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sabato 3 gennaio 2009

Comunicato stampa del circolo di Lipari di Sinistra democratica: il ministro Matteoli e le isole minori

Comunicato stampa: il ministro Matteoli e le isole minori.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.