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domenica 4 gennaio 2009

A proposito dell'occupazione della Piero della Francesca DI SAVERIO MERLINO

(SAVERIO MERLINO) Per dovere di cronaca desidero precisare che nessun consigliere e nessun assessore dei tempi dell'occupazionre della Mt. Piero della Francesca, avvenuto alla fine dell'estate del 1982, è stato mai accusato di interruzione di pubblico servizio.
L'accusa che ci venne mossa, a seguito di denuncia, in un processo che durò ben 13 anni, fu perchè nella qualità di consiglieri comunali avevamo deliberato ( il 2/12/1982) di assumere a carico dell'amministrazione l'acquisto di pasti per i concittadini di Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli, che, in difficoltà per un grave problema sociale, quale quello della soppressione del collegamento Napoli/Eolie, avvertito indistintamente in tutte le isole dell'Arcipelago, da oltre un mese occupavano la MT Piero della Francesca.
Va detto anche che i pasti per i soli concittadini delle isole minori furono pagati personalmente dai consiglieri che avevano deliberato l'aiuto dovuto a quella gente che non ci pensò neanche un attimo a lasciare le proprie case e a trasferirsi a bordo della MT Piero della Francesca per difendere i propri diritti e quanto sancito dalla nostra Costituzione (il diritto alla mobilità) che i nostri governanti intendono ignorare .
Non fummo noi amministratiori del tempo ad incidere nella scelta delle numerose persone che difendevano tali diritti ma lo abbiamo fatto, convinti, insieme ad essi e senza alcun tentennamento tanto che il Consiglio Comunale rimase convocato e aperto in seduta permanente sulla MT Piero della Francesca sino a quando non arrivò la decisione del Ministro dei trasporti dell'epoca, On. Calogero Mannino.
Anche la posizione dei parlamentari messinesi del tempo fu sicuramente molto incisiva e deteminante nei confronti del Ministro ( ricordo, per chi ha memoria, quella dell'on. Perrone e del sen. Gigi Genovese) che non aspettarano di essere convocati dal Ministro ma , con determinazione .........si presentarono per essere ben ascoltati.
Altri tempi.........
Saverio Merlino.

sabato 3 gennaio 2009

Orlando su trasporti marittimi: "Lombardo faccia e dica qualcosa da siciliano"

(AGI) - Palermo, 3 gen. - “Ancora un’umiliazione per la Sicilia, ancora un’azione di isolamento che suona come disprezzo per i siciliani da parte del governo nazionale e di quello regionale che sta a guardare. E’ sacrosanta la protesta di quei sindaci che denunciano il taglio dei collegamenti tra le isole Eolie ed il resto del territorio. Raffaele Lombardo faccia e dica qualcosa di siciliano: piu’ che preoccuparsi di servire la cattiva volonta’ del governo nazionale serva realmente gli interessi dei siciliani”. Lo afferma il portavoce nazionale dell’Italia dei valori Leoluca Orlando, che annuncia un’interrogazione urgente ai ministri Matteoli e Scajola alla riapertura dei lavori parlamentari. “Italia dei Valori manifesta tutta la propria solidarieta’ ai sindaci delle isole che hanno avviato variegate forme di protesta nei confronti della miopia gestionale dei trasporti promossa e avallata sia al livello nazionale che regionale. Un ennesimo schiaffo per l’economia e il turismo siciliano”, ha concluso Orlando. (AGI)

La mozione "Tirrenia" presentata a novembre(primo firmatario D'Alia)

D'ALIA , CINTOLA , GIAI , RANUCCI , FOSSON , CUFFARO , PINZGER , PETERLINI , THALER AUSSERHOFER
Il Senato,
premesso che:
la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) all’articolo 1, comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 prevede, nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
successivamente, in data 18 giugno 2008, il Consiglio dei ministri nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-20013, ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’articolo 57, ha attribuito alle Regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo, che si svolgono all’interno del loro territorio, stabilendo, al comma 2, che le risorse attualmente previste nel bilancio dello Stato per il finanziamento dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo sono, altresì, destinate alla compartecipazione dello Stato alla spesa sostenuta dalle Regioni per l’erogazione di tali servizi;
lo stesso articolo ha stabilito anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive Regioni di competenza, su richiesta delle stesse, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto;
il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, quindi lo stesso Governo avanzerà alla Commissione europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009;
la IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera dei deputati ha iniziato la discussione della risoluzione Valducci 7-00033, volta ad impegnare il Governo “a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia (...); ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con particolare riferimento ai collegamenti con le isole minori; a procedere tempestivamente alla notifica delle nuove convenzioni alla Commissione europea, presentandone la stipula come elemento essenziale della privatizzazione e della liberalizzazione del cabotaggio marittimo pubblico; a definire la procedura di privatizzazione e le clausole di cessione del gruppo in modo tale da assicurare il mantenimento in esercizio dei collegamenti sulle tratte di cui al n. 2 anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni; a prevedere altresì, nell'ambito della privatizzazione, adeguate misure di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia”;
risulta che nella nota del Ministro dell’economia e delle finanze, consegnata in sede di esame della risoluzione Valducci, si precisa tra l’altro che nell’attuale situazione, la procedura di privatizzazione che investe la capogruppo Tirrenia potrebbe dover ricomprendere anche società regionali marittime, qualora le Regioni non esercitassero l’opzione suddetta; che i servizi che dovranno essere oggetto di convenzione di carattere locale sono in corso di valutazione da parte delle amministrazioni centrali e regionali; che per quanto riguarda la Tirrenia, solo alcuni collegamenti dovranno ancora essere oggetto di convenzione, essendo di preminente interesse pubblico, che le convenzioni per quanto riguarda gli schemi predisposti secondo un ‘impostazione coerente con i più moderni ed efficienti criteri regolatori, approvati dal Nucleo di Analisi dei Servizi Pubblici, sono disponibili nella loro veste pressoché definitiva e verrà trasmesso alla Commissione Europea per le relative valutazioni; che la privatizzazione del Gruppo Tirrenia e la stipula delle nuove convenzioni, sono elementi interdi pendenti ed assolutamente necessari per il successo dell’operazione;
per quanto sopra il Ministero dell’economia e delle finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31 dicembre 2009;
considerato che:
l’Unione europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche: in particolare, con riferimento all’articolo 158, la Conferenza intergovernativa ha approvato la dichiarazione n. 30 sulle regioni insulari, allegata al Trattato, nella quale si riconosce che queste realtà soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
in ragione di ciò, la Commissione europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche, senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare, ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato;
ritenuto che:
in virtù del vigente quadro normativo i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del Mezzogiorno” (articolo 8, comma 1, della legge 20 dicembre 1974, n. 684);
“Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola” (articolo 3 della legge 19 maggio 1975, n. 169);
le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (articolo 4, comma 2, della legge n. 169 del 1975);
considerata la natura delle isole della regione Sicilia, tutte abitate per l’intero anno, collocate in zone decentrate del Paese, che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
considerato che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, ma rimane necessario, almeno per un sufficiente numero di anni, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo economico,
impegna il Governo:
a rispettare anzitutto il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31 dicembre 2012 così come previsto nel comma 998 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
all’apertura di un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
a promuovere un aumento della spesa prevista dall’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per il sostegno della convenzione;
a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l’Unione europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni, in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
a far sì che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.

D'Alia: "Governo responsabile del caos trasporti in Sicilia" e lancia una stoccata a Bruno

"Sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della Tirrenia, pesano evidenti responsabilità da parte di questo Governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere". E' quanto afferma, in una nota, il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia.
"Chiediamo l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a 'bloccare la privatizzazione della Siremar'. Il Governo - chiede D'Alia - faccia con la Tirrenia ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori".
Ufficio Stampa Gruppo Udc Senato della Repubblica

Comunicato stampa del circolo di Lipari di Sinistra democratica: il ministro Matteoli e le isole minori

Comunicato stampa: il ministro Matteoli e le isole minori.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.

Black-out a Ginostra. Allertati prefetto e sindaco

Da questa mattina il borgo di Ginostra, nell'isola di Stromboli,non può contare sull'erogazione di energia elettrica. Un guasto al generatore ha mandato in tilt la centralina dell'Enel.
Senza luce anche la guardia medica. I ginostresi hanno chiesto un intervento urgente del Prefetto di Messina e del sindaco di Lipari sull'Enel per far ripristinare il servizio.
L'Enel, la scorsa estate, ha fatto giuungere a Ginostra un generatore di emergenza: non è mai entrato in funzione e giace inutilizzato accanto alla centrale.

La protesta sui trasporti: Cosa scrivono le agenzie e i giornali on line

Da sinistra: Lucio Antinoro, sindaco di Favignana, Aldo Messina sindaco di Ustica, Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria e Mariano Bruno sindaco di Lipari durante la loro protesta al porto di Palermo.
I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato la motonave ´Filippo Lippi´ della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Presente anche il sindaco di Lipari e presidente Ancim Sicilia Mariano Bruno. La protesta, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei lavoratori, contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla metà di gennaio.

SICILIA: SINDACO USTICA BLOCCA TRAGHETTO CONTRO TAGLI SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - Inizia in Sicilia la protesta dei sindaci delle isole minori contro i tagli annunciati dalla Siremar, gruppo Tirrenia, previsti dal 15 gennaio. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale hanno bloccato e occupato la motonave ''Filippo Lippi'', nel porto di Palermo impedendone la partenza. La protesta - cosi' come hanno sempre indicato tutti i sindaci delle isole minori siciliane - non e' contro la Siremar ma contro il governo che si sta disinteressando dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le isole minori.Ma oltre ai sindaci, protestano anche i cittadini che hanno inviato telegrammi al ministro Matteoli per chiedere di interessarsi del problema.
SICILIA/ISOLE MINORI: FIT CISL, GOVERNO INTERVENGA SU SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - ''Dopo tanti appelli della Fit Cisl si alza il tono della protesta e della mobilitazione contro i tagli dei collegamenti con le isole minori, e' ora che il governo nazionale intervenga''. A commentare cosi' la preoccupante situazione della Siremar e il possibile blocco dei collegamenti con le isole minori della Sicilia, e' il Segretario regionale della Fit Cisl Marittimi Franco Lo Bocchiaro che stamani ha preso parte alla speciale riunione del consiglio comunale di Ustica all’interno della nave Filippo Lippi al porto di Palermo. Il 31 dicembre e' scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sara' sospeso.''Il piano industriale della compagnia di navigazione non e' stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se e' parzialmente operativo, in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, a rischio''.
PALERMO: OCCUPATO TRAGHETTO
(ANSA)- PALERMO, 3 GEN -I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato una motonave nel porto di Palermo per protestare contro i tagli ai collegamenti. I primi cittadini hanno bloccato la motonave 'Filippo Lippi' della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto del capoluogo siciliano, impedendone la partenza. La protesta, alla quale stanno aderendo anche i sindacati dei lavoratori, e' contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla meta' di gennaio.
PALERMO: SINDACO USTICA OCCUPA TRAGHETTO PER PROTESTA CONTRO TAGLI A COLLEGAMENTI
Palermo, 3 dic. - (Adnkronos) - Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, ha occupato per protesta il traghetto 'Antonello da Messina'. A bordo della motonave, che collega Palermo con Ustica e che doveva partire alle 9 dal porto del capoluogo siciliano, si sta tenendo un Consiglio comunale straordinario. Alla base della protesta i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dal 15 gennaio, annunciati dalla Siremar (Tirrenia). Gia' ieri il primo cittadino di Favignana (Trapani), Lucio Antinoro, aveva annunciato a partire dal 6 gennaio uno sciopero della fame a oltranza.

Eolie: Arrivati i primi bebè del 2009. Il primo è di Filicudi

Sono maschietti i primi due nati del 2009 nelle isole Eolie. Il primo si chiama Ottaviano Oancea ed è figlio di una coppia di rumeni che vive a Filicudi.
Il secondo bimbo a vedere la luce è stato Gennaro Diego Famularo, figlio della cubana Sabori Ortega e di Bartolo Famularo di Lipari.
Entrambi i parti sono avvenuti all'ospedale di Lipari e hanno tenuto fortemente impegnata l'equipe del professore Gianpiero Di Marco.

TIRRENIA: NAVI OCCUPATE E MARCE SU ROMA, DIVAMPA PROTESTA ISOLE

(AGI) - Palermo, 3 gen. - Occupazione di traghetti, consigli comunali a bordo dei mezzi Siremar, duemila telegrammi indirizzati al ministro Matteoli, centinaia di sms in viaggio tra gli abitanti e i villeggianti al grido "Isolani e' bello. Isolati e' ingiusto". Infine, la minaccia di uno sciopero generale e di una "marcia" su Roma, dove i sindaci potrebbero incatenarsi davanti Montecitorio. Divampa la multiforme e decisa protesta dei sindaci e degli amministratori delle isole minori siciliane dopo i tagli annunciati dalla Siremar nei collegamenti marittimi. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero Consiglio comunale si sono riuniti nel traghetto "Antonello da Messina", nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Alle 18.30 assemblea cittadina nella sala consiliare. a riduzione dei collegamenti, decisa dopo la procedura di infrazione della Comunita' europea contro l'Italia per gli aiuti di stato alla Tirrenia e alle societa' controllate, e' prevista dal 14 gennaio e "questo si aggiunge - dice il sindaco di Ustica - alla disastrosa sospensione della linea di collegamento dell'aliscafo Napoli-Ustica-Favignana che gia' dall'estate scorsa ha ridotto notevolmente le presenze turistiche sull'isola palermitana". Non e' tutto. La motonave "Filippo Lippi" sara' occupata simbolicamente nel giorno dell'Epifania dagli amministratori di Favignana e il sindaco, Lucio Antinoro, ha annunciato che comincera' un digiuno "che si protrarra' fino a quando non arriveranno novita' positive". I consiglieri comunali, Antonino Maiorana e Vito Vaccaro, hanno inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, per denunciare la situazione di crisi. "Dal 14 gennaio - scrivono - la Siremar ridurra' i mezzi in servizio per Favignana, Levanzo e Marettimo. Per noi e' una vicenda di vitale importanza". Lunedi', alle 11, e' in programma una riunione congiunta dei consigli comunali di Lipari, Malfa, Santa Marina e Leni a bordo del traghetto 'Laurana' della Siremar. Dal porto di Sottomonastero si imbarcheranno sindaco, assessori, consiglieri comunali, componenti del comitato e cittadini e poi si proseguira' alla volta di Salina dove si uniranno i colleghi della seconda isola delle Eolie.

La "questione" Siremar sulla Gazzetta del Sud di oggi

Eolie Scatta l'articolato programma di proteste dopo l'ennesimo appello al ministro dei Trasporti perché sia evitata la sospensione dei collegamenti
Riunione dei 4 consigli comunali sul traghetto
Gli albergatori scrivono a Matteoli. Solidarietà della Camera di commercio. Lunedì l'assemblea a bordo
Salvatore Sarpi
Si stringono i tempi nelle Eolie e si moltiplicano le iniziative con l'avvicinarsi del 14 gennaio, l'ultimo giorno in cui sarà in essere l'attuale assetto dei collegamenti marittimi Siremar da e per l'arcipelago. Una prospettiva scoraggiante che investe anche le altre isole minori della Sicilia. Ieri è stato il giorno dei telegrammi indirizzati al ministro dei Trasporti Altero Mattioli. Significativo quello inoltrato dalla Federalberghi delle Eolie(nella foto due degli associati) e da ogni singolo associato. Questo il testo: "Egregio Sig. Ministro, nonostante l'assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi alle Isole Eolie, si continuano a paventare tagli che mettono a serio repentaglio lo sviluppo dell'arcipelago. È ampiamente dimostrato che i vettori privati non riescono a garantire né la mobilità né la continuità territoriale né lo sviluppo socio economico previsti dalla legge.
Ulteriori disagi rischierebbero di dare il colpo di grazia a un microsistema fragile e già in crisi per l'assenza di un piano di sviluppo complessivo atto a realizzare interventi le cui ricadute siano state adeguatamente valutate e i cui criteri di selezione risultino in sintonia con le caratteristiche economiche, socio-culturali e naturalistiche del nostro territorio".
A sostenere le tesi e le fondate preoccupazioni delle amministrazioni, degli operatori turistico-commerciali e dei cittadini eoliani, sono anche il consiglio e la giunta della Camera di commercio di Messina. In un ordine del giorno si esprime viva preoccupazione per la situazione dei trasporti da e per le Eolie. Una situazione che "continua ad avvitarsi attorno al collaterale tema delle dismissioni Tirrenia e Siremar, senza alcun riguardo alla centralità del bisogno di continuità territoriale della popolazione e del sistema delle imprese".
La Camera di Commercio, nel dare piena solidarietà e sostegno alle forme di protesta civile degli amministratori dei quattro comuni eoliani, evidenzia forti perplessità sulla "lentezza degli organi preposti a livello nazionale e regionale nel porre rimedio a questa situazione, costringendo alla "extrema ratio" protestataria". "Consiglio e Giunta camerale auspicano, quindi - si legge nell'ordine del giorno - un pronto intervento di tutte le autorità con responsabilità nella vicenda, sin dal più alto livello istituzionale e governativo, assicurando il pronto e pieno appoggio dell'istituzione camerale per le azioni ritenute più efficaci e organicamente risolutive nell'interesse di quelle comunità e delle loro imprese presenti con eccellenze in tutti i settori delle attività produttive".Intanto ieri, in una nota attività ricettiva dell'isola, si è riunito il comitato di protesta per il mantenimento dei trasporti marittimi con i rappresentanti delle amministrazioni isolane.
E per lunedì è in programma il consiglio comunale congiunto dei quattro consessi civici che si terrà sul traghetto Siremar in navigazione da Lipari a Salina e da qui a Milazzo.
Le reazioni di Leni, Malfa e Santa Marina
Coro unanime a Salina "Difendiamo diritti fondamentali dell'uomo"
Michele Merenda
In vista dell'imminente smantellamento della Siremar, i sindaci di Salina fanno sentire la propria voce. I tre primi cittadini dell'isola più verde delle Eolie rivolgono il proprio appello direttamente allo Stato, affinché gli eoliani non vedano lesi i propri diritti. "Innanzi tutto – dichiara Antonio Podetti, sindaco di Leni – noi attendiamo ancora una risposta esauriente, nonostante le tante richieste inviate a varie istituzioni statali. Dopo che avremo questa risposta, potremo sederci a un tavolo e concertare tutti assieme le strategie per un servizio che sia finalmente decente. Il problema - prosegue Podetti - non riguarda solo gli aliscafi. Pensiamo alla nave per Napoli. Quest'ultima città è per noi la porta del turismo proveniente da settentrione. Lo Stato non può rimanere in silenzio. Questo è un problema che non mette in ginocchio solo le Eolie, ma tutte le isole minori siciliane". "Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Salvatore Longhitano, sindaco di Malfa - , sono sempre stato di natura ottimista. Sono sicuro che una risposta arriverà e che ci sarà una proroga, perché è impensabile che da giorno 15 gli eoliani non possano più raggiungere la propria casa. Durante questo arco di tempo ci siederemo a discutere per evitare che le isole Eolie affondino. Lotteremo per mantenere il contatto con Napoli, perché da sempre le isole hanno avuto degli scambi importanti con questo luogo, riuscendo così a crescere sia a livello economico che a livello sociale. Dobbiamo attivarci per ottenere questa risposta prima del 14 notte".
Dal comune di S. Marina Salina arriva una presa di posizione straordinaria.
Il sindaco Massimo Lo Schiavo, infatti, ha seriamente deciso di mettere in vendita la caserma dei Carabinieri, i plessi scolastici e il palazzo comunale. "Tutto questo - ha dichiarato Lo Schiavo, senza la minima ombra di ironia - viene fatto in previsione del trasferimento delle comunità eoliane sulla terraferma, vista la scarsa attenzione nei confronti delle esigenze degli isolani. Riteniamo - ha concluso Lo Schiavo - che la soppressione del servizio di trasporto, da e per le isole, sia la premessa per la cancellazione di alcuni diritti fondamentali dell'uomo". I toni si alzano insomma e diventano più aspri.

Siremar: Sale il livello della protesta nelle isole minori

Monta la protesta di sindaci e amministratori delle isole minori siciliane per via dei tagli annunciati dalla Siremar (Tirrenia) nei collegamenti marittimi.
Oggi il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale si riuniranno nella sala della motonave Filippo Lippi, nel molo Piave sud del porto di Palermo impedendone la partenza(sarà presente anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno) .
La riduzione dei collegamenti e' prevista dal 14 gennaio e ''questo si aggiunge - dice il sindaco di Ustica - alla disastrosa sospensione della linea di collegamento dell'aliscafo Napoli-Ustica-Favignana che gia' dall'estate scorsa ha ridotto notevolmente le presenze turistiche sull'isola palermitana''.
La Lippi sara' occupata simbolicamente anche il prossimo 6 gennaio dagli amministratori di Favignana. Il sindaco, Lucio Antinoro, ha annunciato che dal giorno dell'Epifania comincera' un digiuno ''che si protrarra' fino a quando non arriveranno novita' positive''. I consiglieri comunali, Antonino Maiorana e Vito Vaccaro, hanno inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, per denunciare la situazione di crisi. ''Dal 14 gennaio - scrivono - la Siremar ridurra' i mezzi in servizio per Favignana, Levanzo e Marettimo. Per noi e' una vicenda di vitale importanza''.
In segno di protesta la notte di Capodanno gli abitanti di Marettimo e delle Eolie allo scoccare della mezzanotte hanno spento le luci.

Lami: Mercoledì "La Befana racconta"

L'Associazione Borgata Lami organizza per il 6 gennaio 2009 alle ore 16.00, nel salone parrocchiale di Lami "LA BEFANA RACCONTA " le più belle favole per bambini"
Subito dopo........ tante altre BEFANE distribuiranno calze con dolcini per tutti.
I bimbi sono pregati di non mancare
Si ringraziano i narratori delle favole: Denise Corrieri e Tiziana Lauricella, attori della Compagnia Teatrale Piccolo Borgo Antico
IL PRESIDENTE
Saverio Merlino