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Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».