Famularo
Giuseppe di Angelo nato a Lipari il 19 maggio 1890 – distretto militare di
Messina
Soldato del 139° Reggimento Fanteria - Bari
– Milizia Mobile
Disperso in combattimento il 16 giugno 1916 sull’altipiano di Asiago
all’età di 26 anni
Sepoltura: Sconosciuta
Unità
di appartenenza
Brigata
Bari – 139 ° Reggimento di Fanteria Mobile
La Brigata Bari ( 139° e 140° fanteria).
Il comando di
brigata è costituito il 1° marzo 1915 dal deposito del 10° Fanteria che forma,
il 4 maggio 1915 anche il 139°; il 140° è costituito, il 1° gennaio 1915, dal
deposito del 47° Fanteria.
Anno
1915
Dal
21 l 30 luglio: Vallone est casello
ferroviario n°46 – Filanda di Sdraussina – San Michele – Quota 170;
Dal
26 agosto al 25 ottobre: Settore San
Martino del Carso – Conca di Bosco Lancia – Bosco Triangolare – Bosco Cappucio;
Dal
28 ottobre all’8 novembre: Settore
San Martino del Carso – Bosco Lancia – Bosco Triangola – Bosco Cappuccio;
Anno
1916
Dal
10 gennaio al 20 marzo: Settore Monte
Sabotino –QQ.513 -325 – 254 – Massi Rocciosi;
Dal 16 giugno all’11 luglio: Val Frenzela – Buso – Costa Alta – Piana della Marcesina – Sud della strada carrozzabile della Marcesina – Bosco dei laghetti – Busa della Vedova – Bosco del Pilone n°7 – Malga Mandrielle – Malga Fiara – Roccolo Cimon – Val Nos – Casara Zebio;
Dal
20 agosto al 5 settembre: Monte
Colombara;
Dal
27 settembre al 20 novembre: Debeli
Vrh – Q.144;
Anno
1917
Dal
2 gennaio al 20 gennaio: Debeli Vrh;
Q.144 – Monte Cosich;
Dal
3 al 21 marzo: Debeli Vrh; Q.144 – Monte Cosich;
Dal
26 maggio all’8 giugno: Settore di
Jamiano – QQ.238 – 235 – 219 – 241;
Dal
23 giugno al 18 luglio: Settore di
Doberdò – Vallone Bonetti – QQ.208 sud – 241;
Dal
14 al 24 agosto: Settore di Jamiano –
Q.219 – Costone meridionale del vallone di Jamiano – Komarje – Brestovizza –
Selo – Caposaldo di Q.50;
Dal
7 al 23 settembre: Doberdò – Crni
hrib – Q.208 sud – Valletta Bari – Q.192;
Dal
3 al 26 ottobre: Zona di Bonetti –
Q.208 sud - Crni hrib;
Dal
27 ottobre al 3 dicembre: Operazioni
di ripiegamento – Vermegliano – Ronchi – Turriaco – Scpdovacca – San Giorgio di
Nogaro – Latisana – Tagliamento ( Fra il ponte della rotabile e Cesaredo) –
Pieve (dal ponte della rotabile a San Donà di Piave fino a Grisolera e la Castellana
– Ponte del Taglio – Paludello – Chiesanuova;
Dal
30 al 31 dicembre: Monte Asolone –
Osteria Lepre.
Anno
1918
Dal
1 al 28 gennaio: Monte Asolone –
Osteria di Lepre;
Dal
3 al 17 marzo: Col Moschin – Regione
Monte Nosellari – Col Fenilon – San Giovanni – Col Fagheron – Col Ramiero – Q.
1289 – Capitello – Q.1139 – Col del Gallo – Col Campeggia;
Dal
2 aprile al 17 maggio: Monte Asolone
–Reg. Monte Nosellari – Col Moschin – Col Fenilon;
Dal
1° al 26 giugno: Monte Asolone - Quota 1520 – Linea Bianca – Col Spazzioli –
San Giovanni – Val San Lorenzo “Costene
delle mitragliatrici” – Q.1478 e Q.1421;
Dal
7 al 23 luglio: Monte Asolone – Quote 1421 – 1461 – Col
Spazzioli – Osteria Lepre – Costone Basilicata;
Dal
18 settembre all’11 ottobre: Monte
Asolone – Linea Bianca – Linea Alba – Costone Basilicata – Osteria di Lepre –
Val di San Lorenzo;
Dal
23 al 25 ottobre: Monte Asolone –
Linea Alba – QQ.1520 – 1440 – 1478 – Col del Vecchio – Osteria di Lepre.
Le perdite presunte della Brigata Bari secondo i riassunti dei diari di guerra, ammonteranno
alla fine del conflitto a :
139°
Reggimento
Ufficiali
|
Truppa
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
107
|
214
|
94
|
968
|
5305
|
3572
|
140°
Reggimento
Ufficiali
|
Truppa
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
72
|
178
|
74
|
1028
|
5139
|
2844
|
Circostanze della Morte del soldato Giuseppe Famularo :
Dai diari di guerra
della Brigata Bari
“Alla metà di maggio la Bari si reca a riposo fra Dobra e S. Andrat ma poi, per effetto dello spostamento delle truppe verso la fronte trentina dovuto all’offensiva austriaca, è colà inviata e dislocata, il 31 maggio , fra Giarabassa e Bolzonella L’8 giugno raggiunge Cismon e l’indomani , mentre il I/139 è inviata al Buso per arginare infiltrazioni avversarie in Val Frenzela, gli altri battaglioni della brigata si portano ad Enego.
Iniziatasi, il 16 giugno la nostra controffensiva, la Bari ha il compito di superare la piana della Marcesina e di attaccare Monte Confinale.
L’ingombro stradale non consente di superare nella notte la citata piana, che deve essere attraversata di giorno sotto il tiro dell’avversario. A scaglioni ed in ordine perfetto, la brigata assolve il proprio compito, ma è arrestata in prossimità di Albi di Mandrielle e Malga Manfrielle da robusti reticolati sottoposti a continuo tiro avversario.
L’azione
ripresa il 17, continua fino al 20 con alternativa di avanzate e ripiegamenti
in modo da consigliare un attacco metodico sul versante est di Forcellona. Il
25, in seguito al parziale ripiegamento del nemico, viene ripresa la nostra
offensiva; alla Bari è affidato il compito di avanzare lungo la direttrice
Monte Fiara – Monte Colombara – Monte Zingarella. Il primo dei citati obiettivi
è raggiunto il giorno 26, ma contro gli altri due si accaniscono i reparti,
poiché il nemico è saldamente trincerato. Il 29 giugno ed il 3 luglio sono date
di furiosi combattimenti senza raggiungere i risultati desiderati. Il 12 luglio
la brigata è inviata a riposo a Fontana dei Tre Pali (falde nord di
Castelgomberto) le sue perdite dal 7 giugno al 12 luglio sono di 64 ufficiali e
1855 gregari.-“
Perdite
presunte del 139° Reggimento dal 16
giugno al 11 luglio del 1916
Ufficiali
|
Truppa
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
Morti
|
Feriti
|
Dispersi
|
11
|
24
|
2
|
90
|
555
|
265
|
Approfondimenti:
La
Battaglia degli altipiani, combattuta nella zona dei 7 Comuni dal 15 maggio al
27 giugno 1916, vide opposto l’esercito italiano ed austriaco, in quella che passò
alla storia come la “Spedizione
Punitiva” o “Strafexpedition” voluta dal generale “Conrad von Hötzendorf” per punire gli indegni italiani che, alleandosi con Francia e Gran Bretagna
erano venuti meno al patto della “Triplice Allenza”.
L’intendo
dell’offensiva lanciata nella zona degli altipiani era quello di tagliare fuori
le armate italiane impegnate nella zona del Carso e dell’Isonzo (II e III
armata), in modo tale da impedire qualsiasi possibilità di avanzata verso la
Trieste e Trento.
Il
movimento di ingenti truppe e materiali, non sfuggi alle pattuglie del regio
esercito e il numeroso afflusso di disertori di etnia istriana e ceca, confermo
settimane prima la possibilità di un’offensiva in grande stile. I reparti
italiani non furono perciò colti impreparati
e nonostante le sostanziose
perdite subite, evitarono la rottura del fronte e riuscirono a lanciare una controffensiva, che
rese vana l’azione di Conrad, permettendo il recupero delle posizioni perse
nei primi giorni di battaglia.