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sabato 3 gennaio 2009

La "questione" Siremar sulla Gazzetta del Sud di oggi

Eolie Scatta l'articolato programma di proteste dopo l'ennesimo appello al ministro dei Trasporti perché sia evitata la sospensione dei collegamenti
Riunione dei 4 consigli comunali sul traghetto
Gli albergatori scrivono a Matteoli. Solidarietà della Camera di commercio. Lunedì l'assemblea a bordo
Salvatore Sarpi
Si stringono i tempi nelle Eolie e si moltiplicano le iniziative con l'avvicinarsi del 14 gennaio, l'ultimo giorno in cui sarà in essere l'attuale assetto dei collegamenti marittimi Siremar da e per l'arcipelago. Una prospettiva scoraggiante che investe anche le altre isole minori della Sicilia. Ieri è stato il giorno dei telegrammi indirizzati al ministro dei Trasporti Altero Mattioli. Significativo quello inoltrato dalla Federalberghi delle Eolie(nella foto due degli associati) e da ogni singolo associato. Questo il testo: "Egregio Sig. Ministro, nonostante l'assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi alle Isole Eolie, si continuano a paventare tagli che mettono a serio repentaglio lo sviluppo dell'arcipelago. È ampiamente dimostrato che i vettori privati non riescono a garantire né la mobilità né la continuità territoriale né lo sviluppo socio economico previsti dalla legge.
Ulteriori disagi rischierebbero di dare il colpo di grazia a un microsistema fragile e già in crisi per l'assenza di un piano di sviluppo complessivo atto a realizzare interventi le cui ricadute siano state adeguatamente valutate e i cui criteri di selezione risultino in sintonia con le caratteristiche economiche, socio-culturali e naturalistiche del nostro territorio".
A sostenere le tesi e le fondate preoccupazioni delle amministrazioni, degli operatori turistico-commerciali e dei cittadini eoliani, sono anche il consiglio e la giunta della Camera di commercio di Messina. In un ordine del giorno si esprime viva preoccupazione per la situazione dei trasporti da e per le Eolie. Una situazione che "continua ad avvitarsi attorno al collaterale tema delle dismissioni Tirrenia e Siremar, senza alcun riguardo alla centralità del bisogno di continuità territoriale della popolazione e del sistema delle imprese".
La Camera di Commercio, nel dare piena solidarietà e sostegno alle forme di protesta civile degli amministratori dei quattro comuni eoliani, evidenzia forti perplessità sulla "lentezza degli organi preposti a livello nazionale e regionale nel porre rimedio a questa situazione, costringendo alla "extrema ratio" protestataria". "Consiglio e Giunta camerale auspicano, quindi - si legge nell'ordine del giorno - un pronto intervento di tutte le autorità con responsabilità nella vicenda, sin dal più alto livello istituzionale e governativo, assicurando il pronto e pieno appoggio dell'istituzione camerale per le azioni ritenute più efficaci e organicamente risolutive nell'interesse di quelle comunità e delle loro imprese presenti con eccellenze in tutti i settori delle attività produttive".Intanto ieri, in una nota attività ricettiva dell'isola, si è riunito il comitato di protesta per il mantenimento dei trasporti marittimi con i rappresentanti delle amministrazioni isolane.
E per lunedì è in programma il consiglio comunale congiunto dei quattro consessi civici che si terrà sul traghetto Siremar in navigazione da Lipari a Salina e da qui a Milazzo.
Le reazioni di Leni, Malfa e Santa Marina
Coro unanime a Salina "Difendiamo diritti fondamentali dell'uomo"
Michele Merenda
In vista dell'imminente smantellamento della Siremar, i sindaci di Salina fanno sentire la propria voce. I tre primi cittadini dell'isola più verde delle Eolie rivolgono il proprio appello direttamente allo Stato, affinché gli eoliani non vedano lesi i propri diritti. "Innanzi tutto – dichiara Antonio Podetti, sindaco di Leni – noi attendiamo ancora una risposta esauriente, nonostante le tante richieste inviate a varie istituzioni statali. Dopo che avremo questa risposta, potremo sederci a un tavolo e concertare tutti assieme le strategie per un servizio che sia finalmente decente. Il problema - prosegue Podetti - non riguarda solo gli aliscafi. Pensiamo alla nave per Napoli. Quest'ultima città è per noi la porta del turismo proveniente da settentrione. Lo Stato non può rimanere in silenzio. Questo è un problema che non mette in ginocchio solo le Eolie, ma tutte le isole minori siciliane". "Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Salvatore Longhitano, sindaco di Malfa - , sono sempre stato di natura ottimista. Sono sicuro che una risposta arriverà e che ci sarà una proroga, perché è impensabile che da giorno 15 gli eoliani non possano più raggiungere la propria casa. Durante questo arco di tempo ci siederemo a discutere per evitare che le isole Eolie affondino. Lotteremo per mantenere il contatto con Napoli, perché da sempre le isole hanno avuto degli scambi importanti con questo luogo, riuscendo così a crescere sia a livello economico che a livello sociale. Dobbiamo attivarci per ottenere questa risposta prima del 14 notte".
Dal comune di S. Marina Salina arriva una presa di posizione straordinaria.
Il sindaco Massimo Lo Schiavo, infatti, ha seriamente deciso di mettere in vendita la caserma dei Carabinieri, i plessi scolastici e il palazzo comunale. "Tutto questo - ha dichiarato Lo Schiavo, senza la minima ombra di ironia - viene fatto in previsione del trasferimento delle comunità eoliane sulla terraferma, vista la scarsa attenzione nei confronti delle esigenze degli isolani. Riteniamo - ha concluso Lo Schiavo - che la soppressione del servizio di trasporto, da e per le isole, sia la premessa per la cancellazione di alcuni diritti fondamentali dell'uomo". I toni si alzano insomma e diventano più aspri.