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martedì 13 gennaio 2009

Canneto: In ginocchio la parte litoranea. Interventi in corso

I forti venti che imperversano sulle Eolie, come già anticipato, non hanno consentito anche oggi alcun tipo di collegamento e le isole risultano quindi isolate. A Lipari la frazione di Canneto risulta la più colpita. Il mare forza 6, superando il muraglione, ha allagato la Marina Garibaldi, la piazza di San Cristoforo e la zona di Calandra ed è entrato nelle case e nei negozi. La strada litoranea sembra essere diventata una "succursale" della vicina spiaggia, tante sono le pietre e i quantitativi di sabbia trasportati dal mare sulla sede stradale.
Si ripropone, quindi, la necessità di una adeguata protezione dai marosi. La barriera frangiflutti, posizionata nel passato, è ormai inefficace
Da qualche ora per liberare la sede stradale da quanto più materiale possibile sono al lavoro due mezzi meccanici. L'intervento, abbiamo appreso, è effettuato in sinergia con il comune

Michele Giacomantonio..sulla vertenza Siremar..sullo scorporo..sulle "disattenzioni" di Bufardeci

(MICHELE GIACOMANTONIO) Mi sia permessa una considerazione in questa vicenda dei trasporti marittimi ed in questo affannarsi ed accavallarsi di incontri e riunioni. Continua a preoccupare e sconcertare il silenzio da parte della Regione sul problema dello scorporo della Siremar dalla Tirrenia. Di scorporo non si parla nei tre punti indicati dal vicepresidente della Regione alla riunione congiunta della Commissione Attività produttive e Trasporti dell'ARS di ieri 12 gennaio ( almeno come riportato dalle agenzie e dai giornali locali), anche se ad un certo punto si dice " Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tale da poter programmare non solo per quest'anno ma per il futuro". Questo accenno al futuro lascia intravedere il tema dello "scorporo"? Ho paura di no. Infatti nella dichiarazione dello stesso on. Bufardeci apparsa sulla Gazzetta del Sud dell'11 gennaio si legge: "Devo anche ricordare come non sia possibile immaginare una proroga di quattro anni per Tirrenia e Siremar. Pensare a proroghe quadriennali è parlare di un percorso impraticabile: questa ipotesi configge con l'Unione europea".
Colpisce il fatto che l'on. Bufardeci continui a collegare Tirrenia e Siremar in riferimento alla Unione Europea e continui a parlare di proroga e non di deroga. Mostra così di sconoscere completamente quanto dice il Trattato di Amsterdam a proposito delle isole periferiche e dei servizi che le riguardano. Infatti il Trattato parla di deroga e non di proroga e lo scorporo della Siremar farebbe compiere un importante passo in avanti.Ma se questo ragionamento non sembra essere stato recepito dall'on. Bufardeci non c'è un Sindaco delle Isole minori che glielo possa ricordare?
Michele Giacomantonio

L'isolamento e quei "20 metri" che non ci sono di ADOLFO SABATINI

Venti metri, bastava collocare un cassone di 20 metri a Punta Scaliddi e Lipari non era isolata ed i nostri concittadini non rimanevano bloccati a Milazzo.
VERGOGNA!
Adolfo Sabatini

Lipari: Imperversano i marosi. Difficoltà a Sottomonastero, sul lungomare di Marina Lunga e Canneto

Sottomonastero invasa dalle onde, Marina Lunga "quasi" con detriti lungo la strada.
Canneto quasi in tilt per via dei marosi che stanno investendo il lungomare della frazione e penetrando dalle aperture poste lungo il muraglione arrivano sin sulla sede stradale. Detriti, pietre e altro materiale è deposto ovunque. Praticamente intransitabile la zona di Calandra dove si è formato un ampio lago di acqua salmastra e acque meteoriche. Ovviamente fermi tutti i mezzi di collegamento. Viste le premesse si rischia un'altra giornata di totale isolamento.

La riunione delle due Commissioni Ars: Tirrenia attivi subito la convenzione Siremar. Il 19 nuovo incontro

La riunione congiunta della Commissione Attività produttive e di quella Trasporti è stata proficua e ha visto ieri la partecipazione del vicepresidente della Regione Titti Bufardeci, dei sindaci di Lipari, Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Salina, per esaminare la vicenda Siremar (gruppo Tirrenia) e i problemi relativi ai collegamenti marittimi.
Bufardeci ha invitato i sindaci a rivedersi il 19 a Palermo, con proposte utili a concordare una linea comune da sottoporre all'indomani a Roma nel tavolo tecnico al Ministero Trasporti.
Il vicepresidente della Regione ha sintetizzato in tre punti la situazione: all'interno delle somme già disponibili, ossia 174 mln di euro, la Tirrenia attivi subito la convenzione con Siremar, compagnia chiamata ad assicurare le tratte con le isole minori che presentano più problemi per i collegamenti data la loro posizione; il piano di gestione dei collegamenti marittimi venga migliorato con i suggerimenti che i sindaci sonio stati invitati a produrre per il medio termine; Siremar presenti un piano operativo di impiego mezzi e copertura di tratte che disegni uno scenario tala da poter programmare non solo per questo anno ma per il futuro.
In sostanza, a prescindere dai 46 mln aggiuntivi che il Governo si è impegnato a trovare - sostiene Bufardeci - vi è già la copertura di 174 mln, entro la quale intanto Tirrenia può attivare subito la convenzione Siremar.
Secondo il presidente della Commissione attività produttive Salvino caputo (Pdl), p serve una legge speciale per le isole minori, per garantire la soluzione che attendono le isole siciliane.
«Abbiamo approvato una risoluzione - dice Caputo - per avere un ulteriore impegno dal governo regionale per chiedere al premier Berlusconi di assicurare i 46 milioni di euro prelevati dai fondi Fas; in ogni caso questa vicenda è sintomatica in quanto non è più rinviabile l'approvazione di una legge speciale ».

Siremar: lettera aperta al Presidente del Consiglio Berlusconi della CO.DI.RES e della RES

Signor Presidente
le scriventi O.S. CODIRES ed Associazione RES, con la presente, facendosi interpreti e solidali dei disagi e la disperazione delle popolazioni residenti nelle ns. Isole Minori, che tra breve, considerate le decisioni assunte dalle Società di Navigazione, resteranno completamente isolate, intendono sollecitare la Sua attenzione e sensibilità al fine di trovare le giuste soluzioni definitive a questo GRAVE problema sociale che rappresenterebbe un ulteriore arretramento dell’economia Siciliana ed in particolar modo quella locale, considerato che la quasi totale delle attività si alimenta dai proventi derivanti dal turismo, e che la paventata interruzione del servizio costringerà i Tour Operators ad escludere tale Isole dalla imminente programmazione turistica, tranne che per i fortunati possessori di yacht, unici a potersi godere realmente le Isole.
Tra l’altro riteniamo discriminatoria ed anticostituzionale la mancanza di garanzia a tale cittadini di poter usufruire del diritto di accedere ” alla continuità territoriale”, considerato che tra l’altro traghetti ed aliscafi sono l’unico mezzo di mobilità con la Penisola e la Sicilia anche per il prezioso approvvigionamento di mezzi di prima necessità ( alimenti, carburante, acque, farmaci), considerato che l’auspicato ” Aeroporto delle Eolie ” non è stato realizzato.
Negare il diritto dei giovani ad andare a scuola, alle Università, e ai Cittadini di andare al lavoro e accedere ai servizi pubblici essenziali maggiormente presenti in Sicilia, è sicuramente illegittimo per una Comunità che nel momento elettorale e contributivo viene considerata ” Italiana ” a tutti gli effetti, ricordandoLe tra l’altro che i Siciliani fiduciosamente hanno espresso alla Sua coalizione Nazionale e Regionale ben il 70% dei consensi.
Ad aggravare ulteriormente le condizioni delle popolazioni locali, la notizia che “Federfarma Sicilia”, non avendo ricevuto i relativi contributi regionali per gli anni 2004/2008, ha disposto per le Farmacie presenti nelle Isole Minori il passaggio dell’assistenza in forma indiretta facendo pagare agli abitanti i farmaci per intero.
Troppo la Sicilia ha sofferto fin’ora per politiche che l’hanno sempre penalizzata, costringendo i propri figli ad emigrare e ne hanno impedito il vocazionale sviluppo per cui sarebbe criminale affossare ulteriormente il comparto turistico e produttivo che ad oggi rappresenta nel mare diffuso di precarietà, un settore fondamentale per l’economia isolana, malgrado la scarsa attenzione prestata per la diffusa costruzione di approdi nautici e la chiusura della Cava di pomice di Lipari.
Ci auguriamo che così come Ella è fattivamente intervenuto nella vicenda ” Alitalia” altrettanto si attiverà per la ricerca di una soluzione definitiva e immediata con la costituzione, se ritenuto utile, di un tavolo tecnico che veda partecipare Stato-Regione-Sindaci-Compagnie di Navigazione-Associazioni.

A proposito della "difesa" dell'Assessore Maggiore. Di Mimmo Montalbano e Saverio Merlino

L’assessore Maggiore si difende di Mimmo Montalbano- Saverio Merlino
Pur rispettandone le argomentazioni leggiamo comunque con disappunto la lunga difesa d’ufficio dell’assessore Maggiore che desideriamo commentare.
Iniziamo dall’esasperata insistenza sulla legalità, tanto capziosa e così tanto superficialmente motivata da richiedere alcuni chiarimenti.
1) Se vogliamo parlare di legalità cominciamo col riconoscere che il primo a violarla è stato il Governo di cui Lei assessore fa parte negando, con la cancellazione della Siremar, diritti ai cittadini isolani garantiti da leggi dello Stato e sin qui usufruiti da decenni.
Sarebbe fuori luogo anche qui la citazione del Cardinale Bertone?
2) Lei assessore Maggiore può richiedere naturalmente forme di protesta più civili ma solo se, in quella che è la sua funzione istituzionale, è in grado di dare per primo ai cittadini che rappresenta a da cui è remunerato assicurazioni che i loro diritti non verranno calpestati.
3) Abbiamo invece notato che, a parte gli impegni professionali, come assessore ai trasporti si sia occupato più di come smorzare la protesta che della soluzione del caso Siremar, tanto è vero che nell’Assemblea che ha preceduto l’occupazione della Laurana, pur essendo presente in sala, Lei, assessore della partita, non rappresentava l’amministrazione, quasi a volersi defilare dalle responsabilità della sua carica (vedi anche l’assemblea che si è svolta nella sala del Palacongressi);
4) Non capiamo quindi perché Le sembri strano che si chiedano le sue dimissioni;
5) Le motivazioni storiche a supporto del suo concetto di legalità sono quanto meno “poco storiche”: Gandi ha iniziato la sua azione contro il Governo inglese in Sud Africa violando la legge che non gli avrebbe permesso di occupare posti in treno per bianchi, ha continuato inducendo i suoi connazionali a bruciare le loro carte di identità, sempre contro la legge, e sorvolando su altre azioni meno eclatanti, ha comunque raccolto il massimo della protesta spingendo gli indiani a produrre in proprio il sale contro le leggi sul monopolio degli inglesi.
Ha tanto violato le leggi vigenti che ha passato mesi in galera.
6) Chiediamo scusa se La citiamo: “Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita?” Non crediamo che coloro che hanno dato la propria vita per garantire a noi diritti consolidati da leggi democratiche siano stati apprezzati dal fascismo e dal nazismo per il loro rispetto delle leggi, sempre che abbiamo interpretato bene il senso della sua frase.
Mimmo Montalbano e Saverio Merlino

Eolie: Il maltempo non da tregua

Vento, pioggia, mare in tempesta, strade allagate dai marosi. Il maltempo anche oggi sembra intenzionato a non dare tregua, così come d'altronde era nelle previsioni, all'arcipelago eoliano. Foto: Il porto di Sottomonastero e la baia di Marina Lunga investiti dai marosi.(foto delle webcam di Eolnet. Visibili su www.eolnet.it

lunedì 12 gennaio 2009

ISOLE MINORI: MINEO (PDL), ISTITUIRE COMMISSIONE ALL’ARS

“L’Assemblea regionale siciliana per contribuire fattivamente alla risoluzione dei numerosi problemi che attanagliano le isole minori deve istituzione immediatamente una Commissione parlamentare ad hoc. Lo chiedono numerosi parlamentari e i rappresentati istituzionali di quei territori”. Lo afferma il parlamentare siciliano del PdL Franco Mineo raccogliendo l’invito della Conferenza dei Sindaci delle isole minori siciliane che oggi ha partecipato ad una riunione congiunta della Commissioni Trasporti e Attivita’ Produttive dell’Ars. “E’ giunto il momento - sottolinea Mineo - che il parlamento siciliano affidi ad un organo autonomo la discussione dei temi inerenti le nostre isole minori. Le contingenze di natura economica e la specificita’ delle questioni, come ad esempio la discussione del processo di regionalizzazione della societa’ marittima Siremar, non possono che avere - conclude Mineo - un centro politico parlamentare che coordini e valuti preventivamente tutti gli interventi legislativi che riguardano questi territori”.

AUDIZIONE DEI SINDACI ALL'ARS: IL COMUNICATO INVIATOCI DAI CONSIGLIERI DEL FARO

RICEVIAMO DAI CONSIGLIERI COMUNALI DEL FARO, GESUELE FONTI E FRANCESCO MEGNA UN COMUNICATO STAMPA SULL' AUDIZIONE DEI SINDACI DELLE ISOLE MINORI A PALERMO
Nel corso della riunione congiunta delle Commissioni Attività Produttive e Territorio ed Ambiente dell’ Assemblea Regionale Siciliana, alla presenza dei sindaci delle isole minori siciliane, presente l’on. Titti Bufardeci, assessore regionale per il turismo ed i trasporti, si è affrontato il tema dei collegamenti marittimi nelle isole minori.
Le Commissioni hanno congiuntamente deliberato l’istituzione di tavolo tecnico permanente su base regionale, con il compito di preparare i lavori in vista del tavolo nazionale istituito dal Ministero alle Infrastrutture ed ai Trasporti.
Nel corso dei lavori l’On. Marianna Caronia ha confermato la necessità dello scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia, a garanzia degli attuali livelli occupazionali e dell’inalienabile diritto alla mobilità ed allo sviluppo socio-economico degli abitanti delle Isole minori…
L’On. Fortunato Romano, segretario della Commissione Territorio ed Ambiente, ha ribadito l’urgenza di una legge speciale per le isole minori, e l’istituzione di un Assessorato con delega specifica per le isole minori, con pieni poteri in materia di trasporti, sanità, istruzione e rifiuti.

"Caro assessore..in democrazia il popolo è sovrano e il governo un organo di rappresentanza" di PIERO ROUX

Gentile Assessore Maggiore,
vorrei evitare ogni sterile ed inutile polemica ma una considerazione, che Le prometto sarà l’ultima, mi consenta di farla: Come precedentemente scritto, ho apprezzato la Sua coerente posizione poiché , da uomo di legge, difende la costituzione, guida di ogni sistema democratico.
Ma esiste una legge al di sopra dei dettami costituzionali: il diritto di ogni popolo di autodeterminarsi proteggendo i propri diritti alla mobilità, alla crescita economico-sociale, all’istruzione ecc.
Se le leggi dovessero essere rispettate al di sopra di ogni legittima costituzione, non avremmo mai avuto una rivoluzione francese, base quest’ultima della odierna, nostra democrazia.
Le regole costituzionali sono emanazione di un popolo per il popolo che le ha espresse per regolamentare la propria civile convivenza. Vanno e debbono essere sovvertite se e quando non assolvono più a tale funzione.
In democrazia, Ella mi insegna, il popolo è sovrano. Il governo è ( o dovrebbe essere) solo un organo di rappresentanza. Quella stessa rappresentanza che il popolo eoliano, visto la gestione ed i recenti sviluppi della questione Tirrenia, oggi fa fatica a riconoscergli.
No, la Sua funzione di avvocato non contrasta con la funzione di Assessore ai trasporti, ma il popolo eoliano che Ella rappresenta ha, oggi più che mai, bisogno di avere dei rappresentanti disposti anche ad andare all’inferno per difendere un diritto inalienabile: essere cittadini di questo stato.
Con stima
Piero Roux

Lettera aperta dell'assessore Giovanni Maggiore

Lettera aperta
Si è tanto scritto, parlato, dedotto sulla vicenda relativa alle manifestazioni di protesta inerenti il problema dei trasporti marittimi.Si sono lanciate accuse, si sono esternate invettive, si sono espresse richieste di dimissioni, si sono pronunciate ingiurie politiche e non.
Ho preferito aspettare qualche giorno al fine di far scendere leggermente la tensione per manifestare il mio pensiero e dare una spiegazione al mio comportamento.Devo innanzitutto sottolineare che la mia assenza alla grande iniziativa popolare dell'8/1/2009 estrinsecatasi nello sciopero generale e nel corteo per le vie della città non è frutto di indolenza, menefreghismo o, cosa più grave, dissenso, ma è stata la conseguenza di un impegno professionale inderogabile presso il Tribunale di Barcellona P.G..
Il mio ruolo di assessore non può esimermi di svolgere contestualmente un'attività professionale delicata e gravosa qual'è quella di avvocato laddove il dovere di lealtà, impegno, dedizione a favore dei miei assistiti, principi sui quali ho giurato formalmente all'inizio della mia carriera, mi impongono di difenderli e rappresentarli sempre e comunque.
Ho ritenuto che assentarmi dall'udienza di una fase fondamentale di un delicato e ormai annoso procedimento avrebbe causato notevoli danni ai miei assistiti, i cui diritti non potevano essere sacrificati sull'altare di una mia presenza fisica ad una legittima battaglia democratica.
Delle 2 l'una: abdicare al giuramento di fedeltà che costituisce il principio basilare della professione forense o assentarmi dalle manifestazioni.
Ho ritenuto di optare per la seconda soluzione sentendomi validamente rappresentato dai miei colleghi assessori nonché dai consiglieri comunali del mio schieramento politico. La mia presenza a Lipari avrebbe inciso poco o niente sull'esito della manifestazione se non per un puro aspetto formale, utile dal punto di vista dell'immagine ma del tutto relativo per la sostanza del problema.
Le mie considerazioni però non si fermano qui perchè intendo esprimere il mio pensiero sulle fasi successive al corteo.
Ho esternato con una lettera aperta del 27 dicembre scorso le motivazioni che mi vedevano assolutamente contrario all'occupazione della motonave "Laurana"; motivazioni che ribadisco e che anzi rafforzo anche alla luce dei fatti che si sono verificati a bordo della motonave nelle giornate del l'8 e 9 gennaio scorsi. Se fossi stato a Lipari non avrei occupato detta motonave perchè ciò avrebbe significato violare la legge e ciò, da assessore e da avvocato, sarebbe stato un pessimo esempio ed un forte segnale negativo a chi crede nelle istituzioni repubblicane, nello Stato democratico, nelle forza e nel significato delle regole.
Voglio risottolineare a chiarimento di chi avesse male intepretato la lettera richiamata che la LEGGE rappresenta il punto di riferimento, il caposaldo, la guida, di ogni sistema democratico, che senza la legge non solo non vi è democrazia ma si determina la sopraffazione del più debole da parte del più forte.
Ultimamente, nella querelle sulla riforma del sistema giudiziario, il Segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone ha espresso pienanente detto assunto: " da sempre la legge è la forza di chi è più debole, ovvero la forza del diritto che supera la barbarie del diritto della forza".
Questi principi devono valere per tutti i cittadini di uno Stato democratico ma, ancora di più, devono valere per chi questo Stato rappresenta, anche se a livello locale, sindaci, assessori consiglieri comunali. Quale legittimazione potrei avere nella qualità di assessore nel pretendere dai miei concittadini il rispetto delle leggi se fossi il primo a violarle? Sono rimasto esterefatto nel sentire molti consiglieri comunali essere fieri del proprio gesto e sentire addirittura qualcuno che manifestava con orgoglio il desiderio del sacrificio estremo, della perdità della libertà, l'orgoglio di farsi arrestare. Novello Silvio Pellico scriverebbe " Le mie prigioni" nell'austera fortezza dell'Asinara. Ma è possibile che chi rappresenta le Istituzioni debba esprimere certi concetti?Tutti, dico tutti, dovrebbero indignarsi per certi frasi ed esprimere a viva voce il loro sdegno, invece di criticare, anzi ingiuriare, chi le leggi vuole salvaguardare.
Ho sentito qualcuno affermare che se dovesse essere giudicato e condannato si sentirebbe un eroe e considererebbe tale condanna come fulgido esempio di eroismo.Ma è possibile accettare tali deliri?
Ieri leggevo una lettera di Piero Roux il quale affermava che l'Avvocato Maggiore, Assessore ai Trasporti, di cui condivido la sua personale posizione incompatibile al ruolo di assessore, dovrebbe per coerenza dimettersi. Con tutti gli sforzi intellettuali che ho fatto non ho saputo dare un'intepretazione autentica a tale frase: la funzione di avvocato incompatibile con quella di assessore perchè l'avvocato non può violare la legge e l'assessore deve? O, piuttosto, non volendo violare legge non posso rappresentare validamente i miei concittadini? E rientrando tra i doveri di un buon amministratore anche quello di violare la legge per coerenza mi dovrei dimettere? In effetti qualcuno me lo ha espressamente detto: visto che non vuoi violare la legge non puoi fare l'assessore. Mah! Tutto è avvolto nel più fulgido mistero o nella vanagloria di chi viene per un momento fuori dalla frustrazioni quotidiane. Ma ci sentiamo cittadini italiani? Riconosciamo il valore e il significato di questa nostra appartenenza? Ci sentiamo fieri di essere cittadini di uno Stato che è sorto dal sacrificio di molti e si è consolidato e ha resistito alle traversie della storia per l'impegno di tanti, che hanno dato anche la propria vita? Non siamo e dobbiamo sentirci italiani solo quando cantiamo l'inno e scendiamo in piazza con le bandiere tricolori per i successi della nazionale di calcio. Si è italiani anche e sopratutto rispettando le leggi dello Stato e il vincolo di solidarietà che ci unisce agli altri concittadini.Lotte sì, manifestazioni popolari pure, iniziative forti quali scioperi generali anche, ma sempre nel rispetto delle regole di convivenza e delle leggi.
I nostri avi ci insegnano che è possibile ottenere il rispetto dei propri diritti protestando nel rispetto della legge.Vorrei ricordare che il Padre dell'India, Ghandi, ha ottenuto l'indipendenza del suo popolo lottando contro un Impero nel rispetto di quelle leggi imposte dai dominatori, forse ingiuste, ma senza le quali egli riconosceva che il suo Stato non sarebbe mai potuto sorgere. E veniamo alla vicenda dell'occupazione della nave.
Mi si racconta che sino alle 19,30 tutto si è svolto nei crismi della legalità in quanto non si è interrotto alcun pubblico servizio stante che la nave era costretta in porto per ragioni tecniche. Alle 19,30 il Comandante ha chiesto ai visitatori di lasciare la nave perchè doveva mollare gli ormeggi e partire. Legittimo il comportamento di tutti coloro che hanno lasciato la nave, assessori, consiglieri comunali, cittadini e, mi si dice, anche di qualche leader delle forze politiche di minoranza.
Del resto allorquando i Sindaci di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni hanno comunicato ai presenti le risultanze dell'incontro con il Ministro le ragioni della protesta, alta e forte, vengono meno tant'è, fra l'altro, che i Consigli Comunali dell'isola di Salina vengono sciolti e quei consiglieri unitamente ai propri concittadini lasciano la nave.
Allora perchè si occupa la nave dopo le 19,30? Perchè non si è soddisfatti dall'esito dell'incontro? Perchè nessuno dei punti chiesti dal Comitato di protesta è stato accolto? Se così fosse e se le ragioni della protesta fossero rimaste inalterate per quale motivo a distanza di 24 ore dall'inizio dell'occupazione, cioè il giorno 9 gennaio alle 19,30 la nave è stata lasciata partire senza che nessun altro elemento di novità fosse emerso?
In sostanza da giorno 8 gennaio alle 19,30 al giorno 9 gennaio alla stessa ora nulla è cambiato.Se coloro che sono rimasti sulla nave fossero stati coerenti con le loro idee, vere o presunte, e con i loro comportamenti non avrebbero dovuto lasciare la nave e avrebbero dovuto proseguire l'occupazione sino all'ottenimento di un qualche, dal loro punto di vista, risultato conforme al documento del Comitato. Ma siccome il concetto di coerenza varia a secondo di chi lo manifesta si accusa di incoerenza chi coerente con le proprie idee e i propri comportamenti è stato.Il grido di "conigli, conigli" che ha accompagnato, mi è stato riferito, la fuoriuscita dalla nave di alcuni assessori e alcuni consiglieri di maggioranza nella giornata dell'8 gennaio che, per rispetto della legalità, quel comportamento avevano adottato, dovrebbe essere rivolto a tutti coloro che il giorno 9 gennaio la nave hanno lasciato senza alcuna plausibile ragione politica e sostanziale e senza avere ottenuto, ripeto dal loro punto di vista, alcun anche minimo risultato.
A meno che le ragioni fossero altre e cioè, da parte delle forze politiche di minoranza, sfruttare la grande partecipazione popolare a piccoli e strumentali fini di sterile politica quotidiana. Pensar male non costa nulla e spesso ci si azzecca. Se così fosse l'indignazione popolare dovrebbe salire forte e vigorosa contro tali soggetti.Mi auguro che tale mia serva a far riflettere e a riportare il dibattito e il confronto politico nell'ambito della serena e civile dialettica democratica.
Giovanni Maggiore