professionista in possesso di tutti i requisiti tecnico/morali per ottenere la nomina de quo, decano del Foro di Lipari) con il riconoscimento esclusivamente di un rimborso spese pari ad € 3.000,00 IVA esclusa annue.
Il Segretario Comunale nel corso della seduta, della votazione e della successiva proclamazione, non ha rilevato, né anticipatamente, né posteriormente al voto espresso, alcuna illegittimità per la decisione manifestata a scrutinio segreto, tanto è vero che, da parte del Presidente pro-tempore è stata proclamata l’elezione del difensore civico1. La deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva il 24/02/2009.
Nei giorni successivi alla deliberazione del 6 febbraio 2009 l’Avv. Carnevale ha inviato all’Ufficio legale del Comune di Lipari una nota ove lo stesso rende noto che anche se non vi sono cause di incompatibilità tra la sua professione e la nomina di difensore civico, lo stesso provvederà al più presto a rinunciare al patrocinio su ogni ed eventuale giudizio contro e nei confronti del Comune di Lipari.
Nei medesimi giorni un gruppo di consiglieri comunali, assenti alla seduta del 06.02.2009, ha presentato una richiesta di autoconvocazione che ha condotto il Presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio in seduta urgente il 26 febbraio 2009, con all’oggetto il solo punto sul difensore civico, più specificatamente: revoca in autotutela della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009.
In apertura di seduta gli scriventi hanno fatto rilevare numerose eccezioni in merito all’urgenza ed allo stesso concetto di autotutela, posto per la revoca della deliberazione del 6 febbraio 2009.
Innanzi tutto per “Autotutela” si intende, genericamente, il potere della Pubblica Amministrazione di rettificare o annullare un atto riconosciuto, in fase di riesame, non corretto. Tale annullamento d’ufficio trova la propria disciplina positiva nell’art. 21 della L. 241/1990, più precisamente all’art. 21-octies e 21-nonies.
L'art. 21 nonies comma 1, l. n. 241 del 1990, recependo principi di remota origine giurisprudenziale, stabilisce che la potestà di annullamento di atti amministrativi presuppone l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e prescrive che, nella ponderazione di tale interesse, debba venire considerato anche quello dei soggetti privati coinvolti dall'azione amministrativa e debba aversi un particolare riguardo per l'affidamento eventualmente creatosi in capo a costoro per effetto del trascorrere del tempo.
Ma quali erano le ragioni di interesse pubblico nel caso della delibera n. 14 del 6 febbraio 2009?
Sussistevano questi rilevanti ragioni di interesse pubblico per procedere all'annullamento della delibera del 6 febbraio 2009?
La proposta era, a parere degli scrivente, assolutamente carente sulle ragioni di interesse pubblico. L’interesse pubblico, a parere degli scriventi, era nel dare al Comune di Lipari un Difensore Civico atteso da anni per difendere i cittadini dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli e in tutti i settori. Appare oltremodo equivoca la richiesta del Sindaco all’avvocato dell’Ente ed al Segretario Generale sulla regolarità dell’atto deliberativo, richiesta che parte dal sindaco e non da presidente del consiglio.
Ulteriore elemento di contestazione è stato quello dell’avvenuta esecutività della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009. Al riguardo, si precisa che la deliberazione è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
Il Consiglio Comunale, nonostante le sopra riportate eccezioni, non sono ha proceduto alla revoca in autotutela della Delibera Consiliare n. 14/2006 ma ha contestualmente proceduto all’elezione del nuovo difensore civico, per il quale hanno ottenuto n. 8 voti il Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e n. 3 preferenze l’Avv. Francesco Rizzo.
Sentiamo, in questa sede, l’esigenza di puntualizzare una serie, a nostro parere, di manifeste irregolarità commesse da parte degli organi comunali.
A) Prioritariamente la Convocazione (prot. N. 6063 del 23 Febbraio 2008) del Consiglio Comunale convocato in sessione urgente per il 26 Febbraio alle ore 10,30 aveva ad oggetto un unico punto all’ordine del giorno “Revoca in autotutela delibera Consiliare n. 14 del 06.02.2009 recante : Elezione del Difensore Civico del Comune di Lipari” e non conteneva nell’elenco degli argomenti da trattare la NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO. L’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari prevede che ad apertura di seduta possa essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari. Tale proposta, va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari 2.
Appare evidente che l’unico argomento che poteva prevedere una deliberazione era la “Revoca della Delibera n. 14/2006” in quanto unico argomento inserito nell’elenco degli affari del Consiglio Comunale e non già la Nomina di un “nuovo” Difensore Civico, argomento non inserito nella predetta convocazione, per il quale si sarebbe dovuta votare l’ammissione nel dibattito consiliare (circostanza che non si è verificata) e comunque si sarebbe potuto produrre soltanto un Ordine del Giorno ai sensi dell’art. 37 del Regolamento Consiliare, non già un atto Deliberativo, così come avvenuto nella seduta del 26 Febbraio 2008.
B) A conferma di quanto affermato in precedenza, l’art. 31 comma 3-ter della Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 dispone che “Nessuna proposta può essere sottoposta a Deliberazione se non sia stata iscritta all’Ordine del Giorno”. L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Giovedì 26 Febbraio (giusta Convocazione prot. n. 6063 del 23 Febbraio 2008) riportava quale unico e solo argomento da trattare la “REVOCA IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERAZIONE N. 14/2009…” e non certamente l’elezione del Difensore Civico.
C) ulteriore errore commesso nel corso della seduta del 26.02.09, a parere degli scriventi, deriva dalla mancata esecutività della delibera di revoca in autotutela del Difensore Civico. Infatti, nella seduta de quo, non è stata posta ai voti, successivamente alla revoca, l’immediata esecutività della Delibera, come tra gli altri confermato inequivocabilmente dai Consiglieri Comunali Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini, che pur non avendo partecipato alla votazione di revoca, erano presenti (dietro la balaustra) al proseguimento dei lavori ed alla successiva votazione per il difensore civico.
In considerazione di ciò appare difficilmente comprensibile come abbia potuto il Presidente del Consiglio far procedere alla votazione del nuovo difensore Civico nella seduta di Giovedì 26 Febbraio stante l’inefficacia della revoca suddetta, così come per le medesime ragioni appare discutibile la successiva convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’elezione del difensore Civico.
Ulteriore elemento di valutazione è il fatto, del tutto inspiegabilmente, che l’Avv. Carnevale soltanto per tramite degli organi di stampa è venuto a conoscenza delle vicende relative alla seduta del Consiglio Comunale del 26/02/2009;
Stante la palese illegittimità dei provvedimenti sopra riportati i ricorrente propongono ricorso per i seguenti motivi di
DIRITTO
I – violazione e falsa applicazione dell’art. 134 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000 e dell’art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto Comunale del Comune di Lipari. Eccesso di potere – Difetto assoluto di motivazione – Sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta – difetto di istruttoria.
A ciò si aggiunga, illegittimità del provvedimento impugnato per avere il Consiglio comunale di Lipari, disposto l’annullamento di un atto dallo stesso ritenuto non esecutivo quando lo stesso era divenuto formalmente esecutivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 134 del D.L. n. 267/2000 ( e già prima ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 della legge 142/90 recepita dalla regione Sicilia con L.R. n:48/1991). Infatti l’art. 134 indicato, prevede che “… le deliberazioni non soggette a controllo necessario e non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione,”
Nella fattispecie in esame, la deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva, ai sensi della normativa vigente, il 24/02/2009.
Per tanto non si riesce a comprendere, come il Consiglio Comunale alla data del 26/02/2009, abbia potuto ritenere non esecutiva la deliberazione n. 14 del 06/02/2009.
Orbene, appare fondamentale a questo punto osservare un ulteriore consistente errore commesso dal Consiglio Comunale che rende illegittimo, errato ed inapplicabile l’ultimo provvedimento adottato in data 26/02/2009.
L’Amministrazione, infatti titola la deliberazione n. 31/09 “revoca in autotutela della deliberazione n. 14 06/02/2009. il suddetto atto è stato adottato, a dire della P.A., in quanto sono state riscontrate, delle violazioni di legge nella nomina de quo.
Tuttavia, il Consiglio Comunale ha errato grossolanamente, in quanto ove avesse voluto annullare l’atto per vizi di legge avrebbe dovuto provvedere con l’annullamento in autotutela e non alla revoca.
Com’è noto, infatti la revoca è il ritiro con efficacia ex nunc di un atto “inopportuno” per una diversa valutazione delle esigenze di interesse pubblico, che furono tenute presenti al momento dell’emanazione dell’atto stesso.
L’annullamento mira, invece, alla eliminazione di un atto affetto da vizi di legittimità ed invalido sin dal momento della sua emanazione. Per tanto, mentre l’annullamento è teso alla eliminazione di un atto ritenuto illegittimo per contrasto con norme di legge, la revoca è il ritiro di un atto per ragioni di opportunità, ossia perché l’Amministrazione ha ritenuto più conveniente l’eliminazione dell’atto stesso.
Nel caso di specie, è evidente come il Consiglio Comunale abbia adottato un atto erroneamente di revoca, quando sarebbe stato corretto un atto di annullamento, ove vi fossero state davvero delle illegittimità. E, comunque ove la P.A. avesse inteso adottare un atto di revoca, lo stesso sarebbe illegittimo, perché palesemente in contrasto con l’art. 60 dello statuto che disciplina la nomina del difensore civico e che certamente non consente in seguito alla nomina stessa, la valutazione di nuove ragioni di opportunità, trattandosi di un incarico fiduciario concesso dal Consiglio Comunale.
Inoltre, in virtù di quanto previsto dall’art. 97 della Costituzione “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e, l’imparzialità dell’Amministrazione”.
Nella fattispecie in esame non è stato rispettato il principio del buon andamento e della imparzialità. Infatti, la P.A. con l’atto adottato il 26/02/2009 ha violato il principio del “contrarius actus” non adottando per la revoca lo stesso procedimento seguito per l’adozione della deliberazione n. 14/09.
La giurisprudenza è pacifica nel ritenere che “il principio del “ contrarius actus”- secondo cui le determinazioni amministrative che incidono su provvedimenti pregressi modificandoli devono seguire lo stesso iter formativo dell’atto al quale accedono e su quale si ripercuotono – nella su applicazione al caso dell’annullamento o della revoca di un atto pregresso, comporterebbe che l’atto di autotutela, debba essere adottato con le medesime formalità procidimentali seguite per l’adozione dell’atto rimosso, in quanto la funzione amministrativa dovrebbe essere di contenuto identico, se pure di segno opposto, a quella applicata in precedenza” (cfr. T.A.R. Campania- Salerno sez I 23/07/07/2004 n. 7152) ed ancora “il principio del contrarius actus richiede che, in sede di ritiro di un precedente provvedimento, l’amministrazione è tenuta a rispettare l’iter procidimentale previsto per l’emanazione del provvedimento ritirato” (cfr T.A.R. Lazio – Roma sez II 07/06/2006 n.4367).
Nella fattispecie in esame, non è stato applicato il principio del contrarius actus.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha adottato il secondo provvedimento incurante delle ordinarie norme sul provvedimento provvedendo esclusivamente ad adottare in fretta l’atto di revoca, senza avere, per altro il numero di voti necessario.
Fatto strano, per altro, da segnalare, e che il Consiglio Comunale, si è adoperato, in fretta e furia a richiedere la votazione per l’elezione di un nuovo difensore civico senza prima pubblicare la deliberazione di revoca.
A ciò si aggiunga, che del tutto inspiegabilmente, il Consiglio Comunale, ha concesso, alla deliberazione n°31 del 26/02/2009 la immediata esecutività senza attendere la pubblicazione dell’atto come per legge.
Com’è noto, tale tipologia di deliberazione non trova alcun riscontro normativo per permettere la sua dichiarazione di immediata efficacia esecutiva, dovendo questa percorrere l’iter della pubblicazione e del decorso di giorni dieci dalla stessa, poiché non si vedono quali motivi d’urgenza potessero giustificare una tale decisione.
Appare in ogni caso non contestabile ed inequivocabile quanto accaduto nel parere espresso dalla ragioneria del Comune di Lipari in riferimento alla deliberazione n°31 del 26/02/2009, poiché in detto parere si rileva che lo stesso è stato sbarrato e che proprio in data 26/02/2009, al di sopra del già avvenuto sbarramento, il Dirigente, ha apposto il Suo parere.
Appare, altrettanto inequivocabile, che nella seduta dell’08/03/2009 e nella seduta del 15/03/2009, segnatamente i Consiglieri Comunali, Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini hanno espressamente, per piu’ volte, fatto redigere a verbale, che la deliberazione del 26/02/2009, n°31 dichiarata erroneamente immediatamente esecutiva, effettivamente non lo era.
Quanto sopra, risulta documentato dal verbale redatto alla data del 26/02/2009, dal quale testualmente evincesi: effettuata all’uopo la votazione per alzata di mano, si ottiene il seguente esito, 11 voti favorevole unanimità – il Consiglio comunale, vista la proposta di deliberazione relativa all’oggetto e di pareri espressi a corredo della stessa- visto il verbale della Commissione Consiliare “ affari istituzionale” in data 24/02/2009 – sentiti gli interventi di cui alla narrativa che precede – visti gli esiti delle superiori votazioni – delibera di revocare la propria deliberazione n°14 del 06/02/2009, recante “ elezione del difensore civico del Comune di Lipari” di eleggere difensore civico del Comune di Lipari Mariano Bruno nato a Messina il 25/10/1947 – giusta proposta di deliberazione, che in allegato ala presente, ne costituisce parti integrante e sostanziale- di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva.
Dal verbale infradescritto, risulta evidente la giustezza dei rilievi dei Consiglieri Giacomo Biviano e Adolfo Sabatini, in quanto non è stata assolutamente dichiarata esecutiva, la revoca in autotutela della deliberazione n°14/09, poiché, effettuato all’uopo la votazione su tale argomento, il Consiglio Comunale ha eletto difensore civico Mariano Bruno.
In tal senso, la dichiarazione della deliberazione immediatamente esecutiva, successiva all’elezione del difensore civico, RENDE ESECUTIVA ESCLUSIVAMENTE TALE ULTIMA DELIBERAZIONE E NON ANCHE LA PRECEDENTE.
Tale verbale, siccome risaputo non può essere modificato e fa fede sino a querela di falso.
Tale fatto, comporta di per sé l’inesistenza giuridica della deliberazione n°31 del 26/02/2009 , dichiarata erroneamente esecutiva nelle sedute del 08 e 15 Marzo 2009 ed affissa all’albo solo in data 23/03/2009.
La semplice nullità o annullabilità della delibera n°31/09 non esclude la configurabilità del delitto di falso ideologico in atto pubblico.
II – violazione e falsa applicazione dell’at. 60 dello statuto del Comune di Lipari e della circolare dell’assessorato EE LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997. eccesso di potere – difetto assoluto di motivazione – sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta.
Per rendersi immediatamente conto della assoluta illegittimità dei provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale è appena il caso di dare una letture all’art. 60 dello statuto comunale nelle sue varie parti, così come approvato con deliberazione consiliare pubblicata sulla GURS n. 2 del 18/09/1993 n. 44 (supplemento) il quale espressamente recita : “il difensore civico è eletto a suffragio universale fra i cittadini residenti nel Comune. Le candidature dovranno essere presentate da almeno 130 elettori del Comune, le cui firme dovranno essere autenticate nei modi di legge. Viene eletto difensore civico, il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. La consultazione non è valida se non vi ha preso parte almeno la metà più uno degli elettori, Il difensore civico dura in carica per un periodo di anni quattro, esercitando le funzioni sino all’insediamento del successore. Il difensore civico non può essere rieletto. Il difensore civico è eletto fra i cittadini laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, che diano ampia garanzia di probità competenza ed esperienza giuridico amministrativa”.
Orbene l’avvocato Emanuele Carnevale è residente nel Comune di Lipari, è laureato in giurisprudenza, ed è una persona competente, vantando un’ampia esperienza giuridico amministrativa ed infatti lo stesso ha ottenuto con la deliberazione n. 14/09 la nomina per voto unanime, di tutto il Consiglio Comunale.
Prevede ancora, lo statuto comunale che “ Non possono essere nominati difensori civici: A) coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale B) I parlamentari nazionali e Regionali, i Consiglieri Provinciali, Comunali e circoscrizionali nonchè i componenti del CO. RE.CO.; C) gli amministratori e dipendenti degli enti , Istituti ed aziende pubbliche o a partecipazione pubblica dell’Ordinamento Comunale, nonché gli Enti, istituti, Aziende o imprese che abbiano rapporti contrattuali con il Comune, o che comunque ricevono da esso a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi; D) coloro chè per ragioni della loro attività autonomo o subordinato, professionale o commerciale, hanno rapporti continuativi con il Comune; E) Coloro che sono stati amministratori nel precedente quadriennio”.
Le superiori cause di “ineleggibilità” in quanto tali vanno valutate all’atto della presentazione della domanda a partecipare alla selezione de quo o, comunque, all’atto della votazione. Infatti se valutate dopo la votazione le stesse cause di ineleggibilità, non sarebbero più tali ma diventerebbero se mai causa di decadenza.
Orbene, Avv. Carnevale non si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale, non è parlamentare nazionali e regionali, né consigliere Provinciale o comunale, o circoscrizionale né componente del CO.RE.CO.
Al riguardo, non potendosi più parlare di cause di ineleggibilità il Consiglio Comunale ove avesse scoperto in seguito di una delle dette cause avrebbe dovuto azionare il procedimento per la decadenza.
Recita, infatti, ancora l’art. 60 dello statuto comunale “….il difensore civico, decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di Consigliere o per sopravvivenza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel precedente comma. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale su proposta di uno dei Consiglieri …”.
Nella fattispecie in esame, nessuna causa di ineleggibilità si è presentata a seguito della elezione ed il Consiglio Comunale non si è pronunciato azionando un regolare procedimento di decadenza, ma accompagnando motivazioni vaghe ed errate ha deciso di revocare in autotutela la precedente deliberazione di nomina.
Inoltre, ove il Consiglio Comunale avesse riscontrato gravi violazioni di legge a seguito della nomina, comunque non poteva procedere alla revoca in autotutela ma semmai avrebbe dovuto procedere alla rimozione del nominato difensore civico. Prevede, infatti, l’art. 60 che “…il difensore civico può essere rimosso solo per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza. Il procedimento di rimozione deve essere avviato mediante la presentazione di una mozione da parte di almeno 600 cittadini elettori o 1/3 dei Consiglieri Comunali, sulla mozione di pronuncia il consiglio a maggioranza dei 2/3 dei suoi componenti, delibera la decadenza e indica l’elezione del nuovo difensore civico da tenersi entro 60 giorni ….”.
Nel caso di specie nessun procedimento di rimozione è stato mai attivato dal Consiglio Comunale, non esistendo per altro nessuna grave violazione di legge o documentata inefficienza.
La cosa più singolare, tuttavia, è il procedimento azionato dal Consiglio Comunale, il quale SENZA NESSUN MOTIVO VALIDO ha adottato un procedimento di revoca in autotutela SENZA DARE ALCUNA COMUNICAZIONE AL DIRETTO INTERESSATO CHE LO HA SCOPERTO DAI MEZZI DI STAMPA.
B) E’ adesso opportuno osservare le ragioni e le modalità con le quali il Consiglio Comunale ha adottato il provvedimento di revoca.
Innanzitutto, del tutto inspiegabilmente il Sindaco e non il Presidente del Consiglio ritiene di dover contestare l’elezione del difensore civico richiedendone addirittura un parere di legittimità all’avvocatura comunale.
Con riferimento alla presunta nullità della votazione del 06/02/2009 per la mancanza di una maggioranza qualificata, è appena il caso di ricordare che la recente modifica in tal senso dell’art. 60 dello statuto comunale non è stata mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e ciò in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede la pubblicazione di ogni modifica apportata dallo statuto in riferimento anche a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessorato EE.LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997.
La anzidetta circolare prevede espressamente che con quanto richiesto per la raccolta degli statuti da parte del Ministero dell’Interno, necessita inviare all’assessorato EE.LL della Regione Sicilia “lo statuto, tutte le delibere relative alla sua adozione, i provvedimenti di controllo afferenti, a parte, ove concretino annullamenti parziali”.
La mancata pubblicazione sulla GURS della modifica dell’art. 60 dello statuto comunale rende, pertanto, questa inapplicabile e nulla.
III – violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Illogicità e contraddittorietà manifeste.
Secondo quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento Consiliare all’aperture della seduta del Consiglio Comunale non può essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari, Tale proposta va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari. Recita l’art. 37 cit. “ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Nella fattispecie in esame, l’unico argomento all’ordine del giorno il 26/02/2009 è stato quello relativo alla revoca in autotutela del difensore civico nominato con deliberazione n. 14/09, tuttavia nella stessa seduta il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi sulla nomina di un nuovo difensore civico. La detta nomina non è stata poi effettuata in quanto non è stato raggiunto il quorum e la seduta è stata aggiornata all’08/03/2009.
IV - Violazione e falsa applicazione della legge regionale n.10/1991 e dell’art. 3,7,8,10 e ss. Della L.n.241/1990 e art. 34 dello Statuto Comunale. Eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Sviamento di potere.
I provvedimenti impugnati sono, innanzitutto, illegittimi per la omessa comunicazione dell’avvio del procedimento all’avvocato Carnevale e per palese difetto di motivazione.
A) Come è noto, le disposizioni sopra in epigrafe impongono alla Amministrazione l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati l’avvio dei procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi indicando lo stato del procedimento e gli atti adottati al fine di permettere agli interessati di prendere le proprie determinazioni a tutela dei propri diritti. Il suddetto principio lo ritroviamo anche agli artt. 34, 35, e36 dello stesso Statuto Comunale del Comune di Lipari. La giurisprudenza ha, peraltro, avuto modo di chiarire che “ La preventiva comunicazione di avvio del procedimento prevista dall’art. 7,L. 07/08/1990, n. 241, rappresenta un principio generale dell’agire amministrativo, soprattutto quando si tratta di casi di autotutela a mezzo di revoca o annullamento di precedenti atti amministrativi favorevoli; pertanto, è necessaria la preventiva comunicazione dell’avvio di un procedimento volto all’adozione di un provvedimento di revoca di un atto ampliativi della sfera giuridica del destinatario, dovendo quest’ultimo essere posto in grado di interloquire sulla (presunta) mancanza dei presupposti a fondamento della revoca” (cfr., T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 10 giugno 2008, n. 1961; T.A.R. Puglia Lecce, sez. I 05 giugno 2008, n. 1653; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 02 Marzo 2007, 377).
In particolare è indiscutibile che “ In tema di adozione di atti amministrativi, il potere di sospensione è immanente al potere di autotutela e ne condivide i limiti, con particolare riguardo all’obbligo di motivazione, alla presenza di concrete ragioni di pubblico interesse non riducibili alla mera esigenza di ripristino della legalità, alla valutazione dell’affidamento delle parti private destinatarie del provvedimento oggetto di riesame, al rispetto delle regole del contraddittorio procedimentale, ivi compreso l’avviso di avvio del procedimento di rito, all’adeguata istruttoria, nonché la p.a., nelle more della revoca o annullamento, deve dare conto all’assoluta necessità di sospendere l’esecutività dell’atto ritirando e, in ogni caso, stabilire tempi certi per la conclusione del procedimento” (cfr., T.A.R Abruzzo L’Aquila, 16 Luglio 2008, n. 915) ed ancora “in tutti i casi in cui l’amministrazione intende emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza) incidente su posizioni giuridiche originate da un precedente atto, è necessario l’avviso di avvio del procedimento, sempre che, non sussistano ragioni di urgenza, da esplicitare adeguatamente nella motivazione del provvedimento, ovvero quando all’interessato sia stato comunque consentito di evidenziare i fatti e gli argomenti a suo favore. In assenza di ragioni di particolare urgenza o di tutela degli interessi dell’Amministrazione, è quindi illegittimo il provvedimento di revoca emesso senza il previo avviso agli interessati di avvio del procedimento; ciò in quanto tale comunicazione è necessaria per i provvedimenti di autotutela, anche per consentire una ponderata valutazione dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell’atto” (cfr. T.A.R. Lazio Roma sez. II 09/10/2006 n. 10123).
Nella fattispecie in esame, il Comune di Lipari, non ha dato alcuna comunicazione all’avvocato Carnevale, circa le sue intenzioni di revocare il precedente provvedimento di nomina di difensore civico, estromettendo, quindi, lo stesso dal procedimento Amministrativo, ed impedendogli la partecipazione allo stesso.
Al riguardo, si precisa che la deliberazione n.14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
B) La violazione del procedimento amministrativo, non riveste solo carattere formale ma anche sostanziale. Il consiglio comunale, infatti con l’atto di revoca della sua precedente deliberazione non dà una chiara e puntuale motivazione circa le ragioni di pubblico interesse che legittimano tale decisione, limitandosi ad affermazioni generali ed astratte, prive di ogni fondamento logico- giuridico.
La giurisprudenza, al riguardo, ha avuto modo di chiarire, che: “ nell’ipotesi in cui vengano incise situazioni giuridiche costituitesi e consolidatesi sulla base di precedenti atti adottati dall’Amministrazione, il provvedimento di autotutela deve essere non solo adeguatamente motivato, ma deve anche evidenziare l’esistenza di un pubblico interesse attuale e specifico alla sua adozione” (cfr. T.A.R. Sardegna Cagliari 31/01/2000 n. 81).
Il suddetto obbligo di motivazione non sembra essere stato osservato dal Comune di Lipari, con l’inevitabile conseguente illegittimità del provvedimento di revoca adottato.
Per questi motivi i provvedimenti avversati si appalesano illegittimi e meritano di essere annullati.
PREMESSO ALTRESI’
Che, nella seduta del 15/03/2009, i Consiglieri Comunali Giacomo Biviano, Adolfo Sabati e Francesco Megna, hanno eccepito la non immediata esecutività della deliberazione n°31 del 26/02/2009, senza che ciò venisse accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, nel merito, il Geom. Adolfo Sabatini, citando all’uopo e dettando a verbale una sent. del TAR Piemonte, senza che il rilievo fosse minimamente considerato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, effettuata la votazione nel merito, in particolare, il Consigliere Megna, ha eccepito che per la declaratoria di immediata esecutività della deliberazione, adottata per l’elezione a difensore civico, dell’avv. Francesco Rizzo, occorreva ed era indispensabile il parer di legittimità in ordine all’urgenza dell’atto, dato dal Segretario dell’Ente, inspiegabilmente assente alla seduta del 15/03/2009;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
I Consiglieri Comunali, sottoscritti chiedono che l’Onle. Assessorato EE.LL. della Regione Sicilia, dispongano, un accertamento ispettivo di quanto lamentato in ricorso, sussistendo evidenti violazioni di legge al fine dell’annullamento dei provvedimenti avversati.
Biviano Giacomo
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
Fonti Gesuele
Lo Cascio Pietro
Lauria Bartolo
Paino Mario
Sabatini Adolfo
1 Tale valutazione scaturisce, altresì, da un parere rilasciato dall’avvocato dell’Ente, Avv. Milena Sindoni ed inviato al Sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale.
2 Recita l’art. 37 “ Ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Acquacalda: Fumata nera per il consiglio comunale
Anche quest'oggi, tra la delusione e la rabbia degli abitanti della frazione, non si è tenuto ad Acquacalda il consiglio comunale.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Gli abitanti di Ginostra si ribellano
(Gazzetta del sud) Tornano alla carica gli abitanti di Ginostra sulle problematiche della frazione ai piedi dello Stromboli con una nota inviata al sindaco di Lipari e per conoscenza alla Protezione civile. Dallo scorso 22 novembre nella borgata non attraccano più le navi di linea ed il pontile danneggiato dai marosi non è stato ancora riparato.
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
I pescatori eoliani in grande difficoltà. Delusione dopo la conferenza regionale
(Gazzetta del sud- Peppe Paino) Alla conferenza regionale della pesca si è parlato di tutto e di più ma c'è un problema che continua a restare irrisolto. Con l'inizio di aprile comincia il periodo della cattura dei grandi pelagici. Ma tunnidi e pesce spada che assicurano agli operatori del settore, in tre/quattro mesi, il reddito di un anno, non si sa, di fatto, con quale attrezzo possano essere pescati. Premesso che è stato preannunciato un inasprimento dei controlli per mare, per terra e per aria di Capitanerie di Porto e Guardia di Finanza volti a reprimere con l'applicazione di pesanti sanzioni amministrative e penali, il triplicato impiego, negli ultimi anni delle reti da posta derivanti quali le illegali reti spadare; considerato che il corretto uso delle reti ferrettare (2,5 km di lunghezza entro le dieci miglia e maglia delle reti di 18 cm) non viene ritenuto utile e che proprio per questo, tali reti si trasformano spesso in spadare, si rende indispensabile trovare urgenti soluzioni per non mandare al collasso, come nel caso delle Eolie, un importante settore della locale economia.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
lunedì 30 marzo 2009
Judo: Esordienti B dello Sporting Lipari sugli scudi a Messina
(Lillo Di Grado) Questi i risultati ottenuti dagli atleti eoliani di judo (esordienti B) nella gara svoltasi ieri al palazzetto dello sport Refiscina di Messina e valida per "Torneo Colapesce/ Memorial F. Costa
FINOCCHIARO FEDERICA 1°classificata
ZINO ERICA 2°classificata
MERLINO FRANCESCA 3°classificata
CUSOLITO GIORGIO 3°classificato
VILLANTI LUDOVICA 5°classificata
Ad eccezione di Federica Finocchiari gli altri 4 atleti dell'A.S.D. Sporting club judo Lipari erano alla loro prima gara e si sono dimostrati molto determinati. In paticolare l'atleta Villanti con 2 incontri disputati con grande grinta.
Problematiche della Piazza Ugo di Sant'Onofrio. Richiesta di autoconvocazione del consiglio comunale
Una richiesta di autoconvocazione “urgente” del consiglio comunale su “Problematiche relative alla Piazza Ugo di Sant’Onofrio ed aree limitrofe, discussioni ed eventuali determinazioni.” è stata inoltrata al presidente del consiglio comunale di Lipari e al segretario generale dai consiglieri Giacomo Biviano, Adolfo Sabatini, Rosario Centorrino, Bartolo Lauria, Mario Paino, Nunziata D'Alia, Pietro Lo Cascio.
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
Suolo pubblico: Il consiglio decide di rimandare tutto alla competente commissione consiliare
Il consiglio comunale di Lipari, riunitosi alle dodici nel palazzo di via Falcone-Borsellino, per discutere di suolo pubblico, ha deciso all'unanimità di rinviare gli atti alla competente commissione consiliare per approfondimenti ed eventuali modifiche. E' passata, così, la proposta che era stata fatta dal consigliere Francesco Megna(Il Faro) ad apertura dei lavori. Tra l'altro sulla modifica delle modalità di pagamento del suolo pubblico (da tassa a tariffa) non vi è più la "spada di Damocle" dell'approvazione del bilancio, slittata alla fine di maggio
"Salta" il consiglio ad Acquacalda. Insediato regolarmente quello delle dodici a palazzo comunale
E' saltata la riunione del consiglio comunale prevista per stamani ad Acquacalda. Erano presenti soltanto sei consiglieri d'opposizione, i due del "Faro" e il presidente del consiglio comunale Pino Longo.
Fortemente critici i consiglieri presenti per l'assenza sia della maggioranza che del Presidente della Provincia Nanni Ricevuto. "Assenze gravi e non giustificabili. A meno che- ha sottolineato il consigliere Giacomo Biviano- il Presidente non sia stato messo a conoscenza della riunione". Ad Acquacalda si tornerà domani quando basteranno otto consiglieri per rendere valida la seduta.
E, invece, in corso di svolgimento il consiglio comunale, convocato per le dodici nella sua sede naturale, e che ha all'ordine del giorno "il suolo pubblico". Le foto si riferiscono a questa riunione del civico consesso.
Trasporti marittimi: Interrogazione a risposta scritta presentata da Di Pietro
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DA ANTONIO DI PIETRO
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
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