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sabato 30 luglio 2016

Grande Guerra (1915-18) I caduti eoliani (rubrica a cura di Giuseppe Cirino) : Famularo Giuseppe

Famularo Giuseppe di Angelo  nato a Lipari  il 19 maggio 1890 – distretto militare di Messina
Soldato del 139° Reggimento Fanteria - Bari – Milizia Mobile
Disperso in combattimento  il 16 giugno 1916 sull’altipiano di Asiago all’età di  26  anni

Sepoltura: Sconosciuta

Unità di appartenenza
Brigata Bari  – 139 °   Reggimento di Fanteria Mobile

La Brigata Bari ( 139° e 140° fanteria).

Il comando di brigata è costituito il 1° marzo 1915 dal deposito del 10° Fanteria che forma, il 4 maggio 1915 anche il 139°; il 140° è costituito, il 1° gennaio 1915, dal deposito del 47° Fanteria.

Anno 1915
Dal 21 l 30 luglio: Vallone est casello ferroviario n°46 – Filanda di Sdraussina – San Michele – Quota 170;
Dal 26 agosto al 25 ottobre: Settore San Martino del Carso – Conca di Bosco Lancia – Bosco Triangolare – Bosco Cappucio;
Dal 28 ottobre all’8 novembre: Settore San Martino del Carso – Bosco Lancia – Bosco Triangola – Bosco Cappuccio;


Anno 1916
Dal 10 gennaio al 20 marzo: Settore Monte Sabotino –QQ.513 -325 – 254 – Massi Rocciosi;
Dal 16 giugno all’11 luglio: Val Frenzela – Buso – Costa Alta – Piana della Marcesina – Sud della strada carrozzabile della Marcesina – Bosco dei laghetti – Busa della Vedova – Bosco del Pilone n°7 – Malga Mandrielle – Malga Fiara – Roccolo Cimon – Val Nos – Casara Zebio;
Dal 20 agosto al 5 settembre: Monte Colombara;
Dal 27 settembre al 20 novembre: Debeli Vrh – Q.144;


Anno 1917
Dal 2 gennaio al 20 gennaio: Debeli Vrh; Q.144 – Monte Cosich;
Dal 3 al 21 marzo:  Debeli Vrh; Q.144 – Monte Cosich;
Dal 26 maggio all’8 giugno: Settore di Jamiano – QQ.238 – 235 – 219 – 241;
Dal 23 giugno al 18 luglio: Settore di Doberdò – Vallone Bonetti – QQ.208 sud – 241;
Dal 14 al 24 agosto: Settore di Jamiano – Q.219 – Costone meridionale del vallone di Jamiano – Komarje – Brestovizza – Selo – Caposaldo di Q.50;
Dal 7 al 23 settembre: Doberdò – Crni hrib – Q.208 sud – Valletta Bari – Q.192;
Dal 3 al 26 ottobre: Zona di Bonetti – Q.208 sud - Crni hrib;
Dal 27 ottobre al 3 dicembre: Operazioni di ripiegamento – Vermegliano – Ronchi – Turriaco – Scpdovacca – San Giorgio di Nogaro – Latisana – Tagliamento ( Fra il ponte della rotabile e Cesaredo) – Pieve (dal ponte della rotabile a San Donà di Piave fino a Grisolera e la Castellana – Ponte del Taglio – Paludello – Chiesanuova;
Dal 30 al 31 dicembre: Monte Asolone – Osteria Lepre.


Anno 1918
Dal 1 al 28 gennaio: Monte Asolone – Osteria di Lepre;
Dal 3 al 17 marzo: Col Moschin – Regione Monte Nosellari – Col Fenilon – San Giovanni – Col Fagheron – Col Ramiero – Q. 1289 – Capitello – Q.1139 – Col del Gallo – Col Campeggia;
Dal 2 aprile al 17 maggio: Monte Asolone –Reg. Monte Nosellari – Col Moschin – Col Fenilon;
Dal 1° al 26 giugno: Monte Asolone -  Quota 1520 – Linea Bianca – Col Spazzioli – San Giovanni – Val San Lorenzo  “Costene delle mitragliatrici” – Q.1478 e Q.1421;
Dal 7 al 23 luglio:  Monte Asolone – Quote 1421 – 1461 – Col Spazzioli – Osteria Lepre – Costone Basilicata;
Dal 18 settembre all’11 ottobre: Monte Asolone – Linea Bianca – Linea Alba – Costone Basilicata – Osteria di Lepre – Val di San Lorenzo;
Dal 23 al 25 ottobre: Monte Asolone – Linea Alba – QQ.1520 – 1440 – 1478 – Col del Vecchio – Osteria di Lepre.

Le perdite presunte della Brigata Bari  secondo i riassunti dei diari di guerra, ammonteranno alla fine del conflitto a :

139° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
107
214
94
968
5305
3572



140° Reggimento
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
72
           178
74
1028
5139
2844


Circostanze della Morte del soldato Giuseppe Famularo :

Dai diari di guerra della Brigata Bari

“Alla metà di maggio la Bari si reca a riposo fra Dobra e S. Andrat ma poi, per effetto dello spostamento delle truppe verso la fronte trentina dovuto all’offensiva austriaca, è colà inviata e dislocata, il 31 maggio , fra Giarabassa e Bolzonella L’8 giugno raggiunge Cismon e l’indomani , mentre il I/139 è inviata al Buso per arginare infiltrazioni avversarie in Val Frenzela, gli altri battaglioni della brigata si portano ad Enego.
Iniziatasi, il 16 giugno la nostra controffensiva, la Bari ha il compito di superare la piana della Marcesina e di attaccare Monte Confinale.
L’ingombro stradale non consente di superare nella notte la citata piana, che deve essere attraversata di giorno sotto il tiro dell’avversario. A scaglioni ed in ordine perfetto, la brigata assolve il proprio compito, ma è arrestata in prossimità di Albi di Mandrielle e Malga Manfrielle da robusti reticolati sottoposti a continuo tiro avversario.

                L’azione ripresa il 17, continua fino al 20 con alternativa di avanzate e ripiegamenti in modo da consigliare un attacco metodico sul versante est di Forcellona. Il 25, in seguito al parziale ripiegamento del nemico, viene ripresa la nostra offensiva; alla Bari è affidato il compito di avanzare lungo la direttrice Monte Fiara – Monte Colombara – Monte Zingarella. Il primo dei citati obiettivi è raggiunto il giorno 26, ma contro gli altri due si accaniscono i reparti, poiché il nemico è saldamente trincerato. Il 29 giugno ed il 3 luglio sono date di furiosi combattimenti senza raggiungere i risultati desiderati. Il 12 luglio la brigata è inviata a riposo a Fontana dei Tre Pali (falde nord di Castelgomberto) le sue perdite dal 7 giugno al 12 luglio sono di 64 ufficiali e 1855 gregari.-“

Perdite presunte del 139° Reggimento  dal 16 giugno al 11 luglio del 1916
Ufficiali
Truppa
Morti
Feriti
Dispersi
Morti
Feriti
Dispersi
11
24
2
90
555
265


Approfondimenti:

La Battaglia degli altipiani, combattuta nella zona dei 7 Comuni dal 15 maggio al 27 giugno 1916, vide opposto l’esercito italiano ed austriaco, in quella che passò alla storia come  la “Spedizione Punitiva” o “Strafexpedition” voluta  dal generale “Conrad von Hötzendorf” per punire gli indegni italiani  che, alleandosi con Francia e Gran Bretagna erano venuti meno al patto della “Triplice Allenza”.
L’intendo dell’offensiva lanciata nella zona degli altipiani era quello di tagliare fuori le armate italiane impegnate nella zona del Carso e dell’Isonzo (II e III armata), in modo tale da impedire qualsiasi possibilità di avanzata verso la Trieste e Trento.

Il movimento di ingenti truppe e materiali, non sfuggi alle pattuglie del regio esercito e il numeroso afflusso di disertori di etnia istriana e ceca, confermo settimane prima la possibilità di un’offensiva in grande stile. I reparti italiani non furono perciò colti impreparati  e nonostante le sostanziose  perdite subite, evitarono la rottura del fronte e  riuscirono a lanciare una controffensiva, che rese vana l’azione di  Conrad,  permettendo il recupero delle posizioni perse nei primi giorni di battaglia.

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